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Racconti Erotici Lesbo

Overbooking

By 6 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao, vorrei raccontarmi quello che mi è capitato la scorsa estate in vacanza.Frequento un gruppo di amiche, sempre le stesse, fin da piccole.Oggi siamo tutte donne di mezza età o giù di lì, realizzate, tutte sposate e con prole.Ogni anno ci prendiamo un periodo sabbatico per trascorrere le vacanze insieme, lontane da lavoro, famiglia, figli, casa, insomma prendendo le distanze da tutto ciò che è la nostra quotidianità.Quell’anno decidemmo di propendere per un luogo tropicale:spiaggie, sole, mare, in una parola relax totale!Immaginate 4 donne, con 1000 esigenze diverse, ad interrogare tutte le agenzie di viaggio della città per trovare la meta dei desideri, ma soprattutto immaginate la pazienza degli operatori a trattare con 4 donne che volevano il miglior posto del mondo e magari anche risparmiando!Dopo circa 2 mesi di trattative durante l’inverno, si riuscì a trovare il villaggio dei sogni a Zanzibar: un paradiso fatto di spiagge bianche, palme tropicali, mare azzurro incontaminato, bungalow dotati di ogni confort, pensione completa con buffet forniti di ogni delizia!Finalmente il dato era tratto!Tutte noi non vedevamo l’ora di partire, aspettando snervatamente che l’inverno terminasse il prima possibile, per approcciarci a quel paradiso!In tutti i nostri incontri giocavamo ad immaginare quel luogo fantastico.Il tempo trascorreva lento ed inesorabile, ma il periodo di partire finalmente arrivò!Mi recai in agenzia a ritirare tutta la documentazione atta a raggiungere la meta predestinata, ma fu lì che scopri un termine per me fino ad allora sconosciuto:’overbooking’.Mi fu spiegato che si trattava di una casistica in cui c’erano più prenotazioni dei posti disponibili.Maledizione!Questa cosa ci capitò perché per circa 100 ‘uro per una non avevamo sottoscritto la clausola che ci avrebbe riparato da questo eventuale problema!In effetti il problema però lo si poneva solo per una delle facenti parti il gruppo.Decisi che quell’infausto destino toccasse a me, che in fondo ero la promotrice di questa vacanza ed in quanto tale anche un po’ la responsabile del tutto!Lo spiegai alle mie amiche e non sto neanche a raccontarvi l’amarezza che avevamo per l’accaduto:mesi ad organizzare e non si poteva stare insieme.Per di più mi sistemarono dall’altra parte dell’isola a 500 km; in pratica non c’era minimamente possibilità di incontrarsi!Pazienza, era andata così!Ormai era inutile recriminare o rammaricarsi!Arrivò il giorno della partenza, non so se dire sfortunatamente o fortunatamente!10 ore di aereo e 1000 travagli:arrivai al villaggio!In realtà l’accoglienza e la bellezza del posto un po’ mi rinfrancarono:il sole caldo batteva forte, ma c’era un fresco venticello incoraggiante; la natura regnava incontrastante ed incontaminata sull’ambiente, spieggie bianche e silenziose, mare azzurro; tutto il personale sempre sorridente:tutto sommato il posto non era poi così malaccio anche se ero da sola!Appena giunta alla reception un baldo giovane mi tolse le valige di mano lasciandomi intendere a gesti che me le avrebbe recapitate nella mia stanza!Mi venne dato un depliant in cui mi si spiegavano tutte le modalità dei pasti e le attività del luogo.Finalmente ero in vacanza, corsi nel mio alloggio ed anche qui ci fu una gradevolissima sorpresa: mi era stato riservato un villino con giardino e pisci netta privata, ingresso privato alla spiaggia e dotato di tutti i confort del caso: mi si lasciò intendere che era della categoria superior e mi era stato assegnato a parziale risarcimento per l’accaduto.Insomma se pur non competeva alla direzione accogliermi in quel modo, per via del macato pagamento del corrispettivo che mi salvaguardava da quella terribile parola che era ‘overbooking’, si erano totalmente prodigati per rendere la mia permanenza il più serena e comoda possibile!Mi affrettai ad indossare il costume, un bikini che mi faceva sentire libera: in fondo alla mezza età non si indossano i bikini, ma in quel luogo ero praticamente estranea ai più e quale posto migliore di quello per indossare un bikini per una donna di mezza età?!Ho sempre provato ad essere decorosa nell’abbigliamento, ma di certo alla mia età le mie forme generose non andrebbero esibite fieramente visto che non ho mai avuto il corpo di una modella, ma piuttosto quello di un’indossatrice per taglie comode!Ho una quinta taglia di reggiseno, che con 2 gravidanze chiaramente non tiene, un sederotto pieno artatamente coperto da un pareo; insomma provai ad indossare il mio costume senza farmi tanti problemi, ma senza neanche eccedere rischiando di essere fuori luogo per la troppa audacità nell’esporre grazie che forse a 50 anni tanto grazie non sono!Il mio bagno solare proseguiva divinamente sotto quell’aria frizzantina che rendeva il tutto più gradevole, ma ad un certo punto l’arsura prevalse e fu così che mi diressi al bar per prendere un aperitivo!Ecco fu proprio al bar che capii che non poteva essere tutto così perfetto in quel paradiso: chiesi un cocktail e scoprii con mio grande disappunto che in quel luogo si parlava solo francese e BASTA!Fu una batosta per me che a stento sbiascicavo qualche parolina in inglese!Impiegai 20 minuti per farmi capire e da quel che vedevo mescere al barista, forse non mi capì neanche!Provai ad interromperlo, ma continuava a non capirmi.Ero in procinto di una crisi di nervi come non mai:insomma se per un aperitivo dovevo inscenare quel teatro, figuriamoci per il resto!Sul più bello della mia comunicazione gestuale finalizzata al ‘rilascio’ del famoso aperitivo, ebbi un aiuto!
‘Signora cosa desidera?’
Mi voltai per capire chi era la mia salvatrice!Non doveva avere più di venti anni, una statua d’avorio con un seno formoso e rigoglioso, un sorriso coinvolgente con denti bianchissimi, capelli crespi e riccissimi neri come il carbone, naso pronunciato, occhi vivaci, giunonica ed altissima col corpo di una sportiva delineato da muscoletti definiti e nervosi.Credo incarnasse la miglior bellezza di quella razza di colore così diversa dalla mia.Sicuramente noterete l’entusiasmo della mia descrizione ed in fondo non ne conoscete il motivo.Ai tempi dell’università, un po’ per curiosità ed un po’ per gioco mi approccia al mondo saffico, scoprendo un’universo fatto di erotica cerebralità e di sensuale malizia, qualità che forse agli uomini sono estranee!Inutile dire che fui rapita da questo universo, ma altrettanto inutile dire che dopo il fidanzamento, il matrimonio, i figli, il lavoro e la casa, quell’universo fu abbandonato!Trovare lei che educatamente mi porgeva il suo aiuto risvegliò i sensi assopiti, mille emozioni e sensazioni, tali che quasi rimasi inebetita da quella sua offerta di aiuto!Mi spiegò che conosceva la mia lingua perché aveva lavorato in Italia, che era lì per offrire appunto la sua esperienza e la sua conoscenza dell’italiano ai rarissimi turisti come me provenienti dallo stivale!Mi disse che se avessi avuto necessità di qualunque cosa, potevo chiamarla ad un numero che mi porse su un bigliettino da visita dell’albergo!Conoscerla mi fu illuminante, mi spiegò che la mia sistemazione prevedeva, se volevo cena, pranzo o colazione in camera, mi descrisse un po’ come trascorrevano le giornate nel villaggio e tutti i diversivi per avere un soggiorno piacevole e riposante.E’superfluo dire che la bella indigena era talmente presente nei miei pensieri, che io, in modo impercettibilmente subdolo, la inportunavo per ogni stupidaggine con la scusa che era l’unica a parlare la mia lingua.In realtà lei, con fare molto professionale era sempre cortese e mai sgarbata quando le ponevo i miei dubbi.Un giorno volli provare anche l’esperienza di cenare a bordo della piscinetta privata situata all’interno del giardino del mio villino; in fondo avevo anche quell’opportunità e volevo approfittarne.La chiamai per l’ennesima volta, spiegandole nel dettaglio cosa volessi cenare e pregandola, visto che era l’unica a comprendermi, di farmi recapitare la cena con le pietanze che desideravo.Tutto sommato quella vacanza non si stava rivelando così pessima come si presagiva; vero è che in pratica non feci amicizie, perché era un villaggio frequentato prevalentemente da famiglie straniere, ma era altrettanto vero che avevo tutte le comodità: peccato solo che l’unica che suscitasse i miei interessi sembrava essere gentile e carina con me solo ed esclusivamente per motivi di professionalità!Beh non si poteva avere tutto da quella vacanza!
La sera volevo farmi bella per me, mi preparai come se a cena con me dovesse esserci una persona speciale.In fondo avrei cenato da sola, come tutte le sere mi accadeva in quel villaggio, ma volevo essere bella e curata per me!Non sono mai stata una donna trasandata, ma quella serata volevo sentirmi speciale pur sapendo di essere da sola!
Mi guardai allo specchio ed ero decisamente felice del risultato, la mia chioma scura si adagiava fluente sulle mie spalle, gli occhi contornati da una discreta matita ne aumentavano l’espressività e la profondità, le labbra erano disegnate da un rossetto coloro fuoco, leggero fondotinta.Indossavo un gonnellino a plissette che mi arrivava al ginocchio con disegni floreali, dei sandali col tacco bianchi semplici ma eleganti, un chemise smanicata, celeste chiaro, con bottoni davanti che esaltavano la scollatura del mio decolté questa volta libero da impedimenti del reggiseno e il tutto contrastava perfettamente con la mia abbronzatura dorata.Quel che vedevo nello specchio era una donna femminile e sensuale che si compiaceva della sua immagine.
Toc Toc.
Mi si presentò lei, la mia affidabile salvatrice del bancone del bar!Vi lascio immaginare la sorpresa nel vederla; sembra che anche lei vollesse giocare con la sua innata femminilità quella sera.Aveva un abito bianco che stentava a contenere le sue giunoniche forme, con dei sandali modello schiava romana con laccetti d’oro!Sembrava una divinità e ne rimasi incantata, fissandola come se avessi voluto penetrare col mio sguardo attraverso i suoi abiti.Era dietro ad un carrello pieno di tutte le bontà da me richieste.
‘Ciao’che ci fai qui?’ abbozzai timidamente non aspettandomi che ci fosse lei ad espletare quel compito.
Lei’beh conoscendo le sue esigenze non ho voluto delegare ad altri questo incarico’.
Le sorrisi
Io ‘ Ti prego entra’.
Scoprii che si chiamava Runda.Anche io mi presentai’io sono Paola.molto lieta’.
Chiacchierammo un po’, non volevo trattarla come una banale cameriera, in fondo era stata gentile e per questo era lì.Parlammo del più e del meno, mentre riponeva le pietanze sul tavolo sistemato al bordo della piscina.
Fu lì che ebbi l’idea:’Runda ma perché non resti a cena qui?Vorrai mica farmi cenare da sola tutto queste bontà?’
Sembrò gradire l’invito, perché accettò quasi subito.La sua compagnia era piacevole: non era solo bella, ma anche intelligente e di culturo.Piano piano, chiacchiera dopo chiacchiera, il clima si distese, divenendo quasi confidenziale.Si rideva e si scherzava!Cenammo e devo dire divinamente; tutto era davvero ottimo.Mi ringraziò del tutto e stava per andar via.
Io:’hai da fare che stai andando via?’
Lei:’No, ma si è fatto tardi ed immagino che voglia risposare’
Inutile dire che non avevo minimamente voglia di andare a dormire e la convinsi a restare.Fui lieta quando mi disse che restava volentieri, ancora non capivo se con me era gentile e professionale o se la mia compagnia le facesse seriamente piacere.Impiegai un po’a farmi dare del tu, lentamente la confidenza aumentava; si eran fatte le 3 di notte e col villaggio che dormiva, le nostre voci erano le uniche a risuonare insieme ai suoni della natura!Provavo a giocare a fare la simpatica con lei, in fondo potevo avere l’età di sua madre e non volevo darle quel disagio.Capii che il mio modo di fare la tranquillizzava; le mie battute ed i miei discorsi frivoli erano tutti finalizzati a farla sentire che con me poteva comportarsi come con qualunque sua coetanea.Anche lei si sciolse, scherzava, si divertiva, mi prendeva in giro!Si era creata una grande armonia tra noi, sembrava ci conoscessimo da sempre; durante le nostre chiacchiere io provavo sempre a sbirciarla, solo la brezzolina estiva mi sembrava lasciarmi intuire che come me, non portasse il reggiseno.Non so se si accorse dei miei sguardi su di lei discreti, ma che nascondevano molta audacia.Il tutto le sembrava indifferente, o almeno non lasciava trapelare nulla.I nostri dialoghi continuavano in modo scherzoso e naturale, fin quando non mi venne un’idea per tentare un approccio.
Mi alzai andando a bordo piscina e la chiamai a me:’Runda scusa un attimo puoi venire qui un attimo a vedere se vedi quel che vedo io in piscina?’.Ora o mai più!
Senza preavviso quando si avvicinò la buttai in piscina con fare burlesco e scoppiai in una fragorosa risata!
Le sentii dire quelle che, secondo me, nella sua lingua erano mille imprecazioni, tanto da quasi dispiacermi per l’accaduto.
‘Scusami ho esagerato volevo solo scherzare’, abbozzai una scusa ed ero molto mortificata per l’accaduto.Lei infatti uscì immediatamente dalla piscina, rabbiosa.Fui lì che ebbi la conferma che non indossava il reggiseno; il suo vestito bianco aderiva perfettamente al suo corpo d’ebano, lasciando nulla all’immaginazione: le sarei saltata addosso, ma in fondo mi ero giocata l’unica possibilità con quello stupido gesto.
Delusa fissavo la piscina mentre si allontanava.
Non mi accorsi però che con un rapido gesto mi venne alle spalle gettandomi in piscina altrettanto!
Hai capito, non si era per nulla arrabbiata, ma aveva inscenato il tutto solo per prendersi gioco di me e ‘vendicarsi’.
Emersi tutta vestita con la sola testa dall’acqua, la guardai e scoppiammo in una fragorosa risata!
Calai nuovamente la testa sott’acqua e con rapide mosse mi denudai completamente, tirando fuori la testa dall’acqua ed un braccio in cui contenevo tutti i miei abiti.Li gettai sul bordo della piscina
‘Questi mi sa non servono più a nulla’dissi io.
Mi guardai con uno sguardo indecifrabile, ma io a quel punto tentai di essere più audace.
‘Ascolta’ le dissi ‘o vai dentro ad asciugarti altrimenti prendi un accidenti o vieni in piscina’
Mi osservava, solo la testa ovviamente perché ben mi vedevo dall’uscire da quell’acqua tiepida e piacevolissima.
‘E allora?decidi presto altrimenti prendi un malanno’le suggerii.
‘Ma’io’veramente non saprei’.provò a protestare.
‘Come vuoi anche se non sai cosa ti perdi’ le dissi e nel frattempo iniziai a nuotare su e giù stile dorso mostrando i miei formosi seni sormontati da grosse aureole e capezzoli inturgiditi dall’umido dell’acqua ed il mio cespuglietto che si ergeva sul bianco della pelle in contrasto con la mia abbronzatura, il tutto artatamente studiato per vedere la sua reazione, che in effetti non tardò a venire!Con mia grande sorpresa si rituffò in piscina e seguì il mio esempio.
Mi emulò immergendosi e riponendo tutti i suoi abiti dopo che si era denudata sul bordo della piscina.
‘Ecco qua’ mi disse ‘avevi proprio ragione si sta davvero bene in piscina’.
Ormai il gioco si era incamminato sul giusto binario, fin quando non provai a dirle: ‘Runda ma lo sai che sei la prima donna di colore che vedo nuda!?’
Lei’beh allora sei capitata male, ti garantisco che ce ne son molto meglio da vedere nude di me’
Ed io’Intanto lascia giudicare me, poi non ti sembra poco carino dire queste cose ad una donna di mezza età tutta cadente come me?!’
Lei’cadente tu!?ma va va’non direi proprio’
Io’Non diresti perché vedi solo la testa che emerge dall’acqua!Anzi sai cosa facciamo?Fuori dall’acqua tutte e 2!’.Sembra colse la sfida, perché emergemmo, rstando in piedi a bordo piscina e contemplando i nostri corpi così diversi entrambe.Si leggeva nei nostri occhi la voglia che cresceva, ma pare nessuna delle due volesse prendere l’iniziativa temendo di fare la mossa sbagliata rovinando tutto.
Fu così che tutte e 2 come natura ci aveva fatto ci sedemmo a bordo piscina ed iniziamo nuovamente a chiacchierare come se fosse la cosa più normale del mondo con i piedi nell’acqua non nascondendo di tanto in tanto le nostre reciproche sbirciatine.
Ad un certo punto però l’aria notturna si fece ancor più frizzante facendomi diventare la pelle d’oca, fu così che le manifestai l’esigenza di immergermi nell’acqua tiepida della piscina per non soffrire il freddo lino.Lei mi seguiva con lo sguardo restando seduta a bordo della piscina.Io mi tuffai ed emersi di fronte a lei quasi ai suoi piedi con occhi pieni di desiderio.Immaginavo che se avesse dischiuso le gambe avrei avuto accesso a quello che più desideravo in quel momento.Non sapevo cosa dire o fare.
Provai a temporeggiare:’e tu non hai freddo?niente bagno?’
Lei:’No no, sto bene,sto meglio qui’
‘Speravo me lo dicessi’, mi uscì quasi senza pensare quella frase!
Lei:’Scusa in che senso?Non credo di aver capito’
Io’beh qui chiacchieriamo meglio, una di fronte all’altra’.Era palasemente una scusa la mia!In fondo volevo solamente che aprisse le gambe per mostrarmi la sua fica in tutto il suo splendore; in quella posizione vedevo solo dei peli pubici neri ed anche loro crespi così come i capelli!Le ero di fronte, non una parola, ma solo 1000 silenzi più loquaci di 1000 parole.Con fare quasi indifferente, le misi una mano sul ginocchio e lei non oppose resistenza.La fissavo negli occhi in quel momento che sembrava interminabile, dopo diedi anche un bacio delicatissimo alla sua gamba ed anche in quel caso non ebbi alcuna opposizione, ma anche alcun cenno di piacere.
Fu a quel punto che quasi sconfitta mi stavo rassegnando ‘Beh forse è il caso che esca dalla piscina’.
Lei ‘Peccato.Come mai si è fatta fredda l’acqua?’
Ed io ‘No,anzi è piacevolissima, ma credevo ti fossi stancata e volessi andar via’
Lei’Ma no, si sta benissimo qui’
E mentre me lo diceva non potevo non osservarle quegli enormi seni neri con quelle splendide aureole sormontate da capezzoli inverosimilmente turgidi.La fissavo!Stavolta ero sfacciata!
Lei era quasi imbarazzata, tanto da chiederle se si sentisse bene.Mi confermò tra mille imbarazzi che non era mai stata meglio.Fu allora che la mia mano si fece più audace e dal ginocchi si spostò all’interno coscia.Lei quasi istintivamente come se avesse ricevuto una parola d’ordine dischiuse le gambe mostrandomi il suo tesoro:una fica nera, contornata da un folto pelo scuro e crespo, grandi labbra molto carnose e pronunciate, il cappuccetto del clitoride che emergeva fiero al termine dello spacco matido di umori.Il profumo che emanava era inebrienta e riempiva tutta l’aria nella notte!Con piccoli baci mi dirigevo verso la fonte del suo piacere, ero a pochi cm da lei,mi godevo quella visione e quell’istante!Non la avevo ancora sfiorata ma la sentevo ansimare, il mio sguardo si incrociò con il suo.In quel preciso istante, senza perdere i suoi occhi fissi sui miei, possia le labbra sul clitoride che al solo contatto si scappucciò indurendosi come un piccolo cazzo!Sembrava volesse offrirsi alle mie attenzioni che non tardavano a venire:lo leccavo prima delicatamente e poi con molta insistenza, succhiandolo e ad assaporando contemporaneamente gli umori che copiosi colavano dalla sua fessura.Mai avevo leccato una fica di colore:aveva una sapore selvaggio ed eccitante!Runda sembrava gradire, ne erano testimoni i mugoli e gli stritolamenti dei capezzoloni che stringeva tra le sue dita!Le mie leccate al suo clitoride non mi impedivano di non trascurarle lo spacco della fica imbiancato dai suoi umori:il contrasto del suo bianco ciprigno, col colore nero della pelle ed il rossore delle sue piccole labbra erano un cocktail di colori molto erotico!La invitai a girarla, così che mi mostrasse anche il suo fantastico buchetto, che non tardò ad avere le attenzioni della mia famelica lingua.Anche se poco mi interessava, talmente tanto eccitata ero, sembrava che le attenzioni date al suo posteriore non le dispiacessero per nulla, anzi in quella posizione pareva che i suoi ingressi erano abituati ad intrusioni maggiori di un paio di dita, sarà forse perchè erano abituati alle famose dotazioni degli uomini di colore!Non saprò mai il motivo,ma poco mi interessava.Mentre ero persa tra leccate profonde e ditali anali, un orgasmo della signorina arrivò improvviso inondandomi il viso.Cercai di non perdere nulla di quell’ondata di piacevole crema africana!Certo non ero ancora sazia, non avrei masi smesso di dare attenzioni a quella dea.Emersi anche io dall’acqua reclamando la mia parte.Mi distesi sul bordo della piscina guardandola con uno sguardo da porca consumata ed allargandomi le grandi labbra con le dita come fosse un invito!Ancora oggi non ricordo se fosse più bagnata la mia fica o la piscina!  Cmq la cosa la volle accertare soprattutto lei, che a differenza mia non si perse in fronzoli, ma si buttò direttamente tra le mie gambe dando leccate profonde al mio spacco, che per ringraziamento lesinava copiosi orgasmi alla piccola ed esperta amante!Aveva una lingua esperta e rasposa che sapeva come far godere una donna.Senza preavviso mi girai in un vorticoso 69, tal da poterci reciprocamente regalare picevole.Inutile dirvi che non si tirò indietro.Eravamo perse l’una nell’altra a leccarci ed aprirci come meglio potevamo.Fu in quell’istante che mentre ero persa tra i suoi umori ed il suo buco del culo, mi allungai verso il tavolo prendendo una banana.
La guardai e le dissi’Ma lo sai che non abbiamo mangiato la frutta?’
Lei’E’vero, hai proprio ragione’ e mi emulò prendendone una anche lei.
Le banane di quelle parti, fidatevi, son davvero grandicelle.
La prima a farne le spese fu la mia fica, che nonostante di cose grosse ne avesse prese molte, si sentì letteralmente riempita e squarciata da quel frutto duro ed acerbo!Si vedeva che a Runda piaceva possedere con decisione:mi infilò tutta la banana diritta nella mia fica, senza grazia né preavviso, tala da farmi lanciare un urlo che ancora oggi non so come non abbia svegliato l’intero resort.Devo dire anche però che bastarono poche pompate, per trasformare quell’intrusione in una piacevole penetrazione.Nel frattempo però anche la banana che avevo preso non tardaia farla entrare in azione’anzi a farla entrare!Questa volta emulai io lei, ma con una differenza sostanziale, il trattamento lo riservai al suo culo.Fu una vendetta all’improvvisa intrusione della banana nella mia fica, ma in fondo sembrò non dispiacerle per nulla.Non fece una piega alla sodomizzazione, anzi pareva ancor più infervorata ed indemoniata.Andammo avanti non so per quanto tempo contando numerosi orgasmi.Le banane dentro di noi si erano consumate.Sembravamo 2 ragazzine che non scopavano da anni!Dopo aver fatto l’amore più e più volte, si alzò e le chiesi :’ Dove vai?’
Lei :’Scusa ma il bagno chiama’
Io:’Beh che educata che sei, se fossi stata un’altra ti saresti buttata in piscina e la avresti fata senza dir nulla a nessuno’ahhahaha’.
Ma in fondo quella era la mia stanza di albergo e fu così che come ciliegina sulla torta, mentre chiacchieravo con lei, con una mano mi dischiusi le labbra della fica e seduta sul bordo della piscina inizià a farla nell’acqua.Lei nel vedere la scena si tuffò in piscina, emerse dall’acqua in direzione del gettito del mio piscio ed aprendo la bocca si fece inondare il viso bevendone anche un bel po’.
Dopo mi guardò negli occhi e mi disse :’scusami ma di improvviso mi era venuta proprio voglia di fare un bel bagno’.
Ci sorridemmo negli occhi ed uscì fuori dalla piscina, mentre ero seduta a bordo piscina mi venne dietro e sorridendomi mi disse:’Beh io avevo proprio bisogno di un bel bagno, ma a te suggerirei una bella doccia’.Non attese la risposta, ma mentre ero seduta e lei in piedi alle mie spalle mi inondò con un rapido getto di piscio.La cosa mi fece raggiungere un nuovo ed inaspettato orgasmo ;)

Sto tentando di migliorarmi seguendo i consigli dei lettori.
Vi prego di scrivermi dandomi suggerimenti, idee e ponendomi critiche costruttive, oltre che chiaramente per stringere amicizie.
La mia mail è:akyko35@yahoo.it
Grazie a tutti

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