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Racconti Erotici Lesbo

Scopami come fa Luisa

By 17 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Spesso si dice che a noi uomini piace guardare due donne mentre si scopano tra di loro ed in effetti il modo con cui si scambiano effusioni presenta tutte le caratteristiche che noi cerchiamo: passione, perversione e nel contempo dolcezza.
Conobbi Chiara e Luisa una sera di primavera fuori da un locale nel quale stavano consumando un aperitivo, la prima bionda e la seconda mora, entrambe bellissime donne sui 30 anni. Mi avvicinai a loro e cominciai a guardarle, loro si accorsero di me e fecero lo stesso. Iniziai a parlarle, mi piaquero anche per la loro schiettezza e spontaneità, ci conoscemmo, ci scambiammo il numero ed iniziammo a frequentarci altre volte.

Decisi di dedicare le mie attenzioni a Chiara, con lei infatti mi piaceva parlare veramente di tutto e mi piacevano terribilmente i suoi occhi oltre che il suo seno alto e ben fatto. Continuavo a cercare di organizzare un incontro con lei nel quale avrei potuto tentare di trasformare quella semplice conoscenza in qualche cosa di più intenso ed emotivamente coinvolgente fin quando una sera lei chiamò e mi chiese alcuni link di siti nei quali reperire informazioni utili riguardo il suo lavoro. Le dissi che sarei passato da lei. Non volevo rovinare ciò che ancora non era certo, andavamo molto d’accordo e ci trovavamo bene insieme anche se ci conoscevamo da appena qualche settimana e ci vedevamo soltanto nei week-end, ma a me Chiara piaceva talmente tanto… e poi, voi donne non potete negarlo, meglio qualcuno che ci prova piuttosto di qualcuno che invece non vi sfiori per nulla, … no?

Terminata la ricerca Chiara mi guardò, si avvicinò leggermente a me e quando mi girai verso di lei mi baciò all’improvviso. Si staccò ed allora la presi per i fianchi e la tirai verso di me, ma fu a quel punto che lei mi disse: -“Massimo ti prego, sei un bel ragazzo e sei anche così solare, ma io so che come lo faremmo questa sera non mi piacerebbe” – “invece sì che ti piacerà” – continuai io mentre la stavo baciando sul collo e dietro l’orecchio, -“No veramente, ti prego! Voglio che mi rispetti in questo” – disse lei – “devo dirti una cosa, voglio che la nostra sia una storia e non solo una scopata.” – continuò tenendomi il viso per evitare che io la seguitassi a baciare. – “Io ti rispetto tantissimo Chiara poich&egrave tu mi piaci molto e come vedi con te mi trovo veramente bene, ma poi non c’&egrave nemmeno bisogno di dirti che ti rispetto perch&egrave io mi trovo bene quando sono insieme a te perch&egrave so di potermi fidare e per me la fiducia &egrave la cosa più importante. Anche io voglio cominciare qualcosa.” – Le dissi. -“Lo so caro ed &egrave per questo che ti chiedo questa cosa che per me sarà molto importante. Sai, io non ho avuto molti ragazzi perch&egrave spesso quelli che conoscevo mi deludevano…

…&egrave per questo che voglio chiederti questa cosa

Ad un tratto lei, che seguitava ad essere seduta sulle mie gambe tenendo le braccia intorno al mio collo avvicinò la sua bocca al lobo del mio orecchio sinistro e mi disse con tono di voce più flebile e dolcissimo: -“Sai amore, io e Luisa, a volte, amiamo toccarci e giocare tra noi…” – io tentai di guardarla ma lei mi strinse ancor di più ed allora le dissi comunque: – “Chiara, non stai cercando di dirmi che sei lesbica, verò?” – “No caro, assolutamente no, non pensare minimamente questo. Io e Luisa ci vogliamo un bene dell’anima e scoprimmo anni fa quanto ci fece piacere masturbarci una di fronte all’altra e da allora iniziammo anche a giocare tra noi con i nostri corpi fino al punto di masturbarci a vicenda. Io credo che lei mi ami veramente poich&egrave ci mette talmente tanto sadismo e dolcezza quando mi masturba e mi penetra con le sue dita. Io vorrei questo amore mio: vorrei che tu mi scopassi come fa lei, sarebbe così fantastico, tu proprio tu Massimo caro a scoparmi come lei, saresti il mio uomo ideale, al quale darei me stessa fino dentro l’anima.” – Allontanò il viso dal mio e mi guardò. -“Va bene gioia, ma io come faccio a sapere cosa fate voi quando state insieme?” – le dissi io” – “cio&egrave dovrai farmi vedere un cd, un file video” – continuai. -“Oltre a questo voglio anche che tu ci guardi dal vivo!”

Chiara organizzò il giorno, l’ora, l’incontro con l’amica, alla quale prima avrebbe spiegato tutto e l’avrebbe resa complice della sua idea, insomma, tutto fino anche a darmi le chiavi di casa. Ma mi chiese, mi implorò di non intervenire nelle loro effusioni, se non che eventualmente alla fine per potermi far scaricare tutta la voglia che avrei accumulato. Ci demmo appuntamento.

Le vidi sul letto. Chiara era sdraiata di schiena sopra un grosso cuscino rosso che le manteneva la testa e parte del busto più alti rispetto al bacino, ma comunque non abbastanza da farle cadere i seni che infatti potevano rimanere adagiati e con le punte rivolte all’insu, i gomiti cadevano sul materasso rivestito di lenzuola rosa, con le dita della mano destra si carezzava il ventre mentre la sinistra la poggiava sul cuscino quasi in segno di resa. Ed era proprio da quel lato che Luisa, in ginocchio sul letto e con il busto chino su di lei le accarezzava e palpava l’addome con la sua mano destra completamente aperta della quale si potevano scorgere tutte e cinque le sue unghie curate e smaltate di bianco. Non sfiorava nemmeno ancora le nere mutandine di Chiara e non capivo il perch&egrave, mentre dopo averla guardata per qualche istante in viso le carezzò i biondi capelli con l’altra mano passando anche vicino alla bocca dipinta da un leggero rossetto color magenta sino a giungere sopra il seno destro. A quel punto spostò il pollice verso la parte bassa del seno di Chiara come per prenderlo e nel farlo passò sopra il capezzolo che sgrillettò due o tre volte. In quel momento Chiara aprì leggermente la bocca appena disegnata da un sorriso e gemette. Luisa nel frattempo si era abbassata con il viso proprio verso quel capezzolo, qualche ciocca dei suoi lunghi capelli neri scese sul corpo di Chiara che già era pronta a lasciarsi abbandonare ai giochi dell’amica. Ma proprio Luisa, che era già completamente nuda e con i suoi dolci buchini rivolti all’aria, perdette goccie d’umori quando fu con il seno di Chiara nella sua mano sinistra e pronto per essere imboccato e quando la sua bellissima amica bionda le guidò la mano oppoesta dall’addome fino alla base del seno, piccolo ma perfetto, armonioso e candido.

Luisa Aprì la bocca, la poggiò sul seno dell’amica e con la lingua prese a sgrillettarle quella superba e meravigliosa fragolina ed ogni tanto chiudeva le labbra fino a succhiargliela. Non riuscì a trattenere l’acquolina e la bagnò e Chiara la guardò con tenerezza. Con l’altra mano Luisa continuava a percorrere la strada dall’addome al seno opposto e su questo esitava e con le dita ne sentiva il profile alla base e poi di nuovo fino alla punta. Ogni volta che lo faceva i suoi occhi si posavano proprio su quella punta, quel capezzolo e questo la faceva sorridere di felicità e piacere. Come non essere estasiati dai seni di Chiara, così perfetti nella forma, leggermente piccoli all’apparenza, dalla base stretta e dalle punte all’insu e così rotondi e sodi. Ad un tratto Chiara disse all’amica con voce dolce ed un po’ tremolante: -“Fermati un momento e vai ad esplorare cosa succede lì.” –
Luisa allora cessò di leccarle il capezzolo e con le mani accarezzò ancora qualche volta i seni dell’amica per poi strizzarsi i suoi un paio di volte, poi prendendo i due lembi opposti dei sottili slip di Chiara cominciò a sfilarglieli pian piano. Chiara allora unì le gambe e nel momento in cui alzò il sedere il suo petto si alzò ancor più ed allora iniziò lei a solleticarsi ed accarezzarsi le punte con l’interno delle sue mani. Luisa intanto le scopriva la passerina e continuando a sfilarle le mutandine nere dovette alzarsi per farle scorrere fino ai piedi che prontamente baciò all’altezza dell’attaccatura delle dita per poi strofinarvi delicatamente il viso. Si riversò nuovamente sul letto, questa volta su Chiara, in ginocchio come per cavalcarla, si guardarono negli occhi e Luisa le disse: – “Voglio sempre essere io a farti tutto questo, a dominarti ed a farti sentire la mia preda, poi finisce sempre che m’innamoro di te e tu mi sfrutti per avere tutte queste attenzioni sul tuo corpo. Ed un po’ ne godi, vero? Ed a me piace che tu ne goda. Come sei bella Chiara! Quanto voglio scoparti! Quanto sono felice ogni volta che stiamo insieme!” – Chiara, che sapeva quanto avrebbe accitato l’amica e quanto si sarebbe eccitata lei nel proporre ciò che si accingeva a dire inarcò la schiena e prendendo l’amica per i fianchi la condusse di nuovo sui suoi seni e le disse: -“Come prima, giocaci ancora e rendimi il tuo oggetto di piacere, tormentami fino a farmi bagnare tutta.” – A queste parole Luisa sorrise e la baciò prima sull’addome, poi le diede un lungo ed appassionato bacio sulla bocca e scendendo lungo il collo ancora con la lingua madida della saliva di Chiara giunse nuovamente sui suoi capezzoli. Questa volta i grossi seni di Luisa si strusciavano sul corpo dell’amica che ormai sentiva il fuoco tra le sue gambe che stringeva forte e poi riapriva in continuazione. Sorrideva e gemeva cercando di trattenersi, scuoteva la testa da un lato all’altro e premeva con la guancia sul cuscino mentre con la mano destra sentiva il fianco sinistro di Luisa e con quella opposta le carezzava la testa il cui viso era riversato sui suoi bellissimi, chiari, nitidi capezzoli rosa carne.

Luisa scese giù, tra le gambe di Chiara… con le mani le aprì la passerina ma senza troppa difficoltà. Con la lingua prese a puntellarle il clitoride e poi roteando prese a leccarla fino a penetrarla sempre più assaporando tutti quegli umori che già la bagnavano abbondantemente rendendobe più facile l’ingresso. Dopo qualche minuto seguitò a praticare il medesimo lavoro con due dita che prontamente introdusse dalla base delle labbra mentre con la lingua continuava a leccarle la carnosa crestolina. Chiara era là, sdraiata di schiena sul letto con le gambe ormai completamente divaricate quasi ad abbracciare Luisa, con le mani si accarezzava in continuazione il corpo tra dal viso fino giù all’inguine, sbattendo la testa da destra a sinistra e lasciandosi sfuggire armoniosi mugolii e sospiri di intenso piacere fin quando, non potendosi più contenere, sfociò al culmine dell’orgasmo dimenandosi e contraendosi dalle forti sensazioni.

Massimo

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