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Racconti Erotici Lesbo

…Lo confesso a un’amica….

By 20 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Vediamo dove arrivi!’ Mi scrive lui
E questa volta sono arrivata in fondo alla cosa.
‘Tesoro scusa, mi aiuti con il reggicalze?’
Ci stiamo preparando per andare a ballare, arriva in bagno già pronta per uscire, splendida, come al solito, e io insolitamente decisa a stare a questa parte inesplorata del Gioco, l’esibizione e a raccontarle tutto del mio schiavetto (virtuale) e dei nostri giochi’di tutti’
Lui mi ha appena sfidato a confidarle che non porto le mutandine, io non glielo stò per confidare stò addirittura per farglielo vedere.
‘Non riesco a bloccare i gancetti dietro, mi aiuti?’
Si china, io alzo il vestito nuovo, è nero elegante molto scollato, e ai piedi porto un paio di scarpe stupende, lo alzo molto più di quello che serve, si accorge che non porto le coulotte del completo, ma solo il reggicalze, mezzo sbottonato.
‘Giù, ma esci senza mutandine?’
‘Si’ rispondo secca, mostrando una sicurezza non mia
‘Come mai?’
Sento il suo sguardo perplesso scivolare proprio lì, sulla pelle liscia priva di peli.
‘E’ stata una richiesta’
‘Ma di chi???’
‘Del mio schiavetto!’
‘Tu’.hai uno schiavo?’
Ci pensa un attimo, ma non dice nulla, non voglio che la cosa si fermi lì.
‘Si, guarda mi ha appena scritto che si è fatto la pipì addosso, perché non ha avuto il mio permesso per andare in bagno!’
Il suo sguardo oscilla tra incredulità, divertimento e un pizzico di curiosità. Mi vuole chiedere di più ma le dico che lo farò più tardi quando uscite dalla discoteca verrà a dormire da me, allora saremo sole e potrò raccontarle tutto, nei dettagli.
Saluto il mio schiavetto via sms, sono arrivati gli altri ci si prospetta qualche ora di danze scatenate.
Anche la prima volta che ho visto lei dal vivo siamo andate a ballare, quella volta latino americano, prima di allora avevamo solo chattato e avevamo visto (l’una dell’altra) un video dove ci toccavamo. Tutto perché il nostro rapporto di amicizia è nato dalla volontà di un ‘amico’ in comune che voleva creare un triangolo di giochi essendo entrambe curiose di sapere come sarebbe stato fare sesso con un’altra donna. Quella sera c’incontrammo a metà strada dal paese dove abitava lei e quello dove abitavo io. Quando scese dalla macchina fu naturale sorridere, parlare e scherzare con lei’era bellissima, come io non lo sarò mai, alta, morbida, i capelli raccolti in una coda di cavallo, il seno tondo incorniciato da una maglietta nera pantaloni grigi larghi e scarpe nere da ballo’e quando l’ho vista ballare’.l’ho desiderata con tutte le mie forze, ma non concludemmo mai nulla se non delle grandi piacevoli chiacchierate tra amiche sulla nostra vita quotidiana, lei era fidanzata all’epoca ma in crisi con questo ragazzo, voleva di più ma non sapeva cosa. Dopo qualche mese riprese in mano la storia con il fidanzato e ci perdemmo di vista per ben tre anni
Il mese prossimo si sposa me lo ha detto qualche giorno fa quando per caso ci siamo trovate su msn dopo una vita che non succedeva.
‘Ti va di vederci una sera? Magari andiamo a bere qualcosa o andiamo a ballare!’
Ed ora eccoci lì a ballare
Parecchie volte ho notato il suo sguardo che scivolava su di me, non capivo il suo stato d’animo, curiosa forse?’ Disgustata?’ Eccitata?
Mi si avvicina’ ‘Andiamo a casa?’
Lasciamo gli altri e tranquille ce ne andiamo a casa.
Prima di uscire avevo sistemato il divano, dormiamo lì stanotte è più comodo e non ci rompe nessuno in sala. Ci strucchiamo cercando di fare più silenzio possibile (con poco successo), ci laviamo di dosso il sudore dei balli e ci cambiamo per la notte: lei con un pigiama con maglietta nera maniche a tre quarti con disegnata Betty Boop e pinocchietti bianchi. Io pigiama leggero di cotone rosso e bianco con una pecorella sulla maglietta vestita da cappuccetto rosso che con occhi ammiccanti dice ad un lupo ‘allupato’ ‘Che bocca grande che hai, è per mangiarmi meglio?’
Ci sdraiamo sul divano aperto a letto, tento di far finta di nulla, sono già pentita ed imbarazzata di aver cominciato il discorso, ma lei stà aspettando una spiegazione riguardo il mio schiavetto.
‘Bene siamo sole racconta’ dice a braccia incrociate seduta sul letto
Comincio a raccontarle tutto…di come l’ho conosciuto mentre cancellandomi da un network mi contattò, mi fu simpatico da subito anche quando mi chiese di diventare la sua padroncina…lo fece in un modo così leggero che non mi diede fastidio (come mi era già successo altre volte) tanto che mi venne la curiosità di provare…
Non sapevo se fossi in grado di esserlo e se mi piacesse’. E invece…le raccontai di come poco a poco la cosa prese a piacermi, soprattutto di quanto mi piacesse sentirmi chiamare ‘Padroncina’ o addirittura ‘Mia Dea’…di come il mio Schiavetto divenne il mio momento di distensione…le racconto cosa mi dice…tutto…del suo feticismo per i piedi e le scarpe di quanto questo ha contagiato anche me…e della sua attrazione per la pipì, quando me lo confessò la cosa mi lascio qualche secondo sovrapensiero poi m’incuriosì…si fece la prima volta la pipì addosso via cam per me…mi eccitò talmente tanto che alla fine i nostri giochi proseguirono su questa strada…lui il mio schiavetto virtuale e io la sua padroncina che prova piacere a vedere e sapere che gli scappa talmente tanto da doversela fare addosso…e che non disdegna di farla davanti a lui immaginando sempre di averlo sotto di se mentre questo succede mentre lui mi lecca scarpe e piedi… E di come a volte è frustrante non realizzare queste fantasie dal vivo, data la lontananza!
Non so quanto tempo mi è servito per spiegarle tutto ma lei è rimasta silenziosa e pensierosa tutto il tempo non so che pensare ma non ho intenzione di fermarmi. Finito il racconto la guardo, mi stà sorridendo, buon segno’Forse’.
‘Tu sei fuori lo sai?’
‘Si lo so!’ Le rispondo
‘Dormiamo va, che domani lavori.’ mi dice
Mi sdraio accanto a lei spengo l’abat jour e cerco di chiudere gli occhi, pensando di aver fatto una cavolata, non può essere rimasta davvero così impassibile, chissà a che pensa…

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