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Racconti Erotici Lesbo

1^ esperienza

By 8 Ottobre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Da tempo seguo con passione il vostro splendido sito, leggendo i racconti che pubblicate. Ho sempre trovato molto stimolanti le letture che riguardano le confessioni degli autori, tanto da decidere di provare io stessa a cimentarmi, raccontando alcune delle avventure che ho vissuto personalmente.

Nel marzo del 1993, ventenne, ebbi l’occasione di conoscere, a casa di amici, Anna, una ragazza della mia stessa età con la quale allacciai subito una simpatica amicizia. La sua spigliatezza, il suo fare sbarazzino e il suo sorriso ironico mi rallegravano e il tempo passato con lei era sempre ricco di spensieratezza. Trascorrevamo parecchio tempo assieme, parlando di tutto, dei nostri ragazzi, della pallosità della vita di provincia, della voglia di lasciarci alle spalle la mediocrità per vivere una vita più avventurosa.
Man mano che i mesi passavano, la nostra amicizia andava via via rinsaldandosi e con l’approssimarsi dell’estate Anna mi propose di trascorrere il fine settimana in una villetta sul lago di Garda di proprietà dei suoi genitori. La proposta era allettante e quindi decidemmo di partire il venerdì pomeriggio e di fermarci sino alla domenica sera.
Come di norma quando si organizza un fine settimana all’insegna della tintarella, quel venerdì sera, appena giunte a destinazione, il cielo cominciò a riversare sulla zona un vero e proprio diluvio che ci costrinse a rimanere in casa. Nonostante l’acqua a catinelle la temperatura era decisamente alta e dopo poco ci trovammo letteralmente a boccheggiare poiché, data la pioggia, non potevamo tenere aperte le finestre. Il disagio non ci aveva certo fatto passare il buonumore e soprattutto Anna continuava a fare divertentissime battute sulla comica situazione in cui ci trovavamo.
La pioggia non tendeva a diminuire e il caldo in casa, al contrario, continuava ad aumentare, tanto che Anna, lanciando divertenti maledizioni, si spogliò restando in mutandine e reggiseno. Sebbene non provassi imbarazzo vedendola in abiti così succinti, restati colpita dalla statuarietà del suo corpo: i capelli lunghi e neri, appena ondulati, che racchiudevano un viso dolce con gli occhi dall’espressione insondabile, scendevano sulle spalle nude, le cui linee lisce e perfette erano increspate solo un poco dalle spalline del reggiseno che a sua volta racchiudeva un seno di media grandezza da cui spuntavano due capezzoli sin troppo evidenti. Il ventre piatto, i fianchi ben modellati, il sedere alto e sodo, le gambe vertiginosamente lunghe e magre quel tanto che bastava perché l’interno delle cosce non si toccassero, lasciando quel magnifico spiraglio che culminava in alto con il tessuto delle mutandine. I pedi nudi, dalle dita lunghe e affusolate, poggiati sul tappeto. Credo di aver trattenuto il fiato per un tempo lunghissimo e di essermi riscossa solo quando Anna, resasi conto del mio sguardo fisso, mi chiedeva se mi sentissi poco bene. Bofonchiai qualche parola insensata e il rossore che aveva imporporato le mie guance era il sintomo evidente dell’imbarazzo che provavo per essermi soffermata a guardare quel suo splendido corpo e per le sensazioni che questo mi aveva dato al basso ventre che sentivo formicolare. Anna intanto mi consigliava di seguire il suo esempio e di spogliarmi a mia volta visto che tanto la pioggia non avrebbe certo smesso molto presto. Vinta la mia naturale ritrosia a spogliarmi davanti a qualcuno, inizia a spogliarmi a mia volta. Mi tolsi scarpe e calze, sfilai la maglietta e per finire tolsi i jeans. Questi erano così attillati che, sfilandosi, trascinarono con loro anche le mutandine e senza che me ne rendessi conto restai davanti a Anna con il mio sesso in bella mostra. Devo dire che non ho mai avuto molti peli in alcuna parte del corpo e anche il mio monte di venere non &egrave mai stato caratterizzato da una folta foresta. Infatti il ‘boschetto’ si &egrave sempre limitato a crescere nell’estremità superiore del mio organo sessuale, lasciandolo impudicamente scoperto. Ora ero rossa come un peperone e sentii Anna esclamare: ‘ma che bella patatina che vedo!!!’ prima di vederla alzarsi dal divano dove era seduta per avvicinarsi e ‘rubarmi’ i jeans e le mutandine. Cercai di rincorrerla ma non sortendo alcun risultato mi lasciai ricadere sul divano. Lei tornò a mani vuote dopo pochi istanti dicendomi di aver nascosto sia gli indumenti sottrattimi sia i bagagli che avevo portato con me e che quindi per quella sera avrei dovuto restare solo con il reggiseno. La cosa mi fece sorridere e provocatoriamente mi sistemai di traverso sul divano, standole di fronte, raccogliendo le gambe e divaricandole in modo che potesse ben vedere la mia zona più intima, dicendole: ‘bene, allora dovrai sopportare di vedermi nuda!!’. Anna scoppiò in una sonora e contagiosa risata e mentre ancora eravamo scosse dalle risa Anna allungò un suo piede sfiorando il mio sesso, riprendendo a ridere ancor più sonoramente. Essere sfiorata da lei nelle parti intime mi aveva fatto venire la pelle d’oca ma ripresi a ridere ancor più incontrollabilmente. Quando Anna, che non aveva ritratto la gamba, tornò a sfiorarmi le grandi labbra con il piede la rimbrottai scherzosamente minacciando di morderle il piede se ci avesse riprovato. Scoprii in quel momento che le sfide erano una cosa irresistibile per Anna che immediatamente appoggiò il suo piede al mio sesso muovendo circolarmente le dita. Non potevo fargliela passare liscia e presole il piede me lo portai alle labbra, addentandole l’alluce senza comunque imprimere troppa forza. Mi aspettavo che lei si ritraesse ed invece non fece alcun movimento, lasciando il suo alluce nella mia bocca e guardandomi fissamente. Non so cosa mi prese in quel momento ma invece di lasciarle andare il piede, allentai la morsa dei denti e contemporaneamente cominciai a sfiorare con la lingua l’alluce. In un attimo mi ritrovai a succhiarlo e guardandola la vidi chiudere gli occhi e portarsi una mano fra le gambe. Il suo piede sulla mia bocca, la mia lingua che accarezzava il dito affusolato e la visione di Anna che si toccava mi eccitò a tal punto da non potermi trattenere e anche io presi ad accarezzarmi. Chiusi gli occhi, concentrandomi sulle sensazioni che la mia mano mi provocava toccando la mia intimità, pur continuando ad assaporare il piede di Anna che dopo poco sentii lentamente ritrarsi. In quei momenti pensavo che mi sarebbe bastato aprire gli occhi per vedere davanti a me la bellissima Anna darsi il piacere. La cosa mi confondeva. Non avevo mai pensato ad un rapporto fisico con un’altra ragazza. Nella mia sfera sessuale erano sempre stati ricompresi solo i maschi e quando si era parlato tra amiche di rapporti tutti al femminile, pur non provando alcun senso di repulsione, non avevo mai ritenuto possibile il trovarmi ad assaporare quel tipo di piacere. Ero però turbata da quello che provavo in quel momento, qualcosa in me si stava evolvendo. Sentivo che Anna si stava muovendo ma non volevo aprire gli occhi per timore che si dissolvesse il piacere che stavo provando. Proprio in quel momento sentiti un intenso calore sul mio sesso e aprendo gli occhi vidi Anna accoccolata fra le mie gambe, il suo viso sfiorarmi l’intimità e la sua lingua percorrere le grandi labbra, soffermarsi un poco più a lungo sulla clitoride per poi ricominciare la sua breve peregrinazione. Non avevo mai provato una sensazione tanto intensa. Istintivamente le mie mani si posarono sulla testa di Anna per avvicinarla ancor più a me. Lei si staccò un attimo, i suoi occhi si puntarono nei miei, il suo viso si illuminò del suo favoloso sorriso e dalle sue labbra, come un soffio, sentii sgorgare fluide parole: ‘hai un sapore buonissimo, la tua fighetta &egrave calda di umori’. Ero frastornata ed acchitata ad un tempo. Anna si sollevò, accostò il suo viso al mio e la sua bocca si unì alla mia in un timido bacio che si trasformò ben presto in qualcosa di ben più rovente. Le nostre lingue presero a vorticare mentre le nostre mani esploravano il corpo dell’altra. Il suo seno sodo palpitava sotto il mio tocco, i capezzoli erano eretti all’inverosimile e quando arrivai a sfiorarle il sesso mi resi conto che il suo era completamente privo di peli. Venni colta dall’impellente desiderio di assaggiare il suo frutto, di ricambiare il piacere che poco prima io stessa avevo goduto. La feci sdraiare e mi apprestai ad eseguire quel piacevolissimo compito ma Anna, senza profferire parola, mi fece sdraiare sopra di lei in modo da formare il numero che nel sesso esprime la perfezione delle forme, il 69. Mentre per la prima volta nella mia vita accostavo le labbra e la lingua ad un sesso femminile, sentivo Anna esplorare la mia intimità con le dita. Ero persa in un abisso di piacere, assaporavo il suo umore, con le dita esploravo la sua intimità e in ciò venivo ricambiata. Come un fulmine a ciel sereno arrivò l’orgasmo, inaspettato, quasi doloroso per la sua intensità ed inteminabile, tanto da lasciarmi senza fiato e senza energie. Nemmeno mi resi conto di non essermi fermata e di aver continuato a muovere la lingua solo che, in quello stato di semincoscienza che accompagna l’orgasmo, mi ero involontariamente spostata e ora stavo leccando il buchetto di Anna che mugolava sommessamente. Continuai a leccarlo mentre le mie dita si dedicavano alla sua inebriante fighetta e i miei sforzi, peraltro piacevolissimi, furono ricompensati quando vidi il corpo di Anna tendersi come una corda di violino, la sua schiena inarcarsi sollevandomi, il suo ansimare farsi più frenetico ed infine l’orgasmo giungere irrefrenabile. Non so per quanto tempo restammo abbarbicate una all’altra. Il mio viso rilassato sulla sua coscia, aspiravo la flagranza della sua intimità. Solo molto dopo ci riscuotemmo e senza una parola ci preparammo per la notte, coricandoci però nel letto matrimoniale, dove ci addormentammo e dormimmo per l’intera notte abbracciate una all’altra.

Da quella fantastica sera in cui scoprii la mia bisessualità molte situazioni eccitanti ho vissuto con Anna. Quella che vi ho raccontato non &egrave che la prima di queste avventure e, per il fatto di essere stata la prima, quella che ricordo con maggiore piacere.

Ho rotto il ghiaccio’ gradirei sapere da voi, attenti e carissimi lettori, quali sensazioni ha risvegliato questa mia ‘confessione’ e se siete interessati a conoscere le avventure che nel tempo si sono susseguite.

Un bacio a tutti e grazie a questo meraviglioso sito che mi ha dato l’opportunità di cimentarmi in questa nuova impresa.

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