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Racconti Erotici Lesbo

…e vi racconto…

By 11 Febbraio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Fuori piove. Piccole goccioline scendono lungo il vetro della finestra. Riesco ad intravedere la sagoma di Ilaria uscire da una piccola via di fronte a casa mia. Corro alla porta per farla entrare. Fa tenerezza vederla così bagnata e infreddolita. Mi da un bacio sulla guancia ed io ricambio e la faccio accomodare.

E’ buio fuori, ma sono soltanto le 4 di pomeriggio. Le giornate sono ancora corte e con questo tempo non ci permette di sfruttare il sabato pomeriggio. Chiedo ad Ilaria cosa le sia successo per renderla così affannata. Mi racconta della lite con sua madre e suo padre per via dell’università. Io l’ascolto e lei diventa una fonte inesauribile di rabbia e pianto. Mi abbraccia di tanto in tanto per calmare le lacrime. Si era creata un’intimità molto forte durante quello sfogo. Mai mi ero sentita così attaccata a lei. Era dolce vederla così indifesa e eccucciolata alla mia spalla.

Gli chiedo se gli va di restare a cena, lei ci pensa, e poi accetta “alla faccia di quegli stronzi” aggiunge, riferendosi ovviamente ai suoi. Io gli sorrido e la prendo per mano dicendogli che mi deve aiutare per cucinare. Arriviamo in cucina e ci inventiamo una cena con quello che c’era nel frigo (quasi nulla in pratica!). Dopo aver mangiato decidiamo di non uscire vista la pioggi che continuava a scendere. Andiamo su in camera mia e parliamo ancora un po. Sono le 22:30 e le dico se vuole rimanere a dorimire come quando eravamo piccole. Lei mi fa un gran sorriso e mi abbraccia fortissimo ringraziandomi sussurrandomi all’orecchio: “Resta insieme a me”. Io la guardo dritta negli occhie le rispondo che qualsiasi cosa sarebbe successa, io le sarei stata sempre vicina. Lei mi abbraccia di nuovo e mi dice: “Sei dolcissima a preoccuparti così per me, sei la mia migliore amica, ti voglio bene”. Ora sono io a sorridere.

Dopo 15 minuti siamo in pigiama sotto le coperte nel mio letto ad una piazza e mezzo. Siamo distese su un fianco, faccia a faccia. Parliamo ma fra una parola e l’altra molti sbadigli e occhi semichiusi. Io le faccio una carezza su una guancia e guardandola le sussurro la buonanotte. Lei non risponde, sta già dormendo.

NUVOLE TUTTE INTORNO, AZZURRO, UN VENTO LEGGERO SUL MIO VOLTO. STO VOLANDO VELOCISSIMA SOPRA UN PRATO. E’ UNA SENSAZIONE BELLISSIMA. SENTO AVVAMPARE UN FUOCO DENTRO DI ME, SEMPRE PIU FORTE, SEMPRE PIU INSISTENTE. PLANO SUL PRATO E MI STENDO A PANCIA IN SU. MI MASSAGGIO IL VENTRE COME PER CERCARE DI FERMARE QUEL FUOCO, MA CAPISCO SUBITO CHE NON E’ UN DOLORE, E’ UN PIACERE!!! UN GRANDISSIMO PIACERE CHE SI ESTENDE IN TUTTO IL MIO CORPO, LUNGO LE MEMBRA, NELLA MIA MENTE. SEMPRE DI PIU. E’ COME UN ORGASMO, ANZI, LO E’, SI, E’ UN ORGASMO, COME SE QUALCUNO MI MASTURBASSE SENZA CHE LO VEDESSI E PIANO PIANO MI STAVA TRASPORTANDO FINO ALL’ORGASMO, SEMPRE PIU VICINA SEMPRE DI PIU, ECCOMI ECCOMI AAAAHH

Apro gli occhi e sono sotto le coperte e sento Ilaria ansimare. Io sono pancia in su, come nel sogno. Le gambe divaricate e Ilaria a pancia sotto con la il suo sesso poggiato sulla mia gamba. Si stava muovendo e sentivo il pigiama bagnarsi. La sua mano era dentro il mio pigiama, dentro le mutandine. Ecco!!! Era lei quel fuoco dentro di me, le sue dita sottili, il suo tocco dolce e delicato. Il suo respisro diventa sempre più veloce, sempre di più, sento che sta per venire. e io non faccio niente per impedirlo, niente! Non si &egrave accorta che mi sono svegliata, eppure a me piane in un certo senso. La lascio fare, ed eccola, viene sulla mia gamba e sento il pigiama bagnarsi dei suoi umori. Sento un odore dolce ed acre uscire da sotto le coperte, un odore di sesso inebriante. D’istinto mi tocca il sesso per sentire quanto fossi bagnata, e lo ero davvero molto. Facendo quel movimento Ilaria mi sente e si alza di scatto mettendosi seduta sul letto. Mi guarda con uno sguardo interrgotivo e impaurito. Sembrava ancora sotto la pioggia, come poche ore prima. Sussurra “scusa” quesi impercettibilmente, chiude gli occhi e fa per scendere dal letto…

Avete presente quando il cervello sconnette e prende decisioni per conto suo? E la tua coscienza ti parla mentre non hai il controllo? Beh, era uno di quei momenti.

La mia mano velocissima le prende il polso per fermarla
MA COSA FACCIO?
La tiro verso di me dolcemente
NON SONO LESBICA
La guardo negli occhi mentre mi avvicino al suo viso
BASTA!
Siamo vicinissime
PERCHE’?
Ci baciamo dolcemente, come due innamorati al parco che scoprono l’amore per la prima volta
COM’E’ DOLCE
Poca lingua, ma dolce. Mi guarda confusa e io le dico: “Resta insieme a me! Non andartene” mentre le stringo le mani.
RESTA INSIEME A ME!

Fatemi sapere cosa ne pensate ok? :) Grazie mille

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