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Racconti Erotici LesboTrio

La prima esperienza lesbo

By 3 Aprile 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Il racconto che segue &egrave la fedele trascrizione di quanto mi ha confidato una mia carissima amica (purtroppo solo amica) la quale, tra l’altro, mi assicura che tutte le situazioni narrate sono realmente accadute.
Ovviamente non posso garantirlo perch&egrave non ero presente ma, conoscendo Laura da molto tempo sono portato a credere che sia tutto vero e comunque su sua esplicita richiesta esporrò la storia come se fosse lei a raccontarla.

Sono una ragazza di 25 anni alta 1 metro e 68 con capelli biondi tagliati corti.
I miei occhi sono di un azzurro da favola (scusate l’immodestia), ho un bel seno
molto sodo di una terza abbonante, un bel culetto a mandolino e gambe lunghe e affusolate.
Potendomelo permettere mi piace vestire con minigonna e tacchi a spillo non molto alti
altrimenti apparirei troppo alta e la cosa non mi piace, ma veniamo al raccomnto.
Mi ero laureata da poco ed avevo spedito numerosi curricula a varie aziende di Milano.
Inizialmente trovai un’occupazione per qualche mese in una società finanziaria
in sostituzione di una maternità dopo di che mi ritrovai a casa senza lavoro.
Pochi giorni dopo venni chiamata per un colloquio presso un istituto bancario.
Mi vesto adeguatamente e mi presento felice e speranzosa all’appuntamento.
Vengo fatta accomodare in un ufficio al pian terreno e poco dopo arriva l’esaminatore.
Era una donna di nome Silvia sulla trentina molto bella, piuttosto alta e slanciata e
vestita in modo elegante.
Mi pose alcune domande sul mio precedente lavoro, mi chiese se ero disponibile ad
eventuali spostamenti temporanei e poi mi illustrò quale sarebbe l’inquadramento
e le mansioni che mi avrebbe voluto affidare. Lei era il capo del back-office titoli
ed aveva bisogno di una nuova figura per le attività connesse a tale ufficio.
“Ovviamente” disse “ti verranno insegnate molte altre operazioni in aggiunta a quelle
che hai già imparato nell’altro lavoro. Lavorerai alle mie dirette dipendenze e provvederò
io stessa all’insegnamento perch&egrave voglio che le mie collaboratrici operino secondo il nostro
standard aziendale” e dopo una breve pausa “Pensi che sia un lavoro che ti possa piacere e
nel quale intendi impegnarti seriamente?”
Non ci pensai due volte e risposi prontamente “Certo che mi può interessare, ho sempre desiderato
lavorare nel settore bancario-finanziario”.
“Va bene” disse lei “allora sei assunta a partire dal primo del mese prossimo. Se devi sbrigare
qualche faccenda fallo in questi giorni perch&egrave per i prossimi sei mesi non posso concederti
ne ferie ne permessi in quanto dobbiamo riorganizzare l’ufficio e saremo quindi molto impegnate”.
Ringraziai con entusiasmo, salutai e mi incamminai tutta felice verso casa.
Il giorno pattuito mi recai puntuale al lavoro, fui presentata ai colleghi, mi fu assegnata
una scrivania nell’ufficio di Silvia. Nei giorni seguenti presi confidenza con i colleghi e
con l’operatività quotidiana. L’ambiente era sereno e nonostante i ritmi fossero frenetici
si poteva lavorare con soddisfazione. Silvia mi insegnava molte cose ed era sempre molto
gentile; quando non era impegnata fuori andavamo sempre in mensa assieme.
Dopo qualche settimana avevo acquisito con lei una certa confidenza e quindi durante il
pranzo parlavamo di molti argomenti non escluse le considerazioni sugli uomini. Le nostre
esperienze si rivelarono alquanto simili. Sia io che lei infatti avevamo avuto alcune
relazioni non molto impegnative ma sessualmente poco gratificanti.
Una mattina il sistema informativo si fermò procurando ovviamente il blocco di tutte le
attività. I tecnici riuscirono a farlo ripartire solo dopo diverse ore per cui Silvia
informò l’ufficio che quella sera dovevamo rimanere oltre l’orario per recuperare la giornata.
Poi venne da me a “senti Laura, visto che stasera faremo tardi ti invito a cena a casa mia.
Sono una brava cuoca e, se ti piace il pesce, avrei in frigo un branzino bello grande
che ti posso preparare alle olive taggiasche, &egrave una ricetta molto buona. Che ne dici?”
Mi sembrava certamente poco carino rifiutare un invito a cena del capo e quindi risposi
“Certo ci vengo molto volentieri.” Verso le otto salimmo in macchina e dopo pochi minuti
arrivammo alla sua abitazione. Una bella villetta con giardino, molto carina e ben tenuta.
Entrammo in casa. C’era un grande salone diviso in due, da una parte la cucina con sala da
pranzo e dall’altra il soggiorno che ospitava un divano di gradi dimensioni.
Nell’angolo faceva bella mostra di se un televisore ultrapiatto. Il tutto era
arredato con molto buon gusto, sicuramente opera di un architetto donna.
Mi chiese di dargli una mano nella preparazione della cena e io accettai volentieri
così potevo vedere direttamente la preparazione del branzino alle olive. Faceva molto caldo
Lei propose di cambiarci i vestiti onde evitare di macchiarli e, considerato il gran caldo,
indossare solo un grembiule da cucina. Ci togliemmo gli abiti, lei apparve in tutto il suo
splendore vestita solo di slip e reggiseno. Il tutto era estremamente sexy e lasciava intravvedere
i capezzoli molto grandi che premevano contro la stoffa sottile e la sua intimità completamente
depilata. Era in forma perfetta, gambe slanciate senza il minino segno di cellulite,
il ventre piatto e due seni da favola.
La vista di quel corpo mi creò una forte eccitazione e dovetti ammettere che Silvia era una donna
veramente attraente. Si avvicinò, fece scivolare la mani lungo i fianchi dicendomi “sei molto bella,
hai una pelle morbidissima, complimenti”. Quel tocco mi diede i brividi, non capivo perch&egrave
il contatto con un’altra donna mi desse quelle piacevoli sensazioni, ma la cosa non mi dispiacque.
Ci mettemmo i grembiuli e iniziammo a preparare la cena. Silvia era bravissima, sembrava un cuoco
professionista mentre io eseguivo le indicazioni che lei mi dava. Mentre il branzino cuoceva
versò due flut di champagne come aperitivo e facemmo un brindisi.
Poco dopo ci sedemmo a tavola a gustarci il pesce che risultò eccellente accompagnato da un
altrettanto ottimo Verdicchio. Eravamo molto allegre anche a causa del buon vino bevuto e tra
le altre cose parlammo anche di uomini.
“Veramente non hai neanche un fidanzato?” iniziò Silvia
“Ne ho frequentato qualcuno” dissi io “ma sembrano interessati solo a fare sesso e anche
lì sono troppo sbrigativi, pensano solo a farsi una scopata e basta. Io avrei bisogno di
un po’ di tenerezza vorrei essere coccolata, accarezzata dolcemente ma sembra che gli uomini
che ho conosciuto finora non fossero molto inclini a ciò per cui li ho mollati uno dopo l’altro”.
“Cara Laura, gli uomini sono più o meno tutti così. Solo una donna può darti tutte quelle
attenzioni che ti piacerebbe avere.”
“Si ok, ma io non sono lesbica. A me piacciono gli uomini.”
Lei “anch’io non sono lesbica. E’ accaduto però che una sera ci siamo trovate a parlare proprio di
queste cose con la mia amica Monica. Entrambe eravamo deluse dal comportamento dei nostri partner
e cercavamo di consolarci a vicenda quando lei si avvicinò e mi bacio sulla bocca. Per un attimo
rimasi attonita ma poi ricambiai volentieri. Facemmo l’amore tutta la notte e ti posso assicurare
che &egrave stato bellissimo, proprio come vorresti tu.”
Vogliosa di provare ma al contempo agitata da questa proposta alquanto esplicita dissi balbettando:
“in pratica vorresti propormi di farmi provare con te”
“Non voglio forzarti ma penso che &egrave un’esperienza che dovresti fare. Ti devo dire che tre mesi fa’
in occasione del mio compleanno Monica mi ha regalato un film hard di sole donne fatto da un regista
attento al sentimento femminile. E’ veramente qualcosa di eccellente, se vuoi lo vediamo insieme
così puoi renderti conto di come le donne fanno l’amore tra di loro e poi decidi il da farsi
assolutamente senza alcun impegno”.
Con il cuore in gola ed eccitatissima decisi di cedere alla curiosità e accettai ben sapendo che
poi avrei fatto l’amore con Silvia. D’altra parte non volevo perdere l’occasione di provare con
una donna bellissima ed esperta che tra l’altro mi eccitava tantissimo.
Ci sedemmo sul divano di fronte al grande schermo TV, lei prese il telecomando e avviò il DVD.
Era un film davvero eccitante con attrici giovani e bellissime. Le riprese erano senza tagli e
offrivano situazioni estremamente realistiche con primi piani mozzafiato di fighe bagnatissime.
In una scena c’era la splendita attrice Sandra Shine impegnata nel leccare la patatina
dell’amica che si contorceva e urlava nel godere di quel trattamento molto speciale.
La situazione era talmente eccitante che avrei voluto infilarmi un dito sotto le mutandine per
masturbarmi. Sono certa che sarei venuta in meno di un minuto, avevo la figa fradicia,
il clito che mi scoppiava ma non potevo fare niente se non continuare quella visione
che mi mandava fuori di testa.
Probabilmente Silvia si accorse della mia tensione e disse: “ti piace il film?” e io di getto
“&egrave fantastico, meraviglioso avevi ragione prima nel dirmi che era qualcosa di speciale”
e lei “Anche a me piace moltissimo. Quelle due mi hanno fatto venire una voglia che non ne posso più.
Io mi spoglio e mi masturbo perch&egrave ho voglia di godere anch’io mentre le guardo.”
Si spogliò in un batter d’occhio e aggiunse “dai fallo anche tu tanto si vede benissimo che
stai scoppiando e scommetto che la tua figa &egrave un lago” e incominciò a massaggiarsi lentamente
il clitoride. Mi trovavo a guardare un eccitante film hard, avevo la figa fradicia che pulsava e
richiedeva le mie attenzioni, al mio fianco era disteso lo stupendo corpo di Silvia che ansimava e
si contorceva nella goduria. Con le dita si penetrava e poi le passava lentamente sul clito e poi
di nuovo dentro sempre a ritmo molto lento. Le contrazioni degli addominali il respiro corto e
i continui mugolii erano segni inequivocabili del suo intenso godimento.
Ero completamente frastornata, avrei voluto unirmi a Silvia, succhiarle i capezzoli, leccarla
dappertutto, essere io portarla all’apice del piacere, sentirla godere sotto i colpi della mia
lingua e bere il suo nettare, ma non volevo interrompere il suo ritmo. Mi ripresi un po sconvolta
da questi pensieri, non avevo mai sentito il desiderio di fare l’amore con una donna, ma
l’eccitazione era talmente elevata che pensai “al diavolo succeda quel che deve succedere” ruppi
gli indugi mi spogliai, mi risedetti vicino a lei e iniziai anch’io a masturbarmi.
La figa era un lago mi penetrai con un dito e iniziai a farmi un ditalino, ebbi subito forti scariche
di piacere che mi arrivavano fino al cervello ma dovevo resistere, non volevo venire subito.
Nel frattempo Silvia era sempre più ansimante, capii che era prossima alla fine. Fermai l’azione della
mia mano perch&egrave altrimenti sarei venuta ancor prima di lei. Volevo vedere Silvia mentre raggiungeva
un orgasmo che si prennunciava particolarmente intenso. Nel vedersi osservata si eccitò
ancora di più. Si infilò due dita nella figa stantuffandosi con foga mentre con il pollice stuzzicava
il clitoride, gli umori colavano abbondanti verso l’altro buchino mentre lei con l’altra mano si
infilò un dito nell’ano lubrificato, inarcò la schiena, il viso si deformò ed emise un urlo liberatorio
mentre la figa schizzava liquido in abbondanza poi si accasciò sfinita. Alla vista di quella scena
persi ogni inibizione e le dissi “Mamma mia quanto hai goduto ti masturbi veramente bene” e
lei con un fil di voce “sei un tesoro”.
Un attimo dopo mi dice “non ti ho sentita godere, come mai?”
“ho voluto osservarti mentre avevi l’orgasmo e quindi mi sono fermata ma adesso continuo anch’io”
Da quella frase lei capì che ero a sua completa disposizione e allora continuò
“permettimi di farlo io, saprò farti godere come non hai mai provato prima”.
Mi venne accanto accarezzandomi teneramente il viso, con un braccio mi cinse le spalle,
avvicinò la sua testa alla mia e mi baciò prima teneramente e poi sempre con maggior passione.
Le lingue duellavano e frugavano vogliose l’una nella bocca dell’altra. Lei continuava ad accarezzarmi
dolcemente il ventre, la schiena, i seni. Si staccò dalla mia bocca e andò a leccare i miei capezzoli
che erano ormai diventati duri come il marmo, saliva poi a baciarmi il collo con la lingua; mi stava
eccitando a tal punto che la mia voglia di venire stava diventando insostenibile.
Scese con la mano sul mio fiore, allargai al massimo le gambe per offrirmi tutta a lei che
con le dita iniziò a stuzzicarmi delicatamente il clito con movimenti lenti e continui.
Mugolavo e mi conotrcevo per le intense scariche di piacere che mi pervadevano il corpo.
Infilò due dita nella figa premendole leggermente contro la parte superiore della vagina e
le mosse alla ricerca del punto più erotico. Non impiegò molto a trovarlo anche perch&egrave le mie
reazioni erano più che eloquenti e ne facilitavano il compito. Continuò in quella posizione, il
godimento diventava sempre più intenso mentre continuava a baciarmi e leccarmi sul collo.
Mi sussurò all’orecchio “sei bellissima hai un corpo da favola e due seni meravigliosi.
Ti piace vero quello che ti stò facendo?”
“ohh si, sei stupenda, mi fai godere da fuori di testa.”
La sue dita tornarono sul clitoride, lo sfiorarono dolcemente, mi sembrava di scoppiare, ma lei
era bravissima e riusciva a mantenermi sempre al limite dell’orgasmo senza farmi venire.
Continuò con le dita ad alternare la penetrazione con la stimolazione del clitoride
ero ormai vicina ad esplodere quando si fermò, estrasse le dita, le leccò
avidamente e mi baciò profondamente facendomi gustare il sapore della mia figa.
Quel bacio così eccitante abbatt&egrave tutte le barriere e dissi “fammi venire ti prego”.
“Non avere fretta” rispose con voce rassicurante “l’attesa ti premierà di più. Quando sarà
il momento giusto ti farò avere un orgasmo da sogno come ti ho promesso.”
La abbracciai forte e lei riprese a masturbarmi con due dita dentro che mi eccitavano
il punto G poi le toglieva, mi accarezzava il buchino e poi massaggiava quel sottile
fascio di carne che separa la figa dal buco del culo dandomi sensazioni mai provate prima.
La sua lingua cercava la mia in continui baci prolungati, scendeva poi a succhiarmi
i capezzoli per poi risalire a leccarmi il collo. Aveva già individuato i miei punti
più sensibili e si stava dedicando completamente a me. La sua mano continuava la masturbazione
dei vari punti tra le gambe mentre io mi dimenavo urlando tutto il mio godimento.
Dopo qualche minuto mi penetrò la figa con due dita e contemporaneamente con il pollice
iniziò a torturarmi il clitoride in un modo che mi faceva impazzire. In quell’istante
capii che lei aveva deciso che era giunto il momento di portarmi all’apice del piacere.
Il godimento saliva sempre di più, il respiro si faceva affannoso, gli umori colavano
abbondanti. Silvia era veramente esperta e mi stava dando un orgasmo fortissimo.
“Godi piccola” mi incitava “dai godi fammi vedere quanto vieni voglio sentire la tua figa fradicia,
voglio sentirti gridare” e intanto aumentava il ritmo di stimolazione del mio clitoride.
Dopo una manciata di secondi l’orgasmo mi prese violento e interminabile, mi
sconquassò tutta facendomi urlare mentre una serie infinita di scariche di piacere
attraversavano tutto il mio corpo, alla fine due violenti schizzi uscirono dalla mia figa
e mi diedero un’ultima ondata di godimento che mi fece quasi svenire.
Mi sentivo sfinita, svuotata, totalmente priva di forze ma felice.
Si chinò su di me e mi baciò sulla bocca in un lunghissimo bacio appassionato.
Era la mia prima volta con una donna ma posso affermare di non aver mai provato
in vita mia un godimento così intenso. Mi sorrise e disse “Laura, tesoro hai goduto bene?”
“si” risposi “&egrave stato meraviglioso, sei stata fantastica mi hai fatta venire come nessuno
aveva mai fatto fin’ora”.
“adesso” disse Silvia “ci riposiamo e beviamo qualcosa di forte, abbiamo tempo tutta la notte.
Avevo capito che non eri mai stata con una donna ed avevo paura che tu mi rifiutassi allora
ho giocato la carta del film lesbo sperando che ti saresti sciolta e fortunatamente &egrave stato così.”
“Invece la fortuna &egrave stata mia perch&egrave così ho scoperto quanto &egrave fantastico fare l’amore con te.”
“Adesso ti servo un cognac davvero eccellente e poi ti farò godere ancora come so io”.
Mentre stavamo accarezzandoci e sorseggiando quel buon liquore il film continuava.
Ora si vedevano due donne in gionocchio sul letto che tenevano a sandwich una terza,
quella davanti la baciava in bocca e con una mano le torturava il clitoride l’altra da dietro
le scorreva la lingua sul collo e le accarezzava i capezzoli. Si dedicarono a farla godere in
tutti modi possibili in una sequenza di posisioni e inquadrature in primo piano estremamente
coinvolgenti. Si vedeva chiaramente che il godimento di quella ragazza era intenso e reale
tanto che mi sentivo nuovamente bagnata e vogliosa di venire ancora.
Silvia intanto continuava ad accarezzarmi dolcemente i seni soffermandosi ogni tanto a
stuzzicare i capezzoli, mi dava bacetti sulla bocca e sul collo, di fatto mi stava coccolando
deliziosamente mentre guardavo quelle tre donne che mi eccitavano sempre di più.
Anche lei era visibilmente eccitata, mi prese la testa e mi diede un bacio profondo, le nostre
lingue si cercavano trasmettendoci tutta la voglia che avevamo di riprendere a godere.
Scese con la mano tra le mie coscie, istintivamente aprii le gambe, lei si insinuò
tra le labbra, si staccò dalla mia bocca e disse “sei di nuovo bagnata ti piacerebbe essere
al posto di quella vero?” mostrando un bellissimo sorriso un pò malizioso. Non avevo più alcuna
inibizione e risposi “Ah sarebbe certamente un’esperienza fantastica avere due donne che si
dedicano al tuo piacere e poi scambiarsi i ruoli e restituire la cortesia.”
Al che Silvia un pò sorpresa “Certo che fino a ieri non mi davi l’impressione di essere
così attratta dal sesso saffico, francamente mi sorprendi.”
“Devi capirmi” risposi “solo questa sera ho provato con t&egrave quanto sia bello” e lei
“una di queste sere usciamo assieme con la mia amica Monica così te la faccio conoscere e può
darsi che possiamo combinare un incontro a tre. Piacerebbe anche a me farlo con voi due”.
Questi discorsi mi avevano eccitata tantissimo, e mentre stavamo sorseggiando il nosro
cognac Silvia mi disse “ti voglio” “anch’io” risposi.
In quel momento si vedevano due donne disposte a 69 che si leccavano le rispettive fighe.
“Ecco” disse Silvia “facciamo anche noi così” al che, un po’ imbarazzata dissi “ma io non
ho alcuna esperienza e quindi non so se ..” mi tappò la bocca affondandomi la lingua
in un bacio prolungato e poi “tranquilla non &egrave un problema. Vieni con me” disse
“ci trasferiamo nella camera dell’amore così stiamo più comode.”
Entrammo in una grande stanza arredata con molto buon gusto, al centro c’era
un letto di dimensioni enormi, sulla cassapanca in fondo al letto era posizionato
un televisore di almeno 50 pollici e un altro era incassato nel soffitto.
“Scusa la curiosità ma a cosa serve quel televisore lassù?”
“tra poco lo vedrai” rispose con un sorriso intrigante.
Mi fece stendere sul letto pancia in su e gambe allargate.
“Tu inizia ripetendo su di me tutto quello che io farò a te” disse “e poi quando
lo vorrai fai tutto quello che desideri per farmi godere. Da parte mia mi
impegnerò per farti venire tante di quelle volte che sarai costretta a dirmi basta.”.
Un po’ preoccupata per quest’ultima affermazione ma vogliosa di avere le attenzioni di
una donna esperta non fiatai e aspettai impaziente di iniziare.
Armeggiò con un telecomando e sul televisore in alto apparve l’inquadratura in primo
piano della mia figa mentre sull’altro si vedeva l’immagine della mia testa.
“ci sono 2 telecamere che proiettano le riprese sui 2 televisori; in questo modo
sul televisore in fondo al letto vedo quello che tu mi stai facendo e lo stesso
tu lo vedi su quello a soffitto. E’ un cosa che mi eccita tanto e che mi fa godere
all’impazzata. Vedrai che piacerà anche a te”.
Detto questo mi venne sopra offrendomi il suo fiore proprio davanti alla bocca,
iniziò a leccarmi lentamente l’interno delle coscie sfiorando la figa
nel passaggio da una gamba all’altra. Anch’io facevo lo stesso e la cosa mi eccitava
tanto che quando sfioravo la sua figa, oscenamente spalancata davanti alla mia bocca,
mi prendeva la voglia di affondare la lingua in quell’anfratto bagnato, ma dovevo
fare come faceva lei e ciò aumentava ancora il mio desiderio. Dopo qualche minuto
scese con le mani sulla figa e la aprì completamente. “Hai un clito stupendo” disse
“&egrave bello ed eccitato, adesso lo coccolo un po’ così vedo quanto riesco a farti godere”.
Sullo schermo potevo vedere distintamente tutto ciò che faceva: con un dito lo scoprì
completamente e vi passò la lingua sfiorandolo appena procurandomi così una violenta
scarica di piacere. Lo fece una seconda volta e poi iniziò a roteargli la lingua
intorno molto lentamente dandogli ogni tanto qualche colpetto.
Vedevo gli umori che uscivano dalla mia figa e scendevano a bagnare il buchetto,
sentivo le ondate di piacere susseguirsi sempre più ravvicinate, il respiro si faceva
più affannoso mentre ripetevo su di lei quel trattamento fantastico.
Anche Silvia stava godendo delle mie attenzioni ma nonostante ciò riusciva
comunque a mantenermi al limite dell’orgasmo senza mai farmi arrivare.
Ero al massimo del godimento e non ce la facevo più, decisi di farla venire
sperando che così anche lei avrebbe fatto lo stesso anche a me. Infilai lentamente due dita
nella sua figa e leccai prima piano e poi sempre più veloce il clito. In brevissimo
tempo raggiunse l’orgasmo urlando e riempiendomi il viso e la bocca del suo miele.
Si tuffo sulla mia patatina leccandola con avidità e facendomi avere un orgasmo talmente
potente che il battito cardiaco era salito a livelli altissimi.
Ero sfinita ma lei rimase nella stessa posizione e disse “adesso ti accarezzo per
un paio di minuti e poi ti faccio godere ancora. Ora i nostri clito sono pronti
per godere in continuazione finch&egrave abbiamo fiato”. Aveva ragione, non appena
ricominciammo a leccarci le scariche di piacere erano subito molto intense e gli
orgasmi si succedevano al ritmo di uno ogni 10 minuti.
Dopo aver goduto la quinta volta si tolse da sopra e andò a prendere due bicchieri
di champagne così ci riposammo un po’ complimentadoci per quanto eravamo state brave
nel darci piacere. Finita la pausa mi disse “Adesso io mi metto sotto e tu sopra perch&egrave
ho voglia di bere anch’io il succo della tua figa”. “Volentieri” risposi entusiasta.
Eravamo ormai in preda ad un’eccitazione fuori controllo. Mi infilò due dita nella figa mentre
con l’altra mano mi accarezzava la schiena con una delicatezza indescrivibile.
Toglieva le dita e si prendeva cura del clitoride; prima lo strodinava velocemente
per pochi secondi e poi lo stimolava lentamente con movimenti circolatori
dandomi un godimento intenso e continuo poi lo scoperchiava completamente
e vi roteava intorno la lingua con delicatezza. Quest’ultima cosa mi faceva urlare.
Io ripetevo su di lei gli stessi movimenti provocando anche a lei grandi scariche
di piacere che io potevo vedere dipinte sul suo viso attraverso il televisore e che
si manifestavano nei i suoi inequivocabili mugolii.
Per diversi minuti continuò l’alternanza delle dita tra figa e clitoride poi mi penetrò
con il medio e l’anulare mentre con l’indice titillava il clito. Con l’altra mano scese
lungo la schiena e si fermò ad accarezzare con un dito il buchino dietro. L’eccitazione saliva
sempre di più e io speravo che quel dito entrasse nello stretto pertugio, ero fuori di me
e volevo che Silvia esplorasse anche quel buco che nessuno aveva mai visitato.
Come se mi avesse letto nel pensiero “adesso dobbiamo venire alla grande. Ti farò avere
un orgasmo che non dimenticarai mai.” Era un chiaro segnale che anch’io dovevo dare a lei
la stessa cosa e il modo migliore di farlo era senz’altro ripetere esattamente tutte le
sue azioni. Infilò un dito nel culo senza trovare alcuna resistenza in quanto era
completamente bagnato dai miei umori ed io feci altrettanto con lei.
Iniziò a muovere avanti e indietro le dita nel culo e nella figa dandomi sensazioni
mai provate ma bellissime e contemporaneamente riprese a torturami il clitoride con l’indice.
Avvicinò la bocca e iniziò a leccarmi il clito sempre più velocemente in sincronia con
il dito. Mi sembrava di essere leccata da due lingue una che sbatteva il clito in qua e la
e l’altra che lo stimolava in su e giù. Ne io ne Silvia resistemmo molto, io venni per prima
urlando tutto il mio orgasmo davanti allo schermo che trasmetteva l’immagine della mia figa
che inondava il viso e la bocca di Silvia la quale cercava di berne il più possibile.
Subito dopo venne anche lei gridando “brava, fammi godere, vengooooooooo” inarcò la schiena oltre
ogni limite con la figa che schizzava umori in grande quantità. Crollammo esauste e io
disse “Silvia, tesoro mio basta non ce la faccio più”.
Ci unimmo in un lunghissimo bacio e poi ci abbandonammo abbracciate in un sonno profondo.
Ogni tanto, quando ci assaliva la voglia, mi fermavo a trascorrere la notte da lei.
Avevamo imparato a conoscere bene i nostri corpi e questo ci permetteva di darci un
godimento sempre più intenso e prolungato tanto che smettevamo solo quanto quando eravamo
arrivate allo sfinimento.
Verso fine agosto mi informò che Monica era tornata dalle ferie e che quel giorno l’avrebbe
vista per pranzare assieme. Quando ritornò nel pomeriggio mi disse “&egrave una donna bellissima
ma adesso che &egrave leggermente abbronzata &egrave un vero schianto. Tra un discorso e l’altro le ho
parlato di te, di noi che abbiamo fatto l’amore ma non le ho minimamente accennato al tuo
desiderio di farlo in tre. A fine pranzo ci siamo accordate per vederci venerdì a cena
in un ristorante e le ho detto che se non avevi impegni saresti venuta anche tu così
potevate conoscervi. In quell’occasione puoi chiederle se la tua idea le piace.”
“Non credo di riuscir a fare una simile proposta a una donna che vedo per la prima
volta” risposi, e lei “Ovviamente ti darò una mano portandola sull’argomento sesso e poi
mi inventerò qualche soluzione al momento in base all’evolversi della situazione. Comunque
non preoccuparti perch&egrave &egrave una donna molto simpatica e aperta a qualunque tipo di discorso.
L’importante &egrave che io trovi il modo di eccitarla a dovere e poi non ci sono problemi. Fidati.”
Conclusi dicendo che accettavo l’invito e non vedevo l’ora che arrivasse venerdì.
Nei giorni successivi ero impaziente e continuavo a pensare a cosa dire, come vestirmi,
come sarebbe andata e così via. Il venerdì mi preparai tutta molto ben curata. Indossavo
una gonnellina mini che metteva in evidenza le mie splendide gambe e sopra una camicetta
a mezza manica allacciata in vita con un nodo e senza reggiseno, ai piedi una paio di
scarpette estive con tacco non molto alto che valorizzavano i miei pidini affusolati.
Volevo essere bella e provocante, volevo che quella donna mi desiderasse, volevo che il
mio desiderio venisse esaudito. Quando arrivai in ufficio Silvia mi guardò e disse
“Sei una favola, secondo me quando ti vede sviene. Se non avessimo tanto lavoro da fare
ti porterei subito a casa mia, mi stai facendo bagnare da quanto sei sexy.”
Finita la giornata lavorativa ci avviammo verso il ristorante. Monica era appena entrata e
il cameriere la stava accompagando verso il tavolo che aveva prenotato in fondo alla
sala in un angolo appartato. La vidi di schiena, aveva un incedere morbido ed elegante,
i capelli biondissimi che scendevano sulle spalle, gambe affusolate che scendevano
sotto una gonna bellissima che arrivava fino a qualche sentimetro sopra il ginocchio.
Seguimmo anche noi lo stesso percorso e quando si voltò vide che eravamo noi, ci venne
incontro, aveva una camicetta senza maniche molto scollata che evidenziava due bei seni
sodi e rotondi liberi dal reggiseno che le davano quel tocco di irresistibile attrazione.
“eccoci arrivate” disse Silvia “Laura e lei &egrave la mia amica Monica, adesso vi
conoscete di persona e non solo per quello che vi ho raccontato io”.
“sono contenta che siate già quà perch&egrave non mi piace sedermi a tavola da sola” disse Monica
e rivolta a me “Laura sei uno splendore. Silvia come hai fatto a trovare una ragazza
bellissima come questa?” semplice rispose ho valutato un curriculum, l’ho convocata
per il colloquio e poi l’ho assunta. Tutto qua”. Ci sedemmo e inziammo a parlare delle
ferie e di vari altri argomenti tra i quali la situazione dei mercati finanziari,
il problema della crisi economica, ecc. Poi Monica mi chiese “come va con il tuo lavoro?”
“Benissimo” risposi “mi piace molto e stò imparando da Silvia un sacco di cose. Sono
molto soddisfatta anche perch&egrave &egrave un settore molto interessante e in continuo cambiamento.
Spero di diventare molto brava per ricambiare la fiducia che mi ha dato Silvia”.
Al che intervenne Silvia dicendo “&egrave già molto brava. Pensa Monica che sono solo quattro
mesi che sta da noi e sa già molte più cose di altri che sono lì da tre anni. In tutte
le cose che fà lei ci mette impegno e passione e quindi i risultati arrivano.” e dopo
una breve pausa “&egrave così anche per altre cose” aggiunse con tono malizioso ” ti dirò che
&egrave semplicemente favolosa perch&egrave le piace e lo fà con una passione incredibile”.
“Che era così brava anche in questo tu Silvia però non me lo avevi detto, mi hai nascosto
la cosa più importante.” e Silvia “scusa ma ci siamo visti un’ora a pranzo mica arrivavo
a raccontarti tutto comunque per farmi perdonare ti dirò anche che ha una lingua che,
come si dice, se non la provi non sai cosa ti perdi e poi altre cose che lascio scoprire a te”.
Con queste poche parole ci aveva rese tutte estremamente eccitate. Io mi sentivo particolarmente
imbarazzata per essere al centro degli apprezzamenti fin troppo espliciti di Silvia.
Monica se ne accorse, “Non arrossire non c’&egrave niente di male anzi ti ha fatto un sacco di
complimenti e già che siamo in argomento colgo l’occasione per chiederti una cosa”
“dimmi pure” risposi
“mi piacerebbe che tu mi concedessi la possibilità di fare l’amore con te, scusa se te
lo chiedo così a bruciapelo ma &egrave da quando sei arrivata che penso solo a questo. Se
non fossimo in questo locale ti farei sentire quanto sono bagnata. Ti prego di rispondermi
di si” e Silvia aggiunse “attenta però, lei &egrave molto più brava di me e se acconsenti sappi
che ti farà godere fino allo sfinimento con orgasmi potentissimi. Decidi tu”.
Capii che il discorso di Silvia faceva parte della strategia che aveva inventato al
momento per stuzzicare Monica in modo che fosse disponibile alla proposta che stavo per farle.
Volutamente aspettai un attimo che a lei sarà sembrato un secolo e poi
“Certo che dico si e molto volentieri perch&egrave mi eccita il solo guardarti, però voglio che”
lo facciamo assieme con Silvia”
Per un momento rimase sorpresa dalla mia risposta, poi “mi stai proponendo di farlo in tre?”
Silvia intanto aveva la tipica espressione di chi aveva raggiunto il suo obiettivo.
“Certo” risposi “perch&egrave sono sicura con con voi due sarà una cosa indimenticabile”.
“Così non l’ho mai fatto” riprese Monica “ma se la terza &egrave la mia amica mi va benissimo.
E tu Silvia cosa ne dici?”
“Sono della stessa idea di Laura. Conosco bene sia te che lei e ti posso assicurare
che sarà meraviglioso e quindi accetto anch’io”.
“Allora siamo tutti d’accordo” aggiunse “ma come mai ti &egrave venuta questa idea?”
“Te lo spiego subito. La prima volta che sono stata da Silvia mi ha fatto vedere il film
che le hai regalato per il suo compleanno. Un film bellissimo ed eccitantissimo nel quale
c’era anche una scena con tre donne che si davano piacere a vicenda. Le sequenza era fatta
benissimo ed era talmente eccitante che ho pensato valesse la pena di impegnarsi per
riuscire a realizzare una situazione simile di cui facessi parte anch’io”.
“Il film non l’ho visto” commentò Monica “in quanto sono andata a comperare un regalo
per Silvia e mi sono affidata ai consigli della ragazza del sexy shop la quale
mi magnificava le qualità della ripresa e delle inquadrature dicendomi che quella casa
di produzione era il meglio che esistesse al mondo per il genere lesbo.
Sono contenta che sia piaciuto, la prossima volta che passo da quelle parti vado
personalmente a ringraziare la commessa per il consiglio che mi ha dato.”
“allora ” proseguì Silvia “propongo di farci portare il conto e poi andare a casa mia
per un brindisi”.
Sapevo già che dopo il brindisi avremo passato la notte a fare sesso e allora mi venne
un’altra idea. Andai in bagno mi sfilai le mutandine e le nascosi in borsetta, volevo
che le mani di Monica infililandosi sotto la minigonna trovassero direttamente la mia
micina ormai bagnata. L’effetto su di lei sarebbe stato sicuramente devastante.
il tragitto tra il ristorante e la casa di Silvia fu molto breve. Entrammo nel grande
salone e Silvia prese dal frigo una bottiglia di champagne la stappò e riempì i tre
flut per fare il brindisi. Monica nel frattempo mi accarezzava il viso, i capelli, le
braccia e mi faceva mille complimenti sulla morbidezza della mia pelle e sulla luminosità
dei miei occhi azzurri. Facemmo un bel brindisi alla serata che ci aspettava, poi Silvia
si allontanò con una scusa per lasciarci un momento sole ben sapendo che la sua amica
non avrebbe resistito alla voglia di abbracciarmi. Non appena rimaste sole Monica mi
prese da dietro e mi mordicchiò l’orecchio, io reclinai la testa indietro appoggiandomi
sulla sua spalla offrendole il collo che lei prontamente iniziò a leccare dandomi
i primi brivi di piacere. Continuava a baciarmi e leccarmi con voluttà io intanto
mugulavo e mi abbandonavo completamente alle sue attenzioni. Con le mani salì sotto
la camicetta a stuzzicarmi i capezzoli che si erano già irrigiditi. Era bravissima
mi stava eccitando tanto che mi stavo bagnando sempre di più. Poi come avevo previsto
mi accrezzò dolcemente la coscia sotto la minigonna e poi risalì molto lentamente tra
le gambe mentre io le allargavo per non impedire quel movimento. Dopo un pò arrivò alla
mia micina “ma…” disse “sei senza mutandine, sei una porca hai la figa fradicia mi
stai eccitando da morire”. Era quello che volevo pensai.
In quel momento rientrò Silvia tutta nuda e disse “Monica, hai già iniziato senza di me”
“No” rispose “volevo solo prepararla eccitata a dovere perch&egrave adesso ci dobbiamo dedicare
solo a lei. Ma lo sai che &egrave senza mutandine?”
e Silvia “la cosa non mi meraviglia, Laura ha sempre qualche sorpresa. Adesso la
spogliamo tutta e ci occupiamo di lei. Dobbiamo riconoscere che questa serata &egrave una sua idea”.
Anche Monica si tolse i pochi vestiti e poi Silvia iniziò a spogliarmi soffermandosi a stuzzicare
quei punti che sapeva essermi particolarmente sensibili mentre Monica mi accarezzava dappertutto
con una dolcezza infinita. Mi faceva godere senza nemmeno toccarmi la figa.
Finita la svestizione mi presero a sandwich. Monica si mise davanti baciandomi profondamente
mentre strofinava i suoi seni contro i miei, Silvia da dietro si avvicinò al mio orecchio
e mi sussurrò “vuoi che facciamo come nel film?” “Si” risposi languidamente in preda ad
un’eccitazione indescrivibile, mi leccava il collo e mi accarezzava la schiena scendendo
fino a stuzzicarmi l’ano per poi passare sulla schiena di Monica a stringere il sandwich.
Scesero in parallelo l’una a leccarmi la schiena e l’altra a succhiarmi i capezzoli.
Era chiaro che volevano portarmi al massimo dell’eccitazione per darmi poi il colpo finale.
Si soffermarono poi a baciarmi e leccarmi il collo regalandomi ulteriori scariche di piacere.
Questa era certo un’idea di Silvia che sapeva che quei baci mi avrebbero eccitata
moltissimo. Quando capirono che ero al limite dell’eccitazione Silvia scese con la mano
lungo la schiena e da dietro mi infilò due dita nella figa, ormai fradicia, e iniziò a farmi
un ditalino strepitoso mentre la mano di Monica stimolava il mio clitoride, prima lentamente
e poi sempre più velocemente.
Le bocche che mi leccavano il collo e l’azione combinata delle due donne che conle mani
masturbavano sapientemente le mie parti intime mi procurarono in breve tempo un orgasmo violentissimo.
“Porche mi fate morire, godooo… vengoooooooo…” urlai mentre potenti ondate di piacere
mi scuotevano tutto il corpo e la figa esplodeva con grandi schizzi di umori.
Fu lunghissimo e quando finì le gambe non mi reggevano più, mi avevano distrutta.
Mi stesero sul divano e Monica mi chiese “com’&egrave andata?” con un fil di voce risposi
“voi siete pazze, non potete farmi godere in questo modo. Mi volete morta?”
“Certo che no” intervenne Silvia “non ti preoccupare il sesso fatto così ti fa solo bene
e comunque ti avevo avvertita che con lei avresti goduto oltre ogni tua aspettativa.
Adesso chiudi gli occhi che ti coccoliamo un po'”. Mi accarezzarono dolcemente tutto il corpo
dandomi un’infinità di bacetti, mi sentivo in paradiso. “Dobbiamo festeggiare”
disse Silvia e si diresse verso il frigo a prendere lo champagne e quindi brindammo felici
all’ottima riscita della prima mance e ci trasferimmo nella camera dell’amore per continuare
nei nostri giochi erotici. Monica era evidentemente la più arrapata e ci precedette
affrettando il passo. Appena entrati nella stanza ci si presentò una scena mozzafiato,
Monica era distesa in mezzo al letto con gli occhi chiusi, le gambe aperte, la figa bagnata
e i capezzoli diritti come chiodi in attesa che ci occupassimo di lei.
Silvia si avvicino e mi sussurrò all’orecchio “ti dò una dritta, la lingua sul clito
la fa impazzire. pensaci tu”. Ci avvicinammo e ci sdraiammo accanto; inziammo subito
ad accarezzarle delicatamente le spalle, le braccia, i fianchi, il ventre.
Andai con le labbra a sfiorare le sue, lei mostrava di gradire molto queste tenerezze,
apri la bocca e ci baciammo lungamente con le lingue che si intrecciavano vogliose
mentre Silvia le stava stuzzicando i capezzoli. Scesi anch’io a trastullarmi con la
lingua sui capezzoli mentre Silvia le baciava il collo. Il respiro di Monica diventava
sempre più affannoso, le nostre bocche scendevano assieme a mordicchiare i seni a leccare il ventre
per poi risalire nuovamente fino al collo. A questo punto Silvia mi fece un cenno
a ricordarmi quanto mi aveva detto, quindi scesi molto lentamente verso l’oggetto
dei miei desideri leccandola dappertutto. Silvia intanto la stava baciando con
molta passione tenendola avvinghiata in baci profondi e interminabili. Raggiunsi
la micina e con le mani la aprii, era un lago. Le scoprii completamente il clitoride,
era grande quanto una nocciola e gonfio per l’eccitazione. Pensai che se glielo
avessi titillato sarebbe venuta subito e non volevo che ciò accadesse. lo sfiorai
con le labbra inumidite di saliva, lei emise un gridolino di godimento soffocato
dalla bocca di Silvia che continuava a baciarla senza sosta. Ripetei più volte
quel leggero contatto e poi vi appoggiai la lingua muovendola molto lentamente,
fermandomi ogni tanto; volevo mantenerla al limite il più a lungo possibile per farla
godere fino allo sfinimento. Lei mugulava sempre soffocata dai baci di Silvia,
mi staccai un attimo, poi ritornai su quel bottoncino meraviglioso e inziai a roteargli
intorno la punta della lingua con molta lentezza. Quel punto era per lei estremamente
erotico, godeva come una pazza urlava, si dimenava e si bagnava in continuazione.
Smisi per qualche secondo perch&egrave mi resi conto che sarebbe venuta troppo presto.
“Continua non fermarti” protestò “sei meravigliosa”. Non le detti retta e aspettai
ancora. Mi rituffai nuovamente sul quella figa a berne i succhi che colavano abbondanti
quando incontrai il clito ripresi la danza della lingua su di esso, l’eccitazione di Monica
saliva rapidamente, il picco del piacere stava arrivando. Anche Silvia se ne
accorse, smise di baciare la sua amica prese i seni nelle mani e si avvicinò a me
e disse sottovoce “Adesso le titilliamo assieme il clito con la nostre lingue una
accanto all’altra. Voglio che abbia un orgasmo senza precedenti”.Silvia era una
grande esperta, si unì a me, leccammo insieme con velocità crescente il clito
di Monica che in breve raggiunse un orgasmo potentissimo, inarcò la schiena urlando
il suo piacere, con le mani stringeva le lenzuola quasi a strapparle era in preda
ad un godimento fortissimo che sembrava non finire mai.
Alla fine crollò di schianto. Ero soddisfatta di come avevo condotto quel rapporto
orale e sussurrai il mio rigraziamento a Silvia per le preziose indicazioni che mi
aveva dato. “Hai goduto bene?” chiesi a Monica e lei ancora ansimante
“Laura sei una gran porca, mi hai tenuta sulla corda per un quarto d’ora e poi con
Silvia mi hai fatta venire tanto da togliermi il fiato”.
“Sono contenta” risposi, le presi la testa tra le mani e la baciai con passione
quando mi accorsi che Silvia continuava ad accarezzarla e a stimolarle i capezzoli.
Ma questa, pensai, vuole eccitarla di nuovo, non avrà mica in mente di farla venire
un’altra volta. Non parlai, Monica mi stringeva sempre più forte in un bacio profondo;
era chiaro che stava godendo delle attenzioni della sua amica.
Quando le nostre bocche si staccarono vidi Silvia che scendeva a leccare l’ombelico
il che fugò ogni mio dubbio sulle sue intenzioni. Mi sistemai alle spalle di Monica
allargai le gambe e la feci appoggiare con la schiena contro il mio petto.
Nel frattempo Silvia le aveva allargato al massimo le gambe e gliele teneva
sollevate in modo che tutti i punti sensibili fossero comodamente raggiungibili dalla
sua lingua infuocata. Leccava il buco del culo, risaliva con la lingua aperta lungo
tutta la figa fino al clitoride dove si soffermava un attimo a titillarlo e poi
ricominciava dall’inizio. Monica, nonostante fosse venuta da poco, era molto eccitata e
si dimenava sotto il sapiente lavoro di lingua che Silvia le stava regalando.
Intanto anch’io contribuivo a stimolarla accarezzandole seni e capezzoli baciando
e leccando il collo e le orecchie e lei mi ricambiava mettendo una mano dietro
la schiena a masturbare la mia micia bagnata e titillare il mio bottoncino.
Quando Silvia si concentrò sul clitoride allungai le mani, afferrai le gambe
di Monica sotto il ginocchio e le sollevai ancora di più agevolando il compito
di Silvia che ormai sovraeccitata leccava e succhiava avidamente quall’anfratto
grondante di umori. Monica girò il viso verso di me e in preda all’eccitazione
mi baciò infilandomi la lingua fino in gola, tolse la mano dalla mia figa mi
afferrò la testa e la spinse contro il collo, iniziai a leccarlo e baciarlo
mentre in lei stava montando un altro orgasmo che Silvia cercava di rendere
il più impetuoso possibile. Con le mani le teneva la figa allargata in modo
che il clitoride fosse completamente esposto e scoperto, la punta della lingua
vi roteava intorno e lo martellava con colpi leggeri e veloci il tutto intervallato
da leccate a lingua tutta aperta che partivano dalla vagina e finivano a strofinare
il clitoride. Vedendo Monica ormai prossima alla fine le sussurrai all’orecchio
“adesso fammi vedere quanto sei capace di godere”, bastarono quelle poche parole
che in lei scopiò un orgasmo travolgente.
“Vengooooo…, vengooooo…, vengooooo…” urlava mentre Silvia continuava a
leccarla sempre più rapidamente finch&egrave il suo viso e la sua bocca furono inondati
da un violento schizzo che ella oscenamente bevv&egrave quanto più possibile.
Nonostante Monica fosse sfinita per la straordinaria goduta che le avevamo dato
si avvicinò a Silvia baciandola appassionatamente, poi mi prese la testa fra le mani
e mi baciò altrettanto intensamente. “Grazie” disse “siete state meravigliose mi
avete fatta godere in maniera fantastica. Ora direi che dobbiamo festeggiare
di nuovo” ed io aggiunsi “credo sia proprio un’ottima idea”.
Andai nel salone e tornai con i tre flut e facemmo un brindisi alla riuscita dei
nostri giochi erotici.
Silvia era l’unica che non aveva ancora potuto gustare il piacere di una bella venuta.
La stendemmo sul letto a pancia in giù per farle un po’ di carezze a quattro mani.
Monica si sedette a gambe aperte davanti al viso di Silvia offrendole la visione
della sua figa spalancata tenendola però distante quei pochi centimetri sufficienti
ad impedirle di raggiungerla con la lingua così da aumentare il suo desiderio.
Io mi posizionai dall’altra parte in ginocchio tra le gambe e inziai ad accarezzare
l’interno delle coscie salendo ai glutei sfiorandole la figa, ma senza toccarla,
per poi confluire sulla schiena mentre Monica partiva dalle braccia salìva fino alle
spalle e quindi scendeva ad incontrare le mie mani.
La cosa era molto eccitante perch&egrave quando le mani si incontravano le nostre teste
erano vicinissime e si soffermavano per far incrociare le lingue in un bacio.
Ad ogni passaggio Silvia apriva le gambe sempre di più in un esplicito segnale che
la sua eccitazione stava salendo. Dopo alcuni minuti il respiro di Silvia e le sue
gambe aperte al massimo mi fecero capire che dovevo fare di più. Mentre Monica
continuava con le carezze mi spostai di lato, scesi con una mano dalla schiena
nel canale che divide i glutei e mi soffermai a stimolare il buchino per poi
scendere ancora fino ad incontrare il bottoncino che era già molto eccitato,
la figa era tanto fradicia che mi bagnò tutta la mano.
Silvia sollevò il bacino per incitarmi a masturbarla, ma io avevo la mia strategia.
Avvicinai la mano alla sua bocca per farle assaggiare il buon sapore della sua figa
poi mi inchinai a leccarle i glutei spingendo la lingua verso il buco del culo e
contemporaneamente riportai un dito sul clitoride per masturbarlo con delicatezza.
Il respiro di Silvia si faceva sempre più affannoso, la figa era sempre più bagnata,
ritenni che non potevo farla soffrire oltre.
Feci un cenno d’intesa a Monica e infilai il pollice nella vagina mentre con
l’indice giocavo con il clitoride, Silvia emise un grido di intenso piacere al che
Monica le avvicinò la figa alla bocca dandole la possibiltà di soddisfare il suo desiderio.
Silvia prese il clitoride tra le labbra e iniziò a leccarlo con foga. I miei movimenti
e la sua eccitazione la portarono quasi subito ad un orgasmo così intenso che dovette
staccarsi da Monica e gridare tutto il suo piacere.
“aaahh, godooooo…., vengoooo…..” mentre io continuavo la mia azione combinata con
pollice e indice finch&egrave inarcò la schiena schizzò tutti i suoi umori e si accasciò esausta.
Dopo pochi minuti comunque si era già ripresa e ci mandava esplici segnali di avere ancora
una gran voglia di fare sesso. Anch’io ero molto eccitata e quindi avanzai una proposta
“sentite io vorrei concludere con un 69 a triangolo”. “Cosa vuol dire” chiese Monica
“semplice” risposi “ci disponiamo a formare un triangolo dove io mi gusto la figa di Silvia,
Silvia si prende cura di quella di Monica e Monica fa godere me. In questo modo ognuna
di noi deve solo impegnarsi a portare all’orgasmo la figa che le sta davanti”.
“Bellissimo” commentò Monica “iniziamo subito”. Ci sistemammo come avevo proposto; la micia di
Silvia era già fradicia per cui potei inserirle due dita senza incontrare alcuna resistenza
e iniziai a masturbarla lentamente. Monica mi stava stuzzicando il buchetto con le dita e
roteava la sua lunghissima lingua dentro la mia vagina mentre con l’altra mano mi titillava
il clitoride dandomi così continue scariche di piacere che mi attraversavano tutto il corpo.
Avvicinai la bocca al clito di Silvia e, senza toccarlo, gli facevo sentire il mio fiato caldo;
lei cercava di spingere il bacino verso di me nel chiaro intendo di indurmi a leccarlo, ma io
mi ritraevo, volevo accrescere al massimo il suo desiderio. Monica intanto aveva cambiato la sua
azione e mi stava leccando e succhiando il clitoride in un modo semplicemente fantastico,
nessuna donna riesce a farti godere come lei. Ormai in preda ad un’eccitazione fortissima
mi tuffai sul clito di Silvia cercando di imitare ciò che Monica stava facendo su di m&egrave.
Lei iniziò quasi subito a gemere di piacere la qual cosa mi fece letteralmente scatenare.
Leccavo e succhiavo il clito con un tale intensità che resistette solo pochi minuti, poi
un orgasmo travolgente. La figa schizzava umori, lei urlava e si dimenava in preda a
violente scariche di piacere mentre io, a fatica, tenevo le due dita nella vagina e continuavo
a succhiare il clitoride tenedovi premuto il viso in modo da non mollare la presa.
Al sentire le urla di Silvia anche Monica si scatenò su di me martellandomi il clito con
la lingua ad una velocità incredibile e quando capì che stavo raggiungendo l’apice del piacere
mi infilò due dita nella figa e uno nell’ano regalandomi un vero orgasmo da urlo.
Il mio corpo si scuoteva freneticamente “vengoooooo..” urlavo in preda ad un godimento
di un intensità mai provata prima. Lo devo ripetere: “Monica &egrave unica”.
Io e Silvia, seppure spompate, capimmo che dovevamo far godere anche Monica che era rimasta
a bocca asciutta. Silvia le sollevò il bacino portandolo all’altezza del viso, allargò al
massimo le gambe invitandomi a prendermi cura del clitoride mentre lei leccava il buchino
e la masturbava con le dita nella figa. Il clito era molto grosso ed io iniziai a leccarlo
lentamente facendo girare la lingua intorno. Ogni tanto lo martellavo prima lentamente poi
molto velocemente e quindi mi dedicavo a succhiarlo come quando si fa con i pompini. Lei
gradiva molto il nostro trattamento combinato, iniziò ben presto ad ansimare sempre più forte
finch&egrave anche per lei arrivò il momento tanto atteso. Inarcò la schiena, tutti i muscoli
del corpo si tesero in modo sparmodico. Tenni stretto tra le labbra il clito succhiandolo
e mollandolo molto rapidamente mentre Silvia affondava un dito nel buchino. Esplose con
un urlo rauco, ci riempi il viso con gli umori che schizzavano dalla sua tana mentre noi due
continuavamo a masturbarla e leccarla finch&egrave si accasciò esausta.
Ormai completamente soddisfatte e stanche ci addormentammo strette in un tenero abbraccio.

Al mattino ci svegliammo verso le 10, facemmo una buona colazione e Monica propose di prepararci
per fare un giro in città in attesa dell’ora di pranzo. Verso le 11 e 30 salimmo in macchina e ci
dirigemmo senza fretta verso il centro.
Ad un certo punto Monica si fermò davanti ad un sexy shop e disse: “il film l’ho comperato quì,
voglio ringraziare la commessa per l’ottimo consiglio che mi ha dato. Su venite anche voi.”
Suonò il campanello, la porta si aprì, entrammo nel negozio e davanti ai nostri
occhi si presentò una ragazza sui 25 anni di una bellezza sorprendente. Era alta circa un
metro e 70, bionda platino, due seni sodi e rotondi, vestita con una camicetta leggerissima
che evidenziava l’assenza del reggiseno e una minigonna che lasciava scoperte due bellissime gambe.
“ciao” disse rivolta a Monica “il regalo &egrave stato gradito?”. Monica rimase sorpresa e
“ma, mi riconosci?”, “certo” disse lei “mi ricordo perfettamente che sei entrata a chiedere
un consiglio per un regalo di compleanno e poi non posso dimenticare una bella ragazza come te.
A proposito, il film ti &egrave piaciuto?”. Monica, sempre più sorpresa e un po’ eccitata dai
complimenti disse: “Questa domanda la devi fare a loro perch&egrave io non l’ho ancora visto”.
Al che la commessa rivolgendosi a noi “allora vi &egrave piaciuto?”. “semplicemente splendido”
risposi e Silvia aggiunse “ci sono delle inquadrature mozzafiato veramente eccitanti”.
Sentendo queste parole la ragazza si era visibilmente eccitata, la camicetta evidenziava la presenza
dei capezzoli irrigiditi, la qual cosa eccitò pure Monica che si lanciò e disse: “visto che mi sei
simpatica, potresti consigliarmi qualcosa di molto speciale per noi?”. “Certamente, ho un oggetto
molto particolare che mi &egrave arrivato da pochi giorni. Ne ho già venduto uno e mi hanno detto che &egrave
veramente eccellente”. “Di che si tratta?” chiese Monica, e lei “vado a prenderlo e poi ti spiego”.
Si diresse verso uno scaffale, si chinò per aprire un cassetto, la cortissima minigonna si alzò
e, sorpresa, non portava le mutandine. La vista di quella giovane figa ci eccitò tanto che Silvia
sussurrò “dobbiamo farla godere”. Ritornò con in mano un pene fissato a delle cinghe, niente di
speciale pensai. Mi sbagliavo, ci spiegò che nella parte a contatto con il pube era inserito uno
stimolatore del clitoride. “E’ un congegno elettronico” disse “che rileva il movimento del fallo.
Quando lo spingi avanti e indietro per far godere la tua compagna il congegno ti masturba il
clitoride facendo godere anche te. Mi hanno detto che ti dà sensazioni meravigliose”.
Monica era fuori di s&egrave e senza indugio chiese “posso provarlo?”. “Certo” rispose la commessa “venite
che vi accompagno nella stanza accanto”. Entrammo, c’erano tre specchi disposi in modo da potersi
vedere da tutte le angolazioni, un letto matrimoniale e un appendi abiti. La ragazza ci seguì e,
rivolta a Monica, “spogliati che ti aiuto ad indossarlo bene così controllo che lo stimolatore sia
correttamente sistemato sul clitoride in modo che tu ne possa godere appieno”. Con questa scusa
le aprì bene la figa, “sei già tutta bagnata” disse “meglio così”, legò le varie cinghie
continuando con noncuranza a toccarla e a eccitarla. “ecco, adesso sei pronta. Io ritorno in negozio”.
“Ma nò” replicò Silvia “rimani con noi così puoi verificare come funziona il tuo prodotto”
“Grazie, rimango molto volentieri. Allora chi di voi due vuole essere scopata?”
“io” dissi senza esitazione. “bene, mettiti a pecora quì sul letto”. Eseguii, lei mi allargò la figa
e fece penetrare il fallo mentre con l’altra mano mi stimolava delicatamente il clitoride.
Non dissi niente, avrei voluto che quella ragazza continuasse a toccarmi, lei invece si distese
sul letto e, mentre ci osservava, iniziò a masturbarsi lentamente. Monica si muoveva dentro
di me spingendo il fallo vibrante fino in fondo regalandomi un godimento intenso che mi
faceva impazzire. Davanti a quella situazione Silvia era estremamente eccitata. Ruppe gli indugi,
si spogliò completamente, si distese sul letto scivolando sotto di me a 69 e mi offrì la sua figa
da leccare mentre lei faceva altrettanto con la mia.
Era una situazione fantastica: una donna mi stava scopando con grande maestria mentre l’altra mi
leccava il clitoride con infinita dolcezza dandomi scariche di piacere che salivano fino al cervello.
Il clitoride di silvia appariva gonfio e voglioso mentre lo stimolavo con la lingua e con le dita;
lei si dimenava ed emetteva gridolini di piacere che confermavano il suo godimento crescente.
Sentivo Monica ansimare sempre più forte mentre aumentava la velocità dei movimenti dentro di me,
segno evidente che il congegno ben posizionato dalla ragazza del negozio stava funzionando
alla grande. Capii che non potevo reggere a lungo a quella situazione. Infilai due dita nella
figa di Silvia, con l’altra mano le stimolai l’ano e poi mi tuffai a leccare freneticamente
il clito. Tese i muscoli, inarcò la schiena ed esplose in un violentissimo orgasmo, urlava
tutto il suo piacere mentre la figa schizzava umori in quantità.
Poco dopo anche Monica raggiunse l’apice del piacere mentre spingeva il fallo sempre più
velocemente dentro la mia tana. Venni contemporaneamente anch’io urlando e inondando il viso
di Silvia con i liquidi che uscivano copiosi dal mio corpo.
“Siete state fantastiche. Non avevo mai visto niente di simile” disse la ragazza “tanto che sono
venuta anch’io”. “Grazie” rispose Monica “se lo desideri ci prendiamo cura di te per farti godere
meglio che da sola”. “oh si, ne sarei proprio entusiasta. Credo che sarà meraviglioso e non
voglio perdermi questa occasione” rispose e velocemente si spogliò tutta nuda.
Monica, la più intraprendente, le si avvicinò le sfiorò le labbra con le sue e poi affondò
la lingua nella bocca della ragazza in un bacio focoso e passionale, io e Silvia iniziammo
a baciarle le braccia, la schiena, le gambe mentre le mani frugavano e toccavano dappertutto.
Volevamo eccitarla al massimo in modo da poterle donare un orgasmo indimenticabile.
La facemmo sdraiare sul letto e lasciammo che sia Monica, la più esperta, a iniziare.
La accrezzò dolcemente lungo tutto il corpo poi avvicinò la bocca a quella della ragazza
e le diede un bacio intenso e prolungato carico di voluttà. Passò più volte la lingua lungo
il collo mordicchiando ogni tanto l’orecchio, scese a succhiare i capezzoli che erano ormai
duri come il marmo continuò soffermandosi sull’ombelico e ancora giù fino al monte di venere.
La ragazza era visibilmente in preda ad una fortissima eccitazione, allargava sempre più le
gambe mostrando la fica già molto bagnata. Monica iniziò a leccarle le caviglie e su nell’incavo
del ginocchio continuò leccando e baciando l’interno della coscia. Rifece la stessa operazione
sull’altra gamba senza mai fermarsi sulla patatina. La baciò nuovamente poi riprese a leccarle
il collo, i capezzoli e giù verso l’ombelico e quando le sfiorò il clitoride ebbe un sussulto
che sembrava dovesse venire subito tanta era l’eccitazione alla quale l’aveva portata.
Io ero in piedi che guardavo estasiata quel trattamento speciale che Monica stava riservando alla
ragazza del sexy shop; quanto mi sarebbe piaciuto essere al suo posto. Silvia mi abbracciò
da dietro accarezzandomi i capezzoli e mi susurrò “ti piace guardare eh, porcellina” e io
“certo che mi piace &egrave così eccitante che sono tutta bagnata”. Questa mia frase fece scatenare
anche lei; mi strinse forte a s&egrave iniziò a leccarmi il collo, una cosa questa che mi fa impazzire.
Monica intanto martellava con la lingua il clito scapucciato della commessa poi scendeva
a leccare il buchino dietro per poi risalire lappando tutta micia a lingua larga e quindi
farla roteare intorno al clito. La ragazza stava godendo tantissimo, il respiro era affannoso
stringeva le lenzuola con le mani emettendo gemiti di intenso piacere.
Silvia scese con la mano fino al mio clito e con le dita lo tormentò in tutte le direzioni.
“Così mi fai venire” le dissi, e lei “&egrave quello che voglio. Godi tesoro godi voglio sentirti
venire come non mai”, reclinai la testa appoggiandola sulla spalla di Silvia, lei riprese
a baciarmi il collo mentre aumentava il ritmo della stimolazione, sentivo il piacere crescere
veloce e inarrestabile fino a quando un orgasmo fortissimo mi pervase tutta. “Vengooooooo…..”
urlai mentre Silvia continuava a masturbarmi sempre più in fretta finch&egrave non mi finì.
La mia fragorosa venuta portò al massimo l’eccitazione della commessa.
L’espertissima Monica prese il clitoride tra le labbra e iniziò a succhiarlo con avidità
mentre le infilava due dita nella vagina. La ragazza inarcò la schiena urlando e sbattendo
la testa a destra e a sinistra ebbe un orgasmo violentissimo, si dimenava come una forsennata
e dalla fica gli umori uscivano copiosi inondando il mento e la mano di Monica.
Fu una scena indimenticabile.
Monica si staccò le accarezzò dolcemente il ventre e chiese “ti &egrave piacuto?”.
“Si &egrave stato meraviglioso” rispose con un fil di voce.
“Ti lascio riposare perch&egrave dopo voglio ricominciare”.
La ragazza era evidentemente quella che non ne ha mai abbastanza “Si fammi godere ancora,
sei fantastica e voglio che tu continui fino a che sarò costretta a dirti basta”.
Quelle parole erano musica per Monica che, dopo una breve pausa,
riprese a far danzare la lingua tra l’ano la vagina e il clito.
A quel punto io e Silvia decidemmo di dare il nostro contributo e si sistemammo a fianco
della ragazza. Silvia la baciava intensamente con la lingua che alternativamente infilava
nella bocca per poi leccarle dolcemente il collo.
Io mi presi cura dei suoi seni leccandoli e stuzzicandoli per eccitarla il più possibile.
Monica ci sapeva fare veramente bene e dopo meno di un minuto le procurò la seconda venuta.
Si fermò, la accarezzò lungamente con incredibile dolcezza.
Riprese a leccarla sempre con maggior intensità, era intenzionata a farla godere fino
allo sfinimento. Un urlo parzialmente soffocato dai baci di Silvia comunicò
che un terzo violento orgasmo stava invadendo il corpo della ragazza.
Quando Monica, davvero insaziabile, iniziò per la sesta volta mi staccai dalla ragazza,
volevo vedere da vicino come faceva a farla godere così tanto.
Presi la gamba della ragazza, me la strinsi al petto in modo da vedere in primo piano i
movimenti di Monica. Inseriva la sua lunghissima lingua nella vagina poi risaliva a rotearla
intorno al clitoride per poi martellarlo velocemente passando quindi a leccare a lingua piatta
la figa in tutta la sua lunghezza. La ragazza emetteva gemiti di piacere sempre più frequenti
mentre io le accarezzavo delicatamente l’interno della coscia. Ero eccitatissima, afferrai
il piede che tenevo stretto a me e iniziai a passare la lingua tra le dita. Capii subito che questo
la stava eccitando moltissimo, continuai e con una mano scesi a stuzzicarle l’ano. La reazione
ci segnalò che stava montando un orgasmo fortissimo. Monica le prese il clitoride tra le labbra
succhiandolo voracemente. La ragazza urlava dal godimento e si dimenava violentemente mentre
Monica non mollava la presa sul bellissimo bottoncino e continuava a succhiarlo senza sosta.
Quando infilai un dito nel buchino lei esplose in un orgasmo di un’intensità incredibile,
urlava tutto il suo godimento, dalla figa uscivano schizzi continui e abbondanti
fino a quando non crollò sfinita.
“Basta vi prego sono distrutta. Mi avete fatto godere come mai mi era capitato prima”.

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