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Il mattino seguente avevamo entrambi lezione alle 9, ci alzammo e siccome di Gaspare non c’era traccia uscimmo chiudendo con le chiavi che ci erano state lasciate e che tenni io. Ci accordammo per andare a pranzo insieme e così facemmo. Entrambi evitavamo il discorso, nel pomeriggio io avevo altre lezioni mentre Valeria tornò alla sua stanza in collegio per studiare con una compagna di corso. Non ci vedemmo per un paio di giorni ma il cervello tornava sempre li. Venne il sabato e ci eravamo accordati in precedenza con amici di trovarci per una gita lungo il fiume che scorre nella città. Eravamo un gruppo di una dozzina di ragazzi e ragazze fra cui due coppie oltre a noi. I tre giorni di “riposo sessuale” mi riportavano negli occhi le immagini della sessione con Valeria e Gaspare e, non dovendo guidare ed essendo seduto vicino a Valeria, le strofinavo la mano sulla coscia, lei la spostava facendomi capire che era imbarazzata per la presenza degli amici. Davanti Daniela, la ragazza di Marco, strofinava la mano sulla patta di lui mentre stava guidando. Feci notare la cosa a Valeria che così si rilassò e mentre parlava con Daniela riuscii a raggiungere le sue mutandine e li dovetti fermarmi perché eravamo arrivati. Scendemmo tutti dalla macchina e ci incamminammo sul bordo del fiume, i singoli camminavano davanti e le coppie, fra cui noi, un po’ indietro. Percepivo tensione con Valeria, ad un certo punto la combriccola si fermò ed un paio di ragazzi accesero il fuoco per fare la brace su cui avremmo dovuto fare una grigliata a base di salamelle ed altre carni. Mentre i singoli erano intenti a preparare Daniela e Marco si infrattarono dentro un boschetto li vicino ed io presi per mano Valeria che si fece trascinare facendo un po’ di resistenza. Una volta anche noi giunti nel boschetto, non lontano dai nostri amici che potevamo vedere ben avviati ad una scopata (Daniela aveva abbassato i pantaloni a Marco e gli stava leccando lo scroto per poi risalire verso la cappella). Mentre io guardavo come se stessi in un cinema porno, Valeria era distratta e mi tirò via. Mentre mi tirava le chiesi cosa avesse e lei mi rispose che semplicemente non ne aveva voglia per cui si diresse verso il gruppo che intanto aveva cominciato ad abbrustolire la carne. Quando ci videro ci presero in giro dandoci dei conigli, glissammo fino a che si stufarono di fare battute. Dopo 20 minuti, quando ormai si era alla seconda tornata di carne e chi era presente aveva già cominciato a mangiare, spuntarono anche Daniela e Marco, lei spettinata e con la camicetta che usciva dalla gonna e lui scarruffato e con la cerniera abbassata. Un attimo dopo arrivò anche la terza coppia a cui fu riservato un applauso ed un coro sulle note di “we are the champions” dei Queen. La giornata trascorse in allegria e verso le 17 ci avviammo verso le macchine. Ci facemmo lasciare davanti al collegio dove Valeria aveva la stanza. Le dissi che dovevamo parlare e mi rispose che aveva da studiare a che avremmo potuto fare colazione insieme la mattina successiva.
Era sabato sera, alcuni compagni di corso particolarmente nerd avevano organizzato una partita a biliardo. Di solito il sabato sera non uscivo con loro ma non avendo appuntamento con Valeria mi presentai alla sala da biliardo e mi unii al gruppo. Uscimmo dalla sala in orario compatibile con Cenerentola e mi avviai verso casa a piedi. Il tragitto prevedeva di passare dal centro davanti alla casa di Gaspare. Era una bella serata e c’era in giro parecchia gente. Vidi Valeria con due amiche, era uscita dopo aver studiato o mi stava evitando? No lo sapevo, lo avrei chiarito la mattina seguente, non avevo voglia di fare una scenata ma mi bloccai di colpo quando salutò le amiche e si diresse al portone di Gaspare, suonò ed il portone si aprì.
Cosa stava andando a fare da Gaspare? Lo potevo immaginare visto quanto le era piaciuto, mi montò dentro la rabbia e decisi di coglierli in flagrante. Aspettai una quindicina di minuti poi con le chiavi che avevo con me entrai nel portone e quindi, salite le scale anche in casa stando attento a non fare rumore.
Appena entrato sentii voci fra cui quella di Valeria e quella di Gaspare ma ce ne erano un altro paio maschili.
Ridevano e scherzavano, mi accostai alla porta e cercai di sentire cosa stavano dicendo. Gaspare stava parlando con uno degli altri due uomini che mi sembrò essere uno di quelli presenti nel cinema porno quando lo avevamo conosciuto. L’altro era di spalle per cui non riuscii ad identificarlo. Stavano parlando di un viaggio che dovevano fare i tre uomini, la meta era la Sardegna e doveva essere una vacanza per l’estate che stava per arrivare. In tutto questo Valeria stava in silenzio ad ascoltare, sembrava chiaro che fosse arrivata per altro e che la presenza dei due uomini non la avesse prevista. Ma per cosa era andata da Gaspare? Quello che temevo (o speravo) non era successo solo per un caso fortuito?
Il terzo uomo disse che, visto che era arrivata un’ospite, sarebbe stato meglio se avessero levato il disturbo e così, in breve, se ne andarono. Valeria provò a dissuaderli e che non voleva disturbare ma l’uomo fu irremovibile e così si diressero verso la porta. Feci appena in tempo a scostarmi e nascondermi. Sentii la porta di casa aprirsi ed i due uomini, accompagnati da Gaspare, uscire mentre Valeria era rimasta in cucina. Eravamo al punto dunque. Gaspare tornò dalla sua ospite ed io mi rifeci vicino alla porta socchiusa per captare cosa stavano dicendo. Gaspare chieds a Valeria come mai era venuta da lui, da sola e così tardi. La mia ragazza gli rispose che aveva bisogno di parlargli di cosa era successo la volta precedente, che sebbene avesse goduto come mai, non voleva perdermi e che quindi non si aspettasse che sarebbe diventata la sua amante. Gaspare la rassicurò con una carezza sulla testa ed un bacio n fronte.
“Sei una cara ragazza ed una gran bella gnocca, potresti essere mia figlia e non sono il tipo da avere amanti così giovani. Ho apprezzato il vostro essere disinibiti, per Massimo non deve essere facile vedere la propria ragazza scopata davanti ai propri occhi sentendola godere come una cagna in calore ma io ci sarò solo e sempre se mi cercherete tutti e due”.
Valeria parve molto rassicurata dalle parole di Gaspare e gli disse che però aveva un problema perché il collegio ormai era chiuso e doveva restare fuori a dormire. “Oh cacchio non ci avevo pensato” dissi fra me e me, ero nella stessa situazione.
Gaspare rispose a Valeria che sapeva dove fosse la stanza che ci aveva riservato e che non era obbligatorio dormirci in due che andasse a riposarsi e che lui non la avrebbe cercata.
Valeria si diresse verso la stanza, non chiuse la porta e cominciò a spogliarsi, la sua anima esibizionista stava uscendo sempre più forte, Gaspare si avvicinò alla porta, mi sarei aspettato che stesse li a menarselo guardandola nuda ed invece avvenne una cosa che mai mi sarei aspettato. Chiuse delicatamente la porta e venne verso di me.
“Mi sono accorto subito quando sei entrato, per quanto tu abbia fatto piano la porta quando si apre ha un suono molto acuto che sono abituato a sentire”. Ho chiuso la porta della stanza di Valeria non perché tu fossi qua ma proprio perché non voglio una amante e non voglio che capitino situazioni in cui lei è da sola con me e mi stuzzica. Vai da lei e divertitevi, questa volta però chiudete la porta, buonanotte”.
Terminato di parlare se ne andò nella sua stanza in fondo al corridoio della zona notte.
Valeria non vedendo entrare Gaspare ed essendosi accorta che la porta era stata chiusa, si era coricata spegnendo la luce ed infilandosi sotto le coperte. Entrai piano, mi spogliai e mi infilai nudo nel letto. Valeria si accorse subito che ero io e non Gaspare anche se era buio. Questa volta non si ritrasse mi misi sul fianco dietro di lei. Non ero lubrificato ed il mio cazzo era barzotto, Valeria invece era bagnatissima e strofinò per bene la sua figa sul mio cazzo che in breve fu dritto e la penetrai piano e dolcemente. Cambiammo posizione diverse volte, senza mia dire nulla se non ansimando nei momenti più piacevoli. Alla fine venne prima lei, io la seguii un paio di minuti dopo. Andò subito in bagno a lavarsi, la seguii dopo un paio di minuti, sempre in silenzio.
“Dobbiamo proprio parlare domattina” mi disse, le risposi semplicemente di sì, ci coricammo e dormimmo nel grande letto matrimoniale.
Capitolo 5

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