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Racconti Erotici Lesbo

Una sera, in palestra

By 4 Gennaio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

ciao Amore!, dico a Serena mentre ritorna a casa dopo essere stata in palestra, come ogni mercoledì sera. La cena è già quasi pronta, e io sono impaziente di mangiare: ho davvero una grande fame dopo la giornata trascorsa in ufficio.
La vedo rientrare diversa dalle altre volte, meno rilassata e meno felice di vedermi, meno affamata. Più che altro, mi sembra preoccupata. Ho imparato a conoscerla abbastanza bene nei tre anni che abbiamo trascorso insieme, e le domando cosa ci sia che non va.
‘Niente’, mi risponde mentre va in bagno a posare la borsa e a cambiarsi. Ma è sfuggente, sono sicuro che sia successo qualcosa…
La seguo e sento che in bagno ci impiega più del normale, così apro la porta e la vedo farsi un bidet: strano, di solito in palestra si fa una doccia completa… Mi sente e trasalisce ‘cosa ci fai qui, esci subito!’ mi dice con sguardo torvo, ma io non ci sto e mi avvicino ancora di più. Intanto, vederla nuda accucciata sul bidet mi fa eccitare e poi sento che è successo qualcosa di strano e inizio ad infastidirmi e a preoccuparmi.

‘cosa è successo in palestra? perché ti fai un bidet? Non hai fatto la doccia prima?’ Tutto subito è riluttante e prova ancora a mandarmi via, poi si rassegna alla mia fermezza e inizia a raccontare.
‘è successo che durante la doccia, io ero l’ultima nello spogliatoio femminile, mi ha raggiunto elena, la proprietaria della palestra.’
La conosco, è una ragazza sui trenta, piccola, con i capelli neri e corti e gli occhi dello stesso colore. Porta una prima di reggiseno ed ha un aspetto vagamente androgino.
‘Si è messa a farsi la doccia accanto a me e a un certo punto mi ha chiesto se le potessi insaponare la schiena visto che lei da sola non ci riusciva.’

Mentre dice queste cose, ha iniziato ad accarezzarmi sui pantaloni della tuta, e sente il mio cazzo farsi duro; mi sorride un po’ e riprende a raccontare.

‘Le ho insaponato la schiena ed è finita lì, io ho ripreso la mia doccia e lei ha continuato con la sua. Però si parlava del più e del meno e notavo che Elena mi guardava un po’ troppo insistentemente il seno (la mia Serena è così: non riesce proprio a chiamarle tette…) e lì sotto: la cosa mi ha messo in imbarazzo e sono uscita dalla doccia più in fretta del solito.
Come ogni volta mi sono messa l’accappatoio e un asciugamano sui capelli e ho iniziato ad asciugarmi, assaporando il benessere del caldo sul corpo stanco dopo gli esercizi.’

E intanto mi ha tirato giù i pantaloni e ha iniziato a accarezzarmi il cazzo con dolcezza: lei sempre seduta sul bidet e io appoggiato sul lavandino di fianco.

‘Poco dopo è arrivata anche Elena, coperta solo da un asciugamano fissato leggermente sopra al seno e che le lasciava scoperte le gambe; l’ho guardata di sfuggita ma lei se ne è accorta e ha sorriso, prima di iniziare ad asciugarsi velocemente.
‘Mi spiace averti messa in imbarazzo prima’, mi dice mentre sono girata di schiena: mi giro per risponderle e vedo che è nuda, in piedi e rivolta verso di me, e con l’asciugamano che prima aveva intorno al corpo si sta asciugando velocemente i capelli. Era tutta nuda e depilata in mezzo alle gambe, Amore, proprio come piace a te…’

E intanto mentre dice queste parole mi bacia il cazzo ormai duro, due piccoli baci sulla cappella, poi continua a raccontare e ad accarezzarmelo piano.

‘Io ho abbassato lo sguardo, ma intanto ho sentito che qualcosa nella mia pancia iniziava a muoversi, una sensazione strana… mi sono accorta che iniziavo a bagnarmi un po’… per me è stata una sensazione tutta nuova alla quale non sapevo come reagire. Devo essere arrossita, perché lei si è messa a ridere e mi ha detto ‘è successo di nuovo, vero? ti ho di nuovo messa in imbarazzo! scusami…’ A quel punto avevo capito che mi stava provocando, e vista anche la reazione che la cosa aveva suscitato in me ho voluto provare a reggere la situazione e le ho detto che sì, mi aveva messo in imbarazzo ma che non era poi così strano stare nude tra ragazze in uno spogliatoio. Così Elena mi ha risposto chiedendomi come mai io stessi con l’accappatoio tutto chiuso e legato con la cintura, se pensavo queste cose… Aveva ragione, in un certo senso, ma che impertinente a dirmelo, così mi sono girata e ho continuato ad asciugarmi senza più dirle nulla. Mi sono asciugata i capelli e intanto lei continuava a stare lì nei paraggi, sempre nuda.
Quando è venuto il momento di togliermi l’accappatoio per rivestirmi, l’ho fatto senza più pensare a Elena, che si era allontanata un momento: non appena sono rimasta nuda, però, Elena è ricomparsa e mi ha detto ‘ah, finalmente anche tu sei nuda di nuovo, eh? ma dai, non c’è niente di cui imbarazzarsi, guarda me che giro completamente nuda da un bel pezzo… mmmh, ma come sei carina, però! se ti dico che hai proprio delle belle tettine ti imbarazzi di nuovo?”

In effetti, Elena ha proprio ragione: Serena ha davvero due belle tettine, non grandi ma ben proporzionate, con un’areola rosa e un capezzolo che pare essere fatto apposta per essere baciato, succhiato e mordicchiato leggermente. Quando le riservo queste attenzioni, Serena si mette quasi a miagolare dal piacere: oltre ad essere meravigliosi, i suoi seni sono anche estremamente sensibili alle coccole.
Intanto Serena mi bacia di nuovo il cazzo e questa volta lo accarezza anche con la lingua.. capisco che il racconto sta per farsi più caldo…

‘A quel punto le ho detto che ormai non mi imbarazzava più perché mi aveva guardato in lungo e in largo e allora tanto valeva che continuasse a farlo mentre mi rivestivo. ‘ah, ok… ma quindi ti vuoi proprio rivestire?’ mi dice lei con uno sguardo piuttosto malizioso. Io a quel punto ho di nuovo sentito quella strana sensazione nella pancia e le ho detto ‘perché, dovrei rimanere senza vestiti per quale motivo?’ e lei ‘beh, per esempio per questo motivo’ e mentre stava parlando si è avvicinata a me e mi ha baciato sul seno, facendomi rabbrividire e fare un passo indietro: mi sono coperta con un braccio e le ho detto, piuttosto confusa e agitata ‘ma cosa fai, Elena? va bene vincere l’imbarazzo di stare nude nello spogliatoio, ma questo cosa vuol dire?”

Di nuovo un’altra leccatina sul mio cazzo, ormai ben lubrificato e in erezione piena. Nel frattempo Serena è sempre seduta sul bidet, nuda. A quel punto intervengo io e le dico ‘ma non mi dire che la padroncina della tua palestra è un po’ porcellina? e poi com’è andata avanti questa situazione?…’
Serena mi sorride un po’ e continua a raccontare sempre accarezzando con dolcezza e lentezza il mio cazzo.

‘Elena mi ha detto che quel bacio voleva dire che le piaccio, e che avendo avuto l’occasione di stare sola con me aveva cercato di sfruttarla, ma che se la cosa non mi interessava poteva finire lì. ‘Peccato, però, se non hai provato mai non sai cosa ti perdi…’ mi ha detto prima di allontanarsi da me per andare a cercare i suoi indumenti e rivestirsi. Io ero molto confusa e dibattuta tra la vergogna di tutto quello che stava succedendo e le sensazioni che avevo provato dentro di me, e me ne sono stata ferma lì immobile, ancora con il mio braccio a coprirmi i seni. Poi dopo un po’, mentre vedevo che lei iniziava a rivestirsi, mi sono seduta e le ho detto ‘quali altri motivi potrei avere per rimanere senza vestiti?’.
Elena si è riavvicinata a me, nel frattempo si era rimessa soltanto le mutandine, delle mutandine rosa, e mi ha sorriso dicendomi ‘per esempio, questo motivo’: si è inginocchiata di fronte a me e mi ha accarezzato con dolcezza le gambe, dalle caviglie fino alla vita; ‘oppure questo motivo’ mi ha detto, sollevandomi una gamba e andando a leccarmi le dita del piede come spesso fai tu, Amore. Quelle attenzioni, che mi venivano offerte per la prima volta da una donna, mi hanno fatto sentire ancora di più quella sensazione in pancia di cui ti ho parlato prima, e ho avvertito chiaramente che in mezzo alle gambe ero ormai bagnata fradicia…
Se ne è accorta anche Elena, e mi ha accarezzato proprio lì con un dito, sorridendo e dicendo ‘visto che avevi dei buoni motivi per non rivestirti? quanto bel miele che sta uscendo da qui… chissà se è anche buono e dolce come immagino!’. Così ha spinto il volto contro il mio sesso e ha iniziato a leccarlo piano piano.

— il racconto è incompiuto da mesi ma ho comunque voluto pubblicarlo: me-lampo@live.it —

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