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Racconti Erotici Lesbo

Toilet

By 27 Gennaio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

I miei tacchi risuonano nel silenzio della notte.
Il freddo pungente penetra nei pori del mio viso.
L’asfalto umido, riflette il bagliore delle luci.
I miei pensieri si rincorrono rapidi, riportandomi le sensazioni appena vissute.
Il respiro si fa breve, il calore di un’eccitazione non ancora placata, mi avvolge.
Alzo il bavero del lungo cappotto, avviandomi verso la mia auto, incurante del freddo di questa nebbiosa serata invernale.
Sento ancora le tue mani insicure e tremanti sul mio corpo, la tua bocca che mi accarezza, dapprima così incerta, poi come guidata da un atavico istinto, capace di darmi brividi di piacere intensi.
Rivedo il tuo viso, i tuoi occhi, liquidi e scuri, le tue guance arrossate per l’eccitazione, la tua voglia di toccarmi, il tuo timore di non essere in grado di affrontarmi.
Ti sfido, giocando con i tuoi sensi, ti provoco, ti eccito, ti osservo per cogliere ogni più piccola vibrazione, ogni più piccola variazione del tuo respiro, amo scoprire dai tuoi sguardi dai messaggi involontari del tuo corpo e del tuo viso, il tuo stato d’animo.
Sorrido all’idea che mi temi, perché so che questo timore è sovrastato dalla voglia che hai di poter giocare con il mio corpo.
Catturo i tuoi occhi con i miei, affondi nel mare torbido e cupo del mio sguardo, ti lasci travolgere dalle ondate di passione che vi leggi all’interno, per poi restare senza fiato nel momento che stacco gli occhi dai tuoi, un attimo, ma che ti lascia in balia dei dubbi, quasi a non credere a ciò che vi hai letto dentro e quando ritorno a guardarti, questo dubbio ritorna più forte, il mio conversare gioviale e tranquillo ti porta a pensare di aver inteso male, di aver frainteso solo per la voglia che hai di me.
Vedere la tua confusione, veder crescere in te il timore che i tuoi pensieri siano palesi mi diverte.
So bene cosa vuoi, ma tu non comprendi me.
Ti alzi dal tavolo di quel locale che anonimamente ci accoglie, scusandoti, ti avvii verso la toilet, ti osservo mentre la porta ti nasconde alla mia vista.
Mi alzo rapida, senza pensare, ti raggiungo, chiudo la porta alle mie spalle, ti volti e mi vedi.
Il respiro ti si ferma, le pupille si dilatano, il tuo volto avvampa.
Ti sono vicina ora, la mia bocca è vicinissima alla tua, ma non ti muovi, ti stai ancora chiedendo se ciò che vedi sia reale o solo una tua fantasia che sta prendendo corpo.
La mia mano si solleva, ti sfiora il viso, scende languida sul tuo collo, i tuoi occhi si chiudono, il tuo capo si reclina leggermente all’indietro, mentre senti il calore delle mie dita che scivolano lievi sulla tua camicia di seta, slaccio il primo bottone, poi il secondo e ancora il terzo, scosto la lieve stoffa, per scoprire la tua carne, desiderosa di carezze.
Ti sfioro piano, assaporando la tua pelle liscia, fino ad arrivare sul tuo seno, piccolo, sodo, la mia mano lo accoglie completamente, lo sento che si muove al ritmo del tuo respiro, il capezzolo, testimone del tuo desiderio, è ritto e turgido sotto le mie dita.
Ti abbandoni a me, a queste sensazioni che hai sempre desiderato e che ora inaspettate vedi realizzarsi.
Le tue gambe cedono, ti spingo decisa contro il muro e con voce profonda ti chiedo di toccarti per me.
La tua mano si avvicina al tuo ventre, le dita scostano il pizzo che ti copre l’intimità e scendono facendosi largo alla ricerca del tuo clitoride già gonfio.
I miei occhi sono come ipnotizzati dai movimenti rapidi delle tue dita, quelle dita che altre volte hanno accarezzato il tuo corpo in quel modo, ma mai per volere di qualcun altro.
Mi allontano da te per vedere meglio quello spettacolo.
Mi cerchi con gli occhi socchiusi, mi chiami tra gemiti di piacere ed io ti guardo, guardo crescere il tuo desiderio, sento il tuo respiro farsi rapido, sento il tuo orgasmo che si avvicina, lo vedo dal tuo volto teso, arrossato, dai tuoi muscoli che si irrigidiscono, la tua lingua saetta sulle tue labbra, le inumidisce, la tua bocca vuole soddisfazione, ti mordi il labbro inferiore, mentre le tue mani si muovono sempre più rapide alla ricerca di quell’orgasmo che ormai è pronto ad esplodere.
Lenta mi riavvicino, con la mano che decisa prende la tua ormai impazzita sul tuo sesso, forzo un poco per staccarla da te, la sollevo avvicinandola alla mia bocca, i miei occhi immersi nei tuoi straniti, le mie labbra che vestono le tue dita, rubandone il sapore che le impregna, succhio avida il tuo sapore.
Sfilo lenta le tue dita dalla bocca, per lasciare spazio alla tua, ti regalo il tuo sapore attraverso me.
La tua fame mi divora.
Le nostre bocche si cercano, si toccano, si conoscono, le tue mani incerte sul mio corpo, le mie nel tuo, caldo, gonfio, eccitato, le mie dita scivolano dentro di te, ti prendono, ti aprono, spingono, entrano a fondo, per poi sfilarsi cariche del tuo piacere.
Leccale!
Le mie dita sulle tue labbra e le mie sulle tue a raccogliere il tuo sapore assieme a te.
Mi stacco da te’
Toccati ora, regalami il tuo orgasmo.
Chiudi gli occhi, rovesciando indietro la testa mentre le tue dita veloci volano sul tuo sesso, il respiro rapido, il cuore che pulsa, l’orgasmo che cresce e ti avvolge, fino ad esplodere caldo e vellutato nel tuo corpo’
Riprendi fiato e apri gli occhi’
‘. Sono nella mia auto ora e sadicamente sorrido all’immagine del tuo sguardo sorpreso, quando ti sei accorta che in quella anonima toilet non ci fosse più nessuno, tranne te e il tuo solitario piacere’..

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