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Racconti di Dominazione

viaggio nella perversione

By 2 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Mentre guido verso l’autostrada, dico a Steven: ‘Steve, posso farti una domanda? Scusa ma tu sei frocio e detesti le donne però ricordo bene quanto ti arrapava essere seviziato da Francy, come te lo spieghi?’
‘Ovvio ‘ risponde ‘ sono uno schiavo di merda e adoro essere umiliato nei peggiori modi, quindi cosa di più degradante che a farlo sia una ragazza per uno cui fanno schifo le donne?’.
Ottima risposta devo ammetterlo’ ‘Allora che ne pensi se chiedessimo alla piccola aguzzina di unirsi a noi?’ ‘mmm, mi piacerebbe, ma non mi pare il tipo che molla tutto e se ne viene via con noi’.
‘Non ne sarei così sicuro ‘ gli faccio ‘ anche a me la prima volta pareva la classica brava ragazza e poi’bum!’.
Decidiamo che tentare non ci costa nulla e mi dirigo verso casa sua (sapevo l’indirizzo grazie a Vale che ne aveva fatto cenno), scendo e suono il citofono.
Risponde lei, le chiedo se possiamo salire un attimo e sento dire ‘Perché no? Pezzi di merda, anche se dovrete ripagarmi della gentilezza, puoi immaginare come’. Risatina bastarda.
Ci apre e si presenta col medesimo look della penultima volta che l’ho vista: canottierina bianca, pantaloncini da jogging e Stan Smith.
Subito mi fa ‘ti arrapo messa così, vero lurido maso del cazzo? Ah, sono almeno 15 giorni che non mi cambio e non mi lavo, devo puzzare da paura figlio di troia’.
La voglia sarebbe di iniziare ad assaporare il suo profumo ma Steven mi ricorda lo scopo della nostra visita; così di getto le butto là ‘cazzo Frà sei arrapante da paura ma volevo farti una piccola proposta; se non ti va, ovviamente, soddisferemo tutti i tuoi desideri e con molto molto piacere’; mi assesta un calcio nei coglioni e ‘sentiamo stronzo, ma sappi che se la tua idea non mi attizza le cosine che avevo in mente di farvi saranno una barzelletta rispetto a quello che vi farò’.
Le spiego l’idea, mi guarda e pronta replica ‘mmm, non male; avrei voglia di andarmene un po’ via da questa cazzo di città; accetto ma a una condizione: per tutto il tempo che staremo via sarò io a decidere dove andare, cosa fare e tutto il resto e voi sarete 24 ore su 24 a mia totale disposizione e senza alcun cazzo di limite, ok?’.
L’assenso di entrambi è immediato e lo chiarisce il mio amichetto ‘Francy, potrai fare tutto quello che vuoi; tutto, senza eccezioni, anzi siamo noi a pregarti di non avere alcuna pietà per i cessi schifosi che siamo’.
La ragazzina sogghigna e ci ordina di seguirla in camera per farle il bagaglio.
Seguirla nudi e strisciando per terra naturalmente.
Una volta nella stanza, ci fa aprire cassetto per cassetto e adotta un simpatico metodo per farci capire cosa vuole nello zaino e cosa no. Calcio vuol dire no, schiaffo o pugno sì’.
La roba è davvero poca perché come spiega ‘non serve un granché, anche se dovessimo starcene via parecchio, tanto ho intenzione di cambiarmi il meno possibile e ridurmi a un livello di sporcizia esagerato, non vi dispiace certo la cosa, vero squallide latrine?’.
Ovviamente non solo non ci dispiace, proprio l’opposto’
Saliamo in auto, lei dice a Steve di guidare e mi ordina di sedermi al suo fianco nei sedili posteriori.
Sedermi per pochi secondi, poiché mi fa subito mettere a terra e ‘schiavo, sarai contento di sapere che i calzini li porto da due settimane e non me li sono mai levati neppure a letto; ah, come se me lo sentissi cosa sarebbe successo. Cloaca del cazzo inizia a levarmi le Adidas e goditi il puzzo, non troppo a lungo però che non vorrei si perdesse il delizioso profumino dei calzini”.
Eseguo all’istante: la botta delle scarpe è micidiale ma le calze di spugna sono un’autentica bomba chimica e pure impregnate di sudore.
Dopo averle odorate per 10 minuti buoni, la brava bambina me le ficca in bocca ‘succhiale per bene, bastardo, che le devo tenere per almeno un mese’.
Mi sembra di soffocare ma me ne fotto e godo come una merda nel succhiarle più che posso.
Nel frattempo abbiamo percorso un paio di centinaia di km, finché Francesca adocchia l’insegna di un motel e ordina al biondino di uscire che è stanca.
Entrati nella hall chiede una stanza singola e, senza farsi problemi spiega al portiere: ‘Sì, ci sono anche ste due merde ma non si preoccupi. Le bestie dormono per terra e pagheremo la cifra di tre camere’. Il tipo coglie al volo la situazione ‘nessun problema, signorina, permetta che vi accompagni; preferisce una deluxe o normale?’.
Replica ‘voglio la stanza più piccola e squallida che avete, se poi avesse delle lenzuola sporche da darci sarebbe grandioso. Naturalmente pagheranno come avessimo scelto il meglio.’
Un motel, non lontano dalla città, ha ovviamente una clientela particolare e il portiere, avendo ben intuito i desideri della ‘signorina’ ci consegna, con fare beffardo, un paio di lenzuola cosparse da evidenti macchie di sperma.
Non facciamo in tempo a varcare l’uscio della micro-stanza che pagherò come una suite che Francesca, dopo averci fatti spogliare, ci mostra che ‘taglio’ vuole dare alla prima notte del nostro viaggio ‘sporchi froci del cazzo, ora vi mostrerò la mia vera natura; siete due esseri disgustosi che amano essere degradati nei modi più luridi, ricoperti d’insulti e torturati a sangue, provo solo schifo nei vostri confronti, mi fate vomitare cessi inutili’.
Si ficca due dita in gola e concreta le sue parole sboccandoci in bocca ‘ora froci di merda passatevi il mio vomito con le vostre cazzo di lingue e fate in modo che mi goda questo squallido spettacolino figli di troie slabbrate’.
Non glielo facciamo ripetere e iniziamo a slinguarci e a sputarci reciprocamente lo sbocco della bimba godendo come le bestie che siamo.
Poi Francy ci ordina di avvolgerci nelle lenzuola lerce e di esibirci in un 69 mentre ci riempie di calci cui seguono micidiali cinghiate inflitte con una forza insospettabile che aprono ferite sui nostri corpi: ferite sulle quali sono cosparse con generosa abbondanza diverse manciate di sale.
Poco dopo accade quello che non immaginavo e qui devo lasciarvi, un’altra voce proseguirà questa storia.
Premessa: ciao a tutte e tutti, sono Francesca; d’ora in poi sarò io a raccontare la storia del viaggio con le due bestie.
Ieri ho beccato in flagrante quel lurido masochista del cazzo che si firma simocesso (ecco, cesso lo è davvero’) gli ho sequestrato il PC e sottoposto alla doverosa punizione; userò, almeno per ora, il suo accesso ma non faticherete ad accorgervi che non è una merda subumana che scrive.

Ah, stupido coglione, non pensava (cosa ovvia per un essere inferiore) lo stessi osservando mentre era davanti al suo fottuto computer, cretino!
‘Che cazzo stai facendo figlio della merda con quell’affare?’
‘No niente Francy, cose di lavoro’ risponde il coglione. Glielo strappo dalle mani e vedo la pagina di Milù con le storie che mi coinvolgono. ‘Con chi pensavi di avere a che fare latrina, con una cerebrolesa come te e il tuo cazzo di biondino?’
‘Sei solo un misero imbecille. D’ora in avanti sarò io a mandare i testi al sito, anche se mi vergogno a usare il tuo nick da masochista di merda, chiaro?’ fa cenno di sì e accenna uno ‘scusa’ che accetto con un bel calcione sul suo brutto muso.
‘Preparati bastardo che questa la paghi cara, tu e l’altro frocio’ e inizio a frustarli con una cinghia borchiata: lo faccio con violenza cieca e con una forza che sorprende anche me.
La forza, non il gusto di massacrarli. Dall’ultima occasione ho assunto la chiara consapevolezza che il mio masochismo era una finzione e la mia vera natura è l’opposta.
Infatti, ho mandato a cagare Vale che pretendeva continuassi a essere la sua schiava e sono stata due settimane con gli stessi indumenti e senza mai lavarmi: sentivo che prima o poi sarebbero venuti a cercarmi, era solo questione di tempo.
Così quando ieri sera li ho visti dal videocitofono ho cominciato a pregustarmi le sevizie cui li avrei sottoposti; quello che non immaginavo era l’idea del viaggio ma ho colto al volo l’occasione di avere due merde da massacrare come cazzo volevo per almeno un mese di fila.
Sapete già dal bastardo come si sono svolte le cose, ma non potete immaginare il gusto che ho provato nell’usarli come stupide bestie nauseanti.
Io, non ho problemi ad ametterlo, sono una gran troietta sia con le donne sia con gli uomini.
Uomini, però, questi schifosi meritano solo disprezzo, dolore e degradazioni.
Il biondino è pure caruccio, fosse normale me lo scoperei volentieri. Ma normale non è e quindi sono ancora più bastarda nei suoi confronti, in più dice di odiare il sesso femminile.
Bene, bastardo, pagherai pure questa.
Lo getto a terra con un calcio nelle palle e gli dico ‘allora verme, qual è il tuo sentimento per le ragazze? Perché lo sai di essere un lurido verme ributtante, lo sai vero?’ e lo tempesto di calci e cinghiate ‘dimmi che cosa sei o giuro che ti ammazzo di botte figlio di puttana frocio’.
‘Sì Francy sono solo un verme schifoso e merito tutto quello che vorrai farmi. Non sono degno di alcuna pietà’. ‘Ma godi quando ti massacro è checca inferiore? So bene che ti eccitano le mie torture. Penso che arriverò a un livello che ti leverà anche questo squallido godimento’.
Mi accendo un grosso cubano che avevo con me e ragiono sul punto in cui il dolore sarà maggiore. Beh, prima cosa, non spegnerlo subito ma bruciacchiarlo per bene con la punta arroventata; faccio un bel percorso su petto e stomaco del microbo, godendomi le sue stupide grida; poi l’idea geniale ‘preparati porco depravato: ora farò cadere una bella caccola sulla cappella dell’inutile affare che hai tra le gambe; tu starai immobile per 30 secondi. Se la fai cadere ti taglio i coglioni, cosa utile anche per il genere umano; meglio evitare ogni rischio che una schifezza del tuo tipo possa mai mettere al mondo aborti come lui’.
Supero la nausea che mi provoca toccare il suo cazzo, lo scappello lascio cadere una grossa pallina rovente che immediatamente ricopro con la pelle del cazzo chiudendola con forza per impedirne la caduta. Quindi ordino all’altro schiavo di cronometrare i trenta secondi facendo un conto alla rovescia. Non sto a raccontarvi le reazioni del piccolo bastardo: urla lancinanti, occhi fuori dalle orbite da cui sgorgano fiumi di lacrime.
La cosa non mi provoca alcun rimorso, al contrario il mio disgusto e la mia rabbia crescono.
Alla scadenza del tempo previsto, devo ammettere che Steven non ha neppure accennato un tentativo di liberarsi della caccola rovente cosa che non fa che incrementare la mia voglia di provocargli altro dolore, lo faccio mettere a pecora, gli impongo di spalancare al massimo il buco del culo e spengo con decisione il Cohiba all’interno dell’oscena voragine dell’ano.
Risultato? La merda perde i sensi. Urlo al cesso n.2 di riempire un secchio di acqua gelata di svuotarlo sul suo fidanzatino che si risveglia.
‘Bene, simocesso, è il tuo turno: inizieremo col dare soddisfazione al tuo soprannome, che mi pare descriva bene l’unica cosa per cui può avere un senso l’esistenza di uno scarafaggio come te. Ti farò mangiare più merda di quanto abbia mai fatto nella tua squallida esistenza. Credimi latrina da autostrada’
Bene ora devo sistemare l’altro maso del cazzo, ma ho anche una fottuta voglia di scopare, certo non una merda come questi due.
Sì potrei chiedere al portiere; lo chiamo e gli dico senza giri di parole di procurarmi un bel figo giovane e meglio se di colore. ‘Nessun problema signorina, mi dia mezz’ora e sarà servita’
Gli prometto una lauta mancia se il risultato mi gusterà.
Intanto faccio sdraiare il cesso nella vasca e mi rivolgo al cane tedesco ‘ehi, figlio di una gran puttana, devo chiedere il tuo lurido contributo: voglio che questo cesso immondo soffochi nella merda quindi sparati un paio di queste nel tuo culo strarotto frocio inutile’; gli do due supposte del micidiale Dulcolax e me ne ficco una in culo pure io.
‘Coglione, vedrai che in 15/20 minuti dal tuo lurido buco uscirà tanta di quella cacca che manco ti immagini; ah, latrina, sta arrivando anche un bel negrone che ci aiuterà a riempire quella cazzo di vasca prima che mi faccia sbattere che ho una gran voglia di scopare e con un uomo non con schifose bestie del vostro genere’.
Trascorsi i 15 minuti i potenti lassativi cominciano a fare effetto, prima al crucco (ovvio visto che gliene avevo piazzate due di supposte), lo trascino a calci nel cesso gli ordino di mettersi con le gambe sui bordi della vasca, dico alla latrina di spalancare la fogna e Steven dopo qualche sonora scora si abbandona a una scarica di diarrea che finisce dritta dritta nella bocca del bastardo che ingoia tutto con evidente quanto disgustosa eccitazione.
‘Cloaca schifosa, ora basta mangiare che riempiamo la vasca per bene e poi facciamo un giochino nuovo’. Mi tolgo le mutandine e sparo una bella cacata abbondante.
Lo guardo e ‘Cristo santo fai veramente vomitare essere disgustoso, ma dovrai aspettare che devo scendere a parlare col portiere; tu intanto biondino puoi fare il resto della merda che hai nel tuo culo lurido’ e gli rifilo un malrovescio che gli fa sanguinare il naso, povera bestia’
Vado dabbasso e passo 500 euro inculati al cesso al mio ‘complice’ spiegandogli che era una prima parte della mancia e ne avrebbe gudagnati altrettanti se mi procurava un bel negrone, ma doveva essere sporco e sudato. ‘Più puzza, più il tuo compenso aumenta, ok?’.
Annuisce e promette di portarmi esattamente quello che ho chiesto.
Dopo una trentina di minuti ritorna con un ragazzino di colore sui vent’anni, alto e snello che si presenta con una t-shirt lercia e un bel paio di Superga di tela. Faccio avvicinare Mike, così si chiama, lo annuso e un’ondata di puzzo acido mi investe provocandomi un conato.
‘Bene, Mike, puzzi come volevo: ora ascoltami bene. Su in camera ho due schifosi schiavi del cazzo, due esseri immondi che godono nell’essere massacrati e costretti alle cose più degradanti. Se sarai bastardo come voglio il premio sarà la mia fichetta e non solo quella, ti và l’idea’ ‘Assolutamente sì ‘ risponde ‘ primo perché sei bella da impazzire e poi non vedo l’ora di sfogare i miei peggiori istinti su due fottuti bianchi’.
Saliamo in stanza e presento il negretto alle merde: ‘Ehi, luridi bastardi, lui è Mike e mi darà un aiuto a riempire fino all’orlo questa cazzo di vasca con la sua merda, oltre a altre cosucce schifose per gli esseri umani ma ideali per disgustose schifezze come voi; Mike questi sono i due cessi. Fai loro quello che ti dico e avrai da divertirti con tutti i miei buchi’ Ti va l’idea di sfogare la tua rabbia verso i bianchi, o sbaglio?’.
Me lo aveva già detto ma volevo lo sentissero i coglioni e Mike non si fece pregare: ciccò in faccia ai cani e ‘cazzo, vi detesto fottuti bianchi, voi e il vostro razzismo di merda; vi farò pagare tutte le umiliazioni che ho dovuto subire, maiali schifosi, pezzi di merda bianchi, mi fate schifo bastardi’.
Dico al nero di togliersi la maglietta e, constatato che era impregnata di sudore e puzzolente ordino al crucco di leccarla e succhiarla a fondo prima di leccare le ascelle maleodoranti (col tipico odore acidulo e rancido dei ragazzi di colore).
Steven è in evidente stato di eccitazione col cazzo eretto e tratta la fetida t-shirt come fosse un oggetto di culto.
‘Figlio di troia, devo ammettere che hai fatto un buon lavoro, una roba nauseante ma adatta a un pervertito della tua razza; ti meriti un piccolo premio. Lecca per bene le ascelle del mio amico, poi passi al buco del culo e a un bel pompino con ingoio, vedi come sono buona con gli animali?’.
Steve slappa il sudore con passione, quindi chiedo a Mike di levarsi gli slip, ricoperti da ampie chiazze di piscio e cacca, li ficco in bocca al cesso e faccio da spettatrice divertita al bidet e alla pompa susseguente. L’aspetto più divertente è che mentre si fa sbocchinare il mio nuovo amico rovescia una valanga di insulti sullo schiavo prima di comunicargli il suo personale regalo ‘Bianco schifoso ora riempio di sborra la tua cazzo di bocca e voglio che la ingoi tutta che se ne fai cadere un goccio giuro che ti massacro di botte, cazzo!’.
‘Mike bello, non preoccuparti, la bestia non vede l’ora di bersi il tuo seme e, comunque, poi lo riempirai di calci e pugni fin quando vuoi; non meritano altro queste schifezze sub-umane’.
Come prevedibile Steve apprezza parecchio il regalino, un’enorme sborrata che si beve con gusto.
‘Testa di cazzo, hai avuto il premio; ora lo devi pagare; d’altronde anche questo ti arrapa depravato bastardo’.
Il biondino si inginocchia ai piedi del nero e gli dice, in tono di supplica: ‘Mike, ti prego, sfoga la tua giusta rabbia su di me senza alcuna pietà e fammi soffrire come merito’.
Immediatamente Mike inizia a rifilare al masochista una fila di calci pesanti su tutto il corpo della merda: stomaco, palle, culo, gambe, il tutto con una violenza impressionante. Non soddisfatto colpisce il muso animalesco con pugni altrettanto violenti fino a ridurlo a una maschera sanguinolenta. Voi normali farete fatica a crederlo ma vi assicuro che Steven ringrazia delle botte chiedendo a Mike di non smettere e di andarci più pesante.
Alla fine il lurido si è beccato almeno 40 calci e altrettanti pugni con una serie di malrovesci di mancia. Non trovo parole per definire come è ridotto il suo squallido corpo dopo la cura.
Sono costretta a fermare Mike che sono certa l’avrebbe ammazzato, cosa di cui non me ne fotte una minchia ma che mi avrebbe impedito di giocare col bastardo che comunque era di mia proprietà.
Per convincerlo a smettere gli dico che c’era l’altra bestia da sistemare, argomento che soddisfa Mike.
Si mette in piedi sulla vasca abbassa il culo e ‘Tu saresti la latrina, eh? Ho una montagna di merda stai tranquillo, la prima parte te la faccio in bocca e la ingoi dopo averla masticata per bene e col resto ti ci affogo schifoso bianco del cazzo’.
Mike non aveva esagerato e la merda che esce dal suo culo è davvero moltissima, al punto che riempie completamente la vasca.
Proprio quello che volevo, simocesso immerso nella merda. Gli prendo la testa e la spingo con forza la testa fino in fondo dicendogli ‘cesso immondo, latrina umana ora ti insegno un nuovo sport: il subacqueo nel letame si chiama’.
Lo tengo sotto quasi un minuto, poi lo sollevo per lasciarlo respirare e ripeto l’ operazione una dozzina di volte.
‘Piaciute le immersioni porco depravato’ ‘Splendido, Francesca, un’ esperienza indimenticabile’. Gli schiaffo un po’ di ceffoni, scatarro nella fogna e vado sul letto col negro.
Ora tocca a me godere e gli mosterò quanto sono troia. Ma ve lo racconto la prossima volta.
Finalmente il mio turno: cazzo ho una voglia di farmi fottere in ogni buco da questo fico paura che non vi dico.
Mah, devo inventarmi qualcosa per le bestie, trovare il modo più degradante e doloroso possibile per farli partecipare (troppo buona, vero? Eheh vediamo…)
Dopo una doccia, fa il suo ingresso in stanza da letto compiaciuto: sa bene di avere un fisico da sballo e si pregusta la sottoscritta che, modestia a parte si difende… e soprattutto è una gran puttana assatanata e porca.
‘Cristo, Mike sei davvero uno schianto ed io sono in crisi di astinenza, mica potevo scoparmi ‘ste merde non ti pare? Ma poiché sono una padroncina dal cuore d’oro non mi va di escluderli dal gioco. Ovviamente li coinvolgeremo come piace a questi esseri schifosi, ahahah.
Direi per cominciare a far sdraiare la merda bionda sul letto, tu ti siedi sul suo lercio stomaco ed io ti chiavo, naturalmente con più vigore possibile in modo da procurare un dolore atroce al crucco e, credimi, vista la voglia che ho, non sarà un problema’.
Mentre parlo mi esibisco in uno strip molto sensuale provocando un’immediata erezione a Mike che può mostrare i suoi 20 cm abbondanti di minchia nera. Steven è già sdraiato e il negro gli salta pesantemente sulla pancia cui il maso reagisce con un grido in apparenza di dolore ma Mike si accorge che pure al biondino si è rizzato e ‘brutto cane bastardo ti eccita che ti si faccia male figlio di puttana? Bene, vediamo se anche questo ti piace o se ti si smorza l’arrapamento’ e con una mano afferra le palle del verme stringendole a tutta forza, poi gli spara una gomitata sul muso e mi fa ‘sei un gran pezzo di gnocca, ragazzina, vediamo se sei pure zoccola come dici’. Non fa in tempo a finire di parlare che il suo enorme cazzo è già tutto nella mia figa. Inizio a fare su e giù con tutta la violenza che posso e grido ‘Sìììììì, cazzo dai che lo ammazziamo il porco ed io godo come una troiaaa!’.
Dopo pochi minuti ho il primo fragoroso orgasmo; primo di una lunga serie, cristo santo!
Ma, nella mia immensa generosità mi accorgo di aver dimenticato il cesso: ‘Dai Mike riempimela di sborra che poi la piscio in bocca alla latrina’.
Anche lui deve essere parecchio infoiato perché quasi subito mi viene dentro con un’abbondante quantità di sperma, gridando come un animale e distruggendo lo stomaco dello schiavo di merda. Simo raggiunge in ginocchio il fianco del letto e tra i miei insulti si beve tutta la sborrata, mentre Mike pensa bene di mollare un paio di pugni sul naso di Steven che sanguina copiosamente.
Il negretto è giovane e non devo aspettare molto perché gli torni in tiro, lo prendo in bocca e gli chiedo di fottermi fino in gola fino a farmi sboccare.
‘Sì cazzo, puttanella viziosa’ mi grida e mi scopa ficcandomelo fino in fondo con forza finché dopo qualche conato lo sposto e vomito nella fogna spalancata di Steven che ne ingoia una parte sputandosi il resto sull’uccello e sborrandosi addosso. Sperma che simo-cesso si precipita a leccare e bere tutto.
Infine, su brillante proposta del nero, ordiniamo ai servi di spararsi un 69 mentre li tempestiamo di calci nei fianchi, sui musi e scatarrate su tutto il lurido corpo degli inferiori, insultandoli nei modi più offensivi finché i due bastardi non si vengono reciprocamente in bocca; sborra che si passano di bocca in bocca tra le nostre risate di scherno.
‘Mike, domani mi rompi il culo, ma prima i froci dovranno battersi a sangue per conquistarsi il privilegio di leccare la mia divina merda direttamente dal tuo cazzo nero, che ne dici?’.
‘Grande, troietta, grande porca e gran bastarda ‘ ridacchia il fico ‘ ma dovranno letteralmente massacrarsi di botte questi schifosi bianchetti’.
‘Tranquillo ‘ lo rassicuro ‘ per vincere il premio non si risparmieranno di certo. Poi ricorda che queste bagasce non sono normali, più soffrono, più godono i depravati’.
Ciao, e alla prossima per una sfida all’ultimo sangue’
Eccoci alla sfida tra le merde per conquistare l’ambito premio (ambito ovviamente per degli esseri schifosi e squallidi come loro) di leccare la merda del mio buco dal cazzo del negro dopo che mi avrà sodomizzata’
Mike ed io abbiamo stabilito le modalità che illustro alle bestie: ‘Allora, sporchi depravati, vediamo se la vostra testolina di minchia sarà in grado di comprendere le semplici regolette su cui si basa il match; comincerete a darvi dieci frustate a testa sulla schiena e altrettante sul petto; in base alle urla che strapperete alla vittima e ai segni procurati noi proclameremo il vincitore cui andranno dieci punti. Il secondo round riguarda i vostri fottuti capezzoli che dovrete reciprocamente coprire di cera bollente da una pentola: qui vince chi versa tutto il contenuto prima che l’altra merda si arrenda e, in caso di parità, sceglieremo valutando, a nostro insindacabile giudizio, chi ha procurato più dolore, anche qui dieci punti. Infine uno scontro con il massimo della violenza, valgono schiaffi, pugni, calci, unghiate, morsi e quant’altro in qualunque parte del vostro nauseante corpo. Daremo lo stop dopo dieci minuti esatti e, se nessuno avrà gettato la spugna, decideremo chi è stato più bastardo, assegnandogli venti punti. Teoricamente esiste la possibilità di un pareggio nel caso uno si aggiudicasse le prime due prove e l’altro l’ultima. Se così fosse troveremo un modo per avere un vincitore.
Vi ricordo, luride puttane, che chi prevale si aggiudica l’onore e per voi porci il piacere di degustare la mia divina cacca direttamente dal bastone che Mike si ritrova tra le gambe.
Capito tutto, schifosi?’.
Annuiscono e diamo il via alle nerbate (strumento un gatto a nove code che terminano con dei bei legacci in modo da marchiare il più possibile la pelle dei maso).
Inizia il biondino; lo avverto di essere particolarmente duro e senza pietà ché se ci accorgessimo di uno scarso impegno la punizione sarebbe inimmaginabile e gli ordino di insultare il suo nemico, che ci penseremo noi a caricarlo.
Kevin impugna la frusta e gridando ‘cane bastardo ti massacro brutto schifo, ti marchio con segni che ti resteranno per sempre schiavo cesso’ e inizia ad assestare sulla schiena di simo dei colpi davvero pesanti strappando alla latrina urla disumane e riempendolo di strisce rosse con la sadica e intelligente scelta di colpire più volte sullo stesso punto così da aprire ampie ferite e lasciare cicatrici indelebili. Io e Mike lo incitiamo a essere cattivo e violento senza alcuna pietà.
Al decimo colpo, particolarmente intenso, comunico al biondino che le altre nerbate sono per il petto del cesso e lo invito a proseguire con la medesima violenza.
Kevin: ‘ forza, cesso del cazzo, voltati e fatti forza che ti rovino bastardo!’.
Non solo le frustate non calano di forza; al contrario Kevin infierisce senza alcuna pietà su petto, stomaco, gambe e genitali di simo cui strappa grida animalesche, al punto che il disegno di strisce rossastre che ricopre il lurido corpo è spettacolare.
Concessi cinque minuti di pausa, passo all’altra bestia lo strumento.
Simo dà qualche frustata di prova a vuoto e intima al nemico di mettersi di schiena; poi, senza bisogno di alcuno stimolo, percuote la schiena di Kev con dieci colpi di violenza inaudita uno dopo l’altro senza un attimo di tregua, unendovi bestemmie e insulti che vi risparmio.
Stesso trattamento riserva al lato frontale del crucco con un risultato molto, molto efficace.
Sta a noi (anzi alla sottoscritta) decretare il vincitore della prima prova, impresa non facile perché se le erano date entrambi di santa ragione.
Ma, forse anche per la pelle più bianca, i segni sul corpo del maiale biondo sono più ‘coreografici’, quindi assegno i dieci punti al cesso.
Mike, stranamente compassionevole, propone quindici minuti prima del test-capezzoli e mette su un tavolo due enormi strisce per ‘darvi forza’; in realtà il suo fine, tutt’altro che compassionevole è di accrescere la cattiveria dei combattenti.
Contemporaneamente faccio bollire un bel pentolino colmo di cera rossa; quando mi pare ustionante al punto giusto lo allungo a simo che, assesta un calcio nei coglioni di Kevin perché si sdrai per terra. Gli si avvicina minaccioso con la cera bollente e comincia a farne colare una piccola quantità sui luridi capezzolini tedeschi, per poi aumentare progressivamente la dose fino al secco rovesciamento della micidiale materia infuocata: ustioni direi di terzo grado’
Kevin, in lacrime, si dichiara subito pronto a rifarsi e utilizza una tattica diversa: in pratica versa in un solo colpo tutta la cera sui bastardi della cloaca, aggiudicandosi i suoi dieci punti.
Di conseguenza tutto si gioca nella lotta a mani nude.
Altro giro di coca e i due depravati si scagliano con la bava alla bocca l’uno sull’altro: è un festival di calci, unghiate e pugni finché simo non morde con rabbia cieca un testicolo teutonico. Un attimo di ragionevolezza s’impossessa di me e consapevole delle conseguenze tragiche che potrebbero derivare da queste due autentiche belve assetate di sangue ordino lo stop.
‘Bastardi, se vi ammazzate non è certo una perdita per la razza, ma mi mettete in casini sgradevoli e, soprattutto, mi togliete il gusto di usarvi; quindi decreto la parità e divido il premio: ora Mike mi romperà il culo e lo riempirà di sborra che cacherò nella fogna del frocio, lasciando alla latrina il piacere vomitevole di succhiare la mia cacchina dal cazzo nero.
Mike, che non aspettava altro, mi getta sul letto e, senza alcun lubrificante mi schiaffa la sua grossa minchia nell’ano, cosa che mi offre la possibilità di mostrare la mia troiaggine.
‘Sì cazzo, sfondami il culo, rompilo per sempre puttana troia Mike daiiiiiiiiii, forte, più forte che puoi’. E’ l’inculata più tosta della mia breve ma intensa vita’
Letteralmente il negro mi apre le viscere prima di un potente getto orgasmico.
Il frocetto è già pronto in ginocchio con la fogna spalancata dove scarico un bel misto di sborra e merda. Contemporaneamente il cesso spompina il cazzone e succhia avidamente tutta la sostanza marrone che lo ricopre.
Dopo alcuni minuti di giusto relax comunico ai presenti i prossimi passi.
‘Frocio, va bene che sei frocio, ma io ho bisogno di una bella fighetta giovane e maiale del tuo stupido paese ce l’hai?’ Kevin mi risponde al volo ‘ci sarebbe una mia cuginetta, aveva quindici anni quando me ne sono andato ma ora è maggiorenne; molto particolare, diciamo: una nazi-skin lesbica e incazzosa, veramente bastarda dentro. Ti piacerà, Francy’.
‘L’unico problema è che, da buona nazi, odia i neri’.
‘Non c’è nessun cazzo di problema: Mike sarà generosamente ricompensato del suo servizio e ci saluta. Domani si parte e dritti a Berlino senza fermate: Cesso, caccia un mille euro. Al volo, coglione!’. Simo si precipita a prendere due banconote da 500 che do al negro che saluto con una bella slinguata. Mike ringrazia e saluta le merde con due calci sul grugno e qualche ciccata. Domani si parte: direzione Berlino
Ciao, il racconto del viaggio fino a Berlino fu lungo e noioso, quindi mi limito a raccontare due o tre fatterelli divertenti.
Iniziamo col biondino alla guida, io al suo fianco (mini di jeans, All Star e toppino bianco) e il cesso nel baule..buon per lui che aveva una station wagon: cmq gli ordino di schiaffare il suo lurido corpo di bastardo completamente nudo al posto che gli spettava e gli getto una coperta puzzolente che avevo fregato in albergo.
Chiedo a Kevin di raccontarmi della cuginetta.
‘Si chiama Ingrid, è molto carina, piccola seno micro e rasata a zero in testa. E’sempre stata completamente pazza: a 14 anni l’hanno beccata a scuola con una sua compagna, nuda, che le leccava i piedi mentre lei la frustava a sangue; a 15 è scappata da casa con la sua amante diciassettenne e l’ha recuperata un investigatore mandato alla sua ricerca dai genitori disperati. Era legata con delle catene a un calorifero immersa in un mare di piscio e merda perché, come raccontò poi, la sua amica l’aveva abbandonata in quelle condizioni da più di 12 ore. Questo giusto per darti un’idea: lesbica al 100%, perversa al 1000 sadica in genere, maso quando la cosa la intriga. Aggiungi risse varie, droghe di ogni genere e qualche settimana in galera’. ‘Mmmmm, interessante, molto interessante, non vedo l’ora di conoscerla’.
Sono ormai tre ore che guida e decido di fargli dare il cambio dal cesso: ‘Esci al primo autogrill, coglione’. Apro il baule, levo la coperta e sparo un paio di potenti ciccate sul muso del maiale: ‘Troia latrina, ora guidi tu, scendi verme’. Simo obbedisce ed io ordino a Kevin di togliersi scarpe e calze prima di sistemarsi nel bagagliaio. Butto una cicca accesa a terra e gliela faccio spegnere col piede scalzo, un calcio in culo e si riparte.
Riassumo alla cloaca i racconti su Ingrid e noto l’erezione del suo cazzetto. ‘Eh eh, schifosa merda, ti stai già pregustando la tedeschina, è? Sappi che sarò comunque sempre io a decidere tutto, qualcosa da obiettare bestia?’ ‘Assolutamente no, Francy, ci mancherebbe che un essere schifoso come me potesse mettere in discussione le tue parole’ risponde.
‘Ecco, appunto idiota’ e gli rifilo un paio di sonori schiaffoni. Decido di togliermi le All Star e gli allungo i miei piedi puzzolenti ‘annusa e lecca che sono una bomba arrapantissima per uno schifoso pervertito come te, ma attento alla strada stronzo’.
Il verme si gode il puzzo e lecca con adorazione le mie estremità. Ordino anche a lui di uscire al prossimo distributore e approfitto della sosta per una camminata cercando di calpestare i punti più sporchi; non vi dico la goduria quando intravedo una cacca di cane che spiaccico ben bene. Dico al maso di leccare tutta quella schifezza ‘tanto, se ti fa male, non me ne fotte un cazzo, bastardo’; fa quello che gli è stato detto, anche se noto una certa fatica invece del solito disgustoso entusiasmo’
Siamo ormai a un centinaio di km dalla meta e chiedo al crucco dove cazzo troviamo la cuginetta. ‘L’ho avvisata prima che eravamo vicini e ci attende a casa sua; sua e della sua nuova tipa’.
Un’oretta e siamo sul posto: Kev suona e lei dice di salire.
La casa fa abbastanza cagare, terzo piano senza ascensore: naturalmente gli schiavi si fanno tutte le scale in ginocchio. Ingrid ci aspetta fuori dalla porta e commenta ‘brava, li tratti come le merde che sono, comunque piacere io sono Ingrid’.
Voglio essere onesta: oltre ogni aspettativa. Piccola (circa 1.60 mi pare), magrissima (una 38), molto androgina con quel petto piatto e i capelli cortissimi tinti nero corvino. Occhi nocciola e due labbra carnose da sballo. Indossa un chiodo di pelle nera senza nulla sotto, un paio di jeans strappati e anfibi. Senza alcun imbarazzo si avvicina, un calcio nelle palle del cugino ‘sempre il solito frocio del cazzo, vedo, ah sono in una fase di sadismo puro, ti dvertirai masochista merdoso’, rivolge lo sguardo verso di me e mi dice ‘cazzo, sei proprio una gran figa’ e m’infila la lingua in bocca per un minuto buono.
‘Grazie, anche tu sei splendida Ingrid; mi sa che ci divertiremo un sacco tra noi e a massacrare queste due bestie. A proposito questo è simo-cesso e il nome spiega tutto. Puoi fargli ingoiare qualsiasi cosa, senza alcun problema’. Poi mi viene in mente la ‘fidanzata’: ‘Ah, però ci sarà qualche problema con la tua ragazza, immagino’. Si fa una crassa risata e mi dice’non preoccuparti, nessunissimo problema; mi adora, è la mia schiava e fa tutto quello che voglio, anzi potremo torturare pure lei, è molto, molto resistente, vedrai’ e mi ribacia con passione. La tipa, Annette, rientra dopo un paio d’ore e s’inginocchia immediatamente ai piedi di Ingrid che la ringrazia con un calcione sul naso e le fa ‘puttanella, cafona e maleducata: non hai visto che abbiamo un’ospite? Le merde sono maso del cazzo come te quindi non farci neanche caso ma lei è la tua nuova co-padrona e la devi salutare come merita, chiaro schiava?’. Annette si scusa e si precipita ai miei piedi, mi toglie le scarpe e le annusa con evidente piacere (come cazzo sia possibile non me lo spiego) prima di leccare i miei piedi pestilenziali. Niente male, se non fosse un inferiore: 10 cm più alta di Ingrid, magra come lei, capelli castani chiari lunghezza media e due splendidi occhi verdi. Vestita da brava ragazza perbene dimostra non più di sedici anni, anche se ne ha 19; pure Ingrid, in effetti, ha l’aspetto di un’adolescente. Ottima idea, venire a Berlino: sento che ne faremo di ogni’
‘Sai, amore ‘ mi dice Ingrid ‘ la zoccola mi stava diventando un po’ grassottella quindi, per il suo bene, da tre mesi applica una dieta appositamente studiata per lei: si nutre solo dei prodotti del mio corpo e una volta al giorno riempio la sua ciotola con carne in scatola per cani, rigorosamente scaduta. In effetti, sono soddisfatta dei risultati e ti proporrei di applicarla anche ai tuoi due cani. Spogliati, troia, e fai vedere alla mia nuova ragazza i risultati che abbiamo ottenuto’. Annette si denuda e mostra una magrezza impressionante, sembra un’autentica anoressica e peserà non più di 40 kg. ‘Cazzo – faccio io ‘ fantastica. Bastardi, da oggi stessa dieta per tutte le bestie, anche se per voi sarebbe più che sufficiente la nostra merda vi permetterò di guadagnarvi qualche scatoletta di cibo avariato. Dovrete concquistarvelo questo privilegio, però, e potete immaginare come’.
Si avvicina l’ora di cena e Ingrid, dopo aver fatto denudare i tre vermi, ordina alla sua schiavetta di prepararci un piatto di spaghetti in mio onore, cosa che mi fa molto piacere e della quale la ringrazio con una bella slinguata.
Annette porta in tavola due abbondanti porzioni di pasta al sugo che Ingid giudica scotti: ‘Brutta puttana, quante cazzo di volte ti devo ripetere che vanno cotti di meno, stupida vacca schifosa?’ e le allunga una pedata nello stomaco. Annette si scusa e ringrazia per la giusta punizione. Durante la cena la bionda skin mi descrive le abituali nottate della cagna.
‘La bastarda dorme in una gabbia giù in garage (fa un freddo porco ma sono solo cazzi suoi); manette e cavigliere le impediscono qualsiasi movimento ma ha due ciotole che può raggiungere con la lingua: merda per mangiare e piscio per dissetarsi, ahah, vero che ti piace schifosetta?’ La serva annuisce con decisione aggiungendo ‘tutto quello che decidi per questa bestia è un onore per me, Padrona’.
Ingrid sogghigna e mi dice che la gabbia sarebbe per un solo animale ma che ritiene possa tranquillamente contenerne altri due di schifosi bastardi; progetto che appoggio senza dubbi.
Finito di nutrirci ordiniamo alle merde di prepararsi alla nanna. Riempiamo due ampie scodelle con i preziosi frutti dei nostri corpi e rendiamo più appetitosa la nostra cacca con un paio di scatarrate, quindi passo ai miei scarafaggi le ciotole e Ingrid ci fa strada.
Raggiunto il garage alza il portone e vedo la gabbia, in effetti, veramente piccola; a calci ci infiliamo gli inferiori e la perfida biondina suggerisce di incatenare, almeno per una prima fase solo Annette ‘sai, Francesca, ho inserito una CAM collegata al mio PC per cui possiamo divertirci scatenando le due bestie col cazzo contro la mia mignottella, ti gusta l’idea?’.
‘Un casino, bellissima, un casino, sei una grandissima bastarda..quasi come me’.
Risaliamo e ci buttiamo sul letto con PC, dopo esserci spogliate. Abbiamo entrambe una voglia incontrollabile, mi avvicino al microfono e ‘coglioni, Ingrid ed io ci facciamo una bella scopata: nel frattempo gustatevi la vostra cenetta prelibata e, se finite prima di noi come molto probabile voi sottospecie di maschi vi trastullerete con la cagnetta, ma è roba tua tesoro, dì tu ai froci che possono farle..’ Ingrid riflette un attimo e poi dice al microfono ‘troia, mi pare ovvio che tu dia il benvenuto ai tuoi nuovi amici: cugino, tu e il cesso approfittando che la bestia femmina è immobilizzata dovrete conciarla per bene. Non preoccupatevi di esagerare, sopporta tutto, l’ho addestrata bene’. Poi, rivolta al cugino aggiunge: ‘So che tu sei un finocchio impotente, Kevin, lo sei sempre stato e conosco bene il tuo totale disgusto per il sesso femminile, sfogalo senza pietà che poi penseremo io e Francy a vendicarci: picchiatela a sangue, riempitela di vomito, date sfoggio di fantasia e depravazione. Anzi facciamo che se non saremo soddisfatte dello stato in cui l’avrete ridotta ci sarà una punizione doppia per voi. Tu cosa suggerisci amore?’.
Non mi faccio pregare e informo gli inferiori delle conseguenze ‘allora, merde sub-umane, aprite bene le vostre luride orecchie: se Ingrid riterrà che avete ridotto la zoccoletta come merita vi spetteranno solo trenta colpi di cane a testa più, diciamo un paio di siga sull’inutile orpello che avete tra le gambe. In caso contrario i colpi salgono a cinquanta e le cicche a cinque. Poi ci sarà comunque un finalino a sorpresa’. Ingrid aggiunge ‘Ovviamente vi sarà concessa una bella dose di carne per cani avariata, ci si vede poi che ora sono troppo infoiata perché pensi a voi bestie’ e inizia a leccarmi la fichetta già zuppa di umori con sorprendente abilità. ‘Cristo, Ingrid, mi fai impazzire, daiiiiiii continua voglio godere come una troiaaaaaa’.
Tre orgasmi esplosivi in una mezz’ora scarsa, poi ricambio alla bimba il servizio, partendo dal buchetto posteriore, ancora sporco e odoroso per la recente cacata. ‘Mmmm, mi piace il profumo e il sapore delle tue feci, cazzo mi arrapa di brutto; sono una grande puttana, Ingrid e ho un passato maso per cui se ti va di seviziarmi un poco fallo senza problemi’.
‘Sarà un piacere ‘ Francesca ‘ma direi di organizzarci una session switch uno dei prossimi giorni; stasera ho troppa cattiveria e non vorrei esagerare con te, mi sento già cotta, sei fantastica e mi piaci da morire. Dai, fammi venire un’ultima volta che scendiamo dalle merde e li massacriamo; ci andrò molto pesante mi sa’. Li accontento e con due dita in culo e un’intensa leccata le procuro una sbrodolata incredibile infilandole a fondo la lingua in fica.
‘Ahhhhhhhhh, cristoooooo, era una vita che non godevo così. Ti adoro amore mio’.
Ci rivestiamo cioè un paio di jeans una t-shirt e Nike (nulla sotto) e raggiungiamo i luridi.
La scena che ci si presenta è abbastanza impressionante anche per una dai gusti forti come me: la povera Annette, in lacrime, ha il corpo ricoperto di graffi, segni di morsi e immerso in un ributtante lago di vomito, piscio e diarrea. Ingrid non si scompone per nulla e le fa ‘schiava idiota, ti hanno conciata per bene vedo; quasi quanto ti riduco io quando sono particolarmente incazzata’ e, per consolarla, le sgancia un potente malrovescio seguito da un calcio sulla passera e una tirata di capelli che strappa un grido alla già malmessa schiavetta.
La liberiamo e seguiamo i tre animali che salgono le scale in ginocchio.
Appena varcata la soglia, Ingrid ordina ai froci di aspettarci al cesso, riempie due pentoloni di acqua fredda cui aggiunge una manciata di ghiaccio ma ne passa uno ed entra in bagno rivolgendosi, con sprezzo, ai coglioni ‘avete patito un po’ di freddo cari? Dai, tesoro, che li riscaldiamo un po’, poveri..’.
Il getto gelido coglie di sorpresa le merde che gridano come pazzi. Ingrid scoppia a ridere e mi dice ‘cazzo, Francy, ho fatto un piccolo errore, mi sa; non importa, ci penserà il cane a levargli il gelo’ ‘E anche qualche pezzo di pelle’ aggiungo.
Costringiamo i maso a sdraiarsi a terra e, mentre Annetta assiste con palese gusto alla scena, ci scateniamo in una raffica di colpi con violenza crescente e rabbia pura.
Ci complimentiamo a vicenda dei segni rossastri e sanguinolenti procurati agli schifosi e Ingrid propone di dar loro il premio per il buon lavoro fatto con la cagna prima di passare alle bruciature. Gli stronzi non sembrano apprezzare la nostra generosità e ci obbligano ad aiutarli con altre nerbate nel consumare la maleodorante sbobba offerta loro dalla mia nuova amante.
Naturalmente ingurgitano tutto quello schifo e sono costretti a sputarsene l’ultima parte in bocca. ‘Che cazzo di fogne di merda siete, luridi maiali, cristo santo’ li insulta Ingrid, prima di aggiungere che le sembra giusto concedere ad Annette il piacere della vendetta spegnendo lei stessa le sigarette sui figli di puttana che le avevano fatto tanto male.
Do il mio assenso e la schiava inizia a sfottere ‘non vedevo l’ora, grazie mia Padrona, pezzi di merda adesso pagate tutto’.
Si accende due Marlboro insieme, ordina ai froci, di scappellarsi la minchia e spegne con rabbia le cicche sopra la punta dei due cazzi. ‘Brava la mia cagnetta – plaude Ingrid ‘ la terza direi nel buco del culo se ti va’.
Il suggerimento raccoglie l’entusiasmo di Annette che, questa volta, procede separatamente in modo da ficcare bene all’interno dei luridi orifizi il tizzone ardente.
Anche i culi sono massacrati ma..manca la sorpresa finale: vero colpo di genio di Ingrid che costringe quelle disgustose carogne a cagarsi nelle mutande che fa loro indossare per poi scambiarsele e succhiarne il contenuto fino all’ultima traccia marrone.
Ma, non contenta la bastarda, pretende che si sbocchino addosso e si lecchino reciprocamente, mentre noi li copriamo di scatarrate verdastre che si mescolano al vomito. L’aberrante grado di degradazione raggiunto da queste entità nauseanti si concreta nell’eccitazione mostrata dai loro cazzi turgidi e dalla sborrata conseguente.
Inutile dirvi che si leccano pure quella’ Non male questa prima notte berlinese.☺

Prima di andare a letto richiudiamo le tre merde in gabbia, tutti incatenati in modo da evitare qualsiasi contatto, poi risalite, ci spogliamo e diamo inizio a un tour de force sessuale di almeno tre ore, durante le quali lasciamo esplodere tutta la nostra troiaggine con un inizio molto dolce che lascia ben presto il posto a un’ondata di sesso violento e perverso.
Mi è difficile dire chi sia la più porca tra me la tedeschina ma posso assicurarvi che non ci siamo risparmiate nulla, compresi giochetti sado maso e molto molto dirty sex..
Ingrid mi sveglia con un bacio in bocca e subito si lascia andare: ‘Francy, so che può sembrarti folle e lo è, ma io sono un po’ pazza, come avrai intuito. Comunque vengo al nocciolo: mi sono presa una cotta totale per te, sono sicura che insieme saremmo una copia fantastica e naturalmente aperta a molte cosucce succose..’. Io, un po’ sorpresa dalla sua schiettezza priva di ogni imbarazzo, ci penso e dico a me stessa ‘Fra, con questa fighetta potrai combinare cose che non avevi mai neppure immaginato’; poi anche a me piace un casino la biondina quindi non sto molto a riflettere e le dico ‘Ingrid, anch’io penso di essermi innamorata di te, e manco poco; ma mi conosco e non me la sento di buttarmi in una storia fissa, anche se mi fai davvero impazzire tesoro’ e le ficco la lingua in bocca prima di toccare la sua fica bagnatissima. Scoppia a ridere e replica ‘ma che pensi, Francesca? Neppure a me interessa una relazione normale; siamo due troiette perverse e ti garantisco che ne combineremo di ogni; l’unica, diciamo, condizione è che la faremo sempre insieme, poi ragazze, ragazzi (io sono lesbica ma per amor tuo posso benissimo diventare bisex), dom, sub, i peggio depravati e maiale della città e Berlino è il posto ideale per abbandonarsi alle cose più luride ed io conosco un sacco di ragazzine e maschietti che fanno davvero di tutto, robe che in Italia manco vi immaginate, ma ora ti prego fammi venire che sono arrapata come una vacca, cazzo!’.
Non faccio fatica ad acconsentire e le lecco la passerella rasata infilandole nel buchetto posteriore un dito, poi due, tre, e quando sento una sostanza molliccia estraggo una discreta dose di merda, mi succhio le dita e la bacio in bocca, provocandole un orgasmo sconquassante’. Ingrid grida tutto il suo piacere, dice di amarmi come mai le era capitato e mi dice ‘ok, amore, deciso saremo una coppia esplosiva, ma che ci facciamo con le bestie, mica possiamo tirarceli dietro porca troia’. Sono d’accordo con lei e ‘vadano affanculo quegli schifosi inferiori, dobbiamo solo decidere come sistemarli; hai qualche idea?’.
‘Escluderei di farli fuori , non perché me ne fotta qualcosa, né del mio cuginetto frocio né della schiava del cazzo, ma non vorrei mai rischiare la galera per dei luridi animali. Quindi, direi se ti sta bene, facciamo un bel lavoretto a tutti e tre, che ci divertiamo anche, e poi li mandiamo fuori dal cazzo, tanto qui trovano di certo qualcuno che è in cerca di servi da usare, anzi potremmo pure venderli, so io a chi, e farci un bel gruzzolo’.
L’idea è geniale e l’appoggio in pieno, limitandomi a chiedere a Ingry come e dove li possiamo piazzare. ‘Nessun problema, amore ‘ mi risponde ‘ conosco una coppia di cinquantenni pieni di soldi e assolutamente depravati; bisogna solo farglieli trovare nelle condizioni che soddisfano i loro gusti perversi e ci facciamo non meno di 50mila euro’.
‘Fantastico, ma come cazzo li vogliono?’. Mi spiega che la coppia di potenziali acquirenti è in cerca di carne giovane e riducibile a uno stato di totale schiavitù senza alcun limite alle loro voglie più assurde e aggiunge che basterà depilare completamente gli inetti e costringerli a qualcosa di veramente degradante e doloroso così da essere sicure che i tizi li pagheranno senza obiezioni.
Quindi il primo ‘lavoro’ è la depilazione totale dei cessi.
Ingry prende dal bagno una trentina di strisce depilatorie e scendiamo in gabbia.
Parlo io ‘Allora bastardi, c’è una piccola novità per voi, ma visto il vostro grado disgustoso di depravazione non vi dispiacerà per niente. E, in ogni caso, non ce ne frega una sega del vostro stupido parere. Ora vi portiamo in casa, sarete completamente depilati e sarete venduti a due pervertiti della vostra razza, dopo essere stati ben addestrati da me e Ingrid: abbiamo deciso di metterci insieme e dobbiamo liberarci delle zavorre; in più vi pagheranno bene e noi potremo spassarcela per qualche anno alla faccia vostra, brutte bestie luride. Non c’è alcun bisogno che rispondiate: non è una proposta, è una decisione, chiaro figli di puttana?’.
I cani fanno immediatamente un cenno di consenso; la troietta invece si getta ai piedi di Ingry e scoppiando in un pianto disperato la prega di non abbandonarla, che non può vivere senza di lei e farà qualsiasi cosa pur di restare sua schiava. Ingrid le molla due ceffoni e chiarisce come stanno le cose: ‘Stupida vacca, non puoi vivere senza di me? Non me ne potrebbe fottere di meno. Ti ho usata per la merda che sei, ma ora mi hai rotto, non voglio più vederti, troia e se vuoi ammazzarti fallo che certo non verserò una lacrima per una schifosa masochista ignorante e stupida. Se non fossi stata abbastanza chiara te lo ripeto per l’ultima volta: mi fai solo schifo, la tua squallida vita vale meno della carne per cagne che hai mangiato per mesi. Fottiti puttana’. Annette continua a piangere ma capisce di non avere alcuna chance e si arrende con un’uscita che conferma la sua natura sub-umana ‘Come vuoi, mia padrona; io sono tua e puoi fare di me quello che vuoi; continuerò ad amarti ma è una gioia sacrificare la mia inutile esistenza per un essere superiore come te’.
Facciamo salire la mandria in casa e diamo il via alla depilazione. Annette è già totalmente glabra e dobbiamo solo eliminare la folta chioma, operazione cui provvede Ingrid con un rasoio elettrico. Tocca al biondo che pure non è particolarmente villoso: qualcosa sulle gambe, nella zona pubica e intorno al lurido buco sfondato, oltre naturalmente ai capelli.
Se ne occupa la mia ragazza che con un ghigno sadico gli fa ‘Caro cuginetto rotto in culo, ti ho sempre odiato, fin da bambina, e non immagini con che piacere ti strapperò i quattro peli che ti ritrovi. Inizia ad attaccargli le strisce adesive sulle gambe che strappa con gesti decisi e rapidi, assolutamente incurante degli strepiti del bastardo. Quando la vedo usare un’identica fermezza con i ben più dolorosi peli pubici e del culo capisco di amare questa nazistella alla follia. Anche i capelli erano già cortissimi per cui in pochi minuti il frocio crucco è sistemato.
Io mi occupo del ben più peloso simocesso, una vera e propria foresta anche sul petto e sulla schiena. Il mio lavoro è per forza maggiore più lungo ma lo svolgo senza la minima pietà, fregandomene delle grida raccapriccianti della latrina. Genialmente Ingry propone di accelerare i tempi bruciando i peli del culo della latrina con una candela!
Vi risparmio le urla folli del cesso, che grazie al cielo sopravvive. Sennò erano un bel venti mila che se ne andavano in fiamme!!!
Una volta attuato il primo passaggio necessario per vendere le bestie alla coppia di cinquantenni passiamo all’altro.
Ingrid mi descrive i due acquirenti e i loro gusti particolari.
‘Sono dei porci depravati a un livello inimmaginabile ma se la merce li soddisfa pagano tanto e cash. Amano costringere i loro schiavi e schiave, un autentico harem composto di almeno venti tra ragazzine e ragazzini, vogliono solo carne giovane e pronta a soddisfare tutti le loro più turpi voglie. Quindi dobbiamo assolutamente preparare la merce e alzare il livello della loro resistenza, amore. Direi di iniziare in questo modo: ora ce ne andiamo a fare una passeggiata qui intorno a piedi scalzi e li insozziamo il più possibile, calpestando le peggio cose che troviamo, cacche di cani cicche di sigaretta e quant’altro’.
La cosa mi eccita parecchio, ci leviamo le scarpe, passiamo dal garage a verificare che le merde siano in gabbia e a riempire la ciotola del solito cibo per cani avariato; raggiungiamo la strada e iniziamo a sporcarci bene i piedi, poi Ingry adocchia una bella cacata di cane, una vera montagna (sarà stato un alano penso).
Saltiamo insieme sul cumulo di merda e rigiriamo per bene i piedi in modo da ricoprire di escrementi non solo le palme ma tutti i piedi, diti e unghie compresi.
Proseguendo vedo una grossa scatarrata che va ricoprire la merda canina, seguita da diverse siga gettate a terra.
Decidiamo che può bastare e rientriamo, direzione gabbia.
Ingrid si rivolge alla sua serva col solito tono gentile: ‘Stupida troietta inutile: non puoi stare senza di me, vero? Bene, guarda come sono buona con un essere insignificante come te. Ti do la possibilità di rendere per l’ultima volta omaggio alla tua adorata. Possibilità per modo di dire, ovvio. Ora ti costringerò a umiliarti come non mai, a mostarti ancora più disgustosamente depravata e lurida di quanto pensavi; dio, pensare è una parola grossa per una cerebro-lesa del cazzo. I miei splendidi piedini sono interamente ricoperti di schifezze: merda, non la mia che sappiamo bene gusti con piacere. No, merda di cane per una cagna, giusto direi. Condita con qualche scatarrata, immagino di un vecchio bavoso e varie altre cose calpestate. I tuoi amichetti faranno lo stesso con i piedi del mio amore, perché tu non hai mai significato un cazzo per me, puttana schifosa, se non l’avessi ancora capito’ e le rifila due ceffoni che ribaltano la schiava. L’essere reagisce in lacrime, ma da sottomessa: ‘Padrona, farò come sempre, tutto quello che desideri da me, anche se spero tu possa prima o poi riprendermi al tuo totale servizio’ e si getta senza remore sui piedi luridi di Ingrid, iniziando a leccarli con adorazione, pur mostrando palesemente quanto la cosa la disgusti.
‘Lecca, bastarda, leccali finché non saranno lindi che se trovo una traccia di merda ti frusto a morte, cristo santo!’.
Nonostante ci metta tutto l’impegno possibile, la poveretta non riesce a trattenere alcuni conati pur non vomitando. Ingry se ne accorge e le grida sprezzante. ‘Ti viene da sboccare, stupida troia? E’ così che vorresti dimostrare quanto mi adori, idiota testa di cazzo? Bene, vediamo se questo ti aiuta a liberarti’ e comincia a prendere a calci violenti lo stomaco della disgraziata che, a quel punto, sbocca un lago di vomito.
‘Brutta merda, sai che succede adesso? Che ti ringoi anche il tuo cazzo di sbocco o preferisci mettere fine alla tua esistenza di merda? Dimmelo puttana, che a pensarci bene non mi dispiacerebbe per nulla torturarti a morte, una morte lenta e dolorosissima: prendo un coltello e ti taglio a pezzettini, ma poco alla volta che così riesci a mangiare un po’ di te stessa, schifosa cagna. Auto – cannibalismo: fantastico; mi viene una gran voglia di mandare affanculo i soldi che mi darebbero quei coglioni per togliermi questa soddisfazione’ Tu che ne pensi, amore?’ mi domanda. Cerco di convincerla, con quel poco di raziocinio che mi resta e nonostante l’idea mi arrapi come una troia (mi sono bagnata al solo pensiero) che il suo progetto sia troppo rischioso: ‘Bellissima, non mi deludi mai: sarebbe un divertimento unico. Ma non possiamo rischiare di giocarci il nostro futuro insieme per colpa di una bestia del cazzo. Noi sappiamo bene che sarebbe un dono all’umanità ma i cazzo di poliziotti temo non la vedrebbero così.’.
Ingrid mi dà, a malincuore ragione e conferma che il gioco non vale la candela. Quindi si ‘limita’ a costringere Annette a completare il suo compito.
Libero dalle catene i miei porci per affidar loro i miei fetidi piedi, ma agisco senza la dovuta attenzione, non immaginando una possibile reazione.
Invece, dopo essersi scambiati un’occhiata d’intesa il cesso e il frocio mi stendono con due cartoni in pieno viso, fanno altrettanto a Ingrid, colta di sorpresa come me, e fuggono dalla gabbia riuscendo a raggiungere l’auto e a filarsela a tutto gas.
Resta un mistero come cazzo abbiano fatto a prendere le chiavi: probabilmente se le sarà infilate in culo il crucco frocio.
Io e la mia amica, dopo aver ripreso i sensi, ci abbracciamo bestemmiando contro i bastardi impostori e piangendo sui soldi sfumati.
Sono la più ‘adulta’ e devo dimostrare freddezza e lucidità per cui rassicuro Ingrid che comunque troveremo il modo per procurarci il denaro indispensabile ai nostri vizietti’

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