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Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

un’avventura a lieto fine

By 8 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

CAPITOLO PRIMO

Ho cinquant’anni e sono uno che la gente definirebbe un bel tipo,elegante,distinto,raffinato e, sessualmente parlando, un uomo molto prestante.
M a soprattutto sono uno che la gente definisce molto ricco.
Dopo la morte di mio padre ,avvenuta sette anni fa, sono diventato l’unico titolare di una delle più importanti aziende nazionali di import-export ,con ramificazioni in tutto il mondo. Ho saputo attorniarmi di validissimi collaboratori, per cui il mio impegno è continuo ,ma non indispensabile per il buon andamento dell’azienda.
Da giovane ho pensato ,più che altro, a studiare ed a divertirmi. Donne ne ho avute tante ,aiutato dalla mia avvenenza ,ma anche dalla mia situazione economica. Come accade spesso ai giovani viziati, la disponibilità di tante donne ha fatto sì che, la semplice ragazza o donna da portare a letto, non mi interessava più e ricercavo quelle disposte a trasgredire se non ,addirittura, a seguirmi nelle mie perversioni.
Verso i 35 anni incominciai a mettere la testa a posto, anche perché la scarsa salute di mio padre mi aveva obbligato ad interessarmi, sempre di più, all’azienda di famiglia. A quarant’anni mia madre volle che prendessi moglie .Non pensai, necessariamente, di innamorarmi, ma cercai e trovai una donna giovane,aveva 23 anni ,bellissima,,di carattere remissivo ,sessualmente da educare o meglio da depravare perché era questo ,principalmente ,quello che volevo dalla donna che avrei avuto accanto a me
Siamo sposati da 10 anni e lei ,ora, ne ha 33, ma con il maturare del corpo,con tutte le attenzioni che al suo corpo riserva,con qualche piccola correzione chirurgica ,dove ciò si era reso necessario,oggi e molto più bella e sensuale di quando la sposai.,Devo,purtroppo, aggiungere che in questi 10 anni è maturato un affetto che ,all’inizio, non c’era ,per cui, il desiderio di portarla alla depravazione, svanì molto presto per cui ho accanto a me la solita moglie di un uomo ricco.
Ed è per questo che, nonostante abbia a mia disposizione questa meraviglia, non ho abbandonato del tutto il vizio di avere accanto a me delle donne più giovani di lei, alle quali chiedo ciò che ad una moglie non si osa chiedere.
A casa abbiamo,naturalmente, due collaboratrici domestiche che pensano alla conduzione della casa,
Io esco alla mattina alle sette e rientro alle 20,per cui, mia moglie, ha a sua disposizione tutto il tempo libero che desidera e che trascorre tra lo shopping,, la frequentazione di alcuni circoli e con le sue amiche, tra le quali c’è quella del cuore,con la quale si frequenta da prima di sposarsi .
La vita è trascorsa tranquilla sino a sei mesi fa , quando notai un leggero cambiamento del suo umore che,senza ragione alcuna,si dimostrò molto più affettuosa nei miei confronti, tanto che ero convinto avesse qualcosa di importante da chiedermi.
Ma dopo circa due mesi la situazione si capovolse e la vidi chiudersi in se stessa,rattristarsi e manifestare continui stati d’ansia, come fosse sempre in attesa di qualcosa o di qualcuno..
Non volli approfondire la situazione per rispetto della sua privacy ,sicuro che, prima o dopo, sarebbe ritornata del suo solito umore ed ai suoi soliti interessi.
Un pomeriggio, dovendomi recare in un ufficio che si trovava dall’altra parte della città, fui costretto a passare davanti a casa nostra e, quando mancavano circa 300 metri, la vidi uscire dal portone.
Sicuro che sarebbe salita sulla sua macchina parcheggiata proprio davanti al portone, rallentai per salutarla, ma ,con sorpresa, la vidi svoltare dalla parte opposta e ,dopo tre macchine, salire su una Mercedes nera.
Rallentai ancora di più ,la Mercedes uscì dal parcheggio davanti a me e vidi che, alla guida, c’era un uomo,Cercai di seguirli rimanendo un paio di macchine dietro alla loro, ma, come giungemmo in periferia, il traffico diminuì e, certamente, mi avrebbero visto, per cui ,presi nota dei numeri della targa e svoltai a destra.
Quando rientrai in ufficio, diedi il numero di targa ad un collaboratore perché rintracciasse il proprietario e ,dopo un po’, mi disse che apparteneva al tItolare di un importante ditta di commercio all’ingrosso,
Deciso a scoprire se dietro c’era qualcosa di cui dovessi preoccuparmi, chiesi in prestito ad un amico una moto di grossa cilindrata, ed indossando dei jeans, un giubbotto di pelle nera ed un casco integrale, mi resi irriconoscibile .Dissi ad una delle ragazze di casa ,con cui avevo anche scopato, di avvisarmi non appena avesse avuto il sospetto che mia moglie stesse preparandosi per uscire da casa.
Tre giorni dopo,e dopo molte uscite a vuoto,la vidi finalmente risalire su quella Mercedes. Questa volta li seguii da vicino ed, ai semafori, mi affiancavo a loro e così potei osservare che al volante c’era un uomo che avrà avuto quarant’anni, bello e, poiché indossava una camicia aperta sul davanti, potei notare i muscoli prepotenti dei bicipiti e del petto.
Mia moglie indossava un gonna corta che, sedendosi ,era risalita quasi sino all’inguine ,mettendo in mostra le sue splendide gambe, ed una camicetta con i primi tre bottoni aperti,,tanto che ,dalla mia posizione, potevo intravedere il seno che ,con mia meraviglia,,era senza niente che lo reggesse.
Li seguii sino ad un ristorante con annesso motel ,dove entrarono per mangiare.,
Dopo circa un’ora li vidi alzarsi dal tavolo e, per l’interno del locale, dirigersi alla reception , ritirare la chiave ed entrare in una camera.
Dopo circa un’ora uscirono, salirono in macchina e lui la riaccompagno a casa Si fermarono qualche centinaio di metri prima del portone e lui l’abbraccio e si scambiarono una serie di baci profondi e voluttuosi.,Poi lei scese e lui ripartì
Cos’era successo mi sembrava abbastanza evidente, ma per poter prendere delle decisioni dovevo saperne di più.,
Così ,quel giorno stesso, feci avvicinare lui dai miei collaboratori ,per proporgli,da parte nostra ,una collaborazione molto importante, per merci che dovevamo acquistare in Italia e spedire all’estero,
.A lui non sembrò vero di poter fare affari con una ditta dalle dimensioni della nostra ,così i miei emissari gli proposero un incontro con me quella sera stessa.

CAPITOLO SECONDO

Non sto a dilungarmi sui nostri rapporti d’affari,
Io cercai subito di creare con lui un rapporto di simpatia ,di confidenza e di quasi amicizia. Lui, naturalmente, era molto ben disposto ad assecondarmi, anche perché era un tipo un po’ ingenuo e rozzo, tipico di quelle persone che, partendo dal basso, sono riuscite ad emergere anche se solo dal punto di vista economico.
Dopo aver discusso, andammo a cena assieme e, già in quella occasione, pensai di gettare le prime esche nel campo del sesso per vedere se, nei giorni seguenti, fossi riuscito a sapere qualcosa di più sui suoi rapporti con mia moglie.
Invece,con mia grande sorpresa, abboccò subito.
Cenando, gli chiesi se era sposato ed avuta risposta affermativa ,espressi il mio rammarico perché ,gli dissi, con quel suo fisico perfetto chi sa quanto successo avrebbe potuto avere con le donne. Lui, subito, lusingato ed un po’ narciso, disse che in quel campo non aveva problemi perché, anche se era sposato, aveva sempre qualche ragazza da portare a,letto .
Gli dissi che, però ,era un doppio impegno, ma lui mi rispose che non gli pesava ,anche perché con la moglie faceva i figli, mentre con le sue conquiste faceva il depravato .
Mi raccontò che erano un gruppo di sei amici ,che si conoscevano sin dai tempi della scuola quando, da ragazzini, si sfidavano a chi aveva il membro più grande e più grosso ed alla fine ,quelli che erano risultati i più dotati della scuola,cioè loro sei ,avevano costituito una specie di club con delle regole ben precise, tra le quali spiccava il patto che ,finché rimanevano amici,ognuno avrebbe condiviso con gli altri l’amichetta o l’amante di turno. Questo accordo, fatto 25 anni fa, era ancora in essere e,sino ad oggi era stato sempre rispettato Gli chiesi cosa succedeva se le donne non condividevano il loro accordo e lui mi disse che non era mai successo , perché loro sapevano bene come costringerle ad accettalo.
Non volli approfondire il discorso. Finimmo di cenare e ce ne andammo.
Il giorno dopo ci incontrammo due volte nella giornata, per firmare dei contratti ed, alla sera, andammo di nuovo a cena assieme.,Dopo un po’ trovai la scusa per riprendere il discorso del giorno prima e gli dissi che per lui era facile fare conquiste perché era giovane, mentre io ,ormai, potevo contare solo sulla potenza del denaro .Lui, logicamente, cercò di lusingarmi dicendo che non ero inferiore a lui ed allora dissi che, forse, i miei modi per conquistare una donna, senza doverla pagare, erano superati e ,deciso a provare il tutto per tutto,gli chiesi come faceva lui , ai tempi d’oggi, a conquistare una donna.
E’ proprio vero che la fortuna aiuta gli audaci, perché mi disse che lui aveva un metodo infallibile, che in un paio di mesi lui era sempre riuscito a conquistare la donna che desiderava ed aggiunse che, proprio in questi mesi, stava facendo il filo ad una splendida donna sposata e che in questi giorni avrebbe fatto l’ultima mossa decisiva. .Mostrando grande interesse, gli chiesi di raccontarmi come aveva iniziato e lui incominciò a raccontare

IL RACCONTO

‘ Quando vidi per la prima volta quella donna, decisi che me la sarei portata a letto.
Con l’aiuto della sua amica,cui confidai le mie intenzioni e che, con un costoso regalo, avevo reso mia complice, un giorno organizzai un pranzo con le due donne ed un mio amico .Feci così la sua conoscenza ,cercai di essere il più galante possibile, poi alla fine la salutai e , come si usa tra i giovani, ci scambiammo un bacio sulla guancia.
Il giorno dopo le inviai a casa 25 rose rosse per ringraziarla della sua compagnia.
Dopo una settimana ci ritrovammo tutti e quattro allo stesso ristorante ed il seguito fù uguale a quello della prima volta..
La settimana successiva, stesso incontro, solamente, alla fine, l’amica disse che andava di fretta perciò chiese se,cortesemente, qualcuno poteva accompagnare a casa la sua amica.
Naturalmente mi offrìi subito e la riaccompagnai a casa e, quando lei stava per scendere e si girò verso di me per lo scambio del bacio , la guardai intensamente negli occhi e con decisione le posai le labbra sulle sue lebbra e la baciai. Lei rimase un po’ sorpresa , ma mi sorrise e scese.
Durante quella settimana le telefonai diverse volte ed, un giorno, le chiesi di uscire a pranzo con me. Lei disse che non sapeva se la sua amica era libera, ma le dissi che volevo uscire solamente con lei. Ci pensò un attimo ed allora l’anticipai dicendole che sarei passato a prenderla ad una certa ora.
La portai in un ristorante sul mare , fui molto romantico, le feci tutti i complimenti che mi passavano per la testa, poi la riaccompagnai a casa e,quando ci avvicinammo per baciarci ,entrambi puntammo subito verso le labbra dell’altro, ma dopo il bacio , rimasi con la bocca vicino alla sua e subito dopo le introdussi la lingua in bocca e la baciai con passione e nel cercare di tenerla stretta a me , posai una mano su una tetta e li la tenni sino alla fine del bacio. Lei sembrò confusa, ma subito dopo mi sfiorò nuovamente le labbra con le sue e scese.,
Le rose questa volta furono cinquanta e le telefonate molto più frequenti, con solo parole di affetto e di commento a quel momento indimenticabile del bacio
Un sabato le proposi di uscire nuovamente a pranzo, ma mi disse che al sabato, generalmente, andava, alla sera, in discoteca con la sua amica, allora le dissi che avrei provveduto ad avvisare l’amica che questo sabato lei non sarebbe venuta e ,così, noi due saremmo ritornati a cenare sul mare.
Così avvenne ed alla fine della cena salimmo in macchina e mi diressi verso la spiaggia. Spensi i fari e la presi subito tra le braccia ed incominciammo a baciarci.
Questa volta la mano sul seno non capitò per caso ed incominciai ad accarezzarle le tette e, visto che lei non protestava , introdussi la mano nella camicetta, la passai sotto il reggiseno e presi possesso di quella tetta nuda. Lei disse debolmente di no e mi prese il polso per togliere la mano ,ma le feci cenno di far silenzio e continuai a giocare con il capezzolo ormai di pietra Passai la mano sull’altra tetta, facendo cosi risalire il reggiseno sopra il seno che ora svettava splendido e nudo dietro l’apertura della camicetta. Spostai la bocca dalla sua bocca e lei incominciò a mugolare mentre le baciavo le tette e succhiavo i capezzoli.
Lievemente posai una mano sulla sua coscia e, lentamente, raggiunsi l’inguine e stavo introducendo la mano nelle sue mutandine , quando lei mi prese la mano e la fermò.,Le dissi all’orecchio che mi perdonasse ma che non potevo più fermarmi ,le rimisi la lingua in bocca e spinsi la mano che lei non trattenne e lasciò libera di raggiungere il centro del suo piacere..
Incominciai a masturbarla e ,quando sentii che era prossima all’orgasmo, tolsi la mano,mi aprii i calzoni, estrassi il cazzo, presi le sua mano e,la posai sopra dicendole che dovevamo godere assieme Lei incomincio ad accarezzamelo e poi continuò facendomi una sega stupenda Lei raggiunse l’orgasmo per prima ed io la seguii subito dopo
Ieri ho fatto il penultimo passo che mi porterà , la prossima volta, a possederla completamente.
L’ho portata a pranzo in un ristorante che è anche un motel e, dopo aver mangiato l’ho condotta in camera.
L’ho abbracciata,ci siamo baciati ed ho incominciato a palparla da per tutto. Quando le ho messo una mano sulla figa mi ha detto di no. Le ho chiesto di fare all’amore e mi ha detto che non se la sentiva che era sposata e non voleva tradire suo marito.
Le dissi che non era mia intenzione rovinare il suo matrimonio, ma solo godere con lei. Rimisi la mano sulla sua fica , la strinsi a me , la baciavo continuamente , ma lei mi disse che non voleva e che se mi accontentavo, potevamo godere come l’ultima volta.
Facendo la faccia del cane bastonato, le dissi che volevo rispettare la sua volontà e che perciò mi accontentavo che ci masturbassimo purché lo facessimo nudi e mi avvicinai a lei ed incominciai a spogliarla. Lei faceva resistenza, ma le dissi che se capivo il non voler far l’amore , la nudità non era certo un tradimento .Non era convita del mio ragionamento e neanch’io per la verità, ma per accontentarmi lasciò che la spogliassi
Quando la vidi nuda mi accorsi che non avevo mai visto una donna cosi bella. Mi spogliai in un secondo, la portai sul letto e li incominciai a toccarla e capendo che era enormemente sensibile alle carezze incominciai a baciarle le tette , la pancia e, quando arrivai alla figa, incominciai a leccare intorno alle grandi labbra. Allora lei non resistette ed allargò le gambe ed io mi misi in mezzo e la leccai finché raggiunse l’orgasmo e, senza interruzione ,continuai a leccarla fino a quando, dopo pochi minuti, raggiunse il secondo
Allora mi sono sdraiato e le ho detto che ora toccava a lei. Si mise seduta, mi accarezzo la cappella gonfia come una mela e vi pose sopra le labbra per baciarlo, ma senza prenderlo in bocca ,poi incomincio una lunga sega finche, quando raggiunsi il momento di sborrare, l’abbracciai, la misi sotto di me e le sborrai sul corpo.
Quando finirono gli spasmi del l’orgasmo, la guardai ed in tono deciso e severo le dissi che l’aspettavo in quella stanza sabato sera per scoparla,
Mi guardo sorpresa e mi disse che non sarebbe venuta e che il nostro rapporto sarebbe stato meglio interromperlo li.
Ci rivestimmo, la riportai a casa, le misi una mano sulla figa e le dissi che ci vedevamo sabato sera e che il nostro rapporto sarebbe incominciato proprio quel sabato.
Lei mi allontano la mano e scese
Sabato è domani e vedrà che viene, perché non sa che tutto quello che abbiamo fatto e stato ripreso de una videocamera posizionata in macchina e nella stanza di quel motel.
Ma la prossima settimana le saprò dire com’e andata ‘

FINE DEL RACCONTO

CAPITOLO TERZO

‘Ascoltai il suo racconto quasi in apnea ed enormemente eccitato, e’ la prima cosa che provai fù lo stesso desiderio , poi fallito,di dieci anni prima , ossia ,’ di portarla alla depravazione e provai uno strano senso di piacere nel pensare che, forse ,al posto mio, ci sarebbe riuscito questo rozzo individuo

Mi recai immediatamente in quel motel che certo non aveva una gran fama,e parlai con il proprietario. Gli spiegai la situazione , offrendogli qualsiasi cifra se mi avesse messo nelle condizioni di vedere quello che succedeva nella camera che avrebbe dato alla copia.

Mi disse che, essendo un motel da dove era facilissimo allontanarsi senza pagare e senza essere visti, aveva installato un sistema di telecamere a circuito chiuso in tutte le stanze e corridoi del motel.

‘Disse che mi avrebbe potuto’ accontentare, ma dovevo garantirgli che non avrei guardato nelle altre stanze e dovevo rimborsargli il costo della guardia giurata che avrebbe dovuto assumere quella notte, venendo meno il controllo delle telecamere,

Gli diedi 10.000 euro e quello mi mostrò subito l’ufficio dove potevo stare a godermi lo spettacolo

Sabato pomeriggio mi incontrai nuovamente con il mio amico-cliente e, dopo aver discusso d’affari, mi disse che aveva dato inizio all’attacco finale e che, quella mattina, la donna dei suoi desideri, aveva ricevuto’ una visita’ della sua amica,che continuava ad aiutarlo in questa tresca..

‘L’amica , spaventata , disse a mia moglie di esere a conoscenza di quanto era successo al motel e la consigliava calorosamente di andare, quella sera,all’appuntamento. Lei’ rispose che non ci pensava affatto, perché lui si era dimostrato arrogante e prepotente

L’amica le disse’ che doveva stare attenta, perché lui era cattivo e, quando voleva qualcosa o qualcuna, in un modo o nell’altro, se la prendeva e le raccontò che, per convincerla a parlarle, le aveva mostrato un filmato dove era ripreso tutto quello che loro due avevano fatto, dalla prima sera all’altro ieri e, per ricordo, le aveva regalato la stampa di due fotogrammi. Li prese e glieli mostrò: in uno si vedeva lei che gli menava il cazzo in macchina e nell’altro loro nudi nella stanza del motel, mentre lui aveva la testa tra le sue gambe’ e lei’ era in preda all’orgasmo.

Lui mi disse che gli era stato riportato che la donna esclamò ‘ mamma mia in che guaio mi sono cacciata ‘e ,rivolta all’amica ,disse. ,come inebetita , che aveva ragione e che doveva andare subito” a prepararsi . Si diedero appuntamento come ogni sabato per la sera, anche se, poi ,ognuna sarebbe andata per la sua strada.

Lui ,rivolgendosi a me , esclamò trionfate che, come mi aveva assicurato, la cosa era fatta e che, se gli girava, l’avrebbe scopata anche tutta la domenica e che lunedì mi avrebbe raccontato tutti i particolari.

Quel sabato telefonai che non sarei ritornato a casa sino a lunedì ,perché dovevo partire urgentemente .

Alle sette di sera mi recai al motel e, procuratomi da bere e qualcosa da mangiare, mi chiusi in quell’ufficio,,dopo aver dato altri 10.000 euro al proprietario perché, forse, mi sarei fermato anche la domenica. E mi misi in attesa

Lui arrivò per primo verso le 20 ,fece portare in camera dello spumante ed un vassoio di frutta,poi,rimasto solo, lo vidi prendere dalla valigia un vibratore,dei cazzi finti di varie misure ed altre cose chiuse nelle rispettive scatole e mettere il tutto nell’armadio.

Poi si fece una doccia,e, nudo, si sdraiò sul letto ed accese la televisione. Alle 20.30 bussarono alla porta .Lui si alzò e,nudo com’era, andò ad aprire e, naturalmente, c’era mia moglie

Lui le sorrise ,la fece entrare ,la baciò sulla bocca e le disse che era sicuro che sarebbe venuta. Lei non disse nulla,non fece alcun cenno ai filmati od ad altro, le bastava avere la consapevolezza che d’ora in poi era nelle sue mani..

Lui riprese a baciarla ed incominciò a spogliarla. Quando fu nuda si sdraiarono sul letto, lui incominciò a baciarla su tutto il corpo,e lei ,nonostante la preoccupazione,non poté fare a meno di eccitarsi .I capezzoli si indurirono e la fica incominciò ad inumidirsi..

Sino a quel momento lei era rimasta inerte, allora lui si sdraiò supino e le ordino di darsi da fare.

Lei prese il cazzo in mano ed incomincio a segarlo, ma lui si alzo ,si sedette cavalcioni sulle sue tette e’ preso il cazzo in mano’ le ordinò di aprire la bocca e glielo infilo fin quasi in gola,poi incominciò a scoparla in bocca.

Quando ebbe il cazzo ben duro, si spostò, le allargò le gambe e le disse che ,come promesso, oggi l’avrebbe scopata e glielo infilò dentro con un movimento unico sino in fondo. Lei incominciò a respirare affannosamente e , per la sua sensibilità estrema , dopo un paio di colpi’ ebbe il primo orgasmo,’ ma continuava’ ad ansimare e dopo poco godette di nuovo e così finchè lui le rimase dentro la fica

Lui aveva una resistenza paurosa , perché ,dopo un quarto d’ora, la fece girare, ma senza farla inginocchiare, le disse di aprire bene le gambe e quel cazzo, viscido per gli umori di lei, lo fece entrare, non senza che lei si lamentasse, nel suo culetto e vi rimase per lungo tempo

Lei, dopo i primi lamenti, ebbe la stessa reazione di quando la chiavava ,ossia, godeva continuamente.

Quando uscì da quel culo, la fece girare nuovamente ,si risedette sulle tette glielo rimise in bocca e dopo un po’ le sborrò dentro. Lei incominciò a sputare i primi spruzzi, allora lui tolse il cazzo, finì di sborrarle sul viso, poi le mollo un gran ceffone e le disse di non provarci mai più a far uscire una sola goccia di sborra dalla sua bocca. Lei disse che non aveva mai ingoiato ,che le faceva schifo,lui’ disse che’ era un problema suo, ma che d’ora in poi l’avrebbe riempita di botte se avesse fatto uscire anche una sola goccia.. Lei disse che doveva andar via, ma lui le disse che non aveva finito e che probabilmente avrebbero dormito li

.Lei, sapendo che io non rientravo sino a lunedì, non fece discussioni e rimase a scopare fino a domenica sera e fu obbligata a provare tutti i giochi che lui s’era portato dietro.

Il lunedì lui mi telefonò, perché voleva raccontarmi tutto .Cenammo assieme e mi racconto tutto quello che già sapevo, ma non finiva di decantarmi la’ bellezza di quella donna , di quanto fosse calda e quanto godesse nell’essere scopata in tutti i buchi.

Mi disse che domani pomeriggio,perché lei non può uscire alla sera,l’avrebbe presentata ai cinque amici con i quali intendeva condividerne il piacere.

Mi disse se volevo unirmi a loro così avrei potuto scoparla anch’io. Dissi che non era il caso ma che forse l’avrei fatto’ in seguito,’ se l’offerta sarebbe stata ancora valida.

Gli dissi, però, che mi sarebbe piaciuto assistere alla festa di presentazione e lui mi disse che non c’erano problemi, perché erano attrezzati per assistere,non visti, agli incontri di qualcuno di loro prima che avvenisse la presentazione della vittima al gruppo, in modo da poter esprimere il loro giudizio sulla donna . Avevano infatti in molte stanze delle telecamere nascoste che facevano capo ad un salottino con schermo panoramico.

Così l’indomani ,comodamente seduto su una poltrona, vidi lui entrare per ultimo in quella casa in compagnia di’ mia moglie ,.che ,.tolto il mantello, indossava un vestitino attillato,corto all’inguine con un decolté a V che arrivava sino all’ombellico,calze autoreggenti e tacchi a spillo .Era l’esibizione della lussuria. Lui le presentò gli amici uno per uno e poi,messosi alle spalle di lei ,prese i lembi della scollatura,li portò verso i lati ,in modo che l’abito si sfilò dalle spalle e le tette uscirono allo scoperto in tutto il loro splendore. Lei ,che non si aspettava certo quel gesto, cercò di coprirsi, si girò su se stessa mostrando la schiena agli uomini e lui ne approfitto per sollevarle il vestito e mettere a nudo il culetto, nudo, perché le aveva imposto di non indossare l’intimo

.Lei ,nella confusione più totale, mentre ancora tentava di nascondere le tette ,si rigirò per nascondere il culetto, non pensando che quell’abito, sollevato, aveva scoperto anche la fica ,che ora era in bella mostra davanti a tutti. Lui la prese per le braccia e la fece sedere su un divano, con il vestito alzato e le tette ancora mezze fuori . Le disse di alzare le braccia, ma lei si rifiutò ed allora le arrivo un altro sonoro ceffone e lui, con la mano minacciosamente alzata, le ordinò di obbedire.

Lei ,allora, con le lacrime agli occhi,alzo le braccia e lui le sfilò il vestito, lasciandola nuda,Rivolto agli amici chiese il loro grado di gradimento e tutti si complimentarono con lui .Allora si rivolse a lei e’ disse che non doveva provare vergogna nel mostrarsi nuda di fronte ai suoi amici, perché ,tra loro, condividevano tutto, anche lei, per cui, da oggi, doveva loro la stessa obbedienza che doveva a lui. .

Poi, rivolgendosi nuovamente agli amici, disse che era una donna di classe ma che ,sessualmente, era più puttana di quelle che sono in strada e che godeva come una maiala e chiese chi voleva provare.

Allora uno si alzò, si spogliò nudo mettendo in mostra un cazzo super e, messosi davanti a lei, le disse di fargli un pompino .Lei si guardò attorno disperata, poi lo prese in mano se lo portò alla bocca ed incomincio’ a spompinarlo, come solo lei sapeva fare.

Un’altro le si era seduto accanto ed aveva incominciato a palparle le tette poi,girate le gambe verso di lui, le mise una mano sulla fica e ,meravigliato,rivolto agli altri ,disse che era bagnata., Incominciò cos’ un’orgia che durò fino a sera .Lo prese in fica da tutti e tutti la incularono. Avevo però notato che nessuno aveva sborrato dentro o su di lei, ma tutti erano andati in cucina al momento di sborrare,

Quando ebbero finito di scopare, uno si alzo andando a prendere una bottiglia di Prosecco per festeggiare la giornata e quando ritorno aveva sei bicchieri pieni di vino ed uno per metà pieno di sperma. Finì di riempirlo con il prosecco,lo mescolò con un cucchiaino’ e poi invitò tutti al brindisi in onore della nuova puttana e per la sua iniziazione.

‘Lei, memore di quanto avvenuto alcuni giorni prima ,prese il suo bicchiere chiuse gli occhi e lo svuoto in un colpo solo..

Da quel giorno gli hanno fatto fare di tutto ,giornalmente doveva incontrare uno o più del gruppo e scopare con loro

Ogni tanto organizzavano delle feste a tema, per cui si trovò a scopare con donne ,con negri e con uomini mai visti prima.

La portarono a far seghe ai guardoni ,nei club privè la facevano scopare da tuti,,nei cinema a luci rosse si divertivano a farla scopare nei bagni con vecchi di ottant’anni..

Il tutto durò sei mesi. Un giorno chiesi a quello che ormai era diventato il mio amico, di partecipare ad un loro festino, ma chiesi di poter intervenire nel momento che decidevo io.

Un giorno si erano radunati in cinque e stavano scopandola come ogni volta che si trovavano assieme, quando uno propose una sfida,ossia, di vedere chi riusciva a sborarle più velocemente nel culo

‘La misero in posizione della pecorina ed allora mi avvicinai, feci loro cenno di lasciarmi spazio ed incominciai ad inculare mia moglie, ma con molta calma .Allora lei, che ormai partecipava con piacere ed attivamente alle loro bravate ,disse che avrei sicuramente perso per il tempo che ci stavo mettendo, ma ,quando stavo per sborrare, la presi per i capelli le girai la testa e glielo misi in bocca,

In un primo momento tenne gli occhi chiusi, ma quando senti i fiotti scenderle in gola alzò lo sguardo per vedere la faccia di chi stava godendo e, quando mi vide, incominciò a tremare e piangere. La guardai e le chiesi se mi voleva tra i suoi amici’ di sesso

Le diedi un bacio sulle labbra , mi riassettai i calzoni e le dissi’ che volevo che tutto continuasse così e che l’aspettavo a casa. Dissi salve a tutti e mi avviai alla porta .e, mentre stavo per uscire, sentii il mio amico che le chiedeva ‘ ma chi è quello ? e lei’ rispose ‘ mio marito ‘

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