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Adorabili giochi pericolosi – Parte 8 – il Nipote guardone

By 14 Febbraio 2022No Comments

Guardavo affascinata il petto di Paolo gonfiarsi e sgonfiarsi, preda del fiato corto. Ero nuda in ginocchio sul letto dietro di lui, con il seno schiacciato dietro le sue spalle brandivo fiera il suo membro durissimo e pulsante. Il tutto mentre ascoltava la nota vocale della conversazione tra me e Francesco registrata in spiaggia .
Avvicinavo dolcemente il mio viso al suo orecchio. Riuscivo a sentire flebile il file audio riprodursi e ipnotizzarlo letteralmente. Più le mie provocazioni nella registrazione si facevano sfacciate, più la mia mano sul suo cazzo lavorava velocemente. Lo sentivo fremere e godere come mai. Mi piaceva eccitare la sua mente perversa. Fisicamente non stavo facendo altro che toccarlo con una mano ma in realtà lo stavo masturbando mentalmente.
“Ti piace come faccio la troia eh porco?” erano le frasi che gli sussurravo sottovoce all’orecchio. Avevamo la stanza affianco e il corridoio brulicante di persone e dovevamo star attenti a far silenzio.
“Si tesoro…si” riusciva a sbiascicare ansimando mentre la mia mano volava ormai sulla sua cappella enorme, umida e rossa allo spasmo. La nota vocale poi finì e smisi di punto in bianco anche il movimento di mano.
“Hei ma che fai?!” si girò verso di me stranito. :-” Nota audio finita, sega finita” sorrisi io. Mi sentii una vera Mistress mentre mi alzai e presi a rivestirmi per la cena. :-” Ma sei impazzita?? mi lasci cosi?” il suo tono non era per niente ironico ma oserei dire furioso. Mi sorprese la sua reazione ma al tempo stesso mi divertiva perfidamente un mondo. :-“Ho detto di no. Hai sentito quello che volevi sentire ora basta. Preparati per la cena”. Queste mie parole lo lasciarono di stucco e deluso come un bambino, mentre realizzava che non gli avrei concesso nient’altro. :-” Sei assurda…questo non si può davvero fare.. lasciarmi cosi dopo quello che ho sentito.” Presi a sghignazzare divertita, mi eccitava poter gestire imperativamente il suo godimento. Mi allontanai mezzo minuto in bagno e quando rientrai lo trovai spudoratamente a segarsi. :-” Hei ma che fai! Ho detto di no… e fai da solo!?” Non riusciva proprio a resistere..voleva godere a tutti i costi. Gli strappai la mano dal suo arnese con aria da maestrina. :-“Ho detto di no! ” ridevo della sua disperazione. :-” Se non smetti di toccartelo ti giuro metto fine a tutti questi giochi per sempre” Mi finsi seria per qualche istante. Bastò questo a impietrirlo e farlo desistere definitivamente… non senza imprecazioni e lamentele. Incredibile quanto mi divertiva vederlo soffrire e quanto fossi fiera di essere riuscita a ribaltare la situazione gestendo questa volta io il gioco e il suo piacere…

Con un gran muso degno delle migliori litigate vidi Paolo prendermi per mano proprio fuori la porta di casa. Eravamo tutti in tiro e tutti presenti per cenare al ristorante più IN del paesino. Aveva una splendida terrazza proprio sul mare che visto il numero di commensali occupammo quasi per intero. Francesco mi guardava sottocchio mentre a piedi raggiungemmo il locale che distava poche centinaia di metri dalla nostra villetta. Per la serata avevo scelto un abito acquistato qualche giorno prima. Un bel vestito nero, che fasciava meravigliosamente le mie curve, con la schiena quasi del tutto scoperta e una scollatura da brivido. Qualche settimana fa non avrei neanche pensato di comprarlo un vestito cosi figuriamoci indossarlo in una serata in famiglia. Ma il gran caldo poteva forse giustificare in qualche modo l’outfit pensai..
In effetti gli occhi erano tutti per me, qualcuno piu audace azzardò addirittura qualche complimento. “tesoro sei splendida” fu quello di mio zio e il marito di mia sorella non fu da meno. Non credevo avessero tale slancio..
Al tavolo presi posto di fronte Il mio amore, in una lunga tavolata di parenti. Alla mia sinistra neanche a dirlo Francesco. Sembrava ancora tutto ingessato nonostante i discorsetti della mattina in spiaggia. Le portate di pesce strepitosamente cucinato cominciavano a susseguirsi e con esse i bicchieri di vino bianco. Paolo non sembrava proprio riuscire a scrollarsi di dosso quel broncio. Io gli sorridevo e gli accarezzavo la mano come a volerlo rincuorare…in fondo un po mi dispiaceva vederlo cosi. Francesco invece era bello arzillo e rosso in viso. Chissà se per il caldo , il troppo sole o per l’emozione di star proprio di fianco a me. Dalla sua visuale laterale infatti poteva scorgere una bella porzione di seno scoperto che non mancava di osservare appena poteva. Quasi a fine cena e con l’alcool che entrava in circolo ripresi a stuzzicarlo. :-“Allora ti è piaciuta la cenetta? o ti è piaciuta di piu la scollatura?” Presi a parlargli con fare da gatta morta, sommessamente ma permettendo a Paolo di fronte di origliare e leggere il labiale. Il mio sorriso cercava di rassicurarlo.. non volevo si irrigidisse ancora. Sembrava sciogliersi finalmente. :-“Hai proprio una scollatura da milf stasera!” Controbatteva a tono lui. :-“Si ma non me la guardare di continuo che mi si consuma!” Rispondevo. Intanto Paolo fintamente distratto ascoltava tutto. “Basta che non finisci come stamattina che poi non puoi più alzarti” ammiccavo io riferendomi alla sua proboscide che si ritrovava in mezzo alle gambe. Lui rise imbarazzato e compiaciuto. “Ma sai che dovresti aver il porto d’armi per andar in giro con quel coso?!” Intanto avevo sfilato una scarpa sotto al tavolo e la mia pianta del piede si era piazzata sulla patta del pantalone del mio uomo di fronte a me. Volevo tastare se lo spettacolino gli stava piacendo. Bastarono pochi istanti per sentire la carne crescere sotto il mio piedino. “No zia dai.. che posso farci.. poi non è chissà cosa” :-” chissà cosa? ma ti ho visto stamattina.. sarà enorme…” incalzavo. Intanto il mio piede strusciava con le dita sulla sagoma della verga ora dura del mio Paolo che si godeva il siparietto. “Dimmi son curiosa te lo sei mai misurato?” gli sorrisi con tutta la malizia del mondo mentre sorseggiavo l’ennesimo calice :-“Ma no! mica me lo misuro?! e e poi come col righello della scuola?” :-” di la verità , tutti i ragazzini se lo misurano e fanno a gara a chi c l’ha più grosso” Continuavo spudoratamente a troieggiare per l’estasi del mio uomo. :- “Magari posso provare a misurartelo io” lo fulminai con lo sguardo.. Fu l’ultima frase che riuscii però a dire mentre vidi alzarsi buona parte del tavolo e guadagnare l’uscita. “e ora lo zio Franco ci offe l’amaro!” tuonava a gran voce mia zia mentre sotto braccio alla sorella si avviava all’uscita. Sia Francesco che Paolo furono costretti a fare altrettanto cercando di mascherare come potevano le loro erezioni..
Era una serata torrida, complice il caldo si boccheggiava. Un alone di sudore brillava sulla mia pelle. Rientrammo in casa tutti insieme quasi barcollando. Velocemente ci congedammo per ritirarci nelle nostre stanze. Appena soli Paolo mi sbattè al muro in un bacio di vorace e intensissima sensualità. Sentivo tutta la sua voglia schiacciarmi alla parete. “mi fai impazzire “mi diceva mentre una mano si insinuava nel vestito tirandomi fuori una tetta senza grosse difficoltà. Le nostre lingue si intorcinavano furiose quando d’un tratto bussarono alla porta. “Zia scusa son Francesco”. I nostri occhi si gelarono per un momento. Mi ricomposi e andai ad aprire. “Scusa zia, volevo solo dirti che il bagno al piano di sopra è ancora fuori uso..e avrei bisogno di una doccia…vorrei utilizzare questo al pian terreno… ma ci sono tutte le tue cose in giro… non so se ti serve qualcosa per la notte” :-“tesoro fai pure , certo prendo solo quello che mi serve per struccarmi ed e’ tutto tuo”. Percorremmo insieme i pochi metri che ci separavano dal bagno che di fatto utilizzavamo solo io e Paolo e in un attimo rabattai le mie cose. Uscendo chiuse la porta scambiandomi un sorriso. “Poverino” Dovevo averlo proprio scombussolato pensai..

Rientrando verso la stanza trovai Paolo sull’uscio della porta. “Dove eravamo?” gli dissi mentre cercai di trascinarlo dentro. Lui mi bloccò e sottovoce mi disse. “Il giochino della registrazione in spiaggia mi è piaciuto tantissimo… fai lo stesso ora” Mi diede il cellulare. Cosa dovrei fare non capisco?” lui:-“Torna in bagno.. sarà sotto la doccia e come ogni ragazzino che si rispetti sarà li a menarselo..” “Daii ma che ti viene in mente ora?” cercavo di sottrarmi ed entrare in stanza. “Voglio vedere che succede… tra un minuto ti chiamo con la videochiamata whatsapp”. Detto ciò mi stampò un bacio e con una spinta mi chiuse fuori la porta.
Mi diedi qualche secondo per razionalizzare il tutto.. sarei stata capace di farlo? Potevo espormi in quel modo con un ragazzino? Mio nipote! e se l’avesse raccontato poi a qualcuno?. Cercai di rientrare ma Paolo aveva chiuso a chiave! Battei le mani sull’uscio.. non potevo far chiasso però, era tardi e rischiavo di svegliare tutti.
Con una certa ansia allora mi feci coraggio e mi approcciai al bagno. “Ora busso? o no?” ero nervosa ma tremendamente eccitata. Aprii piano la porta, non aveva chiuso a chiave come al solito. Lo scrosciare rumoroso dell’acqua e i suoi vestiti a terra mi confermavano che era già sotto la doccia. Un attimo dopo vibrò il cellulare. Era la videochiamata di Paolo. Aprii la connessione video senza curarmi di quello che potesse vedere. Era già tutto cosi complicato. Come una ladra entrai e un paio di passi mi fecero guadagnare posto davanti al grande specchio sopra il lavandino.
Da li riuscivo tramite lo specchio a vedere il box doccia dal lato non satinato oscurato. Francesco era di spalle sotto l’acqua scrosciante. Avevo il cuore in gola! Stava davvero venendo su bene.. le spalle vigorose, il culetto alto e completamente glabro . Ci misi poco però a scorgere anche il movimento del suo braccio che agitava adagio sul membro che nascondeva alla mia vista.
Ero ancora impietrita e dubbiosa sul da farsi quando il suo viso si voltò. I nostri occhi riflessi allo specchio si incrociarono .-” Oh cazzo zia! che ci fai..” farfugliò lui mentre cercava di coprirsi a due mani rimanendo irritantemente di spalle. :-” Oh scusa Fra non volevo disturbarti..ho dimenticato alcune cose…non volevo interromperti” feci finta di recuperare qualcosina e piazzai il cell in un angolo del lavandino in modo che potesse riprendermi e non essere notato da mio nipote. “Fa come se non ci fossi tranquillo.. mi strucco e vado via..” Non ebbe il coraggio di dire nulla. Evidentemente era troppo eccitato e la voglia prese il sopravvento sull’imbarazzo e il disagio della situazione. Vidi allora lentamente il suo braccio riprendere a muoversi. Sempre di spalle, vergognandosi come un ladro. Io presi a struccarmi con lentezza innaturale mentre avevo gli occhi incollati su di lui. Qualche secondo poi girò il viso un attimo per sincerarsi che fossi ancora li. Ero li eccome, ad aspettare l’istante in cui avesse deciso di rivelare tutta la sua virilità. Mi guardò di nuovo, i miei occhi prima lo fissarono poi si abbassarono sul suo di dietro come a dirgli “avanti che aspetti…girati.. lo so che non aspetti altro”. E cosi finalmente fece. Un arnese oscenamente grande, venoso e duro si manifestò in tutto il suo splendore. 20 cm forse di più. Sicuramente il più grande che avessi visto. La mano chiusa sulla cappella rosso porpora scappucciava la pelle che la ricopriva a ritmo lento e regolare. I testicoli grossi e gonfi erano perfettamente proporzionati a tutto l’impianto. Madre natura era stata davvero generosa. Si accorse forse dello stupore che lasciò trasparire il mio volto. Si masturbava lento e orgoglioso davanti ai miei occhi. Il cellulare imperterrito continuava a riprendermi mentre fissavo lo specchio. Abbassai un istante lo sguardo e vidi Paolo nella penombra della nostra stanza ad assistere in silenzio a tutta la scena. La sua mano era fissa a massaggiarsi i boxer. Ma io ero estasiata dallo spettacolo che potevo godermi dal vivo. Continuavo a sorridergli e lo lasciavo fare. Ora erano gli occhi di Francesco che scorrevano su di me. Dritti sul mio seno e sul mio sedere. Mi inarcai leggermente sul lavandino con la scusa di veder meglio allo specchio per stuccarmi . Il vestitino salì inevitabilmente scoprendo mezzo sedere in perizoma. La sua mano prese a menare allora piu forte. Vedevo Paolo sul display del cellulare fare altrettanto. “Bravo continua..” dicevo annuendo mentre ora spudoratamente mi sollevavo il vestitino all’altezza dei fianchi. Il mio bel culetto ora era del tutto di fuori a pochi centimetri da lui.
Ero un lago dall’eccitazione. “Ti piace eh… “gli dicevo mentre fissavo scappucciarsi il cannone come un forsennato. Volevo fare la puttana per Paolo ma incitare a masturbarsi mio nipote era ancora piu eccitante. Vedevo quei due cazzoni segati furiosamente che quasi volevo toccarmi anche io spudoratamente ma resistetti.. Incoscientemente continuavo ad ammiccare mentre in qualsiasi istante qualcuno avrebbe potuto bussare alla porta.. e davvero non avrei saputo giustificare la situazione. Ormai erano vicini alla capitolazione e non riuscivo davvero a capacitarmi di come Francesco riuscisse a trattenersi… Serviva il colpo di grazia pensai e cosi scostai il vestito che fasciava il mio seno e in un attimo gli concessi la visione di una mia tettona che balzò enorme di fuori. Chissà quanto le aveva sognate e ora era nuda per lui con tanto di capezzolo in tiro. “Dai dai.. più veloce” gli dicevo ora simulando la voce gemente di qualche pornostar dei suoi video . “Fammi vedere come schizzi” e dondolavo con una mano la tettona che oscillava oscenamente. Di tanto in tanto davo una rapida occhiata al display del cell accertandomi che Paolo stesse vedendo tutto. “oh zia … oh zia..” farfugliò e finalmente esplose maestosamente. Fiotti carichi di sborra schizzarono fuori imperiosi finendo sulle pareti della doccia e sul vetro trasparente. Sembrava non finire mai… “ma quanta ne hai” dissi non riuscendo a non sorridere. Non se ne poteva tenere il conto e quando sembrava concluso il suo orgasmo ancora piccoli zampilli eruttavano fuori la sua cremina bianca. Ua vera e propria svuotata.”Che meraviglia” pensai estasiata mentre vedevo colare sul vetro tutto il suo piacere.. Gli avevo regalato sicuramente la sega piu bella della sua vita pensai. Gli sorrisi un ultima volta mentre trafelato poggiava la schiena al muro provato dall’intenso orgasmo. Mi ricomposi alla velocità della luce e corsi dritta in camera.
Trovai Paolo ancora davanti al cell fuori di se per l’eccitazione. Neanche il tempo di entrare che mi ritrovai il suo cazzone giusto in faccia. “Ora fa venire me da brava puttana” diceva mentre tra la foga della sega sbatteva la sua cappella un po ovunque sul mio viso. Ero in ginocchio davanti a lui, sentivo intensissimo l’odore di cazzo umido ed eccitato bagnarmi il volto. Sostituii la mia mano alla sua continuando velocissima la sega. La lingua quando poteva assaporava e lucidava quella fantastica cappella pronta ad esplodere. Mi ficcai due dita su per la figa violentemente quasi da farmi male. Non resistevo piu a tutto questo . Presi a sgrillettarmi furiosamente mentre i miei umori mi colavano giu per le cosce e sul pavimento. :-“Hai visto sono stata brava? ti è piaciuto come l’ho fatto sborrare?” lo guardavo fisso negli occhi mentre glielo segavo e me lo sbattevo sulla lingua. :-“Dai ora schizzami in faccia… forza… la voglio”:-“Oh si” rantolava lui fuori di se. :-“Sono la tua puttana, sborrami in faccia maiale” ancora poche scappellate e finalmente ricevetti la mia schizzata. Fu potentissima come non mai.. Chiusi gli occhi e sentii il calore dei fiotti rimbalzare e cospargersi sul mio viso, colando dappertutto. Qualcuno lo riuscii anche a prendere in bocca. La mia mano che massacrava la figa ebbe la sua gloria e venni tremando accasciandomi sul pavimento quasi tra le convulsioni. Lui si abbandonò sul letto sfinito come me..

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