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Sono Adele, ho venticinque anni, mi sono sposata due anni fa e sono venuta a vivere in questo condominio con mio marito. Ho notato subito il portiere, sui quarantacinque. Uno che passa il suo tempo seduto in guardiola, quasi sempre guardando nel tablet filmati  porno, che non nasconde. E cerca sempre, in modo volgare, di abbordarti. All’inizio mi dava fastidio, ma un giorno, dopo l’ennesima avance, ho iniziato a fantasticare qualcosa che non avevo mai pensato. E mi dava piacere. All’inizio un po’ mi vergognavo di queste fantasie, ma poi ho iniziato ad accompagnarle con un dito che accarezzava il mio clitoride. Fantasticavo di diventare la sua troia.

Un martedì, tornavo dal lavoro, il portiere mi chiama. ‘Signora, c’è posta da firmare’ E’ seduto sulla sua poltroncina girevole e, quando entro in guardiola, vedo sul tavolino il tablet. Scorre un filmato con una ragazza con le treccine bionde che sta sbocchinando un enorme cazzo nero. Il portiere mette tre ricevute proprio lì accanto al tablet e mi dice ‘Deve firmare qui, sono tre raccomandate.’ Mi accosto al tavolino e lui rimane seduto lì dov’è, così che debbo per forza avvicinarmi a lui e la mia gamba sfiora il suo ginocchio. Sono turbata, la mia fantasia sta già partendo, quando sento la sua mano che si infila all’interno della mia coscia e sale sotto la gonna. Firmo molto lentamente. La sua mano sale fino alle mie mutandine, si infila sotto . ‘Ti piacerebbe, signora, essere al posto di questa ragazzina … E sì, si sente che ti piacerebbe.’ Io sto zitta, mentre il suo medio entra lì dove sono già bagnata. ‘Adesso te lo do io da succhiare. Andiamo di là’ Mi indica la porta che sta dietro di noi e che dà sul suo appartamento, si alza e mi segue.

Entro in un soggiorno, lui si appoggia di schiena a un tavolo, inizia a slacciarsi la cintura e mi dice ‘Fammi un bel lavoretto!’ Sì, voglio succhiarglielo, voglio farlo venire, voglio essere la sua troia! Mi chino davanti a lui, mi porto il cazzo subito in bocca e lo spompino nel modo più da troia che mi sento di fare. Sento la sua mano sui capelli e la sua voce ‘Brava bocchinara. Succhiamelo tutto. Così!’ Sento il suo cazzo pulsare fra le mie labbra e mi sento riempire di sperma. Continuo lentamente e glielo pulisco tutto. Quando mi alzo, mi dice ‘Proprio una gran brava pompinara, signora’, mi gira, mi stringe a sé, mette una mano sotto la mia canotta e stringe il mio seno sinistro, l’altra mano si infila sotto le mie mutandine e inizia a masturbarmi. ‘Così mi piacciono le puttanelle. Sempre pronte a prendersi un bel cazzo in bocca’. Vengo in un istante. Poi lui aggiunge ‘E visto che stasera il maritino va a giocare a calcetto, la signora si divertirà ancora. Vengo a trovarti quando esce, fatti trovare pronta.’ Io non ho detto una parola e adesso lo guardo e annuisco.

Mentre mangiamo, cerco di non guardare mio marito. Mi sento in colpa, ma …
Vado ad aprire e lui entra, mi mette una mano sul culo e mi dice ‘E adesso un altro po’ di cazzo per questa troiona.’ Ci spostiamo in salotto e mi chiede di spogliarlo. Lo faccio con un pensiero fisso in testa: ‘Fagli vedere quanto sei troia, fagli vedere che ti può chiedere qualsiasi cosa’. E faccio di tutto per farlo. Mentre lo spoglio, lo lecco, mi struscio sul suo corpo, lo bacio fra le cosce, gli prendo in bocca il cazzo. Nudo, si siede sul divano, si tiene l’uccello in mano e mi dice ‘Fammi vedere come sei messa’ Mi spoglio come se fossi sul palco di un locale di streap tease. ‘Vieni a prenderlo in bocca, bella pompinara’ Mi inginocchio davanti a lui, salgo con la lingua fra le sue cosce, gli lecco le palle e schiudo le labbra per prenderglielo tutto in bocca. Si fa spompinare per un po’, poi mi ferma, si alza, si mette in piedi di lato al divano e mi dice ‘Adesso puttanella, ti metti alla pecorina e lo prendi tutto dentro.’ Eseguo e sento la sua mano sinistra appoggiarsi sul mio culo, mentre l’altra infila il suo cazzo dentro la mia figa. Incomincia a sbattermi con foga. ‘Troiona, fatti sfondare!’ Io sono in un bagno di eccitazione. Voglio soddisfare il suo piacere, voglio che venga e glielo chiedo, lo imploro di darmelo, di mettermelo dentro, di riempirmi. Il ritmo del suo respiro cambia, i suoi colpi diventano più forti e veloci. Il suo cazzo pulsa. Finalmente viene. L’ho fatto venire. La sua troia l’ha fatto venire!
Mentre esce da me, mi ripete che sono proprio una di quelle troie che hanno bisogno di cazzi da succhiare e di essere chiavate spesso. Dice che mi aspetta.

Ho appagato le mie fantasie, ma adesso mi sento nervosa. Non so cosa mi abbia preso. Temo di essere diventata diversa. Non voglio diventare la signora che si fa sbattere dal portiere e finisce sulla bocca dei suoi amici e conoscenti. Faccio di tutto per non passare da sola davanti alla guardiola, per fare in modo che non ci possa essere una seconda volta.
E’ di nuovo martedì e rientro a casa con mio marito. Il portiere mi rivolge la parola. ‘Scusi signora, avrei bisogno di lei un momento’ Mi sento gelare. ‘Una mia cugina ha ricevuto una lettera dall’INPS’ – io lavoro all’INPS  – e mi ha chiesto di informarmi su cosa significhi.’ Poi si rivolge a mio marito ‘Se me la concede per un attimo, faccio leggere la lettera a sua moglie e poi gliela mando su subito’ Mio marito risponde ‘Certo’ e prende l’ascensore. Io so cosa succederà e non mi sottraggo. Entriamo nel suo appartamento. Lui chiude la porta e mi chiede ‘Cos’è? La signora non ha più voglia di cazzi?’ Mi mette le mani sui fianchi, sale a toccare il mio seno e la mia mano corre sul suo cazzo. Mi chino, glielo tiro fuori e gli faccio con foga un pompino. Voglio sentire il suo sperma che mi riempie la bocca. Voglio di nuovo sentirmi una puttana. Quando mi alzo, mi accarezza con due dita sulla guancia e mi dice ‘Così va bene, signora. Salutami il cornutone, ma non dirgli che stasera ne prendi dell’altro’.

Ormai da tempo non trattengo più i miei desideri.
Sempre più spesso entro nell’appartamento che sta dietro la portineria. Lui ormai ha capito cosa mi piace. Mi guarda, mi fa cenno di entrare in portineria, allunga le mani, mi dice ‘La troiona ha voglia di cazzo, vero?’ .
A volte, prima di farmi entrare nel suo appartamento, mi masturba in portineria. Lui seduto sulla sedia, io in piedi davanti a lui. Sa che così mi fa impazzire e che così potrà farmi fare tutto quello che vuole. Quando siamo dentro a casa sua è lui a decidere tutto.
Quello che preferisco è quando si mette a sedere sul letto, le spalle appoggiate alla testiera. Io mi sdraio su un fianco e mi rannicchio un po’, così lui può infilare un suo dito nella mia figa mentre la mia bocca lo fa godere. Mi piace sentirmi la sua troia, mi piace quando mi dice ‘Sei una bocchinara meravigliosa!’
A volte lui mi vede e si alza. Mi segue e prende con me l’ascensore. Lo faccio entrare nel mio appartamento e lui mi scopa proprio nell’ingresso. Lo facciamo in piedi. Mi eccita sentirlo dire ‘Non le basta il cazzo del marito. Ne vuole di più, questa troia!’ Godo delle sue mani che mi sostengono contro la porta.
Ieri sono tornata dal lavoro verso le due e mezzo. E’ agosto e non c’è più quasi nessuno in città. E nemmeno nel palazzo. Indossavo un vestitino bianco, corto, con le spalline. Ho parcheggiato la moto e mi sono guardata intorno. Non c’era nessuno. Mi sono sfilata il reggiseno e l’ho messo nella borsa. Non mi sono sentita di togliermi anche le mutandine. Sono entrata nel palazzo.
Lui mi ha guardato e mi ha fatto un cenno.
E’ rimasto seduto e mi ha fatto andare davanti a lui. Ha allungato la sua mano all’interno della mia coscia e l’ha fatta salire lentamente. ‘Oggi questa bella troietta ne vuole!’ Ormai aveva scostato le mutandine e il suo dito ha iniziato a carezzarmi. A un tratto mi ha fatto sedere sulle sue ginocchia. Il suo dito continuava a muoversi lentamente mentre l’altra sua mano mi stringeva forte un seno. Mi mordicchiava su una spalla.
Quando ha sentito che sono venuta, mi ha fatto alzare e mi ha sfilato le mutandine. Mi ha stretto forte le natiche e poi con un dito ha iniziato ad allargarmi il buchino. ‘Oggi te lo metto qui. Te lo meriti tutto dentro, puttanella.’
Si è alzato, mi ha fatto spostare verso il tavolo. Guardavo l’entrata del palazzo quando ha incominciato a strofinarsi sul mio culo. ‘Ci possono vedere!’ ho protestato piano piano. ‘Non c’è nessuno e mi va di farti qui!’
Ho sentito che si sbottonava, poi ho sentito il suo cazzo che si appoggiava al mio buchino. ‘Succhialo un po’!’ Mi sono girata e l’ho preso in bocca. Morivo di piacere e di terrore che qualcuno entrasse nel palazzo. Mi avrebbero visto subito.
Mi ha fermato, mi ha fatto alzare, girare. Mi sono chinata in avanti per farlo entrare meglio. Con le mani appoggiate al tavolo guardavo le scale e l’entrata del palazzo. ‘Sfondami! ‘ sono la tua troia ‘ dammelo!’ Sentirmi riempire mi ha eccitato da morire. Sentire i suoi colpi e le sue mani che mi tenevano stretta mi faceva impazzire. ‘Che troia che sei! Ti piace prenderlo nel culo, eh!’ Ho staccato una mano dal tavolo e ho iniziato a masturbarmi mentre lui spingeva sempre più forte e mi insultava sempre più veemente. Mi ha inondata e io ha continuato a masturbarmi, muovendo lentamente il corpo avanti e indietro.
‘Gran troia, ti piace prenderlo in pubblico! Peccato che non sia passato nessuno’. La prossima volta ti porto in un posto che conosco. Così me lo succhi davanti a tutti i guardoni.’
Mi sono infilata le mutandine, mentre lui andava nel suo appartamento. Ho messo a posto il vestito, che mi pareva un po’ stropicciato, e sono entrata nell’ascensore.

E già pensavo a quando mi avrebbe portato a fare la sua troia in un posto dove stanno i guardoni.

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