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Racconti Erotici Lesbo

la beauty farm per elisa e sonia

By 9 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Sonia, la sua amica di sempre, la trentenne single, compagna e complice delle sue ultime avventure la chiama al telefono nel cuore della sera, al termine di una monotona e stancante giornata di super-lavoro.
‘Non puoi dirmi di no, ho una proposta strepitosa’ esordisce. &egrave sempre stata convincente, specie nei confronti di Elisa e specie negli ultimi tempi. Neanche il tempo di chiederle di cosa si tratta, lei la anticipa: ‘Salutiamo il mondo e ce ne andiamo in una beauty farm. Un weekend tutto dedicato a noi stesse. Tutto pagato!’.
Una proposta allettante: ma come? Presto chiarito: ci sarà un corso di aggiornamento di quelli più finti che veri, in un prestigioso centro benessere, sonia ha accettato, &egrave previsto che vada in coppia, ed ecco fatto.
Proposta accettata, d’altronde non aveva grande scelta: Sonia aveva già deciso. E poi, una volta che si può vivere due giorni alla grande, perché non approfittare?
Arrivarono nella beauty farm all’orario stabilito, metà pomeriggio. Dall’abbigliamento di Sonia si capisce subito che di corsi e riunioni non ve ne sarà nemmeno l’ombra. Pantacollant da aerobica aderente, bianco, sportivissimo; scarpe da jogging; canotta americana con balconcino d’ordinanza; felpina leggera con cappuccio. Tette in bella vista, sederino in su, trucco leggero. Tutto perfetto per il weekend più rilassante degli ultimi anni.
Anche Elisa ha colto in pieno lo spirito della cosa: ha indossato il top che sa le dona tanto, i pantaloni che le stanno su meglio, una bella borsa di quelle larghe e capienti portata a spalla, capelli raccolti a codino, un velo di lucidalabbra e tanta voglia di regalarsi il massimo del benessere fisico e mentale.
Preso possesso della loro camera, una bella matrimoniale con vista mozzafiato su un mare cristallino, terrazzo ampio, bouganville in piena fioritura dappertutto, ogni comfort possibile. Sonia accenna appena alla possibilità di chiedere una doppia, casomai il letto unico potesse crearti fastidio. Elisa di evitare cambiamenti, tanto si conoscono così tanto a fondo che mai potrebbe nascere alcun malinteso. Tra amiche &egrave facile condividere anche un letto, quando si tratta di dormirci’!
Decisero subito il programma di quel primo pomeriggio di farm: oggi si dedicheranno a una lunga sauna rigenerante, poi cena, quattro chiacchiere in pieno relax e ritorno in camera.
Indossano uno dei bikini che avevano portato in valigia: Sonia ne ha uno tutto bianco, inconfondibilmente brasiliano;Elisa ha scelto un due pezzi rosso porpora con alcune applicazioni sulle coppe e sul sedere. Null’altro: solo l’accappatoio della farm e una goccia di profumo. Poi via, giù nella zona riservata al reparto saune.
Ci sono numerose cabine. Danno un’occhiata per rendersi conto della situazione. In una c’&egrave già un gruppetto di ragazze giovanissime, tutte magrissime, tutte belle e magrissime: meglio passere oltre, non &egrave il momento delle competizioni tra donne!
Scelgono una sauna vuota, se ne stareanno lì, in pace totale, e chiedono alla gentilissima assistente di fare in modo da lasciarle sole, a meno che non vi siano esigenze diverse.
Il primo quarto d’ora trascorre chiacchierando, entrambe tenendo addosso l’accappatoio, una di fronte all’altra con le spalle appoggiate alla parete di legno. Il caldo comincia a farsi sentire. Elisa raccoglie meglio i suoi capelli con il codino che aveva già prima, vede Sonia che senza esitazioni si libera del suo accappatoio, e decide di fare altrettanto. Restano per un po’ in silenzio, qualche frase accennata di tanto in tanto, ma il relax completo ha la precedenza su ogni altra cosa.
Elisa chiuse gli occhi, riuscendo a rilassarsi completamente: un impagabile stato di benessere che avvolge ogni angolo del suo corpo e si estende fino alla sua mente, finalmente sgombra da ogni ansia e da ogni pensiero.
Passa qualche minuto, riapre gli occhi. Nel vapore, divenuto leggermente più intenso, non riesce più a scorgere il bianco del bikini di Sonia. Non può essere andata via, pensa. Guarda meglio, e si accorge che la sua amica &egrave ancora lì, ma si &egrave liberata del suo costume, che ha lasciato cadere sul pavimento della sauna. Lei &egrave lì, distesa quasi totalmente sulla panca di prima, con gli occhi chiusi, in silenzio.
Un desiderio imprevedibile e sorprendente si fa spazio nella sua mente. Non lo fa da tanto, ha sempre pensato che anche per quello ci vuole il momento giusto, non va sprecato. Si slaccia il reggiseno e lo appoggi accanto a se. Appoggia la testa all’indietro, contro la parete della sauna, per trovare la posizione di massimo relax. Alza la gamba sinistra poggiando il tallone sulla panca. Guarda di nuovo la sua amica, e la vede ancora lì, ad occhi chiusi, quasi assente.
Lascia scivolare la sua mano destra sullo slip del bikini. Sarà l’effetto di quel caldo benefico, ma avverte una temperatura particolarmente surriscaldata, e la toilette intima che ha fatto la sera prima le consente di avvertire già il tocco delle sue dita, nonostante il costume.
Lo scosta, tenendolo su un lato con la sinistra. Il medio e l’anulare della destra sfiorano con decisione, con lentezza e con esperienza le parti bagnate al centro delle sue gambe. Ha il clitoride ingrossato, sembra quasi uscire fuori, offrirsi al suo tocco delicato. Lo tiene tra il pollice e l’indice, lo stringe un po’, sente piacere ma decide di lasciarlo. Ha voglia di farlo con tutta calma, non c’&egrave fretta, almeno stavolta.
Chiude gli occhi, e le sue dita cominciano un audace massaggio, a volte restano all’esterno, a volte insinuandosi fin dentro la sua micetta. Le piace, le piace davvero. Forse stavolta le piace di più delle altre, sarà perché lo sta facendo in un posto nuovo. Di solito si metti comoda nella vasca da bagno, al riparo da occhi indiscreti, si isola dal mondo esterno, mette un po’ di musica di sottofondo, un buon bagnoschiuma profumato e tanta acqua bollente per accogliere il suo corpo dalle forme generose. Dura sempre molto, forse perché l’acqua rallenta il piacere, chissà. Per un attimo pensa che stavolta dovrà durare ancor di più, dovrà essere davvero ‘super’.
Altre volte, meno frequenti, le &egrave scappato di farlo a letto. ci si &egrave infilata nuda e ha tirato su il lenzuolo a proteggere il tso corpo. Una volta, una sola, l’ha fatto di fronte al tuo uomo. &egrave stato un giochino provocante, con la complicità di un po’ di alcol e la compagnia giusta. Elisa di fronte a lui, lui di fronte a lei. Nudi e seduti su due comodi divani. Quella volta l’ha fatto tra mille risate, &egrave stata una cosa più divertente che appagante, condita da un po’ di imbarazzo pian piano scomparso.
La sua mano continua lentamente il massaggio, mentre ha ripercorso quelle esperienze. Lo ha fatto sempre con piacere, con gusto, mai in modo frettoloso o inappropriato, e ne &egrave contenta. E anche il posto che l’accoglie adesso &egrave un luogo ideale per farlo. E le sta venendo bene, a giudicare da ciò che sente sotto e dentro di se.
Immersa in questi pensieri e intenta in quel massaggio così particolare, non si accorge che nel frattempo Sonia &egrave venuta a sedersi affianco a lei, e sta facendo esattamente la sua stessa cosa. Elisa si alza, lascia cadere a terra il suo slip e si risiede. si sistemi di lungo sulla panca, fianco alla parete. Anche Sonia cambia posizione, e si ritrovano schiena contro schiena, l’una appoggiata di spalle contro l’altra. ‘Staremo più comode’ pensa tra se e se: niente di cui scandalizzarti né di compromettente o sgradevole.
Trascorrono alcuni minuti, fino a che la prima parte di quel giochino non raggiunge la sua piacevole conclusione.
Poi, Sonia si alza e Elisa la segue. Prendono due ampi asciugamani per coprirsi e uscono dalla sauna. La sua amica saluta carinamente la gentile assistente. Elisa nota un velo di malizia nello sguardo della ragazza. Intuisce qualcosa: si giri verso la sauna, vede che la porta ha una finestrina. Per un attimo si chiedi se abbia visto qualcosa. Sonia &egrave già in fondo al corridoio, l’ascensore le aspetta, non c’&egrave tempo per queste domande.
Tornate in camera, decidono di saltare la cena, una volta almeno. Solo frutta per stasera. Prima, optano per una doccia tonificante. Sonia &egrave la prima, Elisa si distende sul letto in attesa del suo turno. L’amica entra in bagno, apre l’acqua calda, poi torna in camera. Scioglie il nodo del suo asciugamani, elisa la vede per la prima volta da vicino e nota che &egrave davvero procace.
Dopo un po’ sonia ritorna. Tocca a elisa che nell’attesa si era un po’ assopita, il relax inizia a far effetto. Entra in bagno. La cabina doccia &egrave accogliente, ampia, tecnologica: panca per sedersi, getti d’acqua per ogni gusto, idromassaggio, musica di sottofondo. Entra e si siede. Nota che il sedile della panca può essere sollevato. Apre quel vano e stenta a credere ai suoi occhi: almeno una dozzina tra stimolatori, vibratori e altri oggetti che neanche sa a cosa servano.
Per l’ennesima volta si sorprende a pensare e fare cose che mai avrebbe detto, in altri momenti. La porta l’ha socchiusa, Sonia &egrave di là a guardare la tv. Elisa resta un minuto sotto il getto d’acqua calda, poi la tentazione &egrave più forte del pudore: alza di nuovo il sedile, ne prende uno, richiude e si siede.
Per un attimo lo guarda: non l’ha fatto apposta, ma ha scelto quello giusto. &egrave lungo, grosso, diritto. Color rosa acceso. Chiusi gli occhi, si lascia andare nuovamente. Seduta, a gambe aperte, se lo spinge subito dentro. Piano, un po’ per volta. Poche spinte ed &egrave già tutto dentro, fino in fondo. Lo lascia lì per qualche istante, e comincia a muoversi piano, cercando una posizione di massimo piacere. Poi lo riprende, e torna a spingerselo dentro con decisione sempre crescente, dapprima con entrambe le mani. Chi l’avrebbe detto? Le piace moltissimo, quasi quasi si rammarichi di non averne comperato mai uno. Ma non avrebbe mai trovato il coraggio di farlo.
Va avanti per parecchio, ha sempre avuto una ‘durata’ strepitosa, per la gioia dei suoi uomini. I vetri della doccia sono quasi del tutto appannati e ormai &egrave in un’altra dimensione. Neanche s’accorge che Sonia entra più volte in bagno. Lo capirà solo alla fine, uscendo dalla doccia, quando vede un altro di quegli aggeggi sporgere dalla tasca dell’accappatoio della sua amica. Ma, ancora una volta, non &egrave il momento di farsi troppe domande. si asciuga, e torna in camera,a letto, dove Sonia sta già dormendo.
Notte di sonno profondo, il clima &egrave quello giusto, il corpo &egrave già abbastanza rilassato. Due amiche per la pelle, rifugiatesi in una beauty farm al riparo dal resto del mondo, addormentate in un comodissimo letto di una camera accogliente e un po’ ‘minimal’.
La notte scorre lenta, un leggerissimo soffio di vento muove la tenda chiusa dinanzi al balcone lasciato aperto. Dormono comode, addosso solo un lenzuolo che durante le prime ore dell’alba le scivolerà via quasi del tutto. Una sola volta si sveglia per un bicchiere d’acqua. Nell’alzarsi, si volta e guarda Sonia: supina, tette in alto e quasi per niente cadenti, le gambe leggermente sollevate, il corpo appena illuminato dalla poca luce che proviene dall’esterno. Resta a guardarla per qualche istante, e pensa che quella scena di loro due adagiate su quel letto avrebbe fatto la gioia di qualunque uomo: due trentenni piacenti, tutte intente a regalarsi ogni genere di ristoro fisico, distese in un unico letto, belle e generose come madrenatura le ha fatte’
Il mattino dopo sveglia libera. Aprono gli occhi passate le 9, come poche volte oramai succede nelle rispettive vite di tutti i giorni. Restano un po’ nel letto a chiacchierare del più e del meno, a scherzare sull’esperienza ‘appagante’ che stanno vivendo, ad ammiccare su ciò che &egrave successo la sera prima nella sauna prima e nella doccia poi. Elisa &egrave distesa, supina, mani dietro alla testa, caviglie incrociate.Sonia &egrave seduta, schiena poggiata alla spalliera del letto, busto un po’ rivolto verso l’amica, per metà appoggiata sul gomito. Quella posizione determina una situazione insolita: ogni volta che alza gli occhi verso l’altro per rivolgersi a lei, si ritrova a dover raggiungere il suo sguardo ‘scavalcando’ i suoi seni, generosi come i propri. Quante cose strane, quante situazioni sorprendenti, quanti pensieri inconfessabili in questa breve incursione nella farm!
Decidono che la mattinata sarà dedicata a una ricca ma salutare prima colazione, nessuna di loro rinuncerebbe ai piaceri della gola. Poi, sosta obbligata nella sala massaggi.
Alla reception chiedono informazioni sul tipo di massaggi praticati nella farm, sul personale qualificato che li effettua, sulle tecniche usate, sul numero di sedute necessarie. Spiega loro tutto una gentile receptionist, meno giovane del resto del personale (una loro coetanea, alla quale possono così porre anche qualche domanda un po’ più personale). Dopo la rapida chiacchierata, prenotano una sessione di due massaggi a testa: ‘Pacchetto Privilege’, senza badare a spese, visto che sarà tutto pagato da altri! gliel’ha proposto la receptionist, Patrizia, una bella donna, trentacinque anni portati benissimo, assicurando loroi che il ‘Privilege’ &egrave il top della loro offerta di trattamenti rilassanti. Non specifica altro, le invita a fidarsi di lei, sono considerate tra la clientela migliore della loro struttura.
Ore 11,10. Mentre sono sedute in giardino a conversare, come sempre, del più e del meno, una gentile ragazza si avvicina e le invita a seguirla: la sessione ‘Privilege’ sta per cominciare. fa strada in una saletta, nell’area massaggi indica loro due armadietti dove potranno riporci tutte le loro cose, vestiti compresi, visto che morbidi asciugamani le accompagneranno nelle prossime due ore. Una volta riposta ogni cosa, &egrave lei stessa con grande gentilezza e garbo a porgere i teli nei quali potranno avvolgersi.
le fanno accomodare in una sala più grande, poca luce diffusa, musica appena percepita in sottofondo, un gradevolissimo profumo proveniente da quattro grandi fasci di fiori contenuti da altrettanti vasi in stile etnico, disposti ai quattro angoli della sala.
La ragazza indica i due lettini, lasciando a loro scegliere dove sistemarsi. Sonia si avvia verso quello alla loro sinistra,elisa raggiunge l’altro. L’assistente si avvicina a Sonia, con il solito garbo le snoda il telo di spugna prendendolo con sé, la invita a sdraiarsi sul lettino, e infine le poggia l’asciugamani sui fianchi, ripiegato, a coprirle le sue parti intime. Fatto ciò, resta alcuni istanti a dirle qualcosa a voce molto bassa, tenendo una mano poggiata sulla pancia della tua amica. Elisa nota la scena, così come nota che, seppur con grande discrezione e professionalità, la ragazza non ha evitato di ammirare più d’una volta il corpo di sonia. Per un attimo pensa che sia il caso di anticiparla: i contatti troppo ravvicinati con una sconosciuta non le sono mai risultati graditi più di tanto. Ma tra il pensiero e l’azione, specie in una situazione così rilassante e rallentata, passa qualche istante in più del solito, e l’assistente &egrave già davanti a lei. La aiuta a togliere l’asciugamani, scivola subito sul lettino in modo che si ricopra al più presto almeno la passerotta. E in effetti la ragazza lo fa subito, forse anche avendo capito il suo imbarazzo. Si sofferma anche con lei, e le dice che affianco c’&egrave un ripiano con una mascherina di stoffa per gli occhi (come quelle che si usano per dormire di giorno), due auricolari se avrà voglia di isolarti dai rumori e dell’acqua per dissetarsi quando ne avrà bisogno.
Poi, l’assistente torna al centro della sala e si rivolge ad entrambe spiegando loro le successive modalità. Potranno affidarsi completamente alla farm, oppure scegliere il loro massaggiatore personale tra più opzioni: un uomo, bianco o di colore; una donna, europea, orientale o di colore; un transessuale , corpo di donna con membro decisamente maschile; una coppia di uomini o di donne, scelte tra le medesime tipologie.
Sonia opta decisa per una coppia di uomini, uno bianco e uno di colore, specificando con una risata che li vorrebbe ‘statuari’. Elisa resta un po’ di più a pensarci: vuole provare il meglio, e due soli uomini sarebbero una scelta troppo scontata. Il trans, un maschio con le fattezze femminili, la intriga, almeno per quella curiosità che l’ha sempre contraddistinto, ma non hai il coraggio di sceglierlo. Pensa che una coppia, uomo e donna, sia la soluzione migliore: la grazia e la delicatezza femminili, come nelle tante sedute dalla sua estetista; la forza e la carica erotica maschili, per volare un po’ con la fantasia.
Prima di andare via, l’assistente chiede se preferiscono che i loro lettini restino isolati l’uno dall’altro. In questo caso, farà scendere un telo bianco a dividere in due quella sala; un telo che lascerà intravedere unicamente le sagome di chi sarà dall’altra parte. Tra loro due non c’&egrave imbarazzo, anzi la confidenza da sempre &egrave di casa. Per di più, hanno tutti i modi per isolarsi, durante il massaggio. Quindi, decidono di lasciare tutto così com’&egrave. La ragazza le ringrazia, le saluta e assicura che le successive due ore saranno il loro nuovo, indimenticabile paradiso.
Prima che inizi ogni cosa, elisa trae un gran sospiro: ha voglia di godertelo fino in fondo, quel massaggio, dovrà davvero fare un gran bene, spera molto di poter toccare il cielo con un dito.
Al contrario della sua amica, indossa la mascherina copri-occhi: tutto dovrà accadere restandotene al buio, ad occhi chiusi, di modo che la sua mente si allontani il più possibile dai suoi soliti mille pensieri.
Attendono i quattro terapisti da un momento all’altro, anche con un bel po’ di impazienza. Trascorrono cinque minuti. Poi dieci, venti, mezz’ora. &egrave una cosa surreale: sono lì per un massaggio, le hanno fatte preparare con grande attenzione, le hanno fatto mettere comode, a pancia in giù, su quei lettini, le hanno fatto scegliere il genere di massaggiatori che si prenderanno cura di loro’ eppure nulla, nessuno ancora che entri da quella porta!
Dopo mezz’ora hanno lasciato perdere anche i vostri commentini, di quelli irripetibili, da amiche intime. Sono in silenzio, la situazione continua a destare qualche perplessità di troppo, ma restano lì in silenzio, abbandonando ogni ragionamento e affidando il loro corpo al relax più totale.
Dopo poco più di mezz’ora, entrano. Sentono la porta che si apre, e i quattro massaggiatori le salutano con grandissima cordialità, a basa voce. Due per parte, dalla provenienza delle loro voci intuiscono che, come d’accordo, la coppia di uomini &egrave accanto a Sonia, quella composta da uomo e donna &egrave vicino a Elisa.
Comincia il più bel massaggio mai provato. Cominciano dal collo, ed elisa sente subito quanta tensione ci fosse da scaricare e quanto benessere potrà ricavare da quella entusiasmante seduta. Collo, spalle, schiena. Indugiano a lungo, avverte le loro quattro mani, davvero assai esperte, intrecciarsi in continuazione in movimenti ritmici che rilassano sempre più i suoi muscoli e accarezzano la sua pelle.
Collo, spalle, schiena, cosce, gambe, fin giù ai piedi. Poi di nuovo su, gambe, cosce, lambendo i glutei. le fanno aprire di pochissimo le gambe, così che il massaggio possa raggiungere anche l’interno delle sue cosce.
Dopo poco due mani raggiungono anche il monte di venere, la parte più sensibile del tuo corpo. le piace, li lasci fare. Ci vanno piano, sente le dita che la sfiorano, passano veloci, si soffermano, tornano su verso i glutei. Le altre due mani restano sulla schiena, e scivolano giù fino ai lati del suo seno. la tirano un po’ su con il busto, e lei resta poggiata sui gomiti, a pancia in giù.
Per un attimo le viene in mente che a pochi metri da lei c’&egrave Sonia. Prova ad ascoltare cosa le stia succedendo. Sente soltanto un rumore lieve, inconfondibile. Ma non &egrave il momento di pensarci.
Due braccia la cingono da dietro, dai fianchi, arrivando fino al suo collo. Poi scivolano giù, facendo passare i palmi delle mani sulle sue tette. Altre due mani continuano a massaggiarle cosce e glutei. &egrave in loro balìa, e le piace esserlo, la stanno facendo sentire davvero al settimo cielo.
la fanno girare, supina.
Uno dei due torna a farle allargare le gambe, stavolta completamente. Il massaggio si fa più deciso, il tocco più intenso. Non senza qualche imbarazzo, in pochi istanti &egrave del tutto bagnata, anche se non osa muovere le mani, che tiene saldamente ancorate al lettino. Altre due mani tornano a massaggiarla sul davanti, concentrandosi quasi esclusivamente sui suoi capezzoli. Sono durissimi, lo sente ogni volta che le mani vi passano sopra, sono quasi un ostacolo, seppure gradito, allo scivolare dei palmi sulla sua pelle. E ogni volta le provocano una sorte di scosse, brividi di piacere segreto che tieni per lei, senza darlo a vedere finché ci riuscirà.
Il massaggio continua deciso. Due mani proseguono a prendersi cura dei suoi fianchi, del petto, del lato-schiena, delle spalle, del collo, del seno, delle pancia, delle cosce, dei ginocchi, dei polpacci, dei piedi, delle mani, dei polsi, delle braccia. E poi di nuovo a ritroso, in una sequenza interminabile.
Intuisce che l’altro dei due si &egrave abbassato tra le sue gambe, nel momento in cui sente le sue labbra e la sua lingua cominciare a succhiottare lievemente le sue parti erogene. Non osa neanche chiedersi chi dei due possa essere, e tantomeno ne ha granch&egrave voglia, a dire il vero. Tuttavia se lo chiedi, tra se e se, e pensa di poterlo individuare dalla pelle del viso: nel caso sia l’uomo, potrebbe avvertirne qualche ruvidezza. Ma nulla, non ha davvero come poterlo capire: chi sta assaporando lentamente i suoi umori, chi sta bagnando con cura la pelle morbida delle sue cosce ha una pelle liscissima, delicata, levigata, ma nulla vieterebbe che fosse un uomo perfettamente rasato. D’altronde, conclude in mente sua, il tocco del massaggio che sta attraversando tutto il tuo corpo &egrave sufficientemente lieve e delicato per poter immaginare che sia opera di una donna.
Elisa ora &egrave più tranquilla, riesce a rilassarsi ancora di più. Ed effettivamente lo fa, inarcando leggermente il bacino, allargando al massimo le sue gambe ed emettendo un profondo sospiro di piacere.
&egrave in quel preciso istante, di fronte a quel sospiro che la persona al ‘lavoro’ tra le sue gambe capisce che &egrave il momento di andare più a fondo. Sente il suo fiorellino levigato allargarsi per accogliere la sua lingua. Sente le sue mani tenere bel divaricate le sue grandi labbra, per entrare il più possibile. Sente almeno due dita strofinare con decisione il clitoride, fuoriuscito totalmente come eloquente avamposto del piacere più completo.
Quella lingua rimane a lungo dentro di lei, esplorando ogni angolo della sua intimità. le era capitato raramente, prima d’ora, che qualcuno riuscisse ad infilarsi in maniera tanto sapiente ed esperta tra le sue gambe. Anzi, il più delle volte quel genere di piacere se lo era provocata da sola, usando una mano come sua complice leale.
Pensa di averlo sempre sognato, un uomo che sapesse leccarla così bene. All’indomani dei trent’anni di compagni ne sono passati in numero soddisfacente, tra le sue gambe. Ma mai nessuno, o forse qualcuno appena, aveva saputo dedicarsi in maniera così completa, prolungata, accurata a darle tutto quel piacere con il volto schiacciato contro la sua intimità. Si &egrave sempre chiesta il perché, e ogni volta si &egrave detta che gli uomini hanno sempre una fretta tremenda, tranne che quando &egrave la donna a prenderglielo tra le labbra, a succhiarglielo. In quel caso chiedono di andare piano; di succhiarlo ben bene; di fargli sentire il rumore delle labbra quando risalgono verso l’alto; di prenderlo fino in fondo, tutto intero, respirando con il naso per ingoiarlo tutto.
Immersa in quei pensieri, sente a malapena che il viso del massaggiatore si &egrave lentamente allontanato dalla fighetta, ma non dalle sue parti più sensibili. la fanno rigirare a pancia in giù e la aiutano a prendere una posizione davvero insolita: a cavalcioni sul lettino, piedi a terra, dorso e testa in basso. L’effetto &egrave tale che chi si trova sopra di lei ha pieno e facile accesso alla sua passerotta e al suo fondoschiena, visto che con quella posizione anche i glutei sono completamente spalancati.
La lingua di prima riprende il suo trattamento. Percorre la schiena, passa tra i glutei, solletica il sedere, si sofferma sul buchetto posteriore, poi scivola di nuovo tra gli umori sempre più abbondanti, fino a mordicchiare lungamente il clitoride diventato enorme.
Poi ritorna, e la sosta sul suo ‘ingresso di servizio’ &egrave ogni volta più accurata. Non la scandalizza, le &egrave già capitato di utilizzarlo e di metterlo a disposizione dei giochini più spinti di qualche suo compagno più meritevole. Le donne non lo danno a chiunque, anche se col tempo ne ha apprezzato il piacere nascosto e in qualche caso anche la comodità. Quando l’ha fatto, l’ha sempre dato come se fosse un premio, una ricompensa, un atto di fiducia, una gratificazione. Una volta sola ha anche immaginato, volando molto lontano con la fantasia, di voler provare anche lei il gusto del buchino di un uomo, ma la zona per nulla ‘disboscata’ le aveva fatto desistere quasi subito.
Chissà che piacere starà provando, si chiede, nel leccarla proprio lì. Tant’&egrave che il suo buchetto, col passare dei minuti, &egrave diventato morbido, dischiuso, sempre meno serrato. La lingua vi si poggia sopra più volte, per poi far scivolare la punta dentro i bordi leggermente arrossati.
Un attimo di pausa. Una voce femminile si avvicina al suo orecchio e ti spiega che ora useranno una tecnica molto raffinata e adopereranno uno strumento tramandato da un’antica tradizione africana: ‘Posso avere il suo consenso per il Maschio d’Ebano?’ le chiede.
Consenso accordato. Resta in quella posizione, ma le indicano di appoggiarsi sui gomiti per alzare di qualche centimetro la testa. Continua ad essere al buio, bendata dalla mascherina. Il massaggiatore le si colloca di fronte e si libera del suo kimono bianco. Gli odori sono l’unico elemento che la guida nel comprendere ciò che avviene.
Sente dapprima un profumo delicato, e capisce che la massaggiatrice le sta cospargendo le parti intime con dell’olio delicato. Poi sente un profumo più deciso, maschile, di quelli che spesso ha acquistato per lei nonostante la loro asprezza virile, e capisce che l’uomo &egrave ormai molto vicino. Infine, avverte inconfondibile un odore intenso, quasi acre, e mentre si chiede cosa sia sente una presenza calda e morbida appoggiarsi sulle sue labbra leggermente aperte. &egrave il suo uccello, ora capisce il nome di quel trattamento. Apre la bocca, l’idea di succhiarne uno le piace molto, soprattutto perché aveva sempre pensato che i massaggi fossero qualcosa di totalmente diverso’
Entra piano, lentamente, quasi a voler farsi strada tra le sue labbra. Elisa ha la lingua appoggiata sul labbro inferiore, la bocca ben aperta, le guance un po’ contratte per migliorare l’attrito della sua pelle con la propria e favorire un leggero risucchio.
la lascia esterrefatta sentire che ne entra sempre di più, sarà lungo più del normale. E la sorprende il fatto che ci sia spazio ancora nella bocca, senza che avverta quella sgradevole sensazione di apnea che già ha provato altre volte. Chissà, saranno bravi a averla messa in quella posizione, sarà quella postura a rendere possibile tutto ciò.
Si appoggia alla sua gola, a fine corsa. Capisce che lui non andrà oltre, anche se probabilmente ce n’&egrave ancora. Restano così,Elisa a bocca aperta e il suo uccello a riempirla tutta. Avverte il calore che sprigiona, sente la cappella pulsare sotto il suo palato, sente il massaggiatore sistemarsi nella posizione migliore con il bacino. Lo sente crescere incredibilmente dentro la bocca, segno che non lo era del tutto. Lo sente grosso e lungo, lunghezza e circonferenza, due qualità che difficilmente le &egrave capitato di trovare nello stesso uomo.
Entra ed esce più volte, sempre con lentezza, e la diverte molto sentire il suo uccello scivolare poco a poco tra le tue labbra accoglienti. Intanto, dietro di lei, il massaggio con l’olio profumato continua delicatamente.
‘Fantastico, questo ebano’ pensa tra se e se. Se potesse parlare, gli direbbe di spingere con maggiore forza, di penetrarle la bocca come se fosse la sua passera, saprebbe accoglierlo ugualmente bene. Forse la legge nel pensiero, o forse vogliono esattamente la stessa cosa: i suoi movimenti si fanno decisi, più veloci, le labbra si aprono il più possibile e il suo uccello vi entra senza lasciare spazio, grosso e duro com’&egrave adesso.
Sente affondare dei colpi vigorosi, con la testa va all’indietro ogni volta che lui s’infila nella bocca e torna in avanti ogni volta che sente la cappella uscire dalle labbra.
Ha la bocca bagnata, tutt’intorno, come se stesse gustando un gelato, e ogni tanto, quando lui &egrave fuori, con la lingua cerca di catturare qualche goccia di troppo che le lambisce le labbra e il mento.
Ma il bello arriva ora. Il Maschio d’Ebano le entra deciso dentro, enorme, durissimo, possente come mai avrebbe immaginato, facendosi largo attraverso quel passaggio completamente bagnato e scivoloso. le entra dentro, piacevole e doloroso al tempo stesso, e non fa nulla per sottrarsi a quel trattamento mozzafiato. le entra dentro, ma la bocca non c’entra niente, perché &egrave un enorme fallo di legno scurissimo che si intrufola nelle sue parti più intime, e per qualche istante neanche riesce a capire se ce l’ha dentro la passera o nel sedere.
Resta bloccata in quella posizione per parecchi istanti: o meglio, a lei sembrano tanti, ma chissà se sono stati secondi o minuti. Non le sembrano troppi, però: lentamente e sorprendentemente quella situazione comincia a piacerle, quella presenza dentro di lei inizia a darle uno strano piacere. Forse perché la sua massaggiatrice, che di certo conosce bene il tipo di trattamento che sta ricevendo, non tralascia per un solo istante di massaggiare la parte tutt’intorno all’ ingresso posteriore, dal clitoride alla schiena, aiutando muscoli e tessuti a restare morbidi e rilassati.
Muovendosi sapiente affonda la trave in quel fiorellino preparato appositamente e le fa provare sensazioni mai provate prima.
Dopo l’incessante trattamento, l’assistente sfila rapidamente il Maschio d’Ebano dal ventre, provocando una sorta di effetto ventosa, che risuona chiaramente nella stanza. Non prova imbarazzo, ormai tutto &egrave diventato totalmente naturale.
la invitano a scendere dal lettino, non immagina perché. Poggia i piedi sul caldo parquet, sempre con gli occhi bendati dalla mascherina che ha scelto di non abbandonare mai. Il massaggiatore le porge le mani, affinché possa poggiare i palmi sui suoi e lasciarsi guidare. La massaggiatrice &egrave seduta a terra, dietro di lei, sente le sue mani sulle cosce.
A voce bassa, la ragazza la invita a scendere sulle gambe, andandosi a sedere lì, su quel parquet. Cominci la lenta discesa, con lui davanti che la accompagna tenendole le mani e lei che la guida tenendole il bacino. Arriva giù e si mette comoda. Lui le fa aprire le gambe, e si inginocchia di fronte. Lei la aiuta a poggiare la schiena su di lei, e intanto riprende a massaggiarle il collo fino a lambire i lobi delle orecchie. Avverte chiaramente le sue tette poggiarsi sulla sua pelle, ma arrivata a quel punto non c’&egrave molto a cui sottrarsi.
Il massaggiatore, che per il momento non &egrave più tale, avvicina il bacino al suo volto. La collega le sussurra in un orecchio: ‘Hai una cosa da portare a termine’. Dischiude appena le labbra, e quell’uccello &egrave di nuovo nella sua bocca. le scatta un’eccitazione ancora maggiore rispetto a quella che ha sperimentato finora. Comincia a succhiarlo con foga, non c’&egrave neanche bisogno che lei le tenga i capelli all’indietro, l’importante in quel momento &egrave dare il meglio di se, magari il più strepitoso pompino che abbia mai fatto in tutta la vita.
Lo tiene da sotto, al centro delle gambe, con una mano. Il palmo rivolto verso l’alto, due dita infilate fin sotto i suoi glutei, a stimolargli le sue zone più intime e segrete. I testicoli al centro della mano, ne sente il peso e le dimensioni.
Continua con passione sempre crescente, sembra non abbia succhiato un uccello da chissà quanto tempo. le sfiora spesso la gola, le riempie la bocca, lambisce il palato, sfiora le guance interne. Respira quasi soltanto col naso. Respiri profondi.
Lo sente pulsare, muoversi, vibrare. Sente lui ansimare, avvicinare ancor più il bacino al suo volto. Decide così di giocare un po’ con la lingua, prima dell’esplosione. Glielo lecca tutto, più volte, andando avanti e indietro lungo quell’asta durissima e imponente. le piace molto farlo. Con la punta della lingua va a stuzzicargli la cappella, come a volerla insinuare in quel sottile solco che c’&egrave sulla sommità. Poi torna a succhiarlo, velocemente, vuole farlo venire, ha addirittura voglia di berla fino alla fine.
la bocca viene innondata di fiotti caldi. Stavolta non le danno la nausea, a dimostrazione che tutto dipende dalla situazione e dal modo in cui lo fai. Continua a succhiare, mentre lui le viene in bocca. Continuerà a farlo anche quando tutto sarà finito, mentre l’uccello sarà alla ricerca del necessario riposo. E neanche si accorge che la bella assistente la tiene adagiata sul suo petto, le spalle contro il suo seno, le sue braccia attorno ai fianchi, le sue mani sui capezzoli. le avrà dato una mano anche lei, chissà’
La seduta di massaggi si protrae ancora per un po’. Il più &egrave stato fatto, si sente fisicamente bene, e non solo per il sesso che ha condito quel trattamento. Negli ultimi istanti cambia il modo di vivere il massaggio: lascia cadere sul pavimento la mascherina che le chiudeva gli occhi; lascia andare il capo all’indietro, oltre il bordo del lettino; lascia che i due massaggiatori finiscano ciò che ancora devono portare a termine; e lancia qualche sguardo malizioso verso il lettino della sua amica, che &egrave ancora nelle mani (e non solo) dei suoi massaggiatori personali. Sonia &egrave con i piedi sul pavimento, mani poggiate sul lettino, corpo piegato a novanta gradi, e i due assistenti sono piegati dietro e sotto di lei. La leccano accuratamente, uno tra le gambe, uno tra le tette.
Dopo un po’, quando ogni desiderio residuo ha ceduto il posto al relax più completo di ogni muscolo dei loro corpi, i massaggiatori vanno via. Restano lì, sui due lettini, con quella musica di sottofondo che adesso riescono ad ascoltare di nuovo distintamente. I loro sguardi si incrociano, ma non c’&egrave commento che possa essere adeguato a quella situazione. gli piace starsene così, sguardo nello sguardo, a godersi quegli ultimi istanti di paradiso.
Entra discretamente l’assistente che le aveva accompagnate in quella saletta, chiede se il massaggio sia stato di loro gradimento e se la struttura abbia saputo interpretare al meglio i loro desideri. Ad entrambe basta un sorriso per esprimere la propria soddisfazione. L’assistente si rivolge a Elisa, sempre a voce bassa, con tono suadente e con un garbato sorriso: ‘Le assicuro che il Maschio d’Ebano &egrave un trattamento che non dimenticherà. Sono stata la prima a provarlo. Ne porto ancora il ricordo sul mio corpo’. Poi si gira verso Sonia: ‘La richiesta supplementare che ci ha fatto &egrave un nostro omaggio, incluso nel trattamento. Non ci capita sovente di poter soddisfare un desiderio del genere. E le garantisco che &egrave quanto di meglio possa accadere su questi lettini’.
Poi, resta lì, davanti a loro, ferma. Le mani dietro la schiena pongono in evidenza la sua divisa bianca e, soprattutto, le sue forme. Per la prima volta Elisa nota che anche quella ragazza &egrave straordinariamente sexy, come tutto il resto di quella farm: l’abbottonatura non le impedisce di mettere in evidenza il suo generosissimo decollete, e i suoi occhi non riescono a scorgere traccia di reggiseno, nonostante le sue tette stiano su come trofei; la divisa &egrave abbastanza corta per lasciare in bella vista due gambe lunghe, snelle e fasciate da seducenti calze di seta, e un’occhiata più attenta le svela che sono due magnifiche autoreggenti con un pizzo delicatissimo appena intravisto.
Dalle tasche l’assistente tira due dvd. glieli mostra: ‘E’ abitudine della farm registrare ciò che avviene in ogni nostra struttura. Qui dentro ci sono tutti i dettagli di ciò che avete fatto nelle ultime ore e di ciò che farete ancora. Alla vostra partenza potrete scegliere se portarli via con voi o se lasciarli nei nostri archivi, a beneficio dei futuri ospiti che ne faranno richiesta. Ora aspetta loro un riposante bagno caldo, che le aiuterà a ripulirsi di tutti i prodotti che sono stati utilizzati per il massaggio’.
Si avvicina a Elisa per porgerti un asciugamani pulito. Nel farlo, con le mani le allarga leggermente le gambe, per controllare che lì in mezzo tutto sia a posto. Lo stesso fa con Sonia.
Entrano in una nuova saletta. Ancora parquet, ancora luci soffuse, ancora musica in sottofondo. A livello del pavimento, una grande, grandissima vasca, colma di acqua calda e di essenze profumate. spiega loro che anche lì potranno chiedere ogni genere di ‘confort’, ma consiglia di restare lì da sole, visto che sono amiche, a godersi quel bagno, magari a chiacchierare di quella esperienza, come solo due amiche sanno fare. Si avvicina ad entrambe, le aiuta a liberarsi del telo chele copre ed ad entrare in acqua. Poi esce.
Una volta sole, Sonia chiede a Elisa com’&egrave stato. Sono una di fronte all’altra, le gambe s’incrociano e si sfiorano appena, c’&egrave spazio sufficiente per entrambe.
Per un istante Elisa si chiede come faccia a sapere ciò che ha fatto, poi si ricorda di aver usato la mascherina, e quindi probabilmente la sua amica avrà visto tutto.
Colta la sua esitazione, Sonia glielo richiede: com’&egrave stato? La conosce da una vita, sa che &egrave un tipo diretto, senza mezzi termini. Sa che si riferisce a quel fallo enorme che le hanno infilato dentro. Lascia scivolare una mano dietro al suo sedere. Lo trova ancora dilatato. E’ una sensazione indescrivibile e soprattutto piacevolissima, non l’avrebbe mai detto.
Le racconta le sensazioni, le contrazioni. Le racconta tutto, nei minimi particolari: com’&egrave entrato, quando &egrave uscito, e poi il piacere che ha provato nel prenderne in bocca uno altrettanto enorme e soprattutto vero. Le racconta di quelle bocche che l’hanno esplorata ovunque, che hanno bagnato ogni angolo della sua pelle, di quelle mani che le hanno fatto vibrare i capezzoli, stimolandoli all’inverosimile. Le descrive anche com’erano i massaggiatori: l’uccello interminabile di lui, i muscoli, la pelle liscia, le sue dita che gli si sono spinte fin sotto, dove non aveva mai osato con nessun altro, la sua lingua che le &egrave entrata ovunque. E poi lei, il tocco delicato ma energico, la capacità di toccarla senza farle provare disagio, le carezze nelle sue zone intime, le tette generose che hanno fatto da cuscino e da guida mentre la passera era intenta ad ospitare di tutto, la sua bocca che ad un tratto ha raccolto gli umori che le colavano dal mento.
Sofia le lascia raccontare, poi Elisa si accorge che attende con trepidazione di poterle raccontare la sua esperienza. Si mette comoda, la vede scivolare in giù, l’acqua le lambisce il mento, le mani sono giù, in fondo. le parla di due colossi, di un europeo che si &egrave dedicato per tutto il tempo alle sue tette e di un africano che le ha fatto provare l’uccello più largo che avesse mai visto. le parla di una resistenza strepitosa da parte di entrambi, di una sega durata quasi un’ora, di un getto cremoso che non finiva mai. ‘E poi” si ferma un istante. E poi, c’&egrave stato quel fuori-programma, quella richiesta singolare alla quale ha accennato la gentile assistente poco prima.
si rende conto che Sonia non sta nella pelle, ha voglia di dirglielo, di raccontare qualcosa che ha evidentemente reso unica la sua esperienza.Sonia le racconta che a un certo punto le hanno proposto di far entrare una donna ‘davvero speciale’. Lei ha accettato, loro hanno chiesto se andasse bene anche per Elisa e lei ha chiesto di tenerla fuori, conoscendo la sua ritrosia nei confronti delle persone del tuo stesso sesso.
Cosicché hanno fatto entrare una fanciulla meravigliosa, statuaria, alta, magra, perfetta. Capelli lunghi castani, occhi verde acqua, labbra perfette, mani curatissime, pelle levigata e morbida. Vestita di un reggiseno lilla, di pizzo trasparente, e di un gonnellino cortissimo, ammiccante, seducente, dello stesso colore e con uno spacco che svelava appena un tanga in tinta.
La nuova arrivata, un’italiana raffinatissima chiusa in un corpo di brasiliana autentica, le ha detto di chiamarsi Simona: ‘Per te anche soltanto Simo’. La bella Simo ha preso parte a un indimenticabile massaggio a sei mani, e poi dopo a uno straordinario trattamento a sei labbra’ Di lei, a Sonia sono rimaste impresse le tette: grandi, probabilmente una quinta abbondante; certamente opera di un bravissimo chirurgo estetico, ma tutt’altro che artefatte o innaturali; morbide e invitanti per il tatto, toniche per essere leccate con gusto. Un’autentica meraviglia.
Il trattamento si era concluso con quella che Sonia definisce ‘un’apoteosi’. Le racconta, scendendo accuratamente nei dettagli, che l’hanno fatta girare, chinata a novanta gradi sul lettino. Il massaggiatore di colore le si &egrave posto di fronte, affondandole l’uccello tra le labbra. Proprio come era successo a Elisa. L’altro &egrave rimasto dietro di lei, vicino ai suoi fianchi, insieme alla splendida fanciulla. Poi, mentre Fede era intenta a gustarsi il ghiotto trofeo nero, l’altro uccello le &egrave entrato con delicatezza indietro, alternandosi tra passera e sedere. La penetrazione, sempre alternata, si &egrave fatta presto vigorosa, decisa, con l’effetto di spingere ogni volta in avanti il corpo di Fede, e con l’effetto di ingoiare una porzione sempre maggiore dell’uccello del massaggiatore.
Dopo aver soddisfatto l’uomo di colore, l’hanno fatta voltare e inginocchiare. E lì, in quella posizione, &egrave arrivata la sorpresa vera, ciò che non avrebbe mai neanche immaginato, lei che si &egrave sempre detta pronta a tutto. Simona, anzi Simo era una meravigliosa, transessuale! Sonia gliene parla in maniera estasiata, incredula, entusiasta, senza fermarsi un attimo: ‘Un corpo femminile con un uccello da vero maschio, non ti senti una lesbica, lo fai con un’incredibile naturalezza, la perfezione di una donna insieme alla parte migliore di un uomo, un uccello meraviglioso, chi l’avrebbe mai detto, sentendolo indietro ho pensato alle dimensioni, poi me lo sono ritrovato davanti, non ho esitato a succhiarglielo a lungo, duro, dritto, liscio, perfetto, e poi alzare gli occhi e trovarmi davanti quelle tette, uno spettacolo indescrivibile, la vera perfezione, quel volto angelico, lineamenti da top model incorniciati da una cascata di capelli tenuti su con una mano, e i due massaggiatori ai miei lati, con gli uccelli affidati alle mie mani, e lei che mi accarezzava i capelli con l’altra mano e mi sorrideva ogni volta che i nostri sguardi s’incrociavano, e io”. Un vulcano di parole, un turbinìo di emozioni, un groviglio di sensazioni. Era scontato, per un’esperienza così strana, insolita, inattesa.
Il racconto di Sonia &egrave interrotto dall’aprirsi della porta. Entra l’assistente che le ha seguite dall’inizio del pomeriggio. Chiede loro se possono entrare altre persone o se preferite restare sole. La sua gentilezza &egrave tale che non osano negarle il consenso.
Entrano due uomini. Sono molto distinti, in vita un asciugamani. Avranno 50 anni portati bene, o 40 portati male, chissà. L’aspetto &egrave assai gradevole: entrambi brizzolati, uno con capelli cortissimi a nascondere una stempiatura altrimenti odiosa, l’altro con una chioma fluente, capelli portati un po’ lunghi e poco pettinati. Fisici prestanti, uno dei due sembra avere una discreta familiarità con gli attrezzi per fitness.
Dopo averle salutate con cortesia, si liberano dei loro teli e entrano veloci nella vasca. L’ampiezza del luogo e la capienza della vasca permette a tutti di poter stare comodi.
Non c’&egrave posto per le parole. Sono tutti al massimo del rilassamento, fisico e mentale, ognuno di loro ha provato sensazioni estreme ed appaganti. Elisa Socchiude gli occhi. Sarebbe curiosa di sapere quale bella fanciulla sia toccata ai due maschi che stanno condividendo quel bagno straordinario, e cosa mai avranno combinato, quali intrecci, quali ardite pratiche si saranno consumati. La sua immaginazione comincia a darsi da fare.
Qualche minuto e riapre gli occhi. La porta si &egrave riaperta, e la solita assistente ha accompagnato una coppia, uomo e donna, forse marito e moglie, o forse no, forse neanche amici, forse due clienti singoli’ chissà.
Due persone normalissime, fisicamente. Niente più fisici statuari, niente più misure da modella. In quella sala, in quella vasca c’&egrave un piacevole connubio tra l’eccezionalità di quella farm e la normalità dei suoi clienti.
La donna &egrave sui 45, forse anche 50 anni. Capelli sulle spalle, colpi di sole che le rischiarano il volto, altezza media, corporatura media, nessun segno di diete o di linea da mantenere. Occhi grandi, molto espressivi, molto vispi, segnati da un filo di occhiaie tutt’altro che stonato sul suo volto. Un sedere molto grande, un seno enorme, forse una sesta o una settima, enorme e un po’ cadente. L’aspetto &egrave curato, ha un buonissimo profumo, un sorriso molto accattivante e cordiale, un laccettino di cuoio alla gola di quelli alla moda.
L’uomo &egrave alto su per giù come lei, 1 metro e 70 o poco più. Peso forma dimenticato del tutto, pancetta abbondante, pochi capelli brizzolati e rasati al millimetro. Un bel sorriso, si coglie una notevole dose di comunicatività e di simpatia. Occhi da furetto, sarà un uomo di grande intelligenza.
Resta col dubbio del tipo di relazione che possa esserci tra i due anche quando, una volta entrati anche loro nell’ampia e capiente vasca, vanno a sistemarsi, distanti l’uno dall’altro.
Ora sono tutti seduti lungo i bordi, tutti comodi, tutti con le gambe distese in avanti, tutti con l’acqua calda che tocca il petto. C’&egrave molto spazio ancora, quel catino ipertecnologico &egrave tanto ampio che potrebbe accogliere anche il doppio delle persone che vi siedono adesso.
Non c’&egrave imbarazzo perché la situazione coinvolge tutti allo stesso modo, e tutti allo stesso modo hanno già familiarizzato con l’accoglienza del personale della farm. Elisa e Sonia sono di fronte, ai lati di Sonia ci sono i due maschi giunti dopo di loro. La signora ultima arrivata si &egrave seduta a fianco di uno dei due uomini. Il suo presunto compagno dal bel sorriso si &egrave disteso vicino a Elisa.
quest’ultima sta riflettendo vagamente su questa disposizione quando, nonostante l’acqua ricopra gran parte dei vostri corpi, si accorge che Sonia ha le braccia tese verso le gambe dei due, e ha in pugno entrambi i loro uccelli. I suoi movimenti sono inconfondibili. Alza lo sguardo e ha la conferma: i due uomini sono a bocca aperta, col capo reclinato sul bordo della vasca, e si stanno godendo un inatteso giochino manuale, una sorpresa gradita proprio perché non prevista lì dentro e a quel punto.
Le reazioni di elisa continuano a sorprenderla. Sapeva di essere sufficientemente disinibita, audace, ma non che avrebbe avuto il coraggio di provare tante iniziative, soddisfare tante voglie, lasciarsi andare così tanto e così ripetutamente.
si guarda intorno e nota sui volti degli altri due un riposato sorriso di compiacimento, pur se privo di ogni pressante voglia di esser coinvolti. Quell’atmosfera così rilassata e quella completa assenza della frenesia che solitamente anima i rapporti sessuali la mettono a suo agio e la invogliano a lasciarsi andare.
Fa scivolare, quasi senza farssi scorgere, la mano fino all’inguine del vicino. Sorprende lui, ma soprattutto il suo uccello che, malgrado la situazione, &egrave ancora in competo riposo.
E’ un giochino che l’ha sempre eccitata molto: prendere tra le mani un uccello dormiente e farlo crescere sotto le cure attente delle sue mani, e poi della sua lingua. Stavolta saranno in azione solo le mani, con la complicità dell’acqua calda che copre i tuoi movimenti e rilassa anche i muscoli più sensibili’
Il suo vicino si rilassa, lo vede scendere con il corpo fino a che l’acqua non gli lambisce il mento. Quel movimento gli serve anche per guadagnare qualche centimetro e dare maggiore comodità di azione alla mano. Non la guarda neppure per un istante, avrà intuito che tutto dovrà avvenire nella massima discrezione.
Non l’avrebbe mai detto, non ci avrebbe scommesso neanche un centesimo: ha sempre cercato uomini più che piacenti, gente dal fisico attraente, pur se non palestrati o adoni privi di fascino. E ora, invece, si sta inoltrando in un nuovo, inatteso giochino con uno che nella vita reale forse neanche avrebbe degnato di uno sguardo.
Mentre pensa a ciò, la mano continua a rivitalizzare l’uccello del suo vicino. Gli diventa duro molto lentamente, segno che anche lui avrà avuto molto da fare, nelle ore e nei giorni precedenti. Gli viene duro e il suo pugno lo contiene tutto: ultimamente le sono toccati esemplari di ben altre dimensioni, ma tornare a una tale ‘normalità’ non le dispiace per niente.
E poi c’&egrave un’altra cosa, chiusa nella sua mente, che la sta eccitando: l’idea di fare sesso con una persona apparentemente non attraente, per certi versi addirittura repellente, un perfetto sconosciuto tutt’altro che bello, uno che non conosce per poter dire che almeno &egrave intelligente, insomma uno che non si porterebbe a letto neanche fosse l’unico sulla terra.
Ad un tratto sceglie che non le importa più del contesto, degli altri, dei loro occhi: si giri sul fianco, per avere una posizione più comoda per quello che sta facendo. Appoggia il braccio sul bordo della vasca e con la mano si regge il collo; l’altra mano continua quel lavoretto, provocando sussulti sempre più evidenti al diretto interessato.
Ha scelto quella posizione perché guardare il suo uomo mentre glielo prende, glielo maneggia, glielo impugna,lecca o succhia l’ha sempre eccitata molto. Quando lo fa, il tuo volto solitamente assume due espressioni: o un sorriso, quasi divertito per ciò che sta combinando e per gli effetti che vede manifestarsi; o uno sguardo femminile, malizioso, seducente, a volte perverso, che eccita ancora di più il partner del momento.
Sarà stata la sua iniziativa, sarà che nell’aria già c’era un certo ‘fluido’, ma poco alla volta l’eccitazione prende tutti i presenti. Anche lei &egrave molto eccitata, e ciò che succede tra le sue gambe &egrave fortunatamente reso invisibile dall’acqua in cui &egrave immersa.
Come per intesa, sebbene nessuno abbia aperto bocca o abbia fatto proposte del genere, nessuno si dedica a nessun altro. Ognuno resta alle prese con se stesso, con il proprio piacere. L’unica cosa che cambia sono le posizioni, visto che ognuno assume quella che gli risulta più comoda per farlo.
Sei persone, praticamente sei perfetti sconosciuti si stanno masturbando l’uno di fronte all’altro in una grande vasca di un centro benessere in cui &egrave successo di tutto. Lascia anche Elisa la presa dell’uccello del suo vicino, e lui non accenna ad alcun dispiacere. Anzi, sostituisce subito con la sua mano, e prosegue il lavoro che ha avviato Elisa.
L’ha sempre sostenuto, e qualche volta l’ha anche confidato a qualche amico particolarmente intimo: masturbarsi &egrave tutt’altra cosa rispetto a far sesso in due. Nessuno più di se stessi conosce i ritmi, le pulsioni, i pensieri, le voglie, le perversioni che ognuno di noi porta dentro di sé. Quando lo fai sei libera di pensare a tutto, nulla escluso: tutto &egrave lecito, nulla &egrave vietato. Puoi scegliere di farlo per ore o per pochi istanti, di usare le tue dita o qualsiasi altro oggetto. Puoi farlo in bagno, nel tuo letto, in auto, davanti al tuo partner, al lavoro, nel camerino di una grande magazzino, nei bagni di un cinema, davanti alla tv, o in qualunque altra situazione possibile. Puoi farlo giocando senza fine con il tuo clitoride, sentirlo ingrossarsi, venir fuori. Oppure puoi farlo andando dentro, infilando due o tre dita per accarezzare le parte interna della propria micetta, e spingendole fino in fondo per scovare il punto estremo del piacere. Puoi farlo in silenzio o a voce alta, se sei da sola. Puoi farlo in mille modi, e ogni volta &egrave assai più appagante di ogni altra, e non puoi paragonarlo a una notte di sesso col più abile dei partner.
Finisce così, lentamente, l’ultimo atto di questo incredibile week end. Finisce con sei persone normali che una per volta, lentamente, senza fretta, guardandosi con curiosità e incredulità raggiungono l’ennesimo orgasmo masturbandosi dentro la stessa, grande vasca, colma di essenze profumate e degli ultimi desideri da liberare. Finisce così: man mano, ognuno trova il proprio appagamento, forse quello migliore dell’intera sessione di trattamenti nella farm. E man mano, ognuno lascia quella sala e quella vasca, dopo esservi restato ancora per qualche istante dopo aver raggiunto l’ennesimo orgasmo.
Elisa e Sonia sono le ultime a lasciare quel posto, forse attratte dalla curiosità di guardare per un’ultima volta quei misteriosi compagni d’avventura andar via nudi e rilassati, accompagnati ancora una volta dalla bella e disponibile assistente.
Camera, bagagli e poco altro. Sonia regola il conto, come promesso. Alla reception chiedono se sia gradito lasciare già un’opzione per il prossimo soggiorno. Tra di loro un veloce sguardo d’intesa, e decidono che quello diventerà il loro appuntamento mensile col benessere.
Salgono in macchina, direzione casa. Durante il viaggio di ritorno, chiacchierano senza pudori di quello che hanno vissuto. Solo a metà strada, quando la farm &egrave già troppo lontana e la città &egrave già troppo vicina, torna in mente ad elisa di quel dvd con tutte le immagini del loro soggiorno. Voleva tenerlo, a tutti i costi. Invece l’ha lasciato lì, e dubita che sarà possibile recuperarlo. E già si eccita (di nuovo) l’idea che nuovi sconosciuti guardino quelle immagini per accompagnare le loro trasgressioni chiuse nel segreto di quel centro benessere’

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