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Vacanza in Nigeria

By 1 Luglio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Vacanza in Nigeria

Magda.

Si degna di abbozzare un sorriso in direzione del marito, mentre con eleganza sfacciata, apre le gambe per accogliere le dita scure e affamate che le sfilano le mutandine.

L’ effetto e’ quello di una soffice e piacevole carezza che la accompagna dall’ interno della coscia scendendo giu’ fino al polpaccio.

E’ un tocco languido che promette a Magda tramite assaggio, un seguito ancor piu’ soave.

L’elastico degli slip pero’ non viene sfilato completamente, ma rimane li’ in bilico fra lo squisito piede arcuato dalla pianta color nocciola e il polpaccio forte e bruno.

E’ tutto voluto ovviamente…
Vogliono che quando l’intercorso abbia inizio, lo slip dondoli ipnotico al lato della profumata estremita’ della bella donna.

Che il messaggio che vi e’ stampato sopra si imprima bene anche nella mente del coniuge e chiunque guardi.

“Black Only”

Il marito osserva come il corpo sensuale e abbronzato della moglie, che fino a quella sera gli e’ sempre sembrato cosi’ procace, maturo e al contempo vigoroso a tal punto da metterlo in soggezione, fra le braccia di quell’ omone nigeriano paia quello esile e delicato di una qualsiasi ragazzina:
Impotente e fremente di piacere, come un fuscello in balia di una tempesta.

Il nigeriano gli rivolge uno sguardo beffardo.

“Guarda adesso.”

E un sonoro ceffone viene mollato a Magda, lasciandole, per pochi secondi, un’impronta arrossata sul bel viso dagli zigomi alti e i tratti regali.

Lei rimane interdetta per un attimo, come un robot che ha ricevuto istruzioni conflittuali e non puo’ piu’ processare, poi le sue pupille si fanno languide e le sue labbra piene, con timida, casta revenza, cercano le dita brutali che l’ hanno colpita.

-Jamal non ce la faccio piu’! Ti prego sto per impazzire!-

Senza troppi riguardi viene spinta indietro da un’ altra sberla.
La parrucca Rasta, quella che si obbliga a indossare adesso che accoglie gli uomini color cioccolata fra le floride cosce e cosi’ impietosa verso i suoi quarant’anni portati, altrimenti, con tanta classe, finisce sul pavimento.

-Cosa sei?-

-La tua schiava!-
Se Magda potesse scodinzolare lo farebbe.

-E lui?-

-Il mio schiavo-
Dice atona senza neanche guardare il coniuge troppo impegnata com’e’ a tentare per l’ ennesima volta di avvicinare il suo viso divino all’ enorme Africano.

Il marito tenta di farsi avanti per andare in soccorso della Dea dopo averle raccolto la parrucca, ma il nero lo spinge via con una manata.

-Ci possiedi Jamal, lo sai, ora ti prego… aprimi… e’ tutto il giorno che non penso ad altro.-

Magda e’ quasi in lacrime, si massaggia indegnamente i seni imponenti mentre con l’altro braccio avvolge il capo dell’ amante africano.
E’ cosi’ fremente all’ idea di ricevere quel maestoso pitone scuro che teme quasi di urinarsi addosso per la frustrazione.

Per fortuna Jamal e’ compiaciuto abbastanza e finalmente consente alla moglie il piacere che tanto agogna.

Prima pero’ le fa cambiare posizione.

La volta e la mette giupina con fare che ricorda quello del fattore quando si accinge a mungere il latte da una delle tante vacche.

Il coniuge non potrà bearsi della visione di quei seni bruni o del quel viso regale.
Gli e’ concessa solo una fugace occhiata a quell’ utero navigato e ormai troppo allentato per lui, prima che le natiche nere dell’ Africano coprano tutto lasciando solo esposte le piante ampie e sottili della Matrona.

Il corpo di Magda comincia a sussultare assecondando il movimento dell’ abbraccio scuro che completamente la possiede.

“Black Only”

“Black Only”

“Black Only”

I gemiti timidi e strozzati di quello che e’ altrimenti un vocione tonante abituato al comando e al monopolio delle attenzioni sono semplicemente ipnotici.
Una richiesta d’aiuto, un capriccio, un ordine che lui non potra’ mai soddisfarre e per questo ancor piu’ desiderabile.

Tenta di avvicinare le labbra ai piedi di Magda che si alzano e sollevano rimettendosi ai comodi di Jamal e quasi sta per baciare dolcemente il pollice della consorte quando questo scatta con forza nuovamente verso l’alto a seguito dell’ ennesimo colpo di bacino.
L’urto improvviso lo lascia a labbra asciutte e con il naso sanguinante.

-Se vuoi baciare un paio di piedoni abbronzati Caro, Jamal non ha nulla in contrario!-

Si odia. Si odia perche’ lo fa.

-Poi magari facciamo a turno per mettergli in bocca qualcosaltro. Non penso di riuscirlo a soddisfare da sola, sii un cavaliere per una volta…-

Un mese dopo…

-E lui ha accettato!?-

-Oh si’ Cara- Fa Magda sfacciata – Ma vedi era da tempo che io e Jamal lavoravamo per arrivare a quello.-

-Sei tremenda…-

-Si’ puo’ darsi!- L’espressione di Magda e’ quello del piu’ bieco autocompiacimento.
– Ma faccio sul serio Cara, non e’ solo… fortuna… I coach Africani ci hanno parlato di un certo Freud…

-Penso si dica Froid…

– Si’… Comunque questo Freud, uno strizzacervelli dice…

-Diceva…-

-Poco importa! Diceva che quei… quelli a cui piacciono i piedi…

*entrambe fanno una smorfia di disgusto e compatimento*

-Gia’… quelli insomma –

-Beh in parole povere sono, secondo lui, attratti dai piedi perche’ il piede ricorda da alcune posizioni le forme di un cazzo…-

-Maddai!-

-Si’ sono seria! Per cui mi dico, se da li a succhiare un uccello il passo e’ breve… be’ tanto vale tentare!-

Magda lancia un’occhiata perfida all’ amica.

-E…?-

-E… pian piano… ho smesso di fargliele vedere, di fargliela annusare… solo massaggi ai piedi, baci sui calli e pomiciate con nient’altro che il tallone.-

Michela fa un’ osservazione su come le estremita’ di Magda siano le piu’ nauseabonde e ingiallite che abbia mai visto.

-Beh Cara se avessi anche tu dei caldi amanti africani che non fanno altro che scoparti in piedi in ogni momento e da tutte le parti… saresti nella stesse condizioni.
Peccato che tu non possa capire.-

-Puttana…-
L’amica e’ una bella donna florida, florida anche piu’ di Magda, ma meno attraente e sostenuta.
Non e’ una donna complessata, ma lo e’ in presenza di Magda.

*Magda ride*

-Lo sono Cara…-

-Quanto ti invidio!-

-So anche questo… –

-Mi stai dicendo che hai convinto tuo marito ad accettare il fatto che sua moglie si faccia scopare da piu’ uomini… e poi a fare lo stesso…
semplicemente levandoti le scarpe!?!?!-

Magda e’ sempre piu’ compiaciuta.

-Vedrai Cara, fra non molto potrai farlo anche tu. Nel libro che presento questo mese all’ ateneo sull’ auto-affermazione, ho spiegato tutto nei minimi dettagli.-

-Comunque ieri sera dopo che Jamal e un suo amico hanno finito di… farsi adorare da entrambi… ci hanno chiesto di ospitare i loro cugini.-

-Quanti?-
Chiede incredula l’amica mordicchiandosi il labbro carnoso.

-Piu’ di due sicuro Cara…
“Oddio si sta gia’ bagnando, che sempliciotta!”

-E lui…?

-L’eunuco dici… ha accettato…

-Avrai l’ appartamento pieno di Africani… tutto il giorno?!-

-Spero siano rudi Michela… che mi trattino come mi tratta Jamal… Ho pensato che appena lui me li porta a casa… mi faccio trovare in ginocchio e magari con un catino d’acqua tiepida per lavargli i piedi… sai… con la scusa di essere bianca faccio quella roba che ha fatto il Papa coi capi Musulmani…
Non voglio si perda tempo a rompere il ghiaccio.-

-Cara… penso che verro’… a farvi visita qualche volta…-

-Non ho dubbi…- Risponde Magda gelida.

Michela che e’ arrossita tutta, prima fa per guardare altrove, ma poi sentendosi addosso lo sguardo rapace di Magda tenta di cambiare discorso…

-A proposito che progetto porterai per l’ ateneo… Santa ha realizzato una sorta di video collage con le interviste fatte a rifugiati che ora sono perfettamente integrati… temo vincera’ anche stavolta…-

-Oh Cara… io portero’ niente meno che la soluzione al razzismo, al bigottismo e ovviamente, alla nostra emancipazione..-

-Che?!-

-Avanti… ne abbiamo appena parlato…-

-Cioe’… Oddio… Vuoi farti… vuoi farti dei neri davanti a…-

-No non io… in ginocchio con un uccello in bocca ci sara’ il Male per eccellenza Cara… un maschio… bianco e scomodamente etero e una ragazza… ancora legata a quell’ orrendo concetto di fedelta’… –

-Ma come li convincerai a… a… insomma manca un mese…-

“Povera Michela! Se sapesse che i montaggi subliminali dedicati a convertire omuncoli rigidi e donna vogliose come la sottoscritta sono fra i generi porno piu’ visti… le verrebbe un accidenti!”

-Tu lascia fare a me Cara…-

Sara.

-Amo… hai visto? E’ tornata la Balena…

-Ma chi? Ah… Magda… si’ l’ho intravista di sotto…

-Ha trascinato quel poveraccio di suo marito a un assurdo ritiro sull’Empowerment della Donna per tornare, dopo un mese, conciata come… come se l’avessero rubata da un mercatino etnico.

Ma il fidanzato, che ha sempre condiviso il suo disprezzo per quella donna corpulenta e vile, senza sapere neanche il perche’ gongola a quel pensiero.

Dalle sue labbra escono poche frasi sconnesse…

-Io… l’ho trovata cambiata… mi e’ sembrato che quella vacanza in Nigeria le abbia fatto bene… –

-Ma che dici?! E’ tornata piu’ volgare che mai…

Effettivamente si erano, per certi versi, ritrovati davanti a quasi un altra donna.
Sempre piena, florida, ma piu’… piu’ sostenuta… piu’ SANA.

Non ringiovanita, ma di un fascino navigato che abbraccia tutti i suoi quarant’ anni con sicurezza e disinvoltura…
La pelle divenuta abbronzata perche’ dorata sotto il sole Nigeriano pareva di un colore e un aspetto semplicemente squisito, oltre che ad essere piu’ tirata.
Perfino le labbra sembravano piu’ piene, piu’ morbide.
Un cambiamento evidente era anche nei suoi capelli ricci che da flosci e spenti erano divenuti forti e radiosi… le si avviluppavano dal capo come indomabili serpenti dorati.
Come l’aureola di una fertile Dea Etnica.

Portava sempre i vestiti che ci si aspetta che una bella donna dalla taglie forti porti:
Giacca sportiva, ampi top liberi dalle maniche, una generosa gonna che regala una visione che non si spinge sopra il polpaccio…
Ma con colori provocanti e un cambiamento di taglio che, solitamente massiccio, vuoi per la trasformazione delle forme al disotto, riusciva a risultare al contempo di una femminilita’ inebriante… tossica… incredibilmente frustrante per chi la subisse.
Stranamente al dito non portava piu’ la fede. E anche i severi reggenti e le calzature chiuse col tacci erano spariti in favore di leggings e scarpe aperte, appiattite… frivole…

…Aperto, appiattito…

Frivolo…

Ma non era come si era sentito lui innanzi a quella Regina Amazzone?

-Amo mi senti?-

-Eh come?-

-Sei strano, hai gli occhi acquosi… forse dovresti andare a sdraiarti…-

-Si… forse e’ meglio…-

Matteo.

-Sono due, Professoressa. Alte, scure. Camminando per Corso Vittorio Emanuele le ho gia viste… Ma stavolta, e’ come se mi fossi fermato in trance… mi dico… Cavoli! Non ho mai notato quanto siano… non belle… divine… –

La Magda Palladino docente approfitta per versare un generoso quantitativo di ipnotico nel bicchiere del 18enne Matteo.

-Va avanti…-

-Beh anziche’ dirmi… Queste mi rifilano i soliti braccialetti quindi meglio cambiare lato della strada… io vado dritto verso di loro… capisce… e come se ci fosse una voce sorda, completamente irrazionale dentro di me che vuole… compiacerle… non so se mi spiego…-

-Certo. Stai reagendo come un classico ragazzo nerd… bianco… dovrebbe al cospetto di due belle donne Africane… E’ proprio quello su cui sto… stiamo lavorando Matteo, stiamo lavando via l’odio dal tuo cuore per riempirlo… di… mmm… amore.-

“E presto qualcos’altro!”

-Professoressa… io non voglio continuare questa COSA… io ho capito la lezione, mi e’ sfuggito quell’epiteto ma le assicuro che…

-Ne abbiamo gia’ parlato… Matteo.
Se non accetti di fare… cio’ che voglio, io portero’ il caso al preside e credimi!… non sara’ difficile farti sospendere.-

Matteo degluttisce e china il capo.

-Adesso bevi questo… e’ fatto perche’ ti rilassi prima della… Visione…-

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