Skip to main content
Racconti di Dominazione

THE CHANTELLE(beautiful)DIANNA R. DREAM-02-SECONDA PARTE

By 28 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

DAMA DI COMPAGNIA.

La vita come prima cameriera di Dianna Ross sì rivelò per me ideale. Dianna aveva abitudini ordinarie e facili da apprendere ed eseguire. Freddy non mostrò nessuna ritrosia a lasciarmi il posto di Assistente di Camera di Dianna. Aveva prestato servizio per anni ed si era rotto di quella vita,inoltre si era preso una sbandata per Quinton,il suo nuovo compagno bianco,e progettavano di andare a vivere assieme a Los Angeles. Così ebbi campo libero.
Mi sistemai nella stanza a fianco di quella della padrona,ma trascorrevo gran parte del tempo in camera di Dianna. Ella si alzava sempre tardi la mattina. Verso le undici e mezza. La svegliavo dolcemente,sussurrando buongiornopadrona per qualche minuto o baciandole le spalle e le braccia scure. Faceva una lunga doccia calda e scendeva per colazione in accappatoio. Prendeva cracker integrali e formaggio bianco spalmato sopra,caff&egrave e succo di arancia o banana. Le facevo trovare tutto pronto quando scendeva. Alex era stato allontanato e Dianna aveva messo sotto contratto Cornelius,un ragazzo atletico dai lunghi capelli a giamaicano che faceva da attivo negli incontri coi clienti che lo richiedevano. Jimmy era ancora il tuttofare e Fred passava metà del suo tempo a casa di Quinton e l’altra metà nella camera che era stata la mia. Avevo campo libero. Dopo colazione, Dianna tornava in camera sua per guardare la tv o prepararsi per i clienti o i film se c’erano impegni in tal senso. La vestivo con tute di ciniglia e cotone di ogni colore(ne aveva una scorta infinita) e mi assicuravo che fosse comoda a letto con cuscini,lenzuola pulite,bottiglia dell’acqua o succo di frutta fresco. Se aveva appuntamenti l’aiutavo a prepararsi. Nei film amava indossare vestiti comodi per potersi spogliare facilmente. La convinsi a fare diversamente. L’entrata in scena,le consigliai,doveva essere impressionante invece. Lattex o vestiti sexy,reggiseno di pelle o leopardati,fasce colorate,unghie dipinte e lunghe,stivali o tacchi vertiginosi. Poi col montaggio e le pause poteva spogliarsi con calma. Fu entusiasta dei consigli e li attuò. I nuovi film erano più vari e divertenti. Dianna grazie alle sue amicizie rimediò location interessanti e suggestive. Una villa sul lago dove girammo un’orgia sul prato a ridosso della luccicante massa d’acqua,mentre Dianna si sbatteva due ragazzini bianchi(aveva fatto infatti come avevo suggerito nella riunione coi produttori e registi,scegliendo partner asiatici e caucasici invece dei soliti tipi di colore) dai capelli color grano, gli sfondava il culo sull’erba fresca,si faceva sbocchinare a turno da quelle boccucce di giovani adulti californiani e si faceva leccare le tette soffocandoli nel suo petto da giumenta nera. Avevamo girato un film in un attico di Atlanta nel quale Dianna si inculava un tipo cinese contro la finestra enorme che dava su Main street. In un altro una donna e un palestrato dai capelli rossi si univano a Dianna in un amplesso violento e conturbante in una cantina zeppa di vecchie bottiglie di vino francesi di Paul. I video sul sito di Dianna si vendevano alla grande e anche i contatti e i download a pagamento raddoppiarono. Dopo le iniziali lamentele del produttore per via che le trasferte e i cachet degli attori erano aumentate di molto,la massa di soldi che lievitò il conto in banca della Società,lo zittì e anche il regista,prima titubante e brontolone,divenne silente e contento. Dianna era entusiasta di me. ‘Sei un portento,dolcezza! Ho avuto una fantastica intuizione nel credere in te!’ ‘Ehi honey,da quando ci sei tu gira tutto a meraviglia!’ e il modo per ringraziarmi era quello di tenermi a suo servizio 24 ore su 24. Alla sera,qualche volta,mi premiava facendosi sbocchinare il cazzo padronale prima di addormentarsi, spesso voleva che le leccassi il culone nero per rilassarsi mentre guardava la tv o ascoltava un disco. Le spalmavo le creme,la truccavo,la massaggiavo,la baciavo sulle gambe e facevo lunghi bocchini ai suoi deliziosi piedi. Ero la sua dama di compagnia e la sua cameriera,la sua amante di bocca e il suo consigliere. Faceva ben poche cose senza prima ascoltare la mia opinione. Il sogno proseguiva.
Tre volte in pochi mesi mi portò con sé ad Atlanta per il week end e le compere. Scendevamo ad un lussuoso hotel del centro e passavamo la giornata per negozi o in camera a scopare. Dopo aver saccheggiato negozi per qualche ora infatti Dianna si annoiava e si stancava. Così voleva tornare in albergo,ordinava una bottiglia di cola e rum e si sbronzava di fronte alla tv. Io le facevo compagnia nella conversazione e facendole massaggi o spalmandola di olio alle essenze rivitalizzanti. Dopo qualche ora di alcool e massaggi si eccitava e mi prendeva con forza sul letto o sulla moquette,sbattendomi per bene,infilandomi la sua spada nera su per il culo,trombandomi con passione,mi scaraventava a pancia in giù e mi montava dentro con suo cazzo,quindi mi inculava arrampicandosi sopra di me. Oppure mi metteva contro il muro,mi alzava le gambe in aria e mi prendeva così guardandomi in faccia,sputandomi in bocca,baciandomi,schiaffeggiandomi,sbattendomi le sue grosse tette sulla faccia,sventrandomi col suo palo nero da transex del Sud. Quindi mi veniva dentro,oppure usciva in tempo mi afferrava la testa e mi ficcava il suo cazzo in bocca per venirmi dentro,svuotandosi violenta,dolce,sensuale,crudele.

I clienti erano i soliti. Consigliai a Dianna di ridurre gli incontri con sconosciuti e concentrarsi con gli abituali,era più facile e meno rischioso. Una volta infatti un tizio di New Orleans,cafone e violento,aveva dato in escandescenze in camera con la Padrona e né Jimmy né Fred ed io riuscivamo a bloccarlo. Dianna aveva allora preso una piccola pistola da sotto il letto e lo aveva minacciato. Quello aveva capito che lei non scherzava e se ne era andato dopo aver sbattuto qualche oggetto per terra. Così Dianna aveva dato ancora una volta retta a me e si era concentrata sugli abituali. Mr Chan,Mr Jones,Mr Tollery,ecc. venivano facevano quello che dovevano fare(farsi inculare o pisciare addosso,essere legati e torturati con fruste o cera,rimanere impalati di fronte a Dianna che mangiava,farsi sodomizzare da Cornelius),pagavano bene e andavano via.
Dianna usciva solo il sabato sera per andare da Paul’s o al Wild 53,dove ballava o si divertiva a ritmo di musiche,champagne e risate. Da Paul’s aveva il suo tavolo fisso al ristorante e nel priv&egrave. Ballava e conversava con le amiche, Transex o donne,rimorchiava qualche ragazzo estasiato dalla sua fama oppure non si filava nessuno civettando con chiunque,ammiccando,provocando e così via. Al Wild 53 Dianna aveva un tavolo fisso e entrava gratis per via che aveva una partecipazione al locale. Era un posto molto bello il Wild 53,non molto grande ma arredato con stile,pieno di divani e separé di pelle e divani comodissimi. Dopo le 02,00 la disco lasciva il posto alle orge. Branchi di eterosessuali,donne,gay,transex si aggirava per la pista e i tavoli per accoppiarsi senza presentazioni o pudori di sorta,vedevi donne che sbocchinavano transex neri e uomini che inculavano altri uomini o trans. I bagni erano sempre zeppi di gente. La polizia ogni tanto passava a farlo chiudere.
Dianna qualche volta rimorchiava ragazzi neri palestrati e li portava a casa. Allora io tornavo nella mia stanza e vi rimanevo sino al giorno dopo,quando il partner di torno se ne andava. Li sentivo chiavare a lungo e udivo benissimo i mugolii di piacere di Dianna o quelli del fortunato di turno trapanato dal fallo della padrona. Mi addormentavo invidiandolo,ma sapevo che il girono dopo lei sarebbe tornata tutta per me.
Una volta Dianna mi chiamò perché la raggiungessi nella sua camera mentre era con Erik,un tipo di quasi due metri con lunghi capelli neri. Mi svegliò agitandomi con forza: ‘Dolcezza,scusa ma ho bisogno che tu mi procuri un’altra coppa di champagne..abbiamo finito la scorta. Prendi l’auto e vai allo spaccio sulla 6th’sbrigati!’ assonnato eseguii. Scesi in pigiama nel drugstore e il commesso per poco non mi scambiò per un pazzo,ma quando vide che ero solo rincoglionito dal sonno se la rise per l’abbigliamento(indossavo anche un paio di stivali da cowboy e un giacchetto di jeans). Tornai in fretta a casa. Dianna era impaziente in camera. Erik era in ginocchio sul letto,nel culo un fallo finto, la padrona,alticcia per il bere,giocherellava col suo cazzo nella bicchiere,quando mi vide arrivare,eccitatissima,mi prese la bottiglia,tolse il fallo gigante dal culo di Erik,agitò la coppa,la stappò e puntò il getto contro il buco del culo di Erik,innaffiandolo,premette contro l’apertura,quando il gettò smorzò,sfoderò il suo cazzo eretto e lo infilò nel culo del partner,lo prese con goduria ed io mi allontanai in silenzio. Dalla mia stanza li sentii andare avanti tutta la notte.

Nella grande casa a tre piani di Dianna la vita procedeva tranquilla. Per delle giornate la Padrona era capace di rimanere in camera a guardare la tv. Raramente usciva per fare brevi shopping o per mangiare fuori. Le piacevano i cibi messicani e quelli cinesi. Jimmy ci scarrozzava fuori. Spesso passava Jim(un ragazzo simpatico)con la sua compagnia. Jim era etero ma girava sempre con un sacco di transex. Lora, Livv,Samy tre giovenche nere alte e provocanti. Dianna non le amava molto,le tollerava finendo per accampare scuse per non vederle né frequentarle. Io mi occupavo solo di lei che infatti mi teneva in camera con lei quando c’erano quelle. Ma una sera Livv al Wild 53 mi trascinò in un angolo e mi disse che avrebbe voluto scoparmi. Il suo cazzo gigante,appena trattenuto da un a minigonna microscopica,mi puntava il ventre. Avrei accettato sul momento e le avrei fatto volentieri un pompino nei cessi,ma proprio in quel momento passò Dianna che intuì subito la scena faccenda e mi fulminò con lo sguardo,allontanò Livv con un gesto deciso e regale e mi si parò davanti: ‘Ehi dolcezza,tu SEI MIO E BASTA,CAPITO??!! Non voglio vederti con altre puttane,sono io la tua padrona! Ora esci di qui e vai ad aspettarmi in auto. Subito. Smamma,troietta!’
Mi catapultai fuori e mi fiondai in auto con Jimmy che mi prendeva in giro. Rimasi lì dentro per due ore. Dianna voleva farmi capire chi comandava e farmi pesare il tentativo,appena abbozzato,di tradimento. Infatti aveva rimorchiato un ragazzone nero e so lo voleva portare a casa.Nel viaggio di ritorno non mi degnò di uno sguardo sbaciucchiandosi l’amichetto. Una volta in casa salì di sopra ordinandomi di portare su la solita coppa di champagne. Quando entrai nella stanza,Dianna stava spampinando l’amico. Si fermò,mi fece versare da bere per lei e per il compagno. Bevettero alla mia salute dopo avermi fatto inginocchiare ai loro piedi. Mi offesero tanto per divertirsi,Dianna mi schiaffeggiò più volte e poi spinse l’amico a fare altrettanto. Dopo fecero sesso. Mi legarono ali piedi del letto,la faccia sopra le lenzuola,il corpo fuori. Dianna,vendicativa e crudele mi bendò in modo tale che potessi solo sentirli godere e non vederli sebbene avessi la faccia rivolta ai loro amplessi. Che furono numerosi,violenti e carnali,si graffiarono,scoparono,urlarono,bevendo champagne e scopandosi ancora. Infine sentii che due cazzi spingevano contro la mia bocca. Mi forzarono le labbra e presero a pomparmi dentro contemporaneamente. Non reggevo la pressione dei due membri,sentivo quello dolce,potente,padronale di Dianna che conoscevo così bene,poi quello lungo del partner. Mi vennero in faccia e Dianna mi tolse la benda per inondarmi anche gli occhi. Quando ebbero goduto entrambi sulla mia faccia,mi slegarono,l’amichetto di Dianna si rivestì e andò via e la padrona mi congedò umiliandomi con una sonora sculacciata finale.

Il giorno dopo mi mostrai umile e più servizievole del solito,ma Dianna era scontrosa con me e si rivolgeva alla sua cameriera con ordini veloci e privi di interesse. Dopo il riposino pomeridiano mi chiamò in camera e disse: ‘Hai capito cosa hai fatto ieri?’
..sì,credo di s-
‘Tu non sei di nessuno se non mio. Totalmente mio. Solo io posso fotterti. Sei troppo prezioso per me,honey per dividerti con delle sgualdrine,tu mi appartieni e finch&egrave ne avrò voglia sarai solamente mio..’
Le sue parole mi sballottarono a lungo. Da una parte era un sogno ad occhi aperti,dall’altro ero intimorito. Dianna pareva non ammettere deroghe a quelle affermazioni.
‘Sì..’ mormorai.
‘Sì cosa?dolcezza?’
‘Sì,sono solo suo,padrona”
‘Bene. Il tuo culo &egrave mio,viso pallido..’
‘..sì,Padroona. Questo culo-e mi indicai il fondoschiena-&egrave di proprietà di Dianna Ross..’
Lei sorrise. ‘Sai che mi hai dato un’idea,honey?’
‘Cosa?’
‘Vedrai. Prendimi il cellulare,sbrigati..’
Lo feci. Compose un numero dalla rubrica. ‘Vedrai che quello che hai detto &egrave proprio la verità,dolcezza” e rise maliziosa,con gli occhi che brillavano di cupidigia e sadismo.
‘Pronto,Albert? Come va? Senti ho un lavoretto per te. Una roba da poco,figurati. Dovresti tatuare una frase sul culo di un mio amico’ sì,hai capito sul culo’certo,ne sono sicura:la frase &egrave QUESTO CULO E’ DI PROPRIETA’ DI DIANNA ROSS!’
Sobbalzai. ‘Ehhhhhhhhhhhh!!!’
‘Zitto. Hai capito bene Al? Dunque? Ok. Ricvuto. Grazie,Al,sei un amico”
Si rivolse a me:
‘Alle sedici. Da Al.’
‘No,Dianna’io..cio&egrave un tatuaggio sul culo’insomma..’
‘Niente repliche. Mi diverte questa cosa. E la frase toglierà dubbi e voglie ad altri..’
‘Ma’-protestai
‘Zitto. Se non ti presenti all’appuntamento con Al,puoi prendere le tue valige e sparire”e mi congedò.
Che potevo fare dunque?
Alle 16,00 ero da Al.
Il tatuaggio fu dolorosissimo e soffrì tremendamente.
Avevo il culo dolorante e in fiamme per il supplizio dell’ago. Non potevo sedermi ne appoggiare la schiena. Ero inabile. Dianna volle vedere la scritta e rise. Convocò gli altri,scattò foto al mio sedere sul quale capeggiava una scritta nera sulle chiappe bianche:QUESTO CULO E’ DI PROPRIETA’ DI DIANNA ROSS! Con una piccola freccia a completare l’opera.
Quando mi fui ripreso del tutto(una settimana buona che trascorsi chiuso nella mia stanza)ripresi la routine di cameriera personale di Dianna. Ma lei era eccitata per il tatuaggio e voleva che lo sfoggiassi a tutti. Chiunque incontravamo da Paul’s,per casa,al Wild53,Dianna mi ordinava di calarmi i jeans e mostrare,orgogliosa,le mie chiappe incise per sempre con quelle parole. Ormai era automatico che se incontravamo uno che non aveva mai visto l’opera,Dianna mi imponeva di calare i pantaloni e mutande. Diceva ridendo. ‘Visto?così non ci sono dubbi. Questo culo bianco &egrave solo mio!’ mi batteva una mano sul culo e mi faceva rivestire. Avevo preso ad andare in giro senza mutande per essere più svelto e pronto. Dianna era al settimo cielo per quella trovata. Io ero contento di essere di propietà di una donna così,ma era anche molto umiliante,calarsi i pantaloni davanti a tutti,sentire le loro battute,i loro scherzi e lazzi e poi rivestirmi e fare finta di niente.
Quella trovata colpì anche il regista dei video di Dianna. Uno che non aveva un’dea dal 1990. Suggerì di girare un filmino dove Dianna si sarebbe scopata il suo culo(il mio cio&egrave)personale,con la scritta in primo piano. Io non sarei mai stato inquadrato a figura intera,solo il culo e la scritta e poi coperto da un mantellone nero aperto ovviamente sul mio deretano firmato.
Così fecero ed io entrai nel mondo del cinema porno come attore. O meglio il mio culo lo fece,perché,come aveva detto il regista,io non fui mai visibile se non per il culo. Ne video Dianna si presentava alla camera,poi orgogliosa mostrava il mio culo esposto e la scritta QUESTO CULO E’ DI PROPRIETA’ DI DIANNA ROSS! Con la freccia e mi penetrava per tutta la durata del film,scopandomi e ripetendo ossessiva che quel culo bianco le apparteneva. Venne sul mio culo,coprendo con rivoli di sperma padronale la scritta QUESTO CULO E’ DI PROPRIETA’ DI DIANNA ROSS!.
Naturalmente il video fu uno dei più scaricati e visti nel sito di Dianna Ross.

Così dopo la mia entrata per la porta posteriore nel mondo dei filmati hard,la vita a fianco di Dianna Ross riprese normalmente.
Ma per tutti ero diventato quello che aveva tatuato sul culo la frase QUESTO CULO E’ DI PROPRIETA’ SI DIANNA ROSS. Alle feste del Wild53 gli avventori volevano che mostrassi quel precetto ogni sera. era umiliante,ma alla Padrona piaceva molto e non potevo sottrarmi. Una volta Dianna rimorchiò una pollastrella. Una donna sulla quarantina,bionda texana,tette rifatte e cervello di gallina. Jillie si chiamava. Passarono la notte nella stanza padronale. Verso le cinque, Dianna mi svegliò. Voleva che soddisfacessi una voglia di Jillie. ‘Voglio vederti ingoiare lo sperma di Dianna!’ annunciò giuliva come una scema. ‘Avanti,dolcezza fai vedere alla mia amica come sei brava a ingollarti il mio nettare bianco” fece Dianna. Mi misi a lavoro, presi in mano l’uccello della padrona,lo ficcai in bocca e presi a spampinarlo. Ero in ginocchio con il volto affondato nel sesso della padrona. Jillie rideva e si gustava la scena,divertita. Leccai e pompai,succhiandomi il meraviglioso membro di Dianna. Lo accolsi tutto e me lo godevo in bocca. Jillie mi afferrò la testa e mi dette il ritmo strattonandomi le orecchie. pompavo e sbocchinavo,Jillie spingeva,incitava,mi spronava. Dianna abituata alla mia bocca e alla lingua della sua cameriera speciale,apprezzava. Quando venne fu un torrente in piena,mi sborrò in bocca come un tuono,soffocandomi anche perché Jillie mi teneva la testa contro di lei. Non ingoiai perché così ordinò Jillie eccitata. ‘Fammelo vedere. Fammi vedere come ti ha riempito la bocca di sborra’!!’ le mostrai il raccolto del mio lavoro. Avevo la bocca colma di sborra fumante,prese a colarmi sul mento. Jillie rideva impazzita. Mi afferrò il mento e mi spinse dentro lo sperma. Mi reclinò la testa,soffocandomi. Mi fece bere il regale prodotto di Dianna che guardava la scena soddisfatta. Si divertiva vedendomi così umiliato e la sua amica felice. Buttai giù tutto e mi fecero rialzare. ‘Torna pure a letto,dolcezza!’ disse Dianna e Jillie volle vedere ancora il tatuaggio prima di lasciarmi andare. ‘Che forte! Sei una pazza Dianna e il tuo amichetto qui &egrave proprio una delizia”

Oramai abitavo nella casa di Dianna Ross da molti mesi. Della vita passata della Padrona sapevo tuttavia ben poco. Una volta aveva raccontato di essere l’ultima di 5 fratelli,oltre a lei c’erano altri due maschi e due femmine. Dei genitori sapevo solo che il padre aveva abbandonato la casa quando era nata proprio Dianna e non si era fatto più vivo. Jimmy mi raccontò che i fratelli non avevano più rapporti con Dianna,tutti,tranne una sorella,Kimy che aveva mantenuto ottimi rapporti con la Padrona. La madre disapprovava la vita e le scelte di Dianna e preferiva incontrarla raramente,però non rinunciava all’assegno mensile che riceva dalla figlia porno-attrice.
Come ad accontentare la mia curiosità, un pomeriggio Dianna mi convocò in camera. ‘Preparati. Stasera ceniamo da Kimy,&egrave qualche tempo che non la vedo e ho voglia di fare due chiacchiere stasera.’
Per l’occasione Dianna si vestì tutt’altro che da visita ai parenti. Indossò infatti una camicia di cotone molto scollata,gonna di pelle e scarpe coi tacchi. Orecchini di perla,collana d’oro massiccio,grossi bracciali. La truccai con cura e l’aiutai a scegliere un cappello dalla larga tesa di colore giallo che non sarebbe passato inosservato neppure al carnevale di New Orleans. Jimmy ci portò prima a fare rifornimento di liquori:vino e champagne,quindi a saccheggiare una gelateria del centro. Carichi di doni e divertiti raggiungemmo la casa di Kimy. Si trattava di un appartamento in fondo ad un vicolo non propriamente signorile,un grosso Pick-Up era parcheggiato fuori(‘E’ sicuramente di Reed,il nuovo amichetto di mia sorella..’ disse Dianna vedendo quel bestione a 4 ruote che occupava tutto il vialetto d’ingresso). Dentro però la casa era piuttosto carina e accogliente. Piccola,ma funzionale. Accogliente. Kimy ci accolse in ghingheri quanto la sorella: t-shirt Dolce&Gabbana molto scollata,jeans stretti che stringevano l’immenso culone(evidentemente) tipico dei Ross,trionfo di collane e bracciali,scarpe coi tacchi vertiginosi. Doveva avere solo pochi anni più di Dianna,si assomigliavano moltissimo,stesso seno procace,stessa bocca dalle labbra grandi,stesso taglio d’occhi vagamente ‘asiatico’. Kimy appariva più vecchia della sorella soprattutto perché questa si era sottoposta ad un intervento chirurgico alla faccia che aveva ripianato qualche ruga di troppo e dato più luminosità al suo volto.
Reed era un ragazzino bianco di una ventina d’anni. Vestiva come la maggior parte dei ragazzi bianchi di Foxborough(almeno quelli che non frequentavano Paul’s o il Wild53)e cio&egrave jeans sdruciti,maglietta bianca e cappello da cowboy. Era piuttosto gracile di corporatura,occhi azzurri e capelli fra il rosso e il biondo. Facemmo le presentazioni e ci mettemmo a tavola,le sorelle presero a tracannare vino e io e Reed ci scolammo qualche birra raccontando di noi. Kimy sapeva bene che tipo di vita conducesse la sorella e amava farsi raccontare i particolari più piccanti. Naturalmente al quinto bicchiere che le due si scolarono,dovetti recitare il mio numero:calarmi pantaloni e braghe e mostrare il tatuaggio sul culo che attestava la mia sottomissione completa a Dianna. Kimy se la rise di brutto e approfittò per sculacciare un po’ un culo bianco,cosa che doveva comunque essergli familiare perché trattava Reed come un suo dipendente. ‘Fai questo, racconta quello. Prendi i bicchieri,dai un’occhiata al forno’ ecc.
La cena fu ottima. Kimy era una cuoca coi fiocchi,ci servì della carne con mele e patate buonissima e del pollo al curry che era la fine del mondo. Quindi Dianna e Kimy si gettarono sui gelati. Li divorarono. Complice tutto il vino bevuto vennero loro delle strane idee su come consumarli. ‘Perché non gli spalmiamo sul corpo di questi ragazzini bianchi e ce li lecchiamo tutti?’ propose Kimy.
‘Perché no? Tu,spogliati e sdraiati sul tavolo!’ mi ordinò Dianna.
‘Fai altrettanto,dolcezza!’ disse Kimy a Reed che mostrò qualche perplessità ma scomparve in fretta.
Nudi sul tavolo entrambi,fummo ricoperti di gelato. Sul petto,sul viso,sul ventre,sul cazzo. Dianna e la sorella si divertivano un mondo a conciarci in quel modo,ridevano e si eccitavano come ragazzine alle prese con un gioco inedito. Il freddo del gelato che si scioglieva lentamente sulla nostra pelle nuda fece rabbrividire me e Reed,ma ben presto le due padrone presero a leccarci per prendersi il dessert. Cacciavo fuori le loro grosse lingue e leccavano lente. Era uno spettacolo scorgere quelle bocche voraci planare sui nostri corpi esposti e leccare,leccare,tirando su gelato alla crema,al cioccolato e alla cannella. Kimy si mangiava il suo Reed ed io venivo mangiato dalla Padrona Dianna. Nonostante il freddo che percepivo,il cazzo iniziò ad indurirsi e piano piano salì su aprendosi la strada fra la cupola di ice-cream che lo ricopriva. Dianna ci giocherellò un poco,quindi fu preso in mano dalla sorella che prese a segarmi,impastandosi la mani di gelato e liquido seminale. Dianna si buttò sul corpo esposto di Reed e prese a leccarlo per mangiare il gelato lasciato da Kimy. Quando ebbero finito,eravamo entrambi coperti di saliva,rossetto,resti di gelato e attraversati da brividi di piacere per il regalo e l’esperienza provata.
‘Alzatevi e andate a farvi una doccia!’ disse Kimy.
Così facemmo. Reed mi cedette il posto nella doccia,ma mentre ero lì a bagnarmi e pulirmi dal dessert appiccicoso che vidi entrare nel bagno anche Dianna e Kimy.
‘Ehi che fate? Ve la prendete comoda? Su Reed entra dentro anche tu! Lavatevi a vicenda”
Fummo colti dall’imbarazzo,ma quando Reed entrò nella doccia ci ritrovammo fianco a fianco. ‘Avanti,insaponalo!’ mi ordinava Dianna. ‘Muoviti,pelandrone!’ urlava Kimy. Non poteva disubbidire. Così ci ritrovammo a passare schiuma sui nostri corpi,l’uno all’altro. Francamente non mi piaceva molto la situazione,i corpi maschili non mi sono mai piaciuti. Tuttavia sotto il getto dell’acqua passavo il bagnoschiuma sulla schiena e sulle spalle di Reed. ‘Andiamo,lavalo bene! Anche sul petto! E tu,dolcezza,sulle coscie,andiamo,vogliamo divertici noi due!’ ci spronava Dianna. Reed mi insaponò il collo e il petto,anche lui non si divertiva molto,era evidente. Mentre le sorelle si godevano lo spettacolo. Battevano le mani,ululavano divertite. ‘Adesso sul cazzo,pulisci bene le palle..’ ‘Ok,honey,datti da fare sciacqualo,così per bene,avanti” . La cosa andò avanti ancora un po’ fino a quando non ci dissero che potevamo uscire. ‘Mettetevi qui davanti!’ ordino Kimy. ‘Possiamo asciugarci?’ chiese Reed. Per tutta risposta uno sganassone della sua donna lo vece girare da parte a parte. ‘No! Restate fermi qui e in silenzio!’
‘Lasciatevi dare un’occhiata,dolcezze!’ fece Dianna. Così restammo fermi,in silenzio,nudi,mentre loro ci scrutavano sorridendo. Gocciolavamo l’acqua della doccia,scossi da leggeri brividi di freddo. Dianna e Kimy si spogliarono lentamente. Via il sopra,il sotto,le calzature,rimasero nude a pochi centimetri da noi,ridendo. Io e Reed immobili. Davanti a quei corpi nudi,quasi simili,le tette di Kimy più grosse e più cascanti,quelle della Padrona orgogliose e perfettamente enormi,il corpo tozzo,massiccio,le gambe possenti,la figa pelosissima di Kimy,il cazzo tante volte preso nel mio culo e nella mia bocca di Dianna.
‘Che ne dici,Kimy?’ chiese Dianna.
Brividi di freddo ci colpivano,ma io ebbi un’erezione di fronte a quella situazione,quel gioco dove le due sorelle ci osservavano,diposnevano di noi.
‘Oh,sono carini,così indifesi,bagnati come pulcini. Mi &egrave venuta qualche voglia..umhh..’
La Padrona si avvicinò a Reed e lo sfiorò. ‘Ti sono sempre piaciuti i ragazzini bianchi esili e dalla boccuccia a mela’ disse poi.
‘Tu non preferivi i fratelli palestrati?’
‘Sì,ancora,ma Honey qui &egrave il mio passatempo preferito al momento, &egrave bravo,attento,porco e poi &egrave il mio consigliere personale. Oltre che la mia cameriera!’
‘E il tuo culo personale”
‘Certo. Posso farmelo solo io. Vero dolcezza?’
‘Sì,Padrona..’
‘Bene,ma se il tuo culo &egrave mio,il resto del corpo,compreso il tuo cazzo lo posso cedere e dividere con chi voglio. Kimy,sorella mia,te lo cedo per stanotte. Fanne buon uso..’
‘Oh,saprò cavarmela. E tu prenditi pure Reed,&egrave un bocconcino niente male,credimi. E ha un culo rotto come una troietta. Ti divertirai”
Detto ciò, Dianna si prese Reed,gli dette un accappatoio e lo condusse di sopra. Kimy mi venne incontro. Sorrise. Era bella nella sua figura di donna nera del Sud. Le fissavo la figa enorme e le tette cascanti. Mi tirò a sé,spingendo la mia faccia contro la morbida floridità delle sue tette,mi strinse forte,baciai le poppe,baciai e ciucciai,le mi tenne sotto come a soffocarmi,quindi mi passò una mano sul culo,sentì il mio cazzo premere contro il suo corpo. ‘Vieni,babe,ti porto di sopra e ti scopo tutta la notte. Sarai la mia puttanella,stanotte,voglio che mi faccia sentire il tuo cazzo dentro e scoparmi con dolcezza,poi ti ricompenserò facendoti godere”

Così fece. Mi asciugò e mi condusse in camera sua. Era una stanza piena di vestiti,bottiglie,cd,dvd,pacchetti di sigarette,cuscini. Si stese sul letto e volle che le montassi sopra. La penetrai subito ed iniziai a pompare. ‘Con calma,babe,fai con colma,voglio godermela,guai se vieni subito”
Obbedii e mi concentrai su altro. la scopavo con lentezza come voleva e come pareva piacerle. Sotto di me quella massa di carne pulsava di donna,di negra,di troia,di figa. Era bagnata come una fontana aperta e mi dava il ritmo della scopata,facendomi andare su e giù come gradiva. Durai a lungo e lei venne più volte. Era una lussuriosa di quelle che sapeva bene come prendersi un uomo. Quando le annunciai che stavo per venire perché non ce la facevo più,mi fece uscire e mi fece distendere sul letto. Dal comodino trasse un fallo rosa dalla punta strana,una palla bianca con una piccola escrescenza in cima. ‘Mica penserai che ti metta il gel?’ ‘La prego” ‘Ci penso io,silenzio!!’ prese a sputarmi sull’ano,con sputi sempre più forti,pieni di saliva di Kimy,massiccia,impastata di sigarette e gin. Mi riempì il culo di sputi,si aprì la strada con un dito,poi due,poi tre,quindi vi infilò il fallo rosa. Lo spinse dentro. ‘Non dirlo a Dianna,mi raccomando..ci tiene ai suoi culi..se farai il bravo ti farò un pompino coi fiocchi..ma zitto..’
Con il fallo in culo,i piedi in aria e sdraiato sul letto,Kimy si infornò il mio cazzo che scomparve nelle sue grosse labbra. Mi fece proprio un gran pompino. Era già per venire,ma cercai di trattenermi il più possibile per godermi il cazzo di gomma in culo e la suo dolce bocca che ci dava dentro. Alla cima del piacere,venni urlando di gioia,lei raccolse lo sperma in bocca e poi e lo fece colare sul naso,la bocca,la gola,il corpo.
Rideva soddisfatta.
‘Brava,puttanella’mi sei piaciuta”

Ci riprendemmo dalle fatiche. Poi uscimmo dalla stanza per andare in quella di Dianna e Reed. La porta era aperta,sgusciammo dentro. La vista fu poderosa. Sopra il letto,quasi ritta,si ergeva la Padrona che stava inculando a sangue Reed,schiacciato dal peso della pompata di quella,stava schiacciato con la faccia,devastata dalla goduria e dal dolore,piegata da una parte,boccheggiava sotto i colpi di Dianna,il corpo steso sul letto,le gambe piegate in alto per ricevere il trattamento. Dianna fotteva feroce,quello subiva ed era strafatto di piacere. Vedemmo quella scena in silenzio e Dianna si accorse di noi solo quando,urlando di piacere,venne nel culo di Reed,allora si voltò di lato e ci vide in piedi che applaudivamo.

Dopo quella memorabile serata,Kimy ci venne a trovare più spesso. Passava dopo cena o il sabato sera. In compagnia di uomini e donne. Una sera ci seguì da Paul’s, mangiammo al nostro tavolo e dopo salimmo nel priv&egrave. Lì Kimy si avvinghiò ad una rossa con occhiali da secchiona molto carina e se la portò in bagno. Dianna volle andare a pisciare per vederle. Bussammo ad uno dei bagni e entrammo. Per fortuna i bagni di Paul’s erano grandi abbastanza per 4 persone. Kimy stava in ginocchio a succhiare la passerina della tipa rossa,questa godeva con gli occhiali calati sul naso in preda ad un orgasmo.

Fare la prima Cameriera per Dianna Ross era anche noioso,va detto. Capitavano intere giornate in cui poltrivo sul divano o girovagavo per il quartiere deserto di Foxborough. Dianna se ne stava anche tutto il giorno in camera a dormire o vedere la tv. Mi chiama saltuariamente,per uno spuntino o per bere del succo di frutta fresco. Il riposo forzato però era tonificante. Senza impegni di film o che Dianna era molto tranquilla e esigeva solo di essere lasciata in pace.
La sera prima di dormire le facevo il solito massaggio conciliatore del sonno. Le spalmavo il corpo di crema idratante oppure le facevo un servizi etto al culone nero. Un bel servizio di lingua sul buchetto padronale. A lei piaceva da impazzire e la rilassava. Quel culo era il mio posto preferito:caldo,sudato,bello morbido,dolce e pungente,negro,magnifico.
E mi occupavo di tutto il corpo,la truccavo,vestivo,depilavo il regale uccello,le facevo il bagno e l’asciugavo,le baciavo i piedi e la facevo sentire Padrona e Principessa della Camera.

Per il compleanno di Paul fummo invitati tutti nella sua villa in collina. Era una casa enorme su due piani con un grosso giardino e la piscina. Dianna si preparò con cura all’evento passando la giornata dall’estetista e facendosi spalmare di crema ogni centimetro del corpo. Iniziò a truccarsi e vestirsi verso le otto. Avevamo passato gran parte del pomeriggio a scegliere l’abito adatto. Alla fine aveva optato per quello giallo chiaro che risaltava la pelle scura e scarpe coi tacchi. La festa era un delirio di figa,trans,gay e camerieri palestrati in tanga. Paul si presentò dopo la cena,indossava un abito bianco di lino,cappello panama,scarpe bicolore e un grosso fiore appuntato sulla giacca.
Gin e champagne scorrevano a fiumi,Dianna si ubriacò subito e prese a parlare con delle ragazze di Atlanta. Facevano le hostess e avevano una trentina d’anni ciascuna. Era allegre e volgari. Girellando per la villa incrociai Rufus un cliente abituale di Dianna e Mar un tipo palestrato che Dianna aveva rimorchiato una sera al Wild53,avevano scopato tutta la notte e Mar era tornato qualche volta a trovare Dianna. Vidi anche Ly e Mira,due trans che bazzicavano il Wild53,Ly mi fermò e mi chiese di abbassarmi le mutande per mostrarle il tatuaggio. ‘Non credo sia il caso qui..’ ‘Andiamo di sopra allora,voglio vederlo di nuovo!’ ‘Mi spiace,sono convinto che Dianna non sarebbe d’accordo’-dopo quello che mi era capitato non volevo incappare in qualche altra idea vendicativa di Dianna.
‘Scommetto che se glielo chiedo,lei ti obbligherà a farlo!’ ‘In quel caso,lo farò,ma solo se me lo ordina lei!’ ‘Proprio uno slave del cazzo’ disse Mira.
‘Andiamo a parlarle. Aspettaci qui bellezza,non muoverti..’ e andarono al tavolo della Padrona.
Parlottarono un poco,quindi Dianna mi fece cenno di avvicinarmi. Le hostess ridevano e domandavano se era vera la storia del tatuaggio. ‘Sì’ risposi. ‘Lo vogliamo vedere anche noi’.’ Fecero. ‘Andiamo di sopra tutti quanti!’ propose Ly.
Nella camera sopra Dianna mi obbligò a calarmi pantaloni e mutande e mettermi a 90 gradi sul letto. Tutti ammirarono il mio tatuaggio e risero. Le ragazze erano eccitate. Dianna mi teneva con la testa sul letto e spiegava: ‘Questo culo &egrave solo mio’solo il mio cazzo se lo può fare”
‘Ehi e se invece ci infilassimo queste” fece Joliet mostrando alla compagnia qualcosa. ‘Oh,che bella idea’ fece Ly. ‘Dai” disse Mary l’altra tipa. ‘Beh..non saprei..’
‘Su,Dianna facci giocare anche a noi col culo del tuo fidanzatino”
‘Ok,divertite pure,ma non sciupatemelo..’
Mi voltai per vedere Juliet che agitava delle palle di metallo tenute da delle cordicelle. ‘Adesso te le infiliamo in culo e poi le togliamo lentamente”annunciò Mary.
‘Prepariamolo!’ fece Ly.
Mi stesero sul letto e mi allargarono il culo. Una pioggia di sputi mi investì le chiappe indifese e il solco del culo. Poi delle dita si aprirono la strada. Allargato,inumidito dalla saliva delle quattro,Dianna si era distesa al mio fianco e mi teneva le braccia,mi avvicinarono la prima pallina. Era fredda e mi contrassi. ‘Apriti bene puttana!’ ordinò Dianna. ‘Muoviti!’ e mi sculacciò per farmi capire cosa fare. A fatica la prima pallina scivolò dentro,quindi anche la seconda. Era una sensazione strana,quel metallo nel mio culo. La terza fu la più dolorosa. ‘Ehi,ce l’ha tutte e tre dentro!’ urlò Mary. ‘Di cazzi ne ha presi”ghignò Dianna. ‘Tirale fuori lentamente Ly!’ chiese Juliet. Sentii la trans armeggiare con dolcezza.’Posso farlo io?’ domandò Mary. ‘Certo dolcezza,accomodati pure..’ Mary era poco esperta,maneggiava e faceva con difficoltà ma estrasse la prima pallina e poi tirò anche la seconda.’Io,io..’ fece Ly e estrasse la terza con un colpo veloce facendomi urlare di dolore.
‘La festa &egrave iniziata bene!?che dite?’ chiese Ly. ‘Ora continuerà meglio!’ aggiunse.

Leave a Reply