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Vacanza in Croazia con la mia fidanzata Giada

By 1 Giugno 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti,
sono Andrea un ragazzo di 29 anni, fidanzato da 3 con Giada.
Io sono un ragazzo normale, trentenne, barba, un po’ di pancetta, non sono eccezionale ne in misure ne in fisico.
Però in un modo o nell’altro ho sempre avuto i miei rapporti.
Lei &egrave una bella ragazza di 27 anni. Timida. Carina. Due belle gambe magre, un bel sedere un pochino sporgente, un po’ di pancetta come la maggior parte delle ragazze della sua età, e due seni stupendi.
Quello che vi sto per raccontare &egrave il vortice di sesso in cui siamo caduti assieme, diventando in tutto e per tutto una coppia cuckold, dove lei &egrave schiava di un altro e io invece sono tenuto solamente informato ma “fuori” da questo gioco.

Non nego che il mondo cuck mi ha sempre affascinato.
Siti, video, foto. Tutto però &egrave sempre andato a periodi.
C’era il periodo dei cornuti, quello delle lesbiche, cuckold, trans, gay. E così via. Ciclicamente.
Ma di certo mai avrei pensato di mettere in pratica certe fantasie.

E’ iniziato tutto l’estate di due anni fa.
Andiamo in vacanza in Croazia. E scherzando ci proponiamo di provare per la prima volta un’esperienza di naturismo.
Il secondo giorno, così, su un’isoletta sperduta decidiamo di provare le famose spiagge FKK.

Troviamo un posto sugli scogli dove metterci e io mi spoglio in fretta e furia.
Finalmente! Il sole su tutto il corpo &egrave forse la sensazione che, ad oggi, rimpiango sempre più di non aver provato prima.
Dopo qualche titubanza anche lei si spoglia. Via la maglietta, le scarpette da ginnastica, via la gonna…e poi via il costume.
E’ bella, tutta completamente nuda come piace a me.

Vi dico la verità, pensare che gli altri la guardassero e si compiacessero delle sue forme mi masturbava la mente.
E vi giuro che li per li &egrave stato difficile non masturbare dell’altro.

Dopo qualche ora, mille sguardi, tanti bagni, decidiamo di tornare a casa per la serata. Non sto neanche a dirvi il mio bollore.

Passa la sera, la notte e il mattino seguente decidiamo di tornare alla spiaggia nudista.
Questa volta &egrave lei più lesta di me a spogliarsi e stendersi al sole per il meritato riposo estivo.

E qui, comincia la nostra storia.

Passano una ventina di minuti e vicino a noi, poco distante, arriva una coppia.
Lui &egrave un uomo di 50 anni, bello davvero.
Alto, peloso il giusto, un bel sorriso. Capelli brizzolati.
Lei, a vista, avrà 15 anni in meno.
E’ comunque “donna”, non ragazzina.
Una donna con degli splendidi capelli neri, bella, con un bel seno e un gran bel sedere.
Un fisico che devo ammettere mi conquista subito.

Tempo una 15ina di minuti e davanti a noi passa una barca di turisti italiani, sono ragazzini, che come al solito si mettono a gridare verso tutti noi.
Il mio commento arriva subito “Soliti italiani, e lo dico io che sono italiano. Belle figure che facciamo in giro per il mondo”.
I due, tirati su dagli schiamazzi, si girano verso di me e lei dice “Hai ragione, i nostri connazionali sono ottusi, spesso volgari e sciocchi”.

Ci presentiamo sorridendo mentre Giada, lo vedo bene, &egrave intimidita dalla sua e dalla loro nudità.
Gaia e Marco sono due persone solari, parlano e ridono e alla fine si avvicinano a noi con gli asciugamani per quattro chiacchiere in più.

Siamo messi in questo modo su uno scoglio abbastanza grande e protetto, io a sinistra, Giada vicino a me, Marco vicino a Giada e Gaia al suo fianco.
Parliamo del più e del meno fino a quando non decidiamo di sdraiarci per prendere un poco di sole.

Sento, mentre sono sdraiato Giada e Marco che continuano a parlottare, lavoro, aspettative sul futuro, paesi da visitare e così via.
Noto un inaspettato feeling tra loro quando Giada si gira dandomi le spalle e parlandogli direttamente con tutte le sue grazie in vista.
Continuano così per qualche minuto quando sento lei che dice “aspetta, chiedo a Andrea di mettermi un po’ di crema sulla schiena e sulle gambe”.
Faccio per tirarmi su e sento la voce di Marco “Lascialo dormicchiare li, te la metto io, sono sicuramente anche più bravo a fare i massaggi” e giù una risata da parte di entrambi.
Mi sarei aspettato un suo sicuro rifiuto, a volte era capitato anche per scherzo di parlare delle cose a tre, ma lei aveva sempre chiuso l’argomento con un no secco.
E invece sento la sua voce “dai si, e ammetto che un bel massaggio mi farebbe anche piacere, lui in effetti non &egrave proprio capace e se a Gaia non da fastidio ne approfitto.”
“No, a Gaia non da fastidio nulla, tranquilla” risponde lui mentre Gaia annuendo si rimette giù a prendere il sole di schiena.

Così facendo finta di dormicchiare guardo con l’occhio mezzo aperto la scena, lei accosta bene il suo telo a quello di Marco, si mette bene in mezzo e da la crema al nostro nuovo amico.
Lui incomincia a massaggiarle le gambe, con cura, prima i piedi, poi i polpacci, le cosce, vedo Giada fremere leggermente.
Marco sale ancora, sui glutei e poi sulla schiena.
“Stai così, ti salgo sopra che viene meglio per collo e spalle!”.

Giada non fa in tempo a rispondere e lui &egrave già su di lei.
Sbircio facendo sempre finta di dormire e vedo che ha il suo pacco appoggiato al culo di Giada.
Le massaggia il collo e la schiena lei si rilassa e fa un movimento che conosco bene.
Asseconda la pressione del pene e allarga leggermente le gambe. Di solito questo per me &egrave un invito a nozze. Marco invece le scende di dosso e le da un’ultima passata di mani dalla schiena alle gambe e nel farlo vedo chiaramente che le accarezza quasi tra le coscie.

“Ti &egrave piaciuto eh il massaggio” dice Marco ridendo e guardandosi la mano.
“Si” risponde lei imbarazzatissima, mentre Marco ride portandosi la mano sulle labbra.
“Dai rilassiamoci ancora un pochino che poi andiamo a fare un bagno che ci vuole”. le dice Marco.

Passano poco meno di 10 minuti e vedo lei che si alza, mi viene all’orecchio e mi dice, “Vado a fare un bagno con Marco, tu stai qui per piacere”.
Si alza, e mettendo il suo bellissimo piedino sul viso di Marco dice: “allora, bagno?”.
Lui mordendole scherzosamente il piede accetta, si alza, la abbraccia in modo giocoso e la porta verso gli scogli per entrare in acqua.
Sono dentro, mi giro per vedere meglio, mentre Gaia si avvicina a me.
“Tu sai quello che sta succedendo vero? Io Marco lo conosco, quando vuole una cosa se la prende. E con Marco non si scherza, lui ordina, gli altri eseguono. Preparati Andrea perch&egrave a Marco non si può dire no”.
Non so cosa rispondere, rimango interdetto guardando Gaia, quando lei mi fa un cenno di guardare verso l’acqua.
Noto che sono uno di fronte all’altro, Giada ha una mano sulla spalla di Marco. Le mani di Marco invece non si vedono.
“Tranquillo, non stanno facendo niente di che” mi dice Gaia “Probabilmente Marco la sta masturbando, e sai, lui &egrave molto bravo! Tu sei mai riuscito a farla venire con le mani?”
“No” sussurro con la voce rotta dall’emozione.
Tornano a riva, sorridendo, e senza considerarmi si sdraiano sui loro asciugamani continuando a parlarsi.

La giornata passa con altri discorsi e loro due che ogni tanto vanno in acqua o si mettono la crema.
Verso le 15 Marco si alza: “Noi andiamo, Giada, come ti ho detto ci vediamo alle 20 da me. Ti passa a prendere Gaia per le 17.30. Il resto già lo sai. Andrea se tu vuoi vieni ma più tardi ok? Gaia ti darà le indicazioni”
Non faccio in tempo a rispondere, che Giada baciando Marco sulla guancia dice di si.

Ci alziamo anche noi, e andiamo a prendere con loro il traghetto che ci riporta alla macchina.

“Ma che fai?” le chiedo durante il tragitto verso casa.
“Non lo so, ma siamo in vacanza, lui &egrave un bell’uomo, un bel fisico…e anche li sotto &egrave davvero dotato, e insomma…mi piacerebbe arrivare in fondo. Non farmi cambiare idea ora. D’altronde tu me l’avrai proposto milioni di volte.”
Ci penso. “No, tranquilla, fai come credi ma tienimi aggiornato e stai in sicurezza”.
“Allora arriviamo veloci a casa, voglio prepararmi bene per stasera, andrò con Gaia a comprare qualcosina perch&egrave la roba che ho qui non va bene”.
“In che senso non va bene?” le chiedo. “Troppo casta” risponde lei “sei talmente basso che non ho portato nemmeno un tacco. Mi ha chiesto di essere attraente per la cena”.

Siamo a casa, sono sul letto che penso a quello che sta succedendo. Non ho la minima idea di cosa aspettarmi. Lei &egrave nella doccia, e non nego che vorrei vedere come si sta preparando. E se la mia testa ha mille pensieri, qualcos’altro in basso scoppia dall’eccitazione.
Esce dopo una buona mezz’oretta.
“Spostati, &egrave quasi ora e devo ancora finire!” si toglie l’asciugamano ed &egrave completamente nuda, le unghie dei piedi e delle mani smaltate di rosso.
“Con me non hai quasi mai messo lo smalto” le dico. “Vabb&egrave ma tu sei tu. A lui piace, poi mi ha detto che ha una passione per i piedi e le unghie smaltate le trova sexy. Hai visto Gaia che belle mani e che bei piedi che aveva? Tra l’altro fortunatamente l’estetista mi ha fatto una bella depilazione prima di partire. Altrimenti avrei dovuto ridepilarmi tutta e sarebbe venuta una merda”.
Guardo con amore la striscia sottile di pelo che le si alza dal taglio in mezzo alle gambe. E’ così sensuale penso.
Prende una gonna bianca lunga e a balze indossando sopra una una camicetta. Indossa tutto senza intimo. Poi si mette i sandali bassi che avevamo comprato prima di partire.
“Ma amore, niente intimo?”. “No, tanto penso lo comprerò nuovo e vorrei prendere quello che piace a lui.”
Rimango basito. Sembra che si stia preparando per un primo appuntamento…e infatti a pensarci bene &egrave così.

Sono le 17.30 e puntuale arriva Gaia, suonando alla nostra porta.
Apro io. “Ciao Andrea, Giada &egrave pronta?”
“Si”
“Perfetto, senti, questo &egrave il mio numero di cellulare, segnatelo. Giada, siamo già d’accordo, lascia il suo qui. Tu non scrivermi, ti contatto io. E poi ti dirò come e dove venire.”
“Va bene Gaia, però…”
“Andrea, nessun ma, nessun però…dai! Fidati e lascia libera Giada. Ok?”
“Ok, scusami Gaia”

Giada esce dal bagno, ha messo un filo di trucco.
Gaia la squadra da capo a piedi. “Aveva ragione Marco quando ha detto che avrei dovuto rifarti il guardaroba stasera, hai messo l’intimo?”. “No risponde Giada”.
“Fammi vedere che ti scatto una foto e la mando a Marco”

Giada senza farsi ripetere due volte la domanda, alza la gonna e sbottona la camicetta.
Un click e si riveste.
“Aspetta” dice Gaia “Marco ha detto che la camicetta devi lasciarla un po’ sbottonata per andare in giro. Sarà più divertente”.
“Ahah ok” risponde Giada. Detto questo, ridendo, escono.

E’ passata circa un’ora da quando sono uscite e non ho ricevuto nulla, sono agitato.
Sento vibrare il cellulare, &egrave Gaia. Apro il suo messaggio WA.
“Questo &egrave il vestito che abbiamo scelto per Giada” allegata c’&egrave un immagine.

La apro, e quasi sbianco, &egrave un vestito molto corto, con un’enorme spacco tra i seni che lascia intravedere le sue tette abbronzate mentre dietro ha la schiena completamente scoperta.
Penso al fatto che non ha intimo e mi irrigidisco subito. Rispondo dicendo che le sta bene. Visualizzato e nessuna risposta.
Passa ancora mezz’ora, questa volta gli squilli sono 3/4.
“Abbiamo scelto anche le scarpe. E devo dire che Giada con la sua nuova mise &egrave stata apprezzata dal commesso, guarda.”

Le foto sono tre, la prima sono le scarpe, tacco a stiletto vertiginoso, compeltamente aperte, nessun plateu, un piccolo laccio alla caviglia e poco prima delle dita.
La seconda foto &egrave fatta da dietro, vedo la schiena di Giada che il vestito lascia nuda e davanti a lei il commesso che le mette la scarpa. Quello che posso notare &egrave che Giada tiene le gambe aperte.
La terza &egrave da dietro il commesso e si,Giada ha le gambe completamente aperte. Sono sicuro che il commesso si sia goduto lo spettacolo.
Arriva ancora una foto, ed &egrave Giada che bacia il commesso vicino alle labbra. Ribollo dall’eccitazione e dalla gelosia.
“Spero si diverta” rispondo. Anche qui spunte blu e nessuna risposta. Sono ormai quasi le 20 “dovranno essere arrivate da Marco” penso.
Non ho più notizie di loro da circa un’ora. Sto evitando di masturbarmi come vorrei, ed &egrave una delle prove più dure che mi sia autoimposto in questi 29 anni di vita.
So infatti che se mi masturbassi fino a venire impazzirei di gelosia, i rimorsi mi prenderebbero lo stomaco e farei di tutto per andarla a cercare e riportarla indietro.
Ma so anche bene che lei non accetterebbe e che più di lei non accetterebbe Marco.
L’ho vista troppo convinta, troppo presa e questo non &egrave da lei.
Da quel poco che ho capito invece di Marco, lui &egrave una persona estremamente dominante.
Gaia, la sua fidanzata, mentre lui era in acqua con Giada, me ne ha parlato.
Ho percepito che c’&egrave poco da fare. Sa quello che vuole, sa come prenderlo. E devo accettare che la sorte abbia messo Giada tra le sue mani.
D’altronde era quello che volevo e che, in questi anni di fidanzamento, spesso avevo provato a mettere in testa alla mia ragazza. Ma ora che le cose sono reali, ora che sta accadendo davvero, &egrave tutto molto strano. Gelosia, eccitazione, sensi di colpa, paura. Tutto si mescola in un turbinio di emozioni mai provato prima.

Il telefono squilla per 4 o 5 volte di fila, la suoneria &egrave al massimo, non vorrei per sbaglio perdere qualche informazione su Giada.
Prendo il cellulare e inizio a guardare WA. Il primo messaggio, scritto sempre dal cellulare di Gaia &egrave firmato da Giada.
“Ciao Andrea” che strano mi chiama sempre Amore “mi sto preparando per la cena, abbiamo fatto altre spese, mi sono divertita molto con Gaia e so già che molto mi divertirò stasera con Marco. Non l’ho ancora visto. Giada mi ha tolto lo smalto e me lo ha rimesso. Ha detto che era poco rosso per i gusti di Marco. Ah per informarti, non siamo in albergo, loro hanno una casa qui che usano per le vacanze. Più che una casa una villa a dire la verità. Da questo momento parlerà solo Gaia con te, Marco ha deciso così. Sono contenta e sto facendo tutto quello che mi chiedono, per cui non ti preoccupare. Ciao!”

Non preoccuparsi &egrave una parola in questi casi. La preoccupazione c’&egrave ed &egrave tanta, ma l’eccitazione del momento, l’eccitazione data da quello che stiamo vivendo supera ogni paura.
Apro i messaggi successivi.

Nel primo vedo Giada seduta su uno sgabello, con solo un accappatoio addosso, truccata divinamente mentre Gaia la sta pettinando. Le sta facendo una treccia, cosa che ho sempre trovato sexy da morire sulle ragazze.

Nella seconda foto vedo che Gaia sta mettendo una crema sui piedi di Giada appena smaltati.

La terza foto invece &egrave Gaia completamente vestita. Ha addosso i sandali comprati oggi ma &egrave completamente diversa. Ha un vestitino nero che le scende sino alle ginocchia, le gambe velate in una calza a rete non grossolana né volgare, la parte sopra del vestito ha uno scollo a barchetta, non si vedono i seni.

La foto successiva la prende da dietro, lo scollo &egrave vertiginoso e arriva quasi al sedere. Sembra di intravedere un luccichio nel punto dove di solito si intersecano le poche strisce di tessuto dei perizomi. Ha un reggiseno, da dietro si capisce la qualità. Non &egrave uno da quattro soldi, sembra in pizzo, veramente fine.

Il messaggio dopo invece &egrave di testo. “Ciao Andrea, sono Gaia. Hai visto quanto &egrave bella Giada? Mi sa che così con te non si &egrave mai fatta vedere. Abbiamo deciso di non vestirci con l’abito bianco, per una serata mi sembrava veramente fuori luogo. Ci servirà sicuro più avanti, nei prossimi giorni. Marco ha deciso che da qui, sino alla fine della vostra vacanza, continueremo a vederci e Giada sarà nostra ospite. Giada mi ha detto che avete ancora 5 giorni. Sarà divertente. Ha accettato senza problemi, spero sia lo stesso anche da parte tua, ma come avrai capito non hai molto potere decisionale. Ritornando a noi, ti &egrave piaciuta Giada? Sono sicuro che quando la vedrà Marco sarà contentissimo. Qui &egrave piaciuta a tutti, guarda il video dopo!”

“A tutti?!?” Sono confuso. Apro di corsa il video che si stava scaricando.
Evidentemente lo sta facendo una terza persona, Giada ha il vestito nero tirato su, Gaia in ginocchio le sistema le autoreggenti. “Allora Giacomo, ti piace Giada, sarà contento Marco?”, “Assolutamente, dal mio punto di vista &egrave la donna più bella che &egrave stata portata da voi a casa. Sarà felice di averla a sua disposizione”. La voce &egrave vicina al telefono. Giacomo? Cosa vuol dire? Va bene Marco, ma questo Giacomo? Doveva proprio vederla?

Ho solo la forza di rispondere “Giada &egrave bellissima. Non ho parole”.

Ancora un messaggio di testo. “Si &egrave aperto il cancello della Villa. Marco sta entrando ora. Da questo momento tu non toccarti gentilmente, altrimenti sarà peggio. Te lo consiglio. A mezzanotte parti da casa. Ti manderò la geolocalizzazione. Buona serata”.

Sono circa le 20.15, e si prospettano le 4 ore più lunghe della mia vita.
Come faccio ad aspettare? Come faccio a non masturbarmi? Come faccio, e me lo chiedo davvero, ad essere così eccitato?
La mia fidanzata, la donna con cui ho intenzione di vivere la mia vita &egrave a casa di una coppia di persone che abbiamo conosciuto poche ore prima. Ed &egrave li con un’idea ben precisa, farmi consapevolmente cornuto per la prima volta.
Probabilmente questo &egrave solo il mio pensiero, lei in questo momento non sta nemmeno pensando a me, sta pensando a piacere a Marco, a dargli piacere e a prendersi il suo meritato piacere che, mea culpa, negli ultimi anni credo di non averle mai dato veramente.
Credo sia anche questo il motivo che mi ha spinto a non fermarla e che spesso, invece, mi faceva proporre a lei queste situazioni.
So bene di non essere così dotato, so bene di non essere un dio nel sesso, sia orale, manuale o penetrativo che sia. E mi dispiace. Vorrei essere un Rocco Siffredi dei poveri, ma no, non lo sono.
Penso che in fin dei conti Lei si meriti di passare questi momenti e credo sia giusto così.
Merito anche io queste corna, perch&egrave se la natura non mi ha aiutato io non ho fatto nulla per sopperire queste doti mancanti.

Vado al ristorante vicino, ma lo stomaco &egrave chiuso, ordino un insalata e basta. Torno in appartamento e mi infilo nella vasca, sono ancora le 22 e c’&egrave poco da fare. Devo aspettare. Rifinisco la mia depilazione, odio i peli superflui anche su di me.
Scelgo con calma la camica, l’intimo da mettere, le scarpe e i pantaloni. Mi cambio un paio di volte. La testa frulla all’impazzata e non riesco a prendere una decisione. Sono le 23 passate da una decina di minuti e io sono già pronto.
Accendo la televisione sugli unici canali italiani che ci sono. Su canale cinque va in onda Ciao Darwin. Ecco, tutti questi culi non li dovrei vedere. Il basso ventre mi si infiamma, vorrei toccarmi, mi sfioro ma mi fermo. Se mi toccassi verrei. E come ha detto Gaia sarebbe peggio.

Arriva finalmente mezzanotte e puntalmente arriva il messaggio di Gaia. Solo la geolocalizzazione, nulla più.
Scendo di corsa in strada, prendo la mia piccola Kia in affitto, imposto il navigatore e a velocità, ripensandoci, davvero folle mi avvio verso la villa di Marco e Gaia.
Dista circa mezz’ora da casa nostra. Dalla collina si vede il mare e la città vecchia. Un panorama mozzafiato penso. Giro un’ultima curva e la villa appare davanti a me. Maestosa, bianca, bellissima. Da ricchi &egrave il pensiero che chiunque di noi poco abbienti farebbe subito.
“Abbiamo avuto fortuna” penso, ma la fortuna va sempre conquistata e spesso vuole qualcosa indietro.

Arrivo al cancello e suono. La voce di Gaia mi sorprende, &egrave sicura e non ammette repliche, diversa da quella che ho sentito oggi. “Posteggia dietro il Mercedes di Marco, ti aspetto dalla porta laterale non da quella principale”.
Posteggio dietro l’enorme SUV di Marco come da istruzioni di Gaia e mi avvio verso la porta laterale.
La villa &egrave circondata da un enorme parco totalmente nascosto agli occhi indiscreti di chi volesse passeggiare nelle vicinanze. Io stesso non lo avevo notato prima.

Trovo la porta laterale da cui Gaia, splendida, mi aspetta. Ha un abito alla greca bianco con una piccola fibbia sul ventre. Ai piedi, cosa che come Marco anche io trovo eccitante, ha dei sandali oro altissimi. Mi sovrasta di almeno 25 centimetri.

“Vieni dentro su, non farmi perdere tempo gentilmente” mi dice Gaia scuotendomi dai miei pensieri.

“Chiedo scusa Gaia. Complimenti sei molto bella. Come sta andando? Gaia sta bene? Si sta divertendo? Devo portarla a casa? Cosa ha fatto? Stava così bene oggi. Piaceva anche a me” una selezione casuale delle mille domande che avevo in testa investe Gaia.
Lei mi fulmina con uno sguardo e, abbastanza severa, mi risponde.

“No, non devi portarla a casa. Ora vieni con me, basta domande. Anzi, gentilmente, apri la bocca quando te lo chiedo io. Per prima cosa, togli scarpe e calze, Marco gradisce così. Ci piace che sia tutto completamente pulito qui in casa. Ti sei masturbato?”

“No” rispondo mentre tolgo scarpe e calze. La seguo quindi verso una piccola porta.
Aperta entriamo in una piccola stanza. Il legno del parquet &egrave piacevolmente tiepido sotto i piedi. Uno schermo grande, sicuramente molto più di quello che ho io a casa, una sedia davanti e un’altra sedia messa di lato sono gli unici accessori che riempono i quattro muri.

“Siediti” mi dice “Qui &egrave dove resterai per la serata. Ovviamente Marco non ha voglia di essere disturbato. Tu da quello che ho capito vuoi sapere cos’&egrave successo e cosa sta succedendo nelle altre stanze della villa e Marco &egrave ben disposto a darti quello che cerchi ma ad alcune condizioni.”

La saliva &egrave azzerata ma riesco a ripondere “Certo, dimmi”.

“Prima condizione, non vedi niente dal vivo se non su sua decisione. A Lui piace la sua intimità. Seconda condizione, niente masturbazione, se venissi saresti propenso a frignare e con ogni probabilità faresti casino. Terza condizione, sarò io a scegliere cosa mostrarti e quando farlo, ovviamente dietro di me ci sono ordini precisi di Marco. O così, oppure esci da casa, torni al tuo appartamento domani ti riportiamo Giada ed il gioco finisce per entrambi. E credimi, da quello che ho visto non credo lei abbia intenzione di finirlo. La scelta che fai ora &egrave definitiva Andrea”.

Sono completamente senza parole, cosa faccio? La testa dice una cosa, il cuore un’altra, quello che mi ritrovo in mezzo alle gambe un’altra ancora.

Seguo, come putroppo si fa troppo spesso, il piccolo arnese che mi ritrovo tra le cosce.
“Accetto Gaia”. Un sorriso illumina, finalmente, il volto della donna che ho davanti.
“Bene Andrea, sono veramente felice, allora gentilmente abbassa i pantaloni e gli slip se ne sei provvisto”.

Non capisco bene, ma eseguo. Le dimensioni, già tutt’altro che eccezionali del mio pene sono ancora peggio. Sono imbarazzato davanti a Lei.
Gaia apre una scatolina, ne tira fuori un piccolo oggetto in acciaio.

“Come ti ho detto non ti &egrave permessa la masturbazione, e sono sicura che ciò che vedrai ti spingerebbe a farlo. Per cui questa sarà la tua cintura di castità. Vedo che Giada aveva ragione a dirmi che la misura S sarebbe stata grande per te. Questa &egrave un po’ più piccolina.”

Sono imbarazzatissimo.

“Vieni sporgiti leggermente”
Esito, ma faccio ciò che chiede. Mi sporgo come da sua richiesta. Lei avvicina una “mezza luna” di acciaio e me la appoggia dietro i testicoli.
Poi chiude la parte sopra con un altra mezza luna dotata di perni. Infine mi inserisce senza alcuna difficola il pene dentro la cintura.
E’ fredda mi copre completamente il sesso tranne per un solo piccolo buco sulla punta, un tubicino di acciaio mi separa i testicoli e si ricongiunge all’anello attorno alla base del pene.
Sono costretto dentro una gabbia metallica, ma Gaia non sembra contenta.

“Questa &egrave la versione base, magari nei prossimi giorni ne provermo altre. Ovviamente per te da oggi non &egrave possibile toglierla. Le chiavi le terrò io. Per domani te ne darò una trasparente in plastica dura e ancora un po’ più piccola che in questa ci navighi. La potrai portare al mare. Ora siediti e dammi le mani che te le blocco ai braccioli. Non si sa mai”.

Sono bloccato alla seggiola come un qualsiasi psicopatico negli anni bui dei manicomi.
E in fondo, posso dire di non esserlo? Sto accettando regole su regole senza sapere chi ho davanti. Non so nulla di Giada. Cosa sta facendo? Dov’&egrave? Che cosa sta provando?

Giada mi fa scendere i pantaloni e le mutande sino alle caviglie, li toglie e li ripiega mettedoli in un angolo.

“Cosi sarai più comodo. Se hai caldo dimmelo che togliamo anche la camicia”.

Annuisco senza pensare davvero a quello che mi ha detto.

“Iniziamo Andrea, ricordi l’ultima cosa che ti ho scritto questa sera?”

“Si” rispondo “Stava per entrare Marco in casa”.

“Ok bravo. Partiamo allora da qui” prendere il telcomando e accende il grande schermo piatto. Seleziona poi un device di rete, vedo che ci sono diversi video dentro. Ma l’anteprima non &egrave visibile. “Come capirai la casa &egrave ripiena di telecamere. Per gioco oltre che per sicurezza. Anche in questa stanza ce ne sono due diverse se guardi ai tuoi lati. Ora che lo sai, questo &egrave quello che &egrave successo all’arrivo di Marco…” schiaccia il pulsante, la televisione diventa per un momento nera, poi parte il video.

L’orario in basso a destra dice 20.17 minuti, si sente un campanello che trilla, arriva un ragazzo. Avrà si e no 25/25 anni. Petto muscoloso e piedi nudi, a cingergli la vita una specie di gonnellina. Tipo quelle dei gladiatori romani in cuoio.

“Questo &egrave Giacomo, penso tu lo abbia capito.” Annuisco senza parlare.

Arriva anche Gaia, bellissima nel suo vestito bianco, la porta si apre ed ecco entrare Marco.
Capisco perch&egrave piace. Così vestito &egrave ancora più imponente che nudo. Ha una camicia azzurra senza cravatta, le maniche sono tirate su. Sul braccio la giacca ordinatamente piegata e un orologio d’oro. Un paio di pantaloni che lasciano intravedere le caviglie e due mocassini scamosciati ai piedi.

Si avvicina a Giacomo che con un breve inchino raccoglie la giacca dal suo braccio, poi Gaia con un sorriso enorme si avvicina e lo baci con passione. Lui ricambia. Ma si stacca subito dopo.

“Ciao Tesoro” dice a Gaia. “Ho davvero una bella sorpresa per te! Credo sia il momento di farla entrare, non trovi?”.

Un battito di mani di Gaia ed ecco un rumore di tacchi, bastano pochi secondi e la vedo. Giada &egrave bellissima fasciata nel nuovo vestito nero. Non &egrave per niente incerta sui tacchi come invece avrei immaginato. Sembra completamente a suo agio. “Bentornato a casa Marco” dice avvicinandosi, poi lo vedo, per la prima volta nella mia vita, le sue mani stringono quelle del suo amante, i visi si avvicinano e dopo un attimo di esitazione si baciano. E’ un bacio lungo, molto più di quello scambiato poco fa con sua moglie. E’ un bacio da fidanzati, come se aspettassero da una vita questo momento. Si staccano e si ribaciano.
“Benvenuta nella tua nuova casa per questi giorni Giada, sono contento di vederti e speravo davvero che non saresti scappata via. Sei splendida in questi abiti.” La fa girare, la ammira, le sfiora le curve con le dita e la ribacia.

“Giacomo prendi le mi scarpe, Giada tu rimani qui”. Marco si toglie le scarpe e le passa a Giacomo, poi si rialza dalla sedia su cui si era seduto. Prende per mano Giada.
“Gaia, verifica che sia tutto pronto per la cena.”. Gaia annuisce e esce dall’inquadratura, Marco, solo con Giada bacia ancora una volta la mia fidanzata e per mano la accompagna in un altra stanza.

Ho il cazzo che scoppia, non ho idea se oggi Marco e Giada si sono masturbati in acqua, lei non me lo ha voluto dire.
E vedere realmente quel bacio, il viso di Giada felice per aver visto Marco…tutto questo mi ha sconvolto.

Si spegne lo schermo. “Ti prego Gaia, fammi vedere altro” dico quasi disperato.
“Certo, stai tranquillo, hai ancora un bel po’ da vedere.” mi rispondere Lei.

Preme nuovamente play, lo schermo si fa nero, si vedono tre divani. Seduti ci sono Marco, Giada e altre due coppie di persone. Sono scioccato. Cosa vuol dire? Faccio per aprire la bocca e protestare ma Gaia mi zittisce. “Zitto e guarda”. “Marco complimenti! Anche quest’anno non ti sei fatto mancare una bella ragazza per l’estate”.
“Grazie Margherita” risponde Marco alla donna che gli aveva appena rivolto la parola “e scusate lo scarso prevviso per l’invito a cena. Ma Giada l’ho incontrata solo oggi, &egrave valsa la pena aspettare. Non trovate?”
Un coro di “Si!” convinti si alza dai divani.
“Giada, alzati in piedi, presentati ai nostri ospiti”.
“Possiamo comportarci come al solito con Lei?” chiede un uomo panciuto con i capelli bianchi. Ha la faccia chiaramente da ricco ed al suo fianco ha la donna che ha parlato poco prima, sembra sia sui quarant’anni e il suo sguardo &egrave ora abbastanza severo.
“Certo, Gaia dovrebbe aver già spiegato tutto a Giada! Fate come sempre, ben consapevoli che oggi ceneremo e basta. Siamo solo alla cena di presentazione”.
Un attimo di silenzio e Giada prende la parola, le trema la voce “Piacere di conoscervi, sono Giada ho 28 anni e sono Genovese. Ho incontrato quest’oggi Marco e Gaia al mare mentre ero con il mio compagno. E devo dire che mi sento la donna più fortunata della terra. Sarò ben lieta di passar queste vacanze sia con Lui che voi che siete i suoi amici fidati”.
Con uno scatto si avvicina al primo uomo, e lo bacia sulla guancia.

E’ un ragazzo che avrà 40 anni, davvero bello. La fidanzata ne avrà una ventina. Sembra una top model, guarda Giada con aria quasi disgustata.

“Io sono Raffaele, ricordalo. Lei &egrave Carlotta”. dice lui.
“Buonasera ad entrambi” risponde Giada.

Si quindi gira verso l’uomo più maturo, che compiacente le porge il viso da baciare. Giada lo bacia e si mette a sedere accanto a Marco.

“Io sono Roberto” dice l’uomo “Sei davvero una bella figliola, non posso negare che vorrei vederti non coperta da quell’abito lungo anche se ti sta divinamente. Questa bella signora al mio fianco &egrave mia moglie Margherita. Sono sicuro che in questi giorni imparerai a conoscerci molto meglio di così”. Scoppiano tutti in una fragorosa risata.

Marco guarda Giada ridendo. “Prima lasciate che la conosca meglio io. Come vi ho detto ci siamo appena incontrati ma ho capito che lei era la ragazza giusta e che il suo uomo, se così lo posso chiamare, era il cornuto adatto. Vero Giada?”.

Giada, con uno sguardo quasi sognante si gira verso gli altri “Certo, Marco ha capito subito quello che sarei potuta essere per Lui ed io a nessun costo avrei potuto perdere questa occasione. Con buona pace di chi fino questa mattina mi accompagnava”.

Giù un’altra risata da parte di tutti. Sono estremamente umiliato e scioccato da quanto detto da Giada.

La televisione ritorna nera. Sono allibito dall’aver visto una ragazza così remissiva con gli altri e così dura con me.

Gaia interrompe i miei pensieri “Sei pronto ad andare avanti Andrea? Perch&egrave qui il tempo passa, ridendo e scherzando &egrave l’una passata e tra un po’ &egrave anche l’ora che tu vada a dormire.”

“Si Gaia, perdonami. Certo possiamo andare avanti”.

Nuovamente la televisione fa partire un video. La cena &egrave evidentemente finita, credo me l’abbia risparmiata per pietà Gaia. L’orario sul monitor segna le 22.50. Marco sta salutando le sue coppie amiche “Allora a domani mattina, ci vediamo al mare, abbiamo chi ci tiene i posti!”.

“Certo Marco” risponde Raffaele “divertiti finalmente questa sera. Ciao Giada a domani. Marco salutaci Gaia”.

Le porte si chiudono, Marco e Giada sono finalmente soli. “Che bella serata Giada, credo sia arrivata l’ora di una degna conclusione non trovi?”.

“Hai proprio ragione Marco, sono stata davvero bene con Gaia durante il giorno e sono stata altrettanto bene in compagnia dei tuoi amici questa sera. Ma devo dirti la verità, non vedevo l’ora che andassero via. Ho qualche sorpresa per te, credo che Gaia mi abbia consigliato alla grande, non vedevo l’ora di mostrartele e stare finalmente sola con te. Mi mancano le tue mani”.
Marco, con un fare dominante strinse la treccia tirando Giada a se e le piantò la lingua in gola baciandola avidamente.

Finito quel lungo bacio, Marco chiamò a se Giacomo. “Metti a posto la sala, prepara già per la colazione. Poi puoi andare a letto per questa sera. Domani sveglia presto. Grazie”.

Detto questo salirono le scale assieme.

La televisione &egrave di nuovo nera ma senza alcuna parola Gaia fa partire il nuovo video.

Un’enorme camera da letto, al centro un grande letto fatto alla perfezione, le finestre sono scure per la notte ma si intravede qualche luce in lontananza. Per terra un bellissimo parquet. Sento nuovamente il rumore dei tacchi, sono Giada e Marco che entrano in stanza.

Sono in piedi uno di fronte all’altro, si stanno baciando come due amanti. Le mani di Giada accarezzano il viso e il collo di Marco, la loro lingue si cercano, i corpi fremono dal desiderio.
Marco raggiunge la cerniera del vestito di Giada e la abbassa con maestria. Il vestito scivola grazie al suo aiuto e per la prima volta vedo come &egrave vestita sotto Giada che mi da la schiena.

Ha un reggiseno in pizzo nero, un minuscolo perizoma anch’esso nero, dove la “T” che separa i pochi fili di tessuto &egrave di un materiale metallico dorato. Il filo che le sparisce tra le natiche &egrave invece una fila di perline bianche.
Le gambe, magre e stupende come sempre, sono velate dalle calze a rete che già avevo visto.
Ai piedi, come da tutto il giorno, le bellissime scarpe col tacco nero.

Mentre continuano a baciarsi appassionatamente, Giada inizia a sbottonare lentamente la camicia di Marco. Ricordo bene il suo fisico curato, stupendo ed invidiabile per un over 50. Il pelo corto sul petto, la schiena liscia e muscolosa, le braccia grandi e definite. Adesso capisco ancora di più quanto possa essere attratta da lui Giada, soprattutto confrontando colui che sta baciando e toccando con me.
Dopo aver completamente slacciato la camicia a Marco, Giada inizia a leccare i capezzoli del suo amante. Lo sento ansimare godurioso. So bene come i movimenti decisi della lingua di Giada siano piacevoli…sui capezzoli e non solo.

Marco, solamente con i pantaloni addosso, tira su il viso di Giada, ricomincia a baciarla e inizia a sbottonarle il reggiseno. Non appena &egrave tutto sbottonato con un lieve movimento del dito fa cadere le spalline e Giada, con una sesualità mai vista prima, lascia cadere il reggiseno a terra.

“E’ da questa mattina che desidero sentire i tuoi seni nella mia bocca”. dice Marco buttando la bocca vorace sul suo seno. Lo stringe, lo lecca, lo succhia. La terza di Giada, che ormai ha la faccia già contorta dal piacere, gli entra quasi completamente nella bocca.

“E’ da questa mattina che spero di sentire la tua lingua su di me. Che ti desidero. Che desidero concedermi completamente a te. Soddisfarti. Darti piacere. Farti godere dentro di me” mugola Giada.

Non l’avevo mai sentita così eccitata.

Marco si stacca dal suo seno, e spinge Giada sul letto. La bacia in bocca. Scende con la lingua sul suo seno, sulla pancia, ma al momento di baciare finalmente il suo sesso si ferma.

In piedi appoggia le scarpe di Giada sul suo petto e slaccia i laccetti che le tengono ancorate al suo piede.

“Vedo che Gaia ti ha messo lo smalto più rosso possibile, mi conosce benissimo”.

Le sfila lentamente entrambe le calze e non appena Giada ha entrambi i piedi nudi si avventa sulle sue dita. Le succhia, le lecca, bacia la pianta, se li appoggia sul viso e sul petto.

Giada, come non le ho mai visto fare, spinge i suoi piedi nella bocca di Marco avida della sua saliva e del suo piacere.

Marco, con ancora i piedi di Giada in bocca si slaccia i pantaloni e lascia scivolare via anche le mutande. E’ completamente nudo mentre Giada &egrave ancora in perizoma.

Senza che Marco dica una parola Giada porta i suoi piedi laccati attorno al pene già duro del suo amante, lo accarezza, lo tocca e inizia una lenta masturbazione con i piedi.

Penso a tutte le volte che gliel’ho chiesto io ricevendo una risposta negativa. E poi penso a lei ora, distesa quasi completamente nuda sul letto di un estraneo, con i piedi tesi ed avvinghiati ad un pene grande ed eretto con il chiaro scopo di dargli il maggior piacere possibile.

“Sei già tutta bagnata, hai il perizoma zuppo” dice Marco sfiorandola tra le gambe. La guarda ancora dicendo “Stamattina non avrei tolto gli occhi di dosso alla tua fica. Adoro il fatto che tu sia interamente depilata tranne una piccola striscia di pelo”

Marco prende Giada per le mani, la tira su, si sdraia al suo posto. Giada, senza che lui le dicesse niente, si mette a carponi per terra. Prende tra le sue mani i piedi di Marco e inizia a leccarli. Li lecca, li bacia, li pulisce. Si mette le dita in bocca e le succhia come se dovessero da un momento all’altro darle il succo più dolce della terra.

Marco, stupito da quel trattamente la guarda. “Solitamente lo devo ordinare. Vedo che hai capito cosa mi piace, continua e poi vieni più su”.

Giada &egrave bellissima in ginocchio, con quelle perline che finemente le si insinuano tra le natiche. Continua a leccare ed adorare entrambi i piedi, sino a che piano piano non si rialza. La lingua percorrei polpacci, l’interno coscia. Con il naso sfiora il suo sesso e va più su nuovamente sui capezzoli per poi baciare ancora una volta Marco.

“Lo vuoi Giada? Sei sicura di volere tutto questo?”.

“Si Marco, non penso ad altro che te da oggi pomeriggio. Ti desidero, voglio farti godere”.

Detto questo scende sul suo pene e finalmente la vedo, completamente a contatto con il cazzo di un altro uomo. Poche volte a me era toccato l’onore di sentire le sue labbra sul mio pene. E le poche volte duravano poco senza farmi venire.

Ora invece era piegata sul letto di un altro uomo, con le piante dei piedi appoggiate al culo quasi completamente nudo, a leccare e succhiare il cazzo di un estraneo.

La sua bocca lavora con attenzione il cazzo di Marco, lo lecca partendo dai testicoli fino a salire alla punta. Lo scappella giocando con la lingua sul suo frenulo. Poi di colpo lo ingoia fino a che i suoi polmoni non iniziano a reclamare l’aria necessaria.

Marco, con gli occhi aperti gode. “Guardami Giada, mi stai succhiando il cazzo. Stai succhiando il cazzo di un uomo di venticinque anni più grande di te. Stai leccando le palle di un uomo che hai conosciuto solo poche ore fa. Sei una troia.”

Giada, con la bocca piena annuisce continuando il suo lavoro come se fosse l’unica cosa che le importasse al mondo.
Lecca e succhia con veemenza guardando negli occhi Marco che continua ad accarezzarle la testa e darle il tempo da lui desiderato.

Improvvisamente Marco la ferma, si alza da letto e facendola alzare in piedi. Le sfila il perizoma. Non appena quest’ultimo scivola via dai suoi piedi Marco si butta con la bocca sulla sua fica. Lei quasi cade sul letto dal piacere. Piegandosi prende la testa di Marco spingendola ancora più sul suo sesso.

“Leccami ti prego. Ti amo. Mi fai godere. Continua ti prego”. Mai avevo sentito Giada così attratta dal sesso orale. Lo odiava, diceva che nessuno era capace a leccarla o a penetrarla con le dita. Ora invece &egrave una gatta in calore decisa a godere ogni momento che si trova davanti.

Marco la rigira su di se, sdraiati iniziarono un furioso 69 dove Giada lecca e succhia a ritmo ininterrotto il cazzo di Marco che ora sembra veramente impressionante e maestoso. Marco invece lecca la fica di Giada, gustandone gli umori che cadono nella sua bocca e infilando a ritmo serrato due dita dentro di lei.

Come prevedibile Giada scoppia nel primo orgasmo della serata. Le sue gambe si strigono attorno al viso di Marco, che imperterrito continua a leccarla e a penetrarla. La sentivo godere. Marco si ferma e Giada crollando al suo fianco continua, ansimando, a gustarsi il suo piacere.

Marco, con il pene che ormai pareva scoppiare si alza in piedi. Mette Giada sul letto che con occhi estasiati dice “Ti prego, scopami, fammi venire e godere ancora. Voglio solo te”.

Per Marco quello fu un invito a nozze, punta il suo pene alla fica aperta e grondante di Giada e con un colpo di reni le entra dentro. Un sospiro di piacere uscì dalle bocche di entrambi.

“Ma il preservativo???” domandai io tentando di alzarmi.
Gaia mi rispose subito calmandomi “Marco ha mostrato a Giada le analisi fatte qualche giorno fa prima di partire. E lo stesso ha fatto Giada mostrando a lui il suo tesserino di donatrice. Tranquillo. Poi ha detto che prende la pillola quindi non c’&egrave da preoccuparsi”.

Continuo, un poco più calmo, a guardare il video. Marco mette le gambe di Giada sulle sue spalle e con fermezza inizia a scoparla. Non sono colpi forti, ma decisi, ben dati, profondi. “Si, ti prego, continua scopami Marco, sono tua, la tua troia. Mi sento veramente troia”.

Giada sembrava uscita da un film porno, gode veramente e non si fa problemi a dirlo in faccia al suo amante.

Marco dal conto suo non disdegna di sottolineare la sua condizione “Sei mia, sei la mia troia e ti stai prendendo il mio cazzo dentro. Ti voglio riempire del mio sperma, voglio che lo prendi nella tua pancia”. Alternava queste frasi a baci profondi con la lingua che rovista sempre più nella sua bocca.

Mentre continuavano questa meravigliosa danza Marco prese i piedi di Giada e continuò a scoparsela infilandosi alternativamente i suoi piedi in bocca. Aveva iniziato a scoparla veramente forte mentre si godeva quelle dita affusolate e smaltate. La scopava con forza, la usava per il suo piacere. Giada colava copiosamente “Vengo non ti fermare”.
Marco non si fece ripetere due volte quell’invito. Anzi, se possibile, continuava con ancora più forza, l’urlo di Giada sottolineò la sua venuta.

Era la seconda volta questa sera “Quante volte viene con te?” la voce di Gaia come una scossa mi portò al risveglio da quello stato catatonico.

“Zero” ammissi rassegnato. “Non sono capace a scoparla così. Non riesco. Mi stanco dopo poco, non riesco a farla godere penetrandola e con la lingua e la bocca non sono bravo”.

“Ora capisci perch&egrave lei non sarebbe mai tornata indietro da qui?” mi chiese Gaia “Ha bisogno di godere e ha trovato chi &egrave in grado di darle quello che cerca. Vedrai che servirà ad entrambi. Deve godersi questi momenti pienamente senza pensare a te, cornuto, che te ne stai a casa. Quindi adesso guardi finire il video, ti faccio sentire ancora una cosa e te ne vai a casa. Poi ti darò le istruzioni su cosa fare domani”.

Non so cosa dire, sono frastornato, pensavo che sarebbe tornata con me a casa. “Ma posso almeno vederla?” chiedo a Gaia.

“In video per questa sera. Domani al mare la vedrai dal vivo tranquillo. Marco vuole dormire, …dormire, assieme a Lei”.

Annuisco mestamente. “Dai guarda, non &egrave mica finito tutto”.

Ritorno a guardare il video, si stanno ancora baciando abbracciati sul letto. Il pene di Marco sembra marmoreo non essendo ancora venuto.
Dice qualcosa a Giada nell’orecchio e la tira su mettendola a 90, inizia a sbattersela a pecorina. So bene quanto gode lei in quella posizione, e infatti mentre viene scopata inizia a masturbarsi furiosamente.
Marco nel frattempo prende un tubicino di gel e inizia a toccare il buchetto di Giada”.

“No dai, non glielo darà mai” dico senza accorgermene ad alta voce. D’altronde lei a me non l’aveva mai concesso bench&egrave spesso gliel’avessi chiesto e spesso ci avessi fantasticato sopra. Non potevo pensare che la prima sua volta sarebbe stata con un estraneo in vacanza. Proprio non potevo crederlo.

“Zitto e guarda. Ma lo sai che Giada &egrave una donna e vuole godere? E lo sai che le donne quando godono col fisico e con la testa concedono tutte se stesse. Fatti due domande.” mi zittisce Gaia.

Non appena il pollice di Marco entra nel buchetto di Giada, infatti, lei comincia a farsi sbattere ancora più forte. Si spinge contro Marco come se volesse prendersi tutto ciò che &egrave nel suo diritto di donna.

“Hai mai fatto sesso anale Giada?”.

“Si…” risponde Lei mugolando. Ero convinto di no. Mille volte mi aveva spergurato di non aver concesso a nessuno la sua parte più intima.

“Raccontami amore, con chi…ti piaceva?”.

“Si…ah…mi scopava spesso il culo il mio…ah godo…ex. Ah…si…me lo scopava quasi tutte le sere. Era..ah…un porco…se lo prendeva sempre…ah si…”.

“Se fosse qui glielo ridaresti? Che cosa gli faresti Giada?”

“Ah…si…si…me lo farei subito. Lo succhierei come te prima. Piedi, mani, cazzo, tutto. Ahhhh. Si mettimi due dita dentro ti prego. E poi mi farei scopare e inculare da te e lui insieme. Ah…godo…si…Sarebbe bellissimo, voglio ancora il suo cazzo, lo immagino spesso…ah…cazzo si…ahi, scopami. Mi sa scopare bene…quando mi masturbo penso a lui”.

“Eccoti le due dita troia…e dimmi cosa pensi quando ti masturbi?”

“Penso ad Alex e al suo cazzo. Penso che vorrei essere ancora inculata e venire come con lui, penso al suo cazzo e a quando mi riempiva la bocca di sperma…ah ma tu sei meglio. Dovrei dirgli di venire ora. Così sarei totalmente vostra…Ah…ti prego mettimelo dietro…fammi godere”.

Sono allibito. Giada lo prende nel culo e si masturba pensando al suo ex. E ora chiede di essere inculata a pelle da uno sconosciuto. Sono senza parole. La saliva non so manco più cosa sia. E ora il mio cazzo gocciola come non mai e spinge contro le pareti della cintura di castità. Sia benedetta. Sono contento sia li.

Marco non si fa ripetere due volte quell’invito, esce dalla fica di Giada completamente bagnata e entra nel suo culetto. Con poca fatica a quanto sembra.

“Giada, da quanto non lo prendi nel culo?”

“Da quasi un mese…ah…scopami…ah…si ti prego…scopami!”

Cosa??? E’ matta? Io non le ho mai fatto il culo e stiamo insieme da tre anni, come &egrave possibile? Chi le ha fatto il culo

“Ah si, e chi te l’ha fatto il culo, a chi l’hai dato Giada?”

“Alex, alex….ah…ah…si…&egrave grande ah…amo il tuo cazzo…Alex, l’ho incontrato in pausa pranzo…ah…&egrave un porco mi ha portato a casa sua con la scusa del caff&egrave, ne avevamo voglia tutti e due…ah…mi ha scopata. E l’abbiamo fatto per più di due mesi…ah…ora però &egrave in vacanza e per un mese non l’ho più fatto. Ah…cazzo si godo cazzo”.

“Sei proprio una troia. Giada…prendi il mio cazzo nel culo. Ti piace? Dimmelo cosa vorresti ora”.

“Si…ah…sono la tua troia…ah…ah…ah. Vorrei ci fosse anche Alex e succhiarlo, vorrei il suo cazzo nella fica o nella bocca…vorrei che mi veniste dentro tutti e due. Che mi riempiste…ah…si”.

A quelle parole Marco aumentando il ritmo venne dentro il culetto di Giada urlando quanto fosse troia. Giada lo tenva stretto con una mano sul culo quasi a volersi far riempire più a fondo possible.

Scivolarono entrambi sul letto. E su un dolce bacio Gaia spense la televisione.

“Allora, che te ne pare Andrea? Contento? Hai scoperto delle belle novità mi sembra” mi disse Gaia.

Mi gira la testa. “Ma perch&egrave non me l’ha mai detto…sono incazzato. Che schifo &egrave una troia!”

“Non fare il coglione. Una troia si, lo &egrave. Ma non fa schifo. Lei &egrave bellissima. Quello che fa schifo sei tu. Un ragazzo che ha ceduto la sua fidanzata al primo uomo che ha incontrato in spiaggia. Un ragazzo che non si rende conto che la sua fidanzata si fa scopare per tre mesi dall’ex fidanzato nel culo. Sembra che non le hai mai toccato il buco. Quante volte avete fatto sesso nell’ultimo anno?”.

Ci penso. E mi vergogno. “Cinque forse…”

“E secondo te una donna può vivere con cinque scopate sotto la media all’anno. Te lo dico io, ha fatto bene ad andare con Alex e spero ci continui ad andare. Anzi lo inviterò qui da noi. Se lo merita. Lui si che ha a cuore la tua ragazza”.

Una fitta mi prende la pancia. Alex lo odio. Ma alla fine ha ragione Gaia. Sono un coglione. Non ci so fare, come posso pensare a Giada solo per me? Lei non voleva andare con altri perch&egrave aveva già Alex che la riempiva e la faceva godere. Altro che lezioni di inglese.

“Vieni” mi dice Gaia “ho ancora una cosa per te. Metti prima di tutto questa nuova cintura, andrà bene per domani. La chiave la tengo io” dice porgendomi una cintura di castità trasparente e decisamente piccola.

“Seguimi andiamo ad origliare dalla camera loro. Hanno finito di scopare un’ora fa. Ma conoscendo Marco vorrà farsi ancora una scopata prima di dormire”.

Gaia si toglie i suoi sandali e me li porge. Andiamo entrambi con i piedi scalzi per non farci sentire verso la porta della camera. Io sono con la sola camicia e la cintura, senza pantaloni n&egrave mutande ma mi interessa relativamente. Nel silenzio della villa sento già dei versi provenire dal piano di sopra. Che &egrave Giada lo capisco subito. Non dai versi…ma dalla voce. Sta gridando di spaccarle il culo. Le gambe mi tremano, il cuore batte fortissimo e quasi cado per terra.

Arriviamo alla porta, le grida di piacere sono fortissime. Giada non si fa problemi ad urlare come un’ossessa. D’altro canto siamo in mezzo al nulla sulle colline croate.

“Giada dimmi una cosa” sento dire a Marco

“Ah…ah…si…dimmi…cazzo..si”

“Andrea ti ha mai fatto godere così…da vera troia…”

“Chi?…ah…Alex?…Non come te…ma anche lui mi fa godere…ah…”

“No troia, non Alex. Andrea. Ah…che bel culo che hai…si stringe intorno al cazzo che &egrave un piacere”.

“Ah…ah…si ti voglio…scopami..Andr…ah. Cazzo. Andrea chi…ah…ah…ah…Alex mi fa godere ancora, lo voglio…oh si cazzo…con te. Fallo venire qui ora…ah…”

“Manco te lo ricordi…ahahah…Andrea…troia.”

“Ma chi…ah…il cornuto?…no…no…ah…scopami più forte…ah…ah ah godo…riempimi…vengo..oh..”.

Gaia sorride “Speravo in un discorso bello ma non immaginavo tanto. Ora va a casa. Domattina ore 10 in spiaggia tieni otto posti, ti do gli asciugamani, questo &egrave l’indirizzo della spiaggia dove andare. A domani cornuto.” Sono in macchina diretto verso l’appartamento che fino a questa mattina condividevo qui in vacanza in Croazia con la mia fidanzata Giada.

A metà strada mi fermo, ho di fronte a me Dubrovnik, l’antica Ragusa di Dalmazia, &egrave di una bellezza spropositata già di giorno, ma di notte ancora di più.

Ripenso intensamente a quello che ho appena vissuto, che sto viviendo e che continuerò a vivere per i prossimi 5 giorni. Il mio membro si &egrave calmato nella sua gabbia, &egrave paurosamente indolenzito, Gaia mi ha permesso di lavarlo con acqua gelata e sapone prima di andare via e rimettere la gabbia al suo posto.

Ma cosa sto accettando? Accetto di essere ingabbiato senza possibilità di togliere questo sistema di costrizione. Si lo sto accettando. Ma più di tutto accetto che la mia fidanzata Giada si goda il piacere che io non ho mai saputo darle.
Accetto, inconsciamente, anche il fatto che lei mi abbia già tradito da tre mesi a questa parte con Alex, il suo ex.
Perch&egrave alla fine &egrave così. Lo ha detto senza pensare a me e alle possibili conseguenze, l’ha detto mentre stava godendosi e facendo godere il cazzo di un altra persona. Ha ammesso di avermi tradito, di aver goduto, di avermi raccontato palle.
Ma non mi sento di colpevolizzare lei, penso di essere io quello che ha delle colpe.

Riaccendo la macchina e mi dirigo all’appartamento. In poco tempo sono sul letto che ho lasciato mezzo disfatto questa sera prima di andare alla Villa di Marco e Gaia. E’ tardissimo ma non riesco a dormire.
Sono nudo, con il pene ingabbiato che recrimina attenzioni dopo la giornata di oggi, ancora una volta la mia testa va a Giada, bellissima così nuda, mentre si fa scopare, mentre grida cose sconce, mentre confessa a Marco ed indirettamente a me il suo essere fedifraga.

Faccio per andare in bagno, quando appoggiato su un mobiletto trovo il suo cellulare. E’ ancora acceso non avendolo usato più dal pomeriggio. Un pensiero mi balena per la testa. Giada per forza di cose si sarà scritta con Alex. Voglio saperne di più, voglio leggere, voglio sapere se &egrave vero quanto ha detto e se c’&egrave dell’altro dietro.

Una sorta di eccitazione mi prende il basso ventre, collego al caricabatterie il cellulare onde evitare spegnimenti improvvisi, lo sblocco e lancio Whatsapp.
Ci sono una marea di chat non lette, maledetta tecnologia che ci rende tutti reperibili anche quando siamo distanti centinaia di km, poi quelle passate. Le scorro ma di Alex non c’&egrave traccia.

Sono quasi rincuorato. Faccio per mettere a posto il telefono quando poi mi viene in mente che esistono anche le chat salvate ma non visibili nella prima pagina. Vado a controllare e lo trovo. Trovo un AAAAlex. Tempo fa mi disse di averlo salvato così in modo che fosse il primo della lista dei contatti.

Apro la chat e mio malgrado con eccitazione mi immergo nella lettura.

Cerco di non leggere tutto subito, mandando la chat alle prima pagine. Noto che le conversazioni sono di due mesi fa. Evidentemente aveva cancellato le chat precedenti onde evitare di essere scoperta.

“Tesoro, ho voglia di aprirti per bene oggi. 12.45 da me.” scrive Alex.
“Ok…ne ho voglia anche io. Sono tre giorni che ci penso e mi masturbo.” risponde Giada.
“Troietta che sei, te l’ho sempre detto. Ci vediamo dopo”.

I messaggi dopo sono eloquenti, non sono dei giorni immediatamente successivi.

“Ho il culo in fiamme, sei uno stronzo…ma adoro godermi il tuo cazzo. L’unica cosa che mi manca di te” dice Giada.
“A me mancano i tuoi pompini, vedere la tua faccia piena di sborra, il mio cazzo che ti entra nel culo e la tua figa bagnata. Direi che sono messo peggio io. Alle 12.45 domani da me. Completino intimo.”
“Questo va bene?” risponde Giada con allegata una foto. La apro. E’ lei in un camerino di qualche negozio di intimo. Ha un corpetto con reggicalze e un microperizoma sotto. Mai visto cone me. Andiamo bene.

Il tenore dei messaggi continua così per un bel po’. Lei che lamenta la mancanza di sesso, lui che le da un’orario per andare a casa sua, loro che si godono la scopata nei giorni dopo.

Gli ultimi messaggi che leggo sono di quando lui &egrave partito per le vacanze. “Ciao tesoro, sono arrivato ora in Croazia. Qui si sta tutti nudi al mare…e ho una gran voglia di scopare. Anzi, stasera mi trovo qualcuna e me la scopo. Te l’avevo detto di raccontare una balla a quello scemo e di venire con me.”

Lei risponde “Dai non &egrave uno scemo…solo che a me piace troppo il tuo cazzo. Comunque l’ho convinto ad andare in Croazia quest’estate…sia mai…e comunque sono gelosa. Il tuo cazzo &egrave mio. Devo gustarmelo io. Stronzo.”

Son allibito, lei ha programmato tutto per cercare di incontrarsi con Alex. Che poi come avrebbe fatto non so…però trovo queste sue evasioni eccitanti. Sta con me, so che prova amore, ma ha bisogno di un uomo. L’ho sempre saputo. Ma non pensavo l’avesse fatto realmente. Non la pensavo capace.

Guardo l’ora, sono le 5 e tra 5 ore devo essere in spiaggia come chiesto da Gaia. Mi metto sotto il lenzuolo e a fatica mi addormento.

Sono le 8.30 quando suona la sveglia. Assonatissimo mi alzo, mi tocco in basso e mi ricordo di essere ingabbiato. Faccio una doccia veloce, metto il costume, prendo gli otto asciugamani e memorizzato l’indirizzo della spiaggia prendo la macchina e mi dirigo dove richiesto.

Arrivo in un paesino sulla costa croata, cerco di seguire le indicazioni del navigatore, posteggio la macchina in uno spiazzo dove già ce ne sono una decina. Da li seguo i cartelli che indicano la spiaggia scritta nel foglietto. Ovviamente &egrave una FKK.

Ci sono poche persone di persone completamente nude a prendere il sole, stendo in un largo spiazzo tra gli scogli gli otto asciugamani più il mio. E mi sdraio con ancora il costume. Non mi va che la gente mi veda ingabbiato.

Passano le ore ma ancora non vedo nessuno. Sono le 10.30 quando mi squilla il telefono &egrave Gaia.
“Pronto Andrea? Noi stiamo arrivando, hai tenuto i posti?”
“Si, ho tenuto i posti, siamo tra i due scogli centrali…”
“Ok, stiamo arrivando”.

Dopo altri venti minuti di attesa li vedo arrivare. Davanti a tutti c’&egrave Giacomo, porta tre borse da mare abbastanza grandi. E’ già completamente nudo, anche lui ha la gabbietta al pene.

Dietro vedo invece Gaia, le due coppie dell’altra sera e mano nella mano Giada e Marco.
Giada &egrave vestita di un costume minuscolo, o almeno così sembra da davanti. E’ bianco, le strisce di tessuto del reggiseno a stento le coprono i capezzoli, il davanti sembra carta velina trasparente.

Arrivano e mentre Giacomo posa la roba, Gaia mi guarda stranita. “Cosa ci fai ancora vestito, spogliati”.
“Ma ho la gabbietta Giada, la gente ci vede.”
“Non mi interessa, via quel costume, qui si sta nudi. Non hai letto? FKK?”.

Con mio dispiacere mi spoglio e rimango come Giacomo nudo con la gabbietta.

Marco mi si avvicina mano nella mano con Giada. “Ciao Andrea! Buongiono passato una buona nottata?” lui e i suoi amici ridono.

“Ciao Marco, a dire la verità no…dormire &egrave stato quasi impossibile. Tu tutto bene?”.

Forse non avrei dovuto fare quella domanda perch&egrave la sua risposta &egrave stata molto più di un semplice si. Si gira verso Giada, la bacia, la tocca e mi guarda “Secondo te? Certo che si.”.

Sono ancora una volta muto davanti a lui e Giada. Faccio per salutare Giada, la guardo, ma lei, guardandomi la gabbietta, si stringe ancora più a Marco.
E’ lui a parlarmi “Dai Andrea, forza, prendi il tuo asciugamano e mettiti un po’ più distante assieme a Giacomo. Evita di disturbarci. Non siamo tuoi amici oggi. Poi qui ci sono tante persone. Forse trovi qualcuna adatta a te.”

“Ma come, non sto con voi e Giada?”. “No” risponde secco Lui “Noi stiamo qui, tu e Giacomo un pochino più distanti pronti a venire se richiesto.”

Mestamente prendo il mio asciugamano e seguo Giacomo. Ci mettiamo a una decina di metri da loro.

Vedo che tutti e 7 si stanno spogliando nudi. Marco scioglie il nodo del costume a Giada che &egrave nuovamente tutta nuda.

Si siedono sugli asciguamani…Giada &egrave tra Raffaele che ha fatto a gara per mettersi vicino a Lei e Marco.
Roberto risentito scherza con Marco “Ti sarai goduto la tua fidanzatina stasera, lascia che oggi le stiamo un pochino vicino noi…e soprattutto vieni a raccontarci cosa avete fatto!”.

Marco ride, si alza e con un inchino lascia il posto a Roberto. “Ma certo Signore, da dove vuole che inizi a raccontare?” e giù altre risate.

Sono preso a guardare queste cose quando Giacomo si stende accanto a me. Il suo fisico &egrave chiaramente migliroe del mio, scultoreo, mi chiedo cosa spinga un ragazzo come lui a stare in gabbia. Noto anche che la gabbia che stringe il suo pene, perfettamente depilato come il resto del corpo, &egrave molto più grande della mia e soprattutto riempita tutta. In larghezza e in lunghezza.

Mi guarda e mi dice: “Sai che per te non sarà più lo stesso vero? Lei ha accettato di giocare in tutto e per tutto e ti assicuro che tutti loro sono estremamente perversi. Non stupirti di nulla. Lei farà ogni cosa che chiedereanno. E fidati ne sarà solo che contenta perch&egrave anche se umiliante potrà godere parecchio più che con te”.

Vorrei rispondergli per le rime, ma non riesco, probabilmente ha ragione. Mi stendo e continuo a guardare i teli posti a distanza. Sono tutti sdraiati.
Per la prima volta sento parlare la ragazza giovane, se non ricordo male si chiama Carlotta.
“Prima di ascoltare il racconto appassionato di Marco vorrei evitare di bruciarmi. E vorrei evitare che vi bruciaste anche voi. Altrimenti stasera anzich&egrave divertirci dovremo stare a metterci il doposole. Marco, può metterci la protezione la tua ragazza? Grazie”.

Marco sorride a Giada e guarda Carlotta “Non ti preoccupare Carlotta, ordinaglielo tu. Come ben sai sono sempre felice di offrirvi tutto ciò che &egrave in mio possesso. Per cui, fate voi. Giada, hai sentito Carlotta? Vai forza!”.

Giada si alza subito “Chiedo scusa Carlotta, inizio subito, qualsiasi cosa tu abbia bisogno sono qui”.

“Ecco, così mi piace di più” risponde Carlotta “inizia da Gaia e poi vai avanti.”

Giada si avvicina a Gaia, la quale sorridendo la guarda e le dice “Tranquilla piccola, mettimi solo un po’ di crema sulla schiena. Il resto ho già fatto”.

Giada si china e incomincia un breve massaggio sulla schiena di Gaia “A posto così, passa avanti come da richiesta di Carlotta.”

“Puliscimi prima i piedi” ordina la ragazza. Giada sempre in ginocchio accoglie in grembo un piede di Carlotta e inizia a pulirlo con le mani, cerca di togliere via ogni residuo di polvere. Non l’ho mai vista tanto dedita ad un massaggio.

“Fatto Carlotta, posso metterti la crema”. dice Giada

“Aspetta, conosco un modo per controllare la pulizia. Apri la bocca”.

Giada rimane un attimo interdetta, guarda Marco, ma il suo sguardo &egrave severo. Apre la bocca.

Davanti a tutta la spiaggia Carlotta infila il piede in bocca a Giada. “Dai forza, &egrave pulito? Lo senti pulito?”.

“No Carlotta” mugola Giada.

“Allora evita di dire che sono puliti se non lo sono, lecca, pulisci e dopo metti la crema”.

Non avevo mai visto Giada con una donna, ancor più come sottomessa…sono tremendamente eccitato. Penso anche che si meriti questa umiliazione pubblica.

Giada inizia a succhiare le dita smaltate di Carlotta, lecca negli spazi tra loro, vedo chiaramente la lingua che passa sulla pianta del piede. “Fatto Carlotta, perdonami, inizio a metterti la crema”.

Carlotta si sdraia a pancia in giù e vedo Giada che inizia a passare la crema sul corpo della sua momentanea aguzzina. Le massaggia le gambe, il sedere e la schiena, poi le chiede di girarsi.
Ricomincia anche sul davanti, le massaggia i seni, e le passa la crema anche sul pube.

“Posso andare avanti Carlotta?” chiede Giada. “Si vai, da loro” dice Carlotta girandosi poi a parlare con Gaia.

Margherità &egrave stesa già a pancia in su. “Vieni qui da me Giada, puoi mettermi la crema sul seno, vorrei evitare bruciature.
Giada inizia a massaggiare il seno…la vedo muoversi stranamente.

“Hai solo leccato i piedi a Carlotta e già sei tutta bagnata. Marco finalmente hai preso una ragazza bisessuale! Sono due anni che devo forzarle per farmi leccare”.

“Ahah Margherita, avrai anche tu finalmente la tua dose di piacere! Te la meriti! Ma non sapevo lo fosse. Giada, hai mai leccato una donna? Sei mai stata toccata da una Lei?”

“No Marco…ah…però devo ammettere che mi piace molto”.

Margherità toglie le sue dita dalla fica di Giada e gliele porta alla bocca. “Pulisci!”. Giada senza alcun timore si mette le dita della donna in bocca e ringraziando si sposta verso gli uomini.

Giada si presenta davanti a Raffaele. “Perdona la scortesia di Carlotta, &egrave così ogni volta che vede una bella ragazza. Senti Giada, io la crema l’ho messa già da tutte le parti…tranne sul cazzo. Vorrei evitare di bruciarmi, puoi provvedere tu?”.

Così dicendo si giarda a pancia in su e fa cenno a Giada di sedersi al suo fianco. Giada fa scendere la crema sul pene di Raffaele e subito inizia una lento massaggio. Lui sembra apprezzare dato che il suo membro inizia ad irrigidirsi, nel frattempo Roberto guarda divertito.

“Fermati così Giada, prima che venga. Ho detto di mettermi la crema mica di farmi una sega!” dice Raffaele ridendo “Vai da Roberto altrimenti &egrave invidioso”.

Roberto da quello che vedo ha già il cazzo discretamente duro, &egrave panciuto, normalmente peloso. Non &egrave un bell’uomo ma ha la faccia di chi sa che può ottenere quello che vuole. Merito dei soldi con tutta probabilità.

“Senti Giada, io non sono come Raffaele. A me fammi pure una sega. Con calma gentilmente”.

Giada non se lo fa ripetere questa volta, si gira e inizia a segare lentamente Roberto. “Posso baciarla Marco?” chiede Roberto “E’ dalla cena che ne ho voglia…”

“Fai pure Roberto. Però evita di venire dai. Siamo pur sempre al mare…meglio la comodità di casa no?”.

“Hai ragione” dice Roberto “Ma la sua lingua in bocca la voglio proprio provare”. Così dicendo prende Giada per la testa e inizia a baciarla avidamente. Vedo Giada ricambiare il bacio, e così facendo porta il culo leggermente in alto.

Raffaele ne tasta la consistenza, poi facendo scivolare la mano in mezzo alle natiche commenta “Marco, allora, vuoi raccontarci di questa notte. Da quel che sento vi siete dati da fare!”.

“A tempo debito Raffaele, ma vedrai che non ci sarà bisogno di raccontare, potrai provare tutto in prima persona”.

Roberto stacca la sua bocca da quella di Giada “Penso che ci sarà da divertirsi con questa lingua, e non solo quella” dice tastandole la figa ormai completamente bagnata. “Questo lo assaggio io” e così dicendo si porta la mano alla bocca.

Giada va vicino a Marco “Devo metterti la crema Marco?” chide. “No! Già fatto da solo, racconta agli altri però quello che abbiamo fatto questa notte. Anzi, quello che abbiamo fatto questa mattina”.

Giada latita “Si Marco. Questa notte ci siamo addormentati vero le 3.20 dopo aver fatto l’amore per tre volte. Quando ci siamo svegliati verso le otto avevamo entrambi ancora voglia e così dopo averlo leccato a lungo gli sono salita sopra e abbiamo fatto l’amore così. Poi lui mi ha messo per terra in ginocchio e mi &egrave venuto in faccia e in bocca. Siamo entrati entrambi in doccia e mentre ci lavavamo ho ripreso a succhiarlo, mi ha riempito la bocca ancora una volta. Io sono venuta tre volte, due mentre facevamo l’amore e la terza toccandomi mentre mi &egrave venuto in bocca sotto la doccia.”

“Quindi Giada” chiede Gaia “Per ora ti &egrave venuto solo in bocca e sul viso?”.

“No Gaia” risponde Giada “ieri mi &egrave venuto per due volte nel culo e una volta nella fica, &egrave stato molto bello sentirlo godere dentro di me. Era ciò che volevo più di tutto”.

Sono terribilmente eccitato. Giada, la mia fidanzata non ancora trentenne ha passato la notte e la mattina con un uomo così grande. L’ha saziato, gli ha dato ogni suo buco, si &egrave fatta venire dentro e si &egrave fatta comandare a bacchetta da una ragazza di 20 anni. Il pene mi fa male. Giacomo vede la mia sofferenza.

“Vai a farti un bagno, tranquillo non devi chiederlo a loro. Noi siamo fuori dai giochi oggi. Loro sono il gruppo di amici che &egrave al mare. Noi siamo solamente due persone qui…ma con loro non abbiamo nulla a che fare. Vai fatti il bagno nell’acqua fredda. Vedrai che andrà meglio”.

Accetto il suo consiglio e mi butto nell’acqua tra l’indifferenza generale. E quella di Giada, sorridente e con una mano sul pacco di Marco, &egrave quella che mi fa più male.

La mattinata e il pomeriggio passano quindi così tra racconti, panini serviti da Giacomo e vari bagni in acqua. Non noto mai nulla di particolare.
Nella mia testa frullano mille pensieri, vorrei che la prendessero tutti li. Che la scopassero in gruppo. Vorrei che venisse usata, abusata, torturata. Mi sento un cretino.

Sono ancora immerso nei miei pensieri sul mio asciugamano quando vedo Gaia dirigersi verso di me.

“Giacomo, andiamo. Prendi la roba dobbiamo andare a casa a cena. Andrea, oggi più tardi. Alle 2 a casa nostra.”

Nessun saluto, solo un ordine. Mi rivesto, prendo il mio asciugamano e mi dirigo verso la macchina. Guardo ancora Giada, si sta rimettendo il micro bikini bianco. Non mi degna di uno sguardo. Mi manca. La sera, anzi la notte, fatica ad arrivare. Mezzanotte &egrave passata da un pezzo, manca poco più di un’ora al momento in cui andrò alla Villa di Marco e scoprirò cosa diavolo sta succedendo la.
Ho il cazzo indolenzito al massimo, non ho mai provato una tortura così grande.
Non solo la parte psicologica, sapere Giada in mano a un manipolo di depravati mi spaventa ed eccita allo stesso tempo, ma anche fisica. Ho il pene rinchiuso in una gabbietta da un giorno intero e i tentativi di erezione vengono costantemente respinti indietro.

Guardo l’orologio freneticamente. L’una. Tempo di una doccia, un po’ di pulizia intima e sono pronto. Gaia mi ha mandato un messaggio. Dice di andare senza biancheria che non ne ho bisogno. Mi vesto con un pantalone leggero e una camicia, prendo e parto.

La strada, bench&egrave ci sia stato una volta sola la conosco a memoria. Con una paio di minuti di anticipo sono al cancello. Aspetto le due in punto so che le persone a volte non amano l’anticipo anche se breve.

Suono mi risponde come sempre Gaia “Metti la macchina più giù che i nostri amici si sono fermati a dormire. Lascia i vestiti in macchina e sali, entra dal retro. Ti aspetto”.

Con un po’ di imbarazzo, battuto però dalla fretta di sapere cosa sta succedendo, mi spoglio e mi dirigo a piedi verso il portoncino laterale.

Gaia mi aspetta in piedi, ha addosso un unica vestaglietta trasparente. I piedi nudi poggiano sulle punte per sporgersi e vedere dove sono.

“Sei arrivato, ci hai messo tanto tempo. Non sei interessato a sapere della tua fidanzata? Forse &egrave il caso che te ne torni indietro e ci si vede domani…”

“No ti prego Gaia, scusa il ritardo, perdonami, sono pronto a fare tutto pur di vedere cosa &egrave successo. Sono preoccupato”.

“Allora entra senza tante storie, vai nello stanzino” dice lei con un tono perentorio.

Entro nella stanza di ieri, per terra c’&egrave un piccolo materasso. “Tieni cambia la cintura, devi rimettere quella d’acciaio meglio. Prima però sciacquati con un pochino di acqua fredda.” cosi dicendo mi porta un catino ripieno di acqua e ghiaccio.

Il mio pene, che appena uscito dalla gabbietta aveva provato a diventare duro viene subito fermato dall’acqua fredda. Senza problemi Gaia mi infila la nuova, fredda, gabbietta.

“Dai siediti che ti blocco mani e piedi” dice lei mentre mi invita a farmi legare alla sedia.

Mi accomodo mentre con due cavigliere mi blocca i piedi alle gambe della sedia e con due polsiere mi fissa le mani ai braccioli della sedia.

“Quello che vedrai oggi sarà ancora più bello, se possibile, di quanto hai visto ieri. Giada &egrave stata fantastica, ha dato tutta se stessa. Per me &egrave una così bella scoperta che mai vorrei ritornasse a casa. Ora se sei pronto cominciamo”.

Accende il televisore e parte il video. L’ora delle riprese segna le 22. Stanno tutti parlando in un salotto, Giada ha l’abito bianco e ai piedi un paio di sandaletti dorati, simili in tutto e per tutto a quelli indossati il giorno prima. Le unghie da quello che vedo non sono rosse, ma da quanto indugiano le telecamere riesco a capire si tratti di un french.

Da quanto riesco a capire hanno appena finito di mangiare. Si stanno sedendo sui divani attorno ad un grande tavolo basso.

“Marco” dice ad un certo punto Roberto “Che ne dici di farci vedere Giada in tutto il suo splendore? Potresti spogliarla e mostrarcela. Non aspetto altro da oggi pomeriggio”.

“Certo Roberto, credo sia arrivata l’ora anche per voi di godervi questa ragazza. Giada, vai da Roberto…spogliala tu!”

Giada si avvicina a Roberto che &egrave seduto sul divano. “Metti il piede qui, sulla mia gamba, prima uno e poi l’altro” le dice Roberto. Con il piede sulla sua gamba il vestito sale e lascia le sue parti più intime in vista mentre lui le slaccia i sandali. “Però, sono curioso di vedere meglio che intimo Gaia ha scelto per te. Lei ha sempre gusto e da sotto la gonna non riesco ad apprezzarlo bene”.

Dopo averle tolto i sandali si mette dietro di lei e lascia scivolare via il vestito. Ha un perizoma bianco, il davanti &egrave in pizzo semi trasparente. In mezzo una spaccatura che lascia uscire le sue grandi labbra.

“Bellissimo Gaia! Brava come al solito!” dice Roberto, sottolineato da Raffaele.

Raffaele si avvicina a Giada e inizia a baciarle le natiche. Le assapora. Le morde. Poi le sfila perizoma. Ora Giada &egrave l’unica nuda in tutto il salotto.

Roberto prende per le mani Giada e la tira verso di se, inizia a baciarla e Lei risponde insinuando la lingua nella sua bocca.

Giada senza che lui le chiedesse null’altro porta le sue mani sulla patta dei pantaloni, e con maestria che mai avevo notato in lei sbottona la cintura, il pantalone stesso e sfila il cazzo dalle mutande.

Inizia a masturbarlo lentamente… “Marco, la tua Giada &egrave proprio brava a fare le seghe…mi piaceva già oggi al mare…ma adesso me la voglio godere…” e così dicendo chiude gli occhi e reclina all’indietro la testa godendosi il massaggio.

Margherita intanto va dietro il marito e gli sbottona la camicia. “Dai Giada, leccagli i capezzoli, bacialo. E poi scendi con la bocca sul suo cazzo. Son due giorni che non vede l’ora di sentire le tue labbra su di Lui, mi ha devastato la bocca per due giorni da quanto l’hai eccitato”.

Giada spinta dalle parole di Margherita si dirige verso i capezzoli di Roberto. Li bacia, li lecca e li succhia. Tutti guardano eccitati. Scende sulla pancia pronunciata dell’uomo, lecca attorno l’ombelico per poi scendere sul suo pube.

Lo schermo si fa nero all’improvviso. “Andrea” mi dice Gaia “Vuoi continuare a vedere la serata?”

“Si” rispondo io seccamente.

“Allora devi accettare il fatto che domani succederà un qualcosa che non ti piacerà molto, non posso dirti nulla. Devi accettare sulla parola, senza sapere niente. Se vuoi vedere accetti che per Giada domani ci sia un regalo, che a te probabilmente non piacerà. Altrimenti torni a casa adesso, e domani Giada &egrave di nuovo tua. Cosa vuoi fare?”.

Peggio di così non ho la minima idea di cosa possa succedere.
Senza ragionare do nuovamente una risposta affermativa. E senza aggiungere altro riparte il video.

Giada &egrave in ginocchio, culo all’aria. Sta succhiando il cazzo di Roberto avidamente. Che troia. Lo lecca e lo succhia. “Leccagli il culo Giada” &egrave Raffaele ad intervenire. Vorrei aspettarmi un suo rifiuto ma so che ormai &egrave impossibile. Mille volte avevo chiesto a Lei questa pratica su di me, ma in cambio ho sempre avuto un rifiuto schiafato.

Ora invece le mani di Giada si spostano sulle gambe di Roberto, le alzano lievemente, mentre la sua bocca va sulle sue natiche. Dolcemente le bacia, poi piano piano infila il suo viso nel culo del nuovo amante. Assaporando quel sapore che dal mio corpo non ha mai assaggiato.

Raffaele intanto si avvicina a Giada, e ormai completamente nudo, la penetra di colpo da dietro. Un piccolo gemito esce dalla bocca di Giada che però si riattacca subito al culo di Roberto. Inizia così una scopata furiosa alla pecorina mentre Roberto le alterna la bocca, tenendole i capelli, dal cazzo al culo.

Dopo qualche minuto Roberto con versi gutturali le riempie la bocca, mentre Raffaele si stacca per lasciargli godere le labbra di Giada.

“Cazzo Marco” dice Raffaele “questa cagnetta ha una fica fantastica!!!”. “E non hai provato il culo” risponde Marco che intanto si sta facendo succhiare dalla compagna di Raffele.

La scena che ho davanti &egrave la più tipica delle orge, penso, con l’unica differenza che la portata principale &egrave la mia fidanzata. Non &egrave una cosa semplice da descrivere, perch&egrave quando vedi la ragazza che hai sempre amato e visto nel ruolo di “fidanzata” essere trattata da donna e troia, quando la vedi godere e alla ricerca del piacere suo e degli altri…ecco ti cambiano tutti i tuoi punti fermi.
Capisci quanto inadeguato sei, quanto &egrave logico che lei abbia te come fidanzato e mille altri come amanti.

Nel mentre questi pensieri mi ronzano nella testa Giada &egrave stata messa sul divano. Ha le gambe oscenamente aperte e Gaia le tiene i piedi dietro la testa.

Raffaele &egrave impegnato a leccarla tra le gambe, senza dimenticarsi di passare sul culetto. Gli altri, senza perdere tempo si stanno divertendo tra di loro. Margherita &egrave in ginocchio a pensare a Marco e a suo Marito.
L’unica che manca &egrave Carlotta.

Mentre Giada si gode ad occhi chiusi una profonda leccata arriva Carlotta. E’ completamente nuda, bellissima, in mano ha un frustino e attorno alla vita uno strap on.

“Sei bellissima Carlotta” le grida Gaia.

Carlotta senza proferire parola si avvicina a Gaia, e dopo averla baciata profondamente, inizia a picchiare forte il frustino sulle piante dei piedi di Giada.
Giada urla in un misto di dolore e piacere per la leccata, ma dopo poco Raffaele si alza lasciandola con un orgasmo sulla punta della lingua.

Raffaele le tira il culo un po’ fuori dal divano e senza pensarci due volte la penetra dietro. Giada urla, prova a divincolarsi dalla stretta di Gaia, ma viene tenuta ferma.

Carlotta continua a frustarla sui piedi, sul seno, sulla pancia mentre Raffaele come un treno continua a possederla analmente.

“Ti piace Raffaele” dice Carlotta con una punta di gelosia “Ti fa godere sta cagna?”.

Raffaele non risponde e aumenta i colpi nel sedere di Giada.

“Senti troietta” dice ancora Carlotta questa volta rivolta alla mia fidanzata. “Muoviti a far venire raffaele nel tuo culo. Perch&egrave dopo devi servire me. E io sono peggio di lui. Mi stai facendo incazzare”.

Quelle parole però, più che Giada che non ne poteva niente se non godere, aizzarono ancora di più Raffaele che prese a dare colpi ancora più forti per poi scoppiare nel primo orgasmo proprio nelle viscere di Giada.

Raffaele ancora ansimante si buttò per terra, mentre Roberto, che nel frattempo si era gustato il pompino di sua moglie, si avvicina a Giada spostandola con la testa verso il poggia braccia del divano. Prese i suoi piedi esattamente come già aveva fatto Gaia poco fa appoggiandole il cazzo al viso. Giada senza dire nulla prese a succhiare avidamente quel pene turgido.

Gaia, che ora era a mani libere si diresse verso il culetto di Giada ed iniziò a leccarlo, quasi volesse lenire il dolore della penetrazione precedente. Lo leccava mentre colava del piacere di Raffaele, poi, con la bocca piena si buttò a baciare Giada e il cazzo di Roberto.

“Spostati” disse Carlotta a Raffaele il quale cedette il posto tra le gambe di Giada alla fidanzata.

Con un movimento deciso Carlotta puntò il suo strap al sesso di Giada e la penetrò senza troppa difficoltà.

Giada iniziò a gemere, anche perch&egrave il dildo che la stava penetrando era davvero grosso e soprattutto Carlotta sembrava un indemoniata. Spingeva forte nella fica di Giada che a gambe aperte succhiava nel contempo anche Roberto.

Succhiava e godeva, si lasciava usare inerme.

Di colpo Carlotta fermò la sua scopata, si tolse lo strapon e andò dal suo fidanzato per farsi prendere. Scoparono selvaggiamente per terra, amandosi come mai avevo visto fare. Si rotolavano furiosamente e lei, salendo sopra a ritmo infernale, esplose nel suo orgasmo.

Giada, di suo, lasciata con il solo cazzo di Roberto in bocca sembrava riprendere fiato. Non feci in tempo a pensare questa cosa che Giada disse a Roberto “Prendimi Roberto, vorrei che mi venissi dentro, dentro di me”.

A Roberto non parve vero, si buttò sul divano e Giada gli salì sopra.

Con una mano Giada prese il pene grosso e turgido di Roberto e lo punto alla sua fica, poi si lasciò cadere sopra e buttando le braccia al collo di Roberto inizio a cavalcarlo lentamente come se stessa facendo l’amore con lui.

Giada presen a baciare Roberto, le loro lingue si cercavano mentre le mani di lui non riuscivano a star ferme e viaggiavano tra le sue natiche e i suoi seni. Li prendeva, li strizzava e quando le loro bocche non erano a contatto li succhiava avidamente.

Dal canto suo Giada continuava la sua danza sopra il pene di Roberto, saliva più in alto che poteva quasi a fare uscire la cappella e poi si lasciva ricadere portando il suo sedere leggermente indietro.

All’improvviso Giada inizio a velocizzare i suoi movimenti e anche le sue urla si fecero più forti, Roberto ugualmente reclinò la testa sul divano e Giada si buttò con la lingua dentro la sua bocca. Sembrava che limonassero alla stessa velocità della cavalcata che ormai era diventata furiosa.
Scoppiarono entrambi in un potente orgasmo, a tempo, e ora Roberto con le mani teneva fermo il culo di Giada per consentirle di prendere tutto il suo seme.

Si continuarono a baciare per diversi minuti, Giada aveva sempre il pene di Roberto dentro di lei. Nel frattempo anche gli altri che non avevano ancora smesso di scambiarsi piacere l’uno con l’altro vennero stremati chi prima, chi dopo.

Gaia chiuse il video. Io ero bianco come un cencio. Il mio pene, seppur di dimensioni estremamente ridotte rispetto a quelli che avevo visto fino a poco tempo fa era gonfio e picchiava contro le pareti della cintura di castità.

“Mi sono bagnata anche io a rivederlo” disse Gaia “Avrei voglia di scopare di nuovo. Ma fortunatamente tu sei in gabbia…anche perch&egrave scopare con un pene come il tuo sarebbe solamente un atto per fermare qualche prurito. Non certo per provare piacere. Ci penserà magari Giacomo questa notte. Ora, direi che hai visto quasi tutto. Li ci siamo divertiti ancora un pochino. Ma ti evito altre scene come questa, vorrei farti vedere qualche altra cosa e poi ti mando a casa. Che ne dici Andrea?”.

Muto come un pesce feci un cenno con il viso accettando la sua decisione.

Il video tornò ad accendersi, era un bagno con una grande vasca idromassaggio già accesa e piena di schiuma.

Dopo pochi secondi arrivano Giada e Marco, entrambi completamente nudi mano nella mano.

“Ti sei divertita stasera tesoro? E’ stata la tua prima orgia?” chiese Marco mentre versava dello champagne in un calice trasparente.

“Si! La prima e devo ammettere che &egrave stato bello e devastante ma…” rispose Giada.

“Ma?” chiese Marco

“Ma non ho passato nemmeno un momento con te, mi sei mancato. Mi &egrave mancato fare l’amore con te”.

“E’ per questo che siamo qui” rispose Marco bevendosi il calice appena riempito, poi con la mano prese la testa di Giada e la spostò verso il basso.

Giada non si oppose minimamente, appoggiò le sue natiche alla pianta dei piedi ed inizio a baciare il cazzo di Marco.

“Domani ci sarà una sorpresa per te Giada…so che ne sarai felicissima” detto questo Marco si lasciò cadere in acqua, Giada lo seguì e iniziando a baciarlo gli salì sopra per l’ennesima scopata di quella splendida serata. E’ tardissimo quando Gaia spegne il video. “Andrea, &egrave l’ora di andare a casa. Domani non sarà una giornata facile per te. Ma ti prego, di fare come hai fatto sino ad oggi. Guarda in silenzio e ringrazia le persone che hai davanti per quello che stianno facendo per te.”
Non riesco a capire bene quelle sue parole ma, mentre Gaia mi slaccia le fibbie dei polsi, non riesco a fare altro che rispondere affermativamente.
“Domani hai tutta la giornata per te Andrea” continua Gaia “io e Giada durante il giorno saremo assieme per shopping. Devo dire che ci ha preso gusto per la roba sexy e di classe. Era così contenta quando gliel’ho detto. Quindi tu durante il giorno vai al mare, rilassati, stai sempre con la tua gabbietta e non preoccuparti per lei. Abbiamo in servo una sorpresa che lei amerà tantissimo”.

Completamente slacciato dalle fibbie mi rivesto. Ho caldo, quasi che mi sono abituato a stare in nudità.

“Domani sera verrai verso l’una e mezza” mi dice ancora Gaia “prima al massimo ti manderò qualche messaggino io. Ora vai a casa e riposati. A domani”.

La porta della Villa di Marco si chiude dietro di me. Vado indietro a prendere la mia auto mentre la fresca aria della notte mi accarezza il viso.
Il giallo dei lampioni illumina fiocamente la stradina in macchina mi porta al cancello principale, mentre guido penso, come ormai abitudine da due sere a questa parte, a questa incredibile storia che mi sta succedendo.

Sono eccitato. Ho il pene che vorrebbe essere turgido, recrimina una sorta di liberta, libertà che sicuramente non vedrà sino al prossimo lavaggio in acqua gelata supervisionato da Gaia.
Vorrei masturbarmi, vorrei fare l’amore con Giada, vorrei potermi permettere una notte di sesso con Gaia e le altre donne in casa questa sera, ma tutto questo a me non &egrave permesso. E credo che probabilmente &egrave anche meglio così. Mi accorgo che sto raggiungendo una sorta di consapevolezza dei miei limiti, fisici e in qualità di amatore.
Il mio pene, attualmente &egrave chiuso in una gabbia di acciaio lunga qulcosa come 4 cm. E ci sta dentro, senza problemi. Sento la pressione quando mi eccito ma poi? Se lo liberassi quanto diventerebbe? 10? 11? Forse sperando tanto 12. Cosa potrei far provare a Giada che oggi ha preso incessantemente tre cazzi differenti di misure sicuramente non inferiori ai 18 cm? E che dire della mia larghezza? Se va bene avrò 3 cm di larghezza alla base e 1.5 alla cappella.
Quando per Giada e le altre sarebbe una perdita di tempo fare l’amore con me?
E poi, fare l’amore o fare sesso…insomma, non sono un amatore capace di far godere le donne col sesso penetrativo. Probabilmente &egrave più semplice che si masturbino loro mentre io non faccio altro che infilare avanti e indietro il mio pene dentro di loro.
Cosa sentirei? Largo e caldo probabilmente. Cosa sentirebbero loro? Nulla.

Tutto ciò mi umilia, terribilmente. Ma per qualche strana ragione questa sorta di umiliazione mi eccita.
Mi da consapevolezza e rafforza la mia idea che tutto ciò che stiamo vivendo non solo sia un giusto premio (e forse il giusto stile di vita sessuale) per Giada, ma sia anche un vero e proprio preludio a quello che dovrebbe essere la mia vita con la mia fidanzata.

Casa mia ormai &egrave pochi metri davanti a me. Posteggio e, dopo aver aperto la porta, vado verso il bagno. Faccio una doccia veloce e riguardo il mio pene rasato ingabbiato. Cosa aspetterà domani a Giada, quale sorpresa per lei? Non lo so e forse non lo voglio nemmeno sapere.

La nottata e la giornata di domani saranno lunghissime, mi metto a letto e prendo una pastiglia rilassante. Il torpore piano piano scende su di me e mi addormento come da qualche giorno non facevo.

La mattina dopo un dolore intenso al basso ventre mi sveglia. Ho il pene che reclama un’erezione negata da 3 giorni, ma la gabbia ferma tutto.
Corro in bagno e mi butto sotto una doccia ghiacciata. Piano piano la sensazione scompare lasciandomi un senso di conforto.

Guardo il telefono, ci sono una decina di messaggi. Li apro ed &egrave Gaia che mi scrive. Sono messaggi di più un’ora fa. Ho dormito veramente troppo.

“Ciao Andrea, sono Gaia” recita il primo “sono dall’estetista con Giada, le ho fatto rifinire tutta la depilazione. Oggi per lei sarà un giorno speciale. Deve essere bellissima”.

Il secondo messaggio &egrave una foto con didascalia delle sue mani e dei suoi piedini.
“Già che siamo dall’estetista rifatto pure il franch a mani e piedi. Ora scrub su tutto il corpo, hammam, massaggio e via così…sarà super per stasera”.

Il terzo messaggio ancora una foto, Giada &egrave nuda nell’hammam contorniata da uomini, tutti completamente nudi di cui molti con una pancia prominente, intenti a guardarla. Lei con una gamba tirata su che lascia vedere bene la sua intimità parla con un ragazzo molto giovane e molto palestrato. “Dimenticavo di dirti che negli hammam si sta nudi…e che Giada ormai ha una facilità a rapportarsi con gli altri che non ti sto a dire, soprattutto se giovani e connazionali…guarda qui!”.

Nel messaggio dopo Giada &egrave seduta vicino a questo ragazzo in un’area relax. Le sdraio di Giada punta verso il lato di quella del ragazzo.
Sono entrambi vestiti del solo accappatoio bianco, stanno bevendo qualcosa e Giada ha il piede appoggiato alla gamba del ragazzo.
Tenendo la gamba in questo modo, l’accappatoio e aperto proprio tra le cosce. Sembrano ridere entrambi di gusto. La mano del ragazzo gioca con le dita affusolate del piedino di Giada

Poi ci sono una serie di fotografie sempre di Giada con questo ragazzo. Continuano ad essere seduti su queste sdraio uno vicino all’altra. Lei si &egrave slacciata quasicompletamente l’accappatoio bianco. Si riesce a vedere tutta la striscia di pelle che le passa tra i seni, sulla pancia e va a finire sulla sua fica rasata da poco. Gaia &egrave li vicina, perch&egrave dalla foto si capisce tutto.
Ma non sembra che entrambi se ne facciano qualche problema. Si vede che lui &egrave già in erezione, perch&egrave il pene spunta dai due lembi di tessuto.
Lei invece beve e lo guarda, in quella successiva lui ha una la mano sulla coscia di Giada e l’altra sul suo membro che sembra davvero grosso, poi ancora una foto questa volta lui le sta parlando all’orecchio ha una mano sulla pancia della mia fidanzata sotto la cintura dell’accappatoio, infine ancora un’immagine sono loro presi di schiena mano nella mano. “Che dici? Dovrei andare a portarla via prima che se lo scopi?” recita il messaggio.

Vorrei gridare di si, ma la salivazione &egrave azzerata e il cervello non pensa. Scorro verso il basso per i messaggi successivi, e quello che mi aspetta ora &egrave un video. “Uff…arrivo, casualmente eh, sempre tardi…o forse al momento giusto.”. Sono quasi 8 minuti di video.

Faccio partire subito il video nel silenzio della casa…vedo solo una porta che Gaia (presumo) apre. Dentro non si vede quasi nulla &egrave tutto buio e un’ondata di vapore investe la fotocamera della cellulare. Non si sente nulla e non si vede nulla ma percepisco che lei si sta spostando.
Dopo poco il vapore cessa momentaneamente, un dito pulisce la telecamera e fa vedere il lugo…&egrave un hammam molto simile a quello di prima, ma &egrave completamente vuoto da come posso vedere. Di fronte a dove Gaia sta riprendendo c’&egrave una colonna quadrata e se non erro l’hammam continua con un’ulteriore stanza sulla destra.
Gaia si nasconde dietro la colonna, sento chiaramente il rumore del vapore che sta per essere pompato nuovamente nella camera. Sposta leggermente il cellulare e vedo il ragazzo seduto sulla maiolica verde e azzurra dell’hammam completamente nudo. Le mani sono dietro la testa, rilassate.
Giada &egrave in ginochio sullo stesso gradino di maiolica, ha in bocca il cazzo del ragazzo. Lo succhia e lo sega. Alterna succhiate al cazzo a succhiate ai capezzoli mentre le mani continuano ad andare. Poi vedo di nuovo tutto appannato. Ma riesco a capire che Gaia si sta avvicinando.

Sento la voce del ragazzo…”Cazzo…con quella lingua fai miracoli…continua a succhiare sei proprio una troia”…un mugolio sembra confermare quanto detto dal ragazzo…”sei così bagnata che se te lo infilo ora te lo trovi in gola…lo sai? Dai fatti scopare…”.

Immagino che le dita stiano indugiando tra i buchi di lei da un forte sospiro. “No, fammi venire con la bocca, mi piace troppo” &egrave la voce di Giada a dire questa cosa. Lei? Lei che ha sempre anche solo odiato che mi avvicinassi con le labbra al suo clitoride.

Il fumo sparisce di nuovo, Gaia sembra aver trovato un posto dove stare. Da un pò più lontano vedo Giada con le gambe oscenamente aperte sul gradino dove poco fa stava succhiando il cazzo del ragazzo, lui &egrave in ginocchio, tiene le gambe della mia ragazza aperte e ha la faccia piantata tra le cosce.
Giada sta godendo come una matta, lo sottolineano i suoi versi che si sento chiaramente dentro l’hammam.

Gaia fa girare il cellulare, assieme a lei si sono radunati 5 o 6 uomini che si stanno menando il pene gustandosi la scena.

Giada scoppia in un’orgasmo fortissimo. “Ahhhh si cazzo…leccami, metti le dita dentro…lecca lecca…cazzo ti vengo in bocca…ahhhh porca troia…godo!!!”

“Minchia mi hai lavato la faccia” &egrave il ragazzo a parlare ora “Ora però mi fai venire a me”.

Come un’ossessa Giada si butta in ginocchio e voracemente si prende il pene del ragazzo in bocca…il vapore ricomincia a salire, ma non ci vuole molto per capire che anche lui si &egrave preso un meritato orgasmo.

“Troiaaa…bevi, bevi tutto…aaaah bevi cazzo, bevi!”. Sono passati 7 minuti e 52 secondi. Il video si spegne.

Senza parole fisso il cellulare, mi butto sul letto e provo a dormire di nuovo.

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