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Racconti Erotici Lesbo

La storiq di Giada

By 5 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Cammino veloce, la sera &egrave scesa e non voglio di certo farmi sorprendere al buio nel parco, e poi non sono dell’umore adatta per fare incontri, sono pronta a sbranare il primo che si azzarderà a rivolgermi la parola, sono incazzata con il mondo intero, nel senso più vero della parola.
Però ad essere franca, la mia piccola parte di torto ce l’ho anche io, mi sono cacciata da sola in una situazione ingarbugliata.
Quel bellimbusto incontrato casualmente in un bar, mi aveva attaccato un bottone, che non finiva più, colmandomi di complimenti, sulla mia eleganza, sulla mia avvenenza, sulla mia aria sensuale ma di classe, con i suoi sorrisi malandrini mi aveva lusingata, per giorni me lo ritrovavo quando la mattina, prima di andare in ufficio, mi fermavo al bar per un cappuccino con cornetto.
E fin lì, non ho niente da rimproverarmi, mi ha corteggiata e come era un bel uomo, circa 35 anni, alto, fisico sportivo, moro con occhi verdi, la cosa mi piaceva.
Uscivo, ancora ferita e vulnerabile, bisognosa di rassicurazioni, da una storia durata tre anni e finita male, quello figlio di buona donna, mentre parlavamo di matrimonio, ha messo incinta un’altra e l’ha sposata, accompagnato all’altare dei fratelli della troietta.
Per giorni e giorni il bellimbusto mi ha corteggiata, senza ottenere niente, ero diffidente, mi piaceva essere corteggiata, ma poi mi bloccavo, poi un giorno le mie difese sono cadute e ci sono andata a letto, sono stati giorni di follia e di passione.
E’ andata bene per alcune settimane, finché ha iniziato a non farsi vedere per giorni, col pretesto del lavoro, ed io ci credevo, avevo sentito alcune voci che parlavano di una moglie, ma non ci volevo credere, mettendo il tutto sul conto dell’invidia, ed &egrave lì che sta la mia parte di torto, non ho avuto il coraggio di chiedere spiegazioni, incoscientemente avevo paura della risposta.
Finché oggi, per puro caso, uscendo dall’ufficio, l’ho visto con una bella donna a braccetto, non mi sono fatta vedere, ma un mio collega, che non sapeva che lo conoscevo, vedendo il mio guardo sorpreso, mi ha detto
‘Guarda Giada, guarda bene quel tizio lì, e scappa se ti si fa vicino, quel fottuto bastardo ha tutte le fortune, una moglie bella, innamorata e ricca che lo mantiene, finge di lavorare nell’azienda di famiglia, fa il PR, le uniche relazioni che fa sono con le donne, si lascia dietro una scia di cuori infranti, &egrave come l’AIDS, se lo conosci lo eviti.’
Una volta ancora il mondo mi casca addosso, sono proprio sfigata, eppure non sono da buttare via, 27 anni, sono alta 1,75, peso sui 50 kg., castana chiara, capelli lunghi, occhi azzurri, una terza piena, gambe lunghe e ben tornite ed un lato B che attira gli sguardi, un corpo tonica dovuto ad anni passati a frequentare una scuola di danza, e la piscina, ma che ho fatto di male per meritarmi tutto questo?
Arrivata a casa, mi rifugio in camera da letto e piango a lungo, la mia vita &egrave distrutta e sono disperata.
Comunque, con gli uomini ho chiuso, sono stanca di soffrire per loro, e se proprio non posso farne a meno mi comprerò un vibratore, su internet ce ne sono in offerta per tutti i gusti, spedizione in pacco anonimo, almeno questo, fino a quando sarò attenta a cambiare le batterie, non mi tradirà.
Dopo aver pianto tutte le lacrime del mio corpo, mi scuoto e mi alzo dal letto, mi spoglio ed indosso una vestaglietta leggera, non ho fame, mi sento lo stomaco chiuso e non so che c…o fare.
Non voglio guardare laTV, telegiornali che più che parlare di disgrazie non fanno, ed a me bastano le mie senza vedere quelle degli altri, o programmi di varietà, alcuni dei quali sono proprio la quintessenza della stupidità, o melense storie d’amore e di buoni sentimenti, insomma niente in grado di attirare la mia attenzione o di sollevarmi il morale.
E così vado ad accendere il computer, guardo la mail, niente di interessante, solo spam, sto per chiudere quando il campanello mi annuncia l’arrivo di un messaggio … &egrave Ivana … ci conosciamo da una vita, &egrave la mia amica del cuore, potrei dire che da l’asilo siamo sempre state insieme, alle elementari, alle medie, alle superiori ed anche a l’università, poi ci siamo perse, lei si &egrave trasferita in un altra città, ed ora ci sentiamo di tanto in tanto.
Ivana mi scrive che a fine mese tornerà a vivere qui, e mi chiede se la posso ospitare per pochi giorni, il tempo di trovare una sistemazione.
Ringrazio il cielo, la compagnia di un amica come Ivana &egrave proprio quello che mi serve ora.
Non esito e le rispondo che l’aspetto a braccia aperta.
Almeno una buona notizia prima di andare a letto.

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Passano un paio di giorni ed ecco che arriva Ivana, &egrave l’esatto contrario di me, io sono castano chiaro, lei &egrave mora, io sono bianca di pelle, lei &egrave di carnagione olivastra, io ho gli occhi azzurri, lei li ha neri, sono alta 1,75, lei non raggiunge 1,70, io ho una terza di seno, lei una quarta abbondante, ha belle gambe e un lato B spettacolare.
Ci abbracciamo, bacetti a volontà e, anche se non lo so ancora, lei si installa comodamente nella mia vita.
Mi racconta tutto come ha passato gli ultimi anni lontano da qui, ma ora ha ottenuto l’avvicinamento, lei insegnerà economia e diritto amministrativo nel locale Istituto Tecnico Commerciale.
Mi parla di sé, mi dice di tutto, ma cosa strana, tralascia completamente il lato sentimentale della sua vita, da parte mia, ad eccezione delle mie disavventure amorose, non ho granché da raccontarle, lei sa già che sono socia di uno Studio di Commercialisti Associati, non &egrave poi una cosa tanto eccitante, comunque non di più dell’insegnamento.
Così le racconto del mio mancato matrimonio, e lei ride immaginando la scena dello sposo accompagnato all’altare da quattro picciotti ben deciso a salvare l’onore di quella troietta della loro sorellina.
Mi rincuora dicendo che tutto sommato mi &egrave andata bene, se quell’incidente capitava dopo il nostro matrimonio sarebbe stato peggio, &egrave un punto di vista razionale ma non placa la mia delusione.
Quando le racconto del bellimbusto mi ascolta seria e fa un unico commento, non bisogna mai fidarsi degli uomini.
E così inizia a parlare di lei, ma solo un po’, più che dire allude, capisco che nasconde qualcosa ma non voglio essere indiscreta e non faccio domande.
Ora bisogna pensare alla sistemazione, la mia &egrave una casa piccola, avrei anche una stanza libera, ma non &egrave arredata ed &egrave ingombra di tante cianfrusaglie accumulate lì nel tempo e, come io sono del tipo di quelli che non buttano via mai niente, si può immaginare la montagna di roba raccolta lì.
Non vorrei neanche farla dormire nel tinello, non possiedo un divano letto, il mio &egrave un piccolo divanetto a due posti piazzato di fronte al televisore.
Così non vedendo altra soluzione, le dico che purtroppo dovremo dormire nello stesso letto, sperando che non le sia di disturbo.
Lei mi guarda divertita
‘E che problema c’&egrave? a meno che il problema non sia tuo, io non lo vedo.’
E così &egrave deciso dormiremo insieme, ci prepariamo per la notte, io dopo essere passata in bagno per lavarmi i denti e fare il bidet, indosso un pigiama di flanella, comodo ma per niente sexy.
Invece Ivana va in bagno, non so cosa ci fa, perché sembra non dover uscire più … finalmente arriva … rimango a guardarla direi fulminata … indossa un baby doll trasparente che non nasconde niente.
Con la massima naturalezza viene a coricarsi al mio fianco, mi guarda con un aria direi di riprovazione, poi ridendo dice
‘Giada, se &egrave questo il tua abbigliamento notturno, non ti devi meravigliare se gli uomini scappano.’
Aggrotto la fronte, ma lei non mi lascia il tempo di protestare
‘Dai scherzavo … non prendetela … l’importante &egrave che tu stia bene, e poi qui non ci sono uomini.’
‘No non ci sono uomini … e non intendo portarne neanche uno, ho chiuso con loro.’
Lei solleva il busto poggiandosi su di un gomito
‘Dai non dire queste cose, hai 27 anni … non puoi fare voto di castità a questa età … io comunque non ce la farei, ho bisogno del mio piacere fisico.’
‘Certo credo che anche io avrei grosse difficoltà a rimanere casta … mi comprerò un dildo su internet.’
‘Giada tesoro, un dildo va bene se siamo in due a giocare, da sola, passato il momento dell’orgasmo, &egrave abbastanza triste, viene a mancare un po’ di tenerezza,’
Rimango pensierosa, in fondo a pensarci bene ha ragione, ma cosa intendeva dicendo in due?
Il discorso finisce lì, si spengono le luci, ci auguriamo la buona notte e ci giriamo per dormire.
Ma io non dormo, mi rimane quel pensiero in mente, ‘in due’, poi improvvisamente mi &egrave chiaro … che stupida che sono .. possibile che alla mia età non riesca a capire certe cose al volo
Mi addormento, ma il discorso non &egrave uscito dalla mia mente e sogno …. sogno di essere nuda con le gambe spalancate e Ivana, nuda anche lei, che mi spinge un enorme dildo nella fighetta … vengo fremente.
Devo essermi mossa forte e mugolato e gemito parecchio, perché ho svegliato Ivana … mi scuote … apro gli occhi e la vedo che sorride maliziosa.
‘Allora porcellina … hai fatto un bel sogno eh! non negare, ho visto e sentito però non ho capito con chi sognavi .. me lo dovrai dire ricordatelo, ora dormi.’
Mi da un bacio fugace sulle labbra e spegne la luce.
Mi passo le lingua sulle labbra per cercare il sapore di quel bacio che mi turba, non lo trovo e mi addormento cercandolo ancora

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La presenza di Ivana &egrave una vera fortuna per me, con le sue chiacchiere e le sue insinuazioni un po’ osé, distoglie i miei pensieri dalle mie disgrazie amorose.
Durante il giorno non ho il tempo di compatirmi, le pratiche da sbrigare, le telefonate e gli incontri con i clienti mi occupano a tempo pieno, ma con la sera arriva l’ora della malinconia e dei rimpianti, e allora apprezzo la presenza di Ivana,
Lei cerca in tutti i modi di tenermi allegra, mi racconta episodi divertenti, a volta anche piccanti, e poi presto o tardi torna sempre sul suo argomento preferito, ossia chi c’era con me in quel sogno e cosa avevo sognato davvero.
E’ imbarazzante, lei sa che si &egrave trattato di un sogno erotico, mi sarebbe difficile negarlo, dato che ha assistito al mio orgasmo, ma non voglio confessare di aver sognato di trovarmi nuda con un altra donna intenta a scoparmi con un grosso dildo, e men che meno ammettere che &egrave lei la donna del mio sogno.
C’&egrave comunque una cosa che mi fa pensare, quando la sera per andare a letto, Ivana si presenta con quel baby doll trasparente mi sento turbata, vorrei toccarla … &egrave un sentimento strano, di preciso non saprei cosa fare … toccarla … ma come? ma dove posare le mie mani? sul suo seno … ecco cosa vorrei fare, baciarle le tette, leccarle, succhiarle i capezzoli, queste sono le cose che vorrei fare.
Ho smesso il pigiama di flanella, sostituendolo con una camicia da notte di cotone, lunga fino a metà coscia, senza maniche e dalla scollatura quadrata, mi &egrave valso un sorriso ed uno sguardo di approvazione.
E poi c’&egrave una cosa che mi manda fuori di testa, quando sono soggetta a crisi di malinconia, o peggio ancora, di pianto, Ivana mi abbraccia, mi culla. mi coccola coprendomi il viso di bacetti, ma asciuga le lacrime, mi accarezza, mi sussurra paroline dolci all’orecchio, ed io con il viso appoggiato sul suo morbido seno devo farmi forza per non baciarlo, leccarlo o succhiare quei bei capezzoli rosei.
E lei di certo se ne &egrave accorta, perché giorno dopo giorni, la scollatura si allarga, e quel seno &egrave sempre più scoperto.
E poi, questa sera, trovandomi davanti al viso un capezzolo, senza neanche pensarci spingo la punta della lingua per toccarlo, Ivana non dice niente, si limita a stringermi la testa un po’ più forte contro quel bel seno.
Resa più audace da quello che mi sembra un tacito permesso. mi azzardo a stringere il capezzolo fra le labbra e a succhiare.
Ivana abbassa il viso e mi da un bacio in fronte, poi dopo un po’ mi mette in bocca l’altro capezzolo.
‘Ti piace succhiarmi le tette amore? succhia tesoro.’
E così trovo il coraggio di accarezzarle quelle meravigliose tette, oggetto della mia bramosia da quando le avevo viste per la prima volta.
Ora so cosa voglio, ora so cosa fare, e da succhiare i capezzoli passare a baciare e a leccare le tette il passo &egrave breve.
Allora Ivana mi prende il viso fra le mani, mi fisso dritto negli occhi e mi bacia, un bacio lungo, sensuale, erotico, snervante, che mi lascia senza fiato, mi dice
‘Giada tesoro, mi vuoi? se &egrave sì prendimi, ma non giocare con il mio cuore, non lo sopporterei.’
Non so né cosa dire e neanche cosa fare, non ho mai pensato a fare un giorno l’amore con una donna. ovviamente ho sempre saputo delle lesbiche, ma lo avevo sempre considerato una deviazione contro natura.
Faccio l’unica cosa che mi pare logica, l’unica cosa che certamente so fare, mi stringo più forte a lei e cerco la sua bocca, avendola trovata, spingo la lingua fra le sue labbra socchiuse.
Esploro la sua bocca, bevo la sua saliva e le do la mia da bere, le mordicchio il labbro inferiore, ci stacchiamo quando non possiamo più resistere in apnea, dobbiamo riprendere fiato.
Ci fissiamo in silenzio, forse lei aspetta le mie parole, così come io aspetto le sue, mi sorride
‘Giada tesoro, sei sicura di volerlo … non sarà facile, i giudizi della gente, i preconcetti .. lo devi sapere … io lo so … ci sono già passata, pensaci bene.’
Ora capisco quello che teneva nascosto, ma che importanza ha, io con lei ci sto bene e la voglio.
‘Ivana amore, dei giudizi della gente e dei preconcetti, non me ne può fregare di meno, voglio essere amata e felice, non voglio più soffrire per amore, ma non voglio un avventura, non &egrave un capriccio, io ti voglio per tenerti per sempre.’
Lei mi sorride e mi abbraccia per stringermi forte al suo petto, mormora
‘E così sia’
e mi bacia.
Ora sono impacciata, non so come comportarmi, devo andare per tentativi, fidarmi del mio istinto, so cosa piace agli uomini, ma cosa piace alle donne? non ci ho mai pensato, però una cosa la so, cosa piace a me … e quindi probabilmente piacerà anche alle altre donne.
Non ci penso oltre e bacio Ivana sul collo, le mordicchio e le titillo il lobo dell’orecchio e sembra funzionare, sento la sua mano premere sulla mia nuca.
Poi la situazione cambia, Ivana rendendosi conto della mia inesperienza, mi abbraccia e mi rovescia sulle schiena, mi attira sotto di lei e scostandomi le cosce preme la sua fighetta sulla mia.

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Il contatto della fighetta di Ivana premuta sulla mia mi provoca come una scossa elettrica, non credevo che fosse una cosa possibile, non saprei spiegare l’effetto che mi fa, ma sentire i suoi umori bagnarmi e poi mescolarsi con i miei mi fa schjzzare in orbita.
Sentire poi i nostri umori mescolati colarmi sul perineo, fino a raggiungere il mio buchino &egrave una sensazione incredibile.
Ora &egrave sdraiata sopra di me, le sue tette schiacciate sulle mie, il suo pancino premuto sul mio ed io, d’istinto, le cingo la vita con le mie gambe, come se fosse un uomo intento a scoparmi.
Le nostre bocche sono incollate … non riusciamo a smettere di baciarci.
Ivana agisce molto lentamente, sa che &egrave la mia prima esperienza, e vuole che sia una cosa indimenticabile.
Solleva il busto e mi bacia sul collo, mi succhia lentamente i lobi delle orecchie, abbassa il viso e mi bacia il seno, mi mordicchia e poi mi succhia i capezzoli, provocandomi delle scosse che, dalle tette salgono al cervello e scendono fino alla mia micina, facendo sgorgare la mia fonte.
Comincio a non capire più niente, mugolo … gemo … mi agito scomposta pronunciando parole e frase. senza senso
Mi lecca sotto le ascelle, con la punta della lingua disegna arabesque sul mio busto, lasciando una scia di saliva, si ferma a stuzzicarmi l’ombelico, appoggia il viso sul mio pancino e lo bacia.
Inconsapevolmente allargo le cosce aspettando la sua lingua, invece questa va a leccarmi l’interno delle cosce, poi la piega posteriore della ginocchia, se continua così diventerò isterica … si ferma su i piedi per succhiarmi le dita una ad una,
E’ una vera tortura non resisto più, fra un rantolo ed un gemito riesco a mormorare
‘Basta Ivana … mi fai morire così … amoreeee.’
E solo allora, ritenendo di avermi completamente soggiogata alle sue voglie, posa la bocca sulla mia micina.
Un altra scossa mi percorre tutta, mi impasto le tette, mi torturo i capezzoli, apro la bocca per urlare, ma non esce alcun suono, non ho più fiato, riesco appena a gemere.
Mi mordicchia le grandi labbra, con le dita le apre e succhia le piccole labbra, picchietta il clito con la punta della lingua, questo si gonfia e sento i suoi dentini stringerlo, non so più niente, non capisco più né chi sono né dove sono .. fluttuo nello spazio in preda agli spasmi dell’orgasmo.
Lentamente torno in me, mi sembra di emergere da acque profonde, svuotate di ogni energia … &egrave questo l’amore fra donne?
Nessuno mi aveva mai ridotta così.
Ivana mi stringe al suo seno, non dice niente, mi copre di bacetti teneri, mi accarezza, mi culla e mi coccola.
Apro la bocca per parlare, ma lei gentilmente, mi mette un dito sulle labbra
‘Non parlare tesoro, prima recupera il fiato, respira forte, accidenti Giada non ho mai visto nessuno godere come te, sei una forza della natura, mi hai spaventata, credevo che tu fossi svenuta.’
Riesco a sorridere e con voce piana le dico
‘Ti sei spaventata amore? ma chi stato a ridurmi in questo stato, lo so io … una certa Ivana ,,, lo sai chi &egrave?’
Lei ride, mi stringe e mi bacia sulle labbra
‘Dai non lamentarti che ti &egrave piaciuto … dimmi la verità.’
‘Certo che mi &egrave piaciuto, credo che si &egrave visto … sai una cosa? non credevo fosse possibile un piacere così fra donne.’
‘Un piacere come amore?’
Mi stringo a lei
‘Ivana … ho visto il paradiso … mi hai portata sull’Olimpo, credevo di sapere … ma ho scoperto di aver ancora molto da imparare, prima di raggiungerti.!
Sorride maliziosa
‘Imparerai sono certa … sei predisposta ….. hai buone possibilità.’
Intanto torna ad accarezzarle il seno, mentre l’ascolto glielo bacio, glielo lecco, le mordicchio piano e le succhio i capezzoli.’
E lei mi mette la mano sulla nuca per tenermi su di sé.
Oramai sono rinfrancata e le mie mani viaggiano sul suo corpo, esplorandolo.
Quando la mia mano si stringe a conchiglia sul suo fiore sussulta e scosta le cosce.
Inizio ad imparare, certo che prima di diventare abile come Ivana mi ci vorrà un po’ di tempo, ma ci metterò tutta la buona volontà, e poi ho una brava maestra.
Ora sento le mie palpebre pesanti dal sonno, cerco di lottare per rimanere .ù
sveglia e procurare almeno un po’ di piacere ad Ivana.
Lei sa in quale stato mi ha ridotta, e quindi sa che non deve aspettarsi granché da me, e piuttosto che una cosa fatta male preferisce aspettare.
Mi culla e mi coccola per accompagnarmi nel sonno.
Sprofondo nel sonno e sogno di prati dorati percorsi mano nella mano con Ivana.

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La luce del sole che filtra tra le lamelle della tapparella mi colpiscono in viso e mi svegliano, sono ancora stretta avvinta ad Ivana, il viso posato sul suo seno, tanto vicino al capezzolo che mi verrebbe la voglia di stringerlo fra le labbra, ma domino i miei istinti lussuriosi e scivolo lentamente da sotto le lenzuola e corro a chiudermi in bagno.
Faccio tutto quello che la natura comanda, mi faccio la doccia, mi asciugo, indosso una vestaglietta leggera e vado in cucina.
La moka sul gas borbotta ed il profumo del caff&egrave si espande, preparo le tazzine sul tavolo, lo zucchero, le fette biscottate ed il burro.
Un leggero rumore alle mie spalle … mi volto … nella luce della porta
vedo Ivana, non si &egrave neanche preso la briga di coprirsi … &egrave nuda e mostra tutto lo splendore del suo corpo … per un attimo mi manca il respiro e la mia micina si agita e freme.
Scuoto il capo, allargo le braccia e Ivana viene s rifugiarsi nel mio abbraccio … un bacio leggero sulle labbra e domanda
‘Buongiorno amore … hai dormito bene?’
Rispondo sorridendo
‘Buongiorno tesoro … ho dormito bene … e tu?’
‘Sì … sì … ho dormito molto bene.’
Si interrompe guardandomi con quel suo sorriso malizioso sulle labbra
‘Hai fatto bei sogni?
Scuoto appena il capo pensando – accidenti ma quella ce l’ha proprio con i miei sogni – rido.
‘Ho sognato … erano sicuramente bei sogni perché non mi sono svegliata spaventata.’
Intanto verso il caff&egrave nelle tazzine, e dopo aver rimesso la moka sulla cucina mi siedo … sembra che lei non aspettava altro … viene a sedersi sulle mie
ginocchia … si sistema bene e mi passa un braccio al collo.
Il sentire le sue cosce nude ed il suo culetto, anche questo nudo, sulle mie
cosce mi fa l’effetto di una frustata, un fremito mi percorre tutto il corpo
dalla micina al cervello passando ovviamente per le tette che si gonfiano ed i capezzoli che si ergono duri.
Ovviamente Ivana se ne accorge
Mi sussurra all’orecchio
‘Ti piace eh porcellina! sentirmi nuda su di te … dai dimmelo!’
‘Sì mi piace …’
‘Ma dai tesoro rispondi bene … sì mi piace detto così non significa niente, bisogna essere più precisa amore.’
La fisso, un po’, per sfida
‘Sì mi piace sentire il tuo culetto nudo su di me.’
Ecco l’ho detto, mi meraviglio … sto diventando spudorata … senza ritegno.
Ivana ride … mi da una strizzatina alle tette e si alza lasciandomi delusa, ma lei &egrave più assennata di me, si siede a tavola per mangiare e bere il caff&egrave.
Mi richiama alla realtà
‘Forza amore … bevi il caff&egrave e vestiti o farai tardi in studio.’
Annuisco …. ha proprio ragione … devo muovermi … c’&egrave un tempo per ogni cosa … ed ora non &egrave il tempo per fare l’amore.
Bevo il caff&egrave e vado in camera a vestirmi, ed ecco che Ivana mi segue,
guarda curiosa quello che mi preparo ad indossare, scuote il capo … sembra non apprezzare le mie scelte.
‘Giada fermati amore … ma non hai niente di più sexy da indossare? hai solo quelle mutandine di cotone bianco?’
La guardo sorpresa
‘Sì … perché? cosa hanno che non va le mie mutandine?’
‘Amore sono mutandine da educanti … mi piacerebbe poterti immaginare con un perizoma di velo e pizzo … oppure con un tanga con ricamato un cuore sul triangolino che copre la tua fighetta … capisci?’
Rido
‘Amore puoi immaginarmi come vuoi … anche senza mutandine se vuoi.’
Sembra delusa dalla mia risposta
‘Giada per immaginare … devo prima vedere … guardo e ricordo per tutto il giorno … aspettando la sera.’
Ecco una cosa alla quale non avrei pensato, e rimango zitta non sapendo che dire, però il punto di vista di Ivana non &egrave sbagliato.
Comunque il tempo &egrave tirano e mi devo muovere, non posso tardare in studio per una questione di mutandine, ho degli impegni e degli appuntamenti da rispettare.
Un ultimo bacio sulle labbra e scappo di corsa, il lavoro mi aspetta ed in compenso l’amore deve aspettare fino a questa sera.

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La mattinata in studio &egrave stata molto impegnativa e mi ha lasciato poco tempo per pensare ad Ivana, però nei pochi minuti liberi, le sue parole riguardanti il come voleva ricordarmi durante il giorno mi lasciavano confusa, non avevo mai pensato ad una cosa del genere.
Così durante l’intervallo per il pranzo, invece di andare fino alla solita trattoria a mangiare qualcosa, mi dirigo al vicino ipermercato, mi fermo al banco del bar per prendere un tramezzino ed una coca, mangio in fretta e vado al reparto biancheria intima femminile, lì si trova di tutto, dai mutandoni ascellari ai tanga ridottissimi formato francobollo, con ovviamente relativi reggiseni.
Sono indecisa, trovo completini carini, ma tutto sommato, non particolarmente sexy, e credo che Ivana, visto l’intimo che indossa lei, cerca qualcosa di più spinto, ma ci sono anche quei indumenti, non sexy ma da troia, e non mi ci vedo.
Per finire, prendo delle mutandine a vita bassa, di velo con inserti di pizzo ed i relativi reggiseni, morbidi e fatti in modo da non coprire interamente l’aureola lasciando il capezzolo al limite, pronto a saltare fuori al minimo movimento, compra anche delle autoreggenti invece dei soliti collant.
A pensarci bene sono soddisfatta dei miei acquisti, aspetto di vedere la reazione di Ivana, quando questa sera li indosserò per esibirmi.
Torno al bar a bere un caff&egrave e mi avvio verso lo studio.
Il pomeriggio sembra non finire mai, ed io sono ansiosa di tornare a casa per indossare i miei acquisti e farmi vedere da Ivana.
Finalmente termina l’ultimo incontro della giornata, sono le 19;30, scrivo un appunto per la segretaria e lo vado a deporre sulla sua scrivania, e via a casa di corsa.
La casa &egrave vuota, Ivana &egrave uscita, sul tavolo della cucina mi ha lasciato due righe, per dirmi di non preparare niente, che tornerà con le pizze.
Bene così ha tempo di preparare la mia sorpresina, vado in bagno, una doccia veloce, mi asciugo in fretta e indosso le autoreggenti color carne con una balza di 10 cm. quelle deliziose mutandine di velo e pizzo e quel simulacro di reggiseno, che non regge niente e copre ben poco.
Sopra il tutto indosso un vestitino leggero, corto e senza maniche.
Mi guardo allo specchio, mi piaccio ma non vedo la rispettabile commercialista che tutti conoscono.
Aspettando Ivana, metto nel frigorifero una bottiglia di vino bianco secco a rinfrescarsi …. servirà a riscaldare l’atmosfera,
Ed ecco che sento il rumore della chiave nella serratura, arriva Ivana.
‘Giada ci sei?’
Ivana entra come un tornado portando quella scatola quadrata che contiene le pizze, arriva sulla porta della cucina e si ferma di botto.
‘Caspita Giada, chi intendi conquistare questa sera? sei proprio una bella figona.’
Come al solito, Ivana non usa i mezzi termini, pane al pane e vino al vino.
Mi viene da ridere, e prendo l’iniziativa.
‘Hai imparato il gergo dei tuoi studenti vedo. ma non vado a conquistare nessuno, io sono qui come il ragno nella tela, aspetto la mia vittima.’
Ivana spalanca gli occhi, non se lo aspettava.
‘Sarei io la vittima designata?’
Sorrido maliziosa
‘Non vedo nessuna altra qui, dai posa quelle pizza sul tavolo e vieni qui che ti voglio baciare.’
Si finge rassegnata, posa le pizze sul tavolo … ci baciamo mettendoci tutta la passione che abbiamo in corpo … Ivana tenta di sollevare l’orlo del mio vestito ma la fermo subito.
‘Tesoro sta ferma … non &egrave ancora il momento … prima mangiamo e beviamo un po’ di quell’eccellente vino bianco che sta al fresco nel frigo.’
Si scosta da me … mi fissa perplessa … sembra delusa, ma ora che ho iniziato non posso fermare il mio gioco, la faccio sedere.
Mangiamo con appetito … il vino &egrave fresco al punto giusto e va giù come l’acqua, con però una piccola differenza, &egrave alcolico.
Vedo Ivana fremere d’impazienza, ma non ci bado, servo il caff&egrave, e solo dopo averlo bevuto mi alzo.
Sono di fronte ad Ivana, forse 1 mt., con movimenti lenti faccio scivolare
il mio vestito scoprendomi piano.
Ivana sorride, fa per alzarsi.
‘Ferma! ti dirò io quando potrai muoverti.’
Non protesta e rimane seduta.
Raccolgo il vestito, che ora mi sta sui piedi, e con un gesto plateale lo lancio su una sedia.
‘Guardami bene Ivana, ti piaccio così … ora alzati e spogliati.’
Lei si alza e un fretta si libera dei vestiti.
‘Certo che mi piaci … a chi non piaceresti? adesso voglio baciarti.’
Sorrido maliziosa
‘Vieni ora ti bacio.’
L’abbraccio e la bacio con ardore, le sgancio il reggiseno, ma quando lei tenta di sganciare il mio la fermo.
‘Aspetta … non &egrave ancora il momento.’
Il suo reggiseno va a raggiungere il mio vestito, ora passo le dita sotto l’elastico del suo perizoma e spingo verso il basso, mi abbasso.
‘Soleva un piede … bene ora l’altro.’
Ed anche il perizoma va a fare compagnie al mio vestito.
La spingo indietro contro il tavolo.
‘Siediti e apri le cosce, ora ti mangio.’
E’ lì seduta sul tavolo, si appoggia sulle mani posate leggermente indietro, spalanca le cosce, a pochi cm. dal mio viso c’&egrave la sua fighetta depilata.
Per me &egrave una cosa completamente nuova, strana, respiro il profumo della sua eccitazione, vedo le sue grandi labbra arrossate e gonfie di desiderio, lucide dei suoi umori.
Oramai che ho spinto il gioco fin lì, non posso certamente tirarmi indietro, avvicino la bocca e tiro fuori la lingua, e ricordandomi come mi leccava lei, inizio a mordicchiare poi, con la punta della lingua, a dare colpetti alle grandi labbra, leccatine veloci, non &egrave poi tanto male, il sapore leggermente salato non mi dispiace, spingo la lingua più a fondo per raggiungere le piccole labbra, poi cerco il clito per leccarlo.
Ivana mugola, posa le sue mano sulla mia testa e preme.
‘mmmmmmm … sììììììììì ….. mmmmmm ….. cosììììììììì … non fermarti.’
E chi ha voglia di fermarsi ora che ci sto prendendo gusto.
Non resiste a lungo … mi inonda il viso e la bocca del suo piacere … rimane ansimante seduta sul tavolo, ma ora ho voglia … voglio il mio piacere …
non la lascia stare a lungo.
‘Vieni giù e leccami la micetta!’
Viene giù mi guarda con un sorriso malizioso.
‘Hai fatto in fretta ad imparare eh porcellina!’
Mi abbassa la mie bella mutandine, mi fa sedere sul tavolo, ancora bagnato dei suoi umori, sentire il mio culetto bagnarsi dei suoi umori mi procura come una scossa che, partendo dalla micina passando dalle tette mi raggiunge il cervello, mi apre le gambe e sento la sua lingua iniziare il loro balletto erotico sulla mia fighetta.
Mi lecca divinamente con maestria, mi porta sull’orlo dell’orgasmo, poi rallenta il ritmo, ancora godo ma l’apice si allontana, quando ritiene che il godimento sta scemando, mi riporta sul ciglio del burrone pronta a farmi precipitare l’orgasmo più devastante mai provato.
E così gioca con il mio corpo facendomi letteralmente impazzire, finché non resisto più e tengo stretta la sua testa, obbligandola a tenere la bocca incollata alla mia micetta.
L’orgasmo mi scuote, mi distrugge, mi lascia sfinita senza né forza né
fiato, tento di urlare il mio piacere, ma dalla mia bocca non esce alcun suono, solo un debole rantolo.

per commenti brubu@yahoo.it Ci siamo trascinate a letto, senza neanche prenderci la briga di rivestirci, ora giacciamo abbracciate, stanche, sudate, distrutte ma appagate.
La sensazione che mi dà la pelle di Ivana che sfiora la mia &egrave inspiegabile, almeno io non saprei darne una spiegazione, non &egrave il suo seno, che poi tanto mi piace, premuto sul mio, oppure il suo addome appoggiato al mio, che mi causa quel senso di appartenenza.
Non c’&egrave niente di particolarmente erotico, i nostri ardori si sono calmati, quasi direi momentaneamente esauriti dopo la tenzone amorosa appena conclusa, &egrave una cosa più profonda &egrave come se le nostre pelli si riconoscessero, sapendo di essere le due parti di un unica cosa.
Ci fissiamo in silenzio, nessuna delle due saprebbe cosa dire all’altra, i nostri sguardi dicono di più di mille parole ed i nostri corpi si uniscono, questo contatto lieve ma coinvolgente … forse l’unica spiegazione possibile &egrave che questo &egrave amore … amore vero … non attrazione fisica.
Per un po’ stiamo lì i suoi occhi fisso su i miei, i nostri sguardi intensi come se volessimo scrutarci l’anima … insensibilmente le nostre bocche si avvicinano … le nostre labbra si toccano … ci baciamo piano … lentamente con tenerezza … e questa supera la passione … baci d’amore quasi casti.
Scopro così una cosa nuova, non ho mai provato una cosa del genere, va bene che non sono una donna promiscua, in fin dei conti, le mie esperienze sessuali sono alquanto limitate, il figlio di buona donna che mi apprestavo a sposare, mi aveva trovata vergine e mi aveva per così dire svezzata, e gli sono sempre stata fedele, poi c’&egrave stato il bellimbusto che mi aveva sedotta, ed anche lui aveva l’esclusiva, tutti e due mi hanno fatto provate l’ebrezza del piacere carnale … ma di quella tenerezza che provo ora con Ivana non c’era traccia.
Non sto mica lì a fare analisi, mi godo il momento, &egrave troppo bello per rovinarlo in considerazioni psicologiche .. per queste ci sarà tempo dopo se proprio mi interesserà farle.
E così senza pensarci oltre mi abbandono alla dolcezza dell’attimo … piano le fatiche dell’amore prendono il sopravvento e scivoliamo senza neanche rendercene conto nel sonno.
Non so quanto tempo ho dormito, comunque &egrave l’alba quando mi sveglio, le prime luci del giorno schiariscono il cielo.
Non ci siamo mosse, siamo ancora avvinghiate l’una a l’altra, in un abbraccio pieno di tenerezza.
Ivana ha un sorriso beato stampato sulle labbra, non resisto alla tentazione e poso le mie labbra sulle sue … un bacio leggero che sfiora fugace le sue morbide labbra … mi sembra di sfiorare la buccia di un frutto maturo pronto ad essere mangiato … vi passo sopra la lingua piano per gustare il loro sapore.
Ivana geme e mugola di piacere, non si sveglia ma socchiude le labbra … un tacito invito che non può in alcun modo essere ignorato … lentamente faccio penetrare la mia lingua in quell’adorabile bocca che si abbandona al mio bacio.
Ivana ora si sveglia, restituisce il mio bacio, la sua lingua tenta di attorcigliarsi sulla mia.
Ci stacchiamo e ci fissiamo, ci stringiamo più forte, vorrei dirle tante cose … ma non saprei da dove incominciare … non trovo le parole … e rimaniamo così finché Ivana si decide.
‘Giada amore mio … ho capito una cosa … ti amo davvero … non &egrave un capriccio o un attrazione fisica … ma tu Giada mi ami? … ho bisogno di saperlo … dimmelo ti prego.’
Mi sento sommersa dall’emozione … sono le parole che voglio sentirmi dire, sono le parole che vorrei riuscire a pronunciare, ma che non riesco a mettere in fila l’una dietro l’altra, eppure ho la reputazione di essere dotata di una ricca parlantina.
Mi viene un nodo alla gola, sento le lacrime colarmi sulle guance … finalmente riesco a pronunciare poche semplice parole.
‘Ivana ti amo … sei il mio amore … ti amo sul serio.’
Mi stringo a lei, il capo sulla sua spalla che sto bagnando con le mie lacrime.
Sembra che il pianto sia una cosa contagiosa perché a capo di pochissimi minuti, siamo lì abbracciate a piangere tutte e due, cercando di consolarci a vicenda … ma in fondo non c’&egrave proprio niente da consolare … le nostre sono lacrime di gioia.
Ogni timore sparisce … ogni dubbio si dissolve .. la nostra relazione non &egrave un capriccio … una cosa basata solo sul sesso … noi ci amiamo veramente.
E dalle lacrime alle carezze il passo &egrave breve e queste si fanno sempre più pressanti ed audaci e dopo poco tempo siamo molto impegnate a darci piacere l’un l’altra.
Ci stacchiamo e ci guardiamo sorridenti, ci baciamo … il suo bacio mi fa gustare il mio sapore ed il mio le fa conoscere il suo … ci stringiamo.
Oggi &egrave una bella giornata, il sole brilla alto nel cielo ad illuminare il nostro amore.

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