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Racconti di Dominazione

Un regalo per te

By 28 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Un regalo per te
 
Arrivati a casa, dopo la festa di San Valentino, mentre a letto pensavo a raccogliere per bene tutto quanto ancora luccicava sul tuo cazzo, pensavo a come poterti far sentire orgoglioso della tua donna. Così ho iniziato a cercare un regalo per te. Un annuncio sulla gabbia “ cerco una slave per il mio Domine. Il mio Domine è un Master maturo e esigente e io la sua donna e allieva. Cerco una cagnetta docile, ubbidente che soddisfi tutte le sue esigenze e con cui far pratica. Ti cerco disposta ad accontentare ogni suo desiderio, amante del fisting, con un culo da rendere delizioso a strisce. Ti voglio pronta ad accontentare ogni nostra esigenza e disponibile a fare tutto ciò che ti verrà chiesto.
Non riponevo molta fiducia , le slave cercano l’uomo, sentono odore di cazzo negli annunci ed io sono solo una switch che desidera fare di tutto per la felicità del suo uomo. Invece, inaspettatamente dopo pochi giorni ha risposto all’annuncio Elvira. Una donna di 35 anni, vogliosa di sperimentare questo ruolo nuovo per lei. Elvira mi ha confidato di aver scelto l’annuncio proprio perché scritto da una donna, ritenendo che il rito di iniziazione potesse essere più lieve con me al fianco.
Le ho detto che il suo padrone era esigente e pronto a sottoporla ad ogni genere di umiliazione e tortura e che io non sarei stata da meno, che l’avrei usata per il piacere del suo cazzo, che l’avrei usata per il piacere della mia figa. Era disposta a questo? A condividerci accettando ogni capriccio?
Mi ha risposto, sì. Voglio provarci. Non mi sono fidata , non conosco il mondo delle slave ed ho avuto timore di imbattermi in una professionista.
Ho iniziato a scrivere, a descrivere tutto quello che le avresti fatto, che le avrei fatto se non la ritenevo degna di te ed infine di quanto la avremmo fatta sentire in nostro potere.
“Sai? Le ho scritto, Quando lui ti vedrà dovrai essere in ginocchio, a testa bassa. I capelli legati, perché o io o lui te li impugneremo forte. Voglio controllare di persona che tu sia pronta per lui, e per farlo userò il mio strap – on e lo farò entrare tutto di colpo, e non voglio sentire altro che un grazie!
Si, Signora, si …mi eccito quando leggo di quello che succederà, mi rispondeva implorandomi di continuare.
Elvira non sapeva certo che anche per me era la prima volta, che con questo regalo mettevo in mostra una parte del mio essere switch fino ad ora rimasta sepolta sotto il desiderio di servirti nel migliore dei modi.
Così dopo uno scambio eccitato di mail, in cui molto spesso sulla tastiera restavano le tracce del mio umore stuzzicato, ho detto ad Elvira che era arrivato il momento di vederci in cam. Ancora non mi fidavo ad averla di fronte. Questo ruolo di Mistress non mi appartiene fino in fondo. Come avrei gestito la situazione senza esserne pronta? Non desideravo un rapporto bisex, desideravo sottometterla a me!
La sera stessa ci siamo collegate in cam. Bella, tette un poco piccole ho pensato, ma un bel culo e l’aria da santarellina delle vere troiette.
Mi piaci Elvira, le ho detto. Adesso, inizia a slacciarti la camicetta. Non credevo fosse possibile, ma mi stavo eccitando nel vedere che compiva quei gesti per compiacermi, per compiacere me! Mostrami come ti accarezzi il seno, e lei docilmente passava le dita sul seno, attorno al capezzolo. Voglio che tu lo stringa forte tra le dita. Avvicina la cam! Voglio vedere il capezzolo che esce tra le dita! Mi stavo eccitando come una porca, mi stavo davvero eccitando all’idea di essere potente. Quanto avevo bisogno del tuo cazzo a ridimensionarmi!
Quella sera mi masturbai in cam insieme a lei, che obbediva ai miei comandi. Metti la cam sulla scrivania, e allarga le gambe. In mezzo la cam deve inquadrare la tua figa. Sei bagnata vero? Mostrami quanto lo sei. E lei docilmente allargava le grandi labbra con le dita e spingeva in fuori l’utero per farmi vedere quanto gocciolava. Al pensiero che tu ne avresti approfittato davanti a me, che l’avresti presa, che avresti preso entrambe mi sono ingelosita ripromettendomi di far pagare tutto al tuo nuovo giocattolo.
Così due giorni dopo sono andata a prenderla in stazione. Non ho voluto usasse la macchina, troppo preoccupata che potesse sfuggirmi di mano. Siamo andate in un bar, come due amiche. Fatti guardare, le ho detto mentre mi avvicinavo al suo volto. Ho deciso che ti sarebbe piaciuta e con questo ho iniziato a giocarci un poco . Le ho chiesto lo stretto necessario, non mi interessava sapere se era sposata o che altro. Non mi interessava che il potere della mente su lei. Adesso vai in bagno e ti sfili le mutandine. Elvira non ha detto una parola, si è alzata ed è tornata con le mutandine strette in pugno. Tienile vicino, perché tra poco le useremo ! Mentre parlavo, ho visto i suoi  occhi ingrandirsi e la fronte imperlarsi di sudore. Ho sorseggiato il mio caffè e lei aspettava…aspettava che le dicessi qualche cosa, qualsiasi cosa!
Lo vedi quell’uomo? Quello seduto solo, nel tavolino lì all’angolo. Bene, voglio che tu vada da lui, che ti sieda e che metta sul tavolo le mutandine. Poi devi prendergli la mano, e devi metterla in mezzo alle gambe. Se riesci a mettere un dito dentro, tanto meglio. Ah! Zitta ! devi stare zitta, non dire una parola. Se ti chiede qualche cosa, fai un cenno verso di me e dici che lo vuole la tua padrona.
Mi sono messa comoda, fingendo la dovuta indifferenza. Elvira ha cercato di  dire qualche cosa, ma davanti al mio sguardo ha abbassato il suo e da brava cucciola si è avvicinata al tavolo. Avevo notato che l’uomo ci stava osservando da un pochino, secondo me aveva visto Elvira tornare dal bagno con le mutandine in mano. Certo che godermi la sfrontataggine di Elvira che si sedeva con lui, che invece di gettare sul tavolo le mutandine arrotolate le stendeva delicatamente davanti ai suoi occhi mi ha fatto capire di aver scelto giusto. Elvira ti meritava, meritava il trattamento che da li a poco le avrei riservato . Lo spavaldo signore, rimasto senza parole ha poi spalancato la bocca quando la nostra slave ha afferrato con decisione la sua mano infilandosela in mezzo alle cosce. Lui ha fato un balzo indietro sulla sedia e lei, calma e serafica fissandomi, ha mormorato qualche cosa nel suo orecchio. Dopo di che si è alzata ed è tornata da me. E’ rimasta a testa bassa, fino a che le ho detto che era stata brava, decisamente brava e che adesso avrebbe avuto un premio……

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’uomo al tavolo non ci stacca gli occhi di dosso. La mano destra sta accarezzando l’inguine . Vieni con me ho detto a Eliana, alzandomi . Alla cassa ho pagato anche la consumazione dell’uomo e mi sono avvicinata al tavolino chiedendogli di seguirci. Non se l’è fatto ripetere due volte. L’auto parcheggiata in penombra . Faccio un cenno ad Eliana che si accomoda dietro con lui. Allarga bene le gambe le dico appena entrata in auto . Lo fa, allargando sul sedile le cosce , tirando su la gonna. Ti piace quello che vedi ? domando a lui. Non  risponde, rosso in viso allunga la mano per toccarla. Puoi solo toccarla, chiaro? Anche questa volta non risponde e inserisce un dito nella figa bagnata di Eliana che inizia a gemere. Sono sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta penso mentre osservo che le dita diventano due. Fammi vedere come sono belle lucide  chiedo, mentre le tira fuori. Quella troietta sta godendo parecchio, e pensando che il prossimo potresti essere tu mi innervosisco quel tanto che basta per accendere il motore e guidare verso il bosco. Lui continua il suo movimento frenetico, le dita entrano e escono . Li vedo dallo specchietto, lo percepisco dall’odore di figa in calore che si sta diffondendo nell’auto.
Mi piace questo ruolo da spettatrice attiva. Mi sporgo dal sedile e impugno il seno di Elvira, palpandolo e giocandoci per bene. Lo tiro fuori dal reggiseno e lo schiaffeggio. Sei una bella troia lo sai? Una perfetta cagna per lui. Sta per iniziare a toccarsi il clitoride, ma blocco la sua mano. Eh no, cara mia non puoi sino a che non lo deciderò io, sempre che tu te lo meriti! Prova a infilare tre dita, chiedo a lui. Elvira fa fatica a sopportarne tre, inizia a contorcersi appena. Non me ne frega un cazzo, voglio che continui. Sembra che lui sappia come fare: introduce le dita e poi piega le nocche per creare un passaggio più agevole al palmo della mano. Decido di aiutare Elvira masturbandola un pochino. Immediatamente vedo la mano luccicare lubrificata dal piacere. Per ora può bastare.
Non vedi che il tuo amico vuole sborrare? Le sollevo il viso per farglielo capire e lei si mette subito in ginocchio sul fondo della macchina pronta a prenderlo in bocca. Così facendo mi offre le spalle. La invidio un poco. L’uomo ha un cazzo magnifico, al di fuori di ogni aspettativa. Si sistema sul sedile e Eliana inizia a inghiottirlo. Non mi piace tanto come lo fa, dovrò insegnarle come trattarti. Intanto mi godo la scena e mi viene voglia di godermi anche lui. Non lo farò: non posso farmi vedere poco forte dalla mia slave, ma la voglia di essere montata è forte. Le tengo la testa ferma cercando di spingere il cazzo dentro il più a lungo possibile. Quando mi accorgo che sta per vomitare, le tiro i capelli permettendole di respirare. Andiamo avanti così per un poco fino a che capisco dalle spinte dell’uomo che manca davvero poco.
Allontano la bocca di Eliana, che deve essere solo tua, e gli permetto di far uscire i fiotti direttamente sul viso . Eliana ne è piena, e io soddisfatta. Non voglio che assaggi altra sborra se non la tua, per cui chiedo all’uomo di pulirle il viso. Nessun commento, non voglio che lui diventi appiccicaticcio come il volto di Eliana. Lo riporto al parcheggio e partiamo  immediatamente.
Sul sedile di fianco al mio, la cagnetta si aspetta che io le dica qualche cosa. Io non parlo, faccio. Le metto un dito sul clitoride e resto così immobile mentre guido. Non provare a fare un solo movimento, chiaro? Sento quel piccolo pezzo di carne pulsare sotto di me, lo sento pieno di nervi e di voglia. Inizia a mugulare proprio come una cagnetta. Ti prego, mormora, ti prego fammi godere. Vuoi godere? Va bene allora, metti le gambe aperte sul cruscotto e tira su la gonna. Che tutti quelli che ci affiancano sappiano quello che stai facendo ! Così guidando in autostrada vedo Eliana masturbarsi per la prima volta, la vedo inarcare la schiena, la vedo contrarre i piedi, sento la spinta dei muscoli lasciare il sedile e un rantolo sfuggirle dalla bocca.
non può continuare così, questa slave deve essere di entrambe !
Ancora non voglio veda dove abitiamo, ancora non voglio coinvolgerla nella mia vita e nella tua. Vedremo come procede la mia e la sua educazione. La lascio alla stazione e rientro a casa.
Le mutandine sono in uno stato pietoso. Combatto con la voglia di raccontarti tutto, e per distrarmi annoto la giornata. Intanto mi tocco, uso il vibratore in attesa di usare il tuo cazzo e cerco di placarmi……….

 

 

La mattina dopo mi alzo con un forte mal di testa. La voglia di cazzo mi metterà nei guai se non provvedo. Decido di lasciare tranquilla Eliana per un’intera giornata, sono curiosa di vedere come reagirà alla mia assenza.
A metà mattina arriva un messaggio “ciao, come stai? “ non rispondo, decisa a fare la dura. Intanto non smetto di immaginare il nostro incontro con lei tra le tue cosce, non smetto di immaginare il momento in cui la leverò dal tuo cazzo caldo per prendere il suo posto e infilarmela tra le gambe.
Impiego buona parte della giornata a fantasticare ed inizio a studiare da vicino i giochi che voglio farti trovare a disposizione .
Eliana è preoccupata , arriva un messaggio “ Padrona se ho fatto qualche cosa di sbagliato, devi dirmelo! Perché non ti fai sentire ?‘”
Quanto mi ricorda come sto male io quando questo atteggiamento lo hai tu nei miei riguardi!

Le telefono sul lavoro , e le chiedo di sfilarsi subito le mutandine. Non posso, risponde c’è gente. E  a me cosa importa scusa? Chiudi la porta e trova il modo!. Attacco aspettando mi richiami e infatti lo fa, sento la sua voce che mormora  “sono senza, come volevi”. Brava rispondo, non desidero nulla di più per adesso.
Mi piace spiazzarla, farle seguire i percorsi della mia mente. Le mando un sms “ Questo fine settimana voglio continuare ad educarti. Tieniti libera”.
In realtà non so ancora bene cosa voglio fare con lei, ma certamente desidero provare la sua lingua e divertirmi.
Il fine settimana arriva veloce e scopro che Eliana non è sposata , ha un fidanzato che vive in un’altra città il che mi permetterà di giocarci molto a lungo.
La stazione è il nostro solito luogo di appuntamento. Arriva agghindata come le avevo chiesto. Gonna al ginocchio, tacchi alti , maglietta appena appoggiata ai fianchi. Le tettine sono in tiro, vedo i capezzoli scuri disegnare un alone sulla stoffa. Mi sfiora un sorriso perverso.
Sali, dai! Come chiude la portiera ingrano la marcia e mi dirigo verso Milano. Con la mano sulla coscia forzo appena. So già cosa troverò, non ho bisogno di conferme. E’ allagata, calda, umida . Inizio a masturbarla mentre guido. Lascia cadere la testa all’indietro e socchiude gli occhi.

“Ti piace si? Ti piace sentire che ti sto facendo godere, vero? Sai adesso cosa succede? Ci fermiamo al primo autogrill e entriamo in bagno insieme. Inizio a scoparti fino a che vieni, e guai  – dico – guai a te se fai solo un gemito! “ Bastano queste parole per investire le mie dita di succo caldo. Le faccio leccare la sua stessa eccitazione mentre esco all’autogrill. Solo che voglio assolutamente trovare qualche cosa, qualsiasi cosa da infilarle dentro. Mi sento ridicola ma sono infoiata e arrabbiata con te, con te che ti godrai tutto quanto lasciando me a bocca asciutta.

Scendi in bagno e spogliati. Lascia solo le scarpe. Non osa contraddirmi ed io faccio il giro dell’autogrill. Banale è banale, ma non me la sento di infilarle dentro un salame. Opto per una confezione di gel per massaggi di una nota marca. Scendo le scale sperando che la fortuna non sia cieca. Nessuno nei cessi. “Apri”. Ha scelto quello in fondo, sa che godrà molto forte e si preoccupa di non farsi sentire. “Non va bene , esci! E rapidamente entriamo nel cesso di mezzo, quello più esposto non avendo che pareti sottili a separarlo dagli altri.
La faccio girare in modo che mi offra il culo appoggiando le mani alla parete di piastrelle. Sono così vicino che sento il suo profumo, mi viene voglia di leccarle il collo. Le sollevo i capelli scostandoli dalla nuca. Mi piaci Eliana sai? Sono certa che Giovanni sarà soddisfatto di entrambe. Mentre le parlo, mi ricordo il godimento che provo quando mi prendi nella stessa posizione, facendomi sentire una adorabile puttana. Ma è ancora troppo presto, ancora non sono pronta a inculare una donna. Girati! Tiro fuori dalla borsetta il flacone di gel e lo faccio oscillare davanti ai suoi occhi. Cosa dici cagnetta, ci entrerà? Mi sorride e si rimette nella posizione di prima, allargando per bene il sedere.

Perché devo essere uomo adesso? Vogli fottere come lei, più di lei! Vogli pure io un cazzo! E’ questo pensiero che mi fa riempire la parte esterna del  flacone di gel e avvicinarlo piano al buchetto. Ho paura di sfondarla Eliana, anche se il flacone non è poi più grosso del tuo cazzo. Mi fa impressione vedere come lentamente la carne ceda al passaggio. Sono soddisfatta quando vedo l’anello di carne lasciare il posto al flacone che entra a fatica. Preparati sai? Dico mentre spingo, il tuo Padrone ha un cazzo quasi grosso uguale. Mi sto concentrando troppo sulla fatica e sto perdendo di vista lo scopo principale della mia punizione.
La giro nuovamente verso di me. Strappo la carta igienica e le fodero la bocca. Allarga bene le gambe ! Entro io con due dita in lei e inizio freneticamente a spingerle muovendo l’avambraccio. Fa un rumore di risucchio, come se fosse pronta ad esplodere come un palloncino piano d’acqua. Il ventre si contorce ma non mollo la presa, anzi intensifico il movimento.
A contrarsi adesso non è solo l’addome. Anche la bocca succhia il bolo di carta come potesse respirarlo. Le narici si allargano a cercare aria e rapida sostituisco le mie dita al flacone che viene inghiottito dentro.
Aaahhhhhh    un flebile e soffocato grido è l’unica cosa che sento prema di assistere allo squasso dell’orgasmo di Eliana.

 

 

All’uscita dall’autogrill siamo entrambe senza parole. A lei ho dato giusto il tempo di rivestirsi, mentre io sono andata a bermi un caffè. Se fumassi sarebbe il momento giusto per accendersene una.  Inizio a chiedermi se sarò capace di arrivare fino in fondo, di arrivare a consegnarti un regalo perfetto senza che la mia eccitazione salga al punto da dovermene prendere cura personalmente. Calcolo mentalmente quanto manca al tuo ritorno. Ancora tre settimane. Tre lunghissime settimane senza un cazzo in gola, senza una tocco maschile sul mio culo? Non so se riuscirò , non lo so davvero. Fossi  restata quieta, tranquilla come sempre avrei trascorso le notti a rotolarmi nelle lenzuola in compagnia di qualche vibratore. Ma così ! sentire costantemente il mio stesso odore di femmina in calore addosso alla tua cagnetta, decidere di addestrarla, farla godere, prepararla per te e rimanere in attesa sta diventando insopportabile.  La vedo arrivare al banco. Si è sistemata, legata i capelli. Mi guarda e sorride. Sorrido anch’io e le sfioro la mano. Risaliti in auto verso Milano le dico che ancora non ho finito con lei, che si prepari. La mia meta? Sono indecisa. Vorrei infilarmi in un sex shop e comprare tutto quello che penso possa farti divertire, ma nello stesso tempo vorrei scegliere qualche cosa di veramente porco e bellissimo per me. E’ che sono e resto una signora, una puttana signora ed entrare in un sex shop mi imbarazza solo all’idea. 
Ok, va bene si va alla rinascente. Risaliamo in auto , dico ad Eliana che andremo a fare shopping per te. La lascio tranquilla lungo il tragitto, devo pensare.

Lascio l’auto a Lampugnano e ci infiliamo in metrò. Continuo a giocare con Eliana. Lo vedi quel gruppo di ragazzi? Annuisce. Slacciati la camicetta, che si veda bene il solco delle tette e vai in mezzo a loro. Mi allontano un poco per godermi la scena. Quanto mi piace quella zoccola! Sceglie di tenersi al palo e sguscia tra la folla del sabato proprio in mezzo al branco di adolescenti. Poi, con indifferenza, si passa la mano sul collo e la fa scivolare sull’asola del bottone aprendolo. Non sto guardando solo lei, mi interessano loro. Non desidero metterla nei guai, deciderai tu fino a che punto esibirla o cosa farne. Io voglio solo mettermi alla prova .

I ragazzi sono in parte ipnotizzati, qualche bocca si spalanca , ma nel gruppetto dei 5 uno pare prendere il comando. Spintona il compagno che gode della vista migliore e si mette di fianco a Eliana, appoggiando la mano sopra la sua. Indossa pantaloni a vita bassa, di quelli così in voga tra gli adolescenti eppure, il cazzo duro si vede benissimo lo stesso. Eliana è una attrice nata. Fa aderire il corpo al palo e così facendo si avvicina ai fianchi del ragazzo, fingendo inavvertitamente di toccarlo. Lo guarda negli occhi e chiede scusa. Il ragazzo impazzisce, si tocca il pacco davanti a tutti e la fissa. I compagni intuiscono qualche cosa e si stringono attorno a loro. Cos’ facendo dalla mia posizione vedo che da dietro le stanno palpando il culo e che il ragazzo più sveglio sta mimando chiaramente una scopata davanti a tutti.

La situazione diventa troppo piccante, se qualcuno se ne dovesse accorgere? Non vogli certo finire il pomeriggio con una denuncia per atti osceni! Ok, tocca a me allora. Mi alzo sui tacchi e con uno sguardo severissimo e a voce alta indico la scena ai passeggeri. Guardate! Incredibile! Adesso chiamo la polizia! Come richiamo l’attenzione di tutti sul gruppo di ragazzi visibilmente eccitati, afferro la mano di Eliana e scendiamo dal metrò.

Corriamo  come due adolescenti che l’hanno  combinata grossa. Ridiamo di gusto mentre il rumore dei tacchi si perde per le vie del centro. Sei stata bravissima, le dico e mi trovo ad accarezzarle il volto, ci abbracciamo per un attimo scordandoci chi siamo e i ruoli del gioco. Ci siamo meritate una gita alla Rinascente. So che ci lascerò mezzo portafoglio, ma alcune cose  mi fanno sentire puttana solo a vederle . Sono eccitatissima, bollente e infuocata.  Al 5 piano il mondo cambia colore  e forma. Vedo una specie di body che solo al pensiero di quando ci infilerai il cazzo sbrodolo tutta. Costo? Proibitivo più di 500 euro. Però mi sembra di essere in paradiso . Memorizzo quello che mi piace e scopro che una cosa mi piace più di tutte: godere adesso mettendo alla prova la lingua di Eliana. La chiamo “ vado a provare dei vestiti. Voglio che tu entri con me in camerino. Passo a caso tra gli abiti esposti raccattando qualche cosa della mia taglia. I camerini sono belli pieni, ma senza coda. La metto in ginocchio davanti a me , poso una gamba sul tavolino e sporgo il bacino all’infuori. Appoggiata alla parete mi godo la sua lingua calda che rotea piano attorno al grilletto. Fuori c’è un certo movimento e non desidero buttare via un orgasmo per la fretta. Esci e cambia i vestiti le dico. E meno male perché si stava avvicinando una commessa. Mi guardo allo specchio, senza slip, con le tette da strizzare con i culo da mordere e penso che non posso farcela senza cazzo coltivando Eliana per te.

Come torna in camerino la sbatto per terra e le incollo la bocca al clitoride. Sto per godere, ma non mi basta ancora. Le tengo ferma la testa come ho fatto in auto mentre spompinava l’uomo misterioso e inizio a muovere il bacino. Cerco il punto innervato, quello che mi farà godere da pazzi mentre lei mi succhia tutto. Le onde arrivano dal bacino, salgono lente verso il cervello e iniziano le scosse. Sto godendo e stringo più forte il viso di Eliana nella frenesia dell’orgasmo. Ancora sussulto lasciando la presa.

Eiana riemerge dai miei umori. E’ completamente bagnata, i capelli appiccicati sui lati del collo. Le tiro un poco la coda di cavallo e mordendole la gola le dico che è stata abbastanza brava. ……

Il resto del sabato mi vede distratta, tante cose da sperimentare e mettermi alla prova diventa un gioco sempre più eccitante. Inaspettata arriva la telefonata di Max, passa da Milano in transito per non so neppure ove …vuoi rivedermi?
Io magari no, ma il mio cervello non ha dubbi in proposito! “Sei sempre quel gran porco che ricordo?” “ Di più cara, ancora di più”. Giocavamo bene io e Max. Aveva il gusto per l’attesa, anche se non amava essere preso in bocca. Ricordo che lo stesso gioco fatto ad Eliana di lasciare perfettamente immobile il dito appoggiato sul clitoride me lo  fece sperimentare lui, mentre fumava una interminabile  sigaretta.  Con lui le prime esperienze come Mistress e i primi giochi .

“Max, ho da chiederti un favore e sono certa non ti spiacerà. Sto addestrando una cagnetta, che voglio regalare al mio uomo”. Ridacchia, prima di mettersi a ridere fragorosamente. “Tu? Tu addestri  una slave? E che è successo a quella donna  che non sapeva chi o cosa fosse?” Sorrido pure io, ma forse inizio a capire cosa sono, resto una switch ! una geisha per il mio uomo e una Mistress per le cagnette .

Eh caro Max, tempi passati! “Questa sera ti aspetto a casa ma vorrei tu passassi in un sex shop e prendessi la dotazione minima che ritieni necessaria per l’addestramento” .”  “Posso portare anche qualche regalino per te”  ? questa sera ci divertiremo parecchio, mi sa.

Eliana  non ha problemi, e anche se ne avesse non accetterei di buon grado. Non occorre che le spieghi un granché. A casa la metto nuda, ai miei piedi e mentre attendiamo Max la stuzzico un pochino. “ vedi di non farmi fare brutta figura . Devi essere una cagnetta ubbidiente e fare tutto quello che ti chiederà ma solo dopo che io ti avrò dato la mia approvazione, chiaro?”  Si Padrona, chiaro. Giusto per mantenere viva l’eccitazione, prendo un paio di mollette del bucato e le pinzo il seno.  Si lascia fare senza reagire. Mi avvicino di più al capezzolo. Flash di dolore percorrono la mente ricordando quante volte ci ho provato , proprio con Max per la prima volta . Tiro il capezzolo verso di me e metto in punta la molletta dei panni. Quasi nessuna reazione , brava la mia zoccoletta, questo mi rende davvero fiera di lei . Pinzo anche ’altro seno e le metto le mani dietro la schiena. Max arriva puntuale, innamorato delle mie grosse tette inizia subito a leccarle succhiandomi i capezzoli. “Dov’è lei? La tua cagna? “ ci aspetta in sala, e mentre parlo mi ha già sollevato la gonna per tastarmi il sedere. “sei fantastica, esattamente come ti ricordavo !” e mi ritrovo il grosso cazzo a forzare da dietro. Mi sbatte sul tavolo in cucina e mi entra dentro. “Aspetta, non sei qui per questo!” ma intanto sto già godendo del suo cazzone. “aspetta, andiamo in sala e facciamoci aiutare dalla mia slave!” così con il cazzo dentro e lui che mi solleva da terra per non farlo uscire mi ritrovo carponi sul divano mentre ordino ad Eliana di infilarsi sotto di me e di leccarmi . “Toccati mentre lo fai, voglio sentire che godi mentre mi lecchi”. Max è impetuoso, calano delle belle pacche sul mio culo e lo sento andare in orbita. Eliana mi lecca alla perfezione così finalmente posso godere con un cazzo vero in figa e la mia cagna al lavoro. Prima che Max mi esploda sul culo, metto in posizione Eliana perché prenda tutta la sborra sul seno. La bocca è vietata, quella è solo tua. Mi godo la scena dei fiotti caldi che escono abbondanti mentre Max ansima sbattendo la cappella gonfia sulle sue tette. Prima di farle leccare ogni cosa per benino, le levo le mollette godendomi la smorfia di intenso dolore che le procura essere libera di nuovo.
ci prendiamo una piccola pausa mentre Eliana è intenta a succhiarmi i piedi. “ho portato un paio di cosette, le vuoi vedere”? tira fuori da sacchetto i classici strumenti che si vedono in qualsiasi film bdsm: una bellissima pallina rosso fuoco da stringere alla bocca , pinze per il seno con dei piccoli pesi da aggiungere a piacere, una frusta piccola blu elettrico, che mi immagino già con il manico infilato dentro di lei, e ancora delle corde. Tutto! Voglio usare tutto! Ma mentre osservo gli articoli, già mi viene voglia di riprendere a scopare. “Aspetta, aggiunge Max, ti ho comprato un regalo” e mi allunga un pacco confezionato con tanto di nastrino. Strappo impaziente la carta e dentro un magnifico strap-on viola. In un attimo sono in piedi, pronta ad indossare il mio nuoco giocattolino. Max ride e si avvicina alla slave per metterle i morsetti al seno. “ vieni qui, guarda come devi fare” Mi avvicino e mi accorgo che sto masturbando lo strap –on, come se fosse il mio cazzo viola. “ Vedi? Tira per bene il capezzolo verso di te, lo devi far indurire per poterle mettere bene. Ecco, brava, così adesso lascia il morsetto. Deve fare male, molto più male della molletta dei panni perché Eliana ha fatto un balzo all’indietro. L’impulso irresistibile è quello di  baciarla, e lo faccio mentre Max le lega le mani dietro la schiena. Voglio essere io a farle indossare la ball gag. Le tiro indietro i capelli, lasciandole scoperte le orecchie. Mi sento una vera padrona, e alle sue spalle gioco con la catenella che unisce i morsetti sul seno tirandoli un pochino. “Sei la mia schiava vero? “ Annuisce Eliana, mentre le metto la pallina rossa in bocca. Stringo la cinghia dietro e mi allontano per osservarla. E’ veramente bellissima adesso, e sarai fiero di lei. Max si sta masturbando mentre continua a toccarle le tette. Il cazzo è di nuovo pronto, ma non desidero offrirle Eliana, questa sera è solo mia. Mi prenderò cura io di entrambe…

Mi avvicino a Max, valutando la consistenza del suo cazzo. Vorrei riservare alla tua slave solo il tuo di sapore, ma non posso sopportare l’idea che non assaggi il mio strap-on viola. “Max, insegnami a frustarla senza lasciare troppi segni”. “ La gira sulla schiena, facendole appoggiare il busto a divano. Quanto è bella una donna in questa posizione! La schiena che termina nel disegno del sedere, un perfetto strumento da suonare , una viola da accordare a piacere. Desidero come non mai sentire il rumore secco ma carezzevole delle strisce di pelle sul culo di Eliana. Impugno la frusta che mi porge max. “Vedi? Non partire da troppo lontano, devi calibrare la forza, perché lei senta la tua voglia ma senza farla soffrire troppo, o dovrai lasciare presto il gioco”. Non è facile mantenere l’autocontrollo. Mi sento potente con questo strumento in ano. Tasto l’impugnatura, arricchita da piccole borchie in metallo. Saggio la consistenza delle frange sbattendole sul palmo della mano. Eliana attende, le mani legate dietro la schiena e i solchi delle corde che iniziano a sbianchire la pelle attorno. Muove leggermente il bacino, quasi a cercare il primo colpo , che scende al rallentatore.  Il rumore ! un suono magnifico. Parte secco, quasi sibilante e ricade morbido, attutito dalla pelle . Mi piace, mi sto eccitando. Colpisco ancora, e ancora. Max si avvicina leggendo la mia eccitazione. Si posiziona alle mie spalle e gioca con il seno, tirandomi i capezzoli. Sono troppo concentrata sul piacere di vedere le prime strisce rosse apparire sul culo di Eliana che non mi rendo neppure conto di avere due mollette sul capezzolo. “fottimi , fottimi!” Mi afferra da dietro, allargando le natiche e mi trovo supina sul corpo di Eliana , montata come una cagna in calore. Max allunga la mano sotto di me per farmi godere. Sono sopra l’orecchio di Eliana “ lo vedi? Mi senti? Pensa a quando sarà Giovanni a scaldarsi con me per scaldare il tuo culo, per frustarti a dovere e sbatterti come più gli piace.” Sto godendo per l’immagine di Giò rosso in volto e avido di me e del suo regalo. Non voglio che Max venga, non ancora. Mi stacco dal corpo caldo della mia slave e allontano Max.  Se ti va continua pure a frustarla, dico. Io devo allacciarmi stretto il tuo bellissimo regalo perché è arrivato il momento di farle capire chi comanda. Mi allaccio le cinghie che sostengono il cazzo più fantasioso che abbia mai visto. Viola, bellissimo, lungo e con la punta rivolta all’insù. Non vedo l’ora di metterglielo dentro. Max si sta dando da fare, ha girato Eliana che ora riceve i colpi sul seno, chiudendo gli occhi ogni volta che sente lo spostamento d’aria. Dalla bocca le scende un sottile luccicante filo di bava che le attraversa il mento per ricadere sul ventre. Mi avvicino e ne raccolgo in abbondanza sulla punta del cazzo. “slegala, Max. “ Vedo il sollievo sul volto della mia cagnetta mentre le braccia sono strisciate quasi quanto il culo. Non so esattamente come fare, ma voglio legarle i polsi alle caviglie per fotterla meglio. Le branco i polsi con qualche giro di corda riesco nell’intento. Non è un bel lavoro, ma per questa volta ci passerò sopra. Max è distratto, e come ho promesso a me stessa dovrò occuparmi anche di lui. “Voltati, Max” . Ha già capito cosa desidero, lo so, e basta la sua erezione a dimostrarmelo. Piazzo una frustata ben mirata al suo fondoschiena, ma non sono per nulla contenta. “allarga le gambe, so che è quello che vuoi!” . Lo fa, e la frustata questa volta striscia appena le palle facendolo sussultare di dolore. Il fiato gli si mozza in gola, esce un soffio di dolore dallo stomaco e io sorrido…..

Mi ricordo di quando durante il nostro primo incontro mi chiese di colpirgli le palle. Non posso! Ti farà malissimo! Mi rispose che era la stessa sensazione che una donna poteva provare nell’essere torturata ai capezzoli. Intanto non mi rendo conto che i colpi stanno continuando a calare, non rapidi ma vigorosi al ricordo. Lo guardavo negli occhi, calibravo il colpo con il palmo della mano aperta e schioccavo sulle palle. Gli occhi di Max si facevano piccoli e quel grido soffocato era tutto il mio potere.

Ora il culo di Max è arrossato nel solco , vedo una sottile striscia infuocata che lambisce lo scroto. “ Basta così Max, non possiamo trascurare la cagnetta, c’è molto da fare” Lo guido nella bocca di Elvira. So che non ama essere preso in bocca, ma che cazzo! Comando io o no? Voglio vederla in faccia mentre lo spompina. Voglio vedere come si comporta con un grosso , grasso cazzo in bocca. E meglio ancora se appartiene ad un uomo che non ama questa pratica…dovrà impegnarsi , la Troietta. Mi sto masturbando attraverso le cinghie che calzo indossando il magnifico strap on. “Leccatelo tutti e due”. Max mi guarda inorridito, e devo zittirlo con un bacio prima che capisca che non è destinato a lui. Ora che anche il mio ha  la cappella bella lucida, e che ho rimesso Max in bocca a Elvira, mi posso mettere davanti a lei. Gioco , lo passo sulle grandi labbra e le allargo per bene. Me lo tengo fermo con la mano, e con l’altra stuzzico i capezzoli di Elvira. Vedo il clitoride. Piccolo, molto più piccolo del mio grilletto. Ci appoggio la punta viola, ammirando il contrasto delizioso con la pelle arrossata. Sposto la traiettoria e lentamente ne faccio entrare la punta . Gode già , lo vuole più dentro, più a fondo. Posso osservare i movimenti, le pulsazioni del sesso farsi avanti. “ così a quanto pare non ti interessa poi molto che sia vivo o finto vero?” e con un colpo di reni entro fino in fondo. Non ho sentito nessun cedimento, a differenza di quando pochi giorni prima avevo esplorato il suo culo. Entra tutto e subito. Lo ritiro, bello solcato di strisce bianche e cremose. Vedo che Max si sta adattando alla nuova situazione , afferro le gambe di Elvira, la avvicino al bordo del divano e divaricandole le cosce faccio pressione sul suo corpo per scivolarle dentro meglio . Non è facile avere un cazzo, me ne accorgo dal movimento delle pelvi che cerco di accelerare. Giovanni, ti dedico questo mugolio della  tua slave, sta godendosi questa cavalcata femminile, ma con Max in bocca fatica a gemere. Continuo a spingere, e penso che  adesso mentre mi masturbo in ginocchio fottendola, farò una delle cose che ho sempre desiderato fare alla mia cagnetta. “Max, voglio che la masturbi mentre la scopo, chiaro? E voglio che tu faccia quello che ti riesce così bene. Stringile la gola” Max sorride, ricordando i foulard dei nostri giochi. Vedo il volto di Elvira diventare rosso, vedo che cerca aria, la figa mi chiama, il clito si ingrossa e la mano di Max allenta la presa a darle respiro. Poi ancora, e ancora fino a che esplode in un urlo gutturale e mi trovo il cazzo inondato di piacere. ……………

Sono eccitata, ma il movimento delle pelvi si sta facendo lento, mentre sale la voglia di godere. Resto immobile nella figa pulsante di Eliana, asciugandomi il sudore . Max si avvicina da dietro. Una montagna di carne , con un cazzo divino. “sei stata davvero brava sai? “ sento le sue dita accarezzarmi lentamente tra il solco delle natiche e ritorno donna. Con la voglia di sentirlo percorrere le labbra umide e caldissime, con il desiderio di sentirmi riempita. L’odore inconfondibile del suo tabacco. Mi bacia sul collo, si sta sciogliendo i lunghi capelli. Eliana è immobile a godersi la scena. “masturbati, troia. Fammi vedere che ti piace ciò che vedi” . Lentamente il sesso arrossato davanti a me prende vita nuovamente, le dita trovano il clitoride piccolo e lucido di umori. Max prende tempo, mi lecca l’orecchio “ sei una puttana incantevole, lo sei ancora di più adesso che ti ho visto all’opera Padroncina” Il vizio di chiamarmi padroncina, lo perdeva solo quando me lo infilava dentro fino alla radice, come sta facendo adesso. La mano sul ventre mi inclina appena. Lo sento , lo succhio dentro, ma così non va bene. Voglio di più, voglio il culo di Eliana. E’ un attimo: sfilo il cazzo viola, la giro sul divano in modo che sporga per bene il culo . “allargati il culo gioia “ Divento pazza quando dico queste cose, esattamente come tu le dici a me! “ Allargalo per bene, perché adesso ti faccio provare cosa significa averlo dentro senza poterlo controllare !”  Mi avvicino un istante per umettare bene il buchino. Ho unghie lunghe, devo fare attenzione. Esattamente come la prima volta, le dita entrano piacevolmente.  Si vede che piace a lei come a me. Ora due…intanto Max continua con il mio di culo e con due dita posate sul clito. Ma come fa? Dico io ad avere un controllo così perfetto delle mani? Non mi distraggo. L’ho visto fare tante volte nei film ; due dita allargano da una parte e due dall’altra. Il garofano della pelle si dilata piano, e mi sembra sia arrivato il momento per metterci la punta. Che bello il mio cazzo ! una cappella a gradino, mi piacerebbe sentire che entra ed esce facendo rumore. Eliana aspetta docile. La testa reclinata di lato, i capelli sul cuscino, le mani che tendono le chiappe al massimo. “sei pronta?” “Si si, ti prego fottimi ! “ così entro decisa in lei. Max si avvicina al mio orecchio “No, cara, non proprio così ! “ e mentre mi parla mi riempie di cazzo. Giovanni sto scopando la tua slave mentre Max scopa me. “Lo senti? Dì troietta lo senti che ogni colpo che dai è perché io ti sbatto il cazzo in figa?” Si Max, lo sento e ogni colpo che mi dai mi getto nel culo di Eliana con tutta la forza che ho. Le afferro nuovamente i polsi tenendole le braccia alte sopra la schiena, come se fossero due gambe spalancate. Il ritmo aumenta, io non sto più ferma, meno colpi, graffio la schiena della slave, le ficco le unghie nella carne e poi finalmente godo. Le vibrazioni sono così potenti che anche il mio strap on freme nel corpo di Eliana. Sono esausta, non ho la forza di reagire mentre Max esce da me e mi sborra in faccia.

Resto un secondo ad occhi chiusi, poi mi avvicino a Eliana “Lecca tutto per bene, non ne deve restare una sola traccia” “Si Padrona”. La sua  lingua calda mi riporta alla realtà. Siamo tutti provati, certamente non sazi di quanto sta accadendo e mentre Max si accende una sigaretta penso che ho proprio intenzione di provare a sbatterla insieme a lui. Intanto che si inginocchi a carponi per terra, che ho bisogno di mettermi comoda per un attimo a riflettere. Stendo le gambe sulla sua schiena . Deve essere un regalo perfetto, addestrata e pronta per te. Ho ancora così tanto da fare! Devo ancora osservare come si comporterà  ceduta a chi desidero, come reagirà quando le impedirò di godere. Max ha quasi terminato la sigaretta, avrei una mezza intenzione di chiedergli di usarla come posacenere, ma non me la sento davvero. Meglio la cera, una bella colata di cera calda e rossa mentre è bendata. Penso che sarà la prossima mossa, e mentre lo penso, già la mia mano è scesa sul cazzo di Max……………………………

Mi sento una regina. Nuda, sul divano mentre gioco con un cazzo e una slave a farmi da poggiapiedi. Per un solo istante mi passa davanti l’immagine bellissima di Eliana sellata e pronta per te, con un plug con la coda che le spunta da dietro.  Hop hop cavallina ! “Max, che facciamo? Ti va di continuare?” Ride di gusto, dicendomi che non è un modello ricaricabile a comando il suo. Va bene, allora ci si prende una pausa. La afferro per i capelli “alzati cagna! “ e la porto con me in bagno. La metto in ginocchio in doccia e le piscio addosso. E’ la prima volta che lo faccio, non ci sto provando un gran gusto anzi mi sembra solo una cosa schifosa, tanto che mi viene da ridere per la fatica di indirizzare il getto dove vorrei. Apro l’acqua  calda e mi faccio lavare. “Voglio che mi lavi per bene, e mentre lo fai voglio che mi accarezzi per il mio piacere” Si Signora. Non intendo far nulla, solo inclinare la testa sotto il getto e godermi le mani che scivolano sul corpo. Max si deve essere acceso un’altra sigaretta, sento l’odore del fumo che sale . Come finisco di lavarmi dovrò punirlo. Se resto ancora sola con Eliana, va a finire che torno donna e la coccolo, ma la mia educazione deve essere rigida al pari della sua. “Max sali e porta su tutto” per quello che ho intenzione di fare occorre la camera da letto. “sai che non sopporto che si fumi in casa, vero? E inaspettatamente colpisco lo scroto con il palmo della mano. Diventa piccolo anche un gigante come Max davanti ad una donna che gioca con le sue palle. “Chiedo scusa Padrona, non me ne ricordavo” . Lascio cadere l’accappatoio  e ordino ad entrambe di inginocchiarsi. “Qui, adesso davanti a me: iniziate a baciarvi, e a masturbarvi” , eseguono e sto escogitando un gioco che non so ancora di preciso come condurre, ma che al solo pensiero mi fa salire l’eccitazione alle stelle. Soppeso i morsetti  e le pinze per il seno che ha preso Max. Mentre loro continuano a baciarsi con le mani dietro la schiena mi avvicino e usando catenelle e morsetti lego i capezzoli dell’uno all’altro , incrociando nel mezzo le catenelle . Max non è affatto contento , ma non mi importa. Vuole che sia la sua Padrona? Impari  a servirmi. Max è più alto di Eliana inginocchiato, ma per il gioco non penso abbia molta importanza. “Allontanatevi” . Lo fanno strisciando le ginocchia sul pavimento , stando bene attenti a non tirare troppo le catenelle. Qui Giovanni ci vorresti tu, perché non so se riuscirò a frustare entrambe contemporaneamente. Inizio a mettere un peso , uno solo nell’incrocio delle catenelle ed entrambi hanno una smorfia disegnata sul volto. Osservo con attenzione i loro occhi che si fissano. Se guardo più in basso, il cazzo di Max non sembra affatto considerare l’argomento poco piacevole. Chissà la tua troietta? Mi avvicino e la tocco “ sei bagnata da fare schifo , lo sai?” entro dentro con un dito e scivola senza sforzo. Perché non rendere il gioco ancora più eccitante? Prendo il plug che avevo comprato per la mia educazione. E’ bello grosso, ricordo ancora o sforzo per riuscire solo ad avvicinarlo al culo. Ma Eliana è decisamente più brava di me. Una strana combinazione vuole che sia viola come il mio cazzo. Lo metto in mezzo a loro. “ Lo voglio bello bagnato chiaro? Tu, tesoro, inizia ad allargare le chiappe perché te lo infilo dentro fino in fondo. “ Eliana allarga le cosce ed io giochicchio con il peso sulle catenelle per vedere aumentare l’intensità  delle leccate sul plug. Lo posiziono sotto al culo di Eliana e le ordino di sedervisi sopra. Man mano che Eliana scende tentando di farsi entrare in culo il plug, i capezzoli di Max si tirano verso l’alto. “Vedi di fare alla svelta o il tuo compagno resterà senza capezzoli” . Finalmente vedo gli occhi della slave stringersi per lo sforzo e poi spalancarsi . Prendo i due frustini da dressage che custodisco nell’armadio da ormai troppo tempo . “ voglio che vi masturbiate “ Eliana impugna il cazzo di Max e lui inizia a sgrillettarla. “ adesso voglio che contiate uno i colpi dell’altro” e calo il frustino sulla schiena di Max mentre Eliana conta a voce alta UNO! Poi tocca al suo culo e la voce Max UNO! . Mi diverto ad osservare dalla mia angolazione di Padrona ciò che sta accadendo nella loro eccitazione. Max è duro come i marmo ed ogni volta che grida al posto di Eliana lei stringe il cazzo quasi a volerlo strappare dalle palle. SEI! E mi dedico alla schiena della troietta e vedo le dita di Max girare più veloci sul clitoride. Li faccio contare fino a 20, poi soddisfatta delle strisciate magnifiche che li ricoprono smetto. Sono ancora legati per le catenelle ai capezzoli. “Staccatevi e fottetevi adesso. Max, prendila alla pecorina”. Così comodamente seduta in poltrona vedo i miei giocattoli darsi da fare , fino a che non ordinerò loro di smettere………………

E’ che l’ho visto fare in un film modello Kink. La Mistress autorizzava lo slave a incularsi una cagnetta , e lui con la voce della padrona nelle orecchie  godeva due volte. Sto pensando che forse dovrei estendere la mia ricerca ad una coppia di slave, ma per il momento sono in addestramento e mi accontenterò della tua cagnetta.  Mi ricordo del ruolo che ricopro e scivolo dalla poltrona. Mi metto davanti ad Eliana “cosa si dice? Cosa si dice???” e lei, grazie Padrona! Mi sale una scossa di eccitazione dalla schiena fino al cervello. Non è un film! Mi ha detto davvero grazie padrona! Non resisto davvero. Resto inginocchiata davanti a lei e inizio a strizzarle i capezzoli, Le sfugge un lamento , ma so che le piace, e mi sa che anche Max se ne è accorto, infatti cala una potente pacca sul culo.  Penso che inizi anche a darle fastidio il plug che ancora non le ho dato il permesso di togliere. “ sai che adesso ti faccio inculare? Cosa dici? “ Eliana deve essere cresciuta con i miei stessi film nel cervello perché apre la bocca, con gli occhi lucidi per le mie unghie che strizzano i capezzoli e mi ringrazia. Grazie, Signora, grazie! . Dico a Max di  smettere e mi avvicino alle sue spalle. E’ sudato e ha il fiato corto. Tiro i lunghi capelli e mordo il lobo dell’orecchio :” Max, sei un toro lo sai? si un vero toro che adesso sborrerà dentro quel buco aperto dal plug. Adesso lo levi, e voglio vedere che entri col tuo cazzone subito dopo. Il tuo cazzone deve essere inghiottito . Non voglio delicatezza, voglio vedere i tuoi peli attaccati al buco chiaro?” Detto questo molo di colpo i capelli di Max e mi avvicino al culo di Eliana. La base del plug fa da tappo, ma so che levarlo è doloroso quasi quanto infilarselo dentro. E sono incazzata perché io quella misura non l’ho mai fatta entrare! “ Bel culo, bella troia che sei, sporgiti per bene su. “ Inizio a tirare verso di me il plug, facendolo ruotare all’interno. Non esce, non riesco è troppo grosso. Poi, finalmente l’anello cede e eccolo! Umido e caldo. Max! entra ADESSO! E lui lo fa, senza tanti complimenti. Io sto portando il plug davanti alla bocca di Eliana. “leccalo, leccalo molto ma molto bene , perché son certa che lui, il tuo Domine lo vorrà perfettamente pulito  per sbattertelo in bocca come allenamento. I colpi di Max si fanno scomposti, il culo della troietta ha bisogno di cure. Mentre lui continua a sbattere le palle contro le sue cosce, io riesco a prendere il frustino e a darmi da fare. Mi sta salendo la frenesia, me ne accorgo perchè i colpi non sono precisi, lascio strisce e non mi piace. Il culo deve essere un capolavoro , vero Giovanni? Mi decido a prendere un vibratore, lo metto alla massima potenza e lo incollo al clitoride di Eliana. Siamo davvero ben messi. Lei alla pecorina. Max che la incula e io che da sotto le faccio vibrare tutto. Finalmente Max gode, lancia un urlo che cresce man mano che le spinte riempiono Eliana. Sono soddisfatta, perché anche lei gode tremando. Li lascio riposare un secondo solo. “Max? adesso lecchi tutta la sborra che esce e gliela ficchi in bocca”……………………..

Eliana è naturalmente pronta, la troia! Si mette subito col culo all’aria. Max allarga le natiche la testa sparisce dentro al suo culo e infila la lingua dentro al buco. Esce dopo un attimo con la punta piena di sborra mista alla crema di Eliana. Lei lo aspetta già con la bocca aperta , risucchia la lingua di Max  e ingoia tutto per bene. Ho perso la cognizione del tempo e quando guardo fuori sembra già stia albeggiando.” Mangiamo qualche cosa che ne dite? E vi fermate a dormire”. Max lo aveva già dato per scontato, nel pomeriggio  parte dalla Malpensa. Eliana non ha impegni , in fondo è già domenica . In cucina ciascuno di noi ha bisogno di un poco di silenzio. Abbiamo giocato per ore e ore, e adesso dobbiamo assolutamente riposarci. Tra breve ti darò il solito saluto della mattina e dovrò tenere la bocca chiusa per non rovinarti la sorpresa. Ci ritroviamo tuti e tre pronti per un attimo di sonno, ma sarà poi lecito che una Mistress dorma con i suoi slave? Questo pensiero cazzuto mi coglie impreparata. Ci ficchiamo a letto tutti e tre, io sto nel mezzo.

Il risveglio è pieno di pensieri porci. Il primo fra tutti mi invita a saggiare il cazzo di Max per vedere se il sonno ha portato consiglio. Bello, grosso e duro come legno. Ottimo. Di Eliana poco mi frega, tanto basta allargarle le cosce e in un attimo è bagnata come sempre. Sto pensando a come godermi la tua telefonata. Allora, se mi mettessi la slave tra le gambe ordinandole di leccarmi e intanto giocassi con le palle di Max?  Uhmm banale vero? E se mi facessi leccare da Max e imponessi alla slave di frustargli le chiappe? No, una slave è una slave non confondiamoci per favore! Intanto giusto per non perdere il ritmo, visto che Max si è svegliato lo guido prendendogli i lunghi capelli e ficcandolo tra  le mie gambe. “Sai come mi piace no?” se lo ricorda perfettamente: mette dentro due dita e inizia a spingere la parete dell’utero verso il monte di venere e intanto lecca, roteando tutto intorno. La lingua di Max è sempre stata un portento. Non si ferma al clitoride, ma percorre le labbra, cerca gli angoli innervati e mi fa esplodere di piacere. Ma sono porca, sono una vera signora puttana. Rallento il viaggio verso il godimento bloccando la testa di Max. Prendo il portatile dal comodino e compongo il tuo numero. Intanto faccio cenno a lui  di ricominciare. Compongo il numero , appoggio il telefono all’orecchio…”Caio! Ciao amore come stai? “ (la mano sinistra si intrufola tra le gambe di Elvira e con un pizzicotto gliele faccio aprire  per bene. Si sveglia e si volta, e vede che le faccio cenno di stare zitta. Prendo in mano un capezzolo e inizio ad arrotarlo sempre più forte) . “bene, tra poco scenderemo in paese a fare una macchinata di panni e poi la spesa” ( la lingua di Max mi sta facendo uscire di testa come quelle due dita che premono,..spingono all’insù…) “ io sono ancora a letto, mi godo un risvegli lento” ( inarco la schiena perché STO PER GODERE ADESSO ) “ lo sento dalla voce che sei ancora addormentata “ ( e il capezzolo di Eliana stretto così forte come forte è il mio orgasmo e lei che si morde le labbra per non gridare) “ amore!!!!! Mi manchi, mi manchi da impazzire, torna presto ti prego! Ho una sorpresa per te “ ……….

Dopo questo risveglio inopportuno, decido  che è ora di accompagnare Max in aeroporto. So che non lo incontrerò più, il suo ruolo è terminato con la nottata passata insieme, a meno che non sia tu a decidere che invece di un piatto da suonare  vuoi una intera batteria di slave. I saluti con Max si fanno  intensi e stuzzicanti. Ho parcheggiato all’aperto e perché non approfittarne ? “ Eliana, appoggiati al cofano di quella  macchina…dai che hai capito perfettamente cosa voglio, non farmi incazzare!” l’ha capito lei e pure Max che ride divertito. “Lo avevo detto che avevi un futuro come Mistress, ricordi?” però intanto  si slaccia i jeans per far spuntare la sua bella testa di cazzo . Eliana tira su il vestitino e semi sdraiata sul cofano dell’auto aspetta che Max si faccia avanti. Io me ne sto in disparte, ma immagino le facce di quelli che passano sulla superstrada rasente al parcheggio e che penseranno che no, non può esser vero che hanno visto uno che fotte una donna sul cofano di un’auto! Non resisto alla tentazione di scattare qualche foto con il cellulare per immortalare la tua slave che obbedisce ai miei comandi. Mi sta venendo in mente una variante del gioco niente affatto male, che prevede l’utilizzo del cambio dell’auto , ma siamo in ritardo e magari proverò il car sex con la cagnetta per divertirmi un pochino. In fondo siamo in addestramento entrambe no? Mi avvicino a Max, lo stacco di colpo dal culo di Eliana e lo bacio stringendogli il cazzo appiccicoso. “Voglio un regalo da te” Tiro Eliana per i capelli e la inginocchio tra le portiere delle auto parcheggiate. Le metto due dita in bocca e lei inizia a succhiarmele tirando dentro le guance. Impugno ancora la cappella di Max, e incido con il pollice una bella cornice attorno al buchetto. Oh, gli piace eccome! La bocca si spalanca e inizia a godere come sa fare , la voce si trasforma in un suono doloroso di pancia “ Padroncina tutto quello che vuoi” Sono bagnata come fossi io la cagna ! Eccitata e con gli slip che stanno penetrando tra le grandi labbra da quanto sono vogliosa di sentire dentro qualche cosa. “ Voglio che tu  schizzi esattamente tra  le tette. Voglio che SI VEDA che è piena di sborra! “ Mollo la presa, mi avvicino alla bocca calda di Eliana e mettendomi alle sue spalle uso le dita delle mani come fossero divaricatori . Vedo il cazzo entrare , vedo la bocca di Eliana trasformarsi in una caverna umida calda e accogliente. Max ha capito che non deve farsi fare un pompino, che voglio che la scopi in bocca. Con le mani si tiene alle orecchie della slave, e sciac ! sciac! Quel  fantastico gorgoglio di cazzo sbattuto contro una parete umida, quel fantastico rumore di saliva che inizia a farsi copiosa, a riempire la cavità. Ci sta dando dentro di brutto. Ogni tanto si ferma per scenderle fino in gola.  Eliana allora chiude gli occhi, che le lacrimano e cerca di resistere al richiamo del vomito. La incoraggio , non mollando la morsa alla bocca. “Brava troia, brava. Così devi essere quando lo vedrai , così! Lui entrerà e sarai tu a offrirgli la tua bocca spalancandola vero? “ Cerca di parlare e annuisce mentre portentosamente Max resiste ancora. Per un attimo mi sono dimenticata di dove siamo, anche se ogni tanto qualche persona distratta attraversa il parcheggio con le valigie. Il mio sesto senso si fa vigile, e vedo i lampeggianti della polizia voltare verso l’uscita della superstrada. Sarà anche un normale passaggio di routine ma..” Max , cazzo! Sborra! Sborra!” Riprende a pompare sempre più veloce. Ormai Eliana ha abbandonato ogni resistenza, le guance sono rilassate e accoglienti. Il piacere di Max non è silenzioso, neppure in questo caso. Si allontana, prende la mira mentre sega il cazzo velocissimo e urlando  ricopre di schizzi lo scollo del vestitino di Eliana.

Bellissima. Una disordinata collana di perle opache le incornicia il decoltè.  L’aiuto ad alzarsi appena in tempo e fingendo di tornare all’auto veniamo superati dalla volante della polizia che ci sta guardando con attenzione. Qualunque cosa abbiano  visto, resterà il dubbio, noi siamo solo tre distinte persone in viaggio. Arrivati ai gate la collana di perle inizia ad asciugarsi, ma gli uomini si voltano per guardare Eliana e sorridono vogliosi. Max cammina in mezzo a noi, lo show non è ancora finito. Ci sta tendendo entrambe per mano, e si capisce che non siamo parenti. “Ciao Max, fai buon viaggio e fatti sentire” Lo bacio sulla bocca respirando ancora il suo tabacco, e intanto penso che magari  mi ci farai giocare ancora. Poi dico ad Eliana di salutarlo e anche lei lo bacia.  La gente finge indifferenza, ma ci saranno almeno una decina di persone che si stanno godendo la scena. Così adesso giusto per offrire un bis non banale, cingo in un abbraccio Eliana e lo baciamo entrambe. “Grazie di tutto padroncina, grazie per il to splendido culo, per quello della tua slave e  per le unghie conficcate al punto giusto. Ti rivedrò sempre con piacere, in fondo ti ho scoperto io” . Un occhiolino compiaciuto rivolto alla platea di guardoni alla Malpensa e lasciamo Max al suo aereo . …..

Sono stanca, tutto questo sesso mi sta svuotando a poco a poco e il prossimo fine settimana deve essere perfetto per il tuo rientro. Domani inizia la settimana lavorativa, e i giochi devono avere inizio e fine. Così tornando al parcheggio decido che lascerò in pace Eliana almeno un paio di giorni. Devo riflettere sul da farsi, devo organizzare il vostro incontro. La macchina parcheggiata nello sterrato dell’aeroporto di Malpensa è in pieno sole, maledico che mi piacciano le auto nere. Il collo e le tette di Eliana sono piene di sperma secco, si capisce chiaramente che è sborra, anche se seccata al sole luccica di meno. Ho preso per mano Eliana e stiamo camminando a passo veloce quando vedo un’auto arrivarci incontro. Un’auto grossa, di quelle con i finestrini scuri . A bordo due uomini e quello che guida  lo ricordo benissimo: era al gate dove abbiamo lasciato Max.  Mi è rimasto in mente per il mascellone e la barba scura che nonostante la rasatura  disegnava tutto il profilo del viso .  Finestrino abbassato, aria da vero porco, l’altro uomo  che si sporge guardandoci da sopra le  spalle del mascellone “ Guarda che ti sei sporcata lì, sul collo”. Mi viene in mente la canzone di Mina L’importante è è è è …..finire. decido che sarà l’ultima porcata per oggi mentre mi avvicino al finestrino strattonando Eliana. “ l’ho  detto alla troietta di stare attenta, ma sapete? È così ingorda che non mi sta mai a sentire!” L’auto si ferma di botto, il mascellone ci guarda molto compiaciuto “E  le bambine disubbidienti vanno punite. Salite, dai”. Saliamo dietro e chiarisco subito chi sono e cosa permetterò loro, prima che gli vengano in mente strani pensieri. “ mettiti lì, in quell’angolo di parcheggio” . Rapida svolta e l’auto si ferma. “ Troietta, vai a salutare su” , e dicendolo spingo Eliana tra i sedili davanti . Faccio fatica a farle capire che voglio che sia rivolta verso di me, per controllare la situazione. Riesce ad incastrarsi con le gambe piegate e il culo pericolosamente vicino al cambio . Le faccio uscire le tette dallo scollo, le schiaffeggio un pochino e strizzo i capezzoli arrotolandoli. Sta già iniziando a mugugnare come al solito .  “ Voi due ; vietato toccare, chiaro? Qui le regole le decido io. “ Non sembrano avere nulla in contrario, anche perché con un cenno ho fatto intendere ad Eliana che può iniziare a masturbarli. Io sono seduta dietro, e la situazione è tutto sommato sotto controllo. Non si esce dal parking senza fermarsi  alla sbarra automatica, e dunque non corriamo rischio che ci possano portare chissà dove. Resto vigile comunque, vigile e attenta. E’ il tuo regalo cazzo! Che ti arrivi bella intera e pronta , senza danni. Il passeggero ha un cazzo considerevole, ma se la troietta continua così lo vedo pronto a sborrare in un  attimo. Invece voglio che le vengano insieme sulla faccia . “ Bella la mia cagnetta, bella, adesso perché non fai un bel pompino a tutti e due?  Giovanni , spero proprio tu la possa vedere all’opera sai? Tutta impegnata a leccare un cazzo mentre impugna l’altro e viceversa. Non voglio che la scopino, ma ho una mezza intenzione di farla sverginare dal cambio dell’auto. Prendo dal beauty un profilattico . “ Spostati sul sedile dai, e l’aiuto a mettersi sul bordo del sedile di quello che guida, che naturalmente inizia a palparla per bene. “ E’ tua l’auto? “ No, a nolo dice. “Ottimo, allora non ti dispiacerà se ci si impala sopra la mia troia vero”? il cambio è uno di quelli automatici, bello grossino e scivoloso. Fa un certo effetto vederlo ricoperto di plastica rosa, ma ormai mi devo levare questa voglia. “ Torna al tuo posto, adesso, e vedi di farlo entrare per bene, voi potete toccarle le tette ” Eliana ritorna in posizione, aggrappata ai cazzi  flette le gambe e riesce a far entrare il cambio, poi resta  con le gambe racchiuse e accovacciate e ricomincia a dedicarsi al suo compito.  I due uomini si concentrano sulle  sue tette. Il guidatore  mi piace davvero, lo vedo come strizza e palpa le tette  mentre approfitta della bocca di Eliana sbattendoglielo dentro alzandosi dal sedile. Ormai  sta per sborrare e così anche il collega che vedo bello rosso con la cappella infuocata. “ Cazzo sei una vera porca!” questo sento che mi sta urlando mentre gli schizzi cadono copiosi sulla faccia di Eliana .
Lascio solo il tempo di rivestirsi e permetto alla cagna di levare la figa dal cambio. Tanto per cambiare è bagnato da  schifo. L’ho scelta proprio bene penso mentre ringraziando scendiamo dall’auto per avviarci verso casa. ………..

Basta adesso sono davvero in overdose e pure Eliana ha una faccia stravolta. La riaccompagno a casa dopo averla fatta lavare e dopo esserci rifatte con  una colazione  abbondante. Per un attimo mi è venuto l’istinto  di farmi leccare , ma ho voglia di cazzo e in particolare del tuo, ogni altra cosa è un semplice palliativo. “non ti chiamerò per due giorni. Riposati e prima d uscire di casa  metti il plug nel culo. Lo devi tenere almeno 4 ore di fila, va bene? . Poi voglio che tu prenda dello spago semplice , da cucina e che faccia un cappio attorno ai capezzoli. Meglio ancora se spuntano dalla camicetta, ti voglio con i capezzoli pronti  perché a lui piace strizzarli davvero forte.” Prima di farla scendere dall’auto la bacio, la bacio davvero  con la lingua in bocca. Voglio sentire che sapore ha . Sa di arrendevolezza, di eccitazione e arrendevolezza. Brava la cagnetta.

Lunedì passa senza nessuna voglia di chiamarla, martedì già mi sento sola. La telefono  durante la pausa pranzo  “ come stai? Ti stai comportando bene col plug e lo spago? “ certo mi risponde, sono ubbidiente. Non ci credo molto, così le dico di andare subito in bagno e di farsi una foto e di spedirmela immediatamente. Lo fa, si vede la figa depilata, l’inizio del culo e  qualche cosa di trasparente che tappa il buco . Per premiarla le dico che domani sera la aspetto a casa.

Arriva bella carina come sempre , e la sto aspettando vogliosa di sfogarmi. Sto prendendo il caffè con la vicina. La presento come se fosse una mia amica della piscina. Finiti i convenevoli, mentre metto i piatti nel lavello mi avvicino e le dico “ sai cosa succede adesso? Vai “ Se l’ho addestrata bene, non devo aggiungere altro. Aspetto volutamente di  salire le scale, voglio che si sbrodoli nell’attesa. Prendo dalla scarpiera un bel tacco 12 a spillo, e dalla credenza la candela rossa. Voglio che senta mentre salgo le scale. Ogni gradino deve dirle che sto arrivando, deve colarle la figa come entro in camera. I tacchi suonano  meravigliosamente per i gradini. So che ad ogni gradino le sue gambe si allargano un poco di più e la voglia di essere sbattuta cresce un poco di più. Passo dallo studio, mi spoglio e indosso il mio strap on: quello con il grosso cazzo color carne. Lego bene le cinghie alla vita e alle cosce perché vogli spingerlo dentro come un vero bastardo. Entro in camera ed eccola lì , nuda . Mi aspetta alla pecorina sul bordo del letto, con il culo a ponte. Le mollo subito una pacca sonora. Sciac! “ E brava la mia troia, che ha imparato la lezione!” gioco con la candela rossa facendola entrare appena nei due buchi e poi decido che è arrivato il momento di fare l’uomo. Lo appoggio al bordo della figa “ prendilo tu  se lo vuoi. Oggi mi sento pigra” E la vedo risucchiare il mio grosso cazzo, la vedo avvicinarsi con la figa idrovora che lo risucchia dentro e ancora, e poi esce ed entra e io devo devo! Impugnare forte i suoi fianchi e fotterla come merita e darle schiaffi bellissimi che le arrossano il culo e devo , devo! Rigarle tutta la schiena con graffi profondi . Dio che fatica fare l’uomo! Ancora non l’ho sentita godere e le cinghie iniziano a rigarmi la pelle. Mi sdraio sul letto “vieni sopra” . Come mi sale sopra mi accorgo che non sono più uomo, sono una donna che sta scopando un’altra donna e che la guarda negli occhi mentre spinge il bacino avanti e lo rotea ritmicamente . Dio! Ma quanto siamo belle mentre scopiamo? Così la faccio giocare con il cazzo che ho, la guardo e non mi basta. Le tiro i capelli, la bacio e le ripasso i solchi rossi sulla schiena con nuovi solchi ancora più rossi. Prendo il vibratore che è sempre a portata di mano sulla testata del letto e la faccio godere. Mi crolla addosso, il cuore batte all’impazzata e vorrei essere al suo posto con te dentro.

Ci rilassiamo un attimo, poi lo faccio uscire . Che peccato non sentire nulla, e doversi accontentare di guardare l’opera eseguita. La schiena di Eliana è bellissima. Percorsa da decine di solchi rossi che partono dalle scapole e si concentrano sui glutei. Un’autostrada di piacere, un graffio per ogni volta che l’ho fatta sentire troia e per ogni volta che ha fatto sentire me puttana. “Vai a vedere come sei bella” Si guarda allo specchio del bagno e la raggiungo. “ Un bel lavoro, non ti pare? “ e adesso si che la metto in ginocchio per farmi leccare………………………………….

Alzo la gamba come quella volta in camerino a Milano, mi guardo allo specchio e lei in ginocchio sta muovendo la punta della  lingua sopra al mi clitoride. Non mi sono mai vista così nuda allo specchio con una donna che mi lecca . E’ un’immagine strana di me. Non mi spiace, ma manca qualche cosa. Non porto il collare, ricordi? Non l’ho voluto da te. Non sono una slave, non posso  ti ho detto. Però ne ho comprato uno, da cagnolina bene educata. Nero, di raso, con gli strass luccicanti. Con te non l’ho mai indossato , non ne ho mai avuto il tempo. Ma Eliana, come starà con quel collare? “Non ti muovere, buona a cuccia e quando torno voglio vederti scodinzolare” La mollo in bagno, e corro nel cassetto  della lingerie porcella a cercarlo. Eccolo! Nella sua custodia di seta nera.  Ritorno in bagno e Eliana mi aspetta davvero scodinzolante come un cagnolino felice. “guarda cosa ti ha portato la Padrona ! ”mi inchino e le allaccio il collare. E’ bellissima, con le tette attraversate da quella lunga striscia nera di raso . La faccio alzare e la metto davanti allo specchio . Le tiro il collare da dietro e la costringo a tenere alto il collo. Con un colpo di ginocchia le faccio capire che voglio che allarghi le cosce. Le faccio passare la striscia  in mezzo alle gambe e tiro verso l’alto . La osservo per un attimo, prima di continuare questo gioco nuovo. La pelle bianca e morbida del monte di venere spaccato a metà da una striscia nera che le entra ( o esce? ) dalla figa, comprimendo le labbra, il clitoride e continuando il percorso fino all’ombelico. Sembra una ferita così profonda che devo vedere di nuovo la sua carne rosea. “ allarga di più le gambe” Allento la presa e le faccio allargare le cosce. Oh! Adesso si che mi piace, con le grandi labbra che rinchiudono la lunga striscia nera che incide il clitoride opprimendolo. Tiro lentamente verso l’alto, voglio vedere fino a dove arriva il collare. Sto tirando forte, al punto che Eliana si ritrova con una gamba alzata, per compensare il dolore.. Le metto la gamba sul lavandino, così posso vedere meglio la figa. Sul lavello gli spazzolini da denti. Hai dimenticato qui quello elettrico. Sorrido e già lo sto facendo. Prendo  il dentifricio alla menta forte, con calma lo poso sulle setole. “ Spostati il filo nero, troia” E mentre lei allontana il filetto di raso dal clitoride, mi avvicino piano, pianissimo. Prima umetto con il dentifricio tutto il sesso di Eliana. Voglio che senta fresco, un bel freschetto perché tra poco sentirà caldo, molto caldo. Spalmo il dentifricio sulle grandi labbra, dentro il solco che le separa dalle piccole, con lo spazzolino entro in figa piano piano, girando lo spazzolino  come fosse uno strumento chirurgico. Non voglio ferire, voglio infastidire  e far godere. Le setole stanno schiumando, e questa schiuma finisce sui capezzoli, che gratto in verticale. Ho segnato il territorio, e adesso osservo le  tracce , prima di iniziare l’opera. Eliana è qui, tra le mie braccia. Nuda, col collare che le stringe il collo e la costringe all’abbandono. Una gamba sul lavello, l’altra poggiata tra le mie che la stringono forte. La figa rossa, nera e bianca. Le tette con un bellissimo disegno bianco schiumoso.

Faccio partire lo spazzolino . zzzzzzz   un rumore sommesso e costante. La testina vibra , oscillando . prima una rapida passata sul monte di venere, e poi decisa giù sulle grandi labbra. Sussulta Eliana, ma non mollo. Percorro le grandi labbra pianissimo e ogni tanto premo la testina per saggiare la carne in profondità. La figa si arrossa sotto la schiuma. Mi appoggio a clitoride e lei fa un balzo. “ cos’è non ti piace forse?” Fa male Padrona, fa male. Mi allontano e riprendo ancora questa volta stando più lontana. Poi salgo verso i capezzoli e inizio a torturarli. Prima uno e poi l’altro, prima in cerchio e poi premendo e poi muovendo lo spazzolino come se dovessi montare la panna. Eliana sta montando e io pure. Ho voglia di godere, e di farla morire di piacere. Mi riposiziono sul clitoride e premo e aspetto. Niente altro stavolta, aspetto. La sento indurirsi contro di me, la sento tendere ogni muscolo e il collo si tende ancora di più nel momento dell’orgasmo e viene, scossa da un forte tremito. La striscia di raso nero in mezzo alle gambe si inumidisce e per un istante sparisce tra le pieghe del sesso pulsante.

Adesso viene il bello, proprio adesso. Perché io non ho la minima intenzione di smettere. Mi rimetto con lo spazzolino sul clito e aspetto di vedere cosa succede………………………

Ma quante volte l’ho visto fare nei film modello KinK ? quante volte ho visto lei, legata, ad occhi chiusi mentre implora con tutto il suo corpo che si stacchino un attimo? Quante volte in quegli occhi da attrice ho visto il piacere trasformarsi in dolorosa attesa? Eliana non fa altro che chiedermi basta! Ogni tanto la accontento, spostandomi sul seno per farla respirare. La figa è rosso ciliegia, la menta piperita strofinata a forza deve aver fatto il suo lavoro . Si agita, tenta di trovare la forza di chiudere le gambe ma cerco di impedirglielo. “basta , cazzo! Stai ferma, che non ho ancora finito” Ma finito poi di fare che cosa mi chiedo? E con questo pensiero molto femminile e poco da Mistress spengo lo spazzolino . Sta piangendo, nemmeno molto sommessamente. Singhiozza e mi sento davvero male. Non esiste che sia così bastarda. Per quello basti tu. Ci sdraiamo su letto, abbraccio la mia cucciola. La cullo. Ovviamente non chiederò scusa, sono la Padrona e lei accetterà anche questo, ma oggi è mercoledì’ e devo fare attenzione . Non te la posso rovinare. Restiamo per un poco in silenzio, poi per premiare le sue lacrime le dico di fermarsi a dormire, che domattina la accompagnerò a Milano. Prima di nanna voglio che indossi tuto quanto ho preso al sex shop on line per scegliere come si dovrà presentare a te. Ho preso un bellissimo stringivita in lattex nero, che si modella a coppa sotto il seno lasciandolo libero e pompandolo verso l’alto, ma non sta bene a Eliana. Ha poche tette, e mi sa che lo indosserò io per te. Si infila  delle mutande di lattex con il buco, per maggior sicurezza provo ad entrarci con il cazzo di gomma , ma vedo che fa un salto all’indietro. La lascio stare, sabato è vicino. Passo una notte agitata, Eliana sta dormendo al tuo posto e palpare il suo culo da femmina al posto del tuo non mi da molta soddisfazione.

La sveglia suona più presto del solito , si fa la doccia. Anzi, entro in doccia e mi faccio lavare da lei. Mi scappa la pipì, il getto caldo dell’acqua mi accarezza le spalle e i pensieri. L’ho già provata con un uomo questa sensazione, e non mi è dispiaciuta. Non ho bisogno di dirle niente. Basta che la tocchi sulla spalla premendo per farla inginocchiare. La doccia è stretta, non ci stiamo. Mi siedo sul gradino spostando gli shampoo. Lei si inginocchia davanti alle mie gambe aperte. Le prendo le mani, perché voglio che mi aiuti a tenere le cosce spalancate verso l’alto, per quello che ho in mente il mio corpo morbido non è proprio l’ideale. Appoggiata alla parete della doccia, apro anche il soffione della parte mobile dell’impianto e lo indirizzo sul clitoride. Pulsa, si sta sollevando il cazzetto che mi trovo lì in mezzo. Gli zampilli sottili di acqua tiepida tracciano la strada alla lingua di Eliana, che arriva docile e decisa. L’acqua continua a scendere tra le grandi labbra, ogni tanto le  tiro i capelli per farla respirare, per levarla da quell’apnea di figa e calore. Ecco, adesso sto davvero morendo dal bisogno di far pipì. Il clitoride gonfio, pronto a scoppiare e questa necessità che preme, preme e non trova spazio per sfogarsi per l’eccitazione che vorrebbe trattenere ogni cosa dentro di sé. Allontano Eliana , indirizzo il getto dell’acqua sulla sua testa e le prime gocce di pipì riescono ad uscire a schizzi. Che liberazione!, anche l’altra volta ero così eccitata da riuscire a farla in orizzontale. Il viso di Eliana è investito da schizzi di pipì che rapidamente fluiscono verso il basso. Non mi piace questa pratica, la trovo davvero degradante, ma sotto la doccia è veramente eccitante. Una rapida sciacquata ala mia troietta e di nuovo la voglio in mezzo alle gambe, a finire l’opera.

Chiudo gli occhi, immaginando la porta aprirsi, il mio culo inginocchiato che si allarga riconoscendo l’odore del padrone. Il frustino di bambù appoggiato sulle reni e tu, che ridacchi divertito, prima di impugnarlo……

Ovviamente riesco a far tardi sul lavoro, e il mio viso parla per me. Ormai siamo alle soglie del tuo arrivo, e si aprono nuove e affascinanti prospettive sul dopo Eliana. Prima fra tutte quella che inizio a considerare sempre più spesso, e cioè che sia uno sforzo del tutto inutile perché resto e rimango una delle tue tante troie, magari a tratti anche la tua preferita, ma una delle tante. Il che mi fa montare di brutto , ma davvero di brutto! Sto preparando una sorpresa per te che molti uomini solo a immaginare si riempirebbero di seghe per una vita. E tu? Quanto tempo resterai con me senza pensare a quella che già ti aspetta il giorno dopo? . Tutta questa consapevolezza mi sta facendo incazzare , incazzare notevolmente. Telefono a Roberto. “ciao Roby, senti se ti offrissi una compagna per andare al privè con me e Giovanni saresti felice? Dai! Ti faccio risparmiare 130 €. “ naturalmente accetta, del resto il mese scorso ci siamo divertiti come pazzi tutti e tre e poi tutti e cinque insieme. Voglio godere e tanto, voglio vendere la nostra schiava , affittarla a Roberto e poi a chiunque mi passi per la testa. L’ho preparata per te? Meritatela! Sono la tua troia? Una delle tante? E mi comporterò di conseguenza. Le troie vanno dal miglior offerente no? Fisso l’appuntamento per la domenica , e ti preparo così una sorpresa nella sorpresa. Oggi ho promesso di starmene tranquilla, ma il cervello continua a lavorare per la scenografia della tua serata. Chiamo Eliana, voglio che si prenda un giorno di ferie domani  perché ho delle cosette in mente. Saluto tutti in ufficio e inizia ufficialmente la mia fottutissima settimana di vacanza.  Ho poco appetito, sento l’odore del Padrone farsi prossimo e mi bagno davanti alla foto del tuo cazzo. La sera apro le gambe a letto, gioco con il grosso cazzo di gomma e spingo piano, immaginando che sia tu a dirmi apri le gambe, che adesso ti fotto. La figa mi da tormento, sono stufa di odore di gomma sintetica, voglio carne, voglio il gusto della sborra salata sulla lingua, voglio rotolarmi dentro gli schizzi caldi. Voglio essere piena di cazzo e di te. Mi vedo inginocchiata, mani dietro la schiena, il cazzo oscillante davanti alla bocca aperta. Lo prendo, riesco a farlo appoggiare sulla lingua. Quanto mi piace sentirne il peso! La lingua rotea attorno alla cappella, uhmm il gusto di cazzo mi riempie le narici. Inizio a baciare la punta e poi la cappella che entra e stringo le guance e pompo e tu, che non resisti e mi prendi i capelli, succhialo troia! Te lo sbatto fino in gola! E so che piangerò perché è  troppo lungo e lo sentirò toccare in fondo, e mi soffocherà e so che per questo ti amo, bastardo. Non riesco a godere, non riesco a lasciarmi andare dalla troppa eccitazione che sento in ogni fibra del mio corpo. Cedo al sonno, addormentandomi col dildo ancora dentro.

Sveglia agitata come la notte. Il naso mi prude, bruttissimo segno. Colazione, e inizio a preparare il giochetto per Eliana, ancora devo montarlo, collaudarlo sulle sue chiappe e la mente resta occupata. Arriva con la sua auto, la sistemo in mansarda questa volta. Deve stare al suo posto da adesso in poi . I tappi della birra sono su tavolo . Li conto per l’ennesima volta. Sono 4 settimane che li porto via da dove capita. Sono 32, dovrebbero bastare. Prendo il pezzo di compensato tondo che mi sono fatta tagliare al Brico. “Vieni qui, Eliana!” arriva, e subito si prende una bella strizzata di tette perché non  è nuda. Ma cazzo! Ecco cosa succede ad essere troppo buone! “Fammi vedere il culo!”  la piego a 90 gradi e appoggio il compensato. Cazzo! Troppo grande, esce dai bordi. Devo fare attenzione a non stare troppo larga! . la faccio accucciare ai miei piedi e traccio sul legno le tue iniziali. Scrivo in corsivo, e inclinato a destra, molto elegantemente G  P    troppo complicato, infoiato come sarai non leggeresti un cazzo. Ok, un carattere più semplice ? riprovo   G P  ah! Molto meglio! La cagnetta è sempre accucciata e lecca piano la mia caviglia. Io prendo il martello e con qualche tentennamento inizio a  premere i tappi della birra sulle tue iniziali. Mi sembra un bel lavoro. Poi prendo la colla istantanea e incollo uno ad uno i tappi a corona sul profilo tracciato. Sono davvero soddisfatta! Le tue iniziali troneggiano su questo marchio speciale che adesso mi divertirò a posizionare sul corpo di Eliana. Ho un sorriso bastardo, lo so, ma una donna che ti tiene testa prima o poi la dovevi pure incontrare no?

Eliana è sul divano con il culo a ponte . Mi avvicino impugno la ruota di balsa come un volante e…stampo! Cazzo farà male? Insomma lei non è molto contenta, ma non so ancora quanta forza ci devo mettere nello stampo perché rimanga bene in vista. Premo per un minuto buono e poi stacco per osservare l’opera. Non sono pienamente soddisfatta. In alto, non si vede bene . Ok, si riprova. Alzo Eliana dal divano, e la faccio direttamente sedere sopra con tutta una chiappa. “ fa molto male troia?” No, risponde, non tantissimo. Stavolta il lavoro è venuto perfetto. G P   sul culo della tua slave, in alcuni punti le corone hanno inciso la carne e i buchetti sono sporchi di sangue. Penso che questo regalo ti piacerà particolarmente e che lo  userai al posto del frustino………………..  

Ancora non ho terminato con le sorprese. Ne manca una, forse la più difficile da realizzare, ma il costoso materiale l’ho preso per cui sarebbe un peccato non riuscire a completare il pacco dono no?

Inizia a fare freschetto in casa, Eliana ha le tettine intirizzite tutta nuda così sul divano, mentre leggo le istruzioni e ci giochicchio un poco. La lascio stare quando ormai il capezzolo è bello duro e teso. Mi piace prenderlo tra le dita e tirarlo verso l’alto e poi mollarlo di colpo. Vedere la tettina che sobbalza appena è eccitante quanto una sonora sculacciata . Vado in cucina, stendo una tovaglia non troppo bella e chiamo la cagnetta. ‘ vieni, stenditi sul tavolo’. Ubbidisce, serena e sorridente. Quanto mi eccita vederla così arrendevole! Un cuscino sotto la testa e inizio la sperimentazione. Ho comprato del lattice liquido , l’ho trovato rosso con fatica. L’intenzione? Molto semplice, spalmarlo sul corpo della tua slave e fartelo strappare con i denti, come se tu fossi veramente un animale a caccia di prede. Però non so come sarà possibile. Le istruzioni dicono che all’aria il prodotto solidifica in poco tempo. Inizierò dal busto. Eliana sdraiata in cucina rabbrividisce per il freddo. Che bella pelle d’oca! Quasi quasi”’apro il congelatore e prendo un cubetto di ghiaccio ‘ massaggiati la figa con questo, fino a che si è sciolto tutto’. Il cubetto è tondo, mi viene voglia di un manhattan e di mettere due belle ciliegine in figa ad Eliana. Troppe fantasie cazzo! Procediamo con ordine. Per l’aperitivo è troppo presto. Dunque, le istruzioni dicono di evitare qualunque contatto con materiale grasso, per cui indosso guanti di crine e do una bella ripassata alle tettine della troietta, che si agita un pochino. Mi sto incazzando, la odio quando non capisce che certe cose vanno affrontate punto e basta, per cui le ordino di ficcarsi il ghiaccio con due dita in figa e iniziare a mastrurbarsi, che magari si distrae. Bella rossa e lustra come la mela di Biancaneve. Cambio i guanti e inizio a spennellare la tettina. L’odore non è un granché , ma vedere la collinetta che si tinge di rosso, il capezzolo che sale indurito e rugoso è fantastico! Lascio tutta la tetta rossa e il capezzolo nature. Chissà se si riesce con un morso a iniziare a levare il lattex da lì. Tocco la figa di Eliana ed è fredda al punto giusto. ‘Allora? Piacevole il ghiaccio lì dentro? ‘ parlo abbassando il dito medio della mano, perché voglio entrarci io dentro la figa e cercare di farla squirtare. Sussulta per via delle unghie lunghe, ma già l’altra volta non l’avevo graffiata per cui è un sussulto irragionevole. La guardo diritta negli occhi e la troia allarga le gambe! Con il palmo della mano premo il monte di venere, con l’altra inizio la ginnastica della figa. Non sono brava, lo so, ma ci metto un bell’impegno, e parto con la testa’.io sul divano con lui che gioca con tre dita dentro di me, e l’altra che gli monta sopra e il cazzo plop! Sparisce tra le cosce. E poi io che lo baio con una frenesia da scopata , la lingua che morde, succhia e gli cchi che dicono scopami , fottimi adesso’falla uscire e sbatti me! Mi risveglio un attimo e Eliana ha gli occhi aperti mentre mugola piacevolmente. Non ha squirtato, e poi manco so che cazzo vuol dire squirtare ! ma almeno è bella bagnata. Sono una vera puttana, mi sta venendo in mente un’altra ideuzza diabolica, inizio a preoccuparmi seriamente della mia sanità mentale, e giusto per non farmi scappare l’intenzione prendo un bicchiere di latte e ci sciacquo le dita. Eheheh’.chissà come lievita una torta alla figa di Eliana?

Basta! Riprendi il controllo della tua mente o finirà che non combinerai nulla! Controllo la tettina di Eliana. Il lattex sembra ben rappreso e non so davvero quanto durerà. Però così con una sola tetta dipinta non mi piace. Pennello anche l’altra. Metto su take five del mitico Brubeck e inizio con la preparazione del manhattan. Il tuoi occhi che ridono, le tue mani che volano, il culo che schiocca il cazzo si ingrossa’il ghiaccio che tintinna. Menomale che domani arrivi, mi farei una banana dalla voglia che ho! Le mie solite due ciliegie, ma stavolta sui capezzoli della troietta, guai a te se ti muovi! Mi avvicino, cin cin amore! Un morsetto e la prima ciliegina si fonde in bocca. Il rigagnolo sugoso scende dal capezzolo e disegna una riga più chiara sul seno di Eliana. Mi accosto, afferro i lembo di lattex più vicino al capezzolo ‘ Piccola, forse ti farà male’ e tiro”

L’odore è potente, ma il sapore in bocca disgustoso. Mi toccherà usare il prodotto solo per sottolineare le parti del corpo , ma dovrò lasciare il materiale al suo posto o fartelo strappare con le unghie, e sono nuovamente eccitata di brutto.

Comunque il Manhattan è venuto bene. Eliana si alza dal tavolo e la mando a vestirsi. Tra una cosa e l’altra è quasi ora di cena e domani è il grande giorno. Per cena risottino scampi e arance, il profumo delle erbe si spande per casa. Eliana indossa il suo collare e mangia accucciata ai miei  piedi nella sua ciotola. Ultima telefonata dalla Francia “ a che ora arrivi domani? Non lo so, ma tu sai già come farti trovare, vero?”

Dormo umida, non solo in figa. Sono umida ovunque spurgo sesso, lo sto respirando, sento odore di sborra che non c’è. La cagnetta dorme in camera sua. Obbligata a tenere dentro le palline tutta la notte, e io con un butt-plug ridicolo rispetto al cazzo che mi aspetta domattina.

Sabato, ci siamo! Sveglia alle 6 mi costringo a restare a letto fino a che riesco, arriva il primo messaggio della giornata “cagna, preparati : prendi il vibro rosa e ficcatelo in figa e inizia a pompare fino a che non vieni” che simpatico il mio Domine ! viviamo insieme da un anno e ancora non sa che sono clitoridea ! Rispondo da ribelle quale sono “ Padrone col cazzo che vengo se non mi masturbo, visto che sono clito!” vediamo che reazioni avrà aprendo la porta.

Salgo in mansarda a controllare che il tuo regalo abbia fatto i compiti. “girati, mostrami il culo”. Il nastrino rosa esce a ricciolo dal culo di Eliana, sembra un codino di maiale e dato che è più porca di me, le dona pure. Una sonora pacca sottolinea il mio gradimento. “allargati il culo, dai” le mani scendono e stringono la carne mettendo in mostra il garofano scuro che circonda il codino. Inserisco il dito ad uncino nell’anello e tiro piano piano. Vedo affacciarsi la prima sfera, il buco cedere, allargarsi al passaggio . Mi fermo nel momento del diametro massimo e poi flop! La prima pallina esce e quasi immediatamente si richiude tutto. “Ti hanno dato fastidio cara?” solo un poco Padrona, “ benissimo allora ricacciala dentro “ e il dito della tua troietta si avvicina alla sfera umida, ci si appoggia e inizia a spingere. La aiuto ficcandole un dito dentro e allargandola meglio. Sono soddisfatta, ed è arrivato il momento di prepararsi. Ho scelto di rivestirle le tette di lattex rosso come ieri, lasciando scoperto il capezzolo perché tu possa metterci i morsetti e il collare con le pinze. Il resto del corpo sarà nudo, solo polsiere  e cavigliere con l’anello da congiungere a tuo piacere con i moschettoni. Capelli sciolti, da poter tirare e niente trucco. Io indugio davanti allo specchio. Non so che parte recitare! Chi sono davvero? La tua donna vanilla inadeguata che fa di tutto per amarti ? sono una switch che gode ad essere educatrice? Sono una slave preoccupata? Non lo so, e spero che tutto questo mi aiuti a capirlo. Lo stringivita che ho comprato mi gonfia le tette spaventosamente. Sembrano due mongolfiere tese e tonde,pronte a spiccare il volo dal resto del mio corpo. Eliana mi aiuta a stringere le corde sulla schiena e con la vita strizzata, i fianchi rotondi, il culone che sporge sembro un’ape regina. Cuissard neri, tacco 12 e non necessito di altro. I capelli ricci sono disordinati e ribelli come sempre, ma così vestita fanno la loro porca figura. Manca poco, le narici fremono, il branco riconosce l’arrivo del padrone.  Sistemo il regalo in salotto, inginocchiata a mani  mani conserte. Sul tavolo del salotto sono spariti i ninnoli, un panno nero ricopre il cristallo e in bella mostra tutto ciò che potrai usare a tuo  piacere. I frustini da dressage, alcune corde, un butt-plug di dimensioni medie, dildo e vibratori. Morsetti , pinze e mollette. E due palline rosse per imbavagliarci.

Già, due palline rosse per imbavagliarci : mi metto in gioco, e forse non so cosa mi aspetta. Io ti attendo davanti alla porta di casa a carponi, con il culo all’infuori e la tua bacchetta di bambù sulle reni. C’è silenzio in casa, e attendiamo il nostro Padrone……

Tac! Il rumore della chiave che gira nella toppa, le gambe che si allargano e il cuore che si tuffa giù nel profondo. La porta che scorre nel muro. Luci spente. Tac! Tac! La seconda serratura che suona, la maniglia che scatta, il freddo del giardino , il cuore non c’è più.

Stai ridacchiando a bocca chiusa, ma per me è musica. Non dici nulla, la tua gamba si avvicina e preme in mezzo alle mie mentre ti chini a prendere il frustino di bambù. Mi preparo, so che fa davvero male. Un dolore luminoso. Lo fai sibilare nell’aria un paio di volte, le mie mani si stringono a pugno. Non voglio darti la soddisfazione di sentirmi urlare, cala il primo colpo. Il dolore luminoso mi prende all’improvviso e vedo, vedo dentro il mio respiro il culo disegnato di rosso. Ancora un colpo a calare e di nuovo ogni singolo frammento di pelle mi esplode nel cervello. Voglia di parlare, di distrarti da me, voglia di dirti bentornato! E invece…silenzio assoluto. Cala il terzo colpo, ma stavolta distinguo anche il rumore del tuo corpo che si scosta, della cerniera che scorre. Sono a testa bassa e adesso le tue scarpe sono davanti a me. Cala il quarto colpo, ma sono distratta dalla mano che sta impugnando i ricci per alzarla. “ stanno crescendo bene i tuoi capelli, era ora” e finalmente strofino il naso sul tuo uccello…………………………

Vedo il pollice allargare lo slip e il tuo bellissimo cazzo uscire dalla stoffa, pesante grosso e duro come lo ricordavo. Afferri i capezzoli e li tiri verso l’alto, costringendomi ad assecondare il movimento con il busto. “succhialo” apro la bocca, mostro la lingua e aspetto che sia tu a poggiarlo sopra. L’odore del tuo cazzo mi invade la mente e inizio a succhiarlo. Con la mano lo stringo mentre la bocca si riempie della cappella che passo e ripasso sopra la lingua. Tutta la tua cappella in bocca, che mi riempie la bocca. “Mani dietro la schiena” Ubbidisco, incrociandole dietro le reni. “ lo sai che voglio essere io a ficcartelo dentro fino alla gola” ti tieni alle orecchie e inizi a spingerlo dentro, fino in fondo. E’ così grosso e lungo che non riesco ad inghiottirlo tutto, mi si riempie il palato e il naso si appiattisce e mi manca il fiato. Cerco di divincolarmi ma mi tieni bloccata per le orecchie, poi finalmente mi fai respirare. Un piccolo conato trattenuto per lo sforzo e il tuo cazzo esce pieno di meravigliosi fili di bava. “in posizione, fammi vedere che ti ricordi bene, che adesso ti inculo” . Mi abbasso nuovamente a carponi, le braccia completamente stese davanti a me , a raccogliere la testa. Una posizione da stretching, non fosse che il mio culo non si rilasserà certo. “più in alto il culo, più in alto!” la posizione da adoratrice del frustino non mi si addice pienamente, ma cali il colpo lo stesso, ordinandomi di stendermi ancora di più. Inutile negarlo, sono bagnata fradicia nonostante le strisce di dolore. Il tuo dito entra nella figa e si muove rapidamente, uscendo pieno di umori. Un mugugno dichiara che ne sei soddisfatto. “alzati e appoggiati al bancone, veloce!” così mi alzo rapida da terra, e afferro il bordo del bancone appena in tempo per sentire il tuo grosso cazzo sfondarmi senza troppi complimenti. Indosso un tacco 12 eppure sono ancora troppo bassa per non sentire dolore mentre mi fotti. Il cazzo entra verso l’alto e mi stai sfondando l’utero, mentre sobbalza tutto a ogni affondo. Cerco di spingere in avanti i piedi, alzandomi in punta per diminuire la distanza con cazzo. “ Non ti preoccupare bella troia,  ti alzo io per bene adesso” e mi afferri per i fianchi costringendomi a sbattere le tette sul bancone. Non capisco più cosa mi faccia più male , se l’enorme cazzo che ti ritrovi o le mani che sbattono continuamente sui fianchi e sul culo. Un dolore pieno, un dolore ritmato e pieno. La pelle si sta arrossando e la sensazione è quella di un lago di dolore acuto che si spande attraverso i pori della pelle. Non vorrei urlare, ma non posso trattenermi, cerco di tenere la pancia con una mano, mi sembra tu stia bucando il ventre dai colpi che meni! “cosa stai facendo troia? In posizione!” e mi sbatti di nuovo sul bancone. Esci da me umido e con la cappella color ciliegia. Sono nuovamente in ginocchio adesso , a leccare me stessa su di te. Sembri soddisfatto dell’accoglienza ricevuta e finalmente ricevo il mio primo bacio. Adoro come mi baci, con la lingua che cerca di catturare la mia, che mi costringe a non spalancare la bocca, ma a cercare di fare allargare la tua. Con la coda dell’occhio dalla cucina osservo Eliana. E’ bellissima. La testa reclinata, le mani congiunte sulle gambe, il respiro lento e ritmato. In sala è tutto silenzio. Ti prendo per mano, guidandoti verso di lei. Ti blocchi come la vedi, ma la tua mano stringe più forte la mia. “ E lei chi è? “ Si chiama Eliana ed è un regalo per te. Non mi darai soddisfazione, lo so, ma il cazzo che tasto dimostra quanto stai gradendo il mio dono. Ti avvicini, butti lo sguardo sul tavolino pieno di oggetti , le alzi il mento “ vedremo, vedremo cosa sei stata capace di fare” e intanto la mano sta già strizzando il capezzolo. Sono dietro di te, ti tocco il cazzo e slaccio la patta sperando di non essere fermata, e mi lasci fare. Di nuovo in ginocchio a leccare l’asta lunghissima e calda, mentre godo del tuo sguardo sul viso di Eliana che inizia a sentire dolore………………………….

Ti si allargano le narici quando sei eccitato, come se il respiro faticasse a distinguersi dalla voglia di fottere che hai. Inizia a inumidirsi la cappella , le mani palpano il seno, strizzano la carne colorata di rosso. Piccole fratture  nel lattex rosso increspano la pelle. “Voglio fottervi, voglio vedervi leccare”. Aspetto che tu decida la regia , ma non posso non partecipare direttamente alla messa in scena, dopo tutti questi giorni in cui la mia mente ha fantasticato sul nostro possesso della troia. Ti passo la corda. Il mio passato da velista mi ha fatto scegliere una cima abbastanza sottile. Sorridi senza farlo, ma il naso tradisce la tua soddisfazione. Fai alzare Eliana e giri attorno al seno la corda un paio di volte strizzandola forte. Nessuna reazione daparte sua, se non un lieve sobbalzo controllato benissimo. Mi avvicino a lei, tenendole le braccia. “ vedi? Adesso è arrivato il tuo Padrone , cara. Adesso vedremo quanto sei docile e quanto ti ho addestrato bene. Allarga le gambe” con un dito controllo quanto sia umida e gioco tra le sue labbra. Il seno strizzato dalla corda esplode in tutta la sua bellezza, gonfio e teso. La corda strappa il lattex e la striscia di pelle bianca che appare mi eccita da impazzire. Tu sei ancora vestito, col cazzo duro che ti esce dalla patta. Anche l’altro seno subisce lo stesso trattamento e mi viene subito voglia di stringere i capezzoli. Con le unghie inizio a passarci sopra graffiandoli un pochino . Stringo la fronte della vacca con la mano e la costringo a inginocchiarsi. Le apro la bocca con le mani “ serviti, per favore”. Vedo la cappella entrarle dentro, il tuo viso porco e bastardo che gode mentre io spingo la sua bocca addosso al cazzo. “ fagli vedere quanto sei brava, vediamo quanto lo sei” e insisto nello spingere più che posso. Prendi tu il comando del gioco, la afferri per le orecchie come hai fatto prima con me e usi la sua bocca per scoparla. Qualche schiaffo sulle guance ed io che non so cosa fare. Ti abbasso i pantaloni e carezzo il culo magnifico . Voglio leccartelo e abbasso anche gli slip. “vieni qui davanti !” corro da te inginocchiata “prendetelo tutte e due” sbatto Eliana a leccare le tue palle e riprendo in bocca la tua asta. “ sto per godere, e voglio che non ingoi, ma che passi alla cagna il mio sperma in bocca, e voglio che lei lo ripassi a te sulla figa e che lecchi tutto per bene”.

Un vero porco, ecco cosa sei, un vero porco col cazzo più bello che abbia mai visto. Pompi fortissimo adesso, ti si allarga ancora di più . Strusci la cappella contro la bocca semiaperta, ti piace sentire il profilo dei denti, sentire che devi forzarmi per farmelo ingoiare. Godi senza urli, la bocca si riempie di schizzi caldi e densi. Faccio fatica a non ingoiare, la bocca è piena. Eliana mi aspetta in ginocchio, davanti a te con la bocca spalancata. Mi avvicino e lentamente faccio uscire la sborra calda che cade nella sua bocca. Mi sdraio sul divano e aspetto che sia tu a guidarla sul mio corpo, e infatti le afferri i capelli e il gocciolio caldo inizia a scendermi addosso tra le grandi labbra. La costringi a stare inginocchiata mentre allargo le cosce. “falla venire con la lingua” . chiudo gli occhi, perdendomi tra le leccate di Eliana e il rumore delle tue mani sul suo culo………………………………..

L’orgasmo arriva quasi inaspettato. Non sono eccitata, o meglio lo sono troppo . Cerco di concentrarmi sul mio piacere ma l’immagine delle  tue mani che allargano il profilattico mentre lo calzi, mi fanno incazzare di brutto con lei, che tra breve ti sentirà dentro. La sollevi da terra, non ti piace far fatica mentre fotti, cos’ la sua testa mi ricade sul ventre e con forza le stringo i capelli, costringendola ad alzare lo sguardo “ preparati sai? Perché adesso finalmente sentirai il tuo padrone”. Sei dentro di lei, che inizia a gemere ed io mi sento tagliata fuori e questo non va bene, non va affatto bene! Non mi frega un cazzo di godere, mi importa stare al tuo fianco mentre domi la cagna, mi importa che tu goda di me attraverso lei. Mi avvicino mentre fotti con forza. Il tuo cazzo entra ed esce da lei, il profilattico con i rilievi disegna un rilievo ogni volta che esce dalla figa. “ Ti piace?” e lasco partire una pacca sul culo di Eliana, mentre cerco con forza di ficcarti la lingua in bocca. “Ti piace il mio regalo ?” ridacchi mentre mi baci e scopi. Non me lo dirai mai, lo so, ma sembri divertito davvero. Di nuovo davanti a lei, le alzo la testa tirandole la coda. Mi posiziono sul divano in ginocchio e spingendo avanti il bacino le strofino la faccia sulla figa. Allargo le labbra, facendo spuntare il clitoride e ricomincio a strofinarle la testa. Mi sto facendo masturbare dal suo naso e intanto tu continui a menare colpi sui suoi fianchi e dentro di lei. Improvvisamente smetti. “vai avanti tu, adesso” . Così indosso lo strap on viola. “E questo da dove salta fuori ?”  Non so cosa risponderti in questo momento. Ti dico di Max o sto zitta? “vedo che ti sei attrezzata per bene! Sei una donna davvero matta! “ come darti torto? Chiedo aiuto per stringere le cinghie attorno ai fianchi e so che lo faccio a mio rischio e pericolo , e infatti le tiri e molli come elastici , lasciandomi il segno arrossato. “così adesso che la scopi,  ad ogni colpo che dai la pelle saprà che lo stai facendo  perché sono io a chiederlo”. Eliana sta aspettando che si decida di lei accucciata ai tuoi piedi. Questa volta intendo godermela davvero e senza far fatica. Mi siedo  comoda “ vieni qui, sopra di me”. Arriva e la giro in modo che si impali sopra al cazzo viola e che resti completamente esposta ai tuoi desideri. Le piazzo le mani sotto al culo e la accompagno a discesa sopra di me. Vedo il viola sparire, inghiottito dal color carne del suo buco aperto . inizio il movimento del bacino e la costringo a scendere su di me e a risalire, forzando con le gambe. Ti avvicini al tavolino e scegli la frusta con le strisce blu, quella che mi ha regalato Max.  Il cazzo ti si tende immediatamente . Cala il primo colpo sul seno . Posso sentire la carne sussultare intanto che spingo dentro. Arriva il secondo colpo e anche le mie dita lo sentono, perché sto strizzando le tette rosse di Eliana e bruciano parecchio. Sento che l’eccitazione sale rapidamente, e non sono più capace di continuare a sfotterla, troppo presa dal gusto che provo nel vederti eccitato e bastardo. Ti fermi per ammirare il lavoro. Tocco Eliana a le mani si strisciano di rosso. Il lattex che ricopre le tettine è squarciato dalla frusta. Mi eccita questa cosa, mi eccita al punto da invitarti su di lei. La alzo da me, velocemente avvicino il cazzo al culo e senza molti compimenti la impalo per davvero. E’ pronta la troia, pronta e bagnata. La stendo su di me, strizzandole le tette “ voglio che la scopi con me “ ! Le allargo le cosce e mi godo il tuo cazzo che la riempie, mentre il mio cerca di scapparle fuori…………………………………

Devo tenerla ferma, ancorarla al mio busto per evitare che ogni colpo che le dai la faccia oscillare. La posizione non è delle migliori, ma guardarti negli occhi mentre la scopi è bellissimo. Le piego la testa di lato, proprio come  fosse una bambola di pezza e ti tiro a me per baciarti. Sento nel fiato la tua eccitazione, la lingua mi cerca a colpi, seguendo il ritmo del cazzo. Non godrai per molto, molto tempo. Ormai ti conosco, so che l’orgasmo bisogna strappartelo fuori. Mi sta assalendo la voglia di te, e non devo mai dimenticare che lei non conta nulla, umile strumento a nostra disposizione. “scopami Giò, voglio sentire il tuo cazzo dentro, dai”. Ti stacchi da lei, e mi impalo io su di te. Scendo piano sull’asta tesa e la vedo scomparire dentro. Sono piena fino in fondo. Mi branchi le tettone e le strizzi forte , mi fai male lo sai. “vieni qui troia!” chiamo Eliana e lei arriva in ginocchio “ leccami, e lecca le sue palle”. Inizia a muovere la punta della lingua sul clitoride, e alterna il movimento facendolo scorrere sulla base del cazzo che ogni tanto emerge dal mio corpo. Sembra che la situazione inventata ti piaccia perché mi fai scendere dai tuoi fianchi, e mi metti alla pecorina per scoparmi di brutto. Chiami la cagna a voce alta “ sistemati sdraiata sotto di noi” così io mi tengo al bordo del divano, e lei da sotto si gode lo spettacolo del cazzo che entra ed esce mentre lecca tutto. Le chiedi di masturbarsi mentre continui a fottermi forte. “ti sta leccando bene la troia? “ si, mi sta leccando bene . Incominci a strizzarmi il culo forte, e non riesco a star zitta. Il dolore si perde dietro al piacere della lingua che stuzzica il clitoride, dietro ai colpi continui che assaporo e il godimento sale. Il mio cazzetto si gonfia, diventa durissimo. Ogni volta che la punta della lingua di Eliana ci passa sopra sussulto. “fammi sentire come godi,, dai! Godi adesso!” lentamente sento salire un fremito che mi invade la figa. Sfuggo al controllo di me, il ventre si contrae, ti stringo dentro e l’orgasmo risale a ondate verso il cervello. Non smettere di  sbattermi, non smettere! Adesso dentro la figa mi si è formato un lago caldo, che avvolge tutto il cazzo. Ti sento profondamente, ogni colpo è una scossa che amplifica i nervi allagati dal piacere. “brava la mia donna, che si è bagnata tutta”. Esci da me, e lo ficchi in gola alla troia, che lecca tutta la mia crema fino a renderlo pulito e lucido .

Sei soddisfatto , almeno sembri soddisfatto perché smettiamo di toccarci e ci rilassiamo un attimo. “che  hai preparato per pranzo”? veramente nulla, contavo di prendere un aperitivo chiacchierando e mangiando schifezze. Sembri approvare. Infili il collare alla cagna “ andate tutte e due a guardarvi allo specchio adesso. Tu a quattro zampe come fanno gli animali” . Mi fai tenere il guinzaglio e salgo le scale con Eliana  che mi accompagna stando in ginocchio. Mi guardo davanti allo specchio : gli occhi neri di mascara colato, la bocca rossa di baci. Sul seno graffiti di unghie. Non va meglio sui fianchi e sul culo. “alzati troia” la faccio guardare, con le tette che ancora conservano gli ultimi segni di lattex e di morsi. Il tronco segnato dalla frusta azzurra, il culo che pare un’autostrada di nerbate. “E’ stato troppo buono, sai?” e avvicino la bocca all’ombelico……….

Non so cosa mi sta eccitando, ma mordo davvero a fondo il contorno dell’ombelico morbido. Lo addento come fosse un frutto da succhiare. Sento Elina irrigidirsi, ancora più per lo stupore che per il dolore. Appare il segno dei denti allo specchio, una cornice di contorno all’ombelico. Cerco nella scatola dei trucchi la matita rossa per labbra. T  R   O I  A  . Questa  scritta rossa adesso le attraversa il corpo, con la O bellissima dell’ombelico incorniciato. La afferro per i capelli costringendola a guardarsi allo specchio. “ ti piace?, ti piaci troia? “ si mi risponde, mi piace padrona. Giovanni ha acceso la tv e sta spiattellando in cucina. Ci laviamo la faccia e scendiamo. Apparecchio per noi due. Eliana starà buona sotto al tavolo, a disposizione della mia figa e del suo cazzo. Ci raccontiamo il periodo di separazione trascorso e intanto carezziamo la testa della nostra bestiolina affettuosa, che struscia il mento sulle cosce e cerca la nostra mano. Passiamo bocconi di cibo che ci  prende dal palmo della mano leccando tutto quanto. Allargo le gambe sotto al tavolo e mi sporgo sul bordo della sedia. “ Giò, non ti dispiace se ne approfitto un poco vero?” ride divertito scuotendo la testa. Con una pacca sul culo muovo Eliana sotto al tavolo, guidandola tra le mie cosce aperte. Gustarmi il cibo, Giovanni e avere la figa calda mi da una grandissima soddisfazione.

“Ti ricordi di Roberto? Ci ha invitato questa sera ad una festa al privè. Voglio pavoneggiarmi con lei al guinzaglio e vedere come si comporta . Che ne dici ?” ho sentito un fremito nella lingua di Eliana da sotto il tavolo, e per convincerti la spingo con le mani verso di te. Mi chino sotto al tavolo e la vedo mentre si appoggia alle tue cosce e cerca di leccarti le palle e il cazzo che è di nuovo pronto .

Voglio lasciarlo  tranquillo per il resto della giornata , e intanto telefono a Roberto. “Ciao Roby, si è arrivato . Sì, ti confermo che stasera al play party ci saremo tutti e tre. Pr favore, hai scelto un ambiente meno muffa dell’altra volta? Sembrava di essere a casa di zio Viagra! “ Certo, porterò anche  Eliana . La vuoi salutare ? ” Le passo il cordless dicendole chiaramente che deve eseguire  tutto quello che Roberto le dirà di fare .  “Così sei una vera troia, dice la tua padrona, e non ho motivo di dubitarne. Fammi sentire che rumore fanno due dita nella tua figa, dai! “ In casa sembra di assistere ad una sinfonia : Giovanni che russa davanti alla tv accesa, il gatto che ronfa al suo fianco e le dita della troia che si muovono dentro la figa. “ la senti Roberto? “ Non tanto, dice. Afferro il cordless, e sbatto le mie due dita a palmo all’insù dentro Eliana. “ E adesso?” muovo le dita rapidamente e si sente chiaramente il rumore del liquido che la sta riempiendo. Non riesce a non gemere, scossa dal continuo tremolio delle dita “ E ADESSO LA SENTI?” Si ! risponde! Cazzo se la sento, si!”

Esco di colpo, eccitata dalla voglia che ho di scoparmi tutto il privè stasera. Ficco le dita in bocca alla troia che ciuccia . “ Roberto, stasera voglio divertirmi col mio uomo da impazzire e voglio che la troia ti faccia morire. Un bacio , a stasera “.

Attacco. Immaginandolo col cazzo a mezz’asta tra  il desiderio di segarsi e la volontà di non farlo in previsione della serata. Sorrido divertita. E mi accuccio sul divano.

Arriva presto l’ora di prepararsi. Voglio che Eliana sia una cagna perfetta. Le faccio indossare un bustier nero che lascia scoperto il seno, string nero, autoreggenti in rete e tacco 12 a spillo. Io mi vesto come piace a me. Stivali alti alla coscia, autoreggenti nere , body con inserti di velluto e un abitino leggero sopra il tutto. Capelli raccolti a coda per lei e sciolti per me. In borsa la frusta blu e un frustino da dressage, pinze e altre amenità. Ne vedremo delle belle stasera, riusciremo a portare scompiglio in un privè così  tradizionale come quello scelto da Roberto?  Ci presentiamo da Giovanni che mette il collare a Eliana e usciamo con lei al guinzaglio…………………….

L’appuntamento con Roberto è al classico parcheggio subito fuori dall’autostrada. Baci e abbracci e convenevoli. Eliana indossa un cappottino stretto in vita da una fusciacca. La sistemo davanti a lui e slacciandole la cintura la metto in mostra quel tanto che basta per far appena intuire alle auto in uscita dal casello di aver visto  qualche cosa di molto porco. “Allora ? che te ne pare della troietta?” “ Vista così posso solo dirne bene, poi ai fatti vedremo “ mentre parla Roberto guarda Giovanni cercando un cenno di intesa che infatti arriva prontamente. “ Dai , non fare complimenti, assaggiala pure se ti va”  , e apre la portiera dell’auto. Roberto si accomoda sul sedile posteriore, seduto con le gambe fuori , la troietta inginocchiata apre la patta dei pantaloni e tira fuori un bel cazzo gocciolante. Io e Giò chiudiamo la visuale osservando da vicino . Eliana sputa sull’asta e inizia a segare lentamente fino alla cappella. Ha belle mani con unghie lunghe , non come le mie ma soddisfacenti. Smalto rosso, da vera puttana. Vedere le unghie ancora prima delle dita scivolare sul cazzo, movimento lento sale, scende, tira e arrossa, e sputa e fili luccicanti e …cazzo! Mi sto eccitando davvero troppo! Mi avvicino all’orecchio di Giovanni “ sono bagnata , vuoi verificare?” ride con la sua faccia da porco bellissimo e allargando le narici mi dice di no, che posso chiedere a Roberto di farlo. Così sposto leggermente la cagna al lavoro, sollevo il cappotto, il vestito e tenendomi alla portiera faccio segno a Roberto di darmi pace masturbandomi da dietro. Sento un dito entrare in figa e uno subito dopo entrare nel culo. La sensazione che mi da è quella di essere ripiena, non piena, proprio ripiena come un bignè cremoso pronto per essere addentato. Muovo il bacino e inizio a masturbarmi piano. Giovanni da sopra alla portiera si avvicina e tirandomi in su la testa mi bacia “ sei davvero una strana ragazza, sai?”  la fine del gioco arriva sfacciata come l’inizio, nel momento in cui ci accorgiamo che le auto in uscita rallentano un po’ troppo, tirando giù i finestrini. Uno grida TROIE!!! E capiamo che potrebbe mettersi male. Risaliamo in auto e ci avviamo verso il privè.

L’ingresso è discreto come il paesino che lo ospita. Un privè non strillato se non fosse per il cartello pubblicitario che all’interno annuncia  SERATA GANG BANG ! INGRESSO COPPIE OMAGGIO!  In coda un paio di single carini e una coppia matura, che mi fa ben sperare di non trovarmi tra 20enni assatanati. Il tempo di fare la tessera e di lasciare il cappotto. Scusi, dice la cassiera, lei non può entrare così! Eliana indossa solo la biancheria che ho scelto per lei, sotto il cappotto non ha null’altro. Uh cazzo! Un privè bigotto mi doveva capitare! Chiedo spiegazioni , ma la signora è irremovibile. Non può entrare nuda…può vestirsi da troia, fare la troia, prendere tutti i cazzi che vuole ma il decoro è decoro!

Meno male che nell’edificio vicino ho visto un negozio cinese. Mi precipito giusto in tempo per arraffare un kimono verde con il classico dragone ricamato. Torno all’ingresso del privè ed una piccola folla di curiosi si è radunata attorno ad Eliana che se ne sta tranquilla , quasi nuda col guinzaglio tenuto da Giovanni che chiacchiera amabilmente con Roberto e un gruppo di maschietti.

Lancio il kimono a Eliana che assume immediatamente un aspetto ancora più da puttana e finalmente entriamo. Pista da ballo, bar, cassettine di sicurezza, divanetti, alcune alcove velate. Il privè vero e proprio sta dietro questo paravento di normalità. Luci molto basse, ma questo non mi spiace anzi! Permette di osservare la mercanzia senza dare troppo nell’occhio e fa parte del gioco della seduzione. Mi accomodo con Eliana in un soppalco con divani e tavolino, che può essere nascosto alla vista con delle tende di garza colorate. Giovanni e Roberto hanno fatto comunella, sono al bar e parlottano tra di loro. Si avvicinano dei ragazzi e Giò annuisce e sorride. Me la vedo davvero brutta; stanno escogitando qualche cosa quei due.

Arrivano con un drink anche per noi. Giò si siede vicino al suo regalo e Roberto di fianco a me. “Questa sera voglio vedervi puttane, pronte a tutto. Sceglierò io con chi dovrete essere troie e vi sarà vietato dire di no.” Già mi viene da ridere “ ma Giò se puzza, non mi piace, ce l’ha piccolo non posso rifiutare?” mi piace stuzzicarlo, mi piace vederlo dominante. “ Facciamo così: quello che non ti piace lo farai  fare alla troia, in fondo è anche tua no?” certo, in fondo è anche mia e per confermarlo mi alzo dal divano per avvicinarmi al suo bel kimono. “allora, bella la mia cagnolina, stasera si gioca davvero sai? Sei pronta?” la mano intera scivola sul seno , attraverso la stoffa leggera e il ricamo del dragone. Affondo le unghie nel capezzolo e lei allarga le gambe . “ voglio che questa sera ogni sborrata, ogni  schizzo di sborra , di godimento sia raccolto con il kimono verde, capito? Devi pulirti faccia, culo e figa, devi farli spompare sulla stoffa. A fine serata deve aver cambiato colore, sto fottuto kimono verde! Chiaro?” Sono nervosa, eccitata e con il clitoride che batte come il cuore da tanto è voglioso. Affondo le unghie un poco di più fino a che sento la sua voce ssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii padrona! Giò mi osserva, senza dire una parola, ma lo vedo dai pantaloni quanto è felice di quello che sto imparando. “E adesso facciamo un giro al privè dai !” la strattono per il collarino, passo dalla lingua di Giò, bacio sulla bocca Roberto  e usciamo spavalde dalla piccola alcova.

Non si può fare a meno di vederci. Siamo bellissime e troie, consapevoli del nostro ruolo e dei giochi. Conduco Eliana per il collare e entriamo nella parte segreta del locale. Siamo seguiti da una muta manciata di discepoli, tra i quali riconosco qualche ragazzo di quelli con cui parlottava Giò. Mi giro per controllare la situazione e lo vedo. Quello deve essere mio! Quello lo voglio! Capelli rasati, alto, fisico urlato. Peloso quanto basta. Ha un certo non so che di erotico, di bestialmente erotico. Immagino abbia un cazzo come lui. Alto, con una cappella lunga e avvolgente. Spero sia venoso e durissimo. Mi guarda, valuta le mie tette, lo sguardo si ferma nei miei occhi. Questo sarà il mio regalo. Spero che Giò non abbia nulla da ridire. “muoviti, cagna!” strattono Eliana e iniziamo il tour panoramico . Nessuna stanza riservata al bdsm, ma era scontato: è un privè  per persone perbene questo. Però, aspetta…incredibile! Una gabbia con brandina all’interno e le sbarre distanti a sufficienza per ingoiare cazzi e altro. Di fianco un palo per lapdance che, mi domando, cosa ci sta a fare lì. Proseguiamo il giro mentre già nella mia mente da regista so esattamente come inquadrerò la troia attraverso le sbarre e come godrò del mio ammiratore che ha superato gli altri accompagnatori e che sento respirare al mio fianco. Odora di  buono, feromoni alle stesse. Guardo le mani. Ha un anello al pollice, una fascia nera e già questo mi fa strippare il cervello perché lo vedo mentre si sega, mentre quella fascia nera sul pollice mi ipnotizza. “ sto gocciolando per te”  la voce, quel tono che solo chi è davvero eccitato ha. La voce che esce dal cazzo, non dalle corde vocali. “ trattieniti perché stasera ti farò morire” . il tour termina davanti alla classica dark room e ad una stanza dove troneggia una inaspettata sedia da scopata. Ci faccio accomodare Eliana che si trova in ginocchio, ma col culo che sporge e i braccioli che la sostengono per non affaticarsi mentre spompina cazzi.  I giochi non sono ancora incominciati, ma avrei davvero voglia di urlare “ chi vuole provare la mia troia?” 

La muta di stalloni più o meno giovani ci ha accompagnato fedelmente lungo il tour per  le stanze offuscate dove l’odore di sborra è adeso alle pareti. Usciamo io, Eliana al guinzaglio e questa manciata di maschi al guinzaglio immaginario. Mi dirigo verso l’alcova e Giò  si scompiscia dalle risate gettando la testa all’indietro:  “ e brava la mia donna! Avete già fatto scandalo? “ no, veramente non ancora anche se poco ci è mancato sai? Mi guarda con gli spilli verdi nell’iride e accarezzandomi la guancia mi dice che ha capito che stasera sono piena di voglie e che ho campo  libero. So che mi raggiungerà quando ne avrà voglia e lo amo anche per questo. Da dietro le tende di garza, inquadro lui, quello che ha la voce da cazzo duro, quello che mi ha detto “ sto gocciolando per te” . Voglio che sia il mio giocattolo questa sera, voglio un bel giocattolino di carne umana che mi faccia fare tutto quello che mi passa per la testa. Lo fisso e con la mano scendo verso la gola e sul seno. Mi mordo il labbro, e ci infilo un dito. Lo succhio facendo sparire l’ unghia viola e lo agito all’interno gonfiando la guancia . Si è seduto su un divanetto di fronte alla pista da ballo, e mi fissa. La mano destra posata sulla patta e il pollice con l’anello scuro che la pizzica come una corda di  contrabbasso. Sesso jazz pizzicato. Io a gambe oscenamente spalancate e lui che usa la lingua come se il mio clito fosse quella corda di contrabbasso da far vibrare. Mi risveglio dal sogno, metto il dito in bocca ad Eliana mentre non distolgo lo sguardo . “Allora io vado amore, la tua donna e la tua cagna vanno a divertirsi. Raggiungici  per favore” e con la benedizione del Domine riprendo Eliana al guinzaglio e che i giochi abbiano inizio.

Voglio solo sesso, voglio scopare e basta. Il mio cuore non ha bisogno di affetto, solo di cazzo grazie. Entriamo tra le stanze silenziose e penso che inizierò con la stanza poltrona . Discretamente i ragazzi ci stanno seguendo, e so che Giò e Roberto saranno attenti che non si esageri. Entriamo nella stanza, i ragazzi sono fuori. Qualcuno guarda dalla soglia, altri dalla finestra che da sul corridoio. Altri sono pronti ad entrare e sedersi sul divanetto. Deve essere chiaro che comando io, che deciso io cosa va bene e a chi far godere la cagna. Vicino ad Eliana il letto. “mani dietro” obbediente esegue . Slaccio la cintura del kimono e la uso per bendarle gli occhi. Resta come doveva essere all’inizio della serata: una troia pronta e docile nelle mie mani. “Vi presento la mia cagna, la mia troia personale. Vedremo chi di voi sarà in grado di convincermi a offrirvela; abbassate i pantaloni. “ solo 5 lo fanno, e sono davvero lieta di vedere che tra questi non c’è il mio giocattolo, che ancora non si è fatto avanti. Un paio di cazzi sono discreti, gli altri rientrano nella normalità. “uhmmm vediamo …tu, va bene iniziamo con te” indico un ragazzo di circa 30anni, ben messo e bello teso. Sistemo Eliana sulla sedia e il ragazzo con il cazzo davanti alla bocca. La sedia permette anche a lui di stare seduto, sembra una seduta ergonomica di quelle da scrivania e in effetti non sarebbe male nelle giornate d’ufficio  usare tastiera e cazzi. Tappo il naso della troia, che spalanca la bocca. Tengo la testa in posizione e mi godo la faccia del ragazzo mentre viene ingoiato . Spingo fino in fondo, poi mi fermo e faccio in modo che sia lui con un movimento di pelvi alla  Elvis  a uscire e rientrare a piacere. Carezzo il culo di Eliana e le sgancio una pacca sonora. Mi piacciono le sue chiappe , hanno una bella vibrazione quando le schiaffeggio. Con la mano impegnata a arrossarle il culo  mi guardo per bene gli altri 4 con i pantaloni calati che si stanno segando. “ Vieni tu” , scelgo un uomo maturo, che se non si sbriga viene direttamente in mano. Appoggiati sul tavolino i profilattici. Aspetto che lo infili e poi lo avvicino al culo della troia. “ mettilo qui” e per segnare dove voglio vederlo sparire, con le unghie graffio  una bella freccia sulla sedere di Eliana. “non potete venirle in bocca, chiaro? E ogni sborrata che fate dovete pulirvi nel kimono verde”
 E tu? Non vuoi farti fottere? Domanda uno sulla porta. Non rispondo, guardo solo in giro per vedere l’anello nero sul pollice………………. 

inclino il collo, è irresistibile il fiotto di piacere che mi fa drizzare i capezzoli. “Non ho capito bene, ridillo” Lo sfido anche se capisco che questa volta non sarà facile stabilire chi tra noi due avrà la meglio. L’amore è lotta, il sesso è lotta. Impossibile pareggiare e dovrò affilare le unghie. Stavolta la bocca non sfiora l’orecchio, stavolta si avvicina al lobo. Alito umido e caldo , morsi leggeri sul lobo, già non capisco più un cazzo . Il pollice scorre sul mio capezzolo a punta e la voce ripete piano, lenta e così pastosa “ ho detto che voglio te. Scopami te ne prego, scopami”. Socchiudo gli occhi e mentalmente grido aiuto a Roberto e Giò perché adesso voglio essere solo una donna puttana, una switch troia e calda, e se nessuno verrà a badare ad Eliana perderò il mio giocattolino. “Non ti muovere da qui” gli dico, afferro Eliana per i capelli e per fortuna vedo Roberto . Lascio le cose come stanno, mi avvicino a Roberto chiedendogli di Giovanni “ è entrato dall’altra parte, ma si è fermato a  vedere due donne “. “Puoi pensare tu a Eliana per favore? In fondo è la tua dama questa sera “ Faccio l’occhiolino, gli stampo un bacio e esco tenendo per mano il mio giocattolino. Non farei mai nulla senza il permesso del mio Domine, così trascinandomi dietro il ragazzo pollice lo raggiungo. “ Senti, questo ragazzo mi ha chiesto di scoparlo, ti prego, fammi divertire …sì? “ “ E cosa gli faresti? “  “ Pensavo di torturarlo a lungo , fino a farlo implorare di sborrare , ma lo vedrai da te, non intendo nascondermi “ Un’immagine mi perseguita da quando sono entrata in questo privè : il martirio di San Sebastiano. Il palo da lapdance, e lui, così scolpito, languidamente legato al palo e io che lentamente lo masturbo, lo mungo , lo lecco fino a portarlo all’apice e poi smetto, lo faccio calare piano,  lentamente vedo le vene sgonfiarsi e ricomincio. Così fino a che il languore della posa diventerà languore del fisico e allora lo scoperò.

La gabbia e il palo sono liberi, mi sa che tutti gli spettatori se ne stanno in fila davanti ad Eliana. Arrivati davanti al luogo del martirio lo abbraccio, tenendolo per la nuca abbasso la bocca verso di me e finalmente respiro la sua voce impastata che non tace “ sto scoppiando dalla voglia che tu mi fotta, Padroncina” . Il bacio è corposo, lungo e lento. Mi da il tempo di prendere le mani e metterle dietro al palo. Non ho nulla per stringerle però, ma la fantasia non mi manca. Mi siedo su un divanetto “ vieni qui, ragazzo pollice, e sfilami gli stivali,”. Allargo le cosce, e lui si inginocchia in mezzo. “Lecca e sfila, giocattolino” Con il tacco dello stivale destro lo tengo ben fermo davanti al mio cazzetto , e spero di lasciargli un leggero segno sulla camicia bianca. Lui lavora di lingua e lentamente abbassa la calza dello stivale. Con i  piedi al lato del collo, cerco di distrarmi dalla sua  bocca. Chiudo gli occhi, immaginando che per uno strano scherzo sia incollato alla mia figa. Perché non sta respirando, è in apnea là sotto. Incollato alle mie labbra, gira attorno al clitoride che si gonfia fino ad esplodere. Non chiedo tregua, non voglio tregua. I fianchi ondeggiano e lo incito  a non smettere così adesso, così dai! ! L’orgasmo arriva forte, a ondate sale. Mi scuote ripetutamente, mi fa tremare , e siamo solo al primo stivale. Sollevo il mento umido del mio sapore, lecco tutto intorno “ Ora l’altro, dai che ho voglio vedere il cazzo che hai “………………….

Anche l’altro stivale è ormai un ricordo, ma lui resta incollato alla mia figa. Mi stacco quasi a fatica per guardarlo negli occhi. E’ bello, un gran bel giocattolino, di quelli che non ti stancheresti mai di caricare e caricare, con la chiavetta che si avvita  sempre più lentamente. “ E dov’è la tua chiavetta , giocattolino? Metti le mani dietro la schiena, dai “ In ginocchio davanti a me, con la camicia bianca che odora di figa e di profumo, sarà alto 1,80. Spalle bel fatte, fisico da scoprire.  Slaccio i bottoni di madreperla mentre il pomo d’adamo mi chiama. Lo succhio piano, come fosse un ghiacciolo . “ come stai il tuo cazzo? Ha voglia di fare la mia conoscenza ?” Non risponde, apre la bocca e mi bacia. Intorno a noi qualche spettatore si ferma a vedere, ma per fortuna siamo troppo vestiti per suscitare curiosità . Calo la camicia sulle spalle, scoprendo le fossette al lato del collo frutto di un  deltoide allenato . Ci tuffo il naso, ci tufferei i capezzoli , ma mi limito a percorrere l’avvallamento con la punta della lingua . il mio amico ha il cazzo che scoppia, ed è ora di liberarlo dalla prigionia. “ alzati in piedi e levati i pantaloni. Fai la puttana  per me, fallo addosso al palo della lapdance “ il ragazzo pollice afferra il palo d’acciaio  e lo abbraccia con una gamba. Mi fissa negli occhi, la camicia che scende lasciando libero il dorso. Si volta di spalle e vedo il culo perfetto che cerca il contatto col palo. Un colpo di reni, le mie mani accarezzano il clitoride già gonfio. Incito il ragazzo pollice a danzare per me. Sta dietro al palo e con l’ondeggiare lento dei fianchi accompagna le mani che slacciano i pantaloni. Appaiono degli slip neri che nascondono a malapena una verga lunga e pronta. Inizia a strusciarsi sul palo, cercando conforto con il contatto del metallo sul cazzo. Si sfila i pantaloni, mi sfilo le autoreggenti, ricalzo i cuissard e mi avvicino al giocattolo. Eccolo qui il mio personale martirio di San Sebastiano. Mi allungo più che posso e lego le sue braccia sopra al collo con una calza , l’altra mi serve per legare i piedi alla base del palo. E’ bellissimo, con la camicia aperta, scivolata sulle spalle nude, così costretto in una posa languida e inevitabilmente erotica. Percorro il suo corpo lentamente con  le unghie , soffermandomi sui muscoli tesi dell’addome, fino a fermarmi davanti agli slip. Tasto il contenuto di quel pezzetto di stoffa, lo vorrei impugnare, ma ho promesso che lo porterò all’agonia prima di godere, e così sarà.

Abbasso gli slip, voglio gustarmelo con gli occhi. Le vene lo percorrono abbondantemente. Belle vene scure, ricche di sangue, vene da leccare . Una lunga cappella , poca pelle a ricoprire il tutto , un frenulo teso e grosso verso una goccia luccicante che mi chiama. Resisto al desiderio. Mi avvicino al cazzo e impugnandolo lo passo sotto al mento, sul collo , attorno alla bocca, dietro le orecchie. Il ragazzo pollice ha gli occhi chiusi, due spettatori no….li hanno bene aperti ed uno gli sta carezzando le spalle……………….

Ma , dico io, non è forse chiaro  che il giocattolino mi appartiene? Come si permette questo tizio di accarezzargli le spalle , fissandomi negli occhi? Parte la fantasia, di vedere lui che viene titillato dall’altro mentre io mi dedico al suo cazzo. “ Chiudi gli occhi, ragazzo pollice” ubbidisce spudoratamente, come se volesse davvero essere fatto, preso, succhiato e reso inerme da qualunque bocca passi a tiro ! Una versione maschile della mia troia Eliana?  “fino a che punto arriverai? “ “sono il tuo giocattolo, usami come preferisci , fammi godere, fammi uscire il cervello dal cazzo!” lo osservo allontanandomi alla ricerca di qualche cosa per bendarlo. Gli slip abbassati sotto le reni, più alti sul fianco sinistro richiamano il panneggio del martirio di San Sebastiano. La testa, appena chinata sul lato destro del collo e quel languore che lo percorre fisicamente mi implodono nella testa. Ma perché cazzo ho scelto di mettermi il body ? immagino di poterlo bendare con gli slip, con la punta del triangolino pieno del mio odore che gli cade direttamente sul naso . Prendo in prestito la cintura dei suoi  pantaloni . ne afferro gli estremi e a gambe aperte la struscio nel mezzo contro le grandi labbra. Il cuoio beve, si impregna velocemente cambiando colore . Mi stanno osservando tutti e tre. Chi sta accarezzando la schiena del ragazzo pollice resta come imbesuito da quello che sto facendo. L’altro ha fatto uscire il cazzo dalla zip. “ lo senti il mio odore? Senti il profumo della tua padrona?”  metto sotto al naso la cintura , più scura lì in mezzo dove ha raccolto il mio succo. Odora di gusto, passa le labbra sulla striscia di pelle. Questo è porco quanto me, il giocattolino ha trovato pane per i suoi denti. Non riesco a bendarlo, è davvero troppo alto. Mi rivolgo a quello che mi fissava prima “ decido io se puoi giocare, e intanto prendimi in braccio”. Mi cinge la vita e mi solleva abbastanza in alto da permettermi di stringere la cinghia sugli occhi del ragazzo pollice. Nel rimettermi a terra chissà come le mani gli finiscono attorno alle tette e sento dietro al culo qualche cosa che spinge. Lo rimetto a posto con uno sguardo. Non permetterò che accada nulla che non desideri veramente. Gli spettatori adesso sono quattro: una coppia si è unita a noi, accomodandosi sul divanetto di fronte al palo della lapdance. Invito lo spettatore col cazzo all’aria a sedersi di fianco a loro e resto io davanti al giocattolino e l’altro dietro. Davanti a me lui, il cazzo. Duro, teso, gonfio. Un cazzo umano, imperfetto e bellissimo. Tende leggermente a destra, si imbarca appena sopra le palle assumendo un aspetto curioso. Le vene pulsano, tum tum , il sangue pompa , risucchia in circolo l’erezione. Tiro fuori la lingua , lo appoggio sopra. Il ragazzo pollice geme, martirizzato dal desiderio. L’altro sta osservando , palpandogli il culo. Stringo le labbra sopra alla verga e lentamente risucchio. Preparo la gola fino in fondo e ingoio . Lo tiro fuori allo stesso modo, lentamente, ed è un supplizio farlo. La testa del ragazzo pollice è rovesciata all’indietro, come se volesse lasciarsi prendere dal sogno. Continuo piano, stavolta con la sommità della lingua a seguire una ad una le vene, fino a perderle in punta. La mano sotto le palle, a stringerle con delicatezza palpando, la lingua impazzita dietro al battito del cazzo. Ingoio nuovamente. Questa volta solo in punta, pianissimo, per permettere alla lingua di seguire il contorno della cappella fino a fermarsi davanti al frenulo teso. Il tizio dietro al ragazzo pollice si sta segando. Mi stacco per portare  le mani legate al palo  all’altezza giusta  “ Prendiglielo in mano, giocattolino. Fammi vedere quanto sei puttana”………………………………..

I palmi   delle mani leggermente sovrapposti, annaspano nell’aria cercando di afferrare il cazzo del ragazzo che resta appoggiato al palo e alla voglia di sborrare addosso a me o al giocattolo.

Finalmente lo afferra e stringe piano le dita attorno . Io continuo con la mia lenta opera maestra e prendo come punto di osservazione le mani del ragazzo pollice : più si stringono attorno al cazzo dell’altro, più il godimento sta per arrivare. Nuovamente lo tengo in bocca, stando immobile. Così lui è costretto a spingere se stesso in fondo alla mia gola, e contemporaneamente il ragazzo sta scopandogli il palmo delle mani. Una cappella entra ed esce lucida di  bava dalla mia bocca…una cappella muove la sua testa lucida accarezzando l’anello scuro sul pollice. Butto l’occhio sul divanetto scoprendo che gli spettatori non sono più tali: la donna sta segando entrambe mentre loro stanno occupandosi di lei nel migliore dei modi. Sto facendo la regista di un film porno in cui sono anche attrice non protagonista. Il protagonista è il cazzo e la sua agonia. Devo alzarmi per sgranchirmi le gambe e sono incerta se far sborrare il ragazzo addosso al mio giocattolo. “ tesoro, ho appena iniziato la mia opera, lo sai ? “ non riesco a star ferma , non posso . le anche si muovono da sole, cerco il contatto col suo cazzo sul palo.  Afferro la punta dell’uccello e ci strofino il clitoride. Caldo, pieno, gonfio e così bagnato! Col pollice fermo sulla cappella inizio a muoverla  avanti e indietro attraverso la spaccatura del sesso. Il ragazzo esce dalle mani del giocattolino e mi arriva alle spalle . Sta tentando di incularmi, mani sui fianchi mi attira verso il ventre e mi apre piano i glutei. Sento la lingua scorrere attraverso di loro, fino al buchetto. Poi un dito entrare piano piano. “ giocattolino, mi senti? Senti che non siamo soli si? Sto morendo di voglia, sto davvero per godere sai? “ Il peso di quello dietro mi getta tra le braccia del ragazzo pollice, che sto ancora impugnando. Il clitoride è gonfio e ogni passaggio del cazzo strofinato sopra mi fa sentire scosse di piacere . Continuo così, a restare morbida , fino a che sento entrare dentro il cazzo da dietro. Mi sbatte addosso al mio giocattolo, addosso al suo cazzo. Desidero baciarlo, ma è troppo alto per me “ voglio la tua lingua in bocca, ragazzo” i movimenti dell’altro mi fanno sentire fino in fondo quanto sono sbattuta, mentre scopro che il ragazzo pollice è legato  al palo della lapdance dal desiderio , visto che sta scendendo lentamente verso di me piegando le gambe. La bella bocca semiaperta, che aspetta solo di incontrare la mia. “ so di cazzo, vero? “ risponde succhiandomi dentro, roteando lento e pieno la lingua. “Voglio scoparti io, adesso” Mi sento morire a quelle parole, il suo cazzo ormai ha raggiunto lo scopo e sto per venire.

“ Sentimi, ragazzo, senti adesso il mio
orgasmo
che sta
per …………
le scosse arrivano, salgono dal culo, dall’interno di me fino al ventre che si muove sussultando. Quello dietro viene ad alta voce, e io bagno il cazzo del ragazzo pollice ancora in attesa….

“voglio scoparti, ti prego scioglimi” come dire di no a quella voce ? a quel  cazzo che ancora sto impugnando e che non accenna ad ammorbidirsi? “Hai ragione , è arrivato il nostro momento” ma non qui, penso non qui . voglio intimità con il ragazzo pollice, voglio che sia una cosa tutta mia . lentamente slaccio la cintura, e lo guardo negli occhi scuri mentre ancora il mio ventre è appoggiato a lui. Voglio la dark room per lui. Devo essere la regina dl cazzo, senza nessuno attorno. Mi accingo a slegargli le mani quando vedo spuntare lungo il corridoio Giò. Mi guarda, gli occhi leggermente socchiusi  di chi sta decidendo come farmela pagare. Si avvicina e immediatamente i capezzoli sono nelle sue mani. “ Ti stai divertendo, belle donna? “  Mi prende per mano e mi sbatte nella cella con le sbarre, proprio  di fronte al palo della lapdance. “Tu, vieni con noi”. Così mi ritrovo dentro la gabbia con i due uomini che in questo momento desidero di più al mondo. Da adesso il gioco non lo conduco più io, tocca a Lui farlo, e so che lo farà benone. “sdraiati sulla brandina e allarga le gambe, bella troia” Lo faccio rapidamente mentre con la mano sto già accarezzando a circoletti il clitoride. Non c’è bisogno di parlare, i mie fianchi stanno ballando da soli , scopami scopami scopami ! Eccolo, il ragazzo pollice si infila il profilattico e si  sistema tra le mie gambe. Il torace formato, quella piccola tartaruga che mi fa pensare alla durezza del cazzo, il cazzo stesso che sento appoggiato davanti alla figa. Scopami scopami scopami! No…sta appoggiato e basta, la punta appena dentro. Potrebbe fare gli addominali adesso, usandomi come un tappettino. Giovanni è alle mie spalle e sembra abbastanza divertito dalla situazione. Tiro le braccia dietro alle spalle, per accarezzarlo sul cazzo, e lo prendo tra le mani. Abbasso la testa fuori dalla branda e inclino la gola. E’ un chiaro invito a scoparmela, e Giò non se lo fa ripetere. Il suo cazzone entra dentro in gola, devo solo mantenerla bella aperta e sperare che non mi faccia soffocare. Forse aspettava questo, forse cercava l’effetto sorpresa il regalino che se ne stava tra le mie gambe, ma come vede che inizio a restare immobile con la gola pronta a ingoiare Giò decide di entrare dentro. Di botto. Un effetto devastante , di nervi sciolti sale rapidamente verso il cervello. Immediatamente il clitoride scoppia all’infuori gonfio e durissimo e mi scappa un gemito soffocato dal cazzo di Giovanni. Scopami scopami scopami! Il desiderio è così bestiale che cerco io di agguantare il cazzo che se ne sta perfettamente immobile dentro di me. Lo risucchio, mi muovo roteando quanto possibile i fianchi, ma avere la gola riversa all’indietro, col mio uomo dentro mi fa stare buonina peggio di essere legata . Giovanni si è accorto che il ragazzo pollice ha scoperto come imbavagliarmi e la cosa lo eccita parecchio. Impugna il seno e inizia a fottermi la gola per davvero. Sento male, ma non posso vomitare in quella posizione, allargo la bocca più che posso e la saliva gorgoglia .

La mano gira impazzita sul sesso, voglio essere sbattuta, chiavata, riempita, usata. Voglio sentire il cazzo gemere dentro di me, forzarmi fino alle ovaie, voglio venire con un cazzo dentro! Penso che il ragazzo pollice si sia accorto che manca poco a venire, sono bagnata , scivolosa e caldissima. Lentamente prende a muoversi, a uscire e entrare sempre più veloce, sempre più a fondo. Le grandi labbra si tendono ad ogni passaggio, il cazzo è notevole, ma ancora non basta. Giovanni si stacca dalla mia bocca e mi fa mettere su un fianco. Il ragazzo pollice mi prende da dietro, tenendosi saldo alle tette , mentre Giovanni mi tira i capezzoli e mi sbatte due dita in figa. …………………………..

 

Chiudo gli occhi e la mente si diverte quasi quanto il fisico. Fingo di essere prigioniera, di essere ingiustamente incarcerata mentre i due aguzzini approfittano brutalmente di me.  Al di fuori della gabbia si stano segando tre uomini, i due che erano sistemati sul divanetto e quello che ha già omaggiato il mio culo. “ che cazzo hai due mani a fare?” aspettavo solo che lo dicesse il mio Domine per afferrare tra le sbarre due cazzi fumanti. Non riesco a muovermi come vorrei, costretta ai fianchi dal ragazzo pollice che sta per farmi esplodere e dalle dita di Giovanni dentro di me. “Godi, troia, voglio sentirti godere ad alta voce” chiama dentro  la gabbia quello che tenevo nella mano sinistra e gli sbatte la testa tra le mie cosce. Adesso si che non capisco altro che cazzi! Cazzi ovunque! Dentro di me, attorno alle dita, respiro cazzi! Mi muovo con loro, su di loro! Il ragazzo sta leccando per bene , Giovanni continua a muovere le dita grosse come il suo attributo e il giocattolino mi mormora all’orecchio che sente che sto per esplodere. Si, sto per farlo, sto per perdere i nervi, tutti concentrati in quel minuscolo triangolino appuntito che si gonfia, si arrossa, dove le leccate scivolano via dal vertice alla base, dove sento con ogni mia fibra l’orgasmo nascere e scuotermi come fossi impossessata, fremere tra le mie ossa, tra i muscoli che si contraggono ed esplodono nel battito del cuore che impazza.

La pace. Adesso solo fibre muscolari attente ad ogni movimento,. Sento il cazzo che entra ed esce dal culo con sofficità, le dita di Giovanni in bocca, ricche del mio orgasmo. Il ragazzo che spunta tra le cosce con i capelli umidi. Apro la bocca. Giusto dedicargli un pompino, mentre finalmente sento fremere anche il ragazzo pollice e Giovanni.

A quanto pare l’idea piace molto anche agli altri due. Mi trovo inginocchiata sul pavimento della gabbia, con tre cazzi  pronti davanti. Fantastica maratona, due segati ed uno in bocca. Andrei avanti così, ma non ho fatto i conti con il mio Domine che pretende qualche cosa in più. Si piazza dietro di me. Sento il cazzone che mi carezza la testa e lui che spinge la mia scuotendola forte per farmi ingoiare fino alla radice il cazzo del ragazzo pollice. “ brava, bella donna, brava!  Fammi essere fiero di te!” e ingoio mentre sego l’altro. Mi si mozza il respiro, gli occhi si riempiono di lacrime quando lo fa uscire per farmi respirare. La bava è copiosa e scivola dalla bocca a coprire il cazzo. Ogni tanto mi sposta sull’altro e mi fa ripetere tutto. Le tette ballonzolano, impugnate a turno da uno dei due. “ te lo avevo detto che volevo tu fossi la troia del privè questa sera, ricordi?” Oh! Adesso fin troppo bene, lo ricordo!. “apri la bocca, adesso e preparati” . mi piazzo con il viso verso l’alto, le braccia conserte un lieve massaggio alla figa e aspetto. Fisso la cappella rosso ciliegia del mio amore, quella chiara e venosa del ragazzo pollice e quella col filetto teso da spaccarsi del terzo. Il movimento delle mani è ipnotico. Le teste di serpente escono allo scoperto e si mostrano. Il mio amore usa il pollice alla radice del cazzo, il resto delle dita accompagna un movimento schiumoso che mi fa desiderare di bere. Il ragazzo pollice si ferma spesso, ancora vorrebbe ritardare il piacere. Il terzo è quello che per primo indirizza gli schizzi su di me. Getti caldi, lunghi e liquidi scendono sul seno, imbrattandomi dalla gola in giù. A quella vista il ragazzo pollice si scuote in tutti i nervi e gode con poche gocce di sborra,  ma l’orgasmo è intenso e bellissimo : il viso una smorfia quasi di dolore e i muscoli protesi verso di me. Allargo le labbra per il mio Domine, che sborra sulla lingua. Ingoio tutto e pulisco per bene fino alle palle. Non ne deve restare una sola goccia………………………

 

Mi accorgo solo ora che una folla silenziosa ha seguito le nostre evoluzioni nella gabbia. Mi guardo in giro mentre cerco i fazzolettini per levare almeno in parte il liquido colloso che mi scivola addosso. Mi rialzo piano da terra, le ginocchia doloranti e so che non dovrei, non dovrei proprio ma il ragazzo pollice è lì, vicino a me, così presente e così poco scopato ancora! Giovanni si riallaccia i pantaloni ed esce dalla gabbia “ vado a cercare Eliana e ti aspetto in discoteca”. Lo show è finito, il gruppo di persone che ha goduto con noi si sta allontanando ed io trattengo per un gomito il ragazzo pollice. “Come ti chiami?” Simone Padroncina, Simone.  So che non è finita tra noi, so che ancora devo incominciare a fare tutto quello che mi sta passando per la testa . Voglio un giocattolino nuovo, lo voglio cazzomunito, giovane, duro e pronto a farmi divertire . “Ascolta Simone, non ho intenzione di ripeterlo molte volte” con la mano copro gli occhi del mio trastullo e massaggiandogli lievemente le palle sussurro il mio numero di telefono. “domani aspetto un messaggio in cui tu mi dica quanto sei disposto a divertirti con me” . La risposta non arriva, ma il sussulto che muore in gola mentre annaspa alla ricerca di aria mi dice tutto.
 Scivolo via lontano dalle sue dita, dal suo sapore in gola e sulle mani. Scivolo via perchè so che diventerà il mio chiodo fisso fino a quando non otterrò da lui tutto ciò che voglio. Eliana? un ricordo passato, la sua educazione è servita a farne dono al mio uomo, adesso voglio  assaporare il mio primo vero slave. Sui divanetti dell’alcova trovo Giovanni seduto con Eliana accucciata ai suoi piedi e Roberto che sta per uscire a fumare . Giò mi osserva con gli occhi verdi strizzati dall’ironia ” e guarda qui la mia bella ciucciabelino  ti sei divertita?” mi attira verso di se palpandomi il culo. “si mi sono davvero divertita, lo ammetto. Eliana? cucciolina, tu ti sei divertita?” A guardarla bene in viso direi che più che divertita è distrutta.Giovanni l’afferra per i capelli raccontandomi di averla lasciata in dark room con la preghiera che chiunque passasse approfittasse di lei, scopandola come meglio credeva. Mi spiace essermi persa la scena di Eliana cavalcata mentre infila l’ennesimo cazzo in gola, ma discretamente decido di tacere pensando a quanto ho goduto del ragazzo pollice. “allora domani? si va a Gardaland?” Sono una vera puttana, lo dico anzi lo urlo perchè il mio futuro slave sta passando. La festa è finita, tutti si alzano per avviarsi all’uscita. Incredibile l’effetto di fine turno che se ne ricava. Mi avvicina il ragazzo che mi ha aiutato al palo per ringraziarmi della magnifica serata. Mi allunga un bigliettino con il numero di telefono “nel caso in cui avessi ancora bisogno delle sue prestazioni” Sorrido imbarazzata. Eliana è vicino a Giovanni, il giunzaglio pende tra i seni, i capezzoli larghi e gonfi. Il kimono verde un impiastro di sperma e umori.Lo appoggio alla cassa godendomi lo sguardo di orrore della cassiera puttana puritana. Esco fiera, conducendo la mia cagna e immaginando di poter condurre un’altro al suo posto. Ringraziamo Roberto che domani non sarà dei nostri e ci si avvia verso l’hotel. Il portiere di notte sembra indifferente allo strano trio che sale in camera. Eliana dorme nel lettino, io voglio il mio uomo solo per me. Durante la notte vengo svegliata bruscamente da Giovanni che mi spinge sotto il lenzuolo per farselo prendere in bocca. Mi giro sul fianco, mezza addormentata e mi faccio scopare fino a sentire la bocca piena di saliva. Poi così come ha iniziato, si placa e si rimette a dormire. La mattina si presenta splendida. Io e Eliana scendiamo a fare colazione e decido di impartirle alcuni ordini per la giornata. ” Oggi indosseremo pantaloni, ma niente collant. Voglio che tu li scucia , che scucia tutto il cavallo, per permettere alle mie dita o a quelle di Giovanni di toccarti in ogni momento, chiaro?” Si Padrona, chiaro” Mi chiedo se devo farlo anch’io e tutto sommato mi dico di si, se si gioca voglio esserci. Accendo il cellulare ed è arrivato un messaggio da Simone. Domina, mia Signora, oggi non sarò con te, ma aspetto solo che tu mi dica dove e quando. ottimo. Rispondo di iniziare a farsi una bella foto mentre si sega per me, e una mentre si sega infilandosi un dito dentro, perchè al resto…penserò io. Aggiungo che ogni sborrata che farà da quel momento in poi dovrà essere racchiusa in un fazzoletto bianco,e che quando ci incontreremo il fazzoletto dovrà aver cambiato colore. Lo so….è una mia fissa, ma fa tanto porca! La giornata è gradevole e permette di girare quasi solo con il maglione. All’ingresso a Gardaland è chiaro che Giovanni non ha molta voglia di accompagnarci, ma insisto un pochino e lo convinco. Il mio preverso cervello sta immaginando Eliana a gambe aperte che si infila un dito tra la stoffa dei pantaloni sotto lo sguardo allibito di….ecco! trovati! un gruppo di ragazzi in gita.Ad occhio e croce dovrebbero avere 20anni , l’età perfetta per non riuscire a dominare le erezioni, ricordo benissimo quello che poteva accadere in metrò quella volta che ho detto a Eliana di giocare a far la troietta in mezzo a loro. Adesso devo solo scegliere quale giostra può fare al caso nostro, perchè non la voglio troppo veloce, o troppo adrenalinica. Tutti devono essere concentrati sul ti vedo..e non ti vedo, sullo spettacolo inaspettato che li ecciterà. Stringo forte la mano a Giò chiedendogli di reggermi il gioco. I ragazzi che avevo individuato vanno verso le montagne russe, ma trovo quasi subito le prede giuste mentre facciamo la fila alle jungle rapid. “io su quelle cose non ci salgo” dice Giovanni. Per convincerlo dico ad Eiana di mettere una gamba sulla staccionata dell’ingresso. ” Vedi? ho preparato una sorpresina per quei ragazzi là, dico indicando un gruppetto in attesa di salire. Non giunge risposta da Giovanni, solo una mano che scivola sotto la giacca a vento e strizza forte il capezzolo ” sei una vera troia”. Arriva il nostro turno, saliamo a bordo dei gommoni rotondi io , Giò, Eliana e altri 5 ragazzi. Non appena la ruota prende l’abbrivio iniziando a girare sulle rapide, la troietta ben addestrata apre le gambe e ne posa una sul grosso volante centrale. Sulle prime i ragazzi non capiscono, troppo presi dalle rapide. Poi, cala il silenzio. Respiri mozzati, quasi si possono vedere le gocce di sudore che si mischiano con gli spruzzi. Io e Giò fingiamo indifferenza, ma il suo cazzo sta gonfiando i pantaloni e voglio spomparlo da morire. Un dito, un’unghia smaltata di rosso si avvicina alla fessura tra i jeans e scivola tra le labbra. Somiglia ad una lingua giuzzante. Entra tra le pieghe della pelle, sbuca vicino alla figa. Ci si appoggia sopra. Esita, si inserisce appena. esita nuovamente e poi ci si tuffa. I ragazzi sono ammutoliti, le rapide ci spruzzano e siamo ingovernati. Gli occhi dei ragazzi non lasciano l’unghia smaltata. Seguono come un pendolo lei che esce, che entra che si tuffa nella bocca socchiusa e che ne viene risucchiata. Poi, con la stessa naturalezza dell’inizio, Eliana prende la mano del ragazzo al suo fianco e la guida sulla carne. Rovescia appena la testa all’indietro e fa entrare le dita del ragazzo nella fessura. Gli altri sono completamente senza parole. Tutto dura pochi istanti, che sembrano eterni. Poi con la stessa naturalezza con cui è iniziato, Eliana chiude le gambe e scende per prima dal gommone facendo perdere le sue tracce. Sono magicamente stordita dall’accaduto, eccitata e pronta a scopare. “Lo rifacciamo, vero?” chiedo a Giovanni. Anche questa volta non giunge risposta, ma la sua mano che passa tra le mie gambe raccoglie l’umore della mia voglia bagnata. Al termine del percorso l’uscits obbligatoria modello autogrill pieno di souvenir e cazzate di ogni genere. In fondo, le toilette. So che Eliana mi aspetta là, aspetta che io le dica che è stata brava. Questa volta ha imparato la lezione e come mi vede arrivare, si mette nella toilette di mezzo. Entro, chiudo la serratura e ho così tanta voglia di fottere che mi consolo inginocchiandola e facendomi leccare un pochino. Giovanni ci sta aspettando, non voglio inquietarlo. Ci sarà un ristorante con le tovaglie a Gardaland? ……………                                                                                        

 

 

Voglio fare porcate, e tante. Devo tenere la mente eccitata per lui, per la situazione che si sta delineando nella mia mente. Voglio vedere Giò al lavoro su Eliana per prendere ispirazione. Lei piegata con cazzo in bocca e lui che a denti stretti “succhialo, troia”. Adesso, voglio sia adesso ! niente tovaglie lunghe qui a Gardaland. Per ora resterà un’immagine quella della mia troietta sotto al tavolo intenta a ingoiare  mentre  col tacco a spillo le ricamo il culo. La figa urla all’uscita dal parco mentre saliamo in auto,  e un solo pensiero attraversa la mente agitata ; quella del pollice di Simone che appoggiato dentro di me spinge il clitoride all’infuori per succhiarlo meglio. Fantastico mastrubando la mente sul  nostro incontro e quello che sperimenterò sul suo corpo per il mio piacere. Sono distratta nel rientro a casa. Giovanni ascolta musica, ed io sonnecchio . Lasciamo libera Eliana e mentre ci dirigiamo verso casa chiedo a Giò se gli dispiacerebbe provassi a farmi uno slave. “tu sei completamente pazza, e sapessi quanto mi diverte avere una donna fuori di testa!” Lo prendo per un sì . “Sai, ieri al privè quel ragazzo che mi scopava nella gabbia insieme a te, ricordi? Ecco…voglio lui! posso? posso? ” Assomiglio ad una bimba capricciosa davanti alla vetrina delle bambole. Ho scelto il mio bambolotto. Quello da stuzzicare, da accarezzare, da far agonizzare di godimento tra le mie braccia! ” Se ci tieni tanto, va bene” Ci tengo tanto sì amore! Arrivati a casa mi regalo un idromassaggio con musica e candele profumate, che devo elaborare l’appuntamento perfetto. Voglio tempo, abbastanza da sentirlo gemere mentre gli spruzzi arriveranno a coprirmi. L’immagine di lui, legato al palo , con la gola offerta e il cazzo legato. L’immagine di lui, accucciato ai miei piedi che strofina il cazzo sui sandali. Un pennello pieno di smalto cremoso. Mi farò disegnare ogni singola unghia, lui dovrà tenrselo in mano e in ginocchio scappellarlo esattamente sull’unghia che dovrà cambiare colore. Poi, se il risultato non dovesse piacermi, lo costringerò a leccare via tutto ben benino.

Metto in funzione l’idromassaggio e prendo il soffione della doccia. Regolo le pulsazioni dei getti in uscita. Allargo le gambe e guido i getti sul clitoride. Non voglio godere rapidamente, ma gustarmi la nuova  fresca fantasia che si è appena delianeata di lui, che sporge il cazzo teso verso di me per permettermi di intrecciarlo con un filo di raso rosso.  Ho i capezzoli inturgiditi, tesi e rugosi. Li pizzico leggermente, cercando quello strano mix di dolore e piacere che mi allaga la figa. Sta andando tutto troppo rapidamente, gli occhi chiusi lasciano spazio al ragazzo pollice che adesso è a carponi, con un bellissimo ring nero che stringe la base del cazzo paonazzo ed io dietro di lui che sto per indossare il mio godemichè.

Il piccolo getto bastardo si sta concentrando sul lato destro del clitoride, in quella strana condizione in cui sai che potresti godere meglio spostandoti ma vuoi vedere quanto godrai stando ferma. Gli spilli d’acqua provocano contrazioni immediate che fanno pulsare l’orgasmo quasi fastidiosamente. Sussulto tra le bolle dell’idromassaggio e prendo in mano il telefonino ” mercoledì pomeriggio alle 14.30 “…………………..     

 

 

Sto aspettando nel luogo convenuto. Non ho dovuto attendere molto la risposta del ragazzo pollice. “Ovunque tu mi dica, Padrona. Grazie per avermi scelto”. Sono partita da casa con frustini , bende di raso, lamponi e tutto quello che potrebbe incuriosirmi sulla sua pelle . Ho dettato la prima regola sentendolo al telefono ” Salirò in auto. Ti sarà vietato parlare. Usare la  voce dovrà essere una conquista. Potrai annusarmi, guardarmi e toccarmi; ma non una parola deve uscirti dalla gola”. 

Non ho potuto indossare la guepiere di lattex che avevo acquistato insieme ad Eliana : troppo evidente sulle mie forme e vengo direttamente dal lavoro. Ho scelto un body nero vintage, calze autoreggenti e stivali alti a calza con  tacco a spillo in vernice nera. Sono giorni che lo vedo affondare nel morbido del suo culetto.Arriva al parcheggio con puntualità ( peccato, lo avrei punito). La macchina sa di sesso, lui odora di voglia, di desiderio di me. Non ricordavo fosse così bello; il buio del privè non gli ha reso ragione. Certamente un dozzina di anni meno di me, e spesso mi chiedo come sia possibile che uomini molto più giovani e certamente intelligenti subiscano il fascino di una donna matura, ma la domanda filosofica si scontra con la mia voglia porca che si manifesta coprendo il cazzo in erezione col palmo della mano. Caldo, duro e così teso che potri sentirne il battito. Vorrebbe parlare, ma infrangerebbe la prima delle regole e non sarebbe un buon inizio. Non lascio la presa, anzi cerco di valutare la consistenza del pacco premendolo come un frutto maturo. Lui guida, per nulla rilassato. “Allarga le cosce” . Indossa pantaloni color senape, e mi scoccia davvero tanto che le unghie rosse non si intonino a puntino. L’interno della coscia è teso, le unghie scorrono percorrendo la fascia di muscoli fino al ginocchio mentre Simone guida silenzioso lanciandomi qualche occhiata. ” Appena entrati in camera, ti metterai appoggiato al palo della lap dance, testa bassa come si conviene ad un bravo ragazzo, vero? ” Annuisce. “Una volta lì, eseguirai i mei ordini. Ti prometto, nessun dolore se non quello assolutamente necessario a farmi e farti percepire con ogni poro della pelle il piacere. Va bene?” Annuisce ancora. Il silenzio è assordante mentre giro la chiave nella toppa. La camera vale ogni singolo euro,  con la pool interna e il letto rotondo e il palo dei miei desideri. Il ragazzo pollice si mette in posizione, le mani che cingono il palo da dietro e la testa bassa. Mi godo un attimo la tensione del momento. “Levati scarpe e calze”. Esegue mentre io estraggo dalla borsa la mascherina. Sembra rincuorato dalla sua vista, forse sta immaginando che tutto sommato stiamo giocando una partita che già conosce. “Mettiti la mascherina, cucciolo ” Le dita lunghe si avvicinano ai lobi dell’orecchio e l’anello al pollice brilla colpito dal faretto sul soffitto. “Adesso mettiti anche questi” E gli passo due tappi per le orecchie. Oh! ecco” ecco adesso la parola SORPRESA farsi avanti nella sua gola, nella bocca semiaperta che vorrebbe gemere appena. Cieco, sordo e finalmente mio. Ancora non ho neppure incominciato a godermelo, ma una piccolissima passata sul capezzolo con l’unghietta gli fa capire che sono pronta alla sfida. Mi avvicino all’orecchio per mordicchiarlo ” Se mi avvicino riesci a sentirmi, vero?” Annuisce fedele alla consegna del silenzio. “Non ti legherò, sarai così bravo da non muovere le mani dal palo come se lo fossi. Ti darò da stringere un campanellino. Nel caso in cui per qualunque motivo tu voglia interrompere il gioco, dovrai scuoterlo. Ti è chiaro? ” si, dice la sua testa. Palpo il culo con la destra e con la sinistra il cazzo. “Bravo ragazzo, adesso riempiti la bocca di acqua che iniziamo a giocare. Guai a te se ne inghiotti appena un goccio, chiaro?” Annuisce ancora mentre mi avvicino con la bottiglietta……   

Una lunga sorsata di acqua e già la fatica di non deglutire si avverte da un singulto strozzato che gli  inumidisce il labbro. Lo lascio così, in mezzo alla stanza e incomincio a spogliarmi piano. So che non mi vede , ma l’odore di femmina eccitata sta penetrandogli la mente. Resto in intimo. faccio scivolare fuori dalle coppe del body le tette e tengo gli stivali . Mi avvicino alla camicia di lino bianco e lentamente comincio a sbottonarla. Ad ogni centimetro di pelle lasciata libera,un piccolo soffio di aria fredda esce dalle mia bocca e lui sussulta appena. Gli faccio alzare le braccia sopra la testa e mi avvicino ai jeans. Sta tremando, incomincia a tremare per l’eccitazione mentre i jeans calano ai piedi. Nudo, con la camicia abbandonata lungo i fianchi. Il culo perfettamente esposto e il cazzo in tensione. Prendo il frustino e lo passo sul capezzolo, voglio si accorga per bene di cosa sto impugnando. Le narici si allargano e le mani giunte si tendono ancora di più verso l’alto. Accarezzo il solco tra le natiche e parte il primo colpo. Sussulta in avanti, le dita dei piedi si allargano e stringono per la sorpresa mentre parte il secondo colpo. Mi avvicino al torace e struscio il seno. La bocca vorrebbe aprirsi, vorrebbe baciarmi ma ancora mi diverto un poco. Sostengo il cazzo appoggiandolo al frustino e lo spingo verso l’alto con lievi colpetti veloci. Geme, trema per l’impazienza . Mi inginocchio e poso la punta del cazzo sulla lingua. Resto immobile, mentre lui cerca di spingersi in avanti. Mi rialzo, avvicinandomi all’orecchio ” Deglutisci adesso” la bocca semiaperta, e la sorpresa mentre prendo la sua mano e me la passo sulla figa nuda e umidissima. Non si trattiene più, e la lingua mi esplode in bocca, mentre lo calo tra le gambe aperte. Ha un bel cazzo, una bella bocca e usa bene entrambe. Gli permetto di scoparmi, di infilarmelo tra le tette, di entrare e uscire da me a piacimento. Poso sul letto un fallo di gomma, il mio strap on, palline cinesi e un piccolo vibro color argento. “scegli cosa vuoi sentire dentro” Non lo conosco ancora bene e non voglio certo forzare il mio nuovo passatempo, per cui so che sceglierà qualche cosa di piccolino. “hai mai provato queste? le ben wa?  No, dice ho provato solo il filo rigido con le palline piccole. Eh, cucciolino, queste sono belle grosse , sentirai la differenza quando saranno dentro ! mettitele” Così lo vedo leccare con cura la grossa pallina e avvicinarla al buchetto, mentre stando sul fianco lo succhio. Alzo gli occhi per godermi la sua espressione quasi sorpresa nel constatare che la prima pallina dopo poco viene inghiottita. Succhio il cazzo con vigore, sperando che già senta la pallina muoversi dentro. “Bravo , adesso il filetto che le unisce e poi la seconda tutta in un colpo” Il cazzo sta riprendendo vigore dopo il passaggio della prima pallina e si sta ingrossando di nuovo in bocca. Spalanca gli occhi e questa volta l’ingresso non è così agevole, econ un filo di voce mi dice “tutto dentro Padroncina” . Mi giro col culo in mostra e lo faccio riprendere a scoparmi senza interruzione fino a che vengo tremando bagnata fradicia. “Adesso ti sdrai bello comodo e ti faccio un pompino fino a che non vieni, per premiarti della tua obbidienza” Si padroncina….Adoro ciucciare, succhiare, scuotere, fottere il cazzo in bocca. E’ così sconcio, così dominante fottere un cazzo con la tua bocca. Poterti fermare ogni istante, vederlo supplicare di riprendere, dedicarsi solo al filetto , passare e ripassare solo su lui e improvvisamente inghiottirlo fino alla gola. Con l’indice della destra tengo strettamente l’anello finale della wen ba, che spunta rosa dal culo di Simone. Succhio e tiro l’anello, spingedo la pallina fino all’orlo dello sfintere, poi , scendo con la bocca roteando e lo muovo velocemente. Mi blocco, e muovo solo l’anello, riprendo a calarmi con forza dall’alto. Lui impugna i miei capelli, quasi a volermi domare ma non mi fermo fino a che non sento un urlo strozzato uscirgli dalla gola e il cazzo che schizza in bocca mentre il mio ragazzo pollice trema con scosse incredibili………….

                                                                   

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