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La Storia di Monica – Cap. 4.6 – Anna e Sabrina

By 1 Ottobre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Anna mi raccontò d’aver conosciuto Sabrina, una sua coetanea anche lei lesbica, con la quale aveva avuto un rapporto molto insoddisfacente, perchè nessuna delle due voleva prendere l’iniziativa, preferendo restare entrambe passive in tutti i sensi.
“Magari tu potresti darci qualche consiglio, anche perchè io non so davvero cosa fare.” concluse un po’ sconsolata.
“Non vedo perchè dirti di no.” le risposi pensando già al suo bel culo che sarebbe stato presto di nuovo mio “Venite da me domani sera alle nove, e mi raccomando la puntualità.”
Lei accettò senza alcun’esitazione il mio invito, e non mi rimase che preparare qualche gioco da usare con loro.
Com’era facilmente prevedibile arrivarono con qualche minuto d’anticipo, e subito mi fu evidente la differenza fra le due. Anna era sicuramente più bella, e con un fisico meglio definito, ma in compenso Sabrina, il cui caschetto biondo era alquanto fuori moda, si era truccata con più cura, scegliendo poi un semplice abito grigio, che le scendeva senza mettere in alcun modo in risalto le sue rotondità. Anna invece era nel più classico “un jeans e una maglietta”, anche se fin troppo attillati, il che rendeva ancor più meraviglioso il suo sedere.
Dopo esserci salutate in modo fin troppo formale, Anna portò subito la discussione sull’eccessiva passività della coppia, facendomi un assist non da poco.
“Credo che le parole servano a ben poco.” dissi tagliando nettamente il suo discorso “Ora ti spogli e ti metti a pecora su quel tavolo.”
“Ma io credevo che…” protestò debolmente Anna.
“Forse non ci siamo capite, o ti spogli o te ne vai.”
Anna ubbidì senza emettere un solo fiato, e una volta che si fu sistemata carponi sul tavolo ,presi un piccolo plug che, dopo averlo leggermente bagnato con la lingua, le infilai senza alcuna grazia nel retto
“Dimmi Sabrina vederla così ti eccita ?” chiesi alla ragazza che quasi non credeva ai suoi occhi.
“Sì e poi è bellissima.” mi rispose quasi balbettando.
“Vorresti essere al suo posto ?”
“Non so però non posso dire di no.”
“Allora leccale il culo, fammi vedere come sei brava a far godere una donna.”
Sabrina s’avvicino timidamente al sedere di Anna, per poi darle dei piccoli baci sulle chiappe.
“Ti ho detto di baciarle il culo o di leccarglielo ?” le dissi con un po’ di rabbia, prima di darle un sonoro ceffone sul sedere “Guarda che quello che ho detto a lei vale anche per te, quindi o fai quello che dico o te ne puoi anche andare.”
La biondina iniziò a passare la lingua intorno al plug, facendo ben presto gemere di piacere Anna, che alzò il volume quando le infilai due dita nella passera. Per favorire Sabrina tolsi il plug dall’ano dell’amica a cui lo diedi per leccarlo, rimanendo un po’ sorpresa nel vedere la prima metterci l’anima nel leccare il buchetto ormai libero.
“Infilale due dita dentro.” dissi a Sabrina tenendo aperte le chiappe di Anna con le mani.
La ragazza perso ormai ogni freno inibitore, non solo sodomizzò con le dita l’amica, ma continuò a leccarle l’apertura posteriore, usando la lingua come se fosse un terzo dito. Anna mentre gemeva dal piacere, cercava il mio sguardo per cercare di capire cos’avrei fatto in seguito, ben sapendo di come amassi godere del suo bel culo.
“Stai tranquilla che non ti faccio tornare a casa senza averti rotto un po’ il culo.” le mormorai in un orecchio “Solo prima voglio vedere quant’è troia la tua amica.”
“Credo sia il momento che tu prenda il suo posto.” dissi a Sabrina che penso non aspettasse altro.
Le due ragazze si scambiarono posizione, e non appena la biondina fu carponi sul tavolo, Anna le abbassò le mutandine sino alle ginocchia, alzando poi il vestito e scoprendo così il sedere della ragazza. Anche se un po’ in carne, il culo di Sabrina aveva una sua particolare bellezza, ma soprattutto aveva l’aria di essere “ben stretto” e quindi molto appetibile.
“Rossa lecca bene il culo della tua amica, non so perchè ma credo che stasera lo voglia usare per farci vedere quant’è maiala dentro.”
Anna aprì con le mani le chiappe di Sabrina per poi leccarne il solco, ma soprattutto la rosetta che tanto mi stava stimolando. Vedendo il mio dito girare intorno al buchetto della biondina, Anna cercò d’aprire ancor di più le natiche della compagna di giochi, quasi ad invitarmi a sodomizzarla, cosa che feci trovando un po’ di resistenza.
“La cosa si fa interessante.” dissi infilando il dito nella bocca di Anna, che lo succhio come se fosse un piccolo cazzo. “La maiala ha il culo stretto, anche se non credo ancora per molto. Tu continua a leccarglielo mentre prendo qualcosa di più diciamo sostanzioso.”
Nel cassetto dei dildi cercai qualcosa di adatto per l’occasione, scegliendo alla fine un bel fallo composto da sette palline di dimensione crescente dalla punta sino al manico, che sembrava l’ideale da usare nel culo di Sabrina.
Per non farle solo male presi anche un barattolo di lubrificante, che usai abbondantemente sia intorno all’ano, sia facendone entrare un po’ nel retto, ma soprattutto cospargendone le prime palline del fallo.
“Dimmi mia bella biondina, cosa vuoi che faccia con questo bel fallo ?” chiesi a Sabrina senza nascondere un certo sarcasmo.
“Che me lo infili nel culo ?” mi rispose con un filo di voce.
“Non ci siamo, se parli così piano scoperò la tua amica, che è inutile dirlo, non aspetta altro.”
“No scopa me !” mi disse questa volta facendosi sentire più che bene “Però ti prego, fai piano.”
Non volendole farle male feci entrare solo le prima due palline, lasciandole dentro per un po’, in modo che s’abituasse alla loro presenza. Quando feci entrare la terza le uscì un piccolo gemito di dolore, che però fu subito seguito da uno ben più forte di piacere. Alla fine la sodomizzai solo con cinque palline, ma che erano più che sufficienti per farla sobbalzare ad ogni penetrazione. Senza che dicessi nulla, Anna prese a leccarle la fica, piegandosi sul tavolo e mettendomi così a disposizione anche il suo culo.
“Scommetto che non vedi l’ora di prendere il suo posto.” dissi ad Anna dandole una pacca sul sedere “Ma stai tranquilla che il culo lo sfondo anche a te, prima però lo voglio scaldare a modo mio. Intanto adesso pensa solo a farla godere sempre che nei sia capace.”
Quando compresi che Sabrina era ormai prossima all’orgasmo smisi di fotterla, lasciandole però il fallo nel retto, quindi feci salire anche Anna sul tavolo per farle baciare.
“Ora mia cara Sabrina è il momento di far godere questa gran bella troia. Lo so che volevi di più, ma credimi se ti dico che avrai quello che vuoi, solo con tanta tanta calma. Intanto ti tolgo il fallo per metterti qualcosa di più comodo, così il culo non ti si ristringe troppo.”
Sostituii il fallo con un plug non troppo grande, quindi feci scendere Sabrina dal tavolo, per potermi dedicare ad Anna. Senza perdere troppo tempo la sodomizzai usando sei palline del fallo, ma lei non protestò in alcun modo, anzi i gemiti che le uscirono dalla bocca erano tutto tranne che di dolore.
“Vedi Sabrina come gode questa vacca con qualcosa nel culo ? E credimi questo è ancora piccolo rispetto alle mazze che uso di solito con lei, ma del resto Anna anche se lesbica è una vera troia da culo, non è vero puttana che non sei altro ?”
“Sì Monica però non smettere voglio godere !” mi rispose quasi urlando i suoi desideri.
“Sabrina fammi vedere come fai godere questa cagna.” le dissi portandole la mano sul manico del fallo.
La ragazza continuò a sodomizzare l’amica come avevo fatto io, riuscendo anzi ad infilarle tutte e sette le palline nel culo.
Tornai al cassetto dei giochi per prendere un paio di falli un po’ più piccoli, ma soprattutto uno strap-on abbastanza grande, che indossai dopo essermi sfilata la gonna e le mutandine, prima di tornare dalle due schiavette.
“Bene mie care troie, adesso ci divertiamo sul serio. Vi voglio tutte e due a pecora sul divano senza sentire un fiato.” ordinai loro tenendo i falli in mani come se fossero due bastoni.
Le due ubbidirono mettendosi in modo che potessi meglio approfittare di loro, cosa che iniziai a fare infilando loro un fallo nella passera.
“Siete così bagnate che questi cazzi entrano senza che debba fare alcuno sforzo. Ora prendeteli in mano e scopatevi da sole, mentre io vi rompo il culo.”
Anna non fece quasi in tempo a toccare il fallo che aveva nella fica, che le sfilai quello che le avevo lasciato nel culo, per infilarci dentro tutto lo strap-on. Dopo un paio d’affondi molto violenti, la ragazza non riuscì più a trattenersi, ed iniziò a gemere dal piacere, facendomi eccitare ancor di più.
“Cazzo quanto sei puttana !” la rimproverai dandole una manata sulla chiappa “Due cazzi dentro e godi senza ritegno. Ora vediamo se la tua amica è più troia di te o se invece fai schifo solo tu.”
Sabrina mi guardò con un certo timore, ma io non esitai un attimo nel toglierle il plug e incularla con lo strap-on, esattamente come avevo fatto coll’amica.
“Mi fai male.” provò a protestare cercando d’impietosirmi.
“Stai zitta che hai un lago fra le gambe.” le risposi passandole una mano sulla passera “L’unica differenza con quella troia è che tu il culo l’hai usato di meno, ma non dirmi che non stai godendo perchè non è vero.”
Continuai a lungo a sodomizzare alternativamente le due ragazze, senza far loro mai mancare una buona dose d’insulti e schiaffi sulle chiappe. Loro due del resto non smisero mai di masturbarsi con i falli che gli avevo dato, così come non nascosero gli orgasmi che ebbero uno dopo l’altro.
Mi fermai solo quando fui stanca di vederle godere, e con la voglia d’avere anch’io almeno un orgasmo degno di questo nome. Sfilai quindi loro i falli dalla passera, per poi farle inginocchiare per terra e potermi sedere sul divano.
“Leccatemi la fica e fatemi godere.” dissi loro togliendomi lo strap-on e annusando uno dei due falli.
Anna e Sabrina fecero quasi a gara a chi mi leccava meglio la fica, mentre io leccavo avidamente i due simulacri pregni dei loro piaceri. Alla fine me ne infilai uno dentro la passera, e dopo pochi colpi di mano, arrivai all’orgasmo, che le due bevvero direttamente dalla fonte.
“Rivestitevi e andate via, per oggi la sala giochi chiude.” dissi accarezzando le loro teste “Anche se sono sicura che ci rivedremo quanto prima.”
In realtà avevo voglia di continuare, ma non con loro due fra i piedi. Infatti dopo che uscirono dalla mia alcova, tornai sul divano e presi due falli per poi mettermi carponi. Il primo scivolò dentro la fica, mentre quello con le palline mi riempì il retto senza troppi problemi, ancora bagnato dal precedente utilizzo. Inizia a masturbarmi come una pazza, senza darmi un attimo di respiro, se non quando ebbi un nuovo orgasmo, questo molto più violento del primo, che mi fece scivolare sul tappeto senza più alcuna forza.
Impiegai diversi minuti per riprendermi, poi non mi rimase che rivestirmi e tornare al mio appartamento, cercando di pensare al programma di lavoro del giorno dopo.
“Ma chi cazzo se ne frega del lavoro.” dissi a me stessa buttandomi sul letto “Domani mi ci vuole una bella scopata, il resto è solo un contorno.”

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