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Racconti Erotici Lesbo

335 – Francesca: weekend in hotel

By 3 Agosto 2022No Comments

Nonostante stesse con Stefano, Francesca non ha dimenticato la sua bisessualità mettendosi anche con Susanna. La storia con questa ragazza è diventata vera quando c’è stato il loro secondo bacio che si sono date in ufficio. Infatti Francesca aveva ripreso a lavorare nell’azienda dalla quale aveva preso un periodo di aspettativa per conoscere meglio Stefano ed abituarsi alla convivenza con lui.
Quando lavorava nello studio legale del suo ex compagno Alberto non ha avuto modo di riconoscere che Susanna si era davvero presa una cotta non da poco di lei. Dopo che aveva lasciato l’ufficio non si erano più viste.
Susanna lavorava in quello studio come assistente legale e le piaceva tantissimo essendo sempre stato un suo desiderio fin da quando frequentava la facoltà di giurisprudenza.
In quell’ambiente di lavoro aveva stretto amicizia con una delle donne procuratrici e le era stato chiesto di assisterla nelle cause di sua competenza. Era single e piuttosto carina e piaceva a tanti.
Un venerdì sera per puro caso Francesca e lei si sono incontrate nel fare shopping nel tardo pomeriggio e tra un ricordo e l’altro sono andate a sedersi in bar per un aperitivo ed è stato lì che Francesca le ha chiesto se volesse andare a vedere un film.
Susanna era apparsa timida ma ha subito felicemente approvato l’idea che sarebbe diventato un rituale del venerdì sera tra loro due.
Una notte, mentre Francesca stava accompagnando Susanna nel suo appartamento, la sua amica si è avvicinata a lei ed inaspettatamente l’ha baciata, non è stato un semplice bacio d’affetto, ma un bel bacio un po’ prolungato. Francesca non l’ha ricambiata e tutto sembrava essere finito lì, la stessa cosa è successa il venerdì successivo, tranne che questa volta l’ha ricambiata con un bacio a stampo senza scambiarsi la lingua in bocca. La settimana successiva, le loro lingue sono state coinvolte ed i baci sono diventati piuttosto coinvolgenti ed accesi.
Il martedì seguente a Francesca è stato chiesto di poter dare un aiuto nell’ufficio legale che conosceva bene per riordinare l’archivio. Lei ha accettato volentieri, non perché ci fosse Alberto, ma per Susanna ed anche Cristiana che era stata sua amante, per altro molto calda e generosa.
Dopo aver lavorato in azienda Francesca si è presentata in quell’ufficio e l’ha accolta una felicissima Susanna che indossava una gonna abbastanza corta.
Per Francesca non era insolito visitare quell’ufficio e sedersi come faceva quando lavorava lì a tempo pieno sedendosi in modo mostrare, allargando le gambe, quel tanto che bastava per esporre il suo perizoma.
Quella sera lo sguardo negli occhi di Francesca diceva solo una cosa: voleva scopare Susanna.
Dopo aver dato inizio al lavoro ha avuto necessità di andare nel bagno delle donne e fare i suoi bisogni. Ha calato il perizoma per non sporcarlo ed ha iniziato a toccarsi con le dita: tutto ciò che voleva fare era venire ma subito dopo ha sentito Susanna entrare e chiamare il suo nome “Francesca, fammi entrare” e si è sentita in dovere di aprire la porta consentendo a Susanna di intrufolarsi spingendola dolcemente contro il muro mettendo subito la mano dov’era stata la sua pochi secondi prima.
“Riesci a farmi venire?” ha chiesto Francesca.
“Come no, certamente!”
“Stavo per venire quando sei entrata” ed immediatamente le dita di Susanna sono entrate in lei ed il pollice ha cominciato a strimpellare il clitoride.
“Voglio farti venire” le ha sussurrato Susanna dolcemente in un orecchio.
“Dai, sìhh, lo voglio tanto anche io” e poi quelle dita sono andate velocemente a sgrillettarla accarezzando le cosce mentre l’orgasmo si abbatteva su di lei.
Ha dovuto tenersi appoggiata a Susanna poiché le sue gambe stavano per cedere e gentilmente l’amica l’ha accompagnata a sedersi sul water sussurrandole “Non possiamo uscire da qui insieme” e si è si è chinata per raccogliere il perizoma di Francesca “Questo lo tengo io” ha detto a bassa voce Susanna che n’è poi andata.
Francesca è rimasta in bagno seduta sulla tavola del water per pulire il suo ‘pasticcio’ tra le cosce come meglio poteva ed ha riordinato i suoi vestiti, poi si è guardata allo specchio dove ha visto il suo viso un po’ stravolto, espressione di colei che aveva fatto sesso.
Con la faccia ancora un po’ rubizza è tornata al suo lavoro. Molti avvocati nel lasciare il loro lavoro a fine giornata, l’hanno salutata e qualcuno si è fermato a scambiare con lei parole di circostanza. Dieci minuti dopo Susanna l’ha chiamata nella sua stanza.
“Devo andare in un ufficio prima che l’ufficio chiuda, ma, prima di andare, dobbiamo stare attente che non ci vedano insieme perché non so quanto sia lecito lesbicare di nascosto in questo ufficio”
Prima di uscire Susanna le ha chiesto di aprire le gambe per vedere se era ancora bagnata e nel farlo Francesca le ha sorriso mentre si esponeva.
“Ti è piaciuto?” e Francesca ha annuito con la testa e l’amica le ha passato il perizoma che era stato levato in bagno e con aria maliziosa canzonando ha aggiunto “Probabilmente sarebbe il caso che le indossassi!”
Mentre lo tirava su per le gambe, Francesca ha sentito Susanna chiederle “Vuoi andrebbe di passare con me il fine settimana?”
Presa alla sprovvista Francesca ha comunque annuito poiché era un suo forte desiderio stare più tempo con lei ed allora quale occasione migliore del passare un fine settimana insieme?
Sembrava che ci volesse un’eternità prima che arrivasse venerdì.
Susanna aveva prenotato una suite in un piccolo hotel sul mare lontano dalla città dotato di ristorante che avrebbe consentito alle due di poter trascorrere tutto il fine settimana lì senza doversi muovere.
Al pensiero di trascorrere il weekend, Francesca ha sentito un formicolio al ventre e già sognava.
Le due ragazze hanno preso un’auto a noleggio e al venerdì sera hanno sistemato i loro piccoli zaini nel bagagliaio ed hanno affrontato un viaggio non lungo. Durante il tragitto Francesca ha chiesto all’amica che guidava di fermarsi senza specificare il motivo e, appena Susanna ha bloccato l’auto in una piazzola, le è letteralmente saltata addosso per baciarla ficcandole la lingua in bocca levandole per un istante il respiro.
A causa della sosta di circa mezz’ora sono arrivate in hotel un po’ tardi ma dopo un viaggio fatto di carezze anche intime e baci era ragionevole che fossero ritardatarie.
Ad entrambe sembrava di camminare nell’aria. Fatta la doccia separatamente si sono messe a letto. Susanna ha proposto “Dormiamo e basta, sono stanca e poi non voglio mettere fretta alla nostra prima volta di notte a letto insieme”
Il tono con cui era stata detta quella frase era ironico e le due non si sono sorprese quando la mattina dopo hanno dormito fino a tardi, sdraiate a letto l’una nelle braccia dell’altra, parlando di questo e di quello, accarezzandosi distrattamente la pelle, raccontandosi di quando hanno preso la prima cotta, dei primi orgasmi anche lesbici, come e dove, da soli o con qualcuno, maschio o femmina e quanti anni avevano all’epoca. Si sono scambiate informazioni sui loro rispettivi partner attuali, quanto fossero attenti alle loro necessità inframmezzate dalle normali chiacchiere fitte tipiche delle ragazze.
Nel fare le pulizie mattutine entrambe hanno preferito rimandare la doccia che avrebbero poi fatto al termine della chiacchierata e ne hanno approfittato per sfregarsi l’un l’altra sotto il getto d’acqua fino all’orgasmo.
Guardando l’orologio si sono rese conto dell’orario ed anche del non aver prenotato il pranzo in hotel. Allora hanno deciso che fosse Susanna ad andare di corsa in un negozio per prendere delle provviste per il pranzo decidendo così di trascorrere una giornata in pigrizia nella loro stanza.
Susanna si è vestita rapidamente dimenticando di indossare le mutandine ma non il reggiseno ed è uscita per gli acquisti.
Francesca si è infilata un sopra costume da spiaggia molto trasparente ed inutile per altre cose ma in quella stanza così riservata era l’indumento ideale. Legato in vita il copricostume è uscita sul balcone per sedersi a leggere.
Non molto dopo ha sentito bussare alla porta e ha pensato che Susanna avesse dimenticato la chiave magnetica quindi è andata alla porta e l’ha aperta e voltandosi dall’altra parte ha esclamato “Per fare la spesa non ti ci è voluto molto!”
È stato allora che Francesca ha sentito un breve colpo di tosse e si è voltata per vedere che a presentarsi era stata una giovane bionda, con i tacchi da sette centimetri, in abito da cameriera e ha capito che era colei che doveva pulire la stanza che si è presentata così “Buongiorno. Faccende domestiche! Sono Vanda”
“Ah bene, entra pure! Fai tu perché io non so dove mettere le mani qui dentro” ha risposto Francesca che è tornata sul balcone lasciandola stordita sulla soglia della porta.
Dopo un po’ Francesca ha avuto necessità di andare in bagno e rientrando nella stanza principale della suite ha visto il carrello delle pulizie ma non Vanda però ha sentito provenire dal bagno i gemiti inequivocabili di qualcuno. In punta di piedi senza farsi sentire è arrivata fino allo stipite della porta, che era leggermente aperta, ed l’ha vista seduta sulla superficie del top di marmo del bagno con le gambe divaricate passando sulla figa un paio di mutandine. Era il perizoma indossato da Francesca il giorno prima.
Francesca senza farsi notare, in silenzio guardava la scena da uno spiraglio visivo restando nascosta dallo stipite della porta ed ha visto Vanda aprirsi la cerniera del vestito ed allungare una mano sulle tette. Francesca ha aspettato in silenzio volendo vedere di più, la sua figa ha subito avuto un formicolio alla vista della giovane che si ha levato le mutandine e la sua eccitazione è aumentata ancora di più quando Vanda ha portato il perizoma alla bocca leccandone l’inguine mentre le dita sono scivolate su e giù per la figa di cui si vedeva già la cremosità che usciva dalla vagina. Infatti sui peli biondi circostanti ben curati si erano formate delle gocce.
Anche Francesca aveva necessità di sfogare le sue voglie cresciute improvvisamente a quella vista ed ha allungato una mano tra le gambe per titillare il clito e quindi si è concentrata attentamente guardando ciò che faceva Vanda con quell’indumento intimo.
Lo spettacolo offerto dalla giovane bionda era molto attraente ed eccitante, i suoi occhi erano chiusi, la testa piegata all’indietro dalla lussuria. Francesca, per sfogare la sua voglia irresistibile, si è levata il copricostume e, camminando lentamente per non distrarre Vanda, le si è messa davanti posando delicatamente le mani sulle cosce dell’altra la quale, al contatto, ha aperto gli occhi immediatamente come scioccata ma Francesca ha portato l’indice alle labbra indicandole in silenzio di tacere. Poi ha riportato la sua mano sulla coscia ed ha fatto scivolare entrambe le mani lentamente verso la figa aperta. Vanda non l’ha fermata permettendole di accarezzare leggermente le labbra della figa ed ha proseguito molto lentamente con due delle sue dita su e giù per le sue pieghe diffondendo i succhi scivolosi su entrambe le labbra rosa.
Vanda ha mugolato in risposta a quei massaggi ed ha aperto ulteriormente le gambe dando modo a Francesca di proseguire a far scorrere le dita piacevolmente su e giù per la fessura fissandola negli occhi spalancati.
“Sì, va tutto bene, non ti preoccupare. Rilassati. Posso essere davvero carina con te, lo vuoi?” le ha detto con voce flebile in un orecchio e senza aspettare una risposta l’ha spinta dolcemente all’indietro. Vanda le ha risposto mordendosi il labbro inferiore annuendo con la testa, poi Francesca ha continuato “Apri il tuo vestito e fammi vedere, apri completamente la cerniera e mostrami quanto sei bella”
Vanda ha tirato la cerniera del suo vestito fino in fondo verso il basso e lo ha aperto rivelando un piccolo paio di giovani tette in erba ma con grandi areole e capezzoli scuri che sembravano stringersi e incresparsi sotto lo sguardo.
Francesca si è inclinata in avanti ed ha baciato le due tette ricoprendo ogni capezzolo di saliva soffiando sulla pelle colorata, poi si è spostata su un bocciolo ed ha portato la piccola protuberanza in bocca tirandola molto delicatamente e stringendola delicatamente tra i denti facendo ciò che sarebbe piaciuto che fosse stato fatto a lei.
Vanda a quel trattamento ha risposto gemendo, ha messo una sua mano sulla nuca di Francesca ed ha inarcato il busto offrendo una delle piccole tette alla sua bocca.
Ritenendo di aversi gustato a sufficienza quel capezzolo, Francesca ha trasferito la sua attenzione sull’altra sua tetta succhiandola e tirandola. Intanto le dita sono passate dall’accarezzare le labbra della figa al titillare il clitoride, andando a circondare delicatamente il bocciolo con il polpastrello del pollice aumentando lentamente la pressione su di esso.
Le due ragazze non si sono minimamente poste il pensiero sulle conseguenze se fosse tornata Susanna e quali sviluppi scandalistici ci sarebbero stati. Per Francesca, la sua amica andata a fare spese, era lontana più del Sole.
Vanda ha stretto più forte testa di Francesca mugolando, cercando di inclinare i fianchi affinché fossero più aderenti alla mano rendendo maggiore la pressione sul suo clitoride e dando anche modo che il dito girasse più velocemente creando stimoli sempre più forti. Il cuore di Vanda batteva così veloce che l’ha costretta ad ansimare profondamente mentre spingeva e sollevava i fianchi finché non ha superato il meraviglioso limite che l’ha portata all’orgasmo che l’ha costretta ad emettere un urlo soffocato dalle labbra.
L’azione sul clito è proseguita ma allentandone la pressione e si è allontanata dalle tette per guardare la sua figa rosa intenso di Vanda scoprendo che le grandi labbra erano bordate di nero come fossero state segnate con una matita da trucco. Il dito di Francesca l’ha accarezzata leggermente fino a che il respiro si è calmato.
La figa della giovane cameriera trasudava ormoni ed una discreta quantità di sostanza gelatinosa è uscita dalla sua intimità, Francesca l’ha catturata con la punta delle dita ed ha portato la crema viscosa alla bocca della sua giovane amante.
La bionda cameriera aveva gli occhi spalancati per la curiosità ed anche scioccata per l’audacia di quella che riteneva fosse una perversione. Francesca l’ha baciata dolcemente sulle labbra condividendo con lei il gusto dell’orgasmo e, prima di lasciarla sola in bagno, le ha sussurrato sensualmente “Vieni qui domani. Ti aspetto in questa stanza domani alle 10?”
Vanda ha annuito e Francesca se ne è andata recuperando il suo copricostume dal pavimento tornando sul balcone. La cameriera ha finito il suo lavoro e se ne è andata salutandola semplicemente con un “Arrivederci”
Qualche ora dopo Susanna è tornata con la spesa e, mentre stava preparando il pranzo, Francesca è apparsa a lei dopo aver lasciato il balcone avvicinandosi da dietro, baciandole il collo da affamata ma di sesso.
“Che ti succede? Non sono stato via così a lungo perché tu sentissi la mia mancanza!” ha esclamato Susanna ridendo per l’eccitazione dimostrata da Francesca aggiungendo “Vedo che hanno pulito la stanza” ed ha proseguito a chiacchierare nel preparare l’insalata.
Francesca ha slegato la parte posteriore all’altezza della vita ed il collo del suo top all’americana per poi portare le braccia sulle tette coprendole con il palmo della mano a forma di coppa spingendo da parte il tessuto per accarezzarle i capezzoli, leccandole e mordendole il collo e le spalle.
“Lascia il pranzo, sono molto eccitata. Ho bisogno di dirti una cosa” a detto a Susanna a voce bassa, quasi sussurrata ritoccandole i capezzoli con forza.
“Quando è arrivata la cameriera, l’ho trovata con le gambe aperte, seduta sul top del bagno a sfregarsi contro la sua figa il mio perizoma usato ieri!”
Francesca era veramente molto eccitata. Le visioni le passavano velocemente in testa ed insieme ai capezzoli duri di Susanna, pizzicati con forza tra le sue dita, avevano trasformato la figa in un qualcosa che stava dilagando. Allora ha fatto scivolare una mano sulla pancia dell’amica immergendola nei suoi pantaloncini ed anche tra il perizoma e la pelle, arrivando a sfregare le dita sulla sua figa ed ha raccontato, continuando a morderle e succhiarle il collo ed a smanettare uno dei suoi capezzoli, ciò che aveva visto.
“In realtà la cameriera stava succhiando ed odorando i miei umori ed anche i suoi dal mio perizoma! Era una ragazza giovane, ancora in via di sviluppo. Aveva piccole tette con capezzoli così scuri che sembravano fatti di cioccolato fondente” ed aumentando il tono convincente “Si è lasciata toccare da me, Susanna! Me li ha lasciati succhiare! La sua figa era così sensibile. Aveva una piccola fessura così stretta! Mi ha lasciato accarezzare il suo clitoride gonfio come sto facendo con te ora ed è stato così eccitante quando è venuta. Ho assaggiato anche i suoi succhi che ha fatto uscire in modo abbondante. Quella ragazza se li ha messi sulle dita e li ha portati alla bocca e me li ha fatti anche assaggiare. Che bontà! È stato tutto così dolce che non avrei finito mai di leccare e riempirmi la bocca!”
Francesca nel raccontare ha ansimato, le fa già male l’inguine, le sue dita hanno titillato velocemente il clitoride di Susanna.
Francesca molto eccitata ha mugolato “Vieni a sdraiarti sul letto, ho bisogno di te!”
“Sì, sì, aspetta un attimo, ho qualcosa per te!” le ha risposto l’amica assecondandola e Susanna si è avvicinata all’armadio per recuperare qualcosa dal suo zaino riavvicinandosi subito con un sacchetto di plastica da cui ha tirato fuori una cinghia. Non era un cinturino qualsiasi ma uno con applicato un cazzo molto ben fatto, grande, color carne, con dei rilievi, sembrava proprio un cazzo vero ma grosso. Da alcune cinghie fissate ad una coppa arrotondata fuoriusciva un cazzo ben dritto fissato nella parte convessa e nella parte concava c’era mezzo guscio di noce ben riprodotta. La cinghia sotto il cavallo era ampia ma arrotondata e liscia. Inoltre c’era un’altra sporgenza più piccola fissata nella parte concava sotto la protuberanza che avrebbe dovuto inserire nella figa di Francesca. Susanna le ha sorriso con un finto imbarazzo ed ha detto “Questo ti piacerà. Per favore indossalo. L’ho comprato pensando a te e immaginando che mi scopassi. In questo momento lo voglio dentro più di ogni altra cosa!”
Senza parole per lo sviluppo degli eventi, Francesca si è morsa il labbro inferiore, guardando quello strap on di nuovo aspetto, ed ha acconsentito senza parlare aprendo le gambe. L’amica ha allacciato l’ampia e comoda fascia di stoffa intorno alla sua vita e l’ha tirata per stringerla. Mettendosi poi in ginocchio, ha attaccato il cazzo di plastica e ha spinto la superficie concava della coppa che le avrebbe coperto la fighetta contro le grandi labbra inserendo la sporgenza di dimensioni minori dentro nella vagina. Francesca ha quindi capito che una sporgenza a forma di noce con di solchi presente nella parte concava avrebbe dovuto stimolare il suo clitoride. Susanna ha tirato le cinghie larghe e arrotondate in modo che seguissero le pieghe della figa di Francesca e le ha accarezzate per assicurarsi che aderissero alle natiche. Mentre metteva l’attrezzatura in posizione, nello stringere, ha aumentato la pressione sul clitoride allargando sia le grandi labbra sia le natiche facendo anche pressione sullo sfintere.
Per Francesca era delizioso guardare Susanna che osservava l’appendice di plastica leccandosi le labbra con una non più latente eccitazione.
Poi, riferita a Susanna, le ha detto “Succhialo! Insalivalo in modo che possa entrarti dentro” e l’amica, incoraggiata, ha afferrato la base come se fosse un vero cazzo ed ha dato inizio a succhiarne la punta.
Il movimento della mano e della bocca sul cazzo sintetico ha causato lo sfregamento della protuberanza nascosta contro il clitoride di Francesca che è rimasta senza fiato mentre Susanna lavorava il cazzo.
“Oh cazzo, è così bello!” ha mormorato Francesca afferrandole la nuca e dondolando il bacino avanti e indietro aumentando di conseguenza l’attrito contro sé stessa proprio nel clito.
Allontanatasi di poco, Susanna si è alzata e l’ha spinta sul letto “Sdraiati sulla schiena” e Francesca, facendo come le è stato detto, si è sistemata sul letto con la testa poggiata ai cuscini sorridendo alla vista del cazzo che innaturalmente sporgeva dal suo inguine luccicante per la saliva di Susanna. La vista è migliorata di mille volte, diventando pornografica, quando Susanna si è messa in piedi sul letto con una gamba piegata vicino ad uno dei fianchi dell’amica e l’altra inginocchiata sulle lenzuola, mostrando la figa nel suo splendore evidenziando le grandi labbra già lucide di umori. Infine Susanna si è abbassata fino a far sfiorare la sua figa sul cazzo.
Ancora senza parole, Francesca l’ha guardata mentre la sua amica continuava ad abbassarsi osservandola con crescente lussuria mentre le labbra della figa si allargavano per accogliere il grosso cazzo nell’intimità. Susanna si è abbassata lentamente fissandola negli occhi mentre l’altra la guardava prendersi dentro quel cazzo di silicone.
Susanna gemeva di piacere mentre la sua figa si allargava per riempirsi, poi si è alzata lentamente e subito si è lasciata cadere rapidamente di nuovo verso il basso ripetendo quei movimenti più e più volte. Allo stesso tempo quei suoi movimenti hanno fatto sfregare deliziosamente quella protuberanza a forma di noce contro il clitoride di Francesca che per reazione ha spinto il cazzo più in profondità.
Lo strap on era così ben fatto che Francesca ha avuto fin da subito le sensazioni dell’orgasmo che cresceva e sentiva anche che ancora di più erano i succhi di Susanna bianchi e cremosi che trasudavano dalla sua figa e le gocce bianche erano così dense che aderivano ai rilievi di cui era dotato il cazzo.
Mentre con le mani continuava a guidare Susanna su e giù, l’orgasmo aveva raggiunto il punto di non ritorno ed i suoi umori si erano in minima parte raccolti in una piccola rientranza tra la parte inferiore del più piccolo dildo ed il tassello che sosteneva il cazzo che allargava Susanna le cui labbra della figa, risucchiate dal dildo, scomparivano a ogni corsa verso il basso e ricomparivano quando si sollevava.
Era uno spettacolo molto erotico che sconfinava nella pornografia.
Francesca non aveva mai visto una donna venire come Susanna eppure di donne per fare sesso ne aveva avute ed ora era entusiasta di soddisfare il desiderio dell’amica.
Avvicinandosi al suo stesso orgasmo, Francesca ha spinto ulteriormente lo strap-on dentro sé stessa spingendo e sfregando sia il bacino sia il clitoride contro la noce mentre il piccolo dildo lavorava nella figa.
Susanna ha iniziato ad avere uno spasmo segno di un prossimo orgasmo. Infatti ha avuto difficoltà a stare eretta ed ha messo una mano sul petto di Francesca per sostenersi in equilibrio ed ha anche cominciato a gemere respirando profondamente. Più si avvicinava la venuta più scorreva facilmente sul cazzo. I muscoli dello stomaco di Susanna hanno iniziato a contrarsi mentre emetteva un profondo gemito di cui le uniche parole comprensibili sono state “Dio, solo un po’ di più!” e poi è andata oltre il limite.
Non poteva più trattenersi ed il suo orgasmo è arrivato a ondate venendo, ansimando e gemendo per la bella e nuova sensazione. Anche Francesca ha raggiunto l’orgasmo allo stesso tempo ed i suoi movimenti sono rallentati insieme al suo respiro diventando più composti.
“Oh cazzo, tesoro, non ho mai avuto un orgasmo del genere, Susanna mia!”
Era una lode all’orgasmo avuto e nel parlare le ha accarezzato dolcemente le cosce guardandole il corpo coperto da un velo di sudore.
Susanna si è alzata sulle gambe rilasciando il cazzo lasciandolo eretto verso l’alto ancora coperto del suo venire.
“Guarda, a me non è mai successo prima!” e Susanna si è avvicinata, ha staccato il cazzo ed è scivolata sul letto per sdraiarsi accanto a Francesca offrendole il suo giocattolo coperto di umori biancastri.
“Dai, fallo insieme a me!” ha chiesto con occhi scintillanti di lussuria e subito con Susanna ha leccato ed assaggiato quella sostanza gelatinosa leccando il cazzo per bene, però nonostante l’orgasmo, Francesca è rimasta in uno stato di forte desiderio perché il suo corpo desiderava di più ed ha sbottato “Ho bisogno di più! Nel mio zaino c’è un vibratore. Per favore, prendilo e usalo su di me! A dir la verità ce ne sono due lì dentro, prendi quello grande”
Susanna si è avvicinata allo zaino ed ha tirato fuori il giocattolo e Francesca ha subito allargato le gambe invitando Susanna ad annidarsi tra esse. L’amica ha messo in funzione il dildo in modalità vibrazione, le dita hanno allargato le labbra della figa di Francesca e l’ha accarezzata con i polpastrelli andando su e giù mettendo anche la punta del vibratore a contatto con il clitoride.
Susanna ci ha girato intorno per diversi minuti portando la sua eccitazione sempre più in alto e poi facendola scemare.
Le vibrazioni l’hanno fatta rabbrividire di piacere mentre gemeva ringraziando l’amica per il lavoro eccellente che stava facendo. Alla fine Susanna lo ha fatto scivolare infilandolo nell’apertura della vagina e lo ha spinto lentamente dentro facendole sentire che la sua figa trasudava poiché molto bagnata ed inoltre non dava alcuna resistenza, intanto Susanna con le gambe le si è attorcigliata facendo premere ulteriormente dentro il vibratore.
Lentamente ha usato quel giocattolo mandandolo dentro e fuori, si è chinata ed ha chiuso la bocca sul clitoride, leccando e facendo scorrere la lingua sul clito ben eretto.
Tra vari ululati, grida di piacere soffuse e vari “Oh, è così bello!” Susanna ha spinto il vibratore sempre più forte all’interno dell’intimità ed allo stesso tempo tirando il clitoride dell’amica nella sua bocca succhiandolo rumorosamente. Susanna ha premuto la sua testa contro per dare maggior pressione sul clitoride e la risposta non si è fatta attendere.
“Ecco, proprio lì! Sììhhh! Dai, più veloce, sìhh di più! Oh come sei brava!!”
I muscoli di Francesca hanno iniziato a contrarsi, le sensazioni orgasmiche sono aumentate in crescendo fino a quando ha sibilato ad alta voce “Sììììhhhhhh!” ed è venuta e la sua figa si è stretta sul dildo come se dovesse mungerlo, il suo corpo è esploso agitandosi come la molla di una spirale lasciata libera.
Avendo raggiunto lo scopo, Susanna si è rilassata succhiandole il clitoride, leccando lentamente l’area ipersensibile tutt’intorno fino a quando il respiro di Francesca si è calmato, poi si è spostata sul letto per stendersi accanto sporgendosi per baciarla esplorandone la bocca con la lingua affinché Francesca assaporasse i suoi succhi appena prodotti.
Le due lesbiche hanno trascorso il resto del pomeriggio sul letto, a fare l’amore e, soprattutto, a discutere dei piani su come sedurre la giovane cameriera delle pulizie l’indomani.
Svegliandosi presto il giorno dopo, si sono fatte la doccia insieme impiegando molto tempo, rasandosi le fighe a vicenda, accarezzandosi, scopandosi con le dita e leccandosi a vicenda. Dopo essersi asciugate, sentendosi pulite e fresche, hanno indossato solo abiti prendisole trasparenti senza intimo senza lasciare nulla all’immaginazione e sono andate stendersi in poltrona nell’ampio ballatoio cercando di leggere in attesa delle 10 per sentire bussare Vanda che avrebbe fatto le pulizie.
Puntualmente hanno sentito bussare alla porta e hanno dato a Vanda il tempo di entrare. Appena dentro la suite è stata salutata e Francesca si è accorta che i suoi occhi vagavano sulla sua forma del corpo quasi nudo con nonchalance e le ha chiesto se dovesse iniziare a riordinare dal bagno. A quella richiesta ha notato la delusione negli occhi della ragazza prima che si girasse per pulire.
Accertatasi che Vanda stesse lavorando, Susanna si è avvicinata a Francesca ed hanno dato inizio al loro piano mettendosi sul letto per baciarsi con bramosia, i dettagli su cosa intendevano fare per sedurre Vanda li avevano già discussi. Le due erano estremamente eccitate dal loro progetto ed essendo lesbiche non avevano bisogno di fingere nulla. Si sono levate i vestiti, se così si potevano chiamare quelli trasparenti che indossavano, accarezzandosi a vicenda il corpo denudato.
La bocca di Susanna ha avviluppato il capezzolo di Francesca attirando il bocciolo in bocca stringendolo tra i denti facendola gemere. La mano di Francesca è scivolata lascivamente giù ed ha socchiuso con due dita le labbra della figa di Susanna spandendo il suo fluido gelatinoso per lubrificarle il clitoride ed ha messo la mano in modo da poter infilare due dita dentro e lavorare sul clitoride con il pollice già gonfio, duro ed esposto titillandolo avanti e indietro e stuzzicando anche l’interno della vagina con le altre dita. In questo modo Susanna era già sulla buona strada per un’eccitazione profonda ed ha subito iniziato a gemere mentre la mano le lavorava la figa.
Le due lesbiche erano ben visibili dal bagno e Francesca, guardando con gli occhi socchiusi, ha visto Vanda che osservava la porta facendo finta di non dar peso a ciò che vedeva.
Francesca si è inginocchiata tra le gambe di Susanna la quale ha appoggiato una gamba sul materasso esponendosi alla sua amante e Francesca ha spalancato le labbra rivelando il suo bel clitoride rosa e la sua figa, proseguendo a scoparla con due dita, ha chiuso la bocca sul suo bocciolo gonfio e l’ha succhiato facendo i rumori classici della succhiata con le labbra. Susanna ha messo una mano dietro la testa dell’amica ed ha spinto la faccia contro sé stessa utilizzando l’altra mano per pizzicare e tirare alternativamente i capezzoli.
“Ahhh, ecco, sìhh! Sìì, proprio lì! Passaci sopra i denti, non fermarti, ti prego!”
Susanna ormai era molto coinvolta, si strusciava contro Francesca inseguendo il suo orgasmo ormai incipiente che diventava sempre più forte nel vedere, dallo specchio sul cassettone, Vanda che aveva già aperto la cerniera lampo della sua uniforme per accarezzarsi con le sue dita la figa stretta contornata da scarsi peli biondi ben curati.
Francesca sorridendo tra sé, ha continuato a tuffare le dita fino in fondo nella figa di Susanna che era così bagnata che emetteva chiari suoni di accoppiamento sessuale molto allettanti, chiaro richiamo per un gioco a tre fra donne.
Quando Francesca ha intuito che Susanna fosse vicina all’orgasmo, quest’ultima ha sussultato e si è contratta oltre ad aver aperto la bocca per aumentare il respiro, i muscoli della sua figa si sono stretti intorno alle dita mentre il corpo ha iniziato a vibrare, preambolo al climax. Infatti Francesca stringendo più forte quel clitoride tra i denti, passando la lingua sulla base del clitoride, l’ha sentita andare oltre il punto di non ritorno. Immediatamente dopo i muscoli interni della vagina si sono stretti intorno alle dita cercando di averli ulteriormente all’interno mentre Susanna spingeva all’infuori figa e sfintere per una venuta davvero fantastica spargendo umori sulle dita. Alzandosi di nuovo in piedi davanti all’amica, ha messo le dita bagnate nella bocca di Susanna che le ha succhiate come fossero coperte di panna.
Intanto Vanda si era completamente levata di dosso la divisa ed era nuda e si è avvicinata di soppiatto. Le due amiche se ne sono accorte dai brevi respiri che faceva e, mettendosi di fronte a lei, tenendosi per mano, le hanno fatto un cenno per avvicinarsi e stare con loro. All’inizio Vanda ha esitato e le due non erano sicure se si sarebbe unita a loro ma subito le sue dita hanno accarezzato la sua fessura bagnata di Susanna ed anche quella di Francesca. Poi Vanda si ha coperto, nascondendola, la figa con la mano. Susanna per levarle l’imbarazzo le ha fatto scorrere la punta delle dita su e giù per le braccia sfiorandole la pelle delicata che ha reagito rabbrividendo visibilmente al tocco ed i suoi occhi si sono dilatati mentre sospirava già a bocca aperta.
Francesca si è spostata alle sue spalle stando così vicino che i capezzoli duri la sfiorassero, si è chinata e l’ha baciata nella parte posteriore del collo leccando ed ha fatto lo stesso anche sulle spalle proseguendo sui fianchi e la schiena. La pelle di Vanna odorava di pesca e rosa ed era molto morbida, sensibile e giovane. Poi si è spostata per baciarla dietro il suo orecchio tirando fuori la lingua stimolandola e le ha sussurrato sensualmente “Vuoi unirti a noi a giocare? Lasciaci giocare con il tuo corpo, leccare la tua pelle, accarezzare i tuoi bei capezzoli scuri. Vorrei leccarli e morderli, toccarti la fighetta con le dita. Le nostre bocche vogliono assaggiare i tuoi giovani succhi e farti venire tante volte. Rilassati e vedrai che sarà tutto facile e bello”
Nel sussurrare, ogni poche parole Francesca leccava e succhiava quella sua pelle meravigliosa.
Susanna ha continuato ad accarezzare la pelle di Vanda facendo scivolare le dita sulla parte superiore delle tette, sulle spalle e ovunque tranne dove le due lesbiche sapevano che la ragazza volesse, infine le ha chiesto se desiderasse essere toccata e lei per risposta ha annuito.
Ma Francesca che era con la bocca sull’orecchio destro ha sussurrato “Dobbiamo sentirti dire sì”
“Oh Dio sì!” ha esclamato Vanda in un momento di pausa dei suoi respiri sempre più profondi a voce alta ed ha spinto di nuovo il corpo contro quello di Francesca per sentirne la consistenza e turgidità delle tette.
Susanna si è avvicinata per baciarla sfiorandole leggermente la lingua con le labbra chiedendole con un fil di voce di lasciarla vagare dentro la bocca. Vanda l’ha aperta e Susanna l’ha baciata con passione ingaggiando un duello con la lingua di Vanda mordicchiandole anche il labbro inferiore.
Francesca ha mosso le sue mani per coprire le piccole tette in erba, accarezzando con i palmi i capezzoli che poi ha stretto e torto senza eccedere. La giovane cameriera ha mugolato di piacere nella bocca di Susanna mentre l’altra muoveva le dita stringendola sempre più, pizzicando e facendo rotolare tra i polpastrelli quelle bellissime gemme che parevano di cioccolato.
Le mani di Vanda si sono avvicinate alle tette di Susanna copiando le azioni che Francesca faceva su di lei causando gemiti e mugolii in Susanna.
A quel punto Francesca ha capito che era ora di andare ad esplorare il sesso di quella giovane ed ha ulteriormente abbassato le mani raggiungendo il pube ed infilando due dita nella sua fessura, sorridendo quando si è resa conto di quanto fosse bagnata.
Ormai Vanda gemeva e mugolava piano immergendosi nelle attenzioni delle due amiche.
A Francesca è venuta l’idea di coinvolgere maggiormente Susanna a cui ha detto gentilmente “Assaggiala, anche ieri aveva un sapore così dolce. Ora è molto bagnata. Dovresti leccarle il clito!”
Susanna ha trovato che fosse una buon suggerimento ed ha smesso di baciarla spostandosi poi dolcemente lungo il suo corpo, baciandola e leccandola, premendo il suo corpo contro quello di Vanda che si è trovata a sandwich avendo alle spalle Francesca. Finché Susanna non si è messa in ginocchio, le sue dita hanno fatto dei delicati movimenti circolari sui fianchi e le ha detto sensualmente a voce bassa “Vanda, metti questa gamba sul letto. Lascia che ti dia un’occhiata lì sotto” e Francesca l’ha aiutata da dietro spostando la sua mano sotto la coscia facendo una piccola pressione per farle capire quale movimento fare. Vanda ha obbedito e Francesca ha fatto scivolare le mani accarezzando le cosce e le natiche finendo per infilarle le dita tra le labbra della figa aprendola esponendola così completamente allo sguardo eccitato di Susanna la quale ha avvicinato il viso respirandone a pieni polmoni il profumo di giovane ragazza alle prime armi e poi ha soffiato sul clitoride per valutarne la reazione. Ancora una volta Vanda ha mugolato ed ha inclinato il bacino in modo che il naso di Susanna le toccasse il clito. Proseguendo ha sollevato il viso facendo scivolare il naso nell’umidità della figa seguendone le delicate pieghe rosa con la lingua piatta e larga, ha fatto scorrere la lingua su e giù per la fessura assaporandone il sapore delicato, ha puntato la lingua e l’ha spinta contro la stretta apertura.
Vanda si è abbandonata per godere maggiormente ed ha sollevato le braccia aggrappandosi alla testa di Francesca che le stava dietro, le sue tettine si sono protese in avanti e così anche il suo ventre di cui era diventata padrona Susanna la quale ha avvicinato il dito al clitoride gonfio e turgido accarezzandolo avanti e indietro mentre la scopava con la lingua. I gemiti di Vanda sono diventati più forti e la sua amante ha aumentato la pressione sapendo che non avrebbe impiegato molto tempo a venire, ha continuato a leccare i succhi che secerneva la figa mentre le sbatteva forte e velocemente il clitoride.
Vanda è venuta con un lieve lamento crollando contro Francesca, le ginocchia le si sono piegate quando l’orgasmo ha preso il sopravvento su di lei.
Anche con Vanda Susanna si è dimostrata un’amante meravigliosa e comprensiva, l’ha accarezzata dolcemente, calmandola fino a quando il suo battito cardiaco accelerato si è calmato e, tenendola abbracciata e stordita, le due amiche l’hanno spostata sul letto in modo che potesse riprendersi e lascire spazio a loro due.
Ormai Susanna e Francesca erano così eccitate che si sono guardate negli occhi, si sono baciate famelicamente, le lingue si sono scontrate in una battaglia feroce all’interno delle loro bocche ed i denti hanno afferrato e tirato i capezzoli doloranti l’una dell’altra, spostando le mani più in basso, hanno immerso le dita nelle fighe gocciolanti toccandosi con forza emettendo succosi rumori, ansimando e gemendo.
Susanna si staccò per prendere lo strap-on, fissandolo in fretta, stringendo le cinghie, costringendo quella protuberanza di gomma a forma di guscio di noce contro la figa di Francesca, poi spingendola sul letto a faccia in giù, ha allineato il cazzo alla figa e l’ha spinto fino in fondo con una spinta.
“Oh Dio,! … Sìhhhhh!!” ha sibilato Susanna e l’amica le ha afferrato i fianchi con forza affondando le dita nei fianchi pompandola velocemente ma delicatamente. Erano talmente intime che le gambe di Francesca sbattevano contro i glutei dell’altra.
Francesca, che stava dietro, guardava la splendida vista del cazzo che penetrava nella figa della sua amante ed anche le grandi labbra nonché una piccola parte della vagina che veniva tirata fuori e poi la successiva risucchiata all’interno. Susanna ha scaricato abbondanti succhi lubrificando il cazzo di silicone. La protuberanza a forma di guscio di noce ha titillato fortemente e deliziosamente il clitoride di Francesca accarezzandolo aumentandone la sensazione.
Tirandosi fuori, Susanna è rotolata sul letto fermandosi sulla schiena con il cazzo che sporgeva verso l’alto ricoperto di sostanza biancastra. Susanna vi si è messa a cavalcioni accovacciandosi per prenderlo interamente.
Francesca ha allungato una mano pizzicandole i capezzoli gonfi facendoli rotolare strettamente tra i polpastrelli delle dita e del pollice. Guardando di fianco ha visto Vanda seduta sul letto che guardava attentamente accarezzandosi la figa.
“Perché non vieni qui vicino a noi?” le fa Francesca invitandola incoraggiandola ad accovacciarsi sulla sua faccia.
Vanda era impacciata non avendo esperienza di quelle situazioni si è dimostrata riluttante ad abbassarsi completamente, così la sua esperta amante le ha afferrato le cosce e l’ha tirata decisamente sul suo viso. La lingua ha subito esplorato velocemente le pieghe esterne della figa raccogliendo il liquido che ancora secerneva quella figa, lo ha fatto ansimando per il suo meraviglioso sapore delicato mentre Vanda si rilassava dandosi a quelle cure. Susanna era ancora impegnata a pomparsi sul cazzo, ma ha allungato una mano per accarezzare le piccole tette di Vanda pizzicandole e stringendole i capezzoli rugosi. La giovane si muoveva cavalcando la lingua di Francesca gemendo per le attenzioni delle due ospiti dell’hotel.
Francesca ha spostato la bocca sul piccolo clitoride ben sporgente e lo ha tirato tra le labbra della bocca succhiandolo e stringendolo delicatamente alla base con i denti. I gemiti della giovane cameriera si sono trasformati in breve tempo in lamenti quando il suo orgasmo ha iniziato a crescere alimentato dalla vista di Susanna che si scopava.
Francesca ha sollevato i fianchi per andare incontro alle spinte verso il basso di Susanna osservando le sue tette che rimbalzavano per il movimento.
Vanda è venuta per prima poiché il suo giovane corpo è stato incapace di resistere molto a lungo, Francesca ha rallentato il vigore della suzione e si è dedicata a leccare la figa della ragazza che espelleva i succhi assicurandosi di aspirarli tutti nella sua bocca. Il delicato sapore ha favorito ed innes**to l’orgasmo di Francesca con Susanna che spingeva la sua figa verso il basso per stimolare quella dell’amica.
Vanda ripresasi rapidamente si è accostata sul letto accanto a Francesca priva di forze ed ansimante.
Susanna è rimasta seduta sul cazzo che le riempiva totalmente la figa godendosi le sensazioni di riflusso della sua figa che si contraeva intorno al dildo e si è chinata in avanti per baciare l’amica amorevolmente dicendo “È stato l’orgasmo migliore e più eccitante che ho avuto finora. Sono tanto bagnata” e quando si è sentita soddisfatta è scesa da Francesca sdraiandosi sull’altro lato tenendo il braccio sinistro sugli occhi mentre tratteneva il respiro.
Quando si sono addormentate dovevano essere tutte e tre stanchissime.
Quando Susanna e Francesca si sono svegliate, la giovane cameriera se n’era andata. Le due hanno lasciato il letto e dopo aver mangiato uno snack si sono chieste a vicenda se era il caso di andare in spiaggia. Visto lo scarso entusiasmo hanno deciso che non era il caso che quel pomeriggio ci andassero e lo hanno trascorso pigramente a prendere il sole, nude sulla terrazza della suite, sdraiate fianco a fianco, leggendo, accarezzandosi reciprocamente o in solitario il corpo, discutendo degli eventi e dei sentimenti provati in quei due giorni di vacanza. Restavano altri due giorni da trascorrere insieme ed entrambe hanno realizzato che quei giorni speciali sarebbero finito presto. Nelle loro discussioni hanno anche deciso che se avessero continuato a stare insieme non ci sarebbero stati altri partner oltre ai loro compagni e che avrebbero avuto rapporti a tre solo con Vanda e quando sole avrebbero fatto sesso senza limitazioni.
All’imbrunire sia Susanna che Francesca, dopo essersi truccate e fatte belle, si sono avventurate per le stradine del centro per la cena.
Dopo cena sono tornate nella stanza infilandosi insieme totalmente nude sotto le lenzuola nella speranza di fare nuovamente sesso ma la stanchezza ed anche l’effetto dell’aria di mare le ha portate ad addormentarsi abbracciate dopo una serie di baci a stampo sulle labbra.
Vanda l’hanno rivista l’indomani perché, come compito, doveva riordinare la stanza e sanificare il bagno.

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