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Racconti Erotici Lesbo

La visita.

By 4 Ottobre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

La stanza è sempre uguale alle altre, chissà perché si assomigliano tutte.
Una stanza d’attesa con pochi e scomodi seggiolini, quadri alle pareti rilassanti come un disastro aereo, color vomito dei muri. Una piccola scrivania (spoglia) su un lato accoglie quella che dovrebbe essere l’assistente della dottoressa. Riviste sparse su un tavolino. E una porta che conduce a dove si svolge la visita. Tutte uguali le stanze dei dottori. E allora perché sono così agitata? Perché mi sudano le mani? Certo farsi vedere nuda da degli estranei non è sempre facile, soprattutto la prima volta. Per questo ho chiesto alla mia amica Sara di accompagnarmi alla mia prima visita ginecologica. Sono maggiorenne e sessualmente attiva, ma l’idea di andare a fare una visita del genere mi ha sempre un po’spaventato.
In sala d’attesa siamo solo io e lei. Sara, la mia amica di sempre, lei è quella che io non sono, sempre sicura e decisa sul da farsi. E’ lei che pochi giorni prima mi ha detto:
‘Alla tua età non sei mai andata dal ginecologo? Ma dove vivi Cristina?’
‘Mi imbarazza mostrarmi nuda, lo sai. E poi non ho mai avuto problemi.’ Rispondo io.
‘Si, ma adesso che fai sesso abitualmente devi usare dei contraccettivi e fare delle visite. Facciamo così: ti accompagno io dalla mia ginecologa, è una giovane donna bravissima, vedrai che non ti sentirai in imbarazzo’
Impossibile contraddirla quando si mette in testa una cosa!
Ed eccoci qua, nella sala d’attesa della dottoressa, mano nella mano, lei che continua a dire di smetterla di agitarmi e di non fare la bambina.
Dopo pochi minuti di attesa dalla stanza delle visite esce prima un donnone in camice che si presenta coma l’assistente della dottoressa. Circa cinquant’anni, bionda capelli lunghissimi, decisamente sovrappeso con due tettone enormi che le sobbalzano dentro il camice. Subito dopo di lei viene una donna sulla quarantina, molto distinta e bella, che si avvia all’uscita. Evidentemente era la cliente in visita.
L’assistente con un sorriso mi invita ad entrare. Io guardo Sara che con un colpetto sulla mano mi fa coraggio. Sembra volermi dire ‘ ‘che scema, guarda che cosa ti fa paura!’
Io vorrei che entrasse anche la mia amica, ma lei non si muove dalla sedia ed inizia a sfogliare un giornale.
Sola e vulnerabile entro nella stanza della dottoressa e vengo fatta accomodare su una sedia alla scrivania. Altra scena nota. Tipica sala medica. Una scrivania, un ricettario, un Pc e il lettino delle visite. Unica differenza: il divaricatore ai bordi del letto. Mi siedo e mi si para di fronte a me la dottoressa. Sembra una ragazzina, capisco che avrà sicuramente quarant’anni, ma io non gliene darei più di trenta. Molto piccola e magra, morettina, praticamente senza seno. L’incontrario della sua assistente. Mi scappa quasi da ridere.
Si presenta coma la dottoressa Claudia V. Si siede ed inizia a parlarmi.
‘Bene Cristina, so che è la tua prima visita ginecologica. Ti vedo tesa ed in imbarazzo, ma non devi preoccuparti. E’ una cosa normalissima e soprattutto giusta da fare alla tua età. Bene, vogliamo iniziare?’
Cerca di mettermi a mio agio, ma a dire il vero io inizio ad essere un po’tesa.
Per l’occasione ho scelto quello che ritengo un abbigliamento semplice ed adatto per una visita di questo tipo: Una gonna larga, che spero basti sollevare e non togliere, una camicia, che spero possa slacciare e non togliere anche lei! Immancabili stivali a tacco vertiginoso, che aumentano il mio misero metro e sessantacinque! Come intimo ho optato per un normalissimo completo bianco, slip e reggiseno. Semplice e tranquillo. Non è qui che mi sembra il posto migliore per sfoggiare completi leopardati!
La dottoressa mi fa cenno di andare dietro il separee per prepararmi. Nel frattempo la sua assistente prepara il lettino per la visita.
E adesso che faccio? Mi spoglio oppure no? Avendo un po’ vergogna a chiederlo decido di slacciarmi la camicia e di semplicemente alzare la gonna fino agli slip.
Esco dal separee e sia la dottoressa che l’assistente iniziano a ridere di gusto.
Il mio imbarazzo a mostrarmi semi svestita davanti a due estranee aumenta a dismisura sentendole ridere. Arrossisco come una ragazzina.
‘Che bello vedere che esistono ancora delle giovani donne come te!’ mi fa la dottoressa.
‘Però devi capire che per questo tipo di visita bisogna spogliarsi completamente! Io devo vedere, non sbirciare!’ ‘Dai che ti aiutiamo noi’
Mamma mia questo è peggio! Farsi vedere nuda già era dura, ma essere spogliata è ancora peggio!!
Non faccio in tempo a pensarlo che l’assistente si avvicina con le sue tette sobbalzanti e sfilandomi la camicia mi dice: ‘Con un corpo come il suo signorina sarei io a volerlo mostrare a tutti!’
Mi vengono tolte camicia e gonna. Sono in slip e reggiseno davanti a loro.
Mentre la dottoressa mi fa girare per slacciarmi il reggiseno mi dice: ‘Dimmi Cristina, hai avuto molti rapporti sessuali?’ Imbarazzatissima dalla domanda, ma che c’entra poi con la visita mi chiedo io? Rispondo che ho avuto solo due rapporti sessuali completi. Sono stata educata in maniera fortemente proibizionista e il sesso è sempre stato un tabù.
‘Questo è sbagliato’ mi risponde lei ‘Il sesso e i suoi piaceri sono una cosa magnifica, a cui una donna come te non dovrebbe mai rinunciare’
Così dicendo mi fa girare lasciando cadere per terra il mio reggiseno.
Il mio seno è davanti a lei, nudo, grosso.
Inizia a schiacciarlo, tastarlo, mi fa vedere come si fa. La mia prima reazione è stupore e poi spavento, quando mi accorgo che i capezzoli, incuranti di quello che sta succedendo iniziano ad indurirsi. Arrossisco violentemente, ma non c’è modo di fermarli. Ora sono duri, eretti, puntano contro le mani della dottoressa che mi schiaccia il seno. Lei se ne accorge, sorride e mi fa.
‘ Qui abbiamo una ragazza che o ha freddo, oppure si accorge della sua femminilità. Hai un bel seno, una terza abbondante, con dei capezzoli molto lunghi, bellissimi. Ti piace vero?’
Così dicendo me ne prende uno in mano ed inizia a titillarlo delicatamente.
Quello che mi sta succedendo è incredibile. Inizio a gemere, mi piace, sento un calore provenirmi dall’inguine. Cazzo, sto godendo. L’assistente se ne accorge e ne approfitta per afferrrami l’altro capezzolo, me lo tira, lo schiaccia, lo stringe, e poi l’apoteosi, si avvicina con la bocca ed inizia a succhiarlo. Mando un gridolino di stupore ed eccitazione. Oh! Due donne mi stanno succhiando avidamente le tette! Inizio a perdere il controllo e a gemere sul serio. Anche la dottoressa nel frattempo di avventa sul mio capezzolo turgido e invece di succhiarlo tira fuori la lingua ed inizia a leccarlo. Il piacere si impradonisce di me. Mi accorgo che gli slip si stanno bagnando velocemente di umori. Vorrei farle smettere, sono imbarazzata, ma l’eccitazione ha il sopravvento. Godo, oh, come godo. Gemo. L’eccitazione sale al massimo quando vedo le due donne che infilandosi la mano sotto il camice si stanno dando piacere da sole. Il pensare a loro che si masturbano senza realmente poterle vedere mi manda in estasi. Stringo le gambe con vigore per cercare un po’ di piacere. Intanto loro leccano e succhiano esperte le mie tette. Cazzo, sto per venire!
Solo a vederle così mi sento mancare, sento l’orgasmo avvicinarsi dentro di me.
Mi cedono le gambe e devo appoggiarmi al lettino. Loro lo prendono come un chiaro invito e staccandosi dalle mie tette, con sommo dispiacere mio, mi fanno stendere sul lettino a gambe divaricate.
‘Vedi mia cara Cristina’ mi fa la dottoressa ‘una giovane donna deve sapere come darsi piacere quando può farlo. Togliamo questi slip fradici di umori’ Così dicendo mi sfila gli slip bagnati, se li porta al viso per odorarli mentre con una mano si slaccia il camice. Sotto è completamente nuda. Spunta un seno minuscolo con due capezzoli durissimi leggermente all’insù. E una vagina molto’ nature, come direbbe Sara, tutta molto pelosa, a differenza dei miei pochi ciuffetti a triangolino.
‘Prendimi l’attrezzo’ dice alla sua assistente. Io sono in completa loro balia, eccitatissima.
Si avvicina, mi guarda, si bagna un dito ed inizia a strusciarlo sul clitoride. Grido, l’effetto è immediato, mai nessuno me lo aveva fatto, mi piace , sto per venire, lei se ne accorge e si ferma. Si inginocchia davanti a me, con le dita mi apre la vagina, il clitoride spunta fuori, duro, grosso, voglioso. Con la lingua inizia a leccare le grandi labbra, poi passa al clitoride, lo lecca lo succhia e poi inizia a farmi un pompino al clitoride! Meraviglioso!! Me lo sta succhiando come se fosse un cazzo. Non resisto più! Prendo la sua testa e la spingo contra la mia figa. Le urlo di continuare a succhiare, di farmi venire, di leccarmela tutta. In pochi secondi vengo. Contraendo i muscoli ho un’orgasmo violentissimo, mai provato. Le spruzzo in faccia i miei umori, colo come una fontana. Lei succhia e beve il mio succo, mentre con un gesto veloce mi infila due dita in figa continuando a leccarmela. Ho subito un altro orgasmo, meno intenso ma più lungo. Inizio a rilassarmi, mentre dalla mia vagina cola copioso il mio piacere enorme, e vedo che la dottoressa intenda a leccarmela minuziosamente si sta masturbando freneticamente il clitoride. Mi guarda, io allungo la mano verso di lei. Lei si rialza, si avvicina a me, prende la mia mano e la avvicina al suo corpo.
Nel frattempo torna l’assistente, completamente nuda. Ha un seno enorme, i capezzoli quasi scompaiono dentro a tanto seno. La vagina, bagnatissima, è completamente depilata. Con una mano continua ripetutamente a muovere qualcosa dentro di lei, subito non capisco cosa sia, poi me ne accorgo. Si è messa un vibratore e si sta masturbando con quello. Si mette davanti a me per farsi vedere, la troia. Io, inutile dirlo, mi sento eccitatissima a vederla. E’ la prima volta che ne vedo uno. Lo muove ora lentamente ora velocemente, in piedi, a gambe leggermente divaricate. Mi guarda e con l’altra mano mi fa vedere un altro vibratore che inizia a leccarlo. Mi sembra enorme visto da qui. Continua a leccare e spingersi su il vibratore che ha nella figa. Aumenta aumenta e poi, con un urlo capisco che è venuta. Rapita da questa visione non ho fatto caso alla mia mano che guidata dalla dottoressa si sta sfregando contro la sua vagina pelosa.
‘Ti piace vero?’ mi fa lei. ‘Fammi vedere come si fa, dai, non avere paura, masturbami come una cagna in calore’
Con le mani si appoggia al lettino e, sempre stando in piedi, apre le gambe così che io possa penetrarla con le dita.
Muovo le dita nella sua peluria, la sento bagnatissima, con un dito le tocco il clitoride, lei gode, la sento, come sento che mi sta chiedendo di mettergli le dita dentro. A questo punto posso solo accontentarla, e girandomi di lato la guardo in faccia mentre un mio dito entra nella sua fessura fradicia.
‘di piu, di piu! ‘ mi urla in faccia. L’accontento. Tre dita entrano tutte dentro le muovo agevolmente, allora decido di mettere quattro dita, resta fuori solo il pollice che schiaccia il clitoride facendola godere come una porca. Lei si dimena e muove veloce il bacino a ritmo con la mia mano. ‘Si, così, vai piu veloce. Fammi godere come una puttana, si dai’ Che stupore vederla che con un dito se lo porta dietro il sedere e se lo infila su. Si sta masturbando anche il culo sta qua! E Come le piace!
Sta per venire, lo sento, io aumento ancora di piu la velocità fino a quando inizio a sentire qualcosa dentro di me.
Mi giro e vedo l’assistente inginocchiata con la cappella del vibratore che spinge contro la mia vagina. Sento che è enorme, ho paura che faccia male, ma lei, esperta, prima infila la cappella, poi inizia a spingermelo tutto dentro. Una sensazione stupenda mi invade il corpo. Inizia a vibrare sempre di più. Quel cazzo finto sembra non finire più tanto è lungo. Mi sento piena di cazzo dappertutto. Non sono mai stata così riempita dentro di me. Come entra tutto ed inizia a vibrare io vengo ancora, urlando. La mia mano si spinge tutta dentro alla dottoressa, la quale per nulla sazia, si sfila la mia mano, se la lecca e facendosi passare il vibratore che aveva fatto godere l’assistente, me lo porge a me e mi dice di scoparla. Si gira e si mette a novanta in maniera che io possa penetrarla pure stando semi sdraiata. L’assistente sempre intenta a masturbarmi col vibratore enorme, almeno, enorme per me, continua a muoverlo su e giù, a pari ritmo con la sua mano dove posso vedere tre eccitantissime dita dentro la sua figa.
Io prendo questo vibro, pensando come faccia un coso così ad entrare tutto dentro e avvicinandolo alla vagina della dottoressa con un colpo secco lo infilo tutto dentro.
Lei urla stupita. ‘ah! Puttana! Così si fa! Ci hai preso gusto vero?’ Io per risposta continuo a masturbarla sempre piu forte, fino a quando decido di tirarlo fuori e di spingerglielo un po nel culo. Lei per aiutarmi cerca di aprirlo un po’. Fatica inutile. Non che me ne intenda, ma di sicuro non è un culo vergine quello! Lo faccio entrare fino a metà e poi inizio a masturbarla mentre arriva anche l’assistente che dopo avermi sfilato il vibro dalla figa lo lecca e lo inserisce nella figa della dottoressa.
‘Si fatemi venire!’ urla lei di piacere ‘ Sto godendo come una puttana! Si ancora piu forte. Scopatemi ancora di piu! Vengo vengo vengo!!’
Queste sono le sue ultime parole prima di venire travolta da un triplice orgasmo che io non ho mai avuto la fortuna di provare in vita mia. Viene scossa da dei sussulti che la fanno tremare tutta. E poi urlando si abbandona al piacere enorme di un orgasmo fatto di doppia penetrazione.
La visita è finita. Sono sconvolta di piacere e stupore. Mi rivesto senza dire niente. E mentre l’assistente lava e pulisce i vibratori, la dottoressa mi fa: ‘Nella vita rifiutare il piacere non è da persone saggie, ma da persone stolte’
Uscendo vedo la mia amica Sara che mi fissa stranita.
‘Ma quanto cazzo ci hai messo?’ mi dice stupita vedendo il mio volto pallido ‘E’ una vita che ti aspetto! Cos hai fatto?’
‘Niente’ rispondo io ‘Ho solo accettato il piacere’ Ed esco dalla stanza.

angeloribelle666@supereva.it

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