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Racconti Erotici Lesbo

ROSANNA

By 12 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

3 Febbraio 2007 Quella sera come qualche volta avviene, abbiamo avuto a cena Rosanna e suo marito, nostri clienti che abitano a circa 5 chilometri da noi. Gestiscono un piccolo “market” che é il nome pomposo che danno al loro negozio che vende un po di tutto oltre gli alimentari. Finita la cena, gli uomini hanno proseguito la discussione cominciata mentre mangiavamo, naturalmente parlavano di calcio, una barba che non vi dico. Per non annoiarci ulteriormente, ho fatto visitare la casa a Rosanna, che ha un anno meno di me. Già altre volte avevo notato certi suoi sguardi e certi suoi atteggiamenti che mi hanno dato da pensare, ma che fino ad oggi avevo attribuito al suo non voler mettere gli occhiali malgrado la sua miopia. Siamo salite al piano superiore dove ci sono la camera da letto e lo studio dove tengo il mio PC e poiché di sotto la discussione continuava l’ho acceso facendo sedere Rosanna su uno sgabello vicino al mio. Devo precisare che Rosanna è piuttosto bruttina, ma solo il viso lo è perché ha un corpicino niente male che avevo notato altre volte, solo che secondo me non sa vestirsi. Anche loro hanno il PC, lei non lo sa usare quindi lo usa solo suo marito, Rosanna disse che una volta lo ha sorpreso mentre era su un certo sito. Il nostro discorso ha preso inaspettatamente la strada che speravo, notando che la cosa interessava Rosanna, mi sono collegata a internet e abbiamo visitato un po di questi siti. Lei rideva commentando a bassa voce le immagini che come si sa sono molto esplicite. Ad un certo punto sono andata su Milù e ho aperto un racconto saffico, mi sono spostata per farle maggiormente posto, lei si è alzata in piedi per meglio guardare mettendo finalmente gli occhiali. Ho cinto la sua vita con un gesto naturale, lei si è fatta più vicina, mi batteva il cuore per la paura che osando avrei potuto essere svergognata; dopo un po mentre le chiedevo cosa ne pensava, ho fatto scendere la mano prima sulla sua anca poi l’ho abbracciata alle cosce senza che dicesse ancora niente. Il racconto era finito, le ho chiesto se le era piaciuto, al suo ‘si’ il mio braccio è sceso al limite della sua gonna la quale arrivava una spanna sotto le ginocchia. Che emozione sentire la sua pelle nuda sotto la mia mano! L’ho fatta risalire piano piano, ho sentito Rosanna che cominciava a respirare più forte . . . Ci stava amiche mie, ci stava! Non ho resistito, lentamente l’ho fatta risalire lungo le sue cosce e mentre leggevamo insieme un altro racconto saffico, l’ho spostata per insinuarla fra le sue gambe, solo a questo punto lei le ha chiuse. “Non voglio, sono tutta bagnata” ha detto, al che ho risposto: “Anch’io guarda” mi sono sollevata e ho sfilato le mutandine mostrandole a Rosanna. Dovete sapere che quando mi eccito mi bagno molto. Lei le ha guardate, “dai” gli ho detto. Glie le ho abbassate io. A questo punto avrei anche potuto spegnere il PC invece sono andata su un sito neutro (Wikipedia credo). Lei si è seduta, ci siamo abbracciate e finalmente l’ho baciata. Devo dire che bacia molto male, credo che dovrò insegnarle! Poi ho preso la sua mano e l’ho messa fra le mie cosce, ha riso sentendo la mia patatina nuda mentre la sua è irsuta come l’avevo io prima di incontrare quella signora di Torino, ci siamo accarezzate e masturbate l’una l’altra. Siccome lei lo faceva male ho dovuto guidare le sue dita, ma ha imparato presto. Rosanna è venuta quasi subito, credo che l’avrebbero sentita anche gli uomini di sotto se la sua voce non fosse stata coperta dalle loro voci e dalla mia bocca che la baciava. Mi ha chiesto un fazzolettino di carta per asciugarsi, poi l’ho accarezzata ancora adagio adagio premendo il suo clitoride mentre le mie dita entravano e uscivano dentro e fuori la sua fica ed è venuta ancora, io ho fatto finta di venire ma sono contenta lo stesso perché ci siamo promesse di incontrarci ancora a casa mia o a casa sua a seconda di quale fosse disponibile.

Domenica 11 Febbraio Ieri mattina sono andata a trovare Rosanna, solo che il tempo che ho trascorso con lei è stato con la paura che tornasse suo marito, ma siamo rimaste d’accordo che la prossima volta sarà Giovedì, giorno della chiusura dei negozi del suo paese, mentre suo marito sarebbe andato ai mercati generali di Torino. Ieri in realtà è andato ad Asti e malgrado la nebbia che incombeva ha dovuto andare dicendo alla moglie che appena arrivava le avrebbe telefonato per rassicurarla. Sono dovuta entrare nel suo Market, appena mi ha vista, ha detto alla ragazza che l’aiutava, una rumena, che andava a fare delle commissioni e che se aveva bisogno doveva chiamarla sul cellulare. Siamo andate a casa sua, abita non molto lontano dal negozio. Appena in casa, ho visto che era molto emozionata, ha farfugliato che doveva telefonare a suo marito, lo ha fatto al cellulare con io che la baciavo sul collo e le accarezzavo i seni che non sono grandi ma sono veramente sodi. Poi ci siamo baciate, era molto eccitata, mentre la baciavo ho passato le mani sulla sua schiena sotto la maglia e la camicia e ho sganciato il suo reggiseno. Mi chiedo perché lo porti dal momento che ha dei seni da ragazzina tondi e duri. Lei stessa ha tirato su tutto e lo ha tenuto mentre mi chinavo e aprivo la bocca sulle sue tettine. Mhhhh che capezzoli ragazze! Tesi e eccitati come non avrei mai creduto, muoveva il busto mentre emetteva dei gridolini che mi eccitavano pazzamente. Ha tenuta la maglia e camicia ancora su mentre io abbassavo i suoi jeans e li toglievo, poi le sue mutandine molto normali, poi lei si è tolto il resto . . . Nuda Rosanna sarebbe veramente uno schianto non fosse per la peluria che copre non solo il suo pube ma si estende a parte del suo ventre e degli inguini. Mi sono denudata anch’io e finalmente ho potuto stringerla. Ho pensato che sarei venuta subito al contatto del mio corpo con il suo. L’odore della sua eccitazione saliva alle nostre narici, Rosanna si è scusata perché si bagna molto, infatti i peli in corrispondenza della sua fica erano bagnatissimi! Le ho detto che se voleva che gliela baciassi doveva farsela depilare e che se voleva lo avrei fatto subito io stessa. La poverina non voleva, aveva paura della reazione del marito, “digli che hai voluto fargli una sorpresa” le ho detto, infine l’ho convinta. Siamo andati nel bagno e l’ho fatta entrare nella vasca, le ho chiesrto di insaponarsi ben bene per ammorbidire i peli, glie l’ho sciacquata, poi ho spalmato su quel ben di dio della schiuma da barba. Sapeste com’era eccitata! Tremava tutta mentre la rasavo con il rasoio usa e getta di suo marito. Ho impiegato un mucchio di tempo per il timore che avevo di ferirla. Mentre lo facevo ha voluto telefonare ancora a suo marito, finalmente la passera di Rosanna si è rivelata in tutta la sua magnificenza, mentre spalmavo la crema Nivea sulla bella patatina e la massaggiavo, si è tesa ed è venuta con degli scatti incontrollati lamentandosi come una bambina poi si è scusata, l’ho sciacquata prendendo un piacere enorme ad accarezzare quella meraviglia. Poi siamo andate sul letto, Rosanna ha voluto stendere un accappatoio di spugna e . . . finalmente! Anche se era la sua prima volta con una donna, ha imparato subito. Ragazze, vorrei descrivere per filo e per segno i baci, le carezze che ci siamo scambiate. Il suo cellulare si è messo a squillare mentre eravamo nel bel mezzo del nostro primo 69, Rosanna l’ha lasciato squillare, abbiamo continuato e siamo venute quasi insieme. Poi ha telefonato a suo marito dicendogli che non aveva fatto in tempo a rispondere, Era arrivato ad Asti ed era dal grossista, questioni di un dieci minuti e sarebbe ripartito. Abbiamo avuto tutto il tempo di farci la doccia insieme, una volta rivestite ci siamo messe a chiacchierare, a scherzare. Ha promesso che avrebbe passato la ceretta alle gambe, e fra le natiche (gli ho detto che gli avrei baciato il buchino come prima lei aveva fatto con me) quindi l’ho baciata e sono ritornata a casa.

Giovedì 15 Febbraio La sera precedente mi sono negata al mio Gianni adducendo una delle solite scuse, il mal di testa, in realtà volevo riservare tutta la mia voglia per Rosanna. Percorrendo il breve tragitto che separa i nostri due paesi, cantavo per la gioia, grazie alla temperatura relativamente mite, avevo indossato lo stretto necessario per non apparire indecente: un vestito scuro con colletto di pizzo bianco interamente abbottonato sul davanti, la vita stretta da una cintura con fibbia dorata e . . . null’altro salvo un perizoma che ho indossato all’ultimo momento nel caso che durante il tragitto la mia eccitazione colando rischiasse di macchiare il vestito, sopra ho messo un giaccone di pelliccia naturalmente ecologica. Rosanna abita in una casetta al margine del paese di ******, con giardino e un paio di alberelli che d’estate fanno ombra ad un tavolo di pietra e a due panchine pure di pietra, lei la chiama ‘villa’ ma è semplicemente una casetta, solo un poco isolata. Mi stava aspettando da tempo spiando il mio arrivo dalle tendine della finestra. Attraversato il praticello e saliti i pochi gradini non ebbi neanche bisogno di suonare che la porta si è aperta. Rosanna si fece da parte e mentre entravo chiesi senza preamboli: ‘ Lui dov’è? ‘ ‘Ai mercati, si ferma sempre a pranzare lì, per sicurezza gli telefono verso mezzogiorno’ La casa è riscaldata da una caldaia a legna che alimenta i vari termosifoni, mi tolgo la pelliccia, lei la prende e la appende all’attaccapanni della parete. A questo punto ci guardiamo imbarazzate. ‘ Fa veramente caldo, si sta bene’ Faccio, tanto per dire qualcosa, lei arrossisce maggiormente. ‘ Ho alzato il termostato appena Lui è uscito . . . staremo più comode!’ L’allusione allo scopo di quel nostro incontro mi fa sorridere. ‘Non ti ho neanche salutata, come stai?’ ‘Bene . . .’ E bacetto bacetto sulle guance, poi la trattengo, le mie labbra si spostano fino a sfiorare le sue, lei si fa maggiormente contro, le nostre bocche si aprono, le lingue si accarezzano . . . E stupendo, magnifico, ingordo il bacio che ci scambiamo; il profumo che ha messo, sulla sua pelle produce su di me un effetto afrodisiaco. E’ subito evidente che entrambe abbiamo una gran voglia, ci strusciamo in modo indecente, le mie mani scendono lungo la sua schiena, sulla curva delle sue reni, sul piccolo culo duro e compatto poi sulle sue cosce. Rosanna compie con me la stessa esplorazione solo che la stoffa del mio vestito è sottile e le sue mani possono percepire il calore bruciante della mia pelle. Il nostro modo di esplorarci dice una all’altra che ci apparteniamo e che i complimenti sono inutili. Stringo il suo capo fra le mie mani per meglio possedere la sua bocca, la sua lingua che succhio voluttuosamente. Quando ci stacchiamo il suo sguardo è di sorpresa, gli sorrido: ‘ Non ho niente sotto . . .’ ‘ Neanche io’ Parole inutili le nostre, lo sappiamo perché le nostre mani hanno sentito che è veramente poco quello che ci separa dalla nudità, Lei arretra di un passo e gli occhi negli occhi ci spogliamo rapidamente, freneticamente la sua mano scende alla vita, disfa il gancetto, tira la cerniera poi con una serie di movimenti sinuosi la gonna cade ai suoi piedi intanto che slaccio la cintura e disfo la serie di bottoni del mio vestito Rosanna lascia che sia io a sbottonare la sua camicetta, solleva le braccia mentre gliela sfilo, mi appoggio a lei per ammainare il mio perizoma, inciampo allora è lei a chinarsi e a togliere l’ultimo mio indumento aspettando pazientemente che sollevi un piede poi l’altro . . . ‘ Oh sei bella . . . sei bella, bella . . . bella . . . bella!’ I suoi occhi sono all’altezza del mio pube liscio, sembra proprio che siano rivolti alla mia passera i suoi complimenti, sorrido al pensiero passando le mani nei suoi capelli ma lei di getto immerge il viso nel mio ventre . ‘ No . . . no . . .’ Non ho avuto neanche il tempo di rinfrescarmi e sicuramente la mia eccitazione. . . ma già sento le sue labbra, la sua lingua . . . ‘ Oh cara . . . cara . . .’ Adesso sono io a premere il suo capo mentre divarico le gambe. La sua lingua mi fruga con una tale passione che rischio da subito l’orgasmo. La costringo ad alzarsi, Rosanna ha il viso congestionato, il suo alito ha il profumo della mia fica. La vedo confusa per la sua audacia, allora la bacio dolcemente e sento anch’io il sapore della mia fica. Si volge dirigendosi verso la porta aperta di una camera. ‘Non ho neanche fatto il letto’ La seguo, seguo la sua deliziosa figurina, seguo il culetto stretto che più di un uomo sognerebbe di profanare col suo pene e che io spero di aprire per immergervi il mio viso, la mia lingua. L’aiuto a sistemare i cuscini, lei vi sale per prima e le mani dietro il capo mi guarda salire. Si è depilata completamente Rosanna, le ascelle sono lisce come tutto il suo corpo, anche le gambe, anche il pube è liscio come se . . . la interrogo con gli occhi. ‘ Martedì ho preso appuntamento con un centro estetico, ho chiesto la depilazione, la signora ha chiesto come la volevo . . . Siccome non sapevo cosa dire, mi ha spiegato, ho scelto la ‘completa’, compresa l’interno dei glutei, l’ho fatto per te!’ Mi credete se vi dico che le sue parole mi hanno commossa? Si, mi è venuto un groppo alla gola, nessuno, ne uomo ne donna credo farà mai per me quello che Rosanna ha fatto. Rimasi a guardare quel volto che ora non mi sembrava più tanto brutto, ma era mai stato veramente brutto? ‘ Voltati! ‘ Nel mio intento quella doveva essere una preghiera invece ne uscì un ordine roco detto non dalla mia voce. Rosanna ubbidìsce e abbracciata al guanciale mi guarda con una sorta di timore, mi vede in ginocchio prendere posto fra le sue gambe che deve divaricare poi . . . Che meraviglia ragazze, é bella Rosanna, una Venere inconsapevole di esserlo, le spalle, il vitino sottile ma non troppo, quelle anche, quelle cosce . . . Ma soprattutto il rialzarsi delle reni in un culo come non ho mai visto dal vero e la curva delle natiche con in basso quella patatina, quella gnocchetta e quella fica dalle labbra che vedo umide . . . Sospira Rosanna nel sentire il mio alito bruciante e quando le mie mani fanno quello che sicuramente anche voi avresti fatto, aprire quella meraviglia, lei solleva il sedere agevolando il mio immergere il viso fra le sue natiche, morbide guance in fondo alle quali la mia lingua dardeggiante incontra le increspature del suo buchino. Ragazze, come ben sapete, la descrizione di certe azioni appare oscena solo a chi non le compie. Il gradimento di Rosanna era evidente dal suo respiro che si era fatto rapido dopo il gridolino che aveva salutato il mio contatto indiscreto con la sua più nascosta intimità, il suo muovere, il suo ondeggiare non era per sfuggire alla mia lingua ma per meglio cercarne il contatto. Infine puntando le ginocchia che aveva ancor di più divaricato, incava maggiormente le reni dandomi agio di scendere con il viso, con la bocca fino a che la mia lingua incontra il sapore particolare dei suoi umori che cerco immergendomi nella fessura deliziosa della sua figa, e qui . . . Non vi dico i sospiri, il levare dolcissimo della sua voce, poi le sue invocazioni a prenderla, a leccarla, a morderla, fatte con voce piagnucolosa di bambina viziata e il suo sollevarsi ancora per porgermi il clitoride e al mio mordicchiarlo, al mio succhiarlo, le sue incitazioni sconce. Ragazze mie belle, mi sono goduta il suo piacere, sì, perché per me è una cosa impagabile far godere una porcellina deliziosa come Rosanna, l’ho fatto con le dita che giocavano nella mia passera, trastullavano il mio clitoride. Forse sarà capitato anche a voi, per me è stato come se il piacere me lo trasmettesse la fica che stavo leccando, abbiamo goduto insieme, siamo venute insieme, sono venuta con la bocca aperta sulla fica di Rosanna mentre lei sussultava nel suo piacere e l’ho bevuta, l’ho bevuta come berrei tutte voi se solo potessi. Poi stese fianco a fianco Rosanna ha posto il capo sulla mia spalla senza dire nulla finché i nostri respiri si sono calmati. Dopo, ancora senza parlare una dopo l’altra ci siamo recate in bagno a rinfrescarci.——————————————–

Continua.———————-Scrivete a —— schwarzdame@hotmail.it ——- gradirei conoscere la vostra opinione anche se negativa. Rispondo sempre alle email ma non risponderò alle volgarità ne agli insulti

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