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Racconti Erotici Lesbo

Noi tre

By 26 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi, sono pronta a raccontarvi tutto quello che &egrave avvenuto dopo il primo incontro con Rossana.
Lasciai passare qualche settimana da quel gioioso giorno, prima di accennare ad All cosa volevo fare, non che lui non sapesse cosa era avvenuto tra me e Rossana, ma sicuramente non le avevo detto niente del desiderio di Rossana.
Quel pomeriggio, eravamo nel nostro motel da più di due ore, sembrava che non avessimo fatto sesso da molti mesi, certamente per me vi era una carica erotica superiore in quanto in ogni momento mi immaginavo se ci fosse stata anche l’altra Rossana qui con noi, la vedevo in mezzo a noi, e non riuscivo ad immaginare se sarebbe stata libera come quando ci siamo viste l’ultima volta, oppure timida, era come se avessi avuto un corpo e due cavalli, il primo era presente e rispondeva a tutte le attenzioni che ricevevo da All, mentre l’altro sognava quello che avevamo fatto io e lei.
Poi un colpo di lingua sul punto nevralgico mi riportò al presente, allungai le gambe, presi la testa di All e la schiacciai contro di me, non avevo paura di soffocarlo, e un meraviglioso orgasmo mi raggiunse facendomi gridare.
Ora il silenzio era assoluto, solo i nostri respiri, pesanti, risuonavano nella stanza, era una musica deliziosa. Quanto tempo passammo in quella posizione non lo so, avevo perso la cognizione del tempo, poi di colpo mi ricordai di lei, dovevo parlarne ad All, avremmo dovuto organizzare l’incontro.
Aprii gli occhi e incrociai i suoi che mi stavano scrutando e un sorriso dolcissimo sulle labbra:
– Amore sei qui con me o stai volando?
– No tesoro, sono qui, ma solo che mi &egrave capitata una cosa strana
– Parla ti ascolto
– Mentre mi stavi leccando, vedevo un’altra persona, non vedevo te, era meraviglioso
– Scusa se ti disturbo, ma posso sapere anch’io con chi credevi di essere
– Se te lo dico, sono sicura che resterai allibito e non ci crederai, ma fortunatamente &egrave vera
– Perché non dovrei crederti, forza dimmi tutto.
Ecco perché lo amo, &egrave sempre pronto ad ascoltarmi o ascoltare chi ha bisogno
– Dunque ti ricordi che ti avevo detto della storia con la signora del mercato che si chiama anche lei Rossana.
– Sì, mi ricordo benissimo, non sei uscita con lei anche l’altra settimana?
– Certo amore, ti ho raccontato tutto quello che avevamo fatto
– Lo ricordo benissimo perch&egrave mi avevi fatto venire una voglia incredibile
– Bravo, era la ragazza, anzi la signora visto che abbiamo quasi la stessa età, ieri mi ha telefonato e mi ha tenuto al telefono per più di un’ora, passava da un discorso all’altro continuamente, si capiva che voleva dirmi qualcosa di importante, si capiva anche che non sapeva come iniziare, allora le ho dato una mano dicendole brutalmente di non girare al largo ma di venire al sodo.
– Quindi cosa ti ha detto?
– Io sono calmissimo, come sempre ma mi devi concedere che un po’ di curiosità non fa mai male.
– Va bene te la concedo
– Dunque, ha iniziato a ricordarmi quanto &egrave stato bello tutto quello che abbiamo fatto io e lei, e che tutte le volte che va a letto i ricordi le tornano prepotentemente e deve masturbarsi sino ad addormentarsi con le mani sulla passerina
– Ho capito, la ragazza era leggermente vogliosa e desiderosa di dolci coccole, probabilmente ti stava sognando
– No tesoro, non hai centrato il problema, o perlomeno in parte sì ma quello più importante non lo hai capito.
– Ok ho capito. Ora taccio e ti lascio libera di raccontarmi il tutto, prometto che non ti interromperò
– Bravo, era ora, dunque ti ricordi che settimana scorsa abbiamo passato tutto il pomeriggio a casa sua, certo l’inizio &egrave stato un po’difficile, per me era la prima volta che andavo con una donna e quindi ero tesissima, ma visto che lei era più esperta, ha saputo prendermi con tanta dolcezza, non sto a rispiegarti, ma &egrave stata favolosa,m ci siamo trovate abbracciate e senza accorgermi ho trovato la sua bocca e &egrave stato un bacio magnifico.
– Poi tutto si &egrave sciolto e mi sono ritrovata nuda che le leccavo la passerina.
– Ora devi sapere che il tutto si &egrave svolto nel massimo silenzio, si sentivano i nostri mugolii di piacere, non ricordo quanto tempo &egrave passato.
– In un momento, che eravamo sdraiate, mano nella mano e gli occhi chiusi ad assaporare quello che avevamo fatto, lei mi ha stretto più forte la mano, si &egrave girata verso il mio viso e mi ha detto che aveva una cosa importantissima da dirmi, ma che non sapeva come iniziare.
– Logicamente, dopo averle dato un bacio sulle labbra,m le ho risposto che l’avrei ascoltata senza interromperla, lei allora, senza lasciarmi la mano e fissandomi negli occhi mi disse
– – sai amore, avrei un desiderio, e visto che siamo diventate amiche, molto amiche vorrei chiederti un grosso favore.
– Io, di impeto e senza sapere cosa mi avrebbe chiesto, le risposi che poteva chiedermi qualsiasi cosa.
– Ricordo che ci fu un silenzio totale che mi sembrò un’eternità, sino a quando un dolcissimo suono arrivò alle mie orecchie
– Amore desidero fare l’amore con te e con All.
Sgranai gli occhi, mi sarei aspettata qualsiasi richiesta ma a quella ero impreparata, non mi scandalizzai anzi mi fece piacere, ma la sorpresa era troppo grande.
– scusa a parte questo stupore, non eri tu quella che avrebbe desiderato farlo?
– Sì amore, certo, ma non mi aspettavo quella richiesta da lei, dopo tutto quello che le era capitato con il suo uomo, dopo che mi aveva giurato che mai e poi mai la mano di un uomo avrebbe sfiorato il suo corpo, devi capire che il mio stupore era del tutto legittimo.
– Va bene, sono d’accordo e poi mi sedetti sul letto, la presi tra le braccia e la strinsi forte sul mio petto, restammo così per un tempo infinito, il silenzio la faceva da padrone, sentivo solo il rumore del mio e del suo cuore, in un altro momento avrei iniziato ad accarezzare il suo corpo, ma non riuscii nemmeno a muovermi.
– E poi cosa &egrave successo?
– Lei &egrave stata la prima a staccarsi e guardarmi negli occhi mi chiese se ero offesa, naturalmente le dissi di non pensarci nemmeno, anzi ne ero felicissima, ma ti rendi conto che faccia farà quando le dirò di questa idea, lei era tesa, non era convinta i suoi occhini vagavano come in cerca di un rifugio sicuro.
– Scusa, ma non potevi tranquillizzarla, mi sembra che abbiate un buon feeling, o mi sbaglio?
– No, amore, non ti sbagli, ma avevo capito che era una voglia enorme che aveva, ma era un desiderio del corpo, il suo cervello non si era ancora abituato e poi devi sapere che quando siamo a casa sua, dal momento che ci chiudiamo la porta dietro le spalle, siamo subito una nelle braccia dell’altra e sono baci, carezze paroline dolci e ne passa del tempo prima di buttarci sul letto.
– E’ successo solo una volta che dopo essere entrati in casa e chiusa la porta in pochi minuti eravamo nude e avvinghiate in un delicato, meraviglioso volo amoroso.
– Chissà che un giorno o l’altro possa esserci anch’io
– Se non sbaglio, sei tu che mi hai insegnato il famoso motto ‘mai dire mai’ o sbaglio?
– Certo che non sbagli, non sono curioso, le pere quando sono mature si vedono e basta allungare le mani e raccoglierle.
– Non ti rendi conto amore che forse riusciamo a realizzare il nostro sogno e in aggiunta con una persona che non ho vergogna dirlo, sento di amare
– Vuoi dire che sei passata dall’altra parte?
– Stupido, certo che no
– Scherzavo
– Non potrò mai cambiare, tu sei il mio amore ma ‘
– Perfetto, stai tranquilla, quello che &egrave dentro di noi &egrave nostro e nessuno potrà mai cambiarlo
– Sai perché ti amo?
– Certo che lo so!
– Ma come fai ad esserne certo
– E’ la cosa più semplice che si sia al mondo
– Non ho capito
– Semplice, tu guarda sempre negli occhi di chi ti sta parlando e scoprirai se &egrave interesse o vero amore, non quello che vi &egrave fra noi, ma amore nel senso che ti rispetta e che crede a quello che sei.
– Ecco perché ti amo, la tua bocca non potrà mai mentirmi, sai tradurre quello che i nostri cuori sanno.
– Ora basta, altrimenti diventiamo barbosi, vieni al dunque
– Allora, la ragazza vorrebbe avere un pomeriggio tutto per noi
– Cio&egrave noi tre assieme
– Certo
– Non possiamo farlo nel nostro nido (motel ) mi sembrerebbe di sminuire il dolce di questo incontro
– Certo che no, possiamo andare a casa sua, lei non ha problemi
– Perfetto, dobbiamo trovare solo la giornata giusta, io posso sempre trovare la soluzione
– Certo amore, lei ha mercato il martedì, giovedì e sabato
– Perfetto possiamo farlo nei giorni liberi
– Per i giorni in cui noi due siamo fuori servizio ovvero quando noi donne ‘
– Non serve che mi spieghi, ho capito!
– No, questa volta non hai capito, intendevo dire, che oltre al nome uguale, abbiamo anche i giorni negativi quasi paralleli
– Meraviglioso, questo &egrave un segno del destino
– Se tu puoi, io pensavo a un girono della prossima settimana
– Perfetto fai tu, anzi decidete voi, io troverò sempre il sistema
– Bene, allora facciamo fra due lunedì
– Perfetto, cerca di organizzarti bene
– Non capisco, cosa dovrei fare?
– Amore, le tue manine dovranno preparare qualcosa di buono, servirà per allontanare la tensione
– Vuoi che porti qualche dolcetto?
– Certo, io porterò una bottiglia di spumante, così potremo disunire la tensione e tra un bicchiere, un dolcetto e una barzelletta, l’ambiente prenderà la giusta temperatura
– OK, mi hai convinta, so cosa dovrò preparare
– Bene e io porterò anche qualcuno dei nostri giochini e la macchina fotografica
– Non credo che lei accetterà di farsi fotografare, anche se non ha obblighi matrimoniali, &egrave molto timida
– Non preoccuparti, porterò anche le mascherine così non avrà problemi
– Magnifico, mi ero dimenticata delle mascherine
– Bene, allora, procedi e fammi sapere.
Visto il tempo che avevamo passato a parlarne e organizzare l’incontro, non ci rimase altro tempo per noi, un bacio casto e veloce, mi riaccompagnò sotto casa e ci salutammo.
Arrivata a casa, cercai di tornare con i piedi per su questa terra, ma mi rimase difficile, sentivo il desiderio farmi salire la temperatura, allungai la mano sotto la gonna e la conferma era inevitabile, ero tutta bagnata, ma contrariamente al solito, non mi toccai, andai verso il telefono, dovevo avvisarla subito, non riuscivo più a tenere per me questa meravigliosa gioia
Mi sedetti sulla poltrona, guardai l’orologio e feci il suo numero, il cuore mi batteva come una scolaretta dopo il primo bacio:
– pronto
– ciao amore, come stai?
– Ciao Rossana, tutto bene? Come mai a quest’ora?
– Semplice, mi sono vista con All e gli ho detto quello che avevamo pensato
– Non dirmi che va tutto bene, tanto non ci credo
– Certo che te lo dico, ne &egrave contentissimo, non pensava che tu lo volevi conoscere
– Come fai a non desiderare di conoscere una persona di cui tu non parli che bene?
– Non sto a dirti tutto, perché sarebbe troppo lungo ma &egrave sì e ora dobbiamo essere noi a decidere quando
– Amore, settimana prossima, a parte il mercato, sia io che te siamo fuori servizio, direi di fare la prossima, di lunedì pomeriggio,, così io al mattino preparo il tutto per il mercato di martedì e nel pomeriggio possiamo incontrarci.
– Meraviglioso, non credevo che tu fossi così pronta
– Credimi tesoro, oltre a quello che potrà o non potrà succedere, ma la voglia di conoscerlo &egrave forte più forte di tutto il resto, spero che tu non sia gelosa.
– Amore, la parola gelosia tra me e All non esiste, vedi quello che &egrave importante &egrave la sincerità che ci unisce, non ci nascondiamo nulla, qualsiasi problema lo affrontiamo assieme, la base di questa felice unione &egrave la sincerità su tutto, non esistono problemi difficili e scabrosi, basta esternarli e assieme si affrontano e assieme si trova la soluzione.
– Non hai paura che possa innamorarmi di lui e rubartelo?
– No, ammesso che tu provi a fare quello che dici lui me lo direbbe, con l’unica soluzione che fra noi due &egrave tutto finito, e ammesso e non concesso che lui scelga te, pazienza vorrà dire che lui mi ha sempre mentito e allora io mi sono tolta dai piedi una persona sbagliata, una persona che non meritava il possesso del mio cuore, ti sembrerà strano ma noi ci siamo sempre detto tutto e mi stupirei se non lo avessi capito o se lui non avesse capito me.
– Ma come ha fatto a convincerti di tutto questo?
– Lui non mi ha convinto, o peggio fatto cambiare idea, ha solo tolto il velo che copriva il mio vero io, mi ha obbligata a farmi guardare al mio interno e aveva ragione, io ero così, solo che non lo sapevo
– Tesoro, credimi, quando lo vedrò, lo abbraccerò e lo bacerò ringraziandolo per averti fatta scoprire il tuo io, anzi gli chiederò di aiutarmi a scoprire il mio.
– Ne sarà felice, e se potrà lo aiuterò
– Quindi non dovrai arrabbiarti se in qualche momento mi dovesse scappare qualche parola dolce o intima.
– In amore tutto &egrave permesso, nulla escluso, l’importante che i due in questo caso tre siano d’accordo, non puoi fare o farti fare qualcosa che a te piace ma che forse all’altro non piace.
– Tesoro, visto che Voi vi conoscete molto bene, dimmi cosa devo o non devo fare
– Non preoccuparti tu devi fare quello che vuoi, sarà l’altro a farti capire se lo gradisce oppure no, ma mi sento di giocarmi qualsiasi cifra, se riuscirai a trovare qualche cosa che io e All non gradiamo, stai tranquilla, anzi proponi quello che vuoi
– Meravigliosi, siete meravigliosi, quando pensi che potremo incontrarci?
– Visto che io non ho problemi, e tantomeno All, sei tu che hai impegni
– Allora, settimana prossima, io faccio mercato lunedì, mercoledì e venerdì, mi rimane libero martedì e giovedì, vi puo’ andare bene?
– Perfetto, allora facciamo martedì verso le dieci, così se avremo fame ci facciamo anche uno spuntino
– Bene, puo’ andare bene verso le 10, se vuoi preparo qualcosa di stuzzicante
– No, a quello ci penso io, mentre All si preoccuperà del vino
– E io cosa preparo?
– semplice, prepara te stessa, sarai al vertice del triangolo, certo, per questo volta, la prossima cambiamo.
– Allora vado a prendere qualcosa di intrigante, potrà servirci
– Bene, come stai a filmini porno, ne hai?
– Direi di sì, mi servono quando mi vengono le voglie ed essendo sola mi diverto e finisco sempre a rimanere nuda con qualche gingillo tra le cosce.
Perfetto, anche noi ne usiamo molti.
Ci salutammo in attesa di confermarle quando ci saremmo visti.
Devo dire che, durante tutta la telefonata, la temperatura era salita, mi era venuta una voglia incredibile, ma non mi toccai, anche perché fra poco lo avrei visto e ci avrebbe pensato lui a farmi godere. Mi alzai dalla poltrona e mi diressi in bagno, dovevo lavarmi, ero tutta bagnata, la voglia era veramente tanta in quel momento, poi il telefono trillò.
– pronto
– ciao amore
– ciao tesoro, dove sei?
– Mi mancano 50 Km, quindi possiamo vederci allo stesso posto, stesso orario
– Va bene, ho giusto il tempo per darmi una rinfrescata
– Visto che ti cambi perché non metti le calze con lo spacco, senza metterti le mutandine?
– Va bene amore, ho giusto tanta voglia
– Come mai? Cosa &egrave successo?
– Semplice ho parlato con Rossana e abbiamo fissato l’incontro per martedì prossimo alle 1′, ti va bene?
– OK non prendo impegni per tutto il giorno
– Perfetto, ci vediamo fra 1 ora circa, ciao amore a dopo
Eravamo a posto, io avevo una voglia immensa, lui mi ha chiesto di vestirmi in modo particolare, l’incontro si presentava molto bene, guardai l’orologio, dovevo far presto non avevo molto tempo.
Arrivai all’appuntamento poco dopo All, il solito tuffo al cuore, non riuscivo a comprendere il perché, era bello certamente sentire questo tuffo, ma non era il primo appuntamento eppure tutte le volte faceva lo stesso effetto. Ricordo di aver chiesto ad All se la stessa cosa succedeva anche a lui, e dopo avermi lasciato parlare, cercando di spiegargli quello che sentivo in quel momento, lui candidamente mi disse che era normalissimo per due che si amano, anzi, quel giorno che non avessi più provato questo effetto, voleva dire che per l’uno o per l’altro si era spento il sacro fuoco dell’amore e che non avrei dovuto riaccenderlo, sarebbe stato come mettere una pezza corta su uno strappo grande.
Il bello di quell’uomo &egrave che non si stupiva mai di niente, non dava mai nulla per scontato, tutto quello che avveniva era frutto della vita.
Sperando che avremmo avuto un pò di tempo per noi, mi ero messa una gonna lunga, collante quello speciale con lo spacco al punto giusto e una camicetta leggera con la zip.
Salii in macchina e si diresse verso la periferia, poi improvvisamente sterzò.
– Dove vuoi andare amore?
– Visto che fa caldo andiamo al parcheggio del supercentro, così stiamo al fresco e nessuno ci disturberà
– Magnifico, ho una voglia incredibile
– Normale
– No, tesoro questa volta non &egrave normale, ma eccezionale
– Come mai, cosa &egrave successo, cosa hai visto?
– Non ho visto niente, ma &egrave successo una cosa meravigliosa
– Hai vinto alla lotteria?
– Meglio, abbiamo vinto assieme, ti ricordi Rossana?
– Certo che me la ricordo, con tutto quello che mi hai raccontato non potrei certo dimenticarmela
Mentre lui guidava con la solita calma, io non riuscivo a stare ferma, continuavo ad accavallare prima una e poi l’altra gamba, lo sfregamento del collant contro la passerina mi stava facendo impazzire, sentivo di essere tutta bagnata ma cercai di sembrare tranquilla.
Arrivammo al supercentro e All si diresse al solito posto, eravamo coperti dalla vista di altri, ma nello stesso tempo potevamo vedere chi si avvicinava e quindi in tempo per metterci a parlare come se fossimo due persone che stavamo discutendo di ciò che avevamo acquistato oppure di qualcosa di interessante.
Parcheggia, abbassa i finestrini e una bella arietta fresca ci avvolse, un furtivo e semplice bacio si posò sulle mie labbra dandomi il colpo di grazie allungai la mano alla ricerca del suo gingillo e scoprii che se io ero già con una temperatura alta, lui malgrado la sua calma apparente, era già pronto per farsi trastullare
Cercai di slacciare i pantaloni, ma All mi fermò:
– perch&egrave non hai voglia?
– Certo che ne ho e lo hai sentito, ma credo sia meglio parlare di tutto quello che vi siete dette.
– Hai ragione amore, ma ho una voglia immensa, ho voglia di succhiartelo, non resisto
– Mi spiace ma questa volta devi resistere, &egrave troppo importante quello che mi devi dire
– E va bene, però dopo che ‘.
– No, né adesso né dopo, non ho molto tempo, ma ti assicuro che non rimarrai delusa
– Uffa, malgrado non sia d’accordo, devo dire che hai ragione
– Perfetto, ora vuota il sacco
– Dunque, questa mattina ho visto Rossana e come ti avevo accennato al telefono abbiamo fissato l’appuntamento e andremo a casa sua, ma quello che non immagini &egrave che oltre a esserci anche tu, oltre a fare tutto quello che vorrai, saremo ai tuoi ordini, ma la sorpresa &egrave che ti vuole al centro del triangolo
– Meraviglioso quindi sarò coccolato
– Certo, ma ricordati, che dovrai soddisfarne due e non una sola
– Un motivo per stare tranquillo e risparmiare le forze.
– Forse hai ragione, dunque, domani mattina la sento e mi metterò d’accordo con le per che ora ci dobbiamo trovare tu a che ora potresti essere libero?
– penso che potremmo vederci attorno alle due, ti va bene?
– Sì mi sembra giusto
– Vuoi che porti i nostri giochini?
– Certo, guai se mancano visto che le ho detto cosa abbiamo anzi ricordati di portare la macchina fotografica, penso che avrai da sbizzarrirti
– Perfetto mi sembra potrebbe essere una bella riunione, dimenticavo, ricordati di comperare 2 mascherine, non si può mai sapere
– Ci vediamo prima di incontrarla?
– No, chi arriva prima aspetta
– Va bene, mi sembra giusto.
Ci salutammo con un bacio veloce, e ognuno prese la sua strada.
Tornando lentamente verso casa cercai di vedere la scena, mi sembrava che mancava qualcosa, come avrei fatto a presentare lui a lei, ammesso che si potessero piacere,, come avrei fatto , cosa, cosa ‘il panico stava impossessandosi della mia mente, non sapevo come reagire, dovevo assolutamente chiamarlo, sentivo il bisogno del suo aiuto, ma non volevo cedere, dovevo assolutamente riuscire a trovare il bandolo della matassa da sola e per la prima volta misi in atto quello che All mi aveva sempre suggerito.
Chiusi gli occhi e iniziai a respirare profondamente e dopo alcuni eterni minuti, la mente si aprì, la calma ritornò in me e tutto sembrò di una semplicità estrema.
Quando arrivai al punto dell’appuntamento, All era già che aspettava, il mio amore entrò in calma, mi sembrava di aver già vissuto questa situazione, un mare di volte, non era possibile, anche da lontano era riuscito a dominare la mia preoccupazione, le mie paure, eravamo come due corpi con una un’unica regia, mi sentivo calma, forte, avrei saputo affrontare qualsiasi ostacolo:
– ciao amore, tutto bene?
– Certo, sono riuscita a trovare le mascherine, tu hai portato tutto?
– Tranquilla amore, non agitarti, vedrai che sarà meraviglioso.
– OK saprò fare tutto quello che desidero senza mai sbagliare
– Perfetto, vedo che sei riuscita a dominare le tue paure.
– Ci metteremo a parlare di noi, come se non aspettassimo nessuno o eravamo tanto immersi che non ci accorgemmo dell’arrivo di Rossana.
A questo punto lo scrittore, senza chiedere il permesso a nessuno decide di chiamare l’ultima entrata in Dolcissima e la prima, la mia Rossana in Fiore questo per non confondersi.
– eccola
– Ho capito, i miei complimenti Fiore veramente bella
– Ciao ragazzi come state? tu sei il famoso All?
– piacere, ma non sono famoso, sono solamente quello che ama con tutto il corpo Fiore
– Fiore chi &egrave scusa?
– semplice visto che Voi due, guarda caso, avete lo stesso nome avrei pensato di cambiarVi il nome, ovvero a te il nome di Dolcissima e a lei di Fiore, solo per poterci capire.
– bravo, mi fa piacere, sono d’accordo con te
– grazie, ragazzi, ora che avete deciso tutto, e di cui sono completamente in accordo vogliamo incamminarci verso casa mia, così facciamo 4 passi e magari riesco a conoscere meglio All, anche, se per dire il vero Rossana, pardon Fiore, ti ha descritto tanto bene, che anche al buio non potrei sbagliare, tanto per cominciare il tuo profumo
– non ti piace?
– anzi &egrave meraviglioso, intrigante, senza essere indiscreto
Così lentamente ci incamminammo verso casa sua
– eccoci, siamo arrivati.
Aprì la porta e da come mise la chiave nella serratura, mi resi conto che malgrado volesse ostentare sicurezza e tranquillità era tesissima, ma a dire il vero anche Fiore lo era; entrammo in ascensore e senza farmi notare, le strinsi la mano.
– prego entrate.
Se l’apparenza non mi ingannava, la ragazza aveva un buon gusto, tutto era al suo posto, sembrava essere su un set cinematografico, dove la regia studiava a tavolino la scena.
– Ti piace, All?
– Bellissimo, i miei complimenti, &egrave calda, ti prende, ti abbraccia e ti fa sognare, i miei complimenti
– Grazie All, non avevo mai ricevuto un commento così carino
– Scusa Dolcissima, possiamo farci un buon caff&egrave, sai che ne siamo grandi estimatori
– Certo Fiore, vieni con me, in cucina, così All si può ambientare
– OK, andiamo
Arrivate in cucina Dolcissima mi guardò negli occhi e con un ampio sorriso mi disse ‘.
– Ci avrei scommesso, me lo avevi descritto tanto bene che non potevo sbagliarmi, molto interessante, ha due occhi meravigliosi, quando ti guarda sembra voler entrare dentro nel tuo corpo ma nel contempo ti regala una grande calma
– Credimi, quando mi capita di essere nervosa, mi basta chiamarlo e sentire la sua voce sempre sicura e calma mi spariscono tutte le mie paure.
Lei si avvicinò a me, mi tese le mani, che io presi subito e le nostre bocche si unirono in uno dei baci più dolci e languidi che mai avevo provato.
Il fischio del caff&egrave ci fece ritornare alla realtà, Dolcissima versò i tre caff&egrave e tornammo in salotto
All era intento a guardare un quadro.
– ti piace All?
– sì &egrave bellissimo, i miei complimenti.
– Ci gustammo il caff&egrave in religioso silenzio
– Scusa Dolcissima, non avresti della musica così animiamo l’ambiente?
– Certo ne ho uno che mi sembra adeguato al momento.
Si alzò, sparendo dalla ns. vista, e subito dopo, una dolce melodia entrò nelle nostre orecchie, anzi nel nostro corpo, tanto era invitante.
Quando la vidi rientrare, mi alzai e allungandole le mani la presi tra le braccia, cingendo la vita e attirandola le posi le mie labbra sulle sue.
Non era giusto ma questa volta non gli occhi, volevo capire cosa succedere.
Il suo corpo aderì al mio, mentre il suo viso si era adagiato sul mio collo, i nostri corpi ondeggiavano in una strana danza, come due animali in cerca della compagna.
Fiore ci guarda ammutolita, ma senza nessuna gelosia o paura, ma dal movimento delle sue gambe si poteva capire quanto desiderava essere al posto di Dolcissima che, si faceva sempre più pesante, dovevo sorreggerla, mi stava appiccicata al mio corpo, le sue gambe si soffermavano sempre più tra le mie cosce che logicamente le regalavano la presenza del mio fratellino.
Quanto tempo restammo in quella posizione penso che nessuno di noi potesse affermarlo, ma decisamente era gradito.
– Fiore posso baciarlo da sola?
– Certo Dolcissima, eravamo d’accordo, nessun tabù, nessuna paura, ma solo gioia immensa per noi
I due porconi presero alla lettera il mio assenso le loro lingue roteavano e i loro corpi iniziarono a comprimersi e strofinarsi e io sentivo la mia fighetta bagnarsi.
– vieni Fiore, andiamo di là, saremo più comodi.
La musica che sentivano proveniva dalla camera da letto, che io conoscevo, e pensando al nostro ultimo incontro il mio languore aumentò, le mie mani alzarono la gonna e si rifugiarono nel buio e nell’umido delle mie cosce.
Era meraviglioso vedere quei due che si sfregavano e che si eccitavano, e io, che non credevo ai miei occhi, il mio amore tra le braccia di un’altra e tutto questo non procurava gelosia, ma una infinita dolcezza, ancora una volta dovetti ammettere che All aveva ragione, non sentivo i morsi della gelosia, ma al contrario godevo di ogni loro mossa , come poteva essere, avrei dovuto essere gelosa ma All mi aveva descritto benissimo il tutto non era gelosia, ma bensì il desiderio di essere in mezzo a loro.
Benissimo, volete la lotta e lotta sia, mentre loro continuavano a baciarsi, mi spogliai e lentamente mi unii a loro.
Il contatto della nuda pelle fu come un secchio di acqua gelida, si staccarono e mi buttarono in mezzo a loro, in un unico e meraviglioso abbraccio.
All fu il primo ad alzarsi e in un attimo fu nudo e pronto a soddisfare le nostre voglie.
Dolcissima senza esitare si alzò e butto al vento tutto quello che aveva e troneggiò nella sua splendida nudità. Fu quello un momento meraviglioso, i desideri e le voglie si spensero e il fuoco del sacro amore illuminò la scena, ammorbidendo il tutto che ad occhi esterni poteva sembrare osceno mentre ai nostri invece sembrò un atto di amore vero.
Questo in verità, fu un quadro da imprimere per la storia, non vi era gelosia, non vi era desiderio sessuale singolo, ma una gioia di dare e ricevere senza pensare da chi lo ricevi, questo era amore questo era vera gioia, la gioia di saper donare.
Ma ci voleva anche una mente fredda per organizzare al meglio questo incontro e che poteva essere, sentire le sue credenziali e così fu, All aveva in mano la situazione.
– ragazze manteniamo la calma, non dobbiamo bruciare tutte le nostre energie in pochi minuti, ora vistoche siamo troppo bollenti, propongo di fare una bella doccia fredda, possiamo anche aiutarci ma senza soffermarci nei punti deboli, chi lo farà avrà diritto di restare seduto su una sedia e legato in modo che potrà solo guardare e soffrire.
– All era riuscito a calmare gli ardenti bollori, ci spogliammo in perfetto silenzio, solo la dolce musica che Dolcissima aveva messo faceva da sottofondo al nostro spogliarello. Senza aprir bocca rimasi con le sole mutandine, All guardò ma non disse nulla, la padrona di casa mi guardò e visto che le sue mutandine erano già arrivate alle ginocchia, fece marcia indietro e si ricoprì, all invece vista l’erezione era già pronto all’uso ma conoscendolo bene, sapevo che avrebbe resistito come se nulla fosse.
– Signore la doccia &egrave pronta, staremo stretti ma non importa, cosa fate con le mutandine volete tenerla calda?
– No amore, vogliamo che tu ce le sfili lentamente
– Brava Fiore vuoi aumentare la temperatura?
– Certo e vogliamo anche che ci lavi
– Sono ai vostri ordini, ma ricordatevi di quello che avevo detto.
Presi per mano Dolcissima e andammo davanti a lui
– siamo pronte, le nostre voci uscirono contemporaneamente. All si inginocchiò davanti a noi e lentamente scoprì le passerina vogliose e sorridenti, poi ci prese per mano e entrammo nella doccia.
– Non avevo mai provato a essere in tre, era veramente difficile muoversi, il cazzo di All, perfettamente pronto all’uso toccava le nostre cosce, le tettine sfioravano il busto di All, la tensione era altissima, tutti eravamo pronti, ma nessuno prendeva l’iniziativa.
– Ci pensò All a rompere l’incanto, aprì il rubinetto e una doccia fredda ci riportò alla realtà.
– -la sveglia &egrave suonata, gentilissime signore, visto che Dolcissima &egrave la nuova arrivata, ci affidiamo alle sue dolci manine, sarà lei farà conoscenza dei nostri corpi, potrà fare tutto quello che vuole, ma dovrà smettere al primo sospiro, potrà baciare e toccare i nostri corpi, ma senza esagerare, ma se lei ne sente il desiderio, potrà mastrurbarsi sino allo sfinimento.
Vidi gli occhi di Dolcissima accendersi di desiderio, aspettavo che le sue mani percorressero i nostri corpi in cerca di emozioni e desideri, invece ‘..
– All, mettiti contro il muro e divarica le gambe e tu Gioia uguale ma non toccarti, no non così, devi aprire bene le cosce.
Prese la doccia (questa volta calda) e iniziò a lavare All, non trascurò niente, arrivata alla centralina elettronica, prese in mano la leva e lo lavò per bene, poi lo fece girare, soffermandosi sulle natiche che lavò delicatamente e infine le infilò un dito nel culo, dovetti chiudere gli occhi stavo godendo come se fosse entrata nel mio, All non si mosse, vidi solo una smorfia sul viso ma non di dolore ma di piacere.
Poi venne il mio turno e già pregustavo il suo dito che cercava l’entrata ma Dolcissima ci stava prendendo gusto, dopo avermi bagnata sprizzò il sapone liquido e iniziò a lavarmi ma le sue dita erano lontanissime dai miei orifizi, chiusi gli occhi sperando di sentirla entrare ma un dolore acuto mi obbligò a aprirli e la sua bocca era attaccata al mio capezzolo, il dolore era veramente forte, ma la dose di adrenalina che ricevette il mio corpo mi fece aumentare la voglia e la ringraziai con un dolcissimo sorriso.
E qui venne il bello, ora toccava a lei, un corpo solo con quattro mani che le avrebbero reso il servizio, senza parlare ci spostammo mentre lei si appoggiò al muro, All la guardò e senza parlare la prese per mano e la fece mettere a terra a carponi, come un bel cagnolino, poi con la doccia la bagnò lavandola per bene, il suo viso era sorridente, si aspettava di tutto, voleva far la dura.
– ora tesoro ti metterò un dito nella passerina e cercherò di farti godere, ma tu non dovrai godere, altrimenti la pena sarà orribile.
Lei con ampio sorriso e ‘
– tutto qui, non ci sono problemi.
Poverina non sapeva quanto era tosto All.
Tolse il dito dalla passerina e rientrò subito, ma dalla porta di servizio, nessun segnale era impassibile, sembrava proprio una dura.
All mi guardò e con un cenno mi disse cosa doveva fare, le sorrisi e mi sistemai come lui voleva, ovvero mi misi davanti a Dolcissima per terra, aprii le gambe e iniziai a masturbarmi, i suoi occhi erano incollati alla mia passerina, si passava la lingua sulla labbra vogliose ma ancora non cadeva, All tolse il dito dal culetto e iniziò a titillare il sgrillettino, il suo bacino non era più immobile, danzava come se avesse avuto il cazzo dentro.
– bene, brava, mi sembra che stai crollando, o sbaglio
– Chiuse gli occhi, pesò bene le parole e ‘
State sbagliando, quello che mi state facendo, mi piace, ma posso resistere anche un giorno intero.
– mi fa piacere, ma noi siamo all’inizio, Fiore vieni giù avanti falle sentire il profumo della tua passerina. Alzai il bacino sino alle sue narici, dalla sua gola uscì un mugolio e la lingua stava leccando le labbra e la cosa mi eccitò molto.
– All, lei non deve godere ma io?
– Amore tu puoi godere quanto vuoi, anzi falle sentire il profumo, bagnati bene il dito, falle tirare fuori la lingua e posale delicatamente sulla punta della sua lingua.
Non avevo bisogno di continuare, solo a quelle parole venni e feci subito quello che mi Aveva detto All.
La sua lingua vogliosa era tutta fuori in attesa, annusò e poi leccò il dito con ingordigia.
– brava sei una magnifica porca, ma il sorriso che era stampato sul viso di All non prevedeva niente di buono ma non capivo cosa le avrebbe fatto
– ora porcona ti tolgo il dito e ti penetrerò, sempre dal culo, con qualcosa d’altro, vedremo se ..
– tutto quello che mi state facendo &egrave bellissimo, ma ci vuole bene altro per farmi crollare.
All prese la doccia e rinfrescò sia il culo che la figa, lavandola bene, poi con un po’ di saliva umettò il culetto affondò prima un dito, poi due, poi tre, il culetto si stava allargando, tolse la doccia dal tubo e lo infilò nel culo andando avanti e indietro.
– All &egrave bellissimo, lo farò ancora quando sarò sola
– Attenta a non godere
– Stai tranquillo mi so gestire bene
Senza farsi vedere aprì il getto dell’acqua fredda e Dolcissima ebbe un sussulto
– cazzo ma sei matto &egrave gelata
– va bene, cambio
– cazzo, scotta
– va bene, ora miscelo
Il suo volto era teso, era pronta a cadere, ma aveva anche una buona resistenza, vi garantisco che la prima volta che lo ha fatto a me, credo che non era passato minuto e già gridavo tutta la mia gioia tanto era libidinoso
– allora abbasso la temperatura, ti va bene?
– Si va bene, che intenzione hai di farmi diventare un pallone
– Non tesoro, quando ti sentirai piena dimmelo e deciderò cosa fare
– Ma sono già piena, fermati non resisto
– Aspetta ancora un po’
– Ti prego fermati, farò tutto quello che volete, ma fermati non riesco più a tenerla
All le mollò due sberle sulle natiche e ‘
– ho detto taci altrimenti rischi di peggiorare la situazione
– &egrave bellissimo quello che mi fai, mi eccita ma sto scoppiando
All mi guardò, facendomi capire di ridurre il getto e nello stesso momento iniziò a schiaffeggiare il suo bel culetto
– Fiore &egrave bellissimo sento il peso dell’acqua che preme sul ventre e si muove
– Brava vedi che hai capito, ora iniziamo il gioco, ma attenta non devi perdere nemmeno una goccia altrimenti ti legheremo alla sedia e non potrai vedere cosa faremo noi
– No ti prego farò tutto quello che mi direte
– Brava bambina
– Fiore vai sotto di lei e leccale la figa, tu invece non potrai far niente e attenta a non perdere acqua.
Mi infilai sotto di lei e arrivato alle tettine, iniziai a morderle e succhiarle, sentivo la mia figa che scoppiava dalla voglia, ma sapevo resistere, ero diventata esperta, riuscivo a dominare le mie voglie, continuando la mia discesa mi soffermai sulla sua pancia, era piena, sembrava incinta, la leccai, e lei iniziò a mugulare e a dimenarsi ma due sberloni le arrivarono sulle natiche e le fecero capire che doveva rimanere ferma.
Arrivata sulle figa le infilai le dita e la dilatai al massimo, aveva un clitoride incredibile, sembrava il cazzo di un bambino piccolo e io lo succhiai, facendola gridare.
– attenta Dolcissima non puoi godere
La sua figa cercò di stringersi ma non poteva, vi erano le mie dita e la lingua che la tenevano ben aperta.
Basta, vi prego non resisto, non sono abituata &egrave la prima volta, vi prego fermatevi, sto morendo.
– va bene, ti daremo un attimo di tregua, Fiore fermati
– Grazie All, ti amo
Poverina non sapeva cosa le sarebbe capitato adesso, All si inginocchiò davanti al suo viso, le fece sentire io profumo del cazzo e poi me lo infilò nella figa
– sei un porco, non &egrave giusto, lo voglio anch’io
– va bene, fra poco lo avrai
Si sfilò lentamente, facendole sbarrare gli occhi
– ora lavalo bene con la tua lingua
La sua bocca si spalancò per aspirarlo
– no, non devi succhiarlo, ma solo lavarlo.
Chiuse gli occhi dalla disperazione eseguì l’ordine, la sua lingua percorreva lentamente tutta la lunghezza di quel attrezzo, quando arrivava in fondo non tralasciava di pulire anche le palle, per poi ritornare alla punta che avidamente faceva sparire in bocca per pochi secondi, mentre con la mano si masturbava.
– no, tesoro non devi assolutamente toccarti, non sei ancora pronta, devi soffrire
– All, ti prego non resisto, fatemi giocare con Voi
– no tesoro, devi soffrire ancora
All mi guardò, strizzandomi l’occhio, forse era arrivato il suo momento e io ero pronta, ma malgrado la conoscevo benissimo questa volta stupì anche me.
Fece sdraiare Dolcissima, le divaricò le gambe, facendole fare un gran sorriso di gioia, poi prese il fallo doppio lo passò sulle figa, così si riempì dei suoi umori e con un colpo secco lo affondò provocandole un urlo misto di dolore e gioia, poi le legò le mani sopra la testa e le gambe
– come ti senti?
– Benissimo grazie, non avrei resistito più
– Non ringraziarmi, non sai neppure cosa ti farò
– Tutto quello che vuoi, sono pronta
Mi prese per mano e mi mise a gambe larghe sopra il suo viso e iniziò di nuovo a titillarmi, sentivo il desiderio salire, ma sapevo che non avrei dovuto godere, ora avevo capito cosa voleva fare, semplicemente annullare tutti i suoi desideri e sogni, in modo che raggiunto il massimo della sofferenza, forse ‘
Sei un porco All, sei uno schifoso porco, non hai un minimo di pietà
No tesoro fra poco mi ringrazierai perché riuscirai a fare qualcosa che non hai mai fatto e ti sembrerà di toccare il cielo con un dito, riuscirai a godere senza che nessuno ti sfiori
– come faccio, il pistolone &egrave bello e grosso ma nessuno me lo muove.
– Dovrai pensare che qualcuno di sta chiamando, basta che tu stringi e molli la figa e vedrai, anzi sentirai i brividi.
– Era stupenda, si vedevano le contrazioni che riusciva a fare, le si chiudevano anche gli occhi, poi All mise il cazzo vicino alla sua bocca e iniziò lentamente a menarselo, mi fece cenno di fare lo stesso anch’io e non me lo feci ripetere, la scena era stupenda noi che ci masturbavamo davanti a lei, mentre il suo bacino accentuava i movimenti come se stesse veramente chiamando.
– – all sei un genio, &egrave meraviglioso, ma non resisto più
– Non devi godere, lo potrai fare quando dal mio cazzo uscirà il primo getto
– Dai porco menalo bene, si bravo così, più forte,ti sto aspettando porco schifoso, muoviti, non resisto
Conoscendolo sapevo che fra pochi secondi l’avrebbe riempita di sborra e io avrei ripulito senza perderne nemmeno una goccia cos’ avrei avuto anche la possibilità di baciarla mentre era ancora sotto l’effetto dell’orgasmo.
Un grido disumano uscì dalla bocca di Dolcissima, stava godendo magnificamente e i suoi occhi erano fissi suoi miei, come a invitarmi a gioire con lei, gli schizzi erano su tutto il suo corpo, lentamente la ripulii con mia somma gioia. Ci sdraiammo tutti e tre, e il silenzio, tranne i nostri respiri un po’ appensatiti, era completo e meraviglioso, gli occhi erano chiusi e ognuno stava rivivendo tutta la scena.
Fu All il primo a rientrare sulla nuda terra e
– allora tutto quello che ti diceva Fiore era vero o falso
– grazie, siete stati meravigliosi tutti e due, anche se le la abbiamo trascurata
– non preoccuparti, verrà il suo momento, per ora al centro dell’attenzione ci sei tu, ora propongo una bella doccia bollente e poi un bel caff&egrave.
– Va benissimo, preparo un caff&egrave speciale.
Ci alzammo e Dolcissima ci portò in bagno, la doccia era bella grande, ma per tre?
– Rossana non ti preoccupare ci stiamo, scusa Fiore vedrai che ci sitamo l’importante &egrave che non pensiamo di fare altro che lavarci.
All ci mise, tutte e due, contro la parete, prese la doccia e iniziò a bagnarci.
– All sei pazzo &egrave gelida
– Lo so così vi raffreddo i bollenti ardori
Le sue mani magiche iniziarono ad insaponarci soffermandosi nei punti più dolci e l’acqua di colpo sembrò calda, poi dopo averci ben lavate, cambiammo la posizione e lui si trovò ben quattro mani che lo lavavano e nello stesso tempo esploravano ogni lembo della sua pelle.
La doccia fece il suo effetto ristoratore, calmandoci.
Ragazzi ci facciamo un buon caff&egrave?
Ottima idea tesoro, non rinuncio mai, grazie
– anch’io tesoro grazie
Mentre Dolcissima andò sculettando verso la cucina All si avvicinò e mi strinse tra le sue braccia, mi sentivo allegra e vogliosa nello stesso tempo.
– Rossana, come va? Ti piace?
– Si amore &egrave meraviglioso, avevi ragione
– Non preoccuparti, ora cambio tattica, vediamo sino a dove vuol arrivare.
La cosa mi fece piacere, ma nello stesso tempo fece aumentare la mia voglia, &egrave vero che ho partecipato ai giochini, ma il desiderio di essere al centro del triangolo era immensa, dovevo mantenere la calma, sarebbe arrivato anche il mio turno.
– Eccomi ragazzi, un bollente rigeneratore
Fece sedere All in mezzo a noi due da parte, la nostra nudità non era più un problema, ci comportavamo come se nulla fosse, tre vecchi amici che si ritrovavano dopo tanto tempo e discutono liberamente.
Guardai negli occhi di All per scoprire cosa gli passava per la mente, oltre a quello che stava dicendo, ovvero un suo vecchio viaggio girai la testa verso Dolcissima era rapita da quello che diceva All, non presentava nessun segno di irrequietezza, come si fossero conosciuti da sempre.
Poi di botto il serpente strinse il corpo di Dolcissima, non si accorgeva che All aveva iniziato a parlare, non solo di viaggi, ma anche di intriganti particolari.
Io li conoscevo già e non capivo dove volesse arrivare, però non avevo dubbi, prima o poi sarebbe arrivata lei a pregarlo di smettere, la stava caricando, le sue gambe erano ben strette, segno che la cosa le stava procurando il desiderio e non voleva far vedere che era già bagnata.
– ora ti siedi sul letto e guardi, ma come prima guai a te se ti tocchi, puoi parlare gridando tutte le frasi più oscene, se non stai al gioco, sarò costretto a legarti e non potrai partecipare.
– Non preoccuparti, so resistere, non mi conosci.
– Dolcissima prese posto sulla sedia e all venne verso di me, mi prese tra le sue braccia e iniziò a baciarmi, partendo dal collo, il mio punto vulnerabile, le nostre mani iniziarono a vagare sui corpi, sentivo il desiderio aumentare, ma dovevo controllarmi dovevamo portarla all’esasperazione, sentii la sua lingua arrivare al mio orecchio, le gambe mi tremavano, sentivo la figa che si contorceva, avevo bisogno assoluto del cazzo o alcune delle sue dita.
– Attenta amore cerca di concentrarti, lo so cosa vuoi, ma devi resistere ancora un po’ e poi le faremo fare tutto quello che vogliamo, ora girati e mettiti in ginocchio e leccami il cazzo, non devi prenderlo in bocca, deve vedere la gioia che mi stai dando e farla desiderare di essere al tuo posto.
Feci quello che mi aveva detto, cercando di mettere più in vista possibile sia la lingua sia il mio culetto aprii le gambe e lasciai che la mia mano andasse ‘.
I suoi mugolii si facevano sempre più frequenti, non riusciva più a stare ferma su quella sedia.
Mi allargai la passerina, che bello se qualcuno mi leccasse in questo momento
– Fiore sei bellissima, mi stai facendo morire, dai masturbati, forza porcone, sono sicura che verresti in pochissimo tempo.
– No tesoro intervenne All non farlo altrimenti la punizione la dovrai fare tu
– Non ti preoccupare, resisto
– Siete due porconi, mi state uccidendo, non resisto, All posso toccarmi, poco, solo poco?
– Come vuoi, ricordati che sarà l’ultima volta che lo fari altrimenti mi obbligherai a legarti mentre noi ce la spassiamo
– No giuro che statò buona, posso almeno parlare?
– Certo tesoro puoi dire tutto quello che vuoi
– Tutto, non ho limiti?
– Assolutamente puoi dire tutto, tutto.
– Va bene, siete due maiali, quando toccherà a me vi renderò il tutto con interessi.
All mi fece risalire, mi baciò come solo lui sa fare sentivo la sua lingua che vagava, le gambe iniziavano a cedere, avevo bisogno di godere
Amore, girati verso lei e piegati
Il mio cuore ebbe un tutto, voleva incularmi, no, ma allora cosa voleva fare, non capivo.
– ora apri bene le palme della mani, ti prenderò per le caviglie e mi porterò la figa alla portata della bocca così potrò farti gioire
– certo All sono pronta
– Dolcissima, ora finalmente potrai vedere qualcosa che non hai mai visto, e se farai la brava forse ‘
– Grazie amore, sono pronta, dimmi cosa devo fare.
– Semplice, sdraiati, allarga le gambe e con le mani allarga bene la figa, ma ricordati non devi toccarti, potrai solo vedere.
La piccola aveva imparato bene la lezione, in quel momento ci sarebbe stato bene un quarto o una quarta per fotografare la scena. Dopo aver fatto appoggiare le gambe di Fiore sulle spalle iniziai a leccarle la figa, era bellissima, tutta bagnata, i suoi mugolii ci facevano capire quanto gradiva il trattamento, certo avrei potuto mettere Dolcissima in ginocchio davanti a me così mi avrebbe succhiato i cazzo ma volevo farla impazzire, dovevo portarla al massimo del desiderio, così avrebbe fatto tutto ciò che volevo.
– All &egrave meravigliso, mi state distruggendo, non resisto, non sono fatta di ferro, posso masturbarmi, almeno con una mano. Mi fermai solo un secondo per dirle che se lo faceva gli avrei legato le mani e per tenere aperte le grandi labbra le avrei messo le pinzette.
La mia lingua tornò a lavorare i due buchetti del mio amore, sentivo il fremito del suo corpo aumentare era pronta a godere, lasciai quel dolce vulcano e mi spostai sul culo, che visto che l’avrei leccato, sembrava che sorridesse
– All non fermarti &egrave meraviglioso, lecca, lecca
– Amore avvicina lentamente il tuo viso alla sua passerina e falle sentire il tuo bollente alito.
– Lei si abbassò lentamente sino ad arrivare alla sua figa mentre Dolcissima sicura che era arrivato il suo turno, allargò le cosce per assaporare la gioia di quella avida lingua
– Lecca Fiore, non fermarti, sei meravigliosa
Visto che Dolcissima si stava convincendo che finalmente era arrivato il suo momento, mi staccai da Fiore e avvicinai il mio arnese al suo viso, ma dal momento che i suoi occhi erano chiusi, le feci sentire il profumo e istantaneamente si aprirono gli occhi e la bocca, ma l’uccello si alzò in volo
– All, ti prego dammelo, voglio succhiarlo, ho diritto anch’io di un po’ di gioia
– Hai ragione, apri la bocca e chiudi gli occhi
La ragazza era finalmente nelle nostre mani, potevano disporre di lei per qualsiasi cosa, guardai negli occhi di Dolcissima e visi i suo occhi brillare.
Mi abbassai lentamente verso quella bocca aperta e passai il cazzo sulle sue labbra, facendola sobbalzare ma anche questa volta il cuculo si alzò in volo, i suoi si aprirono r mi fissarono sbalorditi, come a chiedermi il perché ma nessuno parlò, anzi Dolcissima aprì la bocca per ospitarlo
– perché All, perché, non resisto, ho diritto anch’io di averlo mi state stuzzicando senza darmi un po’ di gioia, ho i nervi a fior di pelle, lasciatemi libera una mano, così almeno mi masturbo
– no tesoro, dovrai soffrire ancora un po’, non &egrave ancora arrivato il tuo momento, abbi pazienza e
– vedrai che non ti pentirai.
Nel frattempo Fiore con il cazzo in bocca si stava penetrando con il dildo doppio, lasciai Dolcissima e i avvicinai a lei, le feci aprire le cosce, presi l’altra parte del dildo e lo feci sparire nel suo culo, provocandole un immenso piacere che si tradusse con un aumento di velocità della sua lingua sul mio gioiello.
Mi abbandonai al piacere che mi stava regalando ma non volevo godere, questa volta lo scoppio sarebbe stato tutto per lei
Sì proprio per Dolcissima, lo meritava.
Accarezzai la testa di Fiore che comprese subito che era arrivato il momento di spostare il centro del triangolo, un sorriso confermò che aveva capito
– tesoro, come stai?
– Siete due maiali, avete fatto tutto tra Voi, a me avete lasciato solo la possibilità di vedere e soffrire, non &egrave giusto, non eravano d’accordo così, si era detto che giocavamo in tre ed invece ‘
La interruppi e accarezzandole il viso le dissi
– non arrabbiarti, era tutto previsto,, capisco la tua rabbia, ma vedrai che non te ne pentirai, ti faremo provare quello che non hai mai provato, sarai costretta a chiederci di fermarci, non capirai più da dove ti proviene tutta la goduria, sarai costretta a chiudere gli occhi per capire meglio.
– All, basta parlare, non resisto più
– Stai calma ora siamo solo per te, alzati e mettiti a quattro zampe e obbedisci ai nostri ordini
– Brava così, sei bellissima, hai un corpo meraviglioso.
Mi sedetti davanti a lei, donandole il cazzo, la sua bocca si stava precipitando su di lui per succhiarlo
– piano tesoro, piano, non c’&egrave fretta, prendilo lentamente, lascia che la tua lingua scorra avanti e indietro, deve soffrire anche lui come hai sofferto tu.
Ora che sapeva che toccava a lei a comandare rallentò subito, voleva goderselo con calma, ma non aveva fatto i conti con Fiore che lentamente si stava avvicinando e da come la guardava avevo capito le sue intenzioni
Si sdraiò vicino a lei e le aprì le cosce, iniziando ad accarezzarle la figa e l’effetto non si fece attendere.
La sua lingua rallentò al massimo concentrando la sua attenzione sulle mani di Fiore, i loro sguardi erano dolcissimi
– Fiore non fermarti, sei stupenda, accarezzami sto godendo
Questa &egrave la parola, bella anzi meravigliosa, ma in questo momento fece scattare la molla della penale, io e Fiore ci guardammo negli occhi e ci allontanammo da lei
– cosa fate, siete impazziti, tornate vi prego, non lasciatemi in queste condizioni, vi prego, vi prego
– Amore ti avevamo avvisata, tu potrai godere solo quando lo decideremo noi, e quindi ora potrai solo assistere a quello che faremo noi e non dimenticare che non potrai toccarti, se vuoi potrai guardare cosa faremo e se farai la brava magari potrai ‘
All mi prese tra le sue braccia e iniziò a baciarmi e come suo solito mise le mani sulle mia natiche, accarezzandole lentamente, poi mi fece aprire le gambe e mise il cazzo fra le cosce muovendoli lentamente, sentivo salire la voglia, il cazzo stava facendo il suo effetto, avrei voluto averlo dentro il mio corpo, ma sapevo che non potevo, e quindi strinsi le cosce per assaporare meglio la lunghezza di quella bollente asta.
La passerina aveva la bocca aperta e gli occhi puntati sui nostri sessi, ma riusciva a non toccarsi, anche se le sue gambe erano irrequiete e si sfregavano continuamente, sicuramente aveva già goduto ma non avevo il coraggio di chiederglielo, ora aveva distolto lo sguardo e mi guardava con occhi imploranti leccandomi le labbra, mi sarei buttata su di lei e l’avrei baciata, ma dovevo resistere.
– amore ora te lo metto dentro, so che sarà difficile, ma non dovrai godere, devi solo far finta così le diamo l’ultimo colpo e vedrai che poi le faremo fare tutto quello che vorremo.
Senza aprire bocca, feci cenno che avevo capito, e iniziai a muovermi sempre più veloce, gridando lo incitavo a muoversi sempre più veloce, ma dovetti fare una grande fatica a non venire, mentre invece riuscii a fare quello che all voleva
– Siete dei porconi, non avete pietà di me, chiedo perdono farò qualsiasi cosa che mi chiederete, ma vi prego, vi prego non resisto più, All dimmi cosa devo fare, tutto quello che vuoi, ma fammi giocare con Voi
– va bene, ma attenta, se sbagli un’altra volta &egrave finita
– ti prometto, ti giuro che non sbaglierò più.
Avevamo vinto ora il gioco si faceva veramente intrigante
– vieni Dolcissima, leccherai Fiore, dai piedi alla nuca tranne la passerina.
Venne verso di me lentamente, sembrava volesse farmi eccitare ma io ero già al massimo dei giri e quindi al contrario dovevo cercare di trattenermi il più possibile.
Il suo viso prese un colore più vicino al viola che al rosso, gli occhi erano gioiosi e languidi nello stesso tempo, mi guardò meglio e senza proferire parola si avvicinò ai miei piedi, la lingua iniziò a leccarmi, mandandomi in brodo di giuggiole, non perdeva un millimetro, gli occhi chiusi decisamente ne stava traendo una grande giuria, dal viso di All,, da come mi guardava capii che aveva in mente qualcosa di più forte.
Andò dietro a lei e le accarezzò le natiche, proprio nel momento che lei aveva iniziato a succhiarmi le dita, decisamente quelle carezze avevano sortito l’effetto che All voleva, perché la sua bocca iniziò a succhiarmi e a muoversi come se fosse stato un cazzo.
Mi &egrave sempre piaciuto farmi leccare i piedi, ma non avevo mai provati a sentirli succhiati, era veramente meraviglioso, chiusi gli occhi e mi lasciai andare, ma un grido di dolore mi fece aprire gli occhi la sua bocca aperta, gli occhi fissi su di me, come per chiedermi
– ti avevo avvertita, non devi fermarti, devi salire piano paino sino alla sua bocca, solo li potrai fermarti quanto vuoi, però non penso di averti fatto male se guardo il tuo visino
– non hai fatto male, anzi mi piace essere sculacciata solo che non me l’aspettavo, scusami hai ragione, ma se lo desideri, sculacciami pure, farai solamente aumentare la voglia.
Guardai All negli occhi e compresi che ora il gioco si faceva interessante. Dolcissima stava salendo piano piano, la sua lingua non perdeva neppure un millimetro delle gambe, era veramente molto abile, la passerina si stava bagnando bene, così quando sarebbe arrivata, poteva dissetarsi, la loro visione era meravigliosa All aveva il cazzo in mano e si stava masturbando lentamente, lei invece saliva sempre di più e il suo bacino si dimenava come se avesse avuto un cazzo dentro il suo corpo.
Un’altra sculacciata fece emettere un mugolio di piacere a Dolcissima, ma anche a me, era come l’avessi preso io, ma il sorriso di All mi fece capire che qualcosa sarebbe successo.
Lei era arrivata, finalmente, sulle mia patatina e le sue mani la stavano allargando e si stava bevendo tutto il mio succo, gli occhi erano chiusi e io dovevo fare sforzi enormi per non godere, ecco ora All mi stava mettendo in ginocchio, le sue mani si posarono su quel stupendo culetto e l’aprirono mentre il cazzo stava assaporando la gioia.
Il suo ventre era quasi arrivato all’incontro finale, chiusi gli occhi e sognai quel meraviglioso gingillo che stava per far felice il suo buchino
La lingua si fermò, le sue mani si aggrapparono alle mie cosce, la bocca si aprì, come a far uscire l’aria che il tampone le stava immettendo, gli occhi sbarrati ma felici mi fecero capire che era entrato tutto.
Una lenta e deliziosa danza ebbe inizio e ad ogni affondo la sua bocca si incollava sempre più,alla mia passerina; allargai più possibile le cosce così da poterla ospitare e la sua lingua iniziò a trasmettermi tutta la gioia che il tampone di All le stava dando.
Poi la danza iniziò ad avere un moto più veloce e anch’io partecipavo con il mio bacino, sino al grido finale di All.
Il silenzio ci avvolse, unico rumore il lento ansimare di noi tre, avvinghiati come lumache in amore, non si capiva dove erano le braccia o le gambe e di chi erano, cosa poteva esserci di più dolce di questo abbandono, solo le dita erano rimaste in attività, cercavano le altre per avvinghiarsi e trasmettere quello che il corpo e la mente avevano provato in quel momento, nulla &egrave più incantevole di quel momento.
Quanto tempo passò in quella dolce e dolorosa posizione non lo so, io non potevo muovermi, avevo due corpi sopra di me.
Allungai una mano e incontrai quella di All, come potevo essere sicura che era la sua, non potevo sbagliarmi quanto volte avevo sentito quella mano nervosa e dolce nello stesso tempo sul mio corpo. Anche lei si accorse e una stretta fortissima mi fece capire che mi aveva riconosciuto, cosa potevo chiedere di più dalla vita, ero felice, aveva vinto lui, mi aveva fatto provare una nuova sensazione, non provavo nessuna gelosia, ma solo gioia, gioia di amarlo, di essere amata, gioia di provare nuove emozioni e gioia immensa per quello che mi avrebbe regalato al prossimo incontro.
Il rimettere in posizione verticale i nostri corpi non fu facile ma anche dolcissimo, gli occhi trasmettevano tutta la gioia di questo incontro, voluto, desiderato e finalmente avuto anche se nessuno avrebbe scommesso che sarebbe potuto avvenire veramente.
Ricordatevi che la vita &egrave bellissima malgrado tutti gli ostacoli che ci regala, buttate le armi non ascoltate che si fa paladino della vostra vita, ascoltate solo il vostro io e malgrado tutti gli errori che possiamo commettere, saranno sempre un nulla in confronto a quelli che commettono chi ci vuole guidare.

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