Skip to main content
Racconti di Dominazione

Una serata a sorpresa

By 6 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Torniamo indietro col tempo a quando ho capito che per me essere dominata era una necessita’.

Io e Simone stavamo insieme da qualche mese, e stavo molto bene con lui, è stato in grado in poco tempo di farmi acquistare fiducia in me stessa,cosa che non avevo mai avuto.
Mi faceva sentire bellissima e molto desiderabile
Lui mi piaceva da morire, era bello nella totalità e molto molto maschio. A letto instancabile e davvero bravo oltre che ben dotato, anzi dotatissimo direi.
Mi presi finalmente le vacanze estive e lo raggiunsi dove viveva lui, al mare. L’accoglienza è stata spaziale, romanticissima e dolcissima. Era un uomo pieno di attenzioni.
Di giorno stavo in spiaggia per la maggior parte del tempo sola, mi raggiungeva per la pausa pranzo. Mi rosolavo al sole, che adoro come adoro oziare, e pensavo alla notte che avrei passato insieme a lui. Un pomeriggio di tanti invece, mi raggiunge e noto che è particolarmente eccitato e mi dice che mi sta preparando una sorpresa per la sera. Io comincio a chiedere curiosa in un modo pauroso. Lui mi fa macerare e mi dice solo di vestirmi particolarmente carina e sfiziosa.
La sera mi preparo, ben truccata, indosso una gonna corta leggermente trasparente, un top e un buon reggiseno che mette ancora più in risalto la mia 5^ e un bel paio di sandali alti.
Mi viene a prendere salgo in macchina ed ero eccitata, lui era il tipo d’uomo che sa stupire una donna.
Mi dice di togliermi l’intimo e mi viene un tuffo allo stomaco per l’eccitazione, lui mi guardava e con lo sguardo mi voleva già. Mi chiese se avevo voglia di lui. Io gli dissi che ne avevo proprio tanta. Allora mi dice che voleva farmi fare un gioco, io senza esitare ero pronta, ma prima voleva mangiare qualcosa. Andiamo in un locale, salutiamo il padrone che era un suo conoscente,che mi appoggia letteralmente gli occhi sulle tette. Quando andiamo a prendere posto, mentre il tizio ci guarda, Simone mi accarezza il sedere e infila la mano sotto la gonna lasciando così vedere a chiunque stesse guardando che ero senza intimo. Mi dice nell’orecchio: “ora penseranno tutti che sei una puttana”. Questa cosa mi eccitava molto anche perchè con Simone io sentivo protetta e al sicuro.
Così cominciamo ad avere strani passaggi davanti a noi, lui seduto a fianco a me mi aveva aperto le cosce e mi teneva la fica con la mano. Ogni tanto la toglieva per far vedere a chi avevamo di fronte la fica depilata e nuda. Ad un certo punto mi allarga le gambe facendomi appoggiare un piede su un piolo di una sedia vicina. Ero completamente aperta alla vista di tutti, mi infila un dito dentro e constata che sono fradicia. Guardandomi mi dice: ” che troia che sei”. Comincia a farmi un ditalino. Io che per le sue mani impazzivo mi sciolgo in un attimo e comincio a godere gemendo. Vicina all’orgasmo estrae il dito, me lo mette in bocca, lo ripulisco e ad alta voce di modo che i vicini sentano dice: “dai puttana andiamo,mi devi svuotare il cazzo”.
Si girano tutti e mi guardano, io ero imbarazzata ed eccitata e la mia fica colava di voglia. Usciamo e invece di salire in macchina giriamo l’angolo del locale, mi appoggia al muro di spalle e rapidissimo estrae il cazzo dai pantaloni,mi solleva una gamba e mi scopa. Così in piedi fuori da un locale a una decina di metri dalla strada, proprio come una puttana. Quando sta per venire esce dalla mia dirige il suo enorme membro verso di me e mi schizza sul top,sul seno,sulla gonna, poi mi prende per un braccio e saliamo in macchina. Io non sapevo cosa pensare, ma certo la cosa mi eccitava…
Mentre guida mi prende una mano e me la bacia dolcemente e mi dice :” amore sei stata meravigliosa, mi hai fatto eccitare da morire, adoro giocare con te. Capisco che era stato veramente un gioco e lo invito a continuare dicendogli che mi fidavo di lui e che il gioco mi piaceva. Così andiamo al locale che c’è al faro per una birra, ci appoggiamo al banco io appoggio un piede al lungo bordo che c’è in tutti i banconi da birreria e li comincia a toccarmi il culo, io sono esposta agli sguardi, lui infila sotto la mano e mi apre di più le cosce e comincia a sditalinarmi ancora.Io comincio a godere ancora, rallenta il ritmo, non vuole che venga. Finita la birra, solita scena, toglie le dita dalla fica e mi ripete che da brava troia gli devo svuotare i coglioni. Andiamo all’esterno del locale, giriamo giusto l’angolo si assicura che un gruppetto ci segua mi gira mi appoggia le mani al muro,mi alza una gamba emi scopa di nuovo. Sempre molto attento a non farmi raggiungere l’orgasmo, quando sta per venire lui mi gira di fronte a lui,mi abbassa , mi fa aprire la bocca ,da lontano prende la mira e mi scarica in bocca un altro fiume di sperma, che mi cola addosso. Il gruppetto di ragazzi era poco lontano e si era goduto lo spettacolo di una zoccola. Mi prende con forza e saliamo in macchina. Comincia a baciarmi e a dirmi che mi adora. Ma sono io che lo adoro e cosa non farei per accontentarlo, mi fa sentire puttana e io sono felice, non mi fa venire e sono felice, se mi portasse a battere lo farei. A quel punto (ho sempre pensato che mi avesse letto nel pensiero), mi dice: ” io voglio vedere come faresti a fare la puttana , voglio vederti battere sul marciapiede”. Lo guardo egli dico: “anche subito se vuoi”. Si ferma, era una provinciale proprio giusta giusta per battere,campi da una parte e boschetto dall’altra. Scendo. Parte e si infila in una stradina sterrata ad una decina di metri da me. Erano le 2 di notte, passavo ancora auto, ero terrorizzata ed eccitata allo stesso tempo, il mio corpo e i vestiti pieni di sperma ormai secco, la fica era un ruscello. Cominciai a passeggiare, sculettando, ma solo pochi minuti e un’auto si ferma. Pugno allo stomaco, paura. Il tizio mi saluta dandomi della troia e chiedendomi quanto volevo per succhiargli l’uccello. Sono nel panico, dico che lo succhio solo col profilattico. Mi dice di fottermi e se ne va. Simone è miracolosamente davanti a me in auto, tira giu’ il finestrino e mi dice: ” Scommetto che nonostante i cazzi che hai preso stasera non hai ancora goduto, dai sali puttana che a te ci penso io”. Salgo e continua la recita anche da parte mia, metto i piedi sul cruscotto, apro le gambe e gli dico che ho ancora voglia di cazzo e comincio a toccarmi la fica che cola. Si infila in un boschetto, si vede molto bene la provinciale, scende e mi tira giù dalla macchina, mi porta davanti, mi sdraia a 90 gradi sul cofano e comincia a scoparmi, eccitato come un toro in calore, sempre attento a non farmi venire, mi da dei colpi che mi fanno molto male, ho l’utero che grida e io pure. Mi chiede se mi fa male e io rispondo che mi fa male, così mi chiede perchè sto colando sulla sua macchina, gli rispondo che mi piace il dolore che mi da.
Mi viene in faccia.
Apre la portiera posteriore della macchina e mi mette a pecora (la cosa che adoravo di Simone è che si ricaricava automaticamente dopo avermi scopata) mi ordina di prendere lo sperma che avevo in faccia e spalmarmelo sul culo, eseguo.Mi punta la cappella sul buco e mi affonda il cazzo in un colpo facendomi gridare. comincia un’inculata spaziale, dimentico il mondo, la mia testa vaga,mi gira, sento solo quel palo nel culo che mi apre. Va avanti per un bel pezzo, tra le mie grida e i suoi insulti.Mi viene quasi nello stomaco tanto è dentro. A quel punto gli dico che voglio venire e lui mi dice :” amore….ma io sono venuto e sono a posto, però se me lo chiedi in ginocchio, umilmente e dopo che mi avrai fatto pisciare ti concederò una cosuccia”. Figuriamoci se gli nego qualcosa……chiedo cosa posso fare per farlo pisciare,mi tranquillizza e mi mette a pecora sul cofano di nuovo, mi mette di nuovo il cazzo ne culo senza muoversi. Ad un certo punto sento un getto caldissimo nell’intestino e inorridita lo guardo. Altro che inorridita dico a me stessa, sei una gran vacca e il tuo uomo te lo sta dimostrando. Finito di vuotarsi la vescica, alquanto piena direi, mi dice che devo chiedere con umiltà la concessione di avere un orgasmo. Mi inginocchio davanti a lui e con la pancia piena e il bisogno di svuotarmi gli chiedo gentilmente di farmi avere un orgasmo. Lui alto ed eretto di fronte a me dice: Io sono a posto, tu pero’ se vuoi venire ti appoggi a quell’albero, ti masturbi e solo durante l’orgasmo puoi svuotarti se budella cagna in calore che sei”. le sue parole mi eccitano di nuovo, a culo stretto cammino verso l’albero, appoggio il pube contro la corteccia e mi struscio contro, lui mi incita, mi dice che senza cazzo non so vivere, che sono una troia da strada,una vacca da montare senza nemmeno guardare in faccia e che mi scoperei anche un animale come ora mi masturbo contro un albero. L’orgasmo parte, mi ha fatto sentire sporca e umiliata, mi sento che sta partendo dal cervello e comincio a ululare come una cagna,dolori incredibili all’intestino,mollo, mentre evacuo l’orgasmo arriva all’apice e vengo colta da convulsioni che mi fanno accasciare a terra, nel mio bagnato, mi sdraio, apro le gambe, mi infilo 3 dita nella fica e prolungo ancora quel meraviglioso orgasmo, regalatomi dal mio primo Master, che non sapeva nemmeno di esserlo.

Leave a Reply