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Racconti di Dominazione

Una lunga notte

By 27 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Da quando abbiamo cominciato la nostra storia molto tempo è passato e i nostri ruoli si sono sempre più definiti. Marco è diventato un Padrone severo ed io una schiava devota. Abbiamo imparato ad entrare ed uscire dai nostri ruoli senza inutili sensi di colpa ed anche se continuiamo a vederci raramente ogni nostro incontro è di grande soddisfazione.
Capitava talvolta che nella sua grande bontà il mio Padrone mi concedesse di fare delle scelte; con cosa dovevo essere punita, in quale parte del mio corpo volevo che lui si scaricasse, in quale posizione essere scopata ecc. . A me veniva spontaneo rispondere ‘come vuole Lei, o dove vuole Lei’ , la cosa però faceva molto arrabbiare il Padrone che non mancava di punirmi. Infatti, nel suo lungo impegno per la mia educazione, voleva che io arrivassi a non avere nessun pudore. Restando comunque sempre lui a decidere alla fine cosa fare o cosa non fare.
Per me, abituato per ruolo e posizione a decidere e per educazione familiare a non esprimere pubblicamente desideri e fantasie di tipo ‘erotico’, non fu un percorso facile. La pazienza del mio Padrone e la sua disponibilità a ‘correggermi’ con sollecitudine mi hanno consentito di fare grandi passi avanti anche se, devo ammetterlo, ancora oggi dire che desidero essere sculacciata è un grande sforzo che al tempo stesso però eccita me e forse anche il mio Padrone.
Una sera, proprio per addestrarmi a ciò, mi ordinò di scrivere un racconto, che ora pubblico, in cui descrivevo tutto quello che avrei voluto che lui mi facesse. Non potevo più auto convincermi di essere solo quello/a che subiva, dovevo ammettere che ciò che facevamo mi piaceva ed anzi essere io a suggerire al mio padrone come umiliarmi ancora di più.
Tutto quanto descritto nel racconto il mio Padrone me lo ha poi fatto provare in vari incontri avvenuti in un Motel (uno scannatoio in verità) divenuto nel tempo il nostro abituale luogo d’incontro.

Usciamo e ci avviamo alla macchina, finalmente è arrivata la serata tanto attesa e riceverò la mia razione. Sono settimane che aspetto e non vedo l’ora.
‘Dammi le chiavi guido io’ mi dici e veloce ti allungo le chiavi della macchina senza fiatare . Saliamo, prima di partire mi dici: ‘togliti le scarpe e le calze, le cagne non le portano’ ancora una volta vuoi umiliarmi e ricordarmi quale è il mio ruolo. Obbedisco prontamente, so bene che non mi conviene contraddirti, ‘del resto le cagne non portano nulla addosso, ma per ora può andare così’ aggiungi, mentre prontamente io mi piego per baciarti la mano appoggiata sul cambio dell’auto mormorando ‘grazie Padrone’. ‘non so se dopo lo dirai ancora, stasera ho voglia di sfogarmi di brutto’ mi dici, ma io sono già eccitata’..
L’auto corre via veloce nella notte mentre ci dirigiamo al motel, ‘abbassati i pantaloni’ l’ordine è perentorio , io eseguo prontamente. Slaccio la cintura e li abbasso quel tanto che serve, so già cosa vuoi ed è giusto che controlli ciò che ti appartiene. La tua mano è davanti alla mia bocca, apro le labbra e le tue dita mi accarezzano il palato mentre con la lingua le bagno. Le fai roteare dentro la mia bocca, mi usi e mi possiedi, ma è così che ti piace’che mi piace.
Il gomito appoggiato alla portiera, mentre la mano tiene il volante l’altra è dietro di me che verifica quanto sono elastica. ‘brava la mia cagnolina, vedo che con il plug hai lavorato bene’ mi sporgo un po’ in avanti per facilitare la tua ispezione e sento il dito medio che entra ancora in me. ‘non male, bella larga, ma non credere che ti basti, stasera ti farò ululare’ ‘ ‘bè non mi dici niente?’ ‘ ‘grazie Padrone per tutte le sue attenzioni’ rispondo prontamente ‘sono felice che sia soddisfatto” ‘è un po’ presto per dire che sono soddisfatto, vedremo come ti comporterai questa sera” mi rispondi e con un ultimo affondo anche l’indice entra. ‘ su dai non lamentarti è per il tuo bene, vedrai che poi mi ringrazierai, ora muoviti”
Dopo un lungo lavoro le tue dita sono di nuovo davanti alla mia bocca, le lecco e le pulisco con cura e tu te le asciughi sulla mia faccia. ‘ora aprimi la patta è tanto che non ti scopo in bocca’ provvedo rapidamente, con la bocca sono sul tuo cazzo, con la lingua inizio ad insalivarlo. ‘solo una leccatina nulla di più, non voglio venire’. La tua mano mi accarezza sulla testa, come si fa con i gatti, ma ogni tanto la pressione aumenta e la cappella mi infastidisce la gola, mi scappa un colpo di tosse’. ‘ e no, così non va! Stasera dovrò proprio insegnarti la differenza tra un pompino ed essere scopati in gola’vedrai che ci divertiremo” mi dici ‘non ti vedo, ma so che stai sorridendo’.
‘ora mettiti in ordine troia che siamo arrivati, ma resta a piedi nudi!’. La macchina veloce imbocca la curva e dopo poco siamo arrivati’.il meglio deve ancora venire’
Parcheggiata la macchina ci avviamo verso la stanza, io ovviamente a piedi scalzi, appena entrati mi metto subito in posizione: inginocchiata con la testa bassa e le mani lungo il corpo. ‘brava, ora spogliati nuda e tieni solo il perizoma’ ‘non ho voglia di vedere quello schifo di cazzetto che ti ritrovi’ ‘e mettiti anche le calze a rete, mi sembrerà di scopare una troia vera’ io eseguo veloce e mi riposiziono davanti a te. Ormai la mia femminilizzazione é compiuta da tempo e per te non sono più il tuo schiavo, ma la tua cagna’ ‘brava schiava adesso slacciami le scarpe e spogliami’. Velocemente ti tolgo le scarpe e le calze, le mie labbra si appoggiano ai tuoi piedi nudi, mi è sempre piaciuto baciarteli, il massimo segno di sottomissione che si possa esprimere, tu ne alzi uno e mi accarezzi una guancia per poi schiacciarmi a terra. Risalgo e slaccio i pantaloni, il profumo del tuo cazzo mi riempie le narici, tu te ne accorgi e lo spingi in avanti fino a che la mia bocca non lo tocca da sopra gli slip. ‘brava strusciati così’ mi dici ed io inizio a muovere le labbra su di lui, dopo poco ti ho tolto anche gli slip e inizio un lento pompino, ‘Brava puttana. E’ così che mi piaci. Ubbidiente. Tu devi sempre fare quello che io ti chiedo, ed io non ti farò mai mancare il mio cazzo. Ti piace, vero, il mio cazzo? Ti piace il cazzo del tuo Padrone!’ Mi fissi negli occhi, in attesa di una risposta. Io muovo appena la testa in un gesto di assenso. ‘Rispondi!’ ‘Sì, mi piace il tuo cazzo…’ ‘E poi?’ ‘Io sono una puttana, e farò sempre quello che mi chiederai, e tu mi darai il tuo cazzo, Padrone.’ Ti si è indurito ma mi allontani, prendi le tue calze le arrotoli e mi guardi, io capisco e apro la bocca.
Poi inizi: ‘ultimamente sei stata molto disubbidiente e soprattutto non riconosci in pubblico chi è il tuo Padrone è proprio necessario che tu lo impari una volta per tutte’ . Ti allunghi e prendi dal mobile una penna BIC, non capisco cosa vuoi fare e mi preoccupo’ ‘devi ricordarti sempre che io sono il tuo Padrone’ mi dici, ‘la cosa migliore sarebbe marcarti a fuoco, e non e detto che non lo farò un giorno, ma oggi ti marchio con questa’ . Ti avvicini, mi alzi il mento e mi disegni sulla spalla sinistra una C intrecciata ad una M, ‘la Cagna di Marco’ .’Ora ascoltami perché non te lo ripeterò più: tutte le volte che mi incontrerai in qualunque luogo e in qualunque situazione porterai la mano destra a toccare la spalla sinistra, piegherai la testa e dirai il mio Nome, per tutti sarà un semplice saluto, ma tu ed io sapremo che è la tua permanente dichiarazione di sottomissione’
Ti guardo, ma ho ancora le tue calze in bocca, allora me le togli ‘si Padrone’ rispondo, ‘hai capito bene chi sei ?’ ‘Si Padrone la tua schiava’; ‘e basta?’ , ‘la tua puttana’, ‘e cosa farai per me?’, ‘tutto quello che vuoi, sempre e comunque’. ‘Bene, ma non so se te ne pentirai’, ‘vedi piccola questo è un periodo che sono molto stressato e ho bisogno di sfogarmi’ mi dici prendendomi il volto tra le mani, ‘ e tu devi essere disponibile a tutto, vero cagna? ‘, ‘Si Padrone’, ‘a qualunque cosa ?’, ‘si Padrone’ e un primo schiaffo mi arriva sul volto, ‘in questo momento ho una gran voglia di picchiarti’ e un secondo e un terzo schiaffo mi colpiscono. Io cerco di difendermi raggomitolandomi a terra . Allora mi sali sopra ti siedi sulla mia schiena e cominci a colpirmi sul culo ‘tieni puttana’ ‘ti piace essere trattata da puttana’ ‘te lo spelo questo culone bianco’ e continui a colpirmi fino a che le mani non ti fanno male e il mio culo è rosso e segnato. Hai il fiato grosso e ti appoggi seduto al muro, mi tiri la testa e me la fai appoggiare sulle tue gambe e con la mano mi accarezzi la testa ‘brava la mia cagna sapevo che non mi avresti deluso’ il mio volto è rigato da una lacrima, ma non so se di dolore o di gioia.
‘Bene, ora che ci siamo un po’sfogati vediamo di passare a qualcosa di serio’. Mi fai indietreggiare fino a toccare con la schiena il muro. ‘ora come promesso ti insegno la differenza tra un pompino e una scopata in gola’ mi dici, la tua mano si posa sulla mia testa e piano, mi guidi a prendendolo tra le labbra. ‘Di più’, mi dici, ‘voglio che entri tutto dentro’. Umetto l’intera asta con la mia saliva, allargo la bocca più che posso e comincio a ingoiarlo. Con mio grande stupore arrivo a contenere quasi metà dell’asta. Poi lentamente lo tiri fuori e poi ancora dentro. Di nuovo la tua mano mi spinge la testa a ingoiarlo tutto. Questa volta, però, le tue mani mi tengono il volto e cominci a forzare la mia bocca. ‘Non è un giocattolo. Ci si può far molto male. Apri bene la bocca’. Con la mano guidi la mia testa all’indietro seguendola con il bacino perché il cazzo non esca. Porti la mia testa fino a toccare il muro. Più indietro la testa non può andare. Sono in trappola ora lo so..
‘Ecco, piccola cagna, di pompini me ne hai già fatti tanti, ma adesso io ti scopo la bocca che è cosa diversa, molto più divertente, almeno per me’ e cominci a spingere con forza il tuo cazzo nelle bocca e quando non riesce ad entrare più, lo estrai lentamente fino quasi a tirarlo completamente fuori per poi velocemente infilarlo ancora forzandolo ad entrare un po’ di più. Su e giù e ogni volta che tu spingi, io vado indietro con la testa finché batto contro il muro e il cazzo entra ancora.
Mi scopi in bocca a lungo, penetrandomi con forza,violando la mia bocca con prepotenza. Mentre ti succhio il cazzo alzo la testa per poterti guardare come solo una troia vogliosa di essere sottomessa fa, non mi pento di nulla, ho ottenuto ciò che desideravo, anche se a caro prezzo. Mi mantieni la testa con forza, mi scopi in bocca con violenza, assestandomi colpi come se quello fosse stato il culo di una troia da strada. Dopo oltre dieci minuti, quando le ginocchia cominciano a farmi male e la mascella è tutta un dolore ti fermi e mi guardi ‘ bene credo che hai capito come andrà la serata’..’
‘La bocca l’abbiamo allargata per bene, ora vediamo come sta l’altro buco’ ti metti i guanti di lattice e poi mi infili un dito e muovendolo in senso circolare cerchi di dilatarlo un po’, fino a infilarcene anche un secondo. Poi prendi un po’ di gel e lo spalmi sul buchetto. Ormai le due dita scivolano dentro e fuori velocemente, già prima in auto mi hai aperta. Aggiungi ancora un po’ di gel spalmandolo anche all’interno del culo. Infili 3 dita, prima fino alla seconda falange e quando vedi che si sta rilassando fino alle nocche. Io sto mugolando e continuo a chiederti di incularmi. Mi dici di aspettare e continui con il tuo lavoro di preparazione.
Entri ed esci dal mio culo con le tre dita. Me le ruoti nel culo, aggiungendo quando necessario ulteriore gel. Quando ormai vedi che le dita si muovono bene prendi altra crema e gliene appoggi 4. Le infili lentamente, ma vedi che non sono completamente rilassato e il culo non si dilata olte. Quindi con la mano libera mi afferri il cazzo durissimo e cominci a massaggiarmelo. Si vede subito l’effetto. Il mio culo lentamente si rilassa e tu riesci ad infilare fino alle nocche le quattro dita. Poi aggiungi una seconda mano e continui , ma non so fin dove sei arrivato o dove vuoi arrivare, anche se tu mi racconti tutto incitandomi a rilassarmi’. è un trattamento pesante e alla fine io sono sfinito, oltre ad aver bagnato il pavimento con una gran quantità di liquido seminale.
Poi tutto d’un tratto, mentre io mi aspetto d’essere inculata tu ti allontani, apri la valigetta ed estrai alcuni attrezzi, il collare che subito mi fai indossare e il guinzaglio, poi prendi un oggetto nuovo mi guardi e mi dici ‘Vieni, continuiamo a giocare’ ‘.
A quattro zampe raggiungo con te il bagno ‘ vai nella doccia, rapida!’, ‘tieni la faccia a terra e alza il culo che ora ti riempio per bene’. Il nuovo attrezzo è una sottile canna con alla fine un piccolo imbuto ‘con questa faremo molto prima ‘, ti posizioni dietro ti me e dopo poco sento che cominci a sputarmi sul culo, con il pollice cominci ad allargarmi nuovamente il buco e ad ungerlo con il gel, ‘. sei molto buono stasera, penso, vuoi allargarmelo veramente molto.
Sento che stai armeggiando alle mie spalle e poi fredda, la tua voce, mentre mi poni davanti alle labbra un oggetto tozzo e nero , ‘ lecca bene questo cuneo che poi partiamo’ mi volto a guardarti, con occhi interrogativi o forse di paura ‘ non avrai pensato che infilassi sola la canna? Su forza sbrigati che non ho tempo da perdere’. Insalivo velocemente il cuneo poi tu me lo sottrai, lo ungi col gel e subito dopo sento che lo spingi sul mio buco che nonostante tutto fa un po’ di resistenza. ‘ Spingi in fuori il culo, quante volte te lo devo dire che devi tenere giù la testa e su il culo TROIA! Vuoi che te lo faccia diventare rosso con la cinghia brutta CAGNA che non sei altro!!’. Sai essere molto convincente quando vuoi e il cuneo comincia ad entrare allargandomi il culo. ‘basta padrone per favore basta’ ti prego , ‘ecco così brava la mia cagnolina, brava, ancora un piccolo sforzo, su da brava, ecco così va bene, tanto lo useremo ancora questo giochino’ e intanto sento che continui a ungere il cuneo con del gel per facilitare l’entrata.
Finalmente, apri l’acqua e questa lentamente comincia a entrare in me e a riempirmi’ poi fermi l’acqua e mi accarezzi la pancia e poi riapri un poco, ti fermi e mi massaggi di nuovo in modo che l’acqua occupi tutti gli spazi e così ancora altre volte. ‘Padrone basta non ce la faccio più’ ti supplico, ‘Ormai sono piena, la pancia è terribilmente gonfia’ avrò dentro di me almeno 2 o 3 litri. ‘ora viene la parte migliore’ mi dici ‘tolgo il plug, ma non preoccuparti non resterai senza tappo, sii brava e non perdere neanche una goccia nel cambio!’. Lentamente estrai il plug, mentre io mi contorco dal dolore, poi ti dai un paio di colpi veloci al cazzo e subito entri in me.
‘Eccomi qua, vediamo cosa si prova a scopare una botte piena d’acqua’ i tuoi colpi sono rapidi ‘Ti piace, vero zoccola, te lo sfondo… dopo il mio trattamento vedrai che potrai prenderne dentro anche due insieme in questo culo da troia, ti piacerebbe averne due eh di cazzi?’ e intanto cominci a sculacciarmi. ‘Sei la mia cagna, dillo Troia, dillo !’ ‘sì sono la tua cagna’. Continui a scoparmi per parecchio tempo mentre il dolore iniziale si trasforma in piacere. Poi all’improvviso esci, con un colpo mi giri sei sopra di me ‘apri la bocca troia apri che ti innaffio!’ appoggi il cazzo sulle mie labbra dischiuse e dirigi con attenzione i tuoi schizzi dentro la mia bocca mentre altri mi ricoprono il volto ‘ non ingoiare TROIA tieni tutto in bocca’. Intanto col dito raccogli il tuo sperma dalla mia faccia e lo fai ricadere nella mia bocca, mi fermi il viso e un tuo sputo mi prende in pieno ‘sei proprio una gran troia’ io sono sempre sotto di te, immobile e con la bocca aperta, tu fai cadere anche le ultime gocce che sono restate sul glande poi ti avvicini, mi guardi negli occhi e mi dici ‘ora da cagnolina ubbidiente quale sei fammi vedere come lo ingoi tutto’ ed io deglutisco.
Ti siedi esausto sul water le gambe aperte e distese davanti a te, io sono nella doccia, sudata, bagnata, distrutta. ‘ svuotati e pulisciti ‘ mi dici, ‘fai proprio schifo’ io provvedo velocemente con una piccola doccia da seduta non ce la faccio a reggermi sulle gambe’ poi mi chiami ‘ vieni qui e asciugami non vedi che mi hai bagnato’ prendo l’asciugamano e mi avvicino, ‘non hai proprio capito un CAZZO, cagna, ma come devo fare ad insegnarti le cose! Con la lingua, STUPIDA mi devi asciugare! ‘ e mi colpisci sul viso. ‘Hai ragione Padrone hai ragione sono una stupida cagna perdonami’
Inizio a baciarti i piedi, li asciugo con la lingua e intanto ti ringrazio per essere così buono con me.. Poi senza dire nulla mi fai girare e mi posizioni tra le tue gambe mentre rimani seduto sulla tazza, sono in posizione classica col viso a terra e il culo in aria verso di te, vedo che riprendi il cuneo e me lo infili, mi accorgo che entra meglio questa volta anche se ci vuole comunque molta delicatezza e un po’ di sforzo. Poi improvvisamente sento un liquido caldo che mi invade tutto l’intestino, mi volto e ti vedo, la testa all’indietro appoggiata alla cassetta del water e le mani che dirigono il getto dorato dentro l’imbuto. ‘ hai visto che questa volta ci sono riuscito a pisciarti nel culo brutta troia che sei ”..
Dopo un po’ ti alzi dandomi un sonoro schiaffo sulla chiappa destra ‘togliti il plug puliscilo, lavati e raggiungimi di la con il plug ‘ ed esci dal bagno. Mi pulisco per bene come richiesto e mi asciugo, poi, col plug tra i denti, come si addice ad una brava cagnolina col suo osso, mi presento in camera.
Tu sei disteso nudo al centro del letto le spalle appoggiate alla testiera mentre guardi una biondina riempita da tre neri alla tv. ‘vieni qui’ mi dici e mi fai posizionare di traverso sulle tue gambe, ti fai consegnare il cuneo, un paio di schiaffi sul culo e subito dopo mi fai entrare il cuneo nelle viscere, poi prendi del nastro adesivo, quello grigio da idraulico e me ne passi un paio di nastri per non farlo uscire. ‘ecco così rimani bella piena ed in tensione’ un altro schiaffo sul culo e mi spedisci ai piedi del letto. ‘comincia a leccarmi i piedi’.
Mi ritrovo così a terra con la bocca e la lingua impegnate, mentre tu pigramente guardi la tv. Mi domando come cazzo è iniziata questa storia come sono finita così in basso. Mi vengono in mente le prime sfide, le prime scommesse, i primi giochi per provare nuove esperienze, mi viene in mente la prima volta che mi hai preso a casa mia e i viaggi fatti insieme e poi piano piano la strutturazione del nostro rapporto tu sempre più Dom ed io sempre più sub, fino ad oggi dove io non sono più sub, ma slave senza più una mia personalità, ma completamente dipendente dal mio padrone. Mi chiami e mi fai avvicinare, ti sono sopra, attenta a non sfiorarti. Mi prendi il viso con la mano e cominci ad accarezzarmi, non una carezza affettuosa, ma di possesso, poi uno schiaffo sonoro. ‘A cosa pensavi!’ ‘Ti sei distratta!’ ‘Sì Padrone perdonami’ ti rispondo. ‘non permetterti mai più di pensare a qualcosa d’altro che non sia il mio piacere altrimenti ti spello il culo’ ‘anzi vai a prendere la frusta’.
Corro a prendere il frustino di pelle e te lo porto, ‘rimettiti in posizione, la bocca sui miei piedi’ ‘.. ‘comincia a succhiare e ad ogni frustata alzi la testa e dici: grazie Padrone perché mi stai educando cominciamo’ . Strappi via il nastro adesivo e mi togli il plug con un movimento unico che mi fa lanciare un grido di dolore.
Un colpo, ‘grazie Padrone perché mi stai educando’, un secondo ‘grazie Padrone perché mi stai educando’, un terzo ‘grazie Padrone perché mi stai educando”’ al decimo colpo il mio culo è rosso fuoco ” brava, sei stata brava, ora torna al tuo lavoro e non distrarti più’ .
Mi riporto ai piedi del letto e ricomincio a leccarti i piedi, ma dopo poco con un colpo di tacco richiami la mia attenzione e mi fai segno di risalire, ‘leccami il culo ora’ ed io inizio a leccarlo, ‘ muovi bene la lingua tutto intorno e dentro, brava così’ , ‘ti piace vero leccarmi il culo?’ ‘sì padrone’. Te lo lecco a lungo mentre tu guardi distrattamente la tv.
“Dai cagna, è ora che me lo ciucci” e io che non aspettavo altro comincio a leccarti ogni cm del tuo cazzo, poi inizio a prendere in bocca le tue grosse palle ma non ce la faccio da quanto sono gonfie, tanto che mi dici “ehi, che succede? ti si è rimpicciolita la bocca?” ed io continuando a leccare ti dico “no, Padrone, ma oggi sembrano proprio scoppiare ” e in quel momento mi fai un sorriso da furbetto ‘ lo sai quanto duro la seconda volta..vero?’. Poi mi dici “dai ciucciami la cappella ora, ma fallo lentamente, voglio sentire la lingua che la lavora bene”. Intanto sento che continui a fare foto, è tutta la sera che riprendi e fai foto ‘così avrai un bel ricordo con cui segarti ‘ mi dici ed io sono felice di questo. Il tuo cazzo dopo 10 minuti di quel lavoretto è ormai tornato duro e credo anche la tua voglia di giocare sul serio’ “vorresti dissetarti eh puttana, ma non è il momento, ancora” ”
‘alzati e vai vicino a quella sedia’ , mi segui, mi fai salire in ginocchio sulla sedia, poi mi fai chinare in modo che la testa ricada oltre lo schienale ‘ allunga le braccia’ mi dici ed io eseguo. Poi prendi il nastro adesivo e mi fermi i polsi alle gambe posteriori della sedia e le caviglie alla parte superiore di quelle anteriori.
‘ecco ora sei nella posizione migliore per essere punita’ ‘ma Padrone cosa ho fatto di sbagliato’ ‘cagna che non sei altro non ti ricordi neppure i tuoi errori, anche per questo sarai punita’. Lo sapevo ‘. comunque sarebbe finita così’.
Armeggi nella borsa ed estrai qualcosa’. ‘alza la testa troia’ hai posizionato la sedia davanti allo specchio così anche se mi devo sforzare posso comunque vedere cosa fai.
Hai in mano un oggetto strano una specie di bacchetta con, a distanze regolari, delle palline di varie misure. ‘prima abbiamo provato quanto liquido contiene il tuo intestino ora ne misuriamo la lunghezza’ e me lo fai leccare’..
Le palline entrano bene, ma la descrizione delle sensazioni è difficile, prima le estrai lentamente, poi velocemente è come essere scopati dall’interno. Io mi dibatto e mugolo di dolore e di piacere, ma per te è del tutto indifferente, continui a lungo con le palline, poi prendi le mollette, di quelle da panni, e cominci a posizionarmene sulla schiena, sulle palle, nei lobi delle orecchie, io friggo senza potermi difendere e tu godi della situazione. Con la bacchetta continui a giocare prima fai entrare le palline dalla più piccola alla più grande, poi dalla più grande alla più piccola, prima le estrai dolcemente, poi rudemente. Ogni volta mi fai contare ‘su avanti conta ogni volta che entrano e ringrazia’ ed io obbediente ‘uno, grazie padrone’, ‘due, grazie padrone’ ‘.. alla fine cominci a scoparmi facendo entrare ed uscire la bacchetta sempre più velocemente fino a che io non urlo di godimeno. Infine inserisci la bacchetta dalla parte delle palline più grosse fino alla quarta poi dici ‘ ecco così hai proprio una bella codina da barboncina, su scodinzola’ io comincio a far ondeggiare il culo e la bacchetta sembra proprio una coda e tu non manchi di fotografarmi’
Poi leghi una corda alla base del mio cazzo, tirandolo tutto all’indietro e la fai risalire lungo la schiena, me la metti in bocca e poi di nuovo lungo la schiena, tiri, io inarco la testa e tu fissi la corda al mio cazzo. Vieni davanti, cominci a giocare col mio seno fino a che il capezzolo non è duro e mi applichi una molletta su quello destro, io urlo di dolore, ma tu mi guardi, mi sorridi e dici con voce dolce e suadente ‘non vuoi fare questo per il tuo padrone?’ ‘vuoi darmi questa delusione?’ ‘no Padrone fai pure’ ti rispondo a fatica e tu, con aria di vittoria, applichi anche la seconda sull’altro capezzolo. Per premiarmi mi poni il tuo cazzo davanti alla bocca, ma devo sporgermi per baciarlo e questo mi fa tirare la corda provocandomi dolore. ‘ su da brava vieni a prendere il tuo premio’ mi dici, ‘su forza se vuoi l’osso chiedilo, abbaia e scodinzola’ ‘Bau bau bau’ e con un ultimo sforzo lo bacio con devozione.
‘E ora basta giocare, sei stata disobbediente e devi essere punita, ma io sono sempre buono’ mi dici ‘ ti lascio scegliere con cosa vuoi essere frustata ‘ ‘fai tu Padrone’ ‘non essere disubbidiente ancora, rispondi alla domanda o sono guai’ ho molte scelte ma so cosa voglio ‘con la cinghia’ ‘Ah brava, anche se si addice di più alle bambine monelle che alle cagne come te’.
Togli la cinghia dai pantaloni la pieghi in due e ti posizioni dietro di me ‘ 5 per aver disubbidito, 5 per avermi mancato di rispetto e 5 per essere stata distratta, vanno bene?’ ‘sì Padrone, grazie Padrone, il Padrone è troppo buono’.
Le cinghiate arrivano lente e dolorose, ma tu non sei soddisfatto, ovviamente. ‘ dimmi a cosa stavi pensando prima’ sapevo che non te ne eri dimenticato ma rispondo: ‘a nulla Padrone’; una scudisciata più forte delle altre mi fa sussultare ‘ non farmi arrabbiare’ . ‘pensavo a come sia strana questa situazione considerando che tutti mi ritengono una persona per molti versi autoritaria’, ‘e allora?’ ‘ bé è quanto meno curioso che ora mi trovi cavalcioni ad una sedia a farmi scudisciare’!’ ‘si è vero, ma ti piace?’ domandi. Bella domanda penso ‘ in parte il ruolo solo passivo mi sta stretto, con Francesca mi sono molto divertito a comandare, ma anche questa esperienza mi eccita sono confuso ” ma alla fine rispondo ‘Si Padrone mi piace molto’ ‘brava cagna sapevo che non mi avresti deluso’.
Tu ora cominci a segare il mio cazzo ormai duro, lo tiri all’indietro facendo strusciare la mano sul glande, continui per un po’ poi prendi una ciotola e me la posizioni sotto” guarda potresti essere la mia vacca invece che la mia cagna tanto ti si munge bene” ancora un po’ di colpi e vengo nella ciotola. Ma non mi dai il tempo di riprendermi prendi la peretta, aspiri il contenuto della ciotola e vieni davanti a me. “ecco, la mia cagnolina ora si prende tutto il latte dal biberon” poni la peretta sulle mia labbra e dici “su forza succhia tutto” e intanto premi.

Mi lasci un po’ riposare poi mi togli lentamente prima la clip sul capezzolo destro, provocandomi più dolore di quando me l’hai applicata. Sul capezzolo rimane un segno profondo dove la clip premeva. Mi passi le dita sul capezzolo facendolo fremere dal dolore. Quando il capezzolo è ritornato praticamente alla normalità e quindi ha terminato di procurarmi quelle sensazioni, lo lasci e passi all’altro capezzolo ripetendo la stessa procedura. In queste pratiche la parte principale è rappresentata dalla pazienza, bisogna eseguire ogni gioco con la massima calma, per acuire tutte le sensazioni e in questo tu sei un maestro.
Ti allontani un po’ fai un ultimo reportage fotografico e commenti ‘ sai che stai proprio bene così legata’ ho sufficiente materiale per fare vari video e book fotografici’ ‘non scherzerai?’ oso dire..ti avvicini mi prendi il viso tra le mani facendomi aprire a forza la bocca poi dici ‘ metti fuori la lingua’ io eseguo e tu l’afferri con una molletta. Mentre urlo dal dolore mi dici ‘ tu credi che scherzi?’, ‘no Padrone perdonami’ farfuglio, togli la molletta e mi guardi in attesa che io continui ‘ sarò felicissima di tutto quello che farai, molto felice’ ‘ brava, pensavo di aprire un blog dedicato a te: La Cagna lo chiamerò, ma non preoccuparti ho molto materiale in cui non ti si vede in volto e per il resto lo renderò irriconoscibile’ ‘sarà bello, potresti anche tenere una chat con altri padroni che potranno umiliarti ed insultarti’ la cosa mi terrorizza’., ma so che sei molto impegnato col lavoro e forse questo mi salverà” .
Mi liberi e mi fai accucciare sul pavimento tu prendi una birra dal frigo bar, ‘hai sete? Vuoi qualcosa’ ‘un po’ d’acqua’ rispondo, tu traffichi nella busta e poi vai in bagno’.. ritorni con una ciotola per cani piena d’acqua ti chini vicino a me e mentre me la poni davanti mi dici ‘ sei stata brava, ora dissetati bevendo che poi ho proprio voglia di scoparti”.. ‘di brutto”.. aggiungi.

Ormai sei eccitatissimo, mi conduci sul letto, mi fai stendere con la schiena e posizioni un paio di cuscini sotto il mio culo, poi prendi il nastro, sempre quello da idraulico e mi leghi i polsi alle caviglie sono bloccato e immobilizzato.
Ti allunghi e mi sei sopra e mi guardi dall’alto ‘piccola cagnetta, adesso è ora che scopiamo, ma non sarà come al solito’ho voglia di spaccarti in due perché voglio proprio sfogarmi come una bestia’. perciò te lo dico subito ti farò male” ‘ tu sei d’accordo vero?’ ‘ sì Padrone quello che vuoi tu lo voglio anch’io’ ,’brava la mia cagnolina, però vedi non vorrei essere disturbato durante la scopata come prima col dildo per cui comprenderai perché ti chiudo la bocca’ e prima ancora che io possa proferire una parola tu mi tappi la bocca con una passata di nastro isolante’ ‘tanto quello che provi lo capirò guardandoti negli occhi’ aggiungi. Poi ti riporti indietro ‘che culo fantastico che hai, così liscio, bianco e sodo! Adesso te lo sfondo, preparati!’ inizi a toccare con il pollice il buchetto senza un pelo e dai qualche morso alle natiche bianche e sode e spostandoti di nuovo sul buco lo trovi già bagnato ed aperto ‘cazzo, che troia che sei, adesso ti apro in due’ e con un colpo deciso infili il cazzo fino in fondo facendomi gemere di dolore e piacere mentre mi lascio scopare senza opporre nessuna resistenza da quel cazzo largo che sfrega deciso contro le pareti del mio intestino e questo aumenta in te l’eccitazione vedendomi contorce sotto i tuoi colpi e sentendo i miei gemiti, soffocati dal bavaglio, sempre più forti.
A volte estrai completamente il cazzo per vedere il buco rimanere aperto, bagnatissimo e pulsante e poi infili di nuovo il cazzo in un solo colpo fino a sbattere con forza il pube contro le mie natiche.
Tieni le mani ben serrate sui miei fianchi e ti muovi tirandomi a te con tutta la forza che hai. Poi estrai di colpo il cazzo, il buco rimane naturalmente largo ed aperto e ti compiaci del tuo lavoro mi infili un paio di dita muovendole a tutta velocità per vedere il mio viso rosso di piace contrarsi nelle smorfie del godimento, poi inizi nuovamente a scoparmi infilando il tuo cazzo che va avanti ed indietro come un pistone nella sua sede naturale. I gemiti, miei e tuoi, riempiono la stanza e le gocce di sudore della tua fronte ricadono sul mio viso rosso e stravolto dal piacere ‘sei una gran troia, una delle migliori che mi sia scopato’ mi dici ‘porca puttana apri sto culo!…tanto lo faccio entrare comunque tutto stanne certa’.rilassati ed apri sto buco, forza che è dentro tutto, mancano solo le palle!!!’ ed una serie di sculaccioni sono di incentivo a collaborare maggiormente.
‘Cazzo cagna ti ho allargato così bene che ora ti ci ballo dentro a sto cazzo di culo, cambiamo posizione’ mi lasci coricato sulla schiena, mi togli il nastro e mi dici di far passare le braccia sotto alle ginocchia in modo che ogni mano stringa il gomito opposto in una sorta di abbraccio delle proprie gambe. Con il nastro blocchi le braccia e posizioni i soliti cuscini sotto al mio bacino. Ora sono di nuovo pronto: il culo rimane abbastanza stretto con il buco spinto all’infuori e questa volta il tuo cazzo mi sembra ancora più largo e la penetrazione più piacevole per te e dolorosa per me perché, proprio a causa della posizione, ad ogni affondo il cazzo forza maggiormente il mio buco costringendolo ad aprirsi.
Anche a te la nuova posizione deve soddisfare molto, stavolta non lo estrai più ma inizi a spingere sempre più velocemente, sempre con più forza, ‘sei bravissima, una gran porca, una puttana, una vacca…voglio romperti il culo…sei la mia cagna, la mia svuota palle personale,.. ti fotto…ti fotto….ti spacco il culo….resto qua tutta la notte e ti apro il due…..’ io cerco di rilassare il più possibile i muscoli anali, tutto devo fare pur di farti felice e tu spingi aumentando sempre più la pressione ‘ecco, così va meglio ‘senti come sta entrando tutto lo senti??’ e mi scopi con forza e senza alcuna remora, davvero mi stai trattando come una puttana, e la scopata continua lunga fino a che, con un ultimo devastante colpo di reni non mi inondi le viscere.
Dai ancora qualche colpo ed infine ti fermi ben dentro al mio culo e ti accasci su di me schiacciandomi con il tuo peso, usandomi ancora, come un morbido materassino.
Ormai anche tu sei stanco, tre ore continuate di sesso spossano la schiava, ma anche il padrone, ma avevi promesso che avremmo fatto una serata completa e non hai nessuna intenzione di deludermi. Mi prendi per il guinzaglio e mi riporti in bagno ‘ora ti devi lavare’ mi fai mettere a quattro zampe con la testa sulla tazza del water poi mi costringi ad abbassarmi, sento che ti siedi sulle mie spalle e un getto caldo comincia a bagnarmi la testa, rivoli gialli scendono lungo le mie guance ed il mio collo poi uno scroscio d’acqua mi investe.
Mi dai un calcio e finisco nella doccia le spalle al muro e le gambe lunghe e distese davanti a me. Tu ti siedi sul water ” hai voglia di pisciare anche tu?” mi dici “Ti autorizzo, pisciati addosso e mira alla faccia” distrutto dirigo il getto contro di me nell’ultimo atto di depravazione che mi consegna per sempre a te.
‘Bene stronzetta per questa sera abbiamo finito, lavati e poi vieni di la e fai su le tue cose, ma ricordati di mettermi 60 euro nel portafoglio per la camera, che la prestazione questa sera te la regalo! Ma dalla prossima volta ricordati che mi devi pagare’

Conclusioni

Saliamo in macchina, paghi e via, chiacchieriamo e ridiamo come sempre, come se nulla fosse successo e tornassimo a casa da una normalissima uscita tra amici. Io sono felice e ci scambiamo commenti sulle nostre sensazioni e sui vari giochi. Quando non giochiamo il nostro rapporto è perfettamente bilanciato, ormai sono più di 20 anni che ci conosciamo. Arriviamo sotto casa e ci salutiamo, poi inaspettatamente tu ti giri mi guardi e dici ‘ti ricordi come mi devi salutare?’ io porto la mano destra all’altezza della spalla sinistra chino il capo e pronuncio il tuo nome.
‘buona notte Padrone’

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