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Racconti Erotici Lesbo

Mi piace guardare – parte prima

By 27 Marzo 2022No Comments

Inedito

La prima volta che ho incontrato Rosa è stato nella sezione prodotti del nostro negozio. Lei stava comprando un paio di meloni, iI che è ironico davvero.
Mi fa piacere dire che la prima cosa che mi ha colpito di lei sono stati i suoi capelli ramati, lucidi, tagliati alle spalle in un elegantemente da paggetto. Saranno stati i suoi occhi color smeraldo che brillavano di malizia, oppure le lentiggini che le coprivano il viso, ma in realtà ciò che mi ha colpito per la prima volta sono stati le sue tette che mi sono parse enormi. Lei indossava una camicia di seta sbottonata per mostrare nella sua scollatura il volume delle tette.
Io sono stata sempre stato orgogliosa delle mie tette a coppa, ma erano come dei dossi rispetto a quelle di Rosa.
Così, mentre toccava delicatamente le estremità dei meloni per vedere se fossero maturi, non potevo fare a meno di immaginare che le mie stesse dita sondassero delicatamente le sue belle tette sentendo i suoi capezzoli irrigidirsi lentamente al mio tocco.
Perché sì, è vero, mi piace guardare ed anche giocare e lo faccio sia con le ragazze che con i ragazzi, non mi pongo certo limiti.
Con lei abbiamo avviato una conversazione così come avviene in un qualsiasi negozio senza che ci fosse nessuna malizia.
Le mie parole sono arrivate a lei con piacere e lei credo che abbia fatto finta di aver bisogno di un mio supporto su come scegliere del miele ricco di sapore e ciò mi ha dato il tempo per guardare il resto del suo fisico e il suo guardaroba. Ho così visto che aveva i fianchi sottili, i suoi pantaloni stile harem di raso a vita alta che segnavano la vita e che però nascondevano le gambe ed in un primo momento ho capito che calzava delle scarpe a tacco alto che slanciavano il suo look. In realtà, muovendosi intorno a me, ho visto che calzava dei sandali con la zeppa, dandole un po’ più in un’altezza, forse capendo che le sue enormi tette, in qualche modo, la facevano sembrare più bassa di quanto non fosse in realtà.
In sintesi lei era adorabile ed abbiamo chiacchierato a lungo prima di scambiarci i numeri di telefono e prometterci di tenerci in contatto.
Ho lasciato passare due lunghi giorni prima di chiamarla senza che lei lo abbia fatto.
In quel periodo avevo intenzione di affittare la mia spaziosa villa al mare dotata di piscina e vasca idromassaggio ed ho invitato Rosa a fare una nuotata e un drink a bordo piscina. Anche per gli standard delle temperature della Sardegna, l’estate era calda e per girare per la casa, pensando di sedurla, ho indossato un micro bikini quando, il fine settimana successivo, le ho aperto la porta d’ingresso.
Rosa mi ha fatto tanti complimenti per la bellezza della casa e della visuale. Poi si è seduta nel patio ed ha detto che non avrebbe nuotato ma le sarebbe piaciuto bere qualcosa.
Sulla veranda a bordo piscina c’era un lettino a baldacchino che poteva contenere tre persone, era colmo di cuscini ed è stato lì che ci siamo sedute a sorseggiare lo champagne ghiacciato che avevo dalla cucina.
Mentre guardavamo il sole scivolare nel mare come un’arancia rossa, Rosa mi ha raccontato qualcosa di sé. Lei viveva con i suoi fratelli gemelli minori ed avevano appena compiuto 19 anni. Ha fatto un po’ la modella e aveva, per un piccolo periodo, girato con alcuni trucchi per la telecamera, un paio di film porno che avevano lasciato in lei una traccia nel non nascondere le forme del suo corpo. Rosa non aveva nulla contro quel tipo di lavoro ma aveva lasciato l’industria a causa del modo in cui venivano trattate le donne ed ha confessato di essere di essere un po’ esibizionista.
“Non c’era rispetto” ha detto “I maschi delle troupe di produzione si riferivano regolarmente alle attrici come troie o puttane”
Penso che sia stato durante questa conversazione quando le ho detto che mi piaceva guardare la gente scopare, voglio dire, guardare il porno va bene, ma la maggior parte del porno fatto da professioniste con tutti quelle persone ansimanti ed i gemiti esagerati nonché le scurrilità inventate, non mi eccita più di tanto.
Mi piace vedere una donna perdere davvero il controllo quando la sua figa viene martellata incessantemente da un cazzo o il suo clitoride sapientemente linguato, mi piacciono le persone vere che hanno orgasmi reali con affanni reali e parole reali non forzate solo con lo scopo di un film commerciale.
“Quindi sei una voyeur?!” mi ha chiesto sussurrando Rosa.
Quella nostra conversazione è servita solamente ad accrescere il mio desiderio nei suoi confronti ed ho pensato che ogni voyeur ha bisogno di un esibizionista ed in questo caso Rosa sembrava semplicemente perfetta ed attrice deliziosa dei miei desideri.
La prima sera da quando l’ho vista alla porta ho pensato a lei e dopo che se n’era andata a dormire, sono tornata a sedermi sulla terrazza a bordo piscina ed ho guardato la luna. Sarà stato lo champagne o forse il nostro discorso sul porno, ma mentre me ne stavo lì a godermi la frescura della notte, ho iniziato a sognare ad occhi aperti.
Ho immaginato quelle tette enormi di Rosa, che sempre mi avevano attratto, ruzzolare fuori dalla sua camicetta di seta ed andare a finire nella mia bocca affamata e già sentivo le mie labbra chiudersi attorno ai suoi capezzoli gonfi e la mia lingua vorticare su parte di quella piccola protuberanza turgida muovendomi da uno all’altro con la mia testa che oscillava da una parte all’altra. A quei pensieri le mie dita hanno esplorato la fessura umida tra le mie cosce da sopra lo slip del bikini cercando più volte il mio clitoride che ho sentito gonfio, inoltre poiché non ce la facevo più, allora ho spinto la mano sotto l’elastico del bikini passando sulla striscetta di peli pubici, il che mi ha dato una scossa decisiva come se fosse elettrica.
In un attimo mi sono tolta del tutto il bikini e mi sono sdraiata sul lettino, con le gambe aperte verso il cielo. Era bello, in qualche modo sfrenato ed erotico, esporre la mia figa bagnata fradicia in quella tiepida notte. Ho dato il via ad un ditalino lavorando con due dita dentro di me, solo per bagnarle, e poi le ho fatte girare delicatamente sul mio clitoride duro come una perla, immaginando le enormi tette di Rosa che oscillavano su di me ed i suoi occhi brillare nel guardare la mia masturbazione.
È stato un mix che mi ha fatto venire con un gemito soffocato ed una scarica di piacere molto lunga iniziata quando lei è comparsa alla mia porta.
Se prima Rosa mi piaceva, al momento dell’orgasmo mi sono convinta e sono diventata più determinata che mai a portare Rosa a letto o almeno fare sesso in modo simile al mio sogno avuto prima dell’orgasmo.
Con lei in quei giorni non c’è stato nessun approccio ma il feeling è stato forte così come la seduzione sia da parte mia che sua indossando bikini estremamente succinti da entrambe, toccandoci nel sistemarli e per me è stato un aumentare il livello ormonale che ogni notte mi ha portato ad aprire le gambe e sognare lei fare sesso con me in posizioni che solo due lesbiche incallite possono assumere.
Rosa non è rimasta molto con me in quella casa, solo un weekend.
Sarebbe dovuta passare un’intera settimana prima che potessimo stare insieme di nuovo. Ho telefonato a metà settimana ed una voce maschile burbera mi ha detto che era fuori città. Ho pensato che fosse uno dei suoi fratelli, o perlomeno, così ho pensato. Quando finalmente l’ho contattata era il fine settimana e lei mi ha detto che era stata fuori città per uno shooting come modella.
“Beh, puoi venire questa sera?” le ho detto felice al telefono osando a malapena sperare che sarebbe stata libera e, con mia grande gioia, ha risposto che le sarebbe piaciuto ed ha aggiunto che questa volta lei avrebbe portato lo champagne.
La mia felicità è salita alle stelle.
Quando le ho aperto la porta indossavo un vestitino nero, un unico ciondolo d’oro inanellato in un filo che lo lasciava scendere tra le mie tette. Rosa indossava una camicia di seta verde intenso che si intonava ai suoi occhi e pantaloni di un verde più chiaro fatti come tutti i suoi pantaloni, larghi cadenti dritti a terra dai suoi fianchi snelli.
La chiacchierata tra noi due fino al dopo cena è stata molto brillante.
Quando ho aperto lo spumante che aveva portato, Rosa mi ha raccontato tutto delle riprese che aveva fatto in quell’ultima settimana. A quanto ha raccontato uno degli assistenti maschi del fotografo aveva cercato di avvicinarsi a lei, lui però si era ubriacato nel bar dell’hotel ed aveva fatto una piccola scenata quando lei lo ha respinto. Rosa era brava con le parole e mi faceva sempre ridere con le sue storie molto colorate ed io la ascoltavo attentamente.
Nella mia villa avevo voluto un angolo dove fosse stato possibile vedere un film su uno schermo gigante e con un pizzico di malizia le ho detto che c’era un film disponibile su Netflix che avevo sempre voluto vedere, le ho anche detto che era un film in francese.
“Finché ha i sottotitoli va bene, tesoro!” ha detto con un ampio sorriso.
Così ho fatto scorrere la lista dei preferiti fino a quando è apparso il titolo “Il blu è il colore più caldo”
Si trattava di.
Ci siamo sdraiate sul divanetto in pelle e abbiamo iniziato a guardare. Il film è un fumetto che inizia dalla fine lasciando capire l’epilogo della narrazione. Infatti l’autrice narra la storia impersonifigando il personaggio di Emma che legge il diario segreto lasciatole da Clementine, nel quale la ragazza riporta tutti i fatti importanti della sua vita, dalla sua timida fioritura alla fine burrascosa, con alcune scene piuttosto esplicite di sesso lesbico.
Mentre il film scorreva sul grande schermo TV, mi sono ritrovata a guardare Rosa quasi quanto lo schermo. Ho osservato attentamente le sue labbra socchiuse e il respiro irregolare durante le scene di sesso e mi è sembrato di sentire il suo cuore battere al ritmo dell’azione sessuale. Lei era molto assorta ed abbiamo scambiato pochissime parole.
Alla fine si è voltata verso di me ed ha detto “Ti piace davvero guardare, vero?”
Ho sorriso annuendo e le ho chiesto se le sarebbe piaciuto guardare qualche altro film.
La mia era una risposta preparata se lei me lo avesse chiesto e per ogni eventualità avevo selezionato con cura alcune clip pornografiche che in cuor mio speravo fortemente potessimo guardarle insieme, erano clip amatoriali molto ben fatte che si divertono a vicenda dando l’un l’altro carezze, sfregamenti, baci e quant’altro per ottenere la massima eccitazione fino ad arrivare all’orgasmo.
Con mia grande gioia Rosa ha annuì in silenzio muovendo la testa e mi ha fatto un ampio sorriso.
La prima clip mostrava una coppia di mezza età che giocava su un divano ed era stata realizzata con una telecamera statica, il che significava che non erano presenti altre persone e la telecamera era stata fissata su un cavalletto oppure su un mobile. Dava l’impressione di essere delle guardone, testimoni silenziose del loro accoppiamento. La donna ha fatto le prime mosse ed ho scoperto che ciò mi ha davvero eccitato. La coppia era inizialmente vestita e, mentre si baciavano con le loro lingue visibilmente intrecciate, la donna si è chinata ed ha accarezzato i pantaloni gonfi dell’uomo. Lei si ha levato la maglietta che indossava e lui le ha baciato subito i capezzoli mentre lei gli apriva la cerniera e tirava fuori il cazzo gonfio.
Rapidamente i due si sono trovati entrambi completamente nudi accarezzandosi a vicenda rivolti verso la telecamera. La mano dell’uomo ha massaggiato la figa aperta e luccicante, mentre la mano della donna è scivolata su e giù per la sua asta dura e luccicante facendo indurire ulteriormente qual cazzo.
“Che cosa ti eccita di più?” mi ha chiesto Rosa senza distogliere gli occhi dallo schermo “Il suo seno o la sua figa?”
“Dovrei dire, le tette” ho risposto ed ho aggiunto “Voglio dire, mi piace il sapore della figa, ma adoro il modo in cui un capezzolo si irrigidisce in bocca quando lo succhio”
Rosa ha insistito “Allora cosa ti eccita di più guardare, tette o cazzo?”
“Questa che mi fai è una domanda difficile” ed ho guardato sullo schermo le mani che stringevano le tette, poi ho rivolto la mia attenzione alle dita della donna che vorticavano sensualmente sulla cappella gonfia del cazzo duro che appariva duro come una roccia.
“Sai, in realtà credo di essere più eccitata dal cazzo” ho risposto e le mie parole sono state una sorpresa anche per me perché non volevo dare l’impressione di non essere bisessuale con preferenze lesbiche.
Rosa ha sorriso forse accorgendosi della falsità delle mie parole e delle mie intenzioni.
Successivamente abbiamo guardato altre clip e abbiamo discusso di come ognuna di esse ci stesse facendo sentire. Purtroppo, con mio disappunto, tutta le azioni sono rimaste sullo schermo e non sul divanetto dove eravamo sedute però ho notato che Rosa si stava eccitando ma ero troppo timida e non avevo il coraggio per fare la prima mossa. In effetti rischiavo un rifiuto e perché si avverassero i miei sogni sarebbe stata veramente la fine.
Anche quel weekend è trascorso senza fare sesso con lei ma io ho provveduto a farmi dei favolosi ditalini con relative urla più o meno soffocate.
Il lunedì sono stata felice quando mi ha chiamato per chiedermi se poteva venire al mare il fine settimana successivo e proprio mentre stava riattaccando, quasi come un ripensamento, non so se l’ha fatto di proposito, ha detto “Va bene se porto i gemelli?”
“Certo!” ho risposto.
Ero incuriosita e ho passato la settimana più lunga della mia vita ad aspettare che arrivasse il sabato. Inutile dire quanti ditalini e sgrillettamenti davanti alla TV vedendo film porno ma pensando a lei ed a come avrei potuto ricevere i gemelli.
Era di mattina quando Rosa ei suoi fratelli sono arrivati alla villa e dopo essersi sistemati nelle camere degli ospiti, si sono presentati stringendo teli da bagno ed un’altra bottiglia di spumante.
In quel momento ho pensato, quando ho visto gli asciugamani, che avrei visto Rosa in costume da bagno, ma sono rimasta delusa: gli asciugamani erano per i ragazzi. Rosa ha detto che non sapeva nuotare e non le piaceva l’acqua.
Rosa ed io ne abbiamo approfittato per guardare i gemelli, Marco e Cristian, sguazzare e nuotare in piscina mentre noi due sorseggiavamo champagne ghiacciato.
I fratelli di Rosa erano ben fatti con corpi abbronzati e flessuosi entrambe biondi con identico taglio di capelli.
Rosa mi ha detto che Cristian aveva una piccola voglia e Marco no, ma era difficile distinguerli se non si fosse stati vicini e non avessero esposto il loro sedere.
Nelle parole di Rosa ho sentito un piacevole senso di intimità ed anche un crescente senso di eccitazione in me.
Però non so che cosa mi abbia preso. Avevo voglia di lei e quello che era il momento giusto per iniziare a fare sesso lesbico non l’ho sfruttato perché, da stupida, sono andata in cucina ed ho portato fuori degli stuzzichini che avevo preparato pensando a lei ed ai gemelli. Con Rosa ci siamo sedute su delle sedie di ferro battuto intorno ad un tavolo all’ombra nella veranda e guardavamo i gemelli che giocavano tra loro in piscina. Quando lei si è girata verso di me, ha posato la mano sulla mia coscia e mi ha chiesto se fossi pronta a guardare un piccolo spettacolo che aveva preparato ma non mi ha detto di che tipo. Ho trattenuto il respiro ed annuito pensando che mi sarei fatta fare da lei qualunque cosa e già presagivo che fosse di tipo sessuale.
“Alzati!” mi ha detto “Ho bisogno di spostare la tua sedia” e l’ha messa da parte per poi preparare il lettino prendisole che era lì al nostro fianco su cui potevano stare due persone. In effetti non avevo mai pensato che, con il suo tendalino bianco per creare ombra, formasse un perfetto piccolo palcoscenico.
“Siediti” mi ha detto sottovoce senza alcun tono di comando “Non muoverti da qui, resta seduta sulla sedia” ed ha chiamato i gemelli.
Mentre i due ragazzi si asciugavano, Rosa ha pes**to alcune cose da una piccola borsa che aveva portato con sé.
“Ci vorrà un po’ di tempo per prepararti” ha esclamato a voce alta sorridendo mostrando i suoi denti bianchi “Intanto Marco ti benderà gli occhi così dopo vedrai una sorpresa che abbiamo per te”
Il ragazzo è stato molto gentile e, nel passare la sciarpa di seta nera attorno alla mia testa, si è assicurato che non fosse troppo stretta nel legarla.
Da quel momento non ho visto più niente ma sentivo le voci ed in particolare quella di Marco che ha proseguito “E ora ti legherò ad uno dei piedi. Rosa non vuole che ti muovi durante lo spettacolo” e mi ha afferrato le braccia, mi ha stretto i polsi l’uno all’altro ed infine li ha legati alla spalliera della sedia stessa. La legatura era stata fatta con delle manette robuste ma ricoperte da una soffice strato di finta pelliccia in modo che fossero comode e non lasciassero tracce. Fatto questo ho sentito che qualcuno mi ha toccato la caviglia e l’ha legata alla gamba dello stesso divanetto dicendo “E ora l’altra caviglia” e mi ha allargato le gambe bloccando e legando l’altra caviglia all’altro piede. Infine ho sentito la persona allontanarsi ed anche delle parole sussurrate che non ho capito ma dal tono era Rosa che parlava con i gemelli e ridacchiava felice di farmi la sorpresa.
Ho aspettato un po’ senza vedere niente e poi ho sentito le mani che mi slegavano la sciarpa dietro la testa ed uno dei gemelli, non so se sia stato Marco o Cristian, che mi ha detto di tenere gli occhi chiusi finché Rosa non mi avesse detto che avrei potuto aprirli. Ho promesso che l’avrei fatto e lui ha rimosso la benda.
Ho sentito quel ragazzo allontanarsi e poco dopo Rosa dirmi, con un tono allegro e dolce, che potevo aprire gli occhi.
Lei era sdraiata con le spalle appoggiata sui cuscini che avevano ammucchiato dietro la sua schiena. I gemelli erano in ginocchio, ognuno ai suoi lati, si erano cambiati i costumi da bagno bagnati e ora indossavano boxer di raso lucido di colore e taglio identici. A turno si chinavano e baciavano la sorella dandole non dolci baci sulla guancia ma baci profondi e appassionati con la lingua in bocca. Mentre si baciavano si alternavano per accarezzarle le tette che a me piacevano immensamente e che vedevo finalmente quasi completamente libere dal reggiseno. I gemelli le hanno sbottonato la camicia alternandosi nel farlo con un bottone a testa finché la sua camicia non si è aperta fino all’altezza della vita e le sue tette sono state così in grado di oscillare liberamente.
A quel punto il gemello alla sua destra ha iniziato a succhiare un capezzolo.
“Oh Cristian!” ha detto Rosa sospirando profondamente e gemendo.
Le sue tette erano sensazionali come avevo immaginato, sode e burrose, ciascuna con la punta su un’ampia areola rosea che faceva da corona ad un capezzolo ben eretto di colore scuro.
Marco, a giudicare dal rigonfiamento dei suoi boxer, era chiaramente eccitando così come, ovviamente, lo ero anche io.
“Striscia!” ho sentito dire a Rosa ma non ho capito il significato della parola però ho visto che ogni gemello si è spogliato lentamente sensualmente facendo in pratica uno spogliarello.
Non appena il cazzo di Marco è apparso alla mia vista, Cristian si è messo a carponi e ha trasferito la sua bocca dal capezzolo di Rosa all’asta rigida di suo fratello prendendo la cappella nella profondità della gola, mentre la bocca di Marco si chiudeva avidamente sulle tette della sorella.
“Oh, Marco!” ha detto Rosa con un gemito mentre lui faceva ruotare la lingua sul suo capezzolo ripetendo le stesse mosse della lingua di Cristian sul suo cazzo.
Avrei voluto chiudere le gambe ma erano incatenate e loro mi vedevano che tentavo di muoverle. Sentivo un familiare formicolio che si diffondeva intorno all’inguine.
Anche Marco si è poi messo in ginocchio e così entrambe i gemelli erano ai lati di Rosa ed a turno si sollevavano e si chinavano per baciare la sorella oppure succhiare un capezzolo mentre lei spargeva delicatamente la sborrina che ognuno dei fratelli produceva e compariva sulla punta del cazzo.
Mi sentivo eccitare mentre guardavo e il mio respiro, man mano che lo spettacolo progrediva, ha iniziato a farsi più corto.
Rosa si è chinata alla sua destra ed ha preso il cazzo di Cristian in bocca infilandolo dentro di sé il più profondamente possibile. Marco si girato e si è sdraiato in grembo allungando entrambe le mani per prendere le tette nella sua bocca e lei ha dato l’idea di allattarlo come un bambino. Mentre Rosa stava facendo una specie di gola profonda a Cristian, la saliva densa le gocciolava dal il mento e ne ha preso un po’ sulle dita per spalmarla sulla punta del cazzo eretto e turgido di Marco.
I cazzi dei gemelli non erano le uniche cose che si gonfiavano. Anche il mio clitoride mi è sembrato che lo fosse. Dalle sensazioni e stimoli che sentivo in quella zona ho capito che era diventato duro come una perla sotto lo slip del bikini.
“Girati Marco!” ha detto Rosa “Non vogliamo che tu venga ora!”
Nel girasse il corpo Marco ha presentato il sedere pallido alla vista della sorella la quale ha sollevato la mano immediatamente gli ha dato uno schiaffo sui glutei.
Il rumore della mano di Rosa che si muoveva nell’aria e che finiva i suoi movimenti sul sedere all’insù di Marco risuonava intorno alla piscina. Sono rimasta affascinata nel vedere l’impronta della mano comparire lentamente in rosa sul suo pallido gluteo e subito dopo “Cristian! Il lubrificante” ed ha teso la mano affinché suo fratello le passasse un tubicino e lei, dopo aver dato altri due schiaffi abbondanti sulle natiche all’insù di Marco, gli ha spalmato del gel direttamente sullo sfintere ed anche, usando un dito, una buona quantità di lubrificante direttamente dentro nel culo. Affinché l’effetto fosse migliore ha spalmato per bene con due dita il lubrificante e poi ha detto a Marco di inginocchiarsi accanto a lei e di giocare con il suo cazzo.
I cazzi dei ragazzi erano di pelle bianchissima ed erano grossi con la cappella color rosa intenso, sembravano bacchette ergersi da un cespuglio di peli pubici color rame ben curato. Infatti i peli erano tagliati ed inesistenti sull’asta, inoltre erano identici, belli ed avevo una gran voglia di assaggiarli.
A sostituire Marco sul divano è stato Christian che si è fatto sculacciare e lubrificare e non molto dopo anche lui si è inginocchiato accanto alla sorella segando il suo enorme cazzo.
“Smettetela adesso, ragazzi!” ha comandato Rosa “Mettete le mani dietro la schiena!”
I due hanno smesso di masturbarsi ed ubbidendo hanno intrecciato le dita dietro sulle natiche mentre Rosa ha passato lentamente un dito facendolo scivolare sul il culo di ogni gemello.
È stato allora che lei mi ha fissato con un sorriso malizioso ed iniziato a spingere le dita dentro e fuori dai buchi del culo lubrificati dei suoi fratelli e poi è andata sul perineo muovendo le dita come fosse un massaggio per le relative prostate.
In partica ogni gemello era accovacciato sulle cosce ed impalato su un dito di Rosa con il corpo che oscillava avanti ed indietro come volesse levarsi un cazzo da dentro.
Marco ha allungato una mano per accarezzare le tette di Rosa, poi Cristian le ha preso un capezzolo tra le dita e così i tre formavano in un triangolo di lussuria e desiderio. Il respiro di Rosa che respirava sempre più affannosamente, è via via aumentato quando le dita dei gemelli hanno stretto e accarezzato le parti sensibili dei suoi capezzoli tesi.
Io potevo sentire la mia figa che iniziava a inondarsi, i muscoli interni che si contraevano e si aprivano al ritmo del movimento delle dita di Rosa nei buchi del culo dei suoi fratelli ed al ruotare dei polpastrelli intorno alla punta di quelle magnifiche tette.
Gli occhi di Rosa si sono posati sulle mie tette ed ho pensato che ammirasse i miei capezzoli mentre i gemelli cavalcavano le dita della sorella.
Lo sguardo tra me e lei ha stabilito un canale di comunicazione silenzioso e segreto tra noi due.
Io avevo la bocca secca, il respiro irregolare ed ho distolto lo sguardo dagli occhi di Rosa per essere ipnotizzata dai cazzi turgidi e frementi dei gemelli.
Non avevo immaginato che non potessi toccarmi. Invano ho cercato di muovere le braccia legate dietro la sedia, tutto il mio corpo era un formicolio e mentre i gemelli spingevano per raggiungere l’orgasmo, i miei fianchi spingevano involontariamente nello stesso modo come loro mi stessero chiavando.
Nuda dalla vita in su, Rosa era appoggiata ai cuscini e le sue tette voluttuose si muovevano mentre le sue dita continuavano il loro massaggio implacabile. La visione mi ha dato l’idea che lei fosse una dea indiana ed i gemelli i suoi accoliti nudi intrappolati come marionette sulle sue mani con le dita ad impalarsi.
All’improvviso Cristian ha avuto un sussulto ed un urlo strozzato accompagnato da un getto di sperma eruttato dal suo cazzo che è andato a spandersi sulle tette nude e sulla pancia di sua sorella, erano schizzi dopo schizzi di densa crema bianca. Marco è esploso pochi secondi dopo, il suo orgasmo scorreva in lui con spasmi tremanti.
Rosa si è sdraiata sul divanetto ed ha fatto scivolare delicatamente le dita lubrificate fuori dal culo dei suoi fratelli. Le sue tette e la sua pancia erano coperte di sperma; alcuni spruzzi le erano persino volati sul viso.
“Leccatemi per bene, ragazzi!” ha detto ed i gemelli sono messi subito a farlo con entusiasmo.
Rosa mi ha lanciato uno sguardo di trionfo misto a desiderio, ha poi dato a Cristian una piccola chiave e gli ha comandato “Sgancia il nostro voyeur così anche lei può aiutare a ripulirmi”.
Cristian si è avvicinato a me, il suo cazzo era floscio ma ancora un po’ tumido, mi ha guardato con apprezzamento come se stesse valutando il modo migliore per sfruttare la mia posizione sulla sedia e l’impotenza dovuta ai vincoli che mi aveva messo. Si chinato e mi ha sganciato il top del bikini, poi si fermato dietro di me mi ha accarezzato le tette, ha aperto le manette ai polsi e si messo di fronte a me. Entrambi abbiamo guardato il suo cazzo che si stava indurendo. A me piace guardare un cazzo crescere e diventare duro in quel modo per poi indurirsi ed inarcarsi verso l’alto sfidando la gravità circondato dalla della lussuria. Senza una parola, ho preso lo splendido cazzo di Cristian in bocca ed ho passato la lingua attorno al bordo della cappella assaporando i resti salati del suo sperma e nel contempo gli ho stretto delicatamente le palle con le dita per saggiare la consistenza dello sperma contenuto.
“Portala qui!”
Al comando di Rosa, Cristian ha rapidamente levato la sua verga dalla mia bocca e si è chinato per slacciare le mie gambe da quelle della sedia, poi mi ha preso per mano e mi ha accompagnato nella breve distanza fino al lettino.
Rosa mi ha fatto un ampio sorriso ed i suoi occhi brillavano per la libidine.
“Siediti a faccia in giù. Voglio mangiarti la figa!”
Non avevo bisogno di una seconda offerta. La mia figa soffriva e mi sono rapidamente messa a cavalcioni sulla sua bocca affamata.
Rosa immediatamente ha spinto la sua lingua in profondità nella mia figa bagnata ed aperta, assaggiando i miei succhi raccolti anche sulle pareti della mia figa sondandomi sempre più in profondità.
Ho appoggiato l’inguine su di lei e l’ho mosso avanti e indietro sulla sua bocca. Ne ho tratto grande piacere nel sentire i miei succhi fluire nella sua bocca. Ma volevo che si spostasse dalla figa al mio clitoride che si era gonfiato quanto una nocciola e che chiedeva un po’ di attenzione.
Non avrei dovuto preoccuparmi poiché Rosa era un’esperta. Infatti ha lasciato che la sua lingua percorresse per un’ultima volta la mia fessura e poi ha iniziato a stuzzicare parte più sensibile del mio clitoride con la punta dura della sua lingua facendo scorrere la mia perla gonfia da un lato all’altro. Poi all’improvviso lo ha succhiato e lo ha preso tutto in bocca come se stesse per ingoiarlo prima di rilasciarlo tra i denti e morderlo teneramente per poi spingerlo con forza ancora una volta da sinistra a destra.
Gemevo ed il mio respiro si è interrotto quando sono venuta tenendo la bocca aperta avendo anche dei brevi sussulti. La testa l’ho gettata all’indietro, il mio inguine era l’epicentro dell’universo.
Era come se fossi alla deriva su una minuscola barca nel mare in tempesta, ondeggiavo sulle onde del mare, sentire il lontano rombo dell’urto sulle rocce.
Ho guardato in basso e la testa di Rosa era sepolta tra le mie cosce proprio come la sua lingua era sepolta nella mia figa e il mio clitoride nella sua bocca.
Per caso ho percepito un movimento alla mia sinistra ed ho visto che i gemelli ci osservavano rapiti con attenzione, i loro giovani cazzi sfidavano ancora una volta la gravità e si alzavano verso il cielo.
Per effetto dell’orgasmo sono caduta in avanti, le mie tette oscillavano e ho sentito le mani di Rosa sulle mie natiche per tenermi mentre divorava la mia figa, la sua lingua spingeva senza sosta il mio sensibile clitoride da un lato all’altro senza sosta, a volte appiattiva la lingua contro la punta del mio clitoride e se lo tirava tra le labbra prima di lasciarlo andare di nuovo e poi girarlo dolcemente con la lingua. Ero senza fiato, stordita, in semi incoscienza. Rosa ha accelerato ed ha schiacciato il naso contro di me strofinandosi furiosamente sul clito togliendomi il respiro.
All’improvviso, con un urlo, mi sono sentita in caduta libera, precipitando giù come l’acqua di una cas**ta lasciandomi senza fiato. Tutto il mio corpo si è inarcato per effetto della lingua implacabile di Rosa e sono caduta in avanti per il mio orgasmo che mi squassava.
Sono scesa da lei liberandola e mi sono stesa di nuovo su di lei in modo che i nostri occhi si incontrassero di nuovo ed ho allacciato la mia bocca alla sua. Era strano sentire il sapore della mia figa sulla sua lingua, mentre ci baciavamo e lo abbiamo fatto a lungo. Alla fine lei ha sollevato leggermente i fianchi per sfilarsi i pantaloni, poi mi ha preso la mano e se l’ha messa tra le gambe.
All’inizio, ho pensato che indossasse uno strap-on, perché le mie dita hanno incontrato un’asta dura e, quando ho seguito la verga fino alla radice, le mie sono finite su un cespuglio di peli pubici. Quella verga era troppo simile alla carne per essere tutt’altro che carne!
“Sorpresa!!” ha detto Rosa.
“Wow!” ho risposto.
“E ora ho intenzione di chiavarti!” e con un semplice movimento ha spinto la sua lunga asta dura in profondità nella mia figa ben scivolosa.
Chi avrebbe immaginato che Rosa fosse un trans!
“Cavalcami!” mi ha ordinato e non ho resistito a fissare il suo sguardo con quei bellissimi occhi.
Lentamente ho sollevato il mio corpo finché non son riuscita a sentire il glande del suo cazzo duro come una roccia che stava per scivolare fuori dalla mia figa bagnata e scivolosa e poi altrettanto lentamente ho spinto con la orza di tutto il mio corpo per far penetrare in me tutta la lunghezza del suo albero scivoloso fino a quando non ho sentito le sue palle pelose tra le labbra della mia figa e poi, quasi altrettanto lentamente, l’ho fatto di nuovo senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi neanche per un istante.
Così abbiamo dondolato dolcemente, accelerando insieme quasi impercettibilmente e muovendoci con perfetto tempismo.
Con la coda dell’occhio ho visto che i gemelli avevano iniziato ad accarezzare le loro aste rigide e si stavano masturbando con gli occhi fissi sul lettino dove mi trovavo felicemente impalata.
Ho levato le mani dai fianchi di Rosa e sono andata ad accarezzare quelle enormi tette mentre facevo scorrere la mia figa piena di lei andando su e giù per la lunghezza della sua turgida asta. Due delle mie dita si sono chiuse sui suoi capezzoli duri stringendoli e pizzicandoli delicatamente. Solo allora Rosa ha emesso un gemito.
Mi sono chinata per baciare le sue labbra socchiuse, ho allargato le gambe e mi sono seduta su di lei prendendo completamente quel cazzo e mi sono sollevata lentamente per far vedere come a Rosa come prendessi il suo sesso liscio e ricco di miei umori. L’ho fatto in modo che Rosa l’esibizionista mi guardasse, fosse il voyeur, mentre la scopavo come una cowgirl.
I nostri occhi erano fissi, il nostro respiro era rallentato e ci spingevamo a vicenda per raggiungere l’orgasmo. Eravamo l’unica cosa che accadeva nell’intero universo, il resto non contava niente, poi ho visto gli occhi di Rosa spalancarsi, i suoi fianchi contrarsi e mentre rilasciava un flusso caldo e denso di sperma su di me, il mio stesso orgasmo di ha sconvolto dandomi infinite scariche elettriche.
Finito di godere sono caduta in avanti ancora una volta e le mie labbra sono andate a cercare le sue.
Non abbiamo parlato per molto tempo ed infine finalmente Rosa ha detto con un sorriso “Allora, ti piace solo guardare, eh?”
Ho risposto “Ho detto che mi piaceva guardare, non ho mai detto che mi piaceva solo guardare!”

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