Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Lesbo

Apro gli occhi

By 18 Marzo 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Apro gli occhi…cerco di mettere a fuoco, ma intorno a me è completamente buio…faccio per tirarmi su, ma non ci riesco…sono completamente immobilizzata. Sono coricata a pancia in giù, su un letto, penso il mio, completamente nuda . Le gambe e le braccia spalancate a formare una stella…a tenermi ferma, sono delle corde naturali, ruvide, legate attorno ai polsi e alle caviglie…se cerco di tirare o qualsiasi altro movimento, la corda, sfrega contro la pelle, e fa male. Non capisco…non ricordo…Che cazzo è successo ?!?  più cerco di ricordare, e più non ci riesco…i miei ricordi si fermano al tardo pomeriggio del giorno prima…almeno credo. Mi stavo preparando, per uscire con degli amici…sono passati a prendermi e siamo andati a fare un aperitivo…abbiamo preso uno spriz…e poi…il nulla. Da quel momento non riesco a ricordare più niente. Sicuramente qualcosa è successo, se no, ora, io non sarei in questa situazione, di questo, ne sono sicurissima. Il problema, è che non ho la più pallida idea di cosa… Cerco di captare qualche rumore, qualche movimento…ma nulla. Ora che i miei sensi si sono svegliati del tutto, percepisco una presenza alle mie spalle…e penso, di sapere di chi si tratta.Anche se ora, so, di essere nella mia stanza, comunque non sono tranquilla. Vorrei parlare…ma non ci riesco…la paura e l’ ansia mi bloccano. Quando apro la bocca, non esce nulla, e man mano che il tempo passa, l’ ansia aumenta, e io, inizio a sudare freddo. Non so dire con certezza quanto tempo passi, prima che qualcosa, nella stanza, si muova…forse minuti…per me, sicuramente ,sembra un’ eternità. Una luce leggera, alle mie spalle, si accende…e il rumore di un’ accendino, mi fa capire che è stata accesa una candela.                                                                                                                                               “Ahi!”, “Ah!”. Non faccio in tempo ad accorgermi di ciò, che sento un bruciore sul culo. Delle gocce di cera bollente sono state fatte cadere sulla mia pelle…il fatto di non aspettarmi ciò, ha reso la cosa, ancora più dolorosa.    La Sua voce fredda e arrabbiata…ma che dico, arrabbiata non rende l’ idea…furibonda, mi dice : “IMMAGINO CHE TU, TI STIA CHIEDENDO IL MOTIVO DI CIO’, E CHE COSA SIA SUCCESSO…PERCHE’ NON RICORDI NULLA, VERO, EMMA?!”. Non ho mai sentito la mia Signora così arrabbiata. Se già prima sudavo freddo…ora, sto letteralmente tremando…le mani mi sudano…la voce non mi esce…vorrei rispondere di si, che è esattamente come ha detto Lei, ma non ci riesco… Sempre con lo stesso tono : “ALLORA?!, VUOI RISPONDERE O NO?!”. Ci riprovo…cerco di rispondere, ma ancora una volta, le parole mi si fermano in gola…non escono. Non so davvero che cosa fare…non voglio farLa arrabbiare ancora di più…ma questa Sua reazione, mi disorienta…e mi spaventa. Decido di fare segno di si, con la testa, nella speranza che ciò basti. Ovviamente non è così :”IERI SERA HAI PERSO ANCHE LE PAROLE, OLTRE CHE LA TESTA?”.  Ci riprovo per l’ ennesima volta…esce un debole bisbiglio…ma qualcosa, almeno, riesco a farfugliare “No…solo…che… mi spaventa…Signora…” quasi, sto per piangere…non La riconosco…che cazzo ho combinato per farla incazzare così tanto? perchè cazzo non ricordo nulla??. Questi pensieri, vengono interrotti da altre gocce di cera, che,cadendo all’improvviso, mi fanno urlare ancora… “AH!” ,”Signora…perso…la testa?” la mia voce, esce ancora un bisbiglio…un po’ per il bruciore, ma soprattutto per la paura… “ALLORA, NON RICORDI PROPRIO NULLA, EH?”, “CAZZO, EMMA!” in queste ultime due parole, sembra quasi che la disperazione prevalga sulla rabbia…sento che Va avanti e indietro per la stanza, poi sbotta all’ improvviso “SI EMMA! IERI SERA HAI COMPLETAMENTE PERSO LA TESTA!ERI COMPLETAMENTE FUORI! ” altre gocce, cadono sulle mie chiappe “Ah!”, “HAI BEVUTO OLTRE IL DOVUTO, E STRAPARLAVI….” altre gocce…”Ahi!” , “TACI! NON TI VOGLIO SENTIR FIATARE!” si arrabbia ancora di più…ora, la Sua voce è un ringhio :”IO, HO CERCATO DI FERMARTI…” a ogni pausa, fa cadere 3/4 gocce sul mio culo…soffoco le urla sulle lenzuola… “…MA TU, NON MI ASCOLTAVI…” “…ANDAVI AVANTI A BERE, E A PARLARE…” “…A PARLARE DI ARGOMENTI, DI CUI NON DOVEVI…” a quelle parole, un pensiero mi prende, e mi fa tremare ancora di più…non avrò mica rivelato il nostro segreto?! oddio… “…HAI RIVELATO A TUTTI IL NOSTRO RAPPORTO!!”. Mentre pronuncia queste parole, fa cadere una decina di gocce, facendole arrivare, fino al sesso… non riesco a trattenermi , grido: “Hai!”, e rispondo:  ” NO! non posso averlo fatto! non ci credo!” le lacrime, iniziano a rigarmi il viso… “E’ INUTILE PIANGERE ORA, EMMA! DOVEVI PENSARCI PRIMA!”,  in lacrime Le chiedo ” gli altri…gli altri che…che cosa …hanno detto…?” in tono quasi normale , mi risponde : “Fortunatamente, sono riuscita a fargli credere, che stavi delirando per via dell’ alcool…” poi continua “MA QUESTO, NON CAMBIA LE COSE!”…. non riesco a smettere di piangere…so che quello che ho fatto è imperdonabile…ho tradito il nostro segreto…ho svelato il nostro rapporto…ora, ho capito perché è così infuriata!Se non riusciva a convincerli…come avremmo potuto spiegare, questa cosa?! non tutti, sono disposti a tollerare queste idee…sarebbe stato un casino! Non ci voglio pensare!La Sua voce, mi riporta alla realtà “HAI TRADITO IL NOSTRO SEGRETO…RISCHIANDO DI COMBINARE UN MACELLO…E TUTTO QUESTO, PERCHE’ COME TUO SOLITO, NON MI HAI ASCOLTATO! HAI FATTO DI TESTA TUA! NON HAI UBBIDITO HAI MIEI ORDINI!”, faccio per parlare, ma subito mi attacca “TACI!, NON TI VOGLIO SENTIR FIATARE,STASERA!…SE QUANDO TI AVEVO ORDINATO DI SMETTERE DI BERE, TU, AVESSI OBBEDITO, ORA, NON SAREMMO ARRIVATE A QUESTO PUNTO, EMMA!”, “QUINDI, ORA, TI PUNIRO’ PER NON AVERMI ASCOLTATO…” si avvicina al mio orecchio, e con un ringhio mi sussurra ” Credimi, Emma, questa lezione, non te la dimenticherai tanto facilmente…” un brivido mi percorre la schiena.Recupera qualcosa dalla scrivania…si mette dietro di me e mi dice: “Pronta, Emma?” io, con ancora le lacrime che mi rigano il volto, rispondo ” Si…Signora”. Una frustata violenta mi colpisce sul fondo schiena , tra le due natiche…mi toglie il fiato…ancora non mi sono ripresa dalla prima, che subito, ne arriva una seconda, e una terza…dal ritmo con cui arrivano, deduco che sta usando due fruste. Man mano, diventano sempre più forti e veloci…non c’è punto del mio culo, che non venga colpito…è furibonda…e come darLe torto…? .Riesco a non urlare, solo perchè sto mordendo le lenzuola…ormai, sono zuppe della saliva, e delle  mie lacrime, che scendono abbondanti dal mio viso…le natiche, ormai sono in fiamme…bruciano…fanno male…non so ancora quanto riuscirò a resistere…sono quasi sul punto di supplicarLa di smettere… .Ad un certo punto, si ferma…sento che lascia cadere le fruste sul pavimento…ha il fiatone… respira con affanno…si avvicina e mi fa ” Sentito male… Emma…?” “si. Signora…” rispondo tra le lacrime. “bene…perché non ho ancora finito con te…”. Si alza e traffica ancora vicino alla scrivania…sento dell’ olio, colare sul mio buchino dietro…prima, lo penetra con un dito…poi due… poi tre… ed in fine, inizia a spingere dentro un plug, di medie dimensioni . Sento il buco dilatarsi…fa male…le frustate lo hanno distrutto…ogni minimo contatto è insopportabile… lo ruota, lo spinge e lo manda sempre più in profondità…vorrei supplicarLa di smettere…ma so, che sarebbe inutile…so, di meritarmi tutto ciò…Finalmente, lo ha inserito tutto…Ora mi sento aperta…distrutta…ma il dolore fisico, è nulla, in confronto a ciò che provo…mi sento una merda, dilaniata da quella maledetta sensazione che ti lascia il pianto…spezzata dall’ idea di aver deluso profondamente…ma, il peggio, deve ancora venire…Si avvicina alle caviglie e le slega…fa lo stesso con i polsi. “Mettiti in posizione”, la Sua voce, è fredda, sembra quasi triste…Mi affretto a fare come ordinato…anche se con un po’ di fatica, ormai, ho le gambe e le braccia completamente addormentate…senza parlare del male, nel premere i talloni contro quel culo martoriato…ancora aperto dal plug. “Guardami negli occhi, piccola Emma”… è la prima volta in tutta la sera, che mi chiama “piccola”…la Sua voce è triste e malinconica…obbedisco all’ istante, ci sosteniamo lo sguardo a vicenda per qualche minuto…poi Lei si avvia verso la porta… mi sembra di scorgere gli occhi lucidi, in Lei…”E’ stato bello, piccola…ma è arrivato il momento di separarci…addio… Emma…” a quelle parole, il mondo mi cade addosso…sento il mio cuore spaccarsi in due…è come se mi avessero pugnalato. Come? se ne sta andando? mi abbandona? inizio a gridare e piangere, sono disperata…”NO!NON SE NE VADA! …NON MI LASCI!…LA SCONGIURO…NON LO FACCIAAA…!!”Sento un rumore in lontananza…sembra un telefono che suona…mi sveglio di botto. Sono completamente bagnata…ho il cuore che batte all’ impazzata…le coperte sono tutte all’ aria…mi guardo attorno… cerco di capire…vedo il telefono sul comodino ,con la schermata della sveglia ,che sta suonando e indica le 5.00 AM, la spegno…mi guardo ancora una volta attorno…faccio un bel respiro profondo e capisco, per fortuna, che è stato tutto un brutto sogno, un incubo. Immediatamente, prendo il telefono, vado su whatsapp, entro nella chat, e scrivo “Buongiorno, mia Signora”             

Leave a Reply