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Racconti Erotici Lesbo

Le mie esperienze

By 14 Aprile 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti, mi chiamo Silvia e ho 22 anni, è da un po’ di tempo che mi frulla in testa l’idea di scrivere quelle che sono state fino a ora le mie esperienze col sesso e le mie fantasie erotiche; e finalmente eccomi qui ;) Sono una ragazza che abita in una cittadina costiera della Sardegna, sono alta 1.72 e ho i capelli e gli occhi castani. I capelli mi arrivano alle spalle e mi piace raccoglierli in una coda con un elastico dietro la nuca. Peso 55 kg, ho un bel culo sodo e porto una quarta abbondante di reggiseno, inutile aggiungere che è la parte che i ragazzi preferiscono . Sono leggermente miope e qualche volta indosso dei leggeri occhiali da vista ma ne faccio volentieri a meno. Di carattere ero molto timida ma, dopo varie esperienze mi son trasformata in una vera e propria troia, il bello è che mi piace sentirmi chiamare così ! infatti ho provato quasi tutte le porcate possibili, scopate, orge, sesso a pagamento, esibizionismo, pompe a non finire, mi son fatta rompere il culo che ero ancora al liceo, lesbicate, farmi palpare in pubblico, o accontentare un professore maniaco, farmi chiavare da extracomunitari o da ragazzini più piccoli di me. Accidenti mi sto eccitando al solo ricordarlo e voi?
Ma andiamo con ordine, la prima esperienza erotica ce l’ho avuta che ero in 1′ media e ora vi racconto com’è andata.
All’epoca ero bruttina, e i ragazzi ancora non mi si filavano, e inoltre ero estremamente timida, ma già molto viziosa. Infatti un giorno mentre la mia migliore amica, Giulia, mi raccontava cos’ aveva visto fare alla sorella iniziai a sentire un forte calore in mezzo alle gambe.
Era l’intervallo e io e Giulia stavamo mangiando la nostra merendina.
– Mia sorella è proprio una puttana- Disse
Io, che fino a quel momento non avevo seguito il discorso mi bloccai ‘ perché scusa?-
– Sai è da un po’ di tempo che lei al ritorno da scuola ne approfitta del fatto che i nostri genitori sono a lavoro e che nostro fratello non è ancora arrivato per chiudersi in camera nostra- proseguì
– Bèh che c’è di male?-
– Bè lo sentita un paio di volte che faceva strani rumori così l’ho spiata dal buco della serratura e l’ho vista che si toccava in mezzo alle gambe- mi disse con tono da cospiratrice
Riuscii a mandare giù il boccone a stento per chiederle cos’altro aveva visto.
– Lei si siede sul letto e si abbassa i pantaloni. A volte si stende proprio così che posso vederla bene dalla serratura e vedo che si tocca sotto le mutandine-
– Che schifo!- cercai di dissimulare il mio interessamento
– Non direi a lei sembra piacere molto dall’espressione che a mentre geme- mi disse di rimando lei con fare di sufficienza ‘e poi se dici così vuol dire che tu non l’hai mai fatto!
Arrossì, e mi misi sulla difensiva
– Scommetto che non l’hai mai fatto neanche tu-
– Si invece!-
– Bugiarda-
– Se non ci credi vieni in bagno che ti faccio vedere-
Mi zittii, poi eccitata dalla segretezza della cosa mi feci convincere a seguirla nei bagni. Buttammo le nostre merendine, visto che oramai ci era passata completamente la fame e ci avviammo in bagno mentre suonava la campanella. Li trovammo deserti e ci infiliamo insieme in una cabina.
Chiuse la porta col chiavistello e seria in volto mi disse:
– però lo dobbiamo fare insieme.
Non aspettò le mie proteste che si sbottonò i pantaloni e se li abbasso assieme alle mutandine. Rimasi a guadarle il sesso sul quale già erano spuntati i primi ciuffetti di pelo. Per emulazione mi portai le mani sotto la gonna e mi abbassai i collant e le mutandine alzandomi poi la gonna per confrontarmi con la mia amica. La mia micetta invece era ancora glabra e Giulia commentò beffardamente:
– Sei ancora una bambina
– Guarda che sono più grande di te di due mesi- Mi difesi blandamente, e poi continuai ‘ e adesso?-
– Fai come faccio io-
Si portò un mano sopra il ciuffetto e si iniziò a accarezzare piano. Iniziò a mugolare piano, si capiva che era una finta per cercare di mostrare più esperienza ma mi spinse a fare altrettanto.
Chiusi gli occhi mi sfiorai il pube. Un brivido mi percorse il basso ventre. Ora Giulia aveva smesso di mugolare e mi guardava toccandosi. Iniziai a toccarmi, non conoscevo ancora il mio corpo così lo esplorai ingenuamente in cerca dei punti più sensibili. Iniziai a sentire che la mia micetta si bagnava. Mi fermai.
– Giulia…è normale che mi esca fuori…?- Non sapevo come chiamarla non era pipì ma era un liquido con un forte odore speziato che mi diede alla testa, quando sollevai la mano per farla vedere alla mia amica
Mi sorrise mentre si toccava .
– Si, non ti preoccupare, assaggia, è buona.
Feci come mi consigliava, mi leccai la punta delle dita aveva un consistenza densa. Guardai Giulia che non aveva smesso di toccarsi e ripresi a farlo anche io
Mi rendevo conto che in certi punti potevo arrivarci piano ma che poi si rivelavano essere più sensibili e piacevoli. Iniziammo a ansimare, stavolta per davvero. Mi sentivo i capezzoli gonfi premere contro la maglia. Non capivo perché ma quando me li toccai da sopra i vestiti sentii un nuovo brivido. Rimasi stupita. Poi ripesi a toccarmi premendo forte la mano libera contro il seno. Scivolai contro la parete del bagno mentre insinuai un dito dentro. Ora non pensavo più a niente solo a cercare altro piacere. Mi infilai la mano sotto la maglietta per toccare direttamente la pelle sensibile dei miei capezzolini. Con l’altra mano iniziai a fare dei movimenti circolai per poi tornare a infilare un po’ il dito dentro. Mi sembrava di entrare tantissimo, ma mi entrava a malapena il polpastrello. Lo iniziai a girare dentro.

Ansimai in cerca di aria. Mi sentivo il viso avvampare e mi eccitava il contatto della pelle contro il freddo pavimento del bagno. Ogni tanto m sembrava di arrivare al limite e lì mi bloccavo, timorosa.

Ci fermammo, avevamo fatto un’esperienza fantastica ma non potevamo continuare per molto. Ci riportammo su i vestiti. Mentre tornavamo piano in classe sentivo le mutandine impregnarsi dei miei umori bagnandole. Entrammo in aula scusandoci per il ritardo e ci andammo a sedere. Durante il resto della mattinata la vedevo che si portava la mano in mezzo alle gambe, ma non potevo dirle niente perché eravamo troppo lontane.

Finirono le lezioni e ci avviammo a piedi verso casa. Quando fummo sole le dissi.
– lo rifacciamo anche domani?
Senza guardarmi mi rispose semplicemente di si, come se non gli importasse.

Nei giorni successivi passammo gli intervalli chiuse in bagno a toccarci ogni giorno più sicure di noi, sentendoci più mature. Ci toccavamo sino allo sfinimento raggiungendo vari orgasmi, a volte si toccava solo una di noi mentre l’altra la guardava.

Due settimane dopo eravamo in bagno a sollazzarci col nostro gioco. Giulia era seduta a terra con le gambe oscenamente aperte mentre muoveva stancamente la mano sotto i jeans slacciati. Il capo le ciondolava a destra a sinistra fino a che smise di muovere la mano dentro i pantaloni e mi si avvicinò. Ero seduta sopra la tazza, non le feci caso fino a quando non mi poggiò una mano sopra la coscia. La guardai sorridendo senza smettere di frugarmi la fica. Avevo la fronte madida di sudore, senza dubbio uno spettacolo molto eccitante. Iniziai a sentire l’orgasmo montare e entrai un po’ di più col dito medio ansimando più profondamente. Inarcai la schiena preparandomi a venire quando Giulia mi bloccò la mano. Non capivo cosa mi diceva. Le chiesi di ripetere.
– Hai mai baciato un ragazzo?
La domanda mi lasciò mezza stupita.
– No, mai.
– Sai, a volte mi chiedo come dev’essere baciare qualcuno, e non voglio fare brutta figura la prima volta.
Non mi mollava la mano così per tenermi calda mi strizzavo le tettine che iniziavano a spuntarmi.
– Ti va se ci proviamo?
– Noi due?
– Si
L’orgasmo che non avevo ancora avuto mi spronò ad acconsentire, non credetti alle mie orecchie quando sentii la mia voce accettare.
– Ma tu sai come si fa?
– Ti insegno io, l’ho visto fare in tv.
Si avvicino meglio al mio viso e si piegò da un lato
– Chiudi gli occhi.
Lo feci.
Sentii le sue morbide labbra poggiarsi sulle mie e poi la sua lingua cercare di entrare. Dischiusi le labbra e le nostre lingue si incontrarono. Era così morbida. Ci baciammo avide. Portai le braccia intorno al suo collo per spingere meglio il suo viso contro il mio.
Lei scese con le sue a toccarmi il sesso; la pomiciata mi stava notevolmente eccitando e avevo ripreso a sbrodolare. Entrò senza sforzi col primo dito. Mi scappò un gemito e mi ritrassi.
Lei capii, e baciandomi la morbida pelle del collo mi sussurrò
– Shh, faccio piano.
Mi prese una mano e se la portò sul sesso.
– toccami anche tu – . Feci come mi diceva mentre aveva ripreso a baciarmi in bocca.
Sentii l’eccitazione montare mentre le succhiavo la lingua. La sua mano si muoveva più velocemente e non riuscivo più a trattenere i gemiti. Mi sollevò la maglia e iniziò a baciarmi i seni da sopra il reggiseno. Avevo i capezzoli induriti e mi facevano male tanto erano eretti. Mi scostai le coppe per permetterle di succhiarmeli. Rimasi senza fiato dal piacere le spinsi la testa contro il seno.
– Ancora.
– Sii.
Continuò finche non venni sconvolta da una serie di orgasmi; Giulia fu costretta a mettermi una mano in bocca per non farmi fare troppo rumore, io ancora eccitata le iniziai a succhiare un dito con uno sguardo malizioso.
Ci scambiammo i posti ora toccava a me fare godere lei. Continuai a baciarla in bocca. E poi mi venne un’idea. Scesi con la bocca prima sul collo, poi sui seni e poi sull’inguine. Prima le passai le labbra sull’inguine, poi sentendola bagnata le spinsi la lingua dentro. La sentii trasalire dal piacere.
– Come sei brava- gemette
Con una mano le accarezzavo il sedere e con l’altra mi stimolavo la fica fino a che non venne mordendosi le labbra. Avevo la bocca piena dei suoi umori. Lei mi prese il viso tra le mani e mi baciò dolce sulle labbra. Riprendemmo a pomiciare e continuammo per un po’ fino a quando non ci rivestimmo. Mi riportai su le mutandine e uscimmo dal bagno avevamo il viso rosso e ci tenevamo per mano.

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