Skip to main content
Racconti Erotici Lesbo

una festa perversa

By 13 Febbraio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Mary ( Maria), Nick Coscialunga (Nicoletta), Sa’ la Poetessa (Sara), Lady Delirio o Lady D ( Margherita) e Cate Kalypso ( Caterina) sono cinque amiche per la pelle, frequentano tutte la III A del liceo Bartolo Longo di Castel sul Monte ( PG ). Sono tutte accomunate dalla passione per la magia. Guardano la serie tv, collezionano le foto delle loro eroine, ascoltano musica gotica e passano i pomeriggi ad elaborare pozioni d’amore per rimorchiare il figo di turno. Per Mary la “Puffetta”, Nick “Coscia Lunga”, Sa’ “la poetessa” questo genere di cose &egrave soltanto un modo divertente per passare il tempo. Per Lady Delirio, Metallara persa, invece, &egrave un modo per rivivere in chiave femminile un genere che &egrave sempre stato maschile e maschilista ma &egrave anche un modo per stare insieme alle sue amiche. Solo Kalypso, &egrave la vera fattucchiera, &egrave interessata al mondo della magia ed &egrave lei che coinvolge le altre. Lei ha convinto le altre a festeggiare Halloween in maniera diversa dedicandogli l’intera giornata.
Quel 31 ottobre fecero “sega” a scuola per andare a casa di Coscialunga a vedere dei film. Per cominciare The blair witch project e di seguito The Craft ( Giovani streghe ). Nel secondo film c’&egrave Robin Tunnel, nella parte di Sarah, una ragazza con dei veri poteri magici che entra a far parte di un gruppo di studentesse, sedicenti streghe. La protagonista riesce a dare anche alle altre un po’ del suo potere e queste per ricompensa combinano moltissimi guai. Nancy, la più cattiva, finisce in manicomio mentre le altre si danno una calmata. &egrave inutile dire che per le nostre cinque amiche questo film &egrave un vero Cult e dopo la visione della cassetta era previsto una specie di gioco di ruolo in cui avrebbero rivissuto le parti più salienti del film. Kalypso era Sarah. La Poetessa e Coscialunga erano Bonnie e Rochelle. Lady D., non senza una certa dose di compiacimento, era la cattivissima Nancy. Mary la Puffetta, invece, come sempre, restava a guardare.
Finito il gioco cominciarono a prepararsi per la festa-concerto in piazza che si sarebbe tenuta in serata. Ognuna aveva attinto energicamente dalle carte di credito dei propri genitori allo scopo di celebrare degnamente questa ricorrenza e, soprattutto, di far rodere di invidia le altre.

Puffetta, una biondina timidissima, dagli occhi verdi, aveva comprato un vestitino di velluto nero molto corto, con lo scopo deliberato di mettere ben in mostra, quelle che per lei erano, le sue qualità più importanti: il culo e le tette. L’abito aveva un colletto a punta ed un’ampia scollatura sul davanti, un laccio chiudeva il bustino sul seno. Calze a rete e stivaletti col tacco e finta allacciatura sul davanti completavano il tutto.

Nicoletta Coscialunga era l’esatto opposto di Mary, capelli neri, occhi neri, alta e slanciata, poco seno e poco culo. Aveva comprato un autentico vestitino da strega, almeno così diceva chi gliela aveva venduto. L’abito era nero, molto scollato sul davanti ed con un largo colletto, a maniche lunghe, e con l’orlo tutto “stracciato”. Due ampli tagli sui fianchi mettevano a nudo i sui lineamenti perfetti. Calze nere e stivaletti, dello stesso colore, alti fino al polpaccio e con un tacco sottilissimo perfezionavano il suo abbigliamento.

La Poetessa era castana, occhi neri, corporatura media. Per l’occasione aveva comprato un abito di seta nero, modello “sacerdotessa del peccato” che era così composto: cappuccio, scollatura a V, maniche lunghe. Era stretto in vita e lungo fino ai piedi ma con uno spacco “inguinale”. Calze nere autoreggenti e scarpe con tacco dello stesso colore.

Lady D. era la ragazza più dark della scuola ma anche la più pezzottata, aveva capelli neri ( tinti ), occhi neri ( lentine ), corporatura media (seno rifatto), culo da favola ( originale). Per l’occasione aveva indossato una canottiera nera di cotone aderente, che le lasciava rigorosamente la pancia scoperta. Minigonna di pelle nera. Calze a rete e scarpe con la suola alta ed il tacco tozzo. Trucco pesante da vera dark lady.

Kalipso era castana con dei riflessi rossi, occhi chiari, altezza media, corporatura minuta. Aveva indossato per l’occasione un vestitino nero con una scollatura ridotta, maniche lunghe ed ampie sui polsi, stretto sulla vita e con l’orlo tagliato a triangolo. Sotto, calze nere con la riga e reggicalze (presi in prestito dalla mamma). Stivali col tacco, alti fino alla coscia. Un vero spettacolo!
Qualche giorno prima Kalypso e Coscialunga erano andate ad un negozio specializzato ed avevano comprato un cappello a punta, da vera strega, per ognuna di loro.

Fra di loro avevano stipulato un patto, ognuna avrebbe rinunciato a qualcosa in nome della loro amicizia. Coscialunga, solo per questa sera, avrebbe rinunciato a saltare da un cazzo all’altro. Kalypso avrebbe lasciato a casa il fidanzato, studente di ingegneria ormai prossimo alla pensione. La Poetessa avrebbe lasciato tutte le sue fobie odiose e le regole moralistiche, avrebbe ballato, sudato e si sarebbe ubriacata come tutte le altre. Lady D., vera finta lesbica, non avrebbe rotto l’anima alle altre con proposte sconce, ne ci avrebbe provato con le estranee. Puffetta, invece, doveva soltanto tenere a freno la lingua e non spifferare a nessuno i loro piani. Un fatto abbastanza improbabile.
Finito di docciarsi, vestirsi e truccarsi scesero in strada, ma ovviamente, il concerto era già iniziato. Si affrettarono a raggiungere la piazza. Vi arrivarono poco dopo. Li incontrarono alcuni amici di scuola, e nel caso di Coscialunga, qualche ex. La parola d’ordine era niente maschi! Così chiunque si avvicinava veniva liquidato senza troppi complimenti.
Le 5 amiche si divertirono, ballarono, cantarono e fecero qualche battutina su qualche bel fusto che passava ogni tanto. A mezza notte lo spettacolo finì e le diverse comitive incominciavano il pellegrinaggio da un pub all’altro (sembra che portasse fortuna visitarli tutti). Anche le nostre giovani streghe intrapresero questo tour obbligatorio. Iniziarono con il primo giro di birre al Pub dell’Orso, quindi fu la volta del vino alla taverna di Mario, quindi fu la volta del Wisky & coka all’american bar di via del corso, dopo la techila al Pub messicano. Finito il giro ricominciarono daccapo. Alle 4.00 del mattino erano completamente ubriache. Stavano sedute mollemente sulle panche di legno dell’ultimo Pub sorseggiando l’ennesimo bicchiere di birra ed aspettando l’alba.
Improvvisamente Puffetta ebbe un sobbalzo: Cazzo! Ragazze la prof.!
Coscialunga: chiii? Ma che Cazz’ Dici?
Puffetta: Raga’ la prof. di letteratura &egrave seduta ad un tavolo li in fondo! Se ci vede siamo fottute, quella &egrave una rompi palle, se scopre che abbiamo fatto sega sta mattima chiama i nostri genitori!
Lady D.: Puffe’ che ti sei bevuta? Cosa dovrebbe farci quella vecchia babbiona in questo locale a quest’ora di notte?
Incominciò una simpatica discussione tra Lady D. e Puffetta, che in verità erano piuttosto frequenti, interrotta dall’arrivo della prof.
Prof.: Mi dispiace deluderla Signorina Valentini ma alla vecchia babbiona piace festeggiare Halloowen come voi! Piuttosto, mi pare di non avervi visto oggi in classe?
Poetessa: Prof. Vede’ Noi’
Prof.: Va be! Vista l’ora lasciamo perdere ne parleremo quando ritornerete a scuola’ Devo costatare che avete bevuto parecchi alcolici questa sera! Credo che dovrò proprio chiamare i vostri genitori.
Kalypso: No professoressa non ci rovini la festa questa sera dormiamo tutte a casa di Cosc.. eehm Nicoletta.
Puffetta: I sui genitori non ci sono!
Poetessa che sedeva affianco a lei gli tirò una gomitata nello stomaco.
Poetessa: Cretina vuoi stare zitta!
Puffetta: Haiii! Mi hai fatto male.
Prof.: Non voglio rovinarvi la vostra piccola festicciola ma &egrave troppo tardi per delle ragazzine come voi, &egrave meglio se ve ne tornate a casa. Anzi, conoscendovi, &egrave meglio se vi accompagno di persona. Non muovetevi da qui, vado ad avvisare le mie amiche e torno.

Qualche minuto dopo la professoressa ritornò seguita da due sue amiche, una più vecchia di lei, sui quarant’anni, ed un’altra più giovane, forse venticinque anni. La donna più anziana in camicetta e gonna era una tettona esagerata, la ragazza più giovane era un tipino ordinario, in jeens, maglietta e scarpe della ginnastica. La prof., invece, era una brunetta sulla trentina, fisico perfetto, seno prosperoso, sedere scolpito nel marmo, era anche lei in camicetta e gonna.

Quando giunsero le tre signore, le ragazze si guardano rassegnate e quindi a testa bassa si avvicinano all’uscita. Appena dieci minuti ed il folto gruppetto arrivò a destinazione. Coscialunga, la più intraprendente, si avvicinò alla prof. e le disse: Mitica prof., noi siamo arrivate, &egrave stato un vero piacere incontrarla questa sera.
Prof.: hai detto che i tuoi genitori non ci sono, vero?
Coscialunga fece cenno di si con la testa.
Prof.: in casa sareste completamente sole?
Coscialunga: Si prof.
Prof.: chi mi assicura che tra dieci minuti non scenderete di nuovo in strada?
Puffetta: Cazzo! ci ha scoperte.
Seconda gomitata.
Lady D.: Puffe’ ma ci fai o ci sei!
Puffetta: scusa ma mi &egrave scappato!
Lady D.: Carina e senza cervello, non ti senti un po’ troppo ordinaria?
Prof.: Forse &egrave meglio che saliamo in casa anche noi, vi faremo compagnia per un po’ prima di andare a letto.
Sconcertate e sconsolate le ragazze entrano in casa seguite dalle donne adulte. Si accomodarono nel salotto. La prof. era seduta sul divano accanto a Marisa, la sua amica più anziana. L’altra, Giulia, stava seduta su una poltrona. La poetessa, ormai supersbronza, era seduta anche lei su una poltrona, di fronte a lei. Puffetta, Lady D. e Kalypso sedevano, cosce al vento, sul tappeto, davanti al televisore, mentre si contendevano il telecomando. Coscialunga si era assentata un istante ed era ritornata con un numero, non precisato, di bottiglie: Ragazze &egrave arrivato il beveraggio! Non mi dite che siete già stanche di bere!
Prof.: non avete bevuto abbastanza per questa sera?
Coscialunga: a professore’ nu rompe’
Marisa: Si Valeria lascia che si divertano ancora un po’, cosa vuoi che le faccia un bicchierino in più, anzi, perché non beviamo un bicchierino anche noi?
Coscialunga: e brava l’amica della Prof.!
Marisa: dammi del tu e chiamami Marisa, e lei &egrave Giulia, ed in fine lei si chiama Valeria, per questa sera, visto che siamo tra amiche, potete anche chiamarla per nome.
Coscialunga si rivolse scherzosamente alla prof.: Su Vale’ prendi un bicchiere.
Giulia: ma i tuoi genitori quando tornano?
Coscialunga: tra un mese, credo, di solito c’&egrave una governante rumena, una simpatica trentenne dai capelli rossi e le mani di fata, ma adesso &egrave in ferie, torna tra due giorni.
Valeria: Va be! Ho capito passami sto bicchiere e non ne parliamo più ma a patto che non ne parliate con le vostre amiche.
Puffetta: non ti preoccupare Prof. nessuno dirà nulla.
Terza gomitata da parte di Lady D.
Puffetta: Hai! Ma allora c’&egrave l’hai con me.

Il primo giro fu a base di grappa, il secondo pure, il terzo anche, il quarto era techila limone e sale, ed infine champagne. Valeria non aveva mai visto delle ragazze bere così tanto. Ora giacevano stordite sul pavimento. Giulia si era spostata sul divano avvicinandosi a Sara che agonizzava sulla poltrona.
Fu a questo punto che la storia prese una piega imprevedibile.

Valeria e Marisa incominciarono a scambiarsi dei baci lascivi senza alcun pudore. Giulia cercava di face altrettanto con Sara, che resisteva passivamente, senza capire bene cosa stesse accadendo. Marisa sbottonò la camicetta di Valeria, le prese il seno tra le mani, ed incominciò a leccarle i capezzoli. Giulia, vista la scarsa collaborazione di Sara, si tolte la maglietta e il reggiseno, e tette al vento, si inginocchiò ai piedi di Sara, quindi le disse: “coraggio bellezza, adesso la mamma ti porta a letto”. Le tolse le scarpe, le sollevò il vestito, le sfilò il perizoma, le allargò le gambe e si getto a capofitto sulla sua piccola fichetta, incominciando a leccarla delicatamente. Sara incominciò a ridestarsi e a gemere sommessamente, senza protestare.

Nello stesso momento le altre ragazze giacevano, più o meno, stordite sul pavimento. Lady D. dormiva pesantemente, Kalypso c’era quasi, Puffetta guardava inorridita mentre Coscialunga, al contrario, sembrava piuttosto interessata.
Puffetta: Nicky ma che sta succedendo?
Coscialunga: Cretina non lo vedi? Stanno scopando!
Puffetta: Tra donne, che schifo! Dobbiamo fare qualcosa?
Coscialunga: ma cosa vuoi fare stupida, se si fa schifo chiudi gli occhi e dormi, invece, io quasi, quasi’
Nicoletta Coscialunga era una vera porcona, vedere quattro persone scopare senza ritegno, la eccitava selvaggiamente. Valeria si accorse del suo interesse verso quanto stava accadendo e le disse: Nicoletta se vuoi puoi unirti a noi!
La ragazza, senza pensarci due volte, abbandonò Puffetta ad suoi piagnistei, si alzò e recò presso Valeria e la sua amica. Prima di raggiungerle si tolse il vestito e il reggiseno, restando con mutandine e collant.
Ormai Valeria era completamente a dorso nudo, aveva la gonna sollevata e le mutandine sul pavimento. Le calze chiare ed il reggicalze erano in bella mostra. Marisa, invece, era ancora vestita. Aveva, però, la camicetta aperta e le tettone penzolanti. Coscialunga si avvicinò a Valeria e la baciò sulla bocca, quindi tocco a Marisa, e poi di nuovo a Valeria. Le due donne infoiate la tirarono verso di loro, e lei finì per sedersi sulle loro gambe. A turno, le palpavano le tette e le massaggiavano i capezzoli con le loro lingue. Nicoletta aveva avvolto le braccia attorno al collo di Marisa. Valeria le abbassò i collant e le mutandine ed incominciò a massaggiarle con le dita il clitoride e le grandi labbra. Marisa la strinse a sé, le accarezzò il seno e la baciò sulla bocca. Nicoletta ricambiò, intrecciando la propria lingua attorno alla sua. Ormai già ansimava.

Nello stesso momento, Sara, sempre più coinvolta in quest’orgia profondamente saffica, gemeva compiacente agli abili colpi di lingua di Giulia, che le accarezzava il clitoride, la vulva e persino il buchetto del culo. L’alcool l’aveva resa più mansueta di quanto fosse necessario ed adesso invitava Puffetta ad unirsi a loro: Mary spogliati, unisciti a noi’ Ahh’ ahh’ &egrave fantastico’ Ahh’ Ahh’ non più perderti un piacere simile’
Sara, la perfettina della classe, miss “puzza sotto il naso”, godeva come una cagna in calore e dopo pochi istanti ebbe il primo orgasmo della sua vita.

Puffetta, in preda al panico, cercava di svegliare Lady D., scuotendola con forza e chiamandola per nome: Margheri’ svegliati, queste scopano, voglio tornare a casa’
Lady D. dormiva come un sasso ma Puffetta non si perse d’animo e cominciò a strattonare Kalypso: Caterina svegliati sta succedendo un casino, Svegliati, ho detto!
Caterina aprì gli occhi ma solo per richiuderli subito dopo, girandosi dall’altra parte.
Kalypso: Ma che &egrave sto casino, fatemi dormire, vi sembra il momento di guardare i film porno.
Mentre Mary era distratta, cercando di svegliare le sue amiche, Giulia si avvicinò di soppiatto. Le sollevò il vestito sui fianchi, le strappò le calze e il perizoma ed incominciò a massaggiarle la vulva infilandole la lingua in profondità. Alla prima percezione del piacere, Puffetta si abbandonò completamente.
Nello stesso momento Nicoletta, completamente presa, dopo essersi strappata, anch’essa, le calze e il perizoma di dosso, si era abbandonata ad un lascivo sessantanove con la sua professoressa.
Marisa si sfilò la camicetta, la gonna, gli slip, si tolte le scarpe e si sedette sul divano spalancando le gambe, quindi invito Sara a darle piacere. Sara prima di gettarsi tra le sue cosce si tolse il vestito. Marisa con infinita pazienza le indicava cosa fare, dove massaggiare, come inumidire la pelle. Dopo pochi minuti la ragazza era una lesbica perfetta.
Quando Mery si tranquillizzò, Giulia fu molto dolce con lei. La invitò ad alzarsi, le sfilò il vestito, le tolse il reggiseno, quindi, lei stessa, si tolse le scarpe della ginnastica e il jeens. Si stesero sul tappeto. Puffetta aprì le gambe ed accolse la lingua esperta di Giulia.

Valeria e Nicoletta, l’una nell’altra, erano ormai al delirio, Marisa ansimava e Mary incominciava a gemere sommessamente. Il concerto di gemiti, sospiri e gridolini svegliò Caterina. La ragazza si sollevò e diede un’occhiata intorno, quando capì cosa stesse accadendo spalancò gli occhi e si precipitò su Puffetta che stava a pochi passi da lei: Mery ma che sta succedendo?
Puffetta: Un’orgia Cate” Sto scopando con Giulia, &egrave bellissimo’ ho cercato di svegliarti prima, ma tu ti sei riaddormentata’ Ahh… Non puoi immaginarti cosa si prova’ Ahh’ Ahh’
Giulia le stava martellando la fica con assoluta maestria.
Caterina guardò ancora più in la, Valeria e Nicoletta erano ancora impegnate nel sessantanove, ormai al loro secondo orgasmo. Marisa aveva avuto da poco un orgasmo e, adesso, per ringraziare Sara aveva preso dalla borsa il suo strap-on e l’aveva indossato per darle piacere. Sara, in piedi, con un ginocchio appoggiato alla poltrona e le braccia appoggiate sulla spalliera, invitava la donna a penetrarla, e preso il cazzo di Marisa nella fica incominciò a gemere senza ritegno.
Kalypso: Sa’ ma che fai?
Poetessa: Cate’ non fare la stronza, buttati pure tu, non sai che ti perdi.

Caterina, ubriaca, assonnata, intontita, e nonostante una buona percentuale di incredulità, si tolse il vestito e le mutandine e si avvicinò a Puffetta: beh! visto che sei così entusiasta di questa situazione leccami la fica.
Si sdraiò accanto all’amica e lei incominciò a leccarle il clitoride e le grandi labbra, prima delicatamente, successivamente con maggiore frenesia, in ultimo incominciò a penetrarla con due dita.

Poco dopo Valeria e Nicoletta ebbero il loro terzo orgasmo.
Nicoletta: Valeria Basta! Sono stanca non ne posso più!
Valeria: mi dispiace bambina mia, non possiamo smettere adesso, il festino &egrave appena iniziato’ ma forse ho qualcosa per te e le tue amiche’
Prese la borsa, prima strasse due strap-on, uno lo getto a Giulia e l’altro lo indosso lei stessa, quindi estrasse una confezione di pillole, ne prese una e la inghiottì, ne prese un’altra e la passo a Nicoletta: prendila e ti sentirai meglio. Nicoletta la ingoio.
Valeria: come vedi sono una donna piena di risorse.

La professoressa passò le pillole a Marisa che ne aveva fatto richiesta, ne prese una per se ed una per Sara, quindi le passo a Giulia e alle altre, che ne fecero uso.
Stanche delle proprie compagne d’amore, Valeria e Marisa si guardarono negli occhi, e dopo una rapida intesa si scambiarono di posto.

Subito Marisa chiese a Nicoletta la classica posizione a “Pecorina”: “Tesoro lo sai che sei una bella puledra? Dai mettiti alla pecorina che ti scopo da dietro!”. Nicoletta sentiva l’enorme cazzo entrarle nel culo ed uscire subito dopo, una prima volta, poi la seconda, e così via. I colpi diventarono sempre più possenti e lei si bagnava sempre di più tra le cosce.
Nel frattempo Valeria si avvicinò a Sara che giaceva distrutta sulla poltrona: mi sbaglio o domani hai l’interrogazione?
Poetessa: No Valeria, domani e festa!
Valeria: Hai ragione! Ma se ti comporti bene non dovrai preoccupartene più’ Su dolcezza ingoia questo pacco.
Scoppiarono a ridere e poi Sarita incominciò a leccarle il cazzo con molta devozione. Ingoiava il fallo per intero e si ritraeva. La testa saliva e scendeva come se stesse facendo un vero pompino.
Valeria: Brava Sara, inumidisci bene il mio arnese, perché mi serve per sfondare il culo di una di voi.
La Poetessa: Incomincia dal mio!
Ansiosa di essere penetrata, le mostrò il fondoschiena.

Giulia, dopo aver fatto godere Mary, indossò il suo strap-on &egrave guardando il sedere di Caterina si gettò su di lei e l’infilzò senza troppe precauzioni. Caterina col sedere in aria si contraeva ad ogni colpo di Giulia, mentre leccava la fica della Mery che, evidentemente, non era ancora sazia.

Marisa, la più esperta delle tre, aveva fatto godere Nicoletta, ed adesso puntava decisamente verso Lady Delirio, che continuava a dormire, nonostante che da ogni parte intorno a lei si scopasse alla grande. Per ironia della sorte, lei era quella a cui, almeno a parole, piacevano le donne, ed adesso si stava perdendo le più grande orgia della sua vita.

Marisa fece cenno a Nicoletta di seguirla. Si avvicinarono a Margherita, le tolsero la canottiera, il reggiseno e le slacciarono la gonna. Marisa le strappò le calze all’altezza del pube e successivamente le mutandine, mentre la ragazza continuava a dormire, quindi si sdraiò con la testa tra le sue cosce ed incominciò a massaggiarle la fica dolcemente mentre Nicoletta le solleticava i capezzoli. Ma Margherita alias Lady Delirio, continuava a dormire. Marisa allora si fece più insistente, incominciò a massaggiare con più insistenza le pareti della vulva e il clitoride, al punto che la cenerentola dark incominciò a riprendere conoscenza. Margherita si dimenava, ansimava, ma non apriva ancora gli occhi. A questo punto si avvicinò anche Valeria con Sara, un po’ dolorante. Anche Valeria si gettò tra le cosce di Margherita, mentre Sara si affiancò a Nicoletta, ed insieme le leccavano i capezzoli, le baciavano la bocca, infilandole la lingua in gola. Fu a quel punto che Lady Delirio, nonostante il sonno pesante, aprì gli occhi. Perplessa se quanto stesse accadendo fosse un sogno o la realtà, ma pesantemente eccitata, e considerando che si riteneva lesbica e che ci aveva provato con tutte, senza mai riuscire ad andare a letto con nessuna, nemmeno con Puffetta, si gettò nella mischia senza pensarci sopra. Presto all’ammucchiata si aggiunsero anche Giulia, Caterina e Maria.
Margherita era sdraiata a terra e tutte le altre le stavano attorno, prima venne penetrata da Marisa, poi venne il turno di Valeria ed infine toccò a Giulia. Nel frattempo le sue amiche la leccavano ovunque e la baciavano. lei si aggrappava all’una e all’altra, mai come in questo caso, veramente in preda al delirio. Dopo il terzo orgasmo smise di contarli, quando finirono di penetrarla, una delle sue amiche le mise la figa in faccia e lei incominciò a leccargliela, mentre le altre le massaggiavano la vulva, tutte insieme. Margherita, anche se non poteva vedere, sentiva le loro dita contendersi i suoi buchetti e le sue tettine. Quando la ragazza che le sedeva sulla faccia ebbe un orgasmo, subito, un’altra prese il suo posto, e poi un’altra ed un’altra ancora. Loro le davano piacere tutte insieme e lei ricambiava facendole godere una per volta. Aveva pregato tanto Dio, o chi per essi, per avere l’opportunità di fare sesso con un’altra donna ed adesso era il centro di un’orgia. Pensò che, forse, aveva pregato troppo!

Nicoletta aprì gli occhi e si guardò intorno. Aveva dormito per un bel po’. Il salotto era un vero disastro, bottiglie vuote sul pavimento, vestiti sparsi ovunque, e tutto attorno era una vera baraonda. Il tempo era passato e le prime luci dell’alba incominciavano ad illuminare la stanza, si ma di quale giorno? Visto che quando erano arrivate a casa stava già albeggiando? Le sue amiche per la pelle stavano dormendo sul pavimento. Sul divano tre persone scopavano alla grande. Marisa sotto, Giulia in mezzo e Valeria sopra? Si guardò meglio intorno e vide che Giulia stava dormendo anche lei vicino a Puffetta e Lady Delirio. Non ebbe il tempo di chiedersi chi diavolo fosse quest’altra porcona che si faceva sbattere contemporaneamente nel culo e nella fica, che questa, con voce incerta, le disse: Ahh. signorina si &egrave svegliata? Ahh. Ahh. Vuole che le prepari la colazione? Ohh.
Nicoletta: se questo significa che mi lasci il tuo posto, Si!
La governante: Se aspetta’ Ahh’ qualche minuto’ ho quasi goduto’ ohh’ Che bello’ Sii’ sfondatemi il culo’
Avuto il suo orgasmo la governante si allontana e Nicoletta si fa avanti.
Nick: ma da dove diavolo &egrave uscita?
Marta: &egrave tornata dalle ferie in anticipo mentre tu riposavi, ma non &egrave stato un problema portarla dalla nostra parte.
Valeria (rivolgendosi a Marta): Si amore mio, ma non perdiamoci in chiacchiere, questa ragazza desidera unirsi a noi.
Marta: vieni tesoro, vieni a farti sfondare il culo e la fica.
Nicoletta, ormai incapace di dire di no, si consegnò a loro per ricominciare da capo, mentre dalla cucina si diffondeva l’odore del caff&egrave. Anche le altre incominciavano a svegliarsi.
Dopo qualche istante si sentì la voce della governante: Signorina, Quando lei e le sue amiche avete finito potete venire a fare una colazione nutriente. Cornetti e caff&egrave per tutte!
Nicoletta in preda al delirio da doppia penetrazione: Lascia perdere la colazione’ ahh. Ohh’ e vieni anche tu in salotto’ Ahh. Sono curiosa di conoscere il sapore della tua figa bagnata’
Valeria: impara presto la ragazzina.

Fine

Epilogo – il lettore si starà chiedendo come si fosse scatenato un delirio del genere. In verità la professoressa Valeria, lesbica d’annata, aveva capito che alcune di loro provavano un interesse per l’altro sesso ed era riuscita a convincere le sue due migliori amiche, e ovviamente, amanti a seguirla in quest’impresa.
La mattina quando le cinque ragazze non erano entrate in classe aveva torchiato le altre alunne finché non era venuta a conoscenza dei loro piani per la festa di halloween e che le ragazze erano sole in casa. Le tre lesbicone avevano adocchiato il gruppetto la sera in piazza e non l’avevano perse di vista un istante, poi alle quattro del mattino, quando erano abbondantemente ubriache, le aveva agganciate. Il resto della storia lo sapete.
Avevano trovato in un colpo solo 5 lesbichette in calore, una casa per le loro orge, ed un’adulta accondiscendente che le avrebbe aiutate, ditemi se questa non &egrave fortuna?
Tre anni dopo
Punto 1 – Margherita e Maria

Da quel fatidico giorno Margherita e Maria avevano scoperto di condividere il medesimo sentimento e finirono presto per isolarsi dal resto del gruppo. Nei due anni successivi il loro rapporto era diventato monogamico e non avevano più partecipato ai festini organizzati dalle altre. Finita la scuola si erano iscritte entrambe alla facoltà di lettere e filosofia di Bologna ed avevano preso una stanza in una casa di studentesse. L’anno accademico era quasi finito e non erano mai andate ad una lezione, anzi non erano mai entrate nella loro facoltà. Le giornate trascorrevano quasi tutte nella stessa maniera. Si svegliavano in tarda mattinata, facevano colazione quando le altre pranzavano, e dopo accendevano lo stereo a tutto volume nella speranza che le altre non sentissero i loro lamenti, finito di scopare, quando per le altre era ora di cena, loro pranzavano ed infine andavano per locali fino all’alba. Da quando avevano preso casa a Bologna avevano perso i contatti con le altre, ma sarebbe più giusto dire che avevano perso i contatti con il resto del mondo.
Il pomeriggio trascorreva all’insegna della passione amorosa, dopo tre anni erano diventate una coppia affiatata ed ognuna sapeva come far godere l’altra.
Le due fidanzatine erano impegnate in un delirante sessantanove in cui Maria stava dando prova delle sue abilità di linguista quando, all’improvviso, vennero interrotte da una telefonata.
Margherita: Oh? Ma chi cazzo &egrave?
Cat.: Pronto Margherita?
Margherita: Si chi parla?
Cat.: Ciao sono Caterina!
Margherita: Caterina! Mery &egrave Caterina!
Cat.: Ma che &egrave sto casino!
Margherita: No niente, accendiamo lo stereo per non far sentire le nostre cose!
Cat.: ma non chiamano mai la Polizia?
Margherita: qualche volta, ma non ci vuole molto a risolvere tutto’
Cat.: Come state? &egrave un pazzo che non ci vediamo?
Margherita: Va tutto alla grande ma andrebbe meglio se facessimo anche qualche esame. E tu?
Cat.: da un po di tempo mi sono trasferita a casa di Valeria e Marisa, adesso sono la loro bambolina preferita.
Margherita: e Giulia?
Cat.: bho! Credo sia tornata a Milano, dopo telefono anche a lei.
Margherita: e le altre?
Cat.: Nicoletta ed io ci vediamo spesso, adesso fa coppia fissa con la sua governante, non promettono nulla di buono, Sarita la incontro ogni tanto, ma ormai &egrave etero e, soprattutto, felicemente fidanzata.
Margherita: e il tuo che fine a fatto, l’hai messo in cantina?
Cat.: Si ci siamo lasciati, ora mi piacciano soltanto le femminucce.
Margherita: Brava! Mi piace sentirti dire queste cose. Quattro su cinque non &egrave male!
Cat.: direi tre &egrave mezzo, perché Nick va con tutti, basta che respirano’ Senti per capodanno organizziamo una festa in grande stile, ci saremo tutte, non potete mancare!
Margherita: Cat ne abbiamo già parlato, io e Mery non vogliamo partecipare più alle vostre orge.
Cat.: Dai Lady D. ci saranno un sacco di belle fiche ed anche un paio di novelline da sverginare.
Margherita: Chi?
Cat.: Te la ricordi quella negretta che ti piaceva tanto? Quella della IIB che ogni volta che passava le toccavi il culo e lei ti bestemmiava contro?
Margherita: Si!
Cat.: lei e una sua amica, poi ci saremo io, Nicoletta e Sara, Valeria e la sua consorte, Giulia con le sue amiche, la rumena di Nick, le amiche più maiale di Marisa, ed altra topa ancora. Dai! tu sei sempre stata una lesbicona non poi mancare ad una ammucchiata come questa!
Margherita: Aspetta un attimo! Tesoro Cat. Vuole ci sta invitando ad un festino, che vuoi fare?
Mery: Ma chi c’&egrave?
Margherita: tante troie!
Mery: Siiiii!
Margherita: Va be allora veniamo!
Cat.: ok bimbe allora ci sentiamo’ non vi preoccupate penso a tutto io, vi mando l’autista con qualche regalino per voi. Le mia care amiche. Ciao, ciao.
Margherita: ciao!

Punto 2 – Sarita

Sara dopo quella serata di delirio aveva continuato a frequentare la casa di Nick per molto tempo ed era diventata anche lei una adoratrice di Saffo ma poi il destino ci mise lo zampino, e Sara conobbe Marco, se ne innamorò alla follia e troncò ogni rapporto con le sue amiche. Dopo il liceo si era iscritta all’università di Perugia mentre il rapporto con il suo Marco diventava sempre più impegnativo al punto che si parlava già di matrimonio. Nicoletta e Cat avevano provato più volte a dissuaderla senza conseguire alcun successo. Ultimamente Cat aveva ripreso a telefonarla con la speranza di riuscire a convincerla a partecipare alla festa, ma Sara era un osso duro. Ma Cat non si era data per vinta e alla fine era riuscita a strapparle la promessa che se fossero venute anche le altre avrebbe accettato.
Cat.: Pronto Sara?
S.: Si!
Cat.: Ciao bellissima! sono Cat volevo dirti che hanno accettato!
S.: Cosa? Non &egrave possibili non ci credo!
Cat.: io e Nick siamo state molto brave, abbiamo rintracciato una vecchia fiamma di Lady D., quando ha saputo che avrebbe partecipato anche lei non ha saputo dire di no!
S.: Chi &egrave?
Cat.: La negretta della IIB, t’&egrave la ricordi?
S.: Ok Cat ma anche se volessi venire come faccio con Marco?
Cat.: Non te preoccupe Sarita, abbiamo pensato anche a questo, portatelo pure alla festa, quando sarà la mezzanotte un buon drink al sonnifero lo metterà fuori gioco, Nick inviterà anche qualche suo amico, così non si sentirà a disagio in una festa per sole donne.
S.: Sonnifero? Ma non gli farà male?
Cat.: No Cat., &egrave tutta roba naturale, la mattina dopo si sveglierà tranquillo e tu potrai riprendere la tua vita di sempre.
S.: Ok Cat. per me va bene, ma stai attenta a non sbagliare perché se Marco mi lascia ti mando all’ospedale.
Cat.: Stai tranquilla Sarita non ti preoccupare, ti mando l’autista’

Punto 3

Nick era sempre stata una gran porcona e quell’evento non le cambiò la vita come gli altri potrebbero pensare ma, piuttosto, l’aiuto a prendere delle decisioni. Ovviamente i festini continuarono, se &egrave vero che le altre giovani streghe, chi prima e chi dopo, avevano finito per abbandonare il gruppo, era anche vero che si era aggiunta Ursula, la governante rumena, ed alcune amiche di Giulia e di Marisa. In un modo o nell’altro, le scopate di gruppo le furono assicurate per tutto il tempo che passò al liceo, poi Giulia se ne tornò a Milano e le altre prima partirono per la Thailandia e poi quando tornarono incominciarono a frequentare degli ambienti lesbo molto raffinati. Ursula diventò la sua amante e la convinse a mettere su un baraccone su internet con cui fare quattrini, scopare e divertirsi. La sua casa era diventata uno dei posti più ambiti per gli scambisti di mezza Italia e per quanti erano disposti a pagare cifre esorbitanti pur di soddisfare le loro depravazioni. In un solo anno le due ragazze erano diventate ricchissime ma con la festa avrebbero raddoppiato, in un solo giorno, il capitale. Prima avrebbe dovuto convincere Cat.
Cat.: Eh Nick che fai?
Nick: niente Cat. stavamo riposando, abbiamo avuto una notte piuttosto turbolenta io e Ursula, ma ci siamo divertite. Un tizio ha pagato 10 mila euro per una lesbo gang bang per sua moglie, erano tutte ragazzine del liceo. Quando la coppia &egrave andata via noi ne abbiamo approfittato un po’ e siamo state insieme alle ragazze fino all’alba.
Nick: Ci sono novità! Il trucco della negretta ha funzionato e sono riuscita a convincere anche Sara, manca solo Giulia.
Nick: forse &egrave meglio che con Giulia ci parlo io, lo sai che non le sei molto simpatica.
Cat.: già, comunque non &egrave una grande perdita, e solo per fare un piacere a Marisa.
Nick: Senti Cat. ho un affare per le mani non puoi dirmi di no!
Cat.: Quale?
Nick: C’&egrave un tizio che sarebbe disposto a pagare mezzo testone per partecipare alla festa.
Cat.: Quanto?
Nick: 500 mila euro’ si tratta del segaiolo di ieri sera, un ricco sfondato, lui non partecipa mai, guarda soltanto’
Cat.: No Nick. Non &egrave possibile!
Nick: Aspetta stammi a sentire, ci potrebbe essere utile per dare un occhio ai ragazzi mentre noi siamo impegnate, e poi la moglie &egrave un gran pezzo di fica, verrebbe anche la sorella che deve essere un altro troiane, in fine potremmo dare qualcosa alle altre ragazze che non se la passano bene come noi.
Cat.: Ok Nick, ma Valeria non accetterà di vedere in giro questo tizio.
Nick: lo so, ho pensato anche a questo. Quando sarà la mezza notte farà finta di addormentarsi, dopo ci spierà attraverso un finto specchio da una stanzetta che ho fatto costruire apposta. Nessuno si accorgerà di nulla.
Cat.: ok Nick, visto che hai pensato a tutto, per me va bene. E poi se non era per te le altre non sarebbero venute! Ma come hai fatto a beccare la negretta?
Nick: non &egrave stato difficile mi &egrave bastato seminare un po’ di euro in giro, il difficile &egrave stato convincerla a partecipare, comunque porterà anche delle amiche.
Cat.: quante?
Nick: Non so di preciso, ma credo che sia saggio fare una scorta supplementare di eccitanti.
Cat.: ok, compito mio.
Nick: ciao tesoro ci sentiamo.
Cat.: ciao mitica.

Punoto 4 – Giulia e le Altre
Non appena ebbe finito di parlare con Cat. Nicoletta si mise al telefono, la posta in gioco era alta e non poteva permettersi di perdere tutto questo denaro. Chiamò per prima Giulia. Ci mise un pò di tempo per convincerla, le disse che Marisa era ancora innamorata di lei e che l’avrebbe fatto piacere incontrarla di nuovo, quindi visto che era ancora esitante, le disse che le avrebbe dato 500 euro per ogni ragazza che avrebbe portato. Allora Giulia si convinse e si disse disponibile a portare il suo intero gruppo, in tutto sei ragazze della sua facoltà.
Subito dopo chiamò Giada (la negretta) che completamente ignara di quanto sarebbe successo durante la festa aveva assicurato di portare anche le altre ragazze della classe. Ora quando Giada disse alle altre della festa, dell’autista e tutto il resto, molte fecero a gara per parteciparvi ed alla fine disse di si ad altre otto fanciulle. Non male vero?
Quando ebbe questa notizia incoraggiante chiamò il suo amico guardone dicendogli che era tutto sistemato e che avrebbe avuto bisogno di un anticipo per pagare le spese, quando il tipo seppe del numero delle partecipanti pagò senza esitazione l’intera cifra e disse che avrebbe portato la moglie, sua sorella e all’ultimo momento si era aggiunta anche la sua nipotina. Una bella famiglia no?
In ultimo Nick richiamò Cat. per tirare le somme. Allo stato attuale Nick era riuscita a coinvolgere ben 17 donzelle a cui si dovevano aggiungere due amiche Rumene di Ursula che avrebbero prima fatto servizio ai tavoli e poi si sarebbero buttate nella mischia, quindi 20 in tutto.
Giulia e Marisa avrebbero invitato la loro cerchia di amiche, circa sette, più loro 5, si correva il rischio di arrivare a 30. Avrebbero avuto un bel da fare.

Leave a Reply