Prima volta scat

Sono Stefania, una donna di 52 anni, sposata con 2 figli. Non sono più una ragazzina, ma ho il mio fascino e di certo non mi mancano gli apprezzamenti. Ho sicuramente qualche chilo di troppo, ma ben distribuiti in un culo abbondante ed una quarta di seno.
Da qualche anno ( 10 per l’esattezza ) ho scoperto una pratica che non conoscevo e che solo a sentirne parlare mi avrebbe fatto vomitare: lo scat. Ovvero giocare e fare sesso con le feci.

Non sono una novellina in campo sessuale, mi sono sposata a 28 anni e prima di mio marito ho avuto tanti uomini nonostante il mio primo rapporto sia avvenuto all’età di 20 anni. Ho fatto molte esperienze, ma quella che ora &egrave diventata la mia ossessione porta la data del 2003, in una sera di luglio in cui festeggiavamo l’addio al nubilato di una nostra collega.

Aveva riservato un tavolo in uno stabilimento al mare aperto anche la sera come discoteca, eravamo 5 amiche pronte a ballare e a divertirci. E cosi &egrave stato!
Solo che a metà serata, una delle amiche della futura sposa ( che io conobbi quella sera e che mi fu subito simpatica ) non si sentì bene e mi chiese di accompagnarla fuori dalla folla per prendere una boccata d’aria vicino alla spiaggia.

Io la accompagnai volentieri, era più giovane di me, avrà avuto circa 31 o 32 anni.
Ci sedemmo quasi sulla riva quando mi prese la mano e la mise sulla pancia.
“Mi fa piacere la mano calda, mi sa che ho preso freddo” disse.
“Certo Luisa non c’&egrave problema” e per stare più comoda mi avvicinai a lei.

Le sentivo brontolare lo stomaco e quindi iniziai a massaggiarle la pancia.
“Si, brava, continua a massaggiare…” mi disse
“Va bene così?”
“Si va bene ma mi sa che mi scappa… ti dispiace se la faccio?”
“Ehm.. no, beh se la devi fare, ma non ti conviene andare al bagno?”
“No, chissà che fila che c’&egrave, la voglio fare qui e voglio che mi guardi…”

Io sgranai gli occhi, che richiesta era mai quella?
“Perch&egrave vuoi che ti guardi???”
“Perch&egrave si, dai guardami!”

Non so perch&egrave, ma non avevo un motivo per dirle di no! O quantomeno non mi venne in mente! Dissi solo ok, dopo essermi guardata intorno per vedere se arrivava qualcuno.

Affondò le punte dei piedi nella sabbia con i talloni sollevati, gambe aperte e ginocchia piegate, con una mano si alzò il vestitino e con l’altra si teneva alla mia mano per non perdere l’equilibrio.
Era notte, solo la luna riflessa sull’acqua mi aiutò a scorgere ciò che ero obbligata a vedere.’
Uscì prima un piccolo pezzo e cadde sulla sabbia. Lei mi guardò e sorrise.
“Ti piace?”
“Mah, cosa?” dissi io con un tono per niente convinto a dire di NO!
“Metti la mano sotto, vieni”
Io non so perch&egrave, ma silenziosamente obbedii mettendo la mano a cucchiaio sotto il buco allargato pronto a espellere altra cacca.
Lei sorrise di nuovo e mentre ci guardavamo negli occhi, me la fece in mano, questa volta era tantissima e morbida, sentii il peso e la consistenza adagiarsi sul palmo. Nel preciso istante in cui ebbi il palmo pieno della sua calda cioccolata, Luisa mi baciò con passione e mi prese il polso per farsi spalmare la cacca sul suo sesso.
Io ero completamente soggiogata da quella situazione inverosimile, avevo baciato altre donne e quel bacio fu il minimo, ma farlo con la mano sporca di cacca &egrave stata per me una vera inaspettata rivelazione…

Manipolavo fra le dita quel prodotto e continuavamo a pomiciare come due adolescenti. Le avevo sporcato cosce e glutei ma non credo le interessasse.
Quando ci staccammo mi guardò con un sorriso raggiante e mi disse:
“Sapevo che ti sarebbe piaciuto”
Io rimasi in un silenzio sbalordito e consenziente…

Andammo insieme verso il mare per pulirci alla meno peggio e tornare dalle altre alla festa. Ci asciugammo con i fazzoletti che avevo io in borsa e ci “profumammo” con dei fresh & clean che aveva lei nella sua…

Questa fu la mia prima esperienza scat.’
A seguito di ciò, iniziai un percorso con Luisa che mi fece fare delle esperienze mai provate prima.
Se siete interessati al genere, continuate a leggere le mie storie realmente accadute.

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