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La coppia amica 2

By 24 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Era passato tanto tempo da quando Marco mi aveva portato a casa della sua amica Tonia. Lui non sapeva che ero stata nuovamente a casa loro e che il di lei marito aveva avuto modo di conoscermi meglio. Mi ero quasi dimenticata della loro esistenza e di quella esperienza quando per caso, in verità perch&egrave in cerca di un bagno, mi ero fermata in un centro commerciale. Di solito non frequento quei luoghi se non per quelle ragioni, dato che mi dispiace chiedere di adoperare il bagno quando sono dai clienti. Sono fisionomista per cui riconobbi Tonia e il marito e li salutai. Lei fu fredda nel rispondere al saluto mentre lui fu felice di rivedermi e lo manifestò con un grande sorriso. Avevo cambiato non solo telefono ma pure numero, dato che avevo avuto modo di ricevere telefonino e numero aziendale e poi, a parte i miei datori di lavoro e i clienti non &egrave che avessi tutte queste frequentazioni, anzi il periodo non era dei migliori e forse loro lo capirono dalla mia …faccia e dal mio abbigliamento decisamente un po’ osé che mi serviva per avere una carta in più con i clienti .
Tonia: allora Monica, come va?
Io: insomma me la cavo o cerco di cavamerla, e voi?
Tonia: noi siamo in pensione e abbiamo delle piccole rendite che ci permettono di andare avanti, senza troppe pretese ma stiamo bene. Tu piuttosto! Non ti abbiamo più vista, come mai? Anche Marco &egrave sparito…
Io: con Marco &egrave finita da un pezzo, lui ormai &egrave all’estero, la sua azienda &egrave chiusa e io mi devo arrangiare. Anzi all’inizio &egrave andata benino ma poi quando sembrava che tutto filasse per il meglio…Sentite, non voglio sembrarvi scortese ma devo andare a fare pipì…se volete ci vediamo …
Tonia : Senti visto che sono le dodici e trenta perch&egrave non vieni fra un’oretta a pranzo a casa nostra? Così ci racconti…
In effetti non avevo voglia di spendere soldi e avevo un “buco” nello stomaco e mi toccava fare orario fino alle 5 e mezza quando avrei dovuto incontrare un negoziante.Per cui accettai.
Io: ok ci sarò e ora scappo sennò mi scappa quì.
Salutai e vidi che il marito ,sorridendo, unì pollice e indice per farmi OK.
Mentre mi abbassavo il collant e calavo gli slip ripensavo a loro due, a quando lei sputò nel mio forellino posteriore, a quando il marito, di cui non ricordo il nome, mi sodomizzava con decisione e piacere. Mi chiedevo come mai questo invito improvviso. E mentre mi asciugavo la figa, ormai pelosa, visto che era un bel po’ di tempo che non riceveva visite e quindi non c’&egraveera questa necessità di renderla gradevole alla vista e al tatto (altrui), mi dissi che fra un’ora avrei ricevuto e dato qualche risposta. Il tempo era trascorso tra un semaforo stronzo che non voleva rimanere verde a sufficienza e qualche coglione che non ti dà la precedenza nelle rotatorie, ma alla fine avevo pure trovato parcheggio e ,che culo!, dove non si paga. A proposito di culo, il mio &egrave sempre un culone, da molti desiderato e da tempo non usato. E’ vero ,alcuni che avevano con denaro e favori attraversato e allargato quel pertugio, erano di fatto spariti: anche loro avevano i loro problemi, qualche politico non era stato rieletto, altri affaristi si erano dovuti cautelare nei loro affari e avranno dovuto favorire altri o altre.Ma forse ero stata anch’io che non avevo più quel fascino che intrigava. Ma non immaginavo come le cose sarebbero cambiate. Suonai e rispose lui e mi disse “sali &egrave al terzo piano”. Presi l’ascensore e poco dopo mi trovai lui con lei che facevano capolino . Entrai nell’ingresso salone e fui invitata a togliermi la giacca corta,così da lasciare in vista il mio mappamondo, e poggiai la borsetta sul divano.
Tonia: vieni in cucina , &egrave tutto pronto.
Mi sedetti e trovai un piatto di spaghetti conditi con sugo “a crudo” .
Lui: allora Monica, che ci dici di bello e di più di quanto ci hai detto prima? Possibile che Marco…eppure non mi sembrava che le cose , il lavoro dico…andassero male o non benissimo…
Tonia: lasciala mangiare, magari ci soffre e non lo vuole dire .
Non capivo questo atteggiamento da parte di Tonia : pensavo che quasi mi odiasse, che fosse rimasta contenta vedendomi sodomizzata dal marito.
Io: non preoccupatevi, vi dirò come stanno le cose.Lui, Marco , &egrave stato un figlio di puttana , una carogna: per colpa sua ho perso la casa, il lavoro ; ho anche dovuto cambiare città per un po’ ,vuoi per lavoro vuoi per un po’ di vergogna. E quando le cose stavano andando discretamente, quando avevo ritrovato un po’ di pace, le cose sono andate male. La ditta più importante di mobili per cui lavoravo,quella che mi aveva dato più soldi e mi garantiva il vitto e l’alloggio, per cui facevo il funzionario vendite, ha deciso di punto in bianco, di trasferire tutto all’estero e di non vendere in pratica più in Italia. Per cui in breve ,tre mesi in tutto, ho dovuto trovarmi altro da fare. Ma ora le cose non &egrave che vadano tanto meglio, cio&egrave non mi sono ripresa del tutto. Ho pochi soldi e cose da pagare che prima non avevo.Per dirne una ad esempio, il carburante, il vitto…prima avevo il rimborso spese, la carta aziendale, il conto telefonico pagato…
Tonia mi poggiò la mano sulla mia e lui fece altrettanto e poi lei mi disse:
senti, se vuoi puoi venire qui a mangiare,almeno quando sei da queste parti. Poi se non ti offendi, potrei presentarti alcuni amici nostri che, sempre se lo vuoi …ecco potrebbero essere gentili con te sempre che tu ricambi…capisci?
Io: vorresti dire che se per caso gli faccio compagnia loro potrebbero scucire del denaro? E’ questo che vuoi dire?
Lui: sì , vuol dire che se tu ci vai a letto, ti fai scopare, loro ti pagherebbero. Siccome non sei una puttana ti chiederanno se possono esserti utili in qualche modo e tu gli dirai che …vuoi dei soldi, che ti servono perch&egrave devi pagare qualcosa e non li hai tutti.
Io: vabb&egrave si può fare e…
Tonia: senti Monica &egrave bene che sappia che non &egrave una cosa garantita.Vedi &egrave che …
e intervenne il marito che disse: ” il fatto &egrave che &egrave stata un’idea mia .Conosco questi amici, alcuni sono anche coppie, e che sono un po’ in là negli anni e non sanno bene come risvegliare i loro desideri. Così ho pensato a te , vedendoti oggi e sapendo che Marco non se ne era andato e aveva fallito.
Tonia: ha fatto due più due, fallimento, pochi soldi. Ma se la cosa non ti interessa non succede niente.
Io: quanto tempo ho per pensarci?
Lui: pochi minuti perch&egrave tra poco venogno qui due di loro per prendere un caff&egrave, e gli ho detto che forse…aggiungo forse avevo un’amica che poteva soddisfare i loro desideri.
Io: ok va bene ,anche se non li conosco dico di sì. ho bisogno di soldi.
Lui: ovviamente a me mi dovrai soddisfare gratis.
Io: ok ci sto.
Tonia: alcuni di loro, da quanto ne so io sono anche ben messi, ossia più dotati di lui (e indicò il marito): non ci saranno problemi vero?Lo dico per te.
Io: &egrave vero che &egrave un bel po’ che non faccio sesso, spero di no…al massimo gli dirò di no,che non lo voglio fare.
Lui : eh no Monica, una volta che superi quella porta (e indicò una stanza ) non potrai fare retromarcia…
E in quel momento suonò il campanello dfel citofono, Gianfranco si alzò , rispose e disse “salite”.
La porta di casa si aprì ed entrarono due uomini, sulla sessantina: uno alto e magro, atletico, e con pochi capelli brizzolati, un paio di occhiali da sole, l’altro leggermente più basso, con un po’ di pancia, e con un cappellino in testa che gli copriva la calvizia. Entrati fecero le presentazioni: quello alto si chiamava Mauro e l’altro Luca.
Tonia mi presentò : Lei &egrave Monica, un’amica di cui vi abbiamo già parlato. E’ passata a trovarci e si trattiene con noi alcuni giorni…vero Monica?
Mi aveva preso in contropiede e dissi,alzandomi, e tendedogli la mano,”sì resterò alcuni giorni” . Alzandomi dalla sedia mi ero curvata un po’ in avanti e mostravo il mio seno assai generoso. La cosa non passò inosservata e ricevetti un complimento, per ora vago e limitato a “&egrave una cara persona ,lei Monica”
Io: potete darmi del tu, non formalizziamoci.
Per rompere definitivamente il ghiaccio Tonia mi disse: Monica, vieni così ti mostro la stanza.
E nel dire fece l’occhiolino al marito che fece sì con la testa.
Lui: i caff&egrave li preparo subito, se vuoi Monica te lo porto in camera.
Non aspettò nessuna risposta e si diresse alla macchina del caff&egrave.
Tonia: senti, tu adesso starai qui e ti maderò i nostri amici con un caff&egrave: tu sii gentile e fatti scopare.Quello dotato &egrave quello più basso ok?Mi raccomando. Può essere una buona occasione per farti dei quattrini. Se va bene domani ne vengono altri ok?
Dopo avermi mostrato il letto matrimoniale dove era la luce e i cuscini andò via chiudendosi la porta alle spalle. Non dovetti attendere molto che sentii bussare e poco dopo vidi i due uomini che ,entrati, chiusero la porta.
Mauro: ecco il caff&egrave signora Monica…
Io: vi avevo detto di darci del tu no? Comunque grazie.Perch&egrave non vi sedete così facciamo conoscenza?O dovete andare via?
Loro ,in coro: no no, restiamo se non ti dà fastidio.
Luca: raccontaci un po’ di te, dai…
E così gli dissi di Marco e altre cosette, da muoverli un po’ non a pietà n&egrave a compassione, ma solo facendogli capire che avevo bisogno di un aiutino. E chiesi a loro se potevo essergli utile anch’io in qualche maniera.
Al che Luca, quello più dotato, chiuse la porta con la chiave e si abbassò il pantalone della canadese e restò in mutande e disse: certo che puoi fare qualcosa. tu sii gentile con noi e noi lo saremo con te.
Nel dire queste parole si avvicinò ancora di più a me, che ero seduta sul bordo del letto, e allungando una mano la infilò tra i bottoni della mia camicia, poi subito sotto il reggiseno , e da qui tirò fuori una delle mie tettone, prese un capezzolo e lo torse con un movimento veloce. Così veloce fu il suo movimento che altrettanto veloce fu il mio grido di dolore e di sorpresa.
Luca: avanti datti da fare Monica!
Abbassò le mutande e scoprì un cazzo di tutto rispetto.A riposo era già bello largo e pure lungo. Nel frattempo si era avvicinato alla porta il marito di Tonia che bussò e disse: tutto a posto?
E Mauro disse: sì tranquillo.
Erano ormai entrambi nudi e mi invitarono a fare altrettanto.Così mi spogliai e mi coprii istintivamente le parti intime.
Luca mi spostò le mani, mi fece sedere e sdraiare, mi allargò le grosse cosce e guardando tra le gambe disse: questa te la devi rasare però!La prossima volta la voglio vedere lucida.
Si curvò verso di me, passò la mano sulla figa pelosa e infilò a sorpresa un dito dentro strappandomi un altro grido.
Mauro intanto era salito sul letto si era inginocchiato verso di me all’altezza della mia testa e indirizzando il suo sesso ancora un po’ moscio disse: sù dai succhia.
Io aprendo le labbra avvolsi la cappella, passai la lingua intorno e accolsi l’asta nella mia bocca.
Mauro si rivolse all’amico, che mi stava leccando la figa e gli disse: mi sa che questa &egrave stretta di tutto e che il tuo arnese non ci sta.
Luca interrompendo la leccata fece sì con la testa e disse: hai ragione ma ci dovrà passare, ormai siamo qui e ho intenzione di chiavarla…e poi hai visto come &egrave bella piena? Non &egrave certo come Tonia …
Dalla porta si sentì la voce del marito e di Tonia che,evidentemente stavano origliando. Al che Mauro disse: vuol dire che tu non ti fai chiavare da noi e che non sai cosa ti perdi…
E ridendo Luca prese una delle mie mani, che avvolgevano entrambe fino a quel momento il cazzo di Mauro, e la posò sul suo , che nel frattempo stava prendendo consistenza, e mi disse: E’ questo che ti devo mettere dentro mia cara…
Pensando a cosa stava per succedere mi chiedevo se ne era valsa la pena.
fine prima parte

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