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Racconti di Dominazione

Una penitenza per Dany

By 17 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Una penitenza per Dany

Che noia al bar in quel pigro pomeriggio di fine estate. Daniela, una bella ragazza trentenne, alta quanto basta, formosa quanto basta per attirare costantemente l’attenzione dei maschi, occhi di un verde incredibile ed un fondoschiena da favola era in compagnia del fidanzato Enzo, dell’amico comune Luigi e di quell’antipatica pettegola dell’Antonella, una che, nata zitella acida, tale sarebbe rimasta nei secoli dei secoli!
– Ma che noia, ragazzi! Perché non movimentiamo un po’ questo tran tran? ‘ esclamò Dany
– Ma che vuoi fare? Con ‘sto caldo’ – replicò Enzo
– Perché non facciamo uno strip poker, Dany? Io e te? ‘ propose Antonella fissando sfrontatamente Luigi, con cui da tempo cercava di flirtare senza successo
– Forza, ragazze! Fateci vedere se ne avete il coraggio ‘ disse Luigi piazzando un mazzo di carte sul tavolino
Dany guardò Enzo, già scuro in viso, con la sua proverbiale gelosia pronta ad esplodere. Antonella sorrise nervosamente guardando Luigi, rendendosi conto di aver tutto da perdere in un confronto con Dany, tipica ragazza siciliana che come moltissime femmine di quella bellissima terra sprizzava sole, sesso e salute da ogni poro.
Quel giorno poi era una favola: corta minigonna che a stento aveva superato l’esame gelosia di Enzo e una camicetta scollata che mostrava con generosità l’esuberanza del seno, messo in risalto da un reggiseno a balconcino.
Cominciarono la partita, Antonella nervosa e Dany spumeggiante e maliziosa. La prima mano la vinse la zitellona. Sotto lo sguardo torvo di Enzo, Dany si alzò e cominciò a danzare. Accompagnata dal battimani di Luigi e degli avventori presenti, cominciò a slacciare lentamente la camicetta, sempre a passo di danza con movenze sexy. L’eccitazione degli astanti era palpabile, come la gelosa rabbia di Enzo che aumentava progressivamente. Quando Dany lanciò la camicetta addosso a Luigi rimanendo in minigonna e reggiseno, fu ricompensata da un applauso entusiasta dei presenti. Antonella la fulminava con occhiate assassine.
– Fosse la mia fidanzata, saprei io come trattarla ‘ sibilò rivolta ad Enzo
– Ma dai, &egrave solo un gioco’ con penitenza per chi perde ‘ si intromise Luigi ‘ che male c’&egrave? E poi sei stata tu a proporre lo strip poker’
Come una furia Enzo si impadronì della camicetta e la porse alla fidanzata ordinandole brusco:
– Rivestiti subito. Non ti vergogni? Che figure mi fai fare?
– Ma dai, Enzo ‘ Rispose Dany ‘ non sai stare al gioco? Mi sarei fermata qui, cosa credi? Ho fatto la penitenza per aver perso’
– E’ un gioco che non mi piace’ per niente’
– E invece i giochi con pegno sono i più intriganti ‘ intervenne Luigi ‘ suppongo che se avesse perso Antonella non avresti fatto tutte queste storie
– Vogliamo divertirci con giochi a pegno? Benissimo! Ne organizzo uno io per stasera, ma non parlatemi di spogliarelli’ lasciatemi fare’ preparo tutto io, modalità di gioco, penitenze e tutto quello che serve, ci si può divertire anche in altro modo’
– Va bene, vedremo la tua proposta ‘ rispose Luigi ridendo
Si fermarono ancora qualche minuto nel locale, poi tutti insieme si recarono a casa di Enzo, che si rifugiò subito nella sua stanza davanti al computer per stendere le regole del gioco che aveva in mente. Dany lo aspettava annoiata davanti al televisore. Luigi e Antonella giravano curiosi per casa guardando la collezione di cd, libri, riviste ecc.
Dopo più di un’ora Ricomparve Enzo con espressione soddisfatta
– Ecco fatto, tutto stabilito ‘ dichiarò
– Che gioco hai preparato? E che penitenze? ‘ Chiese Dany curiosa
– Lo saprai stasera, come tutti gli altri ‘ rispose Enzo ermetico ‘ Ora vado a fare barba e doccia, voglio farmi bello perché stasera vincerò la gara
Con il fidanzato chiuso in bagno e gli altri due che gironzolavano per casa, Dany non resistette alla curiosità e si recò nella camera del fidanzato. Sulla scrivania c’erano il regolamento della gara e tre buste contrassegnate con i numeri 1, 2 e 3
– Il solito avvocato pignolo, mormorò la ragazza prendendo visione del regolamento che lesse velocemente’ gara di calciobalilla’ primo incontro Luigi contro Dany’ secondo Enzo contro Antonella’ i due perdenti si incontrano per stabilire il perdente definitivo’ i vincenti per stabilire il vincitore assoluto’ il perdente definitivo sceglie la busta con la penitenza’ il vincitore assoluto ne prende atto e la applica’
Alla fine del regolamento erano scritti i nomi dei partecipanti ed il posto per la firma di accettazione delle regole, con la clausola finale: ‘I partecipanti si impegnano a rispettare il regolamento sia come vincitori che come perdenti!
Sempre più curiosa aprì frettolosamente le buste della penitenza’
Numero uno: Il vincitore decide quale indumento deve togliere il perdente che dovrà effettuare di corsa il giro dell’isolato
Numero due: Il vincitore obbliga il perdente ad offrirgli una consumazione di suo gradimento
Numero tre: Il perdente si impegna a lavare la macchina del vincitore per 2 settimane
‘ Che cavolate di penitenze’ pensava Dany’ monotone e cretine come chi le ha ideate’
Elaborò al momento un’idea: perché non mettere un po’ di pepe alla serata prendendo l’occasione per ridicolizzare e svergognare quella zitella acida di Antonella e divertire il pubblico presente? Al calciobalilla era sicura di strapazzarla’ di arrivare perlomeno terza’
Rapidamente si mise al computer e preparò la penitenza cui aveva pensato. Scrisse:
‘Il vincitore punirà il perdente con una sculacciata da somministrare pubblicamente. I tempi e le modalità della penitenza saranno lasciati alla completa discrezione del vincitore’.
Ne stampò tre copie mettendole nelle buste al posto di quelle ideate da Enzo, poi se ne tornò di fronte al televisore.
Quella sera Enzo passò a prenderla in macchina. Sul cruscotto facevano bella mostra il regolamento della gara e le tre buste penitenza.
Un’occhiata ad Enzo le confermò che non si era accorto della sostituzione
Per essere più a suo agio, quella sera Dany aveva indossato una minigonna ed una maglietta senza reggiseno, in modo da essere più libera nei movimenti
Luigi ed Antonella erano già al bar. Lessero il regolamento della gara, firmarono tutti per accettazione ed Enzo fu ferreo nell’impedire agli amici di prendere visione delle penitenze
– Pronti? ‘ esclamò Enzo ‘ Forza, iniziano Luigi e Dany’
La partita, come previsto, si concluse con la facile vittoria di Luigi ed in quella successiva Enzo si sbarazzò facilmente di Antonella
– Ora tocca a voi, ragazze’ chi perde subirà la penitenza, per cui datevi da fare’
Iniziarono la partita, ma Dany non riusciva a giocare come sapeva. Era a disagio, si sentiva addosso gli sguardi di Luigi che sembrava volessero spogliarla, non era più sicura che cercare di mettere Antonella sulle ginocchia dell’amico fosse stata una buona idea, d’altra parte non ci teneva ad essere lei a dare spettacolo davanti a tutti, anche se’ pian piano veniva pervasa da una strana eccitazione’ immaginandosi allungata sulle ginocchia di Luigi’ magari solo con le sole mutandine addosso’ forse addirittura a sedere nudo’ mannaggia’ non riusciva a concentrarsi’ e intanto quella zitella si avvantaggiava ad ogni pallina giocata’ e poi magari la gara l’avrebbe vinta Enzo’
– Fine della partita’ ha vinto Antonella, a Dany la penitenza ‘ proclamò Enzo fra la costernazione di Dany che rimase senza parole: lei conosceva benissimo il segreto delle buste
Iniziò la partita per stabilire il vincitore. Fu combattuta fino all’ultimo ma vinse Luigi, come sperava e nello stesso tempo temeva Dany. Uno strano formicolio le serpeggiava tra le cosce’ qualcosa di indefinibile’ inspiegabile’ ma incredibilmente piacevole’ anche se sapeva cosa la stava aspettando’ perché era caduta nella sua stessa trappola’
– Mi hai battuto solo per fortuna, Luigi, la prossima volta ti distruggo ‘ si difese Enzo che aggiunse:
– Forza, Dany’ scegli la busta della tua penitenza’ numero uno’ numero due’ o numero tre? Ti auguro di vincere il lavaggio macchina, Luigi, dato che la tua &egrave sempre sporca’
– n.. numero’ numero’ t..tre ‘ bisbigliò Dani con la voce tremolante come le gambe ‘ poiché sapeva benissimo cosa sarebbe successo
– Ed ecco la numero tre’ al vincitore l’onore di scoprire la penitenza’ – rise Enzo consegnando la terza busta a Luigi e buttando su un tavolino le altre due buste
Luigi la aprì, lesse con calma e la sua espressione si illuminò. Poi, fissando ironicamente Dany, lesse ad alta voce:
– Il vincitore punirà il perdente con una sculacciata da somministrare pubblicamente. I tempi e le modalità della penitenza saranno lasciati alla completa discrezione del vincitore’
Dany avvampò, le gambe sempre più tremolanti, anche se conosceva in anticipo la penitenza
– Ma’ ma’ fermi’ c’&egrave un equivoco’ – protestò vibratamente Enzo ‘ io’ io’ quella penitenza non l’ho programmata’
– Tu cosa? ‘ l’apostrofò Luigi ‘ Hai fatto tutto tu, abbiamo firmato tutti l’accettazione, adesso ti tiri indietro? Neppure Dany si lamenta ed accetta sportivamente!
– Ma’ io’ io’ avevo’ non avevo’
– Basta così, Enzo’ non essere patetico’ avevi’ non avevi’ ma dai’
Per crearsi un alibi, Dany lo apostrofò
– Certo, Enzo, sei proprio stronzo! Guarda che razza di penitenze vai ad inventare’ ti odio!
– Ma’ Dany’ non’ non so’ come’ io’ io non’
– Stai zitto, va, che &egrave meglio! ‘ lo redarguì furibonda la fidanzata ‘ E adesso? Che devo fare? ‘ chiese rivolta a Luigi che disinvolto si era accomodato su una sedia al centro del locale
Gli altri avventori si stavano avvicinando perché avevano capito che stava per succedere qualcosa di memorabile’ tre o quattro coppiette’ due o tre uomini’ quattro ragazze’ altre persone oziavano fuori sul marciapiede e ben presto si sarebbero accorte di tutto’Dany si sentiva mancare’ non sapeva come comportarsi’
– E’ semplice, Dany! Vieni qui, ti allunghi sulle mie ginocchia e basta’ al resto ci penso io’ non preoccuparti’ hai perso, quindi sii sportiva’ accetta la penitenza ideata dal nostro Enzo’
Il ‘nostro Enzo’ era diventato di tutti i colori e non sapeva che atteggiamento assumere. Alla fine si abbandonò su una sedia bofonchiando qualcosa di incomprensibile, mentre scrutava gli amici per capire chi fosse stato l’artefice di quella sostituzione.
Dany si fece coraggio ed avanzò verso Luigi ancheggiando, fingendo una sicurezza che non provava, fissandolo tranquillamente. Represse a fatica un risolino nervoso quando si accorse della sua evidente eccitazione, dimostrata dall’inequivocabile rigonfiamento nei suoi pantaloni!
– Luigi’ non qui’ spero’ non’ non davanti’ davanti a tutti’ e’ e’
– Coraggio, Dany ‘ la sollecitò Luigi prendendola per un braccio e coricandosela sulle ginocchia – la penitenza &egrave chiara, deve essere somministrata pubblicamente
– No’ no’ Luigi’ aspetta’ aspetta’ per favore’
Ma Luigi era troppo impaziente di sfruttare quella fortuna insperata e, sotto lo sguardo divertito di Antonella ed incredulo di Enzo le sollevò la corta minigonna mettendo in mostra il bel fondoschiena ancora riparato dalle deliziose mutandine
– Fermo’ fermo’ non così’ – si lamentò Dany cercando di riabbassare la minigonna, ma Luigi le bloccò in braccio sulla schiena e lentamente le abbassò le mutandine fino alle caviglie scoprendo un paio di natiche paffute, tondeggianti, sode ed elastiche, praticamente perfette, un vero e proprio monumento alla femminilità.
Enzo era diventato paonazzo, sembrava in preda ad un attacco apoplettico mentre Antonella fissava la scena con un sorriso beffardo.
Nel locale era sceso un silenzio irreale. I presenti si erano avvicinati ancor di più, guadagnando la posizione più favorevole per ammirare l’insolito ed eccitante spettacolo gratuito. Una ragazza corse a chiamare quelli che sostavano sul marciapiede.
Piena di vergogna, consapevole della situazione imbarazzante in cui si trovava, a trent’anni messa di traverso sulle ginocchia di un giovane attraente, in attesa di essere sculacciata come una monella capricciosa, con le natiche nude esposte a tutti, si guardò intorno e notò come in trance l’espressione cupa di Enzo, quella divertita di Antonella, quelle eccitate degli spettatori e si rese conto che in fondo era quello che inconsciamente desiderava: nuda, sulle ginocchia di Luigi, con la sua erezione che premeva contro il fianco, sotto gli occhi del fidanzato e di altri estranei sogghignanti, intuì che sarebbe stata la prima sculacciata della sua vita, impartitagli da Luigi, ma certamente non sarebbe stata l’ultima e che poi ci sarebbe stato anche dell’altro, se lo sentiva ed incredibilmente avvertì aumentare la sua eccitazione. Era consapevole che avrebbe sofferto, pianto e strillato sotto gli sculaccioni, ma non avrebbe chiesto a Luigi di smettere di batterla, non avrebbe implorato aiuto e pietà, ma avrebbe sopportato tutto fino alla fine.
Ciaccc’ il primo sculaccione della vita di Dany si abbatté improvviso ed energico sul suo indifeso mappamondo in un silenzio assoluto. Poi seguirono subito gli altri, cadenzati, sonanti e cocenti, distribuiti uniformemente su tutta la superficie del povero sedere esposto.
Ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’ Luigi non faceva sconti, stava somministrando una vera sculacciata vigorosa con estrema energia.
Mentre i primi colpi erano stati sopportati dalla ragazza con mugolii quasi impercettibili, i successivi, quelli che impattavano sulle natiche già colorate di un rosa soffuso le strapparono i primi lamenti.
Ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’ – Ahii’ ahh’ brucia’ che male’ oddio che male’
Imperterrito e con estrema fermezza Luigi continuava a sculacciare l’amica senza risparmiare nemmeno un centimetro di quel favoloso fondoschiena.
Nel velo di lacrime che ormai le copriva gli occhi, Dany intravedeva Enzo sempre più paonazzo, Antonella sempre più divertita e gli spettatori sempre più eccitati.
Ai lamenti seguirono ben presto urla e strilli, accompagnati dai primi disordinati sgambettamenti che fecero scivolare le mutandine sul pavimento.
Ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’ continuava ritmica la sculacciata, implacabile e bruciante.
Gli spettatori cominciavano a fare commenti divertiti, ma Dany sentiva soltanto il dolore incredibile delle sue natiche e l’eccitazione di Luigi che continuava a premerle sul fianco. Non avrebbe mai pensato che una sculacciata, considerata una punizione per bimbette disubbidienti, potesse essere così tremenda.
Ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’ ormai le sculacciate avevano superato da tempo il centinaio. Il bel culetto era di un colore vermiglio uniforme, ma Luigi non accennava a smettere.
Ogni tanto applicava una serie di sculaccioni meno energici, ma dopo pochi attimi riprendeva la battitura con il massimo del vigore.
Oltre a sgambettare, Dany aveva iniziato a dimenare freneticamente il posteriore’ destra’ sinistra’ su’ giù’ ancora destra’ poi sinistra’ ancora su e poi giù con movimenti velocissimi che facevano ondeggiare i rotondi globi gemelli.
La poveretta urlava e strillava a perdifiato, ma non implorò mai Luigi di smettere.
Dopo un’ultima serie di ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’ ciacc’, Luigi si fermò dicendo:
– Ecco, Dany’ la penitenza &egrave finita ‘ e l’aiutò a rialzarsi dandole poi un bacio sulla fronte
Si rialzò singhiozzando massaggiandosi le natiche in fiamme. Con passo incerto si avvicinò al tavolino, prese le due buste rimaste, le aprì facendo finta di leggere’
– Sei proprio un bastardo, Enzo! Per chi avevi studiato questa penitenza? Per me o per Antonella?
– Ma cosa dici? Io’ io non’ non c’entro’
– Ah si? Allora perché tutte le penitenze sono identiche? ‘ replicò Dany passandogli i foglietti, che Enzo lesse con aria smarrita
Antonella, da vera ipocrita, si avvicinò cercando di consolarla
– Chissà che male’ chissà come brucia’ povera Dany’
– Lasciami in pace, non mi serve il tuo aiuto e nemmeno la tua compassione ‘ la respinse Dany in malo modo
Enzo, con l’aria ebete e frastornata, le porse le mutandine cercando di abbracciarla
– Vattene anche tu, non voglio vederti ‘ replicò irata gettandogli in faccia le mutandine
Allora Luigi la prese per mano accompagnandola verso il bagno e facendo ampi gesti alla compagnia, lasciando intendere di assecondarlo, ci avrebbe pensato lui a calmarla ed a confortarla.
Gli spettatori pian piano si allontanarono commentando fra di loro l’accaduto.
Chiusi in bagno, Luigi sollevò il viso di Dany asciugandole le lacrime con una salviettina
– Allora, bambina, &egrave stato così terribile? No, vero? Solo un pochino, dai! Però non mi aspettavo che Enzo scegliesse questo tipo di penitenza’
La strinse a se dandole bacetti sul viso mentre piano piano la ragazza sembrava calmarsi.
Mentre la stringeva, Luigi le passava una mano sotto la gonna accarezzandole le natiche
– Povera bambina, povero culetto, senti com’&egrave bollente’
Dany mugolava piano piano e sembrò non accorgersi della mano di Luigi che si era intrufolata fra le sue cosce
– Bimba mia, senti come sei bagnata ‘ esclamò passandole un dito sulla fessura dischiudendole le labbra del sesso ‘ aspetta, così sei più comoda ‘ continuò, facendola voltare, piegandola verso il lavandino e sollevandole la minigonna
– Lui’ Luigi’ cosa’ cosa’ cosa’ ff’ai’ ohhh’ ohhh’ Lui’gi’
– Sssshhhhhttt ‘ sussurrò Luigi continuando a titillarle il clitoride con una mano, mentre con l’altra si slacciava i jeans e liberava l’asta turgida
Dany mugolava e si dimenava, ma si bloccò quando sentì il pene in piena erezione premere avido e prepotente contro le labbra del sesso, ma subito dischiuse le cosce per facilitargli il compito.
Mentre Luigi da dietro con le mani sotto la maglietta le accarezzava e pizzicottava delicatamente i capezzoli, piano, con molta lentezza, troppa lentezza, insopportabile lentezza, la penetrava strappandole gemiti di impazienza che aumentarono di intensità quando la verga invase la sua femminilità affondando fino alla radice.
Poi cominciò a possederla senza fretta, con calma, la calma di un maschio che sta possedendo non una femmina, ma la sua femmina. Dany gemeva di piacere ed impazienza allo stesso tempo.
Quando Luigi cominciò a muoversi veloce e vigoroso avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, implacabile, senza pause, Dany cominciò a strillare manifestando tutta la sua eccitazione
– Siiii’ siii’ cosìiiiii.. cosìiiiii’ ancoraaaaa’ ohhhh’. ahhh’ ohhh’ Luigiiii’ Luigiiii’.
– Ssssssssssshhhhhhhhhhttt ‘ vuoi farti sentire da tutti? ‘ la redarguì Luigi mettendole una mano sulla bocca senza smettere di possederla col massimo vigore
– Mhhhh’. mhhhhh’ mhhhhhh’ mhhhhh’ – mugolava Dany mentre muovendo spasmodicamente il bacino assecondava l’andirivieni sessuale del suo partner. La mano di Luigi sulla bocca riusciva a malapena ad attenuarne i gemiti
Quando Dany sentì arrivare l’orgasmo, squassante ed intenso come non aveva mai provato, come non pensava fosse possibile, morse la mano di Luigi che fu costretto a mollare la presa sulla bocca
– Ahiii’ ahiii’ cosa fai? ‘ si lamentò dando gli ultimi rapidissimi colpi prima che nel suo essere scoppiasse il finimondo
– Siiiiiii’. Luigiiii’ siiiii’ siiii’ siiii’ Luigiiiiiiiiiiiiiii’ Luigiiiiiiiiiii’ – si levò alto il grido di giubilo della femmina in pieno orgasmo
Rimasero qualche minuto ansanti e stremati.
Poi Luigi si rinfrescò e si accinse ad uscire.
– E adesso? Luigi? Cosa dici, avranno capito? Avranno sentito? Cosa penseranno?
– Difficile che non abbiano sentito i tuoi strilli, ma non preoccuparti, lascia fare a me ‘ ed uscì lasciando Dany a rendersi presentabile.
Preoccupata e curiosa allo stesso tempo, Dany socchiuse la porta per ascoltare eventuali commenti.
– E’ e allora? Cos’&egrave successo? Si’ si &egrave calmata’ un po’? Perché gridava, si lamentava? ‘ chiese Enzo apprensivo e sospettoso cincischiando con le mutandine di Dany che teneva ancora in mano
– Si, ora si &egrave calmata, ma ce n’&egrave voluta’ continuava a piangere e a strillare, povera piccola’
– Ma’ ma &egrave ancora’ ancora arrabbiata con’ con me? ‘ domandò Enzo
– Con te ce l’ha a morte, per ora! Ti consiglio di starle alla larga per tre o quattro giorni
– Ma’ ma poi’ poi’
– Ci penso io, Enzo! La porterò fuori quattro o cinque sere, e la farò ragionare, vedrai! Massimo una settimana, dieci giorni, e la vedrai ritornare la Dany di sempre! Per ora stalle alla larga! Fidati! Non peggiorare la situazione!
– Grazie’ grazie’ Luigi’ sei un amico’ un vero amico’
– Ci sono per questo gli amici, no? Dai Enzo, non preoccuparti, sistemo tutto io!
Sorridendo mentre si massaggiava ancora le natiche arrossate, Dany richiuse silenziosamente la porta, già eccitata al pensiero dei ragionamenti profondi che avrebbero fatto lei e Luigi in quelle due settimane’ minimo due settimane’ forse tre settimane’

Attendo numerosi i vostri commenti anche con foto raffinate semprealseguito@email.it

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