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Racconti Erotici Lesbo

Un giorno come gli altri

By 22 Settembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Un giorno come gli altri.

Finalmente dopo un giorno di lavoro sono a casa. &egrave sabato e mi aspetta il mio relax preferito.

Come prima cosa, mi voglio voglio presentare. Mi chiamo Stefania, per gli amici Stefy, sono alta 1,76,
bionda, capelli lunghi che raccolgo con una coda di cavallo, occhi verdi, un seno prosperoso con i capezzoli duri, e scuri. Lavoro come fisioterapista al reparto di ortopedia dell’ospedale della mia città.

Sono vestita con una gonna azzurra corta, reggiseno nero e mutandine coordinate dello stesso colore che mettono in risalto la mia femminilità. Ai piedi indosso scarpe di vernice blu. Le autoreggenti nere fanno risaltare la mia carnagione chiara.

Fa molto caldo. Io come al solito a fine giornata mi faccio una doccia per recuperare le forze e per meglio sopportare questo caldo che non mi da tregua.

Mi spoglio e ammiro il mio corpo riflesso dallo specchio. Le mie dita accarezzano i peli della mia micetta umida e lasciva. Stringo i capezzoli duri e scuri e con la lingua lecco avidamente il dolce sapore di me.
mi preparo e mi faccio una bella doccia. Alla fine metto un accappatoio azzurro che mi fa molto sexy.

All’improvviso sento suonare alla porta. Vado ad aprire, sempre stando in accappatoio, con i capelli ancora bagnati.

Davanti a me sta una donna dolce e sensuale che mi fa salire la voglia e mi accende una lucina di eccitazione. Questa donna affascinante &egrave una venditrice di una nota marca di cosmetici.

Lla faccio accomodare sul divano e le offro una bibita fresca. Indossa una camicetta gialla e una gonna corta blu.

Parla per esporre le virtù dei prodotti da lei venduti, ma io non l’ascolto, sono affascinata dalla sua bocca di fragola e il suo sorriso.

Mi dice di chiamarsi Laura. Mi mostra i rossetti e le creme. Io, naturalmente, li voglio provare. Accosto le mie labbra umide e a forma di cuore mentre lei mi mette il rossetto.

A quel punto, presa dall’eccitazione, schiudo la bocca e tiro fuori la punta della lingua. Mi abbandono al mio istinto lascivo e la bacio, mischiando i nostri sapori.

Vedo che lei si lascia fare e gioco con la mia lingua nella sua bocca dolce. Con le mani sfioro il suo corpo di pesca e bacio la sua pelle. Mi inginocchio ai suoi piedi leccandola in tutte le sue parti, esplorando ogni centimetro del suo corpo.

Poi, con un gesto azzardato e pauroso, le accarezzo la mano delicata, e affusolata. Visto che lei non mi dice nulla, io mi avvicino e la bacio giocando con la lingua nella sua bocca che mi regala la sua saliva dolce e umida. Ci tocchiamo. Sento le sue calze di seta autoreggenti che sono già bagnate dai suoi liquidi.

Penso. Lei dev’essere molto calda e sensuale se si bagna così tanto. Mi fa capire che &egrave eccitata. Ci stacchiamo per un attimo per andare andare sul mio letto. Scosto i cuscini colorati per far posto a lei.

Ci spogliamo a vicenda, scoprendo i seni e i nostri sessi umidi di voglia ed eccitati. La mia lingua percorre il suo corpo come una autostrada di saliva. Mi fermo al suo sesso, che lecco assaporando i suoi umori dolci che sanno di lei.

Ci mettiamo a 69 e lecchiamo ognuna la figa e il culetto dell’altra inebriandoci dei nostri umori. Il suo culetto mi mostra una rosa grinzosa scura di peli. Io con la punta della lingua lecco quel buchetto grinzoso e gusto il suo sapore. Siamo nude sul letto avvinghiate e strette come se fosse un corpo solo.

Alla fine, stanche e appagate ritorniamo alle nostre posizioni, ci coccoliamo baciandoci e sussurrando parole dolci. Infine, stanche, ci addormentiamo abbracciate strette come un corpo solo.

Le prime luci del mattino ci sorprendono ancora abbracciate. Lei dorme come una statua greca, ed io la guardo ammirandola.

Mi alzo e preparo la colazione, mentre lei si fa una doccia rigenerante.

Mi dice che e stato bello. Con un sorriso confermo. gustiamo il caff&egrave misto alle nostre salive. Le mie dita scivolano sotto il tavolo e toccano la sua passera umida e la masturbo scopandola dolcemente. Lei con un gesto prende dal tavolo un pezzo di dolce. Lo bagna con gli umori della mia micetta e gusta il mio sapore.

Ci coccoliamo come due assatanate, leccandoci e mordicchiandoci.

Lei mi ordina di mettermi sotto al tavolo e si fa leccare i piedi. Io eseguo e lecco le dita dei piedi incominciando dal pollice mentre lei mi dice :

-‘Continua, Stefy’.

Questo trattamento mi piace mi fa sentire porca. Poi mi ordina :

-‘Andiamo in bagno che ti voglio pisciare in bocca’.

Ci alziamo, e lei mi fa mettere nella vasca da bagno. Con le gambe divaricate e con le dita si allarga le labbra della figa. Dalla sua figa parte uno zampillo dorato e caldo che bevo come una assetata. Credo di essere porca come lei.

A questo punto ci accomodiamo nel salotto e parliamo di noi. Incomincio io.

-‘Dolcissima Laura, non so come dirtelo, ma tu mi piaci molto, credo di amarti’.

Allora lei mi risponde con un sorriso che mi disarma.

-‘Dolcezza, tu sei bellissima. Non so come dirtelo. Io sono sposata, e ho due figli, e non mi sento di lasciare i miei figli per stare con te’.

Ci siamo abbracciate e stringendoci siamo scoppiate a piangere. Le nostre lacrime solcavano i visi formando una scia di luce su di noi. Poi lei si &egrave ricomposta e mentre si rivestiva mi ha detto :

-‘Non temere, io sono sempre con te. Ci vediamo presto. Ciao amore’.

Ha aperto la porta ed &egrave uscita lasciandomi un vuoto incolmabile. Leggo il suo biglietto da visita che mi ha lasciato. Ora sono tentata di chiamarla, ma temo di disturbarla.

Esco per fare un po di spesa, al supermercato vicino casa mia. Meno male che di domenica &egrave aperto. Ma il mio pensiero va sempre a lei, sono distratta e non mi accorgo che una mia amica mi saluta.

Sono tentata di farmi una passeggiata lungo il mare In modo da dimenticare quello che &egrave successo il sabato prima. Passeggio lungo la spiaggia, e vedo i bambini che giocano a schizzarsi l’acqua fresca del mare, divertendosi e ridendo. Mi siedo sulla sabbia e gioco con i sassi lanciandoli nell’acqua, Formando dei cerchi concentrici.

Non ho voglia di cucinare, e mi fermo al ristorante. Ordino il pesce che mangio con golosità. Verso il pomeriggio torno a casa, e cerco di dimenticare quell’avventura sessuale con Laura.

Finalmente la sera si presenta a casa mia la dolcissima Laura. Sinceramente non mi aspettavo la sua visita ma mi ha fatto molto piacere.

Ci abbracciamo per amarci ancora una volta. Senza parlare ci spogliamo, liberandoci dei vestiti che si cadono sul pavimento. Siamo sul letto e assaporiamo i nostri sapori dolci, gustando i nostri umori di freschezza. Io sono fra le sue gambe, con le dita allargo le labbra della fighetta e lecco il suo clitoride eretto come un piccolo cazzo. Lo succhio e lo mordo delicatamente bevendo i suoi liquidi caldi che mi regala nella bocca.

Ora la mia lingua a punta si inserisce nel buchetto grinzoso del culetto, assaporo la sua rosetta calda e umida. Non mi accontento e la scopo con le dita inserendo tre dita nella sua fighetta larga e bagnata. Lei si lascia fare di tutto e gode nella mia bocca regalandomi i succhi misti a pipi. Poi si alza e mi lega con le sue calze al letto, immobilizzandomi gambe e braccia alla spalliera del letto.

Io mi lascio fare perché ho fiducia in lei. Prende dalla sua borsetta un cazzo finto a due punte. Ci scopiamo con quello godendo come due pazze, gemendo e urlando come due cagne in calore.

Stanche ci addormentiamo. Dopo qualche ora lei si alza per comunicarmi che va via. Lasciandomi un ultimo bacio, mi lascia l’amaro in bocca.

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