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Racconti di Dominazione

Webcam Girl, la vendetta in diretta

By 17 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando il collegamento si avviava Francesca si eccitava sempre come la prima volta. Per questa sessione decise di inaugurare il nuovo pantaloncino jeans che esaltava le sue morbide cosce abbronzate dal primo sole dell’estate; una maglia nera con i laccetti laterali e una vistosa cinta borchiata della Harley Davidson le dava l’aria selvaggia dell’amante di un motociclista. Accarezzandosi i fianchi si muoveva guardando la webcam, dall’altra parte un padre di famiglia o un tredicenne arrapato la stava osservando. Amava immaginare le loro vite di persone qualunque, maschi che avevano con lei il settimanale appuntamento virtuale. Nella vita di tutti giorni Francesca lavorava in un negozio d’abbigliamento di un grande centro commerciale. Il suo sorriso malizioso ammaliava i colleghi e conquistava le ragazzine indecise sul cosa comprare. Al lavoro sfoggiava di solito dei jeans a vita bassa e delle comode magliette sportive. Un look poco appariscente che in realtà non faceva altro che eccitare tutti i mariti e i fidanzati che accompagnavano le rispettive compagne nello shopping al negozio. Il suo sguardo furbo e invitante, una terza abbondante e i fianchi generosi erano un richiamo sessuale che nessun vestito poteva sopprimere.

Davanti alla webcam e per l’anonimo mondo della rete Francesca era conosciuta come Kelly. Di conseguenza il suo look si faceva più provocante e i suoi spogliarelli di un’ora le consentivano di arrotondare lo stipendio e concedersi più di un costoso capriccio. A volte si accompagnava con l’uso di dildo e altri feticci bondage ma le entrate erano tali che non aveva la necessità di estremizzare le sue performance. Aveva trovato un modo per guadagnare molti soldi, eccitandosi e senza dover scopare per forza con qualche sconosciuto. A letto da gatta ammaliatrice diventava una pantera insaziabile, il suo ragazzo non poteva che trovare donna migliore. Occasionali scappatelle erano coperte dalla sua abilità nel nascondere ogni suo segreto, compreso quello di essere una webcam girl. Pochissime persone fidate erano a conoscenza della sua doppia vita. Le giornate di Francesca/Kelly scorrevano piacevoli, nessun problema finanziario, un lavoro sicuro e tanto appagamento erotico, finché una notte’.

Kelly si muoveva nella stanza, aveva cominciato da pochi minuti ed era ancora vestita del suo completo da rockettara. Ad osservarla c’era Dekard60. Kelly era eccitatissima, immaginava che a guardarla ci fosse un cinquantenne pieno d’istinti repressi, uno di quegli uomini che è meglio non incontrare quando si torna a casa a tarda ora. Ma la realtà era ben diversa.
‘Ti piace fare la primadonna eh puttanella!’ ‘ pensò Tamara dall’altra parte dello schermo.
Kelly aveva appoggiato il piede sulla sedia, con una mano stava lentamente abbassando la zip degli stivali marroni. Eccitata nel pensare agli occhi vogliosi che la osservavano, che la desideravano, ma che non potevano averla. La musica dance si diffondeva nella stanza e il rumore della porta che si apriva dietro di lei era impercettibile.
‘Eccoli arrivati, fatemi divertire ragazzi’ ‘ Tamara pregustava la vendetta tanto desiderata.

Un uomo con un passamontagna entrò silenzioso nella stanza. All’improvviso afferrò Kelly da dietro il cui urlo di paura fu prontamente soffocato dalla mano dell’assalitore. Kelly fu sbattuta sul letto al centro della stanza. Per un attimo la ragazza ebbe la bocca libera e urlo:
‘Aiutooo chiamate qualcuno”. L’uomo le richiuse immediatamente la bocca con la mano destra mentre con la sinistra cominciò a risalire sul suo corpo.
‘Chi cazzo vuoi che ti aiuti? Adesso farai il tuo spettacolo più bello!’.
Altri due uomini entrarono nella stanza: uno poggiò una borsa nera per terra e si avvicinò al computer per posarlo sulla mensola accanto al letto, l’altro si apprestò a tener ferme le gambe di Kelly. La ragazza si dimenava orgogliosa, ma il suo sforzo inutile eccitò gli uomini.
‘Guarda come si dimena la troia’ ‘ sentenziò il capo. Gli stivali vennero tolti, il pantaloncino sfilato scoprendo un tanga di pizzo bianco. Le mani dei due uomini violentavano le cosce di Kelly stringendo forte la morbida carne. Andavano su e giù senza sosta. Il terzo uomo cominciò a tirar fuori dalla borsa una mazza da baseball, un paio di manette e del nastro isolante.

Dall’altra parte Tamara sorrideva soddisfatta. La webcam era stata posizionata come meglio non si poteva. L’immagine inquadrava leggermente dall’alto il corpo seminudo di Kelly. La maglia era stata strappata e le tette fuoriuscivano dal reggiseno in balia degli assalitori. Venivano massaggiate con foga animalesca. Il terzo uomo ammanettò i polsi della ragazza sistemandoli dietro la schiena e le blocco i gemiti con il nastro isolante. Gli occhi di Kelly erano sconvolti dal terrore. I suoi pensieri si rincorrevano:
‘Perché proprio a me? Chi sono questi bastardi? C’è la webcam accesa e mi vedranno mentre vengo violentata”
Una mano le massaggiava la fica asciutta dalla paura. Poi lo stupro cominciò. L’uomo che l’aveva assalita per primo tirò fuori il suo cazzo e dopo averlo passato sulle cosce di Kelly lo infilò dentro con violenza. Kelly sgranò gli occhi con le sue urla soffocate dal nastro isolante. I colpi penetrarono la fica di Kelly senza sosta per interminabili minuti. Tamara eccitata cominciò a masturbarsi davanti al meraviglioso spettacolo di quel corpo morbido e sensuale cosi umiliato.

Kelly si agitava, si contorceva ma non aveva via di fuga. Mentre le lacrime le inondarono il volto cominciò a bagnarsi. Guardava tutte quelle mani avventarsi sulle sue tette e sulle sue cosce, il cazzo che la sfondava e il terzo uomo che si masturbava a pochi centimetri dai suoi occhi. Tutta quella violenza la eccitò come mai avrebbe pensato. L’uomo che la stuprava se ne accorse e con un colpo secco le strappò il nastro isolante, con un mano le strinse il collo urlandole a pochi centimetri dalla faccia:
‘Stai cominciando a godere eh puttana. Sei solo una cagna che vuole il cazzo vero?’.
‘Fottetevi bastardi’ ‘ le rispose Kelly con orgoglio, come a non voler dar soddisfazione ai suoi aguzzini. L’uomo infoiato di desiderio e provocato da Kelly cominciò a fare sul serio, la girò a pancia sotto e cominciò a sfondarle il culo. Avvenne in una frazione di secondo, senza preavviso o preliminari. Le urla della ragazza invasero la stanza ma il terzo uomo le soffocò facendole vedere la mazza da baseball:
‘Lo sai a cosa serve questo?’
Kelly non riuscì né a rispondere né ad urlare ancora. Tremava come una bambina quando la mazza cominciò a penetrarle la fica. Ovviamente non poté entrare completamente, ma quanto bastò per lacerarle le grandi labbra. Dopo i primi attimi di panico la doppia penetrazione riprese ad eccitare Kelly che cominciò a gemere ad ogni affondo nel suo corpo.

Tamara si masturbava senza sosta. La sottomissione della ragazza si stava completando. Kelly era ai limiti della sopportazione fisica e del godimento. La mazza da baseball fu estratta bagnata dagli umori della ragazza e da gocce di sangue. Il secondo uomo le penetrò la fica che presto accolse l’orgasmo prima di Kelly e poi del bastardo.
‘Sei venuta eh troia? Quanto ti piace dimmelo?’
‘Sfondami bastardo, sfondami e poi crepa schifoso figlio di puttana!’. Kelly conservò il suo orgoglio. Aveva sempre avuto paura di uno stupro e odiava i suoi assalitori, tuttavia non poté fare a meno di assecondare i colpi che le venivano inflitti, muoversi al ritmo dello stupratore fino a raggiungere un secondo orgasmo. Si mordeva la lingua per la goduria. Dopo quaranta minuti gli uomini la slegarono.
‘Questo è quello che ti sei meritata, puttana’.
‘Perché?’ – chiese con un filo di voce Kelly.
‘Non ha importanza’ ‘ le rispose il capo.

Tamara era venuta più volte durante lo stupro e ora sorseggiava trionfante un bicchiere di Vodka. Kelly era stata violentata, violata in ogni buco e ridotta all’orgasmo. Sconfitta e umiliata.
‘Brava gattina’. Le disse Tamara con sorriso beffardo.
I tre stupratori raccolsero gli oggetti e la borsa e se ne andarono. L’ultimo che usci dalla porta si avvicino a Kelly e le mollò un ceffone irriverente e ben assestato sul meraviglioso faccino sporcato da sperma, lacrime e trucco cadente. Kelly si accasciò sul letto e cominciò a piangere intensamente. Il collegamento sarebbe caduto tra sei minuti, ma la ragazza sconvolta aveva come rimosso che tutto era accaduto in ‘diretta’. Kelly smise di piangere e cominciò una lenta e disperata masturbazione. I suoi pensieri contrastanti, tra l’umiliazione dello stupro e il godimento infinito appena ricevuto, si concentrarono tutti nella foga delle sue dita che la penetravano.
Poi il collegamento si chiuse. Schermo nero.

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