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Racconti Erotici Lesbo

L.E.S.B.O.furiose.

By 2 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Londra oggi.

Thereza &egrave seduta sul letto. Occhi al soffitto, sbuffa.
‘Quindi te ne vai?’ chiede.
Jim la fissa. ‘Certo. Cosa ci faccio qua? Se speri che ti chieda scusa sei fuori strada,amica mia..’
‘Sai dove me le ficco le tue scuse. Vattene. Ne trovo altri venti come te. In un attimo. Mi basta schioccare le dita!’
‘Ma fammi il piacere’ne puoi trovare quanti ne vuoi,se allarghi le cosce come fai con tutti..’
‘Fottiti Jim!’
‘Fanculo,troia..’
Quindi Jim afferra il giacchetto di jeans,si sistema il cappello di lana sopra i capelli biondi che si spandono ovunque e infila la porta sbattendola dietro di sé con forza.
Thereza sbuffa ancora. Si stende sul letto e pensa: che se ne vada a fare in culo quel culo secco e bianco,chi ha bisogno di lui?
Quindi si rilassa e decide di andare a farsi una doccia.

Londra 24 ore prima.

Serena &egrave seduta sul treno che dall’aeroporto la porterà in centro. Guarda fuori dal finestrino e si sente bene. Si sente libera e sicura di sé. Quella &egrave la prima vacanza che fa da sola dai tempi dell’università quando &egrave andata una settimana a Malta che non viaggia da sola. &egrave stata fidanzata quattro anni con un ragazzo che ha creduto di amare. Lo ha creduto per un anno? forse. Non di più. Poi &egrave stata solo routine,abitudine,un ingranaggio nella quale si &egrave ritrovata e non ha avuto la forza di spezzare. Week end assieme,vacanze assieme, brevi,lunghe ecc. Stare con Marco era accomodante,facile,semplice. Una coppia che per tutti funzionava. Dentro però Serena sapeva che non era così. Marco preso solo dai suoi affari e dal calcio. Lei presa da mille pulsioni,mille pensieri,mille turbe che piano piano avevano invaso tutti i suoi orizzonti. Come un corpo che galleggia spinto sul fondo del mare,quel complesso di idee e pensieri era,lentamente,ma con forza risalito in superficie ed era esploso nella sua potenza: Serena amava le donne. Se ne era accorta lentamente ma la consapevolezza era divenuta sempre più chiara,più limpida. Sulle riviste indugiava su quei corpi eleganti e belli più di quanto non fosse normale. Per strada si stupiva a seguire con lo sguardo belle cosce e culi morbidi che le passavano intorno. Una volta sotto la doccia si era masturbata pensando ad una donna che aveva visto prima sudare in palestra assieme a lei. quel seno largo,i fianchi sodi,il volto elegante l’avevano eccitata.
Per qualche tempo aveva combattuto quella pulsione pensando che fosse sbagliata,ma col tempo si era accorta che non poteva nasconderselo,che non poteva fare finta del contrario: a lei piacevano le donne?perché negarlo? Perché vergognarsi?
Qualche volta aveva indugiato nell’abbraccio con delle amiche, ma non era la strada giusta. Una notte era andata in un locale gay dove sapeva che si aggiravano molte lesbiche. Essendo una ragazza carina,corpo atletico,begli occhi verdi,era stata abbordata da un paio di donne,ma se una non era per niente il suo tipo,una donnona vestita come un boscaiolo e con una faccia che gli ricordava suo nonno Carlo,l’altra era più bella,ma al momento in cui quella le aveva chiesto di seguirla di sopra sui divani,Serena si era impaurita e imbarazzata era fuggita via.
Un mese dopo ci aveva riprovato. Ma anche quella volta aveva ricevuto avance solo da donne dall’aspetto marcatamente maschile. Lei aveva altri gusti. Le piacevano le belle forme rotonde,il seno grande(forse perché il suo era minuscolo?),i volti radiosi e femminili,ma pareva attrarre solo camionisti mancati.
Alla fine aveva ceduto alle proposte di una signora sulla cinquantina,quantomeno elegante per quanto non proprio bella. Le aveva confessato che quella era la prima volta e lei era stata premurosa,gentile e carina. Avevano fatto sesso con calma,garbo,rilassandosi. Serena era stata baciata ovunque da quella donna e la lingua di quella l’aveva fatta godere come mai un uomo aveva fatto. Lei non era stata in grado di fare altrettanto,ma se l’era cavata.
Un giorno era entrata in un sexy shop e aveva comprato alcuni dvd lesbo. Ne aveva presi una mezza dozzina. Li aveva visti con calma,come se stesse studiando. Quello che però l’aveva folgorata era Interacial Lesbos,nel quale alcune donne di colore si accoppiavano con donne bianche come lei. quella scene l’avevano colpita. Un’epifania. Le piacevano le donne nere:quelle forme morbide abbondanti,quei seni grossi,quel colore deciso,bello,la eccitavano come niente altro. Divenne un’ossessione. Cercò quanti più video del genere e poi pensò di passare ai fatti. Ma in Italia di donne di colore,lesbiche,non ce ne erano molte. Aveva messo vari annunci in internet ma non aveva ricevuto risposta. Aveva provato con le escort. Non tutte offrivano servizi con donne,ma alla fine aveva rimediato una brasiliana dal seno enorme che operava in una zona nord di Torino. Si era recata da lei,ma una volta dentro non avevano fatto niente. La prostituta era rozza,volgare,molto più brutta dal vivo che nelle foto e la sua pelle era più mulatta che nera. Lei voleva leccare una passera nera. Voleva perdersi nei grossi seni di una nera con lunghi capelli neri,occhi scuri.
Così aveva pensato all’Inghilterra. A quanto ne sapeva era il posto in Europa dove c’erano più nere come voleva lei.

Eccola quindi sul treno. Felice. Indipendente. Con una missione.
L’albergo che ha preso &egrave vicino al British Museum. &egrave piccolo,ma carino. Sistemata la roba nella stanza Serena esce per uno spuntino e poi si perde fra pub e locali dove si balla. Nota più di una donna che fa parte del suo immaginario sexy,ma non ha il coraggio di abbordarle. Getta qualche occhiata indagatrice. Strizza l’occhio a una tipa che siede al bancone di un pub. &egrave grossa,seno enorme e occhi neri come la notte,non bella,ma Serena impazzisce di voglia. Le salterebbe addosso,le vorrebbe baciare il seno,stringerla,succhiarla. Ma lei,Geena,dopo aver scambiato qualche battuta e scroccato un doppio cherry se ne va con un suo amico,un nero dal pesante accento africano.
Serena &egrave delusa. Beve un paio di pinte di birra per non pensare,quindi stanca,delusa,con un forte mal di testa,torna in albergo e va a letto.

Londra,oggi

Il giorno dopo gira per musei e per negozi. Legge la posta in un internet caff&egrave. Elisa una sua amica le ha mandato una mail. Le consiglia di passare a trovare una sua amica che abita a Londra,Tina,una ragazza sveglia che sicuramente le consiglierà dei posti dove divertirsi. Serena non ha voglia di seguire quel suggerimento. Chissà che tipa &egrave Tina,una smorfiosa ragazzina piena di idee fantastiche su come passare il tempo a Londra. Però l’indirizzo di Tina &egrave quello della strada che porta al suo albergo,lo ha memorizzato per proprio quella mattina mentre si recava alla metropolitana. Pare un segno. Dai perché no? Si chiede.
Uscita dal tube, va verso l’albergo,ma quando passa di fronte al numero civico indicato,decide di suonare. Un ragazzo alto,coi capelli biondi esce di corsa con lo sguardo basso e ripetendo la parola troia un paio di volte. Serena preme sul campanello. La porta si apre subito. Entra. Percorre pochi passi nell’oscurità. ‘Jim? Jim? Cosa hai dimenticato? Cosa vuoi ancora?’ serena non sa se continuare o uscire. Cosa ci fa lì? Prosegue. ‘Salve ‘ urla verso una porta semichiusa dalla quale filtra una luce &egrave uscita la voce che ha udito ‘ ehi, sono Serena,un’amica di Elisa di Torino,mi ha dato lei questo indirizzo. Disturbo?’ apre la porta e si ritrova in una stanza.
Una donna &egrave seduta sul letto. Quando la vede,spalanca gli occhi sorpresa ride.
‘Oh, scusa ‘ fa Serena ‘ non sapevo..cercavo Tina”
‘Ehh..Tina?’
‘Sì.’
‘Tina non abita più qui da un paio di settimane”
‘Oh..ecco io..’
Serena fissa la ragazza. &egrave una donna di colore che pare uscita da uno di quei film che ha visto e rivisto da sola in casa. Indossa una camicetta rossa che appena contiene il grosso seno. La pelle nera &egrave lucida, bella,troneggia e spande la sua potenza ovunque in quella stanza piccola. Serena la fissa ed &egrave senza parole. Il cuore le fa le capriole in petto e si sente come scossa da brividi di emozione.
‘Scusa, ”una mia amica italiana’cio&egrave’ mi ha dato questo indirizzo’e ‘cio&egrave’scusa..ti disturbo?’
‘Noo,figurati’ho appena mandato a fare in culo il mio ragazzo’pensavo fosse lui e così ho aperto la porta senza chiedere chi diavolo fosse!’
‘Disturbo?’ chiede ancora Serena perché non sa cosa dire. La guarda. Dio,com’&egrave sexy pensa.
Thereza guarda Serena. Chi diavolo &egrave questa? Pensa.
‘Piacere, io sono Thereza. Tina &egrave andata ad abitare a Liverpool per qualche mese. Con la sua nuova ragazza. Micol. La conosci?’
‘No,no,cio&egrave..io..a dire il vero..non conosco neppure Tina..e non sapevo..’
‘Non sapevi cosa?’
‘Di Micol..cio&egrave..scusa..sto cercando di dire..cio&egrave..’
‘Non sapevi che Tina &egrave lesbica?’
‘..no,ecco..io..ti ho detto che non la conosco Tina,&egrave amica di una mia amica..cio&egrave scusa..mi sto incasindo..scusa,ecco,io..’
‘Tranquilla bellezza. Vuoi una tazza di t&egrave?’
‘No,ecco non disturbarti..’
‘Siediti,te lo preparo subito.’
‘..ecco io non vorreiiii..’
‘Faccio in un attimo.’ E sparisce dalla porta,Serena si gode il panorama di quel culo nero che le passa accanto e vorrebbe toccarlo. Si siede sul letto,respira profondamente,una vampata di caldo le percorre il corpo. Soffia. Le gira la testa. Thereza,ohh, quella donna..oh..non può essere? L’altra ritorna. Offre una tazza a Serena che di scatto si &egrave alzata dal letto. La nera le sorride. ‘Calma bellezza,stai pure seduta,non formalizziamoci. Serena sente la faccia eploderle in vampe di calore. ‘Oh,ma va tutto bene,dolcezza?’ ‘Sìì..sìì’ farfuglia. ‘Grazie..io..il th&egrave..ecco..’ ‘Ehi,baby,rilassati,siediti,sei tutta rossa..tutto ok,piccola?’ Serena cerca di calmarsi,ma l’eccitazione &egrave al massimo,vorrebbe abbracciare quella ragazza e baciarla,toccarla. La guarda,porta l’apparecchio ai denti,ma il suo sorriso &egrave bello,pensa,la bocca larga e carnosa &egrave da succhiare e quel seno procace &egrave da palpare. ‘io..io..scusa,ecco..tu sei..ecco..tu..’
‘Cosa,dolcezza?dimmi! io?’
‘Scusa,ma tu sei ‘proprio carina..cio&egrave..tu sei..proprio bella,come ragazza,cio&egrave..io..oh..sono un disastro con le parole io’scusa..’ trema.
Lunghe scosse di brividi,ma sente la sua pelle bruciare,calda di eccitazione.
‘Ehi,bambina..calmati..vieni qua..abbracciami..abbracciami forte..così-e la tira a sé-brava,così,abbracciami..calmati,&egrave tutto a posto..tutto ok..bambina..così stringimi..brava..ecco..cos..va meglio? Vero?brava,così fra il mio seno..brava..la testa qui..lo senti il calore del mio seno? Sì?brava..lo senti’&egrave tutto apposto..sei solo scossa..no..tutto ok..ti cullo io,bambina..ecco..così..lo vedo che va meglio..bene..vedi?bene così’respira..brava..ecco..bacia..baciami il seno piccola’ecco,così che brava bambina che sei..anche tu sei molto carina..lo sai?’
‘Grazie’tu sei proprio la donna che cercavo..’ e la bacia sul collo..sul seno..la stringe con forza,le succhia un orecchio,Thereza apprezza,si baciano in bocca. Lunghi sorsi di bocche e di lingue. Serena bacia Thereza con forza con rabbia e con passione,una passione che sprigiona desiderio e forza,la ragazza nera si arrapa,sente quella voglia repressa della nuova amica che esplode e l’accoglie,si lascia toccare e baciare,il corpo,il seno,le braccia,il collo,Serena la bacia ovunque,la vorrebbe mangiare,Serena le lecca il seno,indugia sul capezzolo,succhia e lecca,Thereza gode,Serena la bacia in bocca con voglia e libidine.
‘Voglio leccartela,Thereza,ti voglio dare piacere..’
‘Accomodati,bellezza..’ e ride e l’apparecchio per i denti esplode di gioia.
Serena si getta sulla figa nera che tanto bramava,&egrave piena di passione,la testa di Serena sale a mille miglia sopra di loro,fissa la figa nera dell’amica,la tocca,il colore interno &egrave di un rosa acceso,si passa la lingua sulle labbra,si getta sulla figa di Thereza che l’aspetta distesa sul letto,il grosso seno aperto,in bocca ancora il sapore della lingua di Serena e l’apparecchio per i denti.
Serena inizia a leccare, lecca e bacia. Pensa a come vorrebbe essere baciata da una donna lì in mezzo alla figa e si dà un gran d’affare per Thereza. Questa gode sul letto,raccoglie quell’omaggio della ragazzina italiana così arrapata e dimentica Jim.
Serena lecca,bacia,succhia.
Succhia quella figa,prende la carne di quella figa con le sue labbra e tira dolcemente,succhiando. Si gode quella figa. Le piace,ha un sapore buono.
Succhia.
Lecca.
Bacia.
Succhia.
‘Oh,Baby sei una gattina vogliosa..vedo..oh,così,baby,oh sìììì..ohhh sìììì,cosìììì’
Thereza gode. Serena gode nel farla godere. Sotto &egrave bagnata. Si passa una mano sul clitoride. Se lei la toccasse,verebbe subito. Come intuendo la ragazza nera si alza di scatto: ‘Oh,baby che boccuccia,continua,fammi godere!’ e tocca Serena sulle braccia,sulla testa, la spinge sotto,quella continua a succhiare e a baciare.
La nera spinge le sue braccia sulla schiena di Serena.
Lei succhia e sente quelle mani dolci,nere,profumate su di sé.
Si tocca la figa.
Bagnata come non mai.
Intanto succhia.
Si masturba mentre Thereza la tocca sulla schiena,le tintinna il buco del culo,mentre la lingua di Serena non ha posa.
Vanno avanti così.
Gemiti.
Carezze.
Baci.
Serena sta per venire e l’amica assieme a lei. esplodono assieme godendo come pazze. Serena si getta sul letto contro l’amica,la bacia,la stringe,la tocca,le sue labbra cercano quelle di Thereza,la bacia forte con passione,le lecca l’apparecchio per i denti,ride,dentro &egrave felice e soddisfatta,ma sa che ha ancora voglia di lei. l’amica la guardava allarmata e eccitata. ‘Sei proprio affamata di figa,vero”
‘Di figa nera come la tua. Ho una predilezione per le donne come te”
Thereza l’abbraccia e la stringe forte,poi la volta,la mette con la faccia al cuscino sul letto,la fa rilassare massaggiando delicatamente le spalle. Serena si gode quelle attenzioni,quel tocco morbido e vellutato. Le viene da piangere da quanto &egrave contenta. Ma si accorge,con piacere,che dalle spalle le mani dell’amica si sono spostate sui fianchi e poi giù sul culo,si sente toccare e poi tastare,solleva appena il sedere per rendere più agevole il lavoro all’amica e subito una lingua morbida e calda le sfiora il buco del culo. E poi un bacio e una leccata. E ancora la lingua e lingua. Thereza la bacia sul culo,la lecca,succhia come lei faceva prima.
Serena geme.
Serena &egrave felice.
Serena gode.
L’amica le lecca il buco del culo e le infila un dito nella passerina. Serena sussulta. Il dito prende ad andare avanti ed indietro,dentro fuori,dentro e fuori e intanto la lingua che lecca il suo culo. Serena gode come non ha mai goduto e pensa che quello &egrave il sesso più bello del mondo,altro che uomini! Serena accoglie quel dito come dono prezioso,lo avvolge dentro di sé,si sente bagnata e sporca e porca,sì porca,perché quello che prova le brucia dentro,la eccitata la fa sentire fuori dai limiti,la galvanizza,la fa sentire viva e desiderata.
Si gode la lingua dell’amica sul culo,il suo dito dentro.
Un orgasmo la fa sussultare. Gode. Gode e scoppia a piangere di gioia,di felicità.
Gode.
Urla.
Grida forte la sua rabbia e il suo piacere.
Piange,grida.
Gode.
Quando Thereza finisce,Serena le salta addosso,la ricopre di baci,succhia le sue labbra carnose e succhia l’apparecchio per i denti. L’amica sorride. Serena la stringe e poi la riprende a baciare.
*
Per critiche,suggerimenti,commenti: dorfett@alice.it

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