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Catia la troia: Sesto capitolo

Cari lettori, in seguito alla mia richiesta di raccontarmi le vostre storie e le vostre fantasie, una tra tutte mi ha colpito particolarmente! La fantasia di es anarchico mi ha subito appassionato. Per questo abbiamo deciso di intraprendere una collaborazione, per portare sui vostri schermi un racconto originale e molto eccitante. Una storia scritta a quattro mani, che speriamo possa piacervi e soprattutto eccitarvi.

Come sempre, per commenti, critiche, o semplicemente per conoscerci non esitate a scrivermi alla mail sinaz@outlook.it, o scrivete il vostro pensiero nello spazio dedicato ai commenti!

Leggeteci in tanti!

Finita la cena, Roberto diede una bella sculacciata a Catia e disse solo: “Ora iniziamo a divertirci veramente troia…”
I tre si spostarono in salotto, seguiti da Catia e da Luca a quattro zampe, mentre Marco stava finendo di sistemare la cucina, dalla quale poteva comunque sentire e vedere tutto. A quel punto prese la parola Roberto, che abbracciando da dietro Catia e mettendole una mano sotto il vestito iniziò a penetrarle la figa con le dita: “Ora che siamo tutti qui ci tenevo molto a ringraziare Catia e la sua bellissima famiglia! E soprattutto voi ragazzi! È un vero onore condividere con voi questa troia, che in pochissimo tempo siamo riusciti a trasformare nel nostro sborratoio personale. Ed è finalmente un piacere poterla usare a nostro piacimento davanti agli occhi di Pisellino e del maritino cornuto. Un applauso anche per loro che da ora potranno partecipare alle nostre serate, ovviamente senza pretese sulla nostra puttanella”.  Simone e Carlo applaudirono, seguiti anche da Catia e Luca, mentre Marco stava ancora sistemando, ma il cazzo duro lasciava comunque trasparire tutta l’eccitazione del momento. Prese allora la parola Catia, già eccitatissima per le parole di Roberto e per le sue dita che le stimolavano la figa bagnatissima: “Vi ringrazio amori miei per avermi accettata come vostra puttana e sborratoio personale! Voi siete i miei veri mariti e padroni, farò qualsiasi cosa per voi, per farvi felici! Grazie per avermi liberata dal cornuto di mio marito, un fallito senza palle che non mi ha mai fatta godere. Anche lui sarà a vostra disposizione, ma vi chiedo gentilmente di non farmi mai più scopare da lui, vorrei che toccasse la mia figa e il mio culo solo con la lingua soltanto per pulire tutto dalla vostra sborra una volta che mi avrete usata in base ai vostri desideri. Grazie ancora!!”
Roberto e i due amici dopo essersi lasciati andare a risate e irriverenti commenti applaudirono ancora. Avevano i cazzi durissimi ed erano pronti all’azione. Roberto disse che era arrivato il momento di divertirsi e disse a Luca di andare a prendere tutti i giocattoli di sua madre, che tanto lui sapeva dov’erano. Mentre Luca andava a prendere i vibratori, si girò verso Marco e gli disse di muoversi e di spogliare Catia. Marco rassegnato e incurante del fatto che lo stavano riprendendo con i cellulari, spogliò completamente sua moglie, soffermandosi anche ad ammirarla in tutta la sua bellezza, sapendo però che non sarebbe stata più sua. Nel frattempo aveva mantenuto un’evidente erezione, e questo faceva ridere di gusto i presenti. Tornato Luca, fece per porgere i vibratori a Roberto che però con aria disgustata gli disse: “E che cazzo devo farci io? Devi darli a quella troia sfondata di tua madre, che adesso ci darà una breve dimostrazione di come si usano! Anzi, uno tienilo tu e uno dallo al cornuto, e iniziate a succhiarli e insalivatevi per bene, che adesso la sfondiamo la vacca”. I due allora presero un dildo a testa, e tra le risate generali iniziarono a leccare i due attrezzi di gomma. In tutto questo le foto e i video proseguivano senza sosta. Andarono quindi tutti in camera da letto, dove Catia completamente nuda, stava a gambe aperte sul letto. Bastò un cenno di Roberto per fare capire a Luca e a Marco di smetterla di dedicarsi ai vibratori con la bocca e di muoversi ad infilarli nei buchi di una sempre più eccitata Catia, che dopo una decina di secondi si ritrovò completamente riempita con un vibratore di notevoli dimensioni infilato nella figa e uno più piccolo, ma neanche di tanto, infilato completamente nel culo. Accesero anche la vibrazione per stimolarla ulteriormente: era uno spettacolo vederla nuda e piena in preda a convulsioni di godimento estremo. Simone, per rendere il tutto ancora più umiliante per la famiglia, ordinò a Luca di spogliarsi e di farsi una sega fissando sua madre alle prese con i due cazzi di gomma vibranti. Lui ovviamente obbedì all’istante, come se non aspettasse altro. Era uno spettacolo osceno, Catia nuda sempre più eccitata emetteva gemiti e urlava porcate, chiedendo di essere scopata, umiliata, sottomessa, coperta di sborra e di piscio..… Marco in tutto questo era sbigottito, ma non poteva evitare di toccarsi il cazzo da sopra i pantaloni, mentre Luca era con la faccia a un metro dalla figa di sua madre e si segava come un pazzo desideroso solo di venire gustandosi quello spettacolo. Il tutto era ripreso minuziosamente dai cellulari dei 3 ragazzi, che continuavano a ridere incitando Catia a venire e a renderli orgogliosi per la puttana che era diventata. Quando Luca dopo breve tempo fu prossimo a venire, fu costretto dai suoi “amici” a sborrare sui piedi della madre. Catia era schifata da tutto ciò, ma stimolata com’era non ci fece troppo caso e venne anche lei, scossa da un’eccitazione mai provata prima. Fu allora che Roberto spense i vibratori e li tolse da figa e culo, alchè li passò a Luca e gli ordinò di ripulirli entrambi minuziosamente con la lingua. Luca ancora estremamente eccitato si diede subito da fare, gustandosi indirettamente il sapore della figa e del culo di sua madre. Catia continuava a supplicare: “Vi prego amori miei, non lasciatemi vuota, scopatemi come merito, voglio un cazzo per ogni buco, vi prego, fate felice la vostra puttana, per favore ho voglia di godere ancora!!” ma Roberto con fare amorevole, accarezzandole la testa le disse: “Ancora una piccola cosa e poi ti scopiamo come non sei mai stata scopata”. Ordinò quindi al cornuto di spogliarsi e di mettersi in ginocchio. “Non è giusto che il cornuto dopo tutto quello che ha fatto per noi non possa godere, dopotutto è grazie a lui se noi siamo qui! Se ti avesse scopata decentemente almeno una volta nella vita, non avresti avuto bisogno dei nostri cazzi per godere! Merita anche lui una bella sborrata. Ma prima voglio che anche lui sia riconoscente con noi, quindi da inginocchiato voglio che baci tutti i cazzi dei suoi nuovi padroni, nonché nuovi mariti della sua donna!”. Probabilmente tutto questo era già stato preparato, perché i 3 ragazzi divertiti si abbassarono immediatamente pantaloni e mutande per scoprire i loro cazzi già semieretti. Roberto continuò: “Non ci fa per niente piacere questa cosa, non siamo gay e farci baciare i cazzi dalla bocca di un cornuto ci disgusta, ma pensiamo che sia giusto così. Anche noi dobbiamo essere ringraziati per il contributo che abbiamo apportato alle vostre vite!”.
Marco era incredulo, non voleva assolutamente sottostare a quella richiesta assurda, ma sapeva anche che aver accettato quella paradossale situazione lo avrebbe portato ad umiliazioni di ogni tipo, anche ben peggiori di quella. Muovendosi a 4 zampe si diresse quindi davanti ai ragazzi, e con disgusto baciò uno ad uno i membri in erezione, ringraziandoli dopo ogni bacio. I ragazzi, anche se impazienti di scopare, trovarono la scena divertentissima e increduli continuarono a filmare e a ridere come pazzi. Marco voleva morire, di colpo l’eccitazione era sparita, era subentrata la paura della fine che potevano fare quei filmati. Oltretutto l’umiliazione era stata troppo forte, e come conseguenza il cazzo gli si era ammosciato totalmente. Roberto notò anche questo: “Oh no, il tuo cazzetto minuscolo è diventato moscio! Ma una promessa è una promessa, ti ho detto che potevi venire e quindi verrai anche tu. Se ti aiuta a fartelo tornare duro, segati mentre lecchi i piedi alla troia. Perché questo potrai fare d’ora in avanti con lei, leccarle i piedi mentre noi la facciamo godere!”
Marco ringraziò e a testa bassa si diresse verso il piede più vicino, che però era quello imbrattato dalla precedente sborrata di Luca. Cercò allora di avvicinarsi all’altro, ma sempre Roberto lo prese per la testa minacciandolo: “Tua moglie ha il piede sporco e tu non vuoi pulirglielo?? Ma che razza di marito cornuto sei!! Avanti lecca tutta la sborra e non fare storie, e mentre lo fai cerca di venire, che non abbiamo tempo da perdere, e siamo stati già troppo gentili con te!!”. Marco quindi iniziò a leccare, non senza nascondere il suo ribrezzo e a trattenere conati di vomito. Nel frattempo aveva iniziato a masturbarsi, e il cazzo ritornò lentamente in erezione. Roberto però dopo pochi secondi si stancò, e decise che era giunto il momento di fare venire il cornuto e toglierselo dalle palle. E bastarono poche semplici parole per colpire la sensibilità erotica di Marco: “Cornuto del cazzo, pensa che ben presto la puttana che ti sei sposato verrà usata da tutti gli uomini che vorremmo invitare noi, compresi i tuoi colleghi dell’ufficio. Chiederemo 2 euro per la bocca, 5 per la figa e 10 per il culo, perché è questo che vale questa troia. E se ci va la faremo anche ingravidare dal primo che passa, così per dimostrarti che lei è solo un oggetto da usare, lo sborratoio di tutti. E tu e il tuo figlio minidotato potrete solo leccare via dal suo corpo tutte le sborrate che le saranno dedicate, fino all’ultima goccia!!”.  Marco, al quale il pensiero di essere solo un cornuto e di essere umiliato iniziava a piacere molto, a quelle parole venne schizzando abbondantemente per terra. Roberto avrebbe voluto farlo ripulire con la lingua, ma era troppo eccitato per perdere ancora tempo, quindi mandò Marco a prendere della carta mentre lui e i due amici saltarono addosso a Catia. Quando il cornuto tornò un minuto dopo trovò la moglie circondata dai tre. Erano già completamente nudi: Roberto la stava limonando mentre Simone da dietro gli infilava dita nel culo e nella figa, mentre Carlo di fianco le palpava entrambe le tette. Tutto questo con Luca nudo, nuovamente in erezione, costretto a fare le riprese. Marco era basito, il cazzo di Roberto in erezione completa era davvero impressionante, decisamente molto più grosso del suo, forse quasi il doppio. A quel punto Roberto si staccò da Catia, e disse a Marco: “Per il momento non sei ancora degno di assistere alla monta, quindi a quattro zampe come il cane che sei adesso segui Luca che ti accompagnerà nella tua stanza, mentre noi ci scopiamo la troia in quello che una volta era anche il tuo letto. Ascoltala dal muro mentre gode, segati pensandola piena in tutti i buchi, poi quando avremo finito ti chiameremo per ripulirla, perché d’ora in avanti sarai solo il nostro cane lecca sborra!”

Luca allora accompagnò il padre che nudo lo seguiva a quattro zampe fino alla camera di fianco, che poi chiuse a chiave. Per Catia e i ragazzi poteva finalmente avere inizio la serata degli orgasmi.

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