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Racconti Erotici Lesbo

Il Lavoro

By 4 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Quel pomeriggio faceva molto caldo ed ero stata chiamata a fare un intervento urgente al computer di una tizia che abitava in una villa in collina.
Indossai un vestito leggero e mi recai all’indirizzo che avevo salvato sul mio cellulare.
Suonai alla porta e mi venne ad aprire una donna molto bella che indossava un prendisole corto e scollato.
Mi fece strada in un immenso salotto e mi presentò il problema.
Accettai una bibita ghiacciata e mi misi a lavorare, incurante di quanto accadeva intorno a me, anche se, entrando avevo notato una pila di dvd di H.T., il mio regista erotico preferito.
Dopo circa 40 minuti la chiamai ( nel frattempo lei si era messa in terrazza a prendere il sole ) e le mostrai gli ottimi risultati del mio lavoro. La donna fu molto soddisfatta, mi diede un sacco di soldi e mi disse che non era facile trovare tecnici come me, per di più donne. Sarei stata disponibile anche per altri interventi in futuro? Certo che sì, ovvio che sì.
Poi si sedette sul divano di fronte a me, allargò decisamente le gambe e mi chiese se mi andava di fare un lavoretto extra pagato bene.
Le chiesi di che cosa si trattasse e lei mi chiese se avevo mai leccato una fica in vita mia.
Ecco: come faceva questa splendida cliente a sapere che questo era il mio sogno erotico preferito?
Non avevo mai e poi mai avuto il coraggio di attuarlo ed ecco che questa magnifica creatura di nome Caterina mi offriva la possibilità di esaudire un desiderio.
Insomma, le risposi che no, non lo avevo mai fatto, ma che la cosa mi interessava parecchio.
– Ti pagherò in base alla mia soddisfazione – rispose mostrandomela tutta.
Mi avvicinai al divano col bicchiere ancora in mano e mi inchinai davanti a tanta bellezza, già avida di piacere e di curiosità.
Cominciai piano, con leccate timide, perch&egrave volevo gustare ogni istante e perch&egrave volevo farle sentire tutta la mia timidezza iniziale.
Poi le presi il grosso clitoride tra le labbra e lo succhiai piano, l’orecchio teso per sentirla mugolare di piacere.
Le mie mani erano sul suo sedere anche se passavano sui suoi magnifici seni con estrema agilità.
Non riuscivo a smettere di leccarla, come se fosse un gustoso gelato, e dalle leccate che le davo sulla vagina bagnata, si sentiva che me la stavo proprio godendo.
Ad un certo punto, non so quanto tempo fosse trascorso, mi fermai sia per riprendere fiato, sia per non farla venire. Bevvi un sorso della mia aranciata e le chiesi se voleva guardarsi un dvd mentre facevo quel nuovo lavoro che non mi dispiaceva affatto.
Così fu e mi trovai con le spalle alla televisione, mentre lei godeva doppiamente: per me e per ciò che vedeva, che potevo ahim&egrave soltanto immaginare…
Le mie labbra si strusciavano su di lei senza nessun pudore: mi piaceva ed era chiaro. Se mi avesse toccata lo avrebbe sentito anche lei. Ma sapevo che non sarebbe accaduto.
La mia lingua la penetrava ora dolcemente, ora con decisione.
Sentivo i gemiti delle attrici del film e i suoi in contemporanea.
Ero come ubriacata dalla sua fica e dalla bellezza della situazione.
Non so dopo quanto tempo venne, ricordo solo che la baciai sulla bocca per farle sentire quello che avevo sentito io e poi restammo a parlare e a fumare una sigaretta. Mi pagò sorprendentemente bene e mi chiese due cose:
se ero disponibile per offrirle ancora questo servizio e al mio “certamente” mi diede un compito da fare che consisteva nel NON toccarmi fino a casa mia e non prima di aver finito di vedere il film che mi prestò.
Non so davvero come fu possibile ma portai a termine il mio compito.
Inutile dire che attendo con ansia una nuova convocazione di Caterina.
Inutile dire che nello scrivere mi sono bagnata tutta.
E voi?
Scrivetemi le vostre impressioni.

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