Skip to main content
Racconti Erotici Lesbo

Amiche ritrovate

By 8 Dicembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo più di dieci anni, quella sera si reincontrano davanti all’ascensore.
– Antonella?
– Rossana?
Le due ex compagne di liceo si stringono in un abbraccio affettuoso.
– Ma tu abiti qui?
– Sì, da sei mesi. E tu?
– Da ieri. Abbiamo appena finito il trasloco.
– Ma allora sei tu quella che ha preso l’appartamento al sesto piano?
– Sì. Tu dove stai?
– Di fianco a te!
– Davvero? Magnifico! Ti sei sposata?
– Convivo, e tu?
– Anch’io. Figli?
– Per il momento non se ne parla, troppe spese. Fra qualche anno, quando ci saremo un po’ sistemati.
– Stesso problema nostro.
Si guardano sorridendo, il ricordo delle lunghe notti passate a discutere di politica, massimi sistemi, cazzate e flirt &egrave ben vivo nella loro memoria. Come anche quello dei momenti più intimi, quelli in cui si davano reciprocamente l’orgasmo. In ascensore si studiano, fisicamente non sono cambiate di molto. Antonella sempre giunonica, gran seno e gran culo, Rossana efebica, con le curve appena accennate.
– Il mio compagno non c’&egrave, &egrave via per lavoro. Vieni dopo cena a prendere un caff&egrave?
– Volentieri, anch’io sono sola. Roberto lavora a Bruxelles e torna solo per il week end.
– Se ti va, possiamo mangiare qualcosa insieme.
– Sì, volentieri.
Entrano in casa di Antonella e, una volta chiusa la porta, si abbracciano ancora, stavolta con passione. Incollate una all’altra, si baciano a lungo.
– Spero che questo sia solo l’aperitivo. Non ho più fatto l’amore con una donna dopo che ci siamo perse di vita.
– Nemmeno io. Solo uomini.
– Mi piace il cazzo, ma mi piace anche la fica.
– Concordo. A proposito, la tua come sta?
– Bagnata e vogliosa. Spogliamoci insieme, Antonella.
– Vieni, andiamo in camera.
Si levano gli abiti sino a restare nude una di fronte all’altra. Si sfiorano i capezzoli a vicenda, piccoli e rosei quelli di Antonella, grandi e scuri quelli di Rossana.
Antonella si sdraia sul letto, solleva e spalanca le cosce. Il pelo le ricopre solo il pube, sotto &egrave liscia e rosea. Rossana si inginocchia tra le sue gambe, con le dita le allarga le labbra della fica e si china a leccargliela dal basso verso l’alto con lenti ma insistenti colpi di lingua.
– Vieni sopra di me e girati.
La bocca di Antonella mordicchia prima il pube e poi la fica, entrambi glabri, di Rossana, trova il clitoride e lo succhia con forza. Davanti ai suoi occhi c’&egrave l’orifizio posteriore, stretto e scuro. Tenta di infilarci un dito con delicatezza. Rossana si irrigidisce un istante, poi si rilassa e il dito le penetra nel culo.
– Questo non me l’avevi mai fatto prima.
– Non ti piace?
– Molto.
Antonella muove il dito avanti e indietro, la allarga.
– E così?
Antonella spinge a fondo due dita nel culo di Rossana. Le ruota e le fa scorrere dentro e fuori.
– Sto per venire!
I movimenti delle dita sono sempre più veloci, Rossana grida di piacere, si agita, morde la fica di Antonella nel momento in cui il culo le si contrae nell’orgasmo.
– Ah! Adesso tocca a te!
Rossana si sposta, ritorna davanti ad Antonella. Le divarica le natiche, si china a guardare prima di spingerle esitante un dito dentro al culo, dove entra senza fatica. Lo muove rapida, si fa in avanti per succhiarle un capezzolo. Antonella la attira verso di s&egrave e la bacia. Rossana le inserisce un altro dito nel culo e il pollice nella fica. La martella con forza, prende in bocca un capezzolo, lo morde e lo tira.
– Piano, piano…
Rossana lecca i seni di Antonella, con la lingua scende assaporando lo stomaco e il ventre, le apre la fica e le succhia con forza il clitoride. Nel culo dilatato di Antonella le dita scivolano dentro e fuori sempre più spedite.
– Non smettere, non smettere… ohhhhhh
Appagate, si abbandonano sul letto. Antonella accarezza un capezzolo di Rossana sino a farlo inturgidire, Rossana le posa la mano su un seno.
– Ci voleva.
– Eccome.
– Hai fame?
– Sempre, lo sai.
– E resti magra come un chiodo, accidenti a te! Sullo schermo del televisore scorrono gli ultimi titoli di coda del film. Raggomitolata sul divano, Antonella tira su col naso. Rossana, che le sta seduta accanto, la guarda con aria divertita.
– Bello, davvero bello.
– Per te i bei film sono quelli che fanno piangere.
– Piango sempre guardando “Via col vento”.
– Io invece penso a come sarebbe portarsi a letto uno come Clark Gable. Anzi, Rossella e lui, insieme.
– Una roba a tre?
– Sì. Non ti piacerebbe?
– Con due come loro sarebbe davvero piacevole!
– Chi ti prenderesti, lei o lui?
– Prima lei, dopo lui.
– E cosa faresti a lei?
– La farei spogliare.
– E poi?
– La sculaccerei sino a farle venire il culo tutto rosso.
– Se lo meriterebbe.
– Anche tu.
– Io? Cosa?
– Di venir sculacciata.
– E perché?
– Mi prendi in giro perché mi commuovo a vedere un film.
– Avresti il coraggio di…
– Non ci credi? Tu spogliati e vedrai.
Rossana si alza dal divano e si toglie la tuta rimanendo con la biancheria intima. Antonella la osserva a lungo, poi allunga una mano a strizzarle un seno.
– Chinati in avanti, metti le mani sulla spalliera.
In piedi dietro di lei, le abbassa gli slip a metà coscia.
– Pronta?
Non aspetta risposta, la sua mano cala più e più volte sul culo esposto dell’amica che sobbalza ad ogni colpo. La carne tremola e si arrossa.
– Allarga le gambe.
Le spinge due dita nella fica ed inizia a masturbarla con forza. Rossana mugola assecondando il movimento.
– Ti piace?
– Mmm… da pazzi. Non fermarti.
Antonella continua il suo lento dentro e fuori, con l’altra mano le apre le natiche sino a vedere il rugoso buchetto posteriore.
Rossana ansima sempre più forte.
– Ti fai mai prendere dietro da tuo marito?
– Ogni tanto.
– Se ci fosse qui un uomo, adesso gli chiederei di scoparti nel culo. Mi piacerebbe guardare mentre ti affonda dentro, centimetro dopo centimetro, dilatandoti. E intanto io ti scoperei la fica con le dita.
– Non hai un vibratore?
– Sì, lo vuoi?
– Potresti fingere di essere tu l’uomo.
– Non muoverti. Torno subito.
Antonella sculaccia ancora una volta Rossana prima di uscire dalla stanza. Ritorna dopo un attimo tenendo un vibratore tra le mani. Si avvicina a Rossana, le accarezza la schiena e le palpa i glutei.
– Mettiti in ginocchio sul divano, a gambe larghe.
Spinge il vibratore spento nella fica di Rossana e lo fa ruotare un paio di volte.
– Sei bagnatissima.
– Cosa ti aspettavi?
Antonella accende il vibratore e lo conficca a fondo. Rossana geme e si dimena sotto di lei sino ad avere un orgasmo.
– Oh…
– Ne vuoi ancora?
– Sì!
– Sicura?
– Mettimelo nel culo!
Antonella sfila dalla fica dell’amica il vibratore e le preme la punta con delicatezza sullo sfintere. Rossana si muove all’indietro, incontro al vibratore che fatica a penetrarla.
– Dentro, lo voglio dentro!
Una spinta, decisa ma costante, fa affondare tutto il vibratore nel culo di Rossana. Antonella non resiste alla tentazione: riprende a sculacciarla con forza.
– Cattiva ragazza!
I colpi sul culo in contemporanea con le vibrazioni che le scuotono le viscere fanno gridare di piacere Rossana ed eccitano talmente Antonella da costringerla ad infilarsi una mano negli slip per masturbarsi mentre continua a sculacciare l’amica. Dopo essere venute, si accasciano una sull’altra, stanche ma soddisfatte.
– Quand’&egrave che tuo marito resterà ancora fuori città per lavoro?
– Lunedì prossimo. Perché?
– Porterò anche il mio di vibratore. Antonella sta per aprire la doccia quando sente squillare il campanello. Si infila l’accappatoio e va alla porta. Dallo spioncino vede che &egrave Rossana e le apre.
– Ciao, scusa se sono in anticipo.
– Ciao, figurati, stavo per farmi la doccia.
– Quindi non sei mezza nuda perché mi aspettavi?
– Ti piacerebbe!
Rossana slaccia il nodo dell’accappatoio e accarezza i grossi seni dell’amica.
– Sì, molto.
Le prende i capezzoli tra le dita e li strizza sino a che diventano duri. Si china a succhiarli, ci passa la lingua intorno, li prende tra i denti. Antonella mugola di piacere e abbassa la mano verso il pube nell’evidente tentativo di masturbarsi.
– Ferma lì!
– Ma… perché?
– Prima devi lavarti.
– Ho un cattivo odore?
– No, no. Ti voglio lavare io, però nella vasca.
In bagno Antonella si spoglia ed entra nella vasca, dove rimane in piedi. Rossana prende la doccetta, la apre e regola la temperatura.
– Girati pian piano.
Rossana spruzza l’acqua su tutto il corpo dell’amica, poi con una spugna inzuppata di body soap passa e ripassa sino a ricoprirla di schiuma. Indugia sui seni, nel solco delle natiche e tra le cosce. Antonella sta al gioco, ruota su se stessa lentamente, lasciandosi andare alle sensazioni che quel bagno insolito le procura.
– Non mi sciacqui?
– Un attimo. Non muoverti.
L’acqua calda batte con forza sul collo, sulla schiena, sulle natiche e sulle gambe di Antonella, la schiuma scivola nella vasca e rotea sino a scomparire nello scarico.
– Potrei stare così per delle ore, Rossana.
– Sicura?
Si gira per farsi risciacquare anche davanti e un getto gelato la colpisce all’improvviso facendola gridare di sorpresa. In un attimo &egrave tutta ricoperta di pelle d’oca.
– Ehi, &egrave troppo fredda!
– Dici?
Rossana aumenta la velocità dell’acqua e la dirige sui seni di Antonella.
– Basta!
– Non ci credo, so che ti piace.
– Non così fredda!
– Davvero? Allora la regolo.
L’acqua diventa tiepida, quando lo spruzzo le passa tra le cosce Antonella, piegandosi all’indietro, spalanca le gambe e si allarga le labbra della fica.
– Se ti sdrai &egrave meglio.
Supina e con le gambe poggiate sui bordi della vasca, chiude gli occhi quando l’acqua le batte sul clitoride. Rossana le allarga le natiche e tenta di spingerle qualcosa nel culo.
– Che fai?
– Tranquilla.
La temperatura dell’acqua sale finché diventa quasi insopportabile, rimbalza sul clitoride di Antonella sempre più forte mentre qualcosa di sottile, duro e levigato le dilata lo sfintere nel tentativo di penetrarla. Sta per venire, solleva i fianchi e Rossana ne approfitta per spingerle nel culo tutto l’oggetto, sino in fondo. L’orgasmo &egrave quasi immediato, gode con lunghe contrazioni che le squassano il corpo. Rossana chiude l’acqua.
– Cosa mi hai messo nel culo?
– Il manico di una spazzola, quella blu.
Rossana accarezza la fica di Antonella, ci spinge dentro un dito e contemporaneamente dondola la spazzola.
– Ecco cos’&egrave che mi punge le chiappe.
– Mi sono scordata di portare il vibratore.
– Sotto l’acqua dubito che avrebbe funzionato per molto.
– Giusto.
– Sei bagnata.
– Dentro e fuori.
– Hai ancora voglia?
– Se non smetti di muovere la spazzola… sì.
Antonella si lecca un dito e lo poggia sul clitoride iniziando a masturbarsi. Rossana estrae la spazzola e gliela rimette nel culo, prima lentamente poi sempre più rapida.
– Mmm…
– Hai bisogno di un aiutino?
Rossana le infila altre due dita nella fica e le muove dentro e fuori in sincronia con la spazzola. Antonella si sfrega il clitoride con frenesia e si dimena sotto le mani dell’amica sino ad avere un altro orgasmo.
– Due a zero.
– Accidenti, &egrave vero. Dobbiamo pensare anche a te, Rossana.
– Non preoccuparti. Abbiamo un sacco di tempo e c’&egrave un vibratore in camera tua, vero? Il tiepido sole di primavera ha riempito il parco di gente. Trovare un angolo tranquillo dove stendere la coperta sull’erba &egrave stata un’impresa. Antonella e Rossana sono sedute una di fronte all’altra, impegnate nella risoluzione di un cruciverba.
– Tredici verticale, un famoso esploratore. Otto lettere.
– Amundsen.
– Mi fido?
– Prova.
– Niente prove. Sto scrivendo con la biro.
– Guarda là, vicino alla betulla.
– Cosa?
Rossana indica con il mento.
– E guarda!
Antonella gira la testa e osserva.
– Senza inibizioni quei due. Lei ha le tette quasi tutte di fuori.
– Lui la sta palpando da parecchio.
– E non si sono accorti che tu puoi vederli?
– Eccome. Credo che la cosa li ecciti ancor di più.
– A te piacerebbe?
– Cosa?
– Che qualcuno ci guardasse.
– Mi piacerebbe, sì.
– Magari tuo marito?
– Perché no?
– Dici che ci starebbe?
– Credo di sì. Il tuo?
– No, &egrave troppo geloso. E anche un po’ codino.
– Cio&egrave ce l’ha piccolo?
Scoppiano a ridere insieme.
– No, tutt’altro. Sai cosa intendo.
– Bacchettone, capito.
– In effetti, ha un bacchetto davvero grosso!
Ricominciano a ridere, al che la coppia che sta amoreggiando si interrompe per guardarle. Antonella scuote la testa, come a dire che non sta ridendo di loro.
– E il tuo, come ce l’ha?
– Misura media, purtroppo.
– Ringrazia il cielo, altrimenti il culo ti farebbe male dopo che te l’ha messo dentro.
– Parli per esperienza personale?
– Sì. Ieri sera, per l’appunto.
Rossana carezza il ginocchio di Antonella.
– Povera piccola. Ti duole ancora?
– No.
– Sicura? Potrei farti un massaggino.
– Adesso?
Antonella sbircia verso la coppia che ha ripreso con ancor più entusiasmo a scambiarsi effusioni.
– Loro si fanno guardare, potremmo anche noi, con più discrezione. Abbracciati le ginocchia.
Rossana si sposta di fianco ad Antonella, si siede e tira su la coperta così da coprire le gambe e le mani di entrambe. Accarezza le cosce dell’amica e le allarga leggermente sfiorandole con le dita la fica nuda.
– Ah, sei una maialona! Autoreggenti e niente slip.
– Non ti piace?
– Potevi dirmelo prima, col cavolo che saremmo venute al parco!
– Volevo farti una sorpresa. Tipo mi cade la penna e mentre tu la raccogli io mi muovo e tu intravedi…
Rossana pizzica con forza le labbra della fica di Antonella.
– Ahia!
– Così impari. E quando ho intravisto?
– Si torna a casa.
– Arrapatissime.
– Esatto.
– E poi?
– Nel tuo letto. Tanto tuo marito torna stasera tardi, no?
– Sì, ha il volo dopo mezzanotte. Dammi la biro.
– Che ci fai?
Rossana, sotto la coperta, afferra la biro che le passa Antonella e con quella le fruga tra le natiche sino a trovare lo sfintere. Spinge lentamente la biro facendola entrare un po’. Antonella si irrigidisce stringendo di riflesso il culo.
– Altre domande?
– Nessuna.
Rossana le apre la fica e ci conficca dentro due dita, le muove avanti e indietro sempre più veloce, la biro affonda e rispunta fuori dal culo in sincronia.
– Sto per venire…
Rossana fissa la coppia che da un po’ le sta osservando e abbassa la coperta, toglie le dita dalla fica di Antonella e le spalanca le cosce, così che possano guardarla nuda ed esposta, con la biro ancora nel culo.
– Ehi, sei impazzita?
– Scommettiamo che tira fuori il cazzo?
Come se l’avesse sentita, l’uomo si abbassa la cerniera dei pantaloni e attira la testa della donna sul proprio grembo. Rossana sfila lentamente la biro dal culo di Antonella senza distogliere gli occhi dalla coppia. Si sorridono complici e la donna si scosta per un istante in modo da rivelare il cazzo del compagno, duro e scintillante di saliva.
– Però… bel cazzo!
Antonella si passa la lingua sulle labbra in segno di apprezzamento, l’uomo la ricambia strizzandole l’occhio.
– Ci starai mica provando con lui?
– Visto che tu hai interrotto sul più bello…
Rossana si alza bruscamente e afferra l’amica per mano costringendola a tirarsi su.
– Si va a casa.
– Di già?
– Prima arriviamo, prima godi. Antonella osserva gli oggetti sparsi sul letto, quelli che la sua amica chiama giochini da camera.
– Ne hai parecchi, eh?
– A me e a mio marito piacciono.
– E li usate sempre?
– Non tutti. Però alcuni sì, questo per esempio.
Rossana indica un gigantesco fallo di plastica nera.
– Accidenti!
– Al contrario del tuo, mio marito ha un cazzo di misura media.
– Poverina, come mi dispiaceee!
Rossana prende in mano un filo di palline rosa.
– Immagino. Guarda queste, le hai mai provate?
– No. Cosa sono?
– Love balls. Vedi, sono di misura digradante. Si comincia con la più piccola e poi via via, si inseriscono tutte, sino ad arrivare alla più grande.
– Tutte dove?
– Nel culetto, mia cara.
– Accidenti, l’ultima &egrave davvero enorme!
– Tu dovresti essere abituata ai cosi enormi, o sbaglio?
– Che simpatica! Parli per invidia, vero?
– Un po’.
Si sorridono complici, hanno chiacchierato spesso, a volte persino scherzandoci sopra, delle misure dei rispettivi mariti.
– Bella la farfallina.
– Stimola il clitoride, &egrave fantastica.
– Anche le manette?!
– Non ti piacciono?
– Non particolarmente.
– Perché?
– Mah… l’idea non mi attira.
– Se le te fai mettere, prometto che ti piacerà.
– E quest’altro cos’&egrave?
Rossana si avvicina all’amica, la bacia sulla bocca con foga, intreccia la lingua con la sua. Cadono all’indietro sul letto e si abbracciano strette.
– Lasciati mettere le manette…
Antonella si irrigidisce per un attimo.
– No, davvero. Non mi piace.
– Puoi sempre aprirle con un colpo secco delle braccia. Sono di plastica.
– Va bene, allora mettimele.
Si spogliano a vicenda sino a restare nude. Rossana alza le braccia di Antonella alla testiera del letto, ci fa girare la catenella delle manette e poi gliele chiude intorno ai polsi.
– Sei mia!
Afferra con le mani i seni di Antonella, stringe con forza mentre le succhia i capezzoli. Le lecca lo stomaco, i fianchi, spinge la lingua dentro all’ombelico mentre la fruga con le dita tra le cosce. Le dischiude la fica, passa la mano avanti e indietro toccandole il clitoride.
– Fammi godere…
Antonella spalanca le gambe e Rossana le mette due dita nella fica, le rotea lentamente, dentro e fuori. Si china a succhiarle il clitoride, lo afferra tra i denti, lo mordicchia. All’improvviso prende il grosso fallo, ci fa colare sopra della saliva ed inizia a spingerlo dentro alla fica dell’amica.
– Ahhh… fermati, fermati!
– Fa male?
– Un po’. Piano, fai piano.
– Devo smettere?
– No!
– Figurarsi se tu rinunci a un cazzo grosso!
Antonella si dimena per facilitare la penetrazione, controlla la respirazione cercando di rilassare i muscoli.
– Tu rinunceresti?
– Neanche per sogno! Attenta che arriva…
Il fallo penetra ancora a fatica, Rossana continua a spingerlo dentro con lentezza.
– Hai la fica talmente dilatata.. &egrave una meraviglia vederla così aperta!
– Mmm…
– Manca poco, ecco… ora.
– Sìììì!
Un colpo deciso e il fallo riempie Antonella fino in fondo, facendola gridare di piacere ma anche di dolore.
– Te la senti di alzare le gambe?
– Non credo di farcela. Mi fa ancora troppo male la fica.
– Stai ferma, ci penso io.
Rossana accarezza il clitoride di Antonella, lo massaggia con lenti cerchi.
– Meglio?
– Molto meglio.
Con l’altra mano le apre le natiche, lo sguardo va alle palline anali, ma poi decide che forse &egrave troppo e ci insinua dentro un dito. Lo sfintere di Antonella istintivamente si contrae, Rossana preme con delicatezza.
– Non stringere. Rilassati.
Il dito di Rossana si spinge nel culo dell’amica.
– Adesso, adessooo!!!
Antonella si scuote e si contorce, Rossana accelera i movimenti sul clitoride e nel culo. Un grido soffocato, seguito da mugolii le fa capire che l’amica sta godendo. Con forza le infila un secondo dito nel culo. Antonella si inarca, lancia un urlo selvaggio e ricade sul letto esausta.
– Ommioddio…
– Aspetta, ti tolgo le manette.
– Grazie. Levami anche quell’affare dalla fica, per favore.
– Eri uno spettacolo, le tue tette ballonzolavano di qui e di là.
– Guarda un po’ come sono messa lì sotto.
– Bellissima, hai la fica spalancata e grondante di umori.
– E tumefatta, ma questo lo sai. – Rispiegami tutto, ma bene, con i dettagli.
– Che palle!
– Tu rispiegami e basta.
– Va bene. Allora, ti ho detto che mio marito &egrave fantasioso a letto. Ti ricordi i giochini che ti ho fatto vedere, no?
– E anche provare. Sì.
– Beh, noi guardiamo anche i film porno insieme. E l’altra sera abbiamo visto un dvd genere lesbo, hai presente?
– Che fai, prendi per i fondelli?
– Uffa. Per farla breve, lui mi ha detto che gli sarebbe piaciuto essere il regista del film, così avrebbe potuto guardare e dirigere due donne che fanno sesso.
– E tu gli hai detto: caro, io lo faccio con Antonella, la mia amica del liceo. Vuoi presenziare?
– Ma no, no! Mica lo sa che noi… hai capito.
– E allora, com’&egrave che ti ha fatto ‘sta proposta?
– Niente, poi siamo andati a letto, abbiamo scopato e mentre scopavamo mi ha detto che se una delle due donne fossi stata io, l’avrebbe eccitato ancor di più .
– Al che tu avrai detto che non vedevi l’ora, immagino.
– Certo che no. Gli ho detto che era matto, che io mai avrei fatto, che mi sentivo offesa, ecc. ecc.
– Ah. Non capisco allora perché…
– Al che lui ha cominciato a insistere, a dire che nella vita bisogna provare di tutto, che mai dire mai, insomma le solite storie che tira fuori qualcuno quando vuol convincerti a fare qualcosa.
– Quando ti sei fatta convincere?
– Non subito, altrimenti capiva che ero ben felice di accontentarlo. Ho messo su il muso, al che il giorno dopo lui &egrave tornato sul discorso per dirmi che non intendeva offendermi, che credeva di poter parlare con me di tutto, che ci era rimasto malissimo per la mia reazione.
– Capito. Ti ha fatto passare dalla parte del torto, sensi di colpa e tutto il resto.
– Brava. Ho cacciato un paio di lacrimucce, l’ho abbracciato e gli ho detto che io non credevo che per lui la cosa fosse così importante, altrimenti… ha preso la palla al balzo e mi ha detto che non dovevo preoccuparmi, che andava tutto bene anche se non volevo, però vedermi scopare con un donna gli sarebbe piaciuto proprio. E lì sei saltata fuori tu.
– Cio&egrave?
– Ha detto che magari con una cara amica avrei avuto meno inibizioni, per esempio Antonella, in fondo ci conosciamo da anni. E mi ha detto di tastare il terreno con te.
– Porco.
– Anche noi non scherziamo quanto a maialate.
– Lui questo non lo sa. Quindi, secondo tuo marito, tu vai in avanscoperta per vedere se &egrave possibile soddisfare questo suo sfizio?
– Sì. La domanda &egrave: lo soddisfiamo?
– Il problema &egrave mio marito. Non deve venire a saperlo.
– Mica glielo andiamo a dire.
– Noi due no di sicuro. Metti però che il tuo consorte un giorno gli diventi amico e tra una birra e l’altra gli racconti che io e te abbiamo fatto sesso davanti a lui.
– Non succederà mai.
– Chi lo sa? Certo che se anche tuo marito fosse coinvolto, starebbe zitto. C’&egrave un unico modo per coinvolgerlo, solo che non credo sarai d’accordo.
– Quale?
– Deve scoparmi con te presente.
– Se scopa anche me, dov’&egrave il problema?
– Non sei gelosa?
– Se lo facesse di nascosto, sì. Ma così…
– La penso allo stesso modo. Per quando organizziamo?
– Che ne dici di fargli una sorpresa?
– Tipo arriva a casa e ci trova nel letto?
– Sì. Sai che faccia…
– Dimmi il giorno e se mio marito &egrave fuori per lavoro, si fa.
– Subito. Ti andrebbe bene?
– Adesso, intendi?
– Sì, lui dovrebbe arrivare fra poco e tu sei sola sino a domani sera.
– Va bene. Vado a casa a farmi una doccia.
– Puoi farla qui.
– D’accordo.
Antonella si lava rapidamente e dopo dieci minuti &egrave semisdraiata, nuda, nel letto di Rossana con le coperte tirate su sino alla vita.
– Sta salendo, preparati.
– Che si fa?
– Lo mando in camera con qualche scusa e arrivo subito dopo.
Al rumore della porta d’ingresso che si apre, Rossana si allontana e va incontro al marito.
– Ciao.
– Ciao, tutto bene?
– Giornata pesantissima.
– Manca più di mezz’ora alla cena, perché non vai a sdraiarti un po’?
– Mi metto sul divano…
– No, &egrave più comodo il letto. Vai.
– Se mi addormento, quando &egrave pronto chiamami.
– D’accordo.
Antonella sente i passi pesanti dell’uomo che si avvicinano. Prende un libro dal comodino e finge di leggere.
– Ehi!
– Bentornato a casa.
Il marito di Rossana &egrave allibito, spalanca gli occhi senza distogliere lo sguardo dai grossi seni nudi di Antonella.
– Che diavolo…
– Credo che tu ti debba sedere là.
Antonella indica la poltroncina piazzata in un angolo della stanza. Rossana entra nella stanza senza far rumore, si avvicina al marito e lo bacia sulla bocca.
– Sì, amore, quello &egrave il posto del regista.
– Ma… voi due… cosa sta succedendo?
– Volevi vedere due donne che scopano, ho convinto Antonella a provarci.
Rossana si spoglia e si infila nel letto.
– Di solito il regista ordina agli attori cosa devono fare ma non partecipa in prima persona…
– Infatti, amore.
– Ve lo dico prima: non so se riuscirò solo a guardare, belle signore.
– Siediti, intanto.
Il marito di Rossana si accomoda compiaciuto sulla poltroncina. Si allenta la cravatta e si toglie le scarpe.
– Cominciamo: azione! Via quelle coperte. E adesso voglio vederti la fica, Antonella. Con due dita aprila bene, spalancala il più possibile. Palpale i seni, Rossana.
L’uomo osserva le due donne che eseguono quanto ha richiesto. Sgancia la cintura e abbassa la cerniera dei pantaloni.
– Succhiale i capezzoli.
Estrae il cazzo già duro, se lo accarezza.
– Mettiti un dito nella fica, muovilo dentro e fuori. Rossana, anche tu. Più veloci. Ferme, adesso! Mettile due dita nella fica, Rossana. Anche tu, Antonella, lo stesso. Masturbatevi a vicenda.
Senza distogliere gli occhi, con la mano si scappella il cazzo.
– Ora, mettetevi a pecorina, una di fianco all’altra sul bordo del letto. Rossana, aprile le natiche, fammi vedere cosa nasconde. Perfetto, sì! Spingile due dita nella fica, muovile.
Si alza, si leva i pantaloni e gli slip, a passi lenti si avvicina alle due donne.
– Belle signore, questa &egrave l’ultima occasione che avete per dire no.
– No a cosa, amore?
– A farmi scopare Antonella.
Per tutta risposta Rossana agguanta il cazzo del marito e lo dirige tra le cosce dell’amica. Con una spinta l’uomo le penetra nella fica, pompa deciso coi fianchi che sbattono sul culo di Antonella. Da sotto Rossana le sfrega il clitoride con movimenti rapidi.
– Voglio venirti nel culo, Antonella. Voglio sborrarti dentro e poi voglio guardare lo sperma che ti cola fuori!
– Sì, sì, sì!
Rossana si mette a cavalcioni di Antonella, le divarica le natiche e si china a leccarle il buchetto posteriore. Fa sgocciolare la saliva, lo allarga con la lingua. Sfila il cazzo del marito, lo solleva e lo poggia sull’ano di Antonella.
– Amore, scopala, adesso!
Con un potente colpo di reni l’uomo le conficca il cazzo nel culo e penetra quasi per metà prima di rallentare la sua corsa. Rossana riprende a masturbare il clitoride di Antonella che geme sotto le spinte sempre più forti dell’uomo alle sue spalle.
– Ti piace, eh? Dimmi che ti piace farti inculare!
– Ohhh… sì, mi piaceee…
Le parole si perdono nel gemito che le sfugge mentre gode.
– Anch’io, anch’io, amore!
– Temo… che… dovrai… aspettare…
Con un ultimo affondo, l’uomo arriva all’orgasmo e riempie le viscere di Antonella di sperma. Sfila il cazzo, rotola sul letto, chiude gli occhi e allarga le braccia.
– Qui, tutte e due… mettetevi di fianco a me, fatemi sentire un doppio abbraccio di tette. E poi, Rossana, quando mi sarò ripreso…
– Cosa, amore?
– Scena: tu, cavalcata da Antonella, avrai da me tutte le attenzioni che il tuo culo merita. Dopo aver messo via la spesa, Antonella pone in un sacchetto due uova e va a suonare alla porta di Rossana.
– Ciao!
– Ciao, ti ho riportato le uova che mi hai prestato ieri sera.
– Entra, stiamo bevendo il caff&egrave.
– Hai gente? Non voglio disturbare.
– Figurati, c’&egrave solo un’amica con me. Su, vieni che te la faccio conoscere.
Seduta in cucina una donna sta sorseggiando il caff&egrave. E’ bruna, con magnifici occhi verdi e giunonica quasi quanto Antonella.
– Elena, ti presento la mia amica Antonella.
– Molto lieta.
– Piacere mio.
La mano di Elena stringe con decisione quella di Antonella che ricambia con pari forza. Si squadrano a vicenda per un istante prima di sorridere entrambe.
– Siediti, ti verso il caff&egrave.
– Grazie.
Chiacchierano per qualche minuto del tempo, del lavoro e degli ultimi dettami della moda. All’improvviso Rossana indica il seno di Antonella.
– Elena, hai visto che tette?
Lo sguardo di Elena &egrave fisso sui seni di Antonella.
– Gran bel davanzale. E’ tutta roba tua?
– Sì.
– Posso toccarlo?
Antonella guarda con aria sorpresa Rossana che, per tutta risposta, le strizza l’occhio.
– Ragazze, facciamo così: visto che entrambe le avete grosse, tirate fuori le tette!
– E tu, Rossana?
– Io mi godo lo spettacolo.
Elena non indugia: si toglie il maglione e si sfila il reggiseno. Ha due seni davvero opulenti, venati di azzurrino, con enormi capezzoli rosa scuro.
– Tocca a te, Antonella.
Le dita di Antonella esitano sui bottoni della camicetta, &egrave un po’ imbarazzata dall’imprevisto evolversi della situazione.
– Faccio io!
Rossana si alza e sbottona la camicetta di Antonella, infila le mani sotto i seni dell’amica e li solleva offrendoli alla vista. Elena allunga una mano e li palpa.
– Splendidi, davvero splendidi. Complimenti. Vuoi sentire i miei?
– Io…
– Su, non essere timida.
– Non &egrave un problema di timidezza.
– E allora?
– Non so se &egrave il caso…
– Perché?
– Perché mi sto eccitando.
– E’ da quando sei entrata in cucina con Rossana che ho voglia di metterti le mani addosso, e non per picchiarti!
Antonella afferra i capezzoli di Elena e li tira con forza sino a farla trasalire.
– Io invece ti sculaccerei volentieri.
– Ragazze, ragazze! Che ne dite se ci trasferiamo in camera? Saremo più comode.
Si alzano tutte e tre, Rossana fa strada. In camera da letto si spogliano e si gettano sul letto. L’ intrico di corpi &egrave immediato: Elena succhia i seni di Antonella, Rossana quelli di Elena e Antonella stuzzica i capezzoli ad entrambe.
– Fatemi godere, signore belle.
Antonella spalanca le gambe: Elena le lecca il clitoride con lenti colpi di lingua mentre Rossana le muove due dita nella fica, dentro e fuori, con forza. Antonella solleva il bacino, rapida Rossana le ficca un dito nel culo, a fondo.
– Non fermatevi… non adesso… sto per venire…
Elena tira con i denti il clitoride di Antonella e Rossana le spinge un terzo dita nella fica. Si muovono frenetiche sino a che il corpo di Antonella viene squassato dall’orgasmo. Poi, si accasciano una sull’altra, respirando con affanno.
– Non godevo così da… non ricordo quando.
– Merito di Elena, sai. Lei non &egrave bisessuale come noi, Antonella, &egrave proprio lesbica.
– Davvero non ti piacciono anche gli uomini?
– No, ho sempre preferito le donne. Sanno meglio come darsi piacere reciproco.
– In effetti…
– Non mi avevi promesso una sculacciata?
– La vuoi davvero?
– Mi piacerebbe, sì.
– E io?
– Avrai anche tu la tua parte, Rossana. Girati e mettiti a pecorina, Elena.
Il culo di Elena &egrave grande e bianchissimo. Sopra la fessura ha un minuscolo tatuaggio, una vittoria alata. Antonella lo accarezza lentamente, strizza le natiche e le divarica offrendo a Rossana la vista dello sfintere.
– Quando te lo dico, vai dentro con un dito, allargalo e quando &egrave pronto gliene metti due.
Elena freme per l’aspettativa e il suo culo si ricopre di pelle d’oca. Antonella coglie l’attimo e la sua mano si abbatte con decisione prima su una natica poi sull’altra. La carne si contrae sotto i colpi, Elena cerca di stringere il culo.
– Adesso, Rossana, mettiglielo dentro!
Il dito di Rossana affonda nell’ano, Antonella riprende a schiaffeggiare rapida il culo di Elena che diventa sempre più rosso mentre lei cerca di trattenere le grida di piacere.
– E’ pronta per il secondo, Antonella.
– Bene, caccialo dentro e ruota le dita più veloce che puoi.
Antonella cala la mano sulle natiche a ritmo con Rossana, Elena si dimena sotto di loro ansimando e gemendo. Quando Rossana le sfrega il clitoride, grida con forza e si lascia cadere sul letto.
– Ah… datemi un attimo… e poi… a Rossana ci penso io.
– Ci pensiamo insieme, Elena.
– Chi la sculaccia?
– Un po’ io, un po’ tu… – Alla mia amica Elena sei piaciuta molto, lo sai?
– Anche lei a me.
– Sono un po’ gelosa.
Antonella distoglie lo sguardo dal televisore e osserva Rossana con aria divertita.
– Ma figurati!
– Promettimi che non la incontrerai mai da sola.
– Parli sul serio?
– Sì.
– Tranquilla. Mi basti e avanzi.
– Davvero?
– Sì.
– A volte mi chiedo cosa succederebbe se i nostri mariti fossero a casa tutte le sere. Come faremmo a dormire insieme?
– Non dormiremmo ma per scopare un sistema lo troviamo di sicuro.
Rossana abbassa le lenzuola e osserva il pube nudo di Antonella.
– Sempre senza mutande tu!
– Se vuoi mi tolgo anche la maglietta.
– Mi piace vederti non proprio spogliata del tutto, &egrave più erotico.
Rossana insinua una mano tra le cosce di Antonella.
– Io ti preferisco senza pigiama. Toglitelo.
– C’&egrave una cosa che vorrei mettermi.
– Che cosa?
– Questa.
Rossana estrae da sotto le coperte un fallo di gomma da cui pende della stoffa.
– Interessante.
– Comprato oggi. Volevo farti una sorpresa. E’ una mutandina con cazzo incorporato.
– Non vedo l’ora! Mettila, su!
Rossana si leva il pigiama e si infila la mutandina. Il fallo punta in avanti, dondolando. Antonella si gira e si solleva poggiando mani e ginocchia sul letto.
– Allarga le gambe.
Rossana &egrave dietro di lei, le mette il cazzo di gomma tra le cosce, con una mano le schiude la fica, spinge lentamente sino a farlo penetrare.
– Non mi sembrava così grosso, fai piano!
Si muovono insieme avanti e indietro con lentezza, le mani di Rossana strette sui seni di Antonella, abbracciate, la carne che schiocca ad ogni colpo.
– Sto per venire…
Rossana sfila il fallo lucido di umori dalla fica di Antonella, lo affonda con forza più e più volte sino a farla gridare di piacere. Restano immobili per un istante e poi si lasciano cadere sul fianco, ancora unite.
– Wow. Sono venuta come un razzo. Lo manovri bene quel coso.
Rossana si scosta ed estrae il fallo. Passa la punta tra le natiche di Antonella, gliele divarica e indugia con la punta di gomma sull’ano. Dà un colpetto.
– Ti piacerebbe anche qui?
– Sì. Piano, molto piano però.
– Girati.
Cavalcioni sopra di lei, Rossana le poggia il fallo sulle labbra e Antonella lo lecca sino a ricoprirlo di saliva.
– Spostati indietro, fammi mettere le gambe sulle tue spalle.
Così, spalancate e aperte, la fica e il buco del culo di Antonella sono una tentazione irresistibile per Rossana che si china a mordicchiarla.
– Non smettere…
– Devo. Voglio scoparti nel culo.
Rossana le spinge dentro un dito sino in fondo. Lo ruota dilatando lo sfintere, infila un secondo dito, allarga a V. Rapida sfila le dita e guida la testa del fallo dentro al culo di Antonella. La penetra lentamente, osservando con eccitazione l’ano che si allarga sempre più per accogliere il cazzo di gomma. Le afferra le caviglie e le tira verso l’alto, si immerge sempre più nel suo culo, godendosi l’immagine dell’amica che mugola dimenandosi sotto di lei. Si muove avanti e indietro, estraendo e conficcando il fallo ogni volta con più rapidità. La mano di Antonella scende a cercarsi il clitoride, se lo sfrega frenetica sino a che, urlando, viene.
– Queste mutandine sono regolabili.
– Eh?
– Dicevo, queste mutandine vanno bene per tutte le misure.
– Quindi?
– Puoi metterle anche tu.
– Prima devo ripigliare fiato, ma ho intenzione di provarle. Antonella poggia le posate sul piatto e lo scosta da sé.
– Basta, sono piena.
– Cara amica, hai mangiato come un maiale.
– Che gentile.
– Figurati.
Rossana si alza e comincia a sparecchiare.
– Stamattina ho incontrato un ex collega.
– Dove?
– In banca.
L’acciottolio delle posate e il rumore dell’acqua che scorre risuonano in sottofondo.
– Poi siamo andati a bere un caff&egrave e dopo… ci sono andata a letto.
Rossana si immobilizza con un piatto a mezz’aria e chiude il rubinetto.
– Ripeti.
– Sono andata a letto con il mio ex collega.
– Ah.
– L’avresti fatto anche tu. Ha qualcosa di talmente…
– Talmente?
– Non so spiegartelo, si muove sprizzando sensualità da tutti i pori.
Rossana si risiede e fissa l’amica. Sorride a denti stretti, &egrave un po’ arrabbiata ma anche parecchio intrigata.
– E fisicamente com’&egrave questo esemplare di supermaschio?
– Hai presente quel rugbista francese, Chabal?
– Altroché!
– Più grosso e biondo.
– Grosso dappertutto?
Antonella scoppia a ridere e annuisce con la testa.
– Su, dài, racconta.
– Niente. Ero in coda in banca, ad un tratto sento qualcuno che mi tocca la spalla. Mi giro e me lo trovo davanti. Ci siamo salutati, le solite cose: come stai? come va? e, mentre aspettavamo il nostro turno, abbiamo chiacchierato un po’. Mi ha raccontato che ha cambiato città e che per lavoro ogni tanto torna qui. Mi ha chiesto se lo aspettavo, così mi offriva un caff&egrave.
– Tu ne hai approfittato per chiedere ti offrisse dell’altro, immagino.
– Stronzetta. Però no, non ho mostrato il mio interesse. Anche se ho faticato a mascherarlo.
– Continua.
– Di fronte alla banca c’&egrave un bar, ha una specie di veranda coperta all’esterno. Al momento era deserta, ci siamo seduti ad aspettare il cameriere. Che non &egrave mai arrivato. Alla fine non sapevamo più cosa dirci. La tensione si tagliava con il coltello.
– E come mai?
– Indovina!
– Vediamo… tu volevi scopartelo e lui non se n’&egrave accorto.
– Gli sfuggono ben poche cose. E oltretutto, quando lavoravamo nella stessa azienda era il mio capo e mi ha sempre fatto un filo spietato. Mi piaceva e parecchio, solo che non ho mai voluto storie sul lavoro, troppo rischioso.
– Molto saggia.
– Dopo buoni cinque minuti di silenzio, &egrave andato dritto al punto e mi ha chiesto di andare in albergo con lui.
– E tu hai detto: per mi chi mi prendi? come ti permetti?
– Ovvio.
– Non avevo dubbi.
– Ho chiamato in ufficio e ho avvisato che, per motivi personali, non potevo rientrare. Abbiamo preso un taxi e siamo andati in albergo.
– Quante volte te lo sei scopato?
– Tre.
– Quest’uomo dev’essere una forza della natura!
– In effetti, sì. Siamo stati a letto sino alle cinque del pomeriggio.
Rossana si alza e si avvicina ad Antonella. Con un solo gesto le slaccia la cintura dell’accappatoio e lo apre. Le allarga le cosce con il ginocchio mentre le accarezza i seni e glieli lecca.
– Voglio i dettagli.
Con le dita le strizza i capezzoli sino a farli diventare duri.
– Mmm… cosa fai?
– Ti stimolo la memoria.
– Ci siamo buttati sul letto ancora vestiti. Io ho abbassato i calzoni a lui e lui ha sollevato la gonna a me. Un istante dopo avevo il suo cazzo in mano e gli slip a metà gamba. Me l’ha messo dentro tutto e subito, senza preamboli.
Rossana si china e le schiude la fica.
– Cazzo grosso, eh?
– Molto grosso.
– Eri bagnata?
– Moltissimo.
Passa un dito sulle labbra, le sfiora il clitoride.
– Come ti ha scopato?
Antonella rabbrividisce sotto il tocco di Rossana, inarca il bacino offrendosi.
– La prima volta ce l’avevo sopra, mi teneva inchiodata al letto con il suo peso, affondava dentro di me con forza, sempre più deciso, ho creduto mi spaccasse in due.
Rossana traccia lenti cerchi sul clitoride di Antonella.
– Hai goduto?
– Sì, mi ha portato vicino all’orgasmo per tre volte per poi interrompersi di proposito. Quando finalmente sono venuta ho gridato come una pazza.
Le dita di Rossana si fanno più pressanti, stringono e premono il clitoride di Antonella.
– La seconda come l’avete fatto?
Antonella si dimena sotto il tocco sapiente dell’amica, sta per venire.
– Io sopra. L’ho cavalcato per oltre mezz’ora, quando avvertivo che era vicino all’orgasmo …
– Cosa?
Rossana smette di masturbarla.
– Non… smettere…
– Se tu non mi racconti, io smetto.
– Dopo… adesso… continua…
– No, continua tu.
Antonella sta ansimando, tenta di toccarsi il clitoride. Rossana le scosta la mano.
– L’hai cavalcato, dicevi.
– Sì… io l’ho cavalcato, mi entrava sempre più in fondo…
Rossana le succhia il clitoride con forza, le conficca due dita nella fica e le muove rapida dentro e fuori.
– Mi sollevavo sopra di lui, il cazzo quasi mi si sfilava, poi scendevo a prenderlo ancora… lui… tentava di tenermi giù, muoveva i fianchi verso l’alto per godere… ma io…
– Ma tu?
– Gli sfuggivo… ohhh…..
Rossana le penetra il culo con un dito e Antonella si abbandona sulla sedia, all’indietro. Le dita dell’amica si muovono avanti e indietro, all’unisono, e con la bocca le mordicchia il clitoride.
– Sì, non fermarti, più forte, più forte, adesso… sì!
Le contrazioni dell’orgasmo di Antonella sono forti, Rossana le avverte intorno alle dita, conficcate in profondità nella fica e nel culo dell’amica.
– Perché gli sfuggivi?
– Per fargli ritardare l’orgasmo come lui l’aveva fatto ritardare a me.
– Avrei voluto vedervi.
– Davvero?
– Potrebbe succedere, se vuoi. Gli ho parlato di te.
– E lui cosa ha detto?
– La stessa cosa che hai detto tu: gli piacerebbe vederci.
– Buongustaio. Questo quando te l’ha detto?
Rossana continua a sfarfalleggiare con le dita dentro Antonella.
– Quando ci stavamo riposando dopo la seconda.
– A proposito, e la terza?
– Sotto la doccia. Mi ha afferrato per le natiche e mi ha tirato su. Mi ha impalato stando in piedi, io ero appesa al suo collo e mi sembrava di essere uno jo-jo.
– Deve essere forte, sei pesantuccia!
– Stronza.
– Non puoi negare di avere un culone.
– Sbaglio o ti piace? Ci stai ancora ravanando dentro.
– Perché so di farti cosa gradita.
– Troppo buona.
– Quando vi rivedrete?
– Tra un mese, circa. Lui avrebbe piacere di incontrare anche te.
– Chi scopa chi?
– Non mettere limiti alla provvidenza.
– Credi gli piacciano i giocattoli erotici?
– Chiedere non costa niente.
Rossana sfila con esasperante lentezza le dita dal culo e dalla fica di Antonella.
– Magari ne proviamo qualcuno prima di dormire. – Ma tu lo sapevi di avere dei vicini esibizionisti?
– Eh?
– Sono andata in bagno, dalla finestra si vede una coppia che sta scopando.
– Stai scherzando?
– No, vieni a vedere. Non accendere la luce, però.
Antonella precede Rossana nel bagno e le indica il palazzo di fronte.
– Quarto piano, la terza finestra da destra.
Rossana si sporge dal davanzale, Antonella resta dietro e cerca di sbirciare sopra la spalla dell’amica, non c’&egrave spazio per sporgersi entrambe. Nel buio della notte le finestre illuminate risaltano come palcoscenici. Una di queste &egrave aperta, all’interno un uomo e una donna nudi ci stanno dando dentro come matti. Lui &egrave sdraiato sul letto e lei lo cavalca frenetica, i seni che ballonzolano su e giù nella foga.
– Ma tu guarda che roba…
– Non guardare se ti scandalizza.
– No, non &egrave che mi scandalizzo, &egrave che…
– Allora ti eccita, Rossana?
– Beh, insomma… lei &egrave davvero una bella donna.
– Peccato tu ti sia persa l’inizio, lui &egrave davvero ben dotato.
– Chissà chi sono…
– Mai visti prima.
– Belle tette lei, vero?
– Tu non hai solo l’invidia del pene, hai anche quella delle tette.
– Parli tu che ce le hai grosse!
– Appunto. Tu invece…
Antonella si china su Rossana e le prende i seni tra le mani. Immediatamente i capezzoli dell’amica si irrigidiscono.
– Cosa fai?
– Niente, guarda lo spettacolo gratis e taci.
Antonella le abbassa i pantaloni della tuta e gli slip sino alle ginocchia.
– Sei matta?!
– Zitta!
Le allarga bruscamente le gambe e le fruga malamente la fica, le trova il clitoride ed inizia a stringerlo e a sfregarlo.
– Tette piccole, grilletto grande la mia Rossana.
– Smettila, ci possono vedere.
– E chi? Dalla vita in su sei vestita, io sono chinata dietro te, da fuori non si vede niente.
Senza lasciarle il clitoride, con l’altra mano Antonella le conficca due dita nella fica e uno nel culo, e comincia a masturbarla con violenza.
– Oddiooo… tu sei pazza, pazza!
– Se non ti piace, smetto.
– No, no, non smettere!
– Dimmi cosa fanno quei due.
– Lei… adesso si sta girando, gli dà le spalle, gli mostra il culo.
Antonella spinge un altro dito nella fica di Rossana e le strizza il clitoride verso l’alto.
– E poi?
– Mmm…
– Se non mi dici cosa fanno, smetto.
– Non sei pazza, sei una stronza!
– E tu rischi di rimanere a metà di un orgasmo.
– D’accordo, d’accordo. Lui le sta aprendo il culo con le mani, si china, la lecca…
Rossana &egrave talmente eccitata che fatica a parlare, le dita di Antonella la scopano nella fica e nel culo, ha il clitoride così gonfio che ad ogni strizzata sobbalza tra dolore e piacere.
– Continua.
– Lui…
– Lui?
– Lui l’ha messa a pecorina, la sta scopando da dietro.
– Bene come faccio io con te?
– No, no, no… tu… tra poco urlo.
Antonella accelera i movimenti delle mani, Rossana si inarca e non riesce a trattenere un grido quando arriva l’orgasmo. Antonella si rialza e si ritrova a fissare negli occhi la donna della finestra di fronte. Sorride e prende tra i polpastrelli i capezzoli di Rossana. Un rapido occhiolino della donna le fa capire che &egrave divertita dalla cosa. L’uomo mormora qualcosa e la donna distoglie lo sguardo da Antonella e scuote la testa, come a dire che non vuol rendere partecipe il suo compagno della cosa.
– Sai, Rossana, dovremmo conoscerla la signora del palazzo di fronte.
– Perché?
– Credo ci piacerebbe. A tutte e tre.

Leave a Reply