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Racconti Erotici Lesbo

Graziella e la scoperta del piacere sessuale

By 20 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Distesi sul letto si parlava di noi.
– Graziella, quando è stata la prima volta che hai fatto sesso? Hai scopato? Chiesi
– Angelo, amore mio caro, la mia storia è questa.
La prima volta che ho fatto sesso con una donna e’ stato circa 10 anni fa’, allora avevo 22 anni e mi ero appena lasciata con un ragazzo, al quale volevo un bene dell’anima ma che a quanto pare lui non voleva a me’.pazienza!. Sai!, da ragazzine l’amore sembra tutto per poter vivere. I maschietti sono sempre arrapati ed io non riusciva a togliere gli occhi di dosso da loro. Erano belli e per me erano uno splendore.
Mi ricordo quel giorno come fosse ieri.
Ero andata a una cena da un’amica che aveva appena cambiato casa e voleva festeggiare. Al momento non è che ne avessi voglia, ero un po’ depressa e poi non avevo voglia di stare in mezzo a tanta gente, alla fine comunque mi convinse ed andai.
All’arrivo rimasi un sorpresa nel vedere che non era arrivato ancora nessuno, e dire che ero anche in ritardo di mezz’ora. Suonai il campanello e Anna mi venne ad aprire, non feci in tempo ad aprire bocca per salutarla e chiederle dove fossero gli altri che mi abbracciò forte, come se non ci vedessimo da tanto tempo. Mi fece visitare tutta la nuova casa che in effetti era bellissima, spaziosa e immersa nel verde di un bel giardino. Proprio come piace a me. Mentre facevamo il giro mi spiegò che tutti gli altri invitati per vari motivi non erano potuti venire. Ciò mi parve strano e mi chiedevo perché Anna non mi avesse telefonato per avvertirmi che il party era rinviato. Quando mi ha visto al cancello e’ impazzita di felicità perché ero l’unica che si fosse presentata.
Non ti ho detto che io ed Anna siamo amiche da tantissimo tempo, lei ha 1 anni più di me e viveva davanti a casa mia, quindi siamo cresciute praticamente insieme.
Se pensi che io sia carina allora lasciati dire che Anna e’ veramente fantastica, alta 1.70, occhi verde chiaro, capelli biondi, quarta di seno abbondante, un fisico da fare invidia.
Comunque, ti dicevo che quando mi vide al cancello impazzi di era felicissima perché ormai aveva preparato e le dispiaceva buttare via tutto.
Ci sedemmo a tavola e cenammo a lume di candela, parlando del piu’ e del meno.
Si confesso sulle sue ultime malefatte e poi tocco a me confessarmi.
Ho ripensato a Carlo che mi aveva lasciato e mi chiedevo il perché me lo fossi perso, che cosa potesse avere un’altra ragazza non avessi, ecc. ecc. solite frase da romantica e sempre innamorata.
Allora Anna mi prese una mano e mi disse:
– Dai, non ci pensare, adesso ci sono qui io e vedrai che troverò il modo di fartelo dimenticare, magari proprio da stasera.

Al momento non detti peso a quella frase ma poi capii cosa intendesse dire.
Finito il dolce e bevuto il caffé mi sedetti sul terrazzo su una comodissima poltrona per fumarmi una sigaretta mentre Anna rispondeva ad una telefonata.
Dopo due minuti mi raggiunge sul terrazzo, mi si avvicinò alle spalle e mi abbracciò stringendomi la vita appoggiandomi il suo viso sulla mia spalla sussurrando:
– Adesso a te ci penso io.
Iniziò a baciarmi il collo. Io rimasi stupita, molto sorpresa da questo suo atteggiamento.
Un brivido mi percorse la schiena, non riuscivo a capire cosa volesse fare.
Sapevo dalle voci che ci scambiavamo tra ragazze che lei era bisex ma non riuscivo a credere che ci stesse provando proprio con me.
Quanti pensieri in quel momento!
Mi chiedevo se fosse giusto e corretto farlo proprio con lei.
Intanto Annai continuava a baciarmi il collo, mentre con le mani iniziò una carezza dolce partendo dal ventre e finendo sui miei seni che, ormai fuori dal mio controllo, erano diventati di sasso con i capezzoli duri.
Io continuavo a stare immobile perché le sue mani mi accarezzavano molto dolcemente.
Ero presa da due idee: avrei voluto dirle di smettere, dall’altro ero curiosa e volevo lasciarla fare, perché le sue carezze mi ero eccitata. Tentai di voltarmi ma lei mi blocco e mi disse:
– Lo sò che per te è la prima volta.Lasciati andare e immagina di stare con un bel maschio e non fare niente.
Facile a dirsi, ma io ero ben conscia che non fosse una maschio quello che mi stava accarezzando i seni, che mi baciava sul collo e mi stuzzicava il lobo dell’orecchio.
Mi rilassai e la lasciai fare.
Spensi via la sigaretta e mi poggia le mani sui braccioli e chiusi gli occhi.
Sentivo le mani di Anna che continuavano ad massaggiarmi i seni e ogni tanto mi pizzicavano i capezzoli, poi una mano cambiò direzione e si diresse verso il basso, si mise sopra i pantaloni all’altezza del pube.
Iniziò a massaggiarmi, mentre l’altra tornò sul mio ventre, la mise sotto la camicia.
Mi ritrovai con la camicia sbottonata e in un attimo mi slacciò il reggiseno titillando unl capezzolo che era diventato ancora più duro.
Con la bocca continuava a baciarmi dall’orecchio fino alla spalla
dopo qualche minuto con una mano iniziò a slacciarmi i pantaloni e si intrufolò nelle mutandine andando a massaggiarmi il monte di Venere ben depilato.
Anche se ero single mi piaceva mantenermi depilata, poi un dito si infilò tra le grandi labbra e si bagno dei miei umori.
– Cavolo, ti sei proprio lasciata andare. Mi sussurrò nell’orecchio.
– Certo, nn me l’hai detto tu di lasciarmi andare? Le risposi.
A quel punto Anna con estrema destrezza mi sfilò i pantaloni e la camicia lasciandomi nuda , io provai a voltarmi ma lei mi blocco di nuovo
– No, non ora. Prima voglio capire fino a che punto vuoi arrivare. Disse

Io non capivo cosa volesse dire questa affermazione e risposi:
– Ma siamo all’aperto, e se passa qualcuno?
– Ma chi vuoi che passi, siamo in mezzo a dei campi.
– Sicura?
– Si si, fidati di me.
Così decisi di fidarmi e la lascia continuare.
Mi fece appoggiare con le mani sulla ringhiera del terrazzo, piegandomi un po’ in avanti, con una mano mi accarezzava la mia fighetta mentre con l’altra si muoveva sul sedere nudo. Iniziò a baciarmi sul collo, poi pian piano i baci sulla schiena e poi sempre più in basso.
Chiusi gli occhi e mi abbandonai;i brividi che mi scuotevano tutta.
Sentivo le sue dita che passavano tra le mie labbra provocandomi delle sensazioni forti che facevo fatica a trattenere. Con la bocca arrivò sul mio sedere e inizio a baciarmelo tutto poi si fermò sul forellino e iniziò a giocarci con la lingua. Io mi inarcai indietro ancora di più cercando di facilitare il lavoro alla mia amica.
Lei si sedette sul pavimento e inizio a baciarmi la fighettina.
Sentivo la sua lingua muoversi sulle labbra, poi dentro, poi tornava dietro, era stupendo, non avevo mai provato sesazione del genere con un ragazzo.
Ad un tratto sentii due dita che entrarono violentemente davanti; non me le aspettavo e lanciai un urlo di piacere, chinandomi ancora più in avanti.
Lei continuava a leccarmi e penetrarmi con le sue mani per non so’ quanto, era stupendo.
A un certo punto si fermò, si alzò e mi sussurrò:
– Allora, vedo che ti e’ piaciuto
Io ero senza fiato e con fatica le risposi un debole si.
– Ma non e’ finita vieni con me.
Mi prese per mano e ci dirigemmo verso la camera da letto, mi fece sedere sul letto e improvvisò uno spogliarello davanti a me.
Era stupenda, mi era già capitato di vederla nuda ma quella sera e’ più bella che mai e sentivo dentro di me una voglia crescente di lei.
La cosa un po’ mi imbarazzava ma visto quello che era successo prima decisi di non pensarci.
Continuavo a fissarla mentre le si muoveva sensualmente, ero incantata, lei mi sorrideva e quando rimase in perizoma e reggiseno mi si avvicino’ e con voce sensuale mi disse:
– Vuoi finire tu?
Mi ritrovavo davanti questa statua di venere e non sapevo bene cosa fare, tirai un sospiro e allungai le mani verso quella meraviglia.
Iniziai ad accarezzarle il ventre, poi con le mani salii fino ai seni, gli tolsi il reggiseno e iniziai ad accarezzare le sue mammelle.
Erano sode, con due capezzoli dritti che sembravano di pietra, li prendevo con le dita e li giravo, lei continuava a stare in piedi davanti a me e sentivo che cominciava ad ansimare.
Allora cominciai a baciarle la pancia e ogni tanto mi fermavo a leccargli l’ombelico, la sentivo fremere e capii che avevo trovato un suo punto debole, così decisi di dedicarmi all’ombelico mentre con le mani continuavo a strizzargli i capezzoli. Sentivo il suo odore che diventava sempre più forte, con una mano mi spostai sul suo sedere, duro e sodo.
La tirai verso di me dandogli anche un pizzicotto al seno.
Lei appoggio le mani sulle mie spalle e gemette forte.
Spostai la mano in mezzo alle sue gambe e sentii che era completamente bagnata.
Le tolsi subito il perizoma e iniziai a toccarla come lei aveva fatto a me.
Mi concentrai sulla sua figa e sul suo buchetto.
Era in estasi ed ormai faceva fatica a reggersi in piedi
Così mi allontanai leggermente da lei, mi sdraiai sul letto e la tirai a me.
La feci mettere in ginocchio e infilai la mia testa in mezzo alle sue gambe e iniziai a leccarla
Lei allargava le gambe il più possibile perché la godessi meglio.
La leccavo con forza, con una mano le accarezzavo il ventre, con l’altra gli stuzzicavo prima la fighetta poi il buchetto, rimando in quella posizione per molto tempo.
Stavamo godendo dei nostri sessi e pensavamo solo a questo.
Le infilai un dito nel buchetto dopo averlo insalivato, lei inarcò la schiena ed emise un urlo di piacere, poi si lascio cadere sopra di me mostrandomelo ancora meglio
Ne approfittai per muovere il dito avanti indietro e lei ansimò incitandomi a continuare, di farla venire.
Ci trovavamo, quindi, con me che le stavo leccando il clito, con le mani la stavo penetrando sia dietro che davanti; Anna sopra che stava godendo come una matta, aveva messo la testa tra le mie gambe e, tra uno spasmo e l’altro, mi leccava la fighetta.
Andammo avanti così finché non venimmo tutte e due.
Rimanemmo in quella posizione anche dopo l’orgasmo; eravamo sfinite e felici.
Quella sera rimasi a dormire da lei, e facemmo altro sesso.
Tra un orgasmo e l’altro ci coccolammo.
Io felice della scoperta che avevo fatto e lei felice perché, mi disse, aveva realizzato un suo sogno

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