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OrgiaRacconti CuckoldRacconti di Dominazione

usata da Lorenzo

By 19 Agosto 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Cosa ci faccio qui? Continuo a chiedermelo. E’ come un martello che continua a battere nella mia testa. Lorenzo il mio amico elettricista mi ha portato qui. Lo sapevo che non dovevo fidarmi di lui. Dopo quella volta nel suo chalet di montagna (vedi uno dei miei racconti precedenti). Eppure ci sono cascata di nuovo. Come al solito mi ha chiesto di vestire succinta, senza troppi fronzoli, cosi mi ritrovo con un piccolissimo vestito aderentissimo rosso, intimo dello stesso colore, trucco leggero ma gli occhi caricati al massimo, ciglia finte ad allungare il mio sguardo e tanto ma tanto rimmel. Una sfumatura di ombretto dai riflessi metallici, nero, marrone, bronzo e bronzo dorato a sfumare. Unghie lunghe colorate prugna, quasi nere. Scarpe nere senza calze’.pelle su pelle. Orecchini a cerchio grande’.ho letto da qualche parte che più sono grandi gli orecchini e più una donna vuole trombare’.non lo so ma io li scelgo sempre grandissimi’.mi piacciono così. Forse nel mio inconscio &egrave così. Ed adesso tutto questo prepararmi non &egrave servito a niente. Durante il viaggio non ha spiccicato una parola. Diretti verso Verona e basta. Non mi ha detto niente. Sudava e basta. Forse era tormentato da qualcosa, quindi, vedendo la sua insofferenza, ho continuato a chattare con il telefonino. Poi a un certo punto gli ho chiesto se voleva che mi togliessi le mutandine’.ma era distante. Lo odio quando fa così. Mi ricorda il mio ex marito. Quando gli chiedevo qualcosa di più e lui con la sua bigottagine mi diceva di no. Con il mio ex marito era così. Solo due posizioni. Io volevo di più e lui niente. Io lo desideravo dietro e lui no. Mi sono offerta a lui tante di quelle volte, allargando i miei glutei ma lui si rifiutava. Maledetto il suo lavoro e la sua mente così ristretta, sempre pronto a lamentarsi se mi trovava troppo vogliosa o con il culo che fremeva. Certo mi comprava i dildo ma non voleva sapere che uso ne facevo: se erano per la mia fica o per il mio culo. A lui non interessava, bastava che non lo tradissi. Poi un giorno l’ho scoperto con un trans. Era diverso tempo che non facevamo più l’amore così, un giorno, sono uscita prima di lui. Mi sono fatta prestare un auto da una mia amica, la mia l’avrebbe riconosciuta subito, e ho atteso che uscisse. L’ho seguito e quando ho visto che non faceva la solita strada per andare a giocare a calcetto, così mi diceva lo stronzo, ho avuto la conferma del sospetto che mi stesse tradendo. L’ho seguito fino a Vicenza e poi sulla statale che porta a Verona. Vedevo puttane lungo la strada, ma lui continuava dritto. Poi vicino alla zona industriale ha accostato una stangona alta, quasi nuda e con un seno che si vedeva a distanza che era rifatto. Ha caricato la stangona e si sono addentrati nella zona industriale. Li ho seguiti a luci spente. Ho aspettato dieci minuti e mi sono avvicinata alla sua macchina a piedi. Bhe ho visto il mio ex marito appoggiato al cofano della macchina piegato a 90 gradi e la stangona che lo stantuffava di brutto. Bhe &egrave scoppiata una rissa, io contro loro due. Piangevo e tiravo borsettate a destra e a sinistra. Ho mandato via il trans e ho continuato a maledire mio marito. Piangevo, ma non per il tradimento di per se, ma per il fatto che lui mi negasse quel piacere e invece, lui era lì che chissà da quanto tempo si faceva rifare il canale. Lo stronzo. Non mi sono mai sentita così umiliata. Bhe poi &egrave arrivata la volante e lì un’altra umiliazione a dover spiegare cosa stava facendo il frocio. Volevo tradirlo su due piedi con i poliziotti, ma ero troppo incazzata, la settimana dopo l’avvocato ha avviato le pratiche di separazione.

All’improvviso Lorenzo resuscita e mi dice di guardare dietro: c’&egrave un pacco per me. Allarmata gli chiedo dove stiamo andando
‘una festa privata’ la sua laconica risposta
‘quanto privata?’ chiedo insospettita
‘molto’
‘e se non volessi venire?’
‘vieni vieni’..te lo assicuro’ e ride. Capisco il doppio senso con un attimo di ritardo.
‘ma perché ti piace vedermi scopata da altri?’ capendo al volo quello che sarebbe successo ‘mi fai venire il dubbio che non sia abbastanza brava e che non riesco ad eccitarti come si deve’.e poi sempre sconosciuti, io ho paura’.gente che si svuota in me e poi’.poi mi fai sentire come una troia &egrave una umiliazione, immagina se c’&egrave qualcuno che mi conosce e va a dirlo a mio marito.’
Ride. Io metto il broncio. Ma il pensiero di essere usata ancora una volta mi eccita. Inizia a pulsarmi e sento che si sta preparando. Una volta quando ho avvertito questa sensazione e ho fatto una cosa. Erano le prime volte che facevo sesso e mi piaceva un ragazzo, bhe dopo averlo fatto ed erano due giorni che non ci vedavamo, ho ripensato ai momenti con lui e come mi toccava e subito’.si’.mi sono bagnata, allora mi sono chiusa in camera, mi sono spogliata e mi sono seduta a terra, ho aperto le gambe davanti allo specchio grande e mi sono guardata. Ero appoggiata al letto con la schiena e ho buttato la testa indietro e pensavo a lui e a quello che mi faceva. Come sentivo quella sensazione alzavo la testa e mi guardavo. Guardavo come si trasformava, come le labbra si schiudevano e diventavano turgide. Poi ributtavo la testa indietro e rivivevo i momenti di sesso con il ragazzo fino a quando sentivo che cambiava qualcosa, allora riguardavo e vedevo le labbra luccicare e sempre più turgide. Evitavo di toccarmi li però facevo scorrere le mie mani sui fianchi e sul mio seno. Piegavo le gambe e mi lisciavo l’interno delle cosce ma evitavo assolutamente di toccarmi. Rivivevo tutti i momenti con gli occhi chiusi a mente e li aprivo solo quando la sentivo cambiare. Alla fine era come un piccolo bocciolo, le labbra dischiuse come in bacio, gonfie e umide, si vedeva appena appena un piccolo buchetto, dove un cazzo non avrebbe fatto nessuna fatica ad entrare. Lucida, bagnatissima, prontissima, io invece ero in delirio. Ho fatto scivolare due dita dentro e mi sono data un paio di colpi. Sentendo arrivare l’orgasmo mi sono fermata e volevo che i miei muscoli stringessero qualcosa di simile al cazzo del mio ragazzo. Allora ho preso il flauto dolce che usavamo a scuola e prima di inserirlo un po dentro, ho rimesso le dita a bagnarle. Senza darmi colpi. Quando le ho tolte ho infilato la bocca del flauto con l’altra mano libera e ho iniziato a muoverlo sempre più veloce e contemporaneamente succhiavo le mie dita. Credo che mi sarò data una trentina di colpi poi ho dovuto tapparmi la bocca con la mia stessa mano per non urlare l’orgasmo. Da allora ho capito che i dildi sarebbero stati degli ottimi compagni di giochi. Dio che orgasmo quella volta. Da quella volta il mio flauto dolce sapeva sempre’.si’.insomma’.dei miei umori. Bhe vi dico che all’ora di musica ero sempre bagnata ripensando al tutto. Ed eccomi qui di nuovo con la mia passerina che si stava già preparando.

Arriviamo e parcheggiamo davanti un cancello. Siamo vicino Verona, un po oltre, nella campagna. C’&egrave una villa isolata.
Lorenzo manda un sms e il cancello si apre. Entriamo e vedo delle macchine parcheggiate. Spero che ci siano altre donne. Parcheggia anche lui il suo furgone e mi fa salire dietro. Mi spoglia e gli sussurro
‘non farmi fare del male’
‘non ti preoccupare’
Apro il pacco e tiro fuori un bustino di stoffa rosso con i lacci, un collare, una benda per gli occhi, manette, una gonnellina, una camicetta bianca semi trasparente e una mantellina’bhe vestita quasi da cappuccetto rosso poi tira il pezzo forte’.sa che ho una passione per i tacchi alti’..ma questa volta ha esagerato: un paio si stivaletti di velluto rosso con un sottilissimo tacco 15.
‘vuoi ammazzarmi? Come faccio a camminare con quei cosi?’ gli chiedo titubante.
‘ ti aiuto io’
Così mi vesto dentro il furgone. Ho quasi finito quando Lorenzo si presenta davanti a me con le manette. Gli porgo i polsi con un piccolo disappunto. Ora sono alle sue complete dipendenze. Mi mette anche il collare e non oso protestare. Ormai &egrave tardi. Quando mi benda invece gli faccio notare che camminare con quei tacchi, con le mani legate e per di più bendata sarà molto molto dura. Mi dice di non preoccuparmi. Sento che manda un altro messaggio. Le porte del furgone si aprono poco dopo. Evidentemente c’era qualcuno che aspettava. Mani mi sollevano e mi guidano sorreggendomi. Lorenzo mi avvisa che ci sono degli scalini e qualcuno da dietro mi solleva per i fianchi e mi deposita sulla soglia del pianerottolo. Sento almeno due paia di mani che mi tengono per la vita e le braccia. Sento i miei passi rimbombare in un lungo corridoio. Poi il suono cambia, evidentemente siamo entrati in una sala ampia vengo di nuovo sollevata e poco dopo rimessa giù. Provo a muovermi e sento che ora sono sopra un grande tappeto. Le mani mi abbandonano. Vengo lasciata sola credo in mezzo alla stanza, in bilico sopra i miei trampoli. Vorrei togliere la benda sopra gli occhi ma una voce suadente che proviene da dietro di me, mi dice di non farlo. Obbedisco. Resto immobile, solo ogni tanto ho un piccolo movimento per restare in equilibrio. Sento una porta che si apre e passi che entrano nella sala. Non riesco a capire quanti sono e il mio nervosismo aumenta. Una goccia di sudore mi scende lungo la schiena e accende in me un piccolo brivido. Sento sedie che si muovono tutto intorno e persone che finalmente si siedono. Cerco di immaginare la scena. Io al centro di una sala su un tappeto e sconosciuti seduti tutto intorno come in rituale. Passano alcuni minuti senza che accade nulla. Forse mi stanno osservando. Sento un mormorio di voci sommesse. Sento uno schioccare di dita e subito le mani che mi avevano guidato fino ad allora, riprendono possesso del mio corpo. Mi guidano a pochi passi da dove sono e mi appoggiano con il ventre ad un tavolino. Si deve essere proprio un rituale, spero solo che non sia una setta satanica. In un attimo la dolcezza sparisce e mi ritrovo legata con i piedi alle gambe del tavolo a gambe divaricate. Una mano mi spinge giù e sono allungata sul tavolo. Le mie mani vengono prese e tirate per le manette e subito fissate sul tavolo. Sono bloccata. Piegata a 90 gradi. La testa &egrave spinta di lato. Provo a protestare ma la voce suadente me lo sconsiglia vivamente, semplicemente mi dice che se voglio che le cose non peggiorino, devo assecondare la situazione. Di nuovo silenzio. Li sento allontanarsi. Alcuni lunghi minuti di silenzio assoluto.
‘ ti chiami cristina?’ finalmente qualcuno rompe il silenzio ‘si’ tenendo a mente quello che mi ha detto quello della voce suadente.
‘sei tu che un paio di anni fa hai fatto casino con un trans nella zona industriale di vicenza?’ ecco che mi hanno scoperta e ora arriva la punizione ‘no’ rispondo
Qualcuno si avvicina da dietro, mi alza la gonnellina e mi strappa le mutandine
‘si’.sono stata io’ prontamente correggo e subito vengo accarezzata sulle labbra della mia passerina. Si ribagna all’istante.
‘non ci importa perché lo hai fatto, ma abbiamo perso parecchi soldi in quella zona ora dovrai pagare’
‘ma io non ho soldi, quel frocio di mio marito neanche me li passa!!!’ urlo e subito vengo schiaffeggiata sulle labbra. Un colpo secco. Subito diventa calda, immagino che deve essere rossa per il colpo subito.
‘Lorenzo!’ urlo ‘non farmi fare del male’. Non finisco di pronunciare queste parole che subito vengo di nuovo colpita più volte. Poi silenzio. Rotto solo dai miei singhiozzi. ‘vi prego, vi prego’ continuo a mormorare. Improvvisamente mani iniziano a toccarmi. A massaggiarmi delicatamente. Giocano con le mie labbra e il mio ano. Mi accarezzano da per tutto e poi qualcuno si ferma sulla clitoride. Mi massaggia sapientemente e quasi mi sciolgo sotto quelle dita. Inizio a rilassarmi. Poi come &egrave iniziato tutto si ferma di nuovo. Sento persone che si allontanano e qualcuno si avvicina. Lo sento dietro, si abbassa e mi lecca lo sfintere. Dio mi sciolgo e cerco di spingere il mio culo verso il suo volto. Poi mi mette due dita nella fica e uno nel culo. Inizio a colare umori. Lo so. Non la controllo ed &egrave oscena la cosa. Potrei essere violentata e ci prenderei pure gusto. Poi si ritira e mi lascia in uno stato di agitazione. Pausa. Inizia un altro, lo capisco che &egrave un altro perché ha un po’ di barba che mi pizzica le natiche. Anche lui lecca e poi mi fa lo stesso servizio con le dita. Di nuovo pausa e io che inizio ad essere in calore come una cagna. Arriva il terzo. Stesso trattamento. Nooooo. Impazzisco. ‘vi prego’.trombatemi’ chiedo con una voce dolcissima. Arriva un quarto. Spingo più che posso prima contro il suo viso e poi contro le sue dita. Il cerimoniere se ne accorge e mi dice che non devo venire e appena il quarto si stacca vengo di nuovo colpita sulla fica, solo che invece di sopirmi mi infiamma di più. Inizio a gemere che voglio essere penetrata. Lo voglio lo voglio. Il quinto &egrave ormai una tortura. Non riesco a muovermi velocemente e questo lo fa con una lentezza esasperante. Sono al parossismo. Poi tutto si ferma. Passano minuti interminabili. Io mi lamento che voglio essere penetrata. Un po mi vergogno di essere così lasciva. Mi accorgo che il mio basso ventre si muove incontrollato ancora in cerca di piacere. &egrave umiliante. Essere così legata senza nessuna capacità di movimento e piena di voglia che quasi ci vengo al solo pensiero. Mi fanno domande ma non ascolto solo ripeto con una cantilena ‘fatemi venire, vi prego’. Lacrime scendono dai miei occhi, ma trovano la benda, mi bruciano. Il trucco sarà andato a farsi benedire e ormai sento che mischiato alle mie lacrime mi sta torturando pure lui’..&egrave come sabbia’..come’.si quando prendi una sborrata in faccia e ti finisce in un occhio. Brucia e gratta. La mia fica deve essere spalancata.
Adesso mi sembra di capire che riniziano il giro, ma questa volta mi torturano con due dildi, un cazzo finto per la fica che muovono lentamente a tirare le labbra e poi un plug per dietro. Fantastico quando entrano insieme. Sto per godere. Riesco a muovermi abbastanza per sentirli bene ed ecco che vengo immobilizzata e mi sfilano i due dildi. Poi arriva il secondo tipo che usa dildi leggermente più grandi e la scena si ripete’..aspetto il terzo con impazienza’..appena &egrave dentro voglio venirci. Cosi mi preparo a riceverli. Mi inarco più che posso e sono li ad aspettare ed invece vengo baciata sulle labbra. Dio sto per venire e mi metto a urlare ‘basta, basta non ne posso più, vi prego.’ Sono isterica. Voglio cazzo che non mi danno. Me ne arriva uno in bocca. Quasi stacco le catene dal tavolo con cui sono legata. Lo prendo. Lo assaporo. Mi mette in bocca solo la cappella. &egrave sufficiente a riempire la mia bocca. Deve essere un cazzo divino. Si allonta da me. Di nuovo il gioco dei dildi. Sempre più grandi. Gli ultimi due sono enormi e mi fanno male. Mi distruggono e mi allargano per benino. Sono tutta un singhiozzo.
Mi slegano le mani che però restano ammanettate. Mi vietano di togliere la benda. ‘va bene, basta che mi date il cazzo’ sono tentata di masturbarmi ma una mano mi tiene la testa sul tavolo. Per quanto mi &egrave possibile cerco con le mani di toglierlo. Ma ecco che sento l’odore di un cazzo vicino alla mia faccia. con le mani lo cerco e lo afferro. Me lo porto alla bocca e succhio. Succhio e lo tengo stretto. Farfuglio che voglio sborra e lo succhio con una avidità estrema. Si tira indietro e dalla mia bocca esce un unico lamento di no.

Finalmente un cazzo si punta alla mia fica. Spingo indietro e con un colpo lo solo l’ho tutto dentro. Si’si’.si
Mi muovo furiosamente e dopo solo 5 colpi vengo e urlo. Sono scossa dai brividi e dalle scariche di adrenalina. Godo. Godo con la lettera maiuscola. Un orgasmo intenso e liberatorio. Non ero mai arrivata a tenerlo tanto così e mi sconvolge. Troppo. Vedo colori e poi tutto nero, poi la luce torna. Ho gli occhi chiusi dalla benda, ma non ha importanza: &egrave tutto nella mia mente. Le mie gambe smettono di tremare e mi abbandono sul tavolo su cui ero incaprettata. Il tipo &egrave ancora dentro di me e mi tiene inchiodata. Inizia a muoversi ora lui e poco dopo vengo ancora una volta strappandomi ancora una volta un urlo. Forse l’orgasmo tanto aspettato mi provoca questo effetto. Comincio ad avere orgasmi uno dietro l’altro. Il tizio esce da me e subito un altro prende il suo posto. Questo prima da un colpo in figa e due nel culo. Poi si dedica solo al mio culo e godo anche così. Ho un orgasmo anale. Mi sento le viscere strappate vie ma gli chiedo di non fermarsi perché ci vengo un’altra volta. E il tipo ubbidisce e mi trapana con foga e forza. Chiedo di essere liberata e questa volta vengo accontenta. Scivolo in ginocchio . Ruoto e mi trovo con la nuca contro il tavolo e spalanco la bocca. Li voglio imbocca. E così fanno. Le mani legate scivolano fra le mie gambe e mi masturbo ancora. Passo da un cazzo all’altro e non mi interessa di chi siano. Vengo rialzata e rimessa a 90 grandi altri due si alternano nei miei centri del piacere e poi l’ultimo con il cazzo divino. Prima mi incula fino a togliermi qualsiasi resistenza e poi passa alla fica e finalmente prendo la mia prima sborrata in fica. Oh! Ora si. Mi porto le mani in fica e mi scarico quel nettare sulle dita e lo lecco avidamente. Poi a turno gli altri 4 mi trombano e mi vengono dentro. Vengo tenuta inchiodata e non mi lasciano più assaporare la sborra. Immagino che fra le mie gambe per terra si sia formato un piccolo laghetto. Poi mi sento allargare dietro e una lingua passa a leccare tutto. Una voce mi incita a scaricare tutto e contemporaneamente mi libera dalla benda. Tengo gli occhi chiusi e mi godo quel servizio. Solo dopo un po mi giro e vedo Lorenzo che mi sta pulendo con la sua lingua. No’.penso, un altro frocio. Do una occhiata in giro e finalmente vedo tutti i miei aguzzini. C’&egrave anche un trans’.&egrave quello del cazzo divino. Si avvicina e me lo sbatte in bocca. Lo succhio e mi lascio schiaffeggiare da lui. Mi prende per il viso e mi schiaffeggia con le mani dalle unghie lunghissime e poi con il cazzo. Mi tiene per i capelli e subisco il suo trattamento. Lorenzo &egrave sotto di me e si sta leccando tutto quello che cola dai miei orifizi e dalla mia bocca. Questo lo lascio, penso. Intanto, che lecchi. A turno mi inculano di nuovo tutti’..e l’ultimo &egrave una sorpresa: il mio ex marito.
No”.anche questa’..dovrò chiedere delle spiegazione sia a Lorenzo che al mio ex. Però visto che &egrave lui per ultimo che mi incula, mi scateno così che capisca quello che si &egrave perso per tanti anni. Trombo selvaggiamente. Lo stendo per terra e mi impalo senza nessun ritegno. Sbatto su di lui le mie natiche con forza. Deve essere doloroso per lui ma non mi fermo. Semplicemente lo distruggo fino a quando mi riempe le viscere di sborra e ancora non mi fermo. Quando sento che ha finito mi masturbo su di lui. Sulla sua faccia. Le mie contrazioni fanno uscire quello che mi ha appena scaricato dentro. Gli apro la bocca a forza e nonostante che sono legata glielo faccio ingoiare.
‘prendi questo brutto stronzo’ gli dico e poi ripeto con tutti la stessa cavalcata, solo che ogni volta vado dal mio ex e gli scarico in bocca il tutto. Tengo per ultimo Lorenzo. Lui lo faccio inculare dal trans mentre che io glielo succhio. Continuiamo così per tutta la notte finch&egrave i sei non ne hanno più. Solo allora mi allontanano da loro. Io ne voglio ancora. Mi hanno fatto diventare matta e sono stravogliosa. Mi metto da una parte con un dildo e vengo ancora due volte, finch&egrave stremata anche io crollo a terra e mi addormento. Lorenzo mi mette una coperta addosso e mi riporta a casa.
Mentre andavamo a casa Lorenzo dice solo una cosa
‘certo che sei una vacca senza misura’
E io di rimando
‘e tu un frocio’.con me hai chiuso’. Non dice niente forse se lo aspettava, non dice niente. Io mi piego in due e mi tengo la pancia ora mi fa male tutto. Ora mi fanno male le viscere, ora il culo urla il suo dolore di essere stato così abusato’.ora tutti i muscoli fanno male. Arrivo a casa e mi faccio una doccia poi mi infilo a letto. Tutto sommato sono contenta: ho goduto alla grande e un po mi sono vendicata dei due froci. ;-).

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