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Tradimento

Eleonora e Lapo PARTE 2

By 25 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019One Comment

6. Lapo. I fantasmi ritornano- Patrick

Agosto, Settembre e ottobre… che mesi felici, faticosi e… pienamente soddisfacenti, non so se mi spiego! Eravamo sempre appiccicati, non vedevo l’ora di stare con lei, che sembrava condividere lo stesso desiderio. Quasi tutte le sere ci rotolavamo sul letto, in maniera sempre più rumorosa, a dire il vero. Era come se stessimo entrambi imparando a non soffocare quello che sentivamo durante l’amore. Come spesso capita in questi casi, la più “rumorosa” era lei, che con i suoi gemere, ansimare, mordere, graffiare otteneva l’effetto di mandarmi in estasi e di farmi schizzare sempre più forte, che fosse sul suo corpo sudato, sulla sua bocca o nell’intimo del suo corpo, nel profondo di quella fessura sempre generosa di umori e di bianca crema. Oramai riuscivo a portarla all’orgasmo – quello con la O maiuscola – un po’ in tutte le posizioni e situazioni. Lei era sempre calda come una vaporiera in corsa, io sempre pronto ad andare in tiro.

Certo, me ne accorgevo eccome che l’immagine di lei che godeva a cavalcioni del fusto francese era sempre davanti ai miei occhi, fonte inesauribile della mia continua eccitazione, delle mie pronte e ripetute erezioni e prestazioni sessuali. Ma l’avevo accettato come quel gioco di cui, alla fine, aveva sempre parlato Ele. Probabilmente era successo, forse no… ed a dirla tutta se proprio era successo e se Ele ne aveva tratto parecchio piacere e passione beh… allora sentivo che dovevo esserne contento per lei e che dunque il mio immaginarla a scopare con l’altro, cosa che mi creava sempre quella stretta allo stomaco e.. il cazzo duro… non era poi una cosa così brutta. Almeno questo pensava la mia mente.

Fu proprio verso la fine di ottobre che Ele passò dei giorni più cupi. Era nervosa, un po’ assente. Per me era l’occasione di ricaricare le pile, per lei poteva essere quella sindrome mestruale che si sa interessa un po’ anche le ragazze che prendono la pillola. Insomma, non me ne preoccupai più di tanto. Poi un pomeriggio – era passata una settimana dalla nostra ultima serata con fuochi di artificio, forse mi si accese un allarme… o forse semplicemente pensai che fosse arrivato il momento di riaccendere le voglie della mia bella. Alle 15:00 le scrissi un messaggio:
” Amore, mi manchi in questi giorni. Non ho voglia di palestra stasera…..ne ho abbastanza di quelle troiette che sculettano ….. Ti passo a prendere quando esci, rosticceria, poi a letto per discussione filosofica ….” Terminavo con uno smile, di quelli che fanno l’occhiolino. Ora, lo so bene che se una donna non ne ha voglia non ne ha voglia, punto e basta. Ed Eleonora non è mai stata una che si fa dettare i tempi più di tanto. Però, a volte, se gli fai sentire che tu la desideri da matti, questo accende anche lei.
Attesi, con un filo di ansia, quell’ansia che purtroppo mi affiorava oramai abbastanza spesso. Trenta minuti prima che visualizzasse il messaggio…. altri 20 prima che mi rispondesse. Cazzo….. cosa stava facendo?? Presi profondi respiri; Calmati! Mi dissi… sta lavorando, ecco cosa sta facendo… non è che può sempre stare a pensare a scopare con me! Infatti la risposta era “Scusa amore, sono stata un sacco al telefono, non avevo visto il messaggio; va bene alle 19:00 al solito posto, devo portare dei docu qui vicino? Bacio”
Vabbé…. non è che si può morire di ansia, coraggio; e via… inquietudine, crampo allo stomaco, lavoro, caffé…. alle 18:30 arrivo all’appuntamento. Lei è già lì, sul lato della strada, che mi chiama con la mano. Che calore al volto ed a tutto il corpo vederla già lì che mi aspetta, i fantasmi sono in fuga, sono già felice. Lei entra in auto e mi bacia; sento subito che è di un umore migliore; pare tornata quella di sempre, anzi, forse è in una serata di grande forma. E’ deliziosamente profumata, le sue labbra e la sua lingua sanno leggermente di alcol,con un retrogusto di liquirizia e tabacco. Nota che mi sto assaporando le labbra, cercando di interpretarne il gusto. ” Dal commercia facevano le paste per un compleanno; mi hanno offerto l’aperitivo, una cosa strana alla liquirizia; me l’hanno data e ridacchiavano, quegli scemi: era fortissima ed io l’ho appena assaggiata; la biondina troietta invece era già bella brilla e rideva come una matta” e ride anche lei mentre mi guarda di sottecchi ” mi sa tanto che il commercia a quest’ora se la sta scopando in qualche saletta riunioni!” ridiamo insieme; è tornata la mia Ele, sono felice. Non c’è traffico e siamo già vicini a casa; sposto la mano dal cambio e gliela appoggio sulla gamba, subito sopra il ginocchio. Lei oggi ha messo una camicetta (sotto si indovina il reggi di pizzo) e gonnellina a fiori, sotto il ginocchio; è un po’ risalita e la coscia è scoperta sino a metà; non potevo resistere. Lei guarda la mano e si morde le labbra, mi sorride; prende la mia mano con la sua e la guida a risalire su, sotto il tessuto, tra il caldo delle sue cosce strette, che piano piano allarga, e la mia mano si fa strada, e le dita avanzano centimetro dopo centimetro e……. trovano l’umido bollente delle sue grandi labbra! Fortuna non vado a sbattere…. la guardo e lei sorride maliziosa, il labbro inferiore sotto i propri denti “cazzo Ele, non hai le mutandine!!” la mia non è un’esclamazione, è una domanda di quelle esplosive, alle quali bisogna dare una risposta convincente, ed Ele lo sa, è pur sempre una femmina, una femmina sempre più consapevole a dire il vero. “E’ colpa tua – dice- è tutto il giorno che ti penso e ne ho voglia. Mentre eravamo in riunione mi son sentita talmente bagnata che sono corsa in bagno… le avevo fradicie… me le son dovute togliere” Con la mano libera armeggia nella borsa, prende le mutandine arrotolate e me le porta davanti alla bocca….. sono zuppe ed il suo odore di femmina vogliosa mi penetra nel cervello, mi manda in tilt. “Che dici – rincara la dose – se ne darà accorto qualcuno?” Per fortuna siamo in un vialone ed ho accostato, mentre lei spinge ancora la mia mano, cosi che le mie dita le entrano dentro. E’ fradicia, viscosa, bollente. Ci baciamo come matti, per un attimo penso che scoperemo lì, senza preoccuparci della gente che passa. Ci stacchiamo un momento, ci guardiamo, ” dai, portami a casa” implora lei.

Non ricordo la strada percorsa, né dove metto l’auto – sulle strisce pedonali forse – entrati in casa ci siamo buttati sul divano del salotto, nudi in attimo. Cambiamo spesso posizione per evitare che io venga prima del dovuto, io seduto sotto di lei che mi cavalca, lei sotto di me a gambe spalancate, le nostre bocche che si mangiano, le lingue aggrovigliate. Ora le sono dietro e le sto dentro mentre lei guida il mio dito medio sul suo buchetto. Me lo spinge dentro, geme forte. Capisco che ci siamo, posso farla godere di lì a poco e preparami a venire assieme a lei. Ma sento anche che Lei adesso vuole forse qualcosa di più, me lo chiede con tutto il suo corpo. Ne sono certo. Mi fermo, esco da lei, che si gira mi guarda con sorpresa. Siamo di fianco sul divano, io dietro di lei, scendo sul suo corpo fremente baciandola dappertutto, da dietro le faccio scostare appena le cosce, con la lingua risalgo le sue grandi labbra, saporite, generosamente aperte, le prendo in bocca il clit, lo succhio, lo tormento. Faccio fatica a tenerle le gambe discoste, tanta è la forza con la quale lei tenta inconsciamente di stringerle. Ma io tengo duro – in tutti i sensi – sono concentrato, lucido. Adesso la mia lingua è sul suo buchetto, lo penetra, lo fradicia. Il sapore è acre, selvatico…. il cazzo mi si indurisce spropositatamente, per un momento temo di schizzarle sulla schiena e per questo scosto la mano con la quale lei tenta di impossessarsene. Adesso le ho bloccato le mani con le mie, risalgo su, la bacio in bocca. Anche su di lei il sapore che le riverso dentro ha un effetto forte, chiaro. Geme più forte, spinge il culo verso il mio corpo, verso quel palo di carne del quale mi pare di aver perso il controllo, che non sia neanche il mio. Mi metto in ginocchio dietro di lei, le faccio sollevare il bacino mentre con una mano appoggiata sulla schiena la tengo con le tette sulla seduta del divano. Con una mano le allargo una chiappa, con l’altra appoggio la cappella sul suo buchetto. Le sue mani arrivano ad aiutarmi: si apre le chiappe più che può. Comincio a spingere… sento che anche lei sta facendo lo stesso con tutti i suoi muscoletti interni…. esce anche dell’aria – forse – ma la cosa non ci interessa in quel momento. Entro dentro, con naturalezza, come se non avessimo mai fatto altro.

E’ stretto, è caldo, è bello… cazzo! Vedo il buco dilatarsi, i bordi che tirano come se dovessero strapparsi da un momento all’altro; sento lei che caccia un urletto acuto – che i vicini avranno certo sentito – “cazzo amore… mi fai male” Ritorno in me, mi fermo, penso che è meglio che esca subito, prima di farla sanguinare, di farle troppo male. Lei lo capisce e, con il volto schiacciato sul cuscino mi implora ” no, no, non uscire…. è troppo bello!” Per un po’ restiamo attaccati, con il cazzo che pulsa dentro di lei, il corpo di lei che vibra come una corda tesa. Poi lei, piano piano, comincia a muovere i fianchi… avanti, dietro. Ed il mio cazzo entra sempre più a fondo nel suo culo, sempre più rilassato, sempre più aperto. Oramai il mio pube arriva a sbattere sulle meravigliose chiappe della mia donna. Sento che la sto possedendo completamente. Mi sento Zeus in persona. Adesso la sto scopando forte; lei con una mano si sta tormentando il clitoride e si sditalina. Viene scossa da un orgasmo che mi pare il più forte abbia mai avuto – con me almeno: geme, schiamazza, urla, si contorce. Io riesco a tenerla saldamente per i fianchi, anche mentre grugnisco come una creatura dei boschi, anche mentre il mio basso ventre si contrae e le schizzo tutto me stesso dentro il culo. Le sono caduto sopra, i nostri cuori che rimbombano all’unisono, la nostra pelle sudate che ci appiccica l’uno all’altra. Le tengo la testa girata verso di me, ci baciamo, ci frughiamo con le lingue, con calma, dolcemente adesso. ” Cavolo, che bello amore” dice lei, ansimante. “ti amo Ele” le dico semplicemente io. Sono ancora dentro di lei, semiduro. Mi guarda con dolcezza interrogativa adesso, con un sorrisetto birichino “non è che sono stata un po’ troppo genere porca stasera? Mi amerai anche così?” La guardo negli occhi e sorrido (penso di sapere cosa vuol sentirsi dire) ” se hai anche questa versione nel tuo repertorio ti amo ancora di più Ele…. a patto…. a patto – la guardo serio, la pausa per sottolineare l’importanza di cosa sto per dire – che sia una mia completa esclusiva…. non credo di essere un tipo che potrebbe sopportare il condividere quello che ama, credo che ne morirei!” Il suo sguardo dice che ho colto nel segno, è felice, rilassata, appagata; si stringe forte al mio corpo “ti amo, ti amo, ti amo…. sei l’uomo della mia vita”.

Restammo ancora un bel po’ stretti. Poi, ridendone, constatammo l’evidenza del fatto che avevo bisogno di una ripulitina; me ne andai dunque sotto la doccia, dissi ad Ele che la preferivo bella saporita, come dessert, lei mi fece una linguaccia, si mise una mia maglietta, che le copriva appena il sedere, ed andò a mettere qualcosa a tavola.
Me ne uscì dal bagno dopo poco, con l’asciugamano fasciato in vita. In cucina era apparecchiato, il microonde squillava annunciando la fine del suo lavoro. La porta del terrazzo era socchiusa, Ele doveva essere là.. magari al telefono… Non potei trattenermi da uscire nelle scale così come ero ed accostarmi alla finestrella. Si, la finestrella in vetta al vano scale, che sta in alto dietro alla poltroncina del terrazzo. Qualche volta la ascoltavo mentre parlava al telefono con amiche e colleghi… ed ogni volta placavo la mia anzia di gelosia… sino a quella volta. Si, era lì e parlava al telefono, ovviamente con la sua amica Martina (quella stupidetta del cavolo), capì subito.

Si sentiva che era allegra, euforica, un po’ in quello stato che ti lascia l’intimità quando è fatta e vissuta completamente ed alla grande.

” si, è vero, pensavo di averne vissute di strane, ma la giornata di oggi… cavolo che giornata…”

M ….
E” hai ragione, ad averne tante… sono proprio felice adesso, tante emozioni, ma cavolo, fare l’amore così è proprio bello!”

M ….

Eleonora ride…. “ma no stronza, non sono una troia ” protesta giocosa ” anche se…. chissà cosa pensi se ti dico che son qui seduta solo con la maglietta… senza mutandine… e sto macchiando tutta la sedia…. proprio sotto sotto…” e ride ancora.
L’altra urla proprio… quasi la sento da dove sono
M …..
” eh si cara… stasera l’abbiamo fatto “speciale”!”
ridacchia ancora mentre l’altra continua a starnazzare dall’altro lato
” si senza preservativo, si si, è stata la prima volta con Lapo ed è stato…. wow!…. pazzesco. Era da un po’ che ne avevo voglia… poi sai come è, un po’ la paura di sentir male, un po’ la paura che lui pensi male di te…. insomma cavolo, non è facile dire al ragazzo che ti ama e che ti venera “dai mettimelo nel culo!”; però, poi, oggi è venuto tutto in maniera naturale, si vede che tutti e due lo desideravamo parecchio e…. ci è piaciuto da matti”

…….

“no, non ci penso proprio a farmelo rompere tutte le sere…. ma quando capita… è bello, credimi”

….

” dammi retta, ne trovi quanti vuoi di bei fichi, devi solo smettere di star dietro agli unici due stronzi che non ti filano. Oh cavolo, qui sto facendo un casino, aspetta, metto in viva voce mentre rimedio un po'”
M. “ma tu non me la hai mai raccontata giusta questa storia del mare. Me lo vuoi dire cosa successe di preciso? Te lo sei scopato questo patrick? O ti sei scopata l’intera comitiva? Non ho mica capito….”

un attimo fa volavo sulle nuvole…. adesso il sangue mi si è ghiacciato dentro le vene… mi pare di non respirare… non mi sento più vita….. posso solo stare lì ed ascoltare, come un tetraplegico….

E ” No dai, te ho detto più volte… non mi va di parlarne, né tantomeno di raccontare……. certo, sono state situazioni molto eccitanti, mi sono divertita…. forse mi hanno anche cambiata, dato una carica in più…. ma tornati a casa è passata, relegata nel passato e non voglio che ritorni….. – Ele parla lentamente, ma con risolutezza – adesso sto vivendo l’amore più forte che mi sia mai capitato… questo è l’uomo della mia vita cazzo…. non lo voglio certo perdere per le cazzate”

M. ” capisco e son felicissima per te… di certo hai ragione… ma mi spieghi allora perché oggi sei stata un’ora al telefono con questo Patrick e perché poi hai accettato di incontrarlo “per un caffè”… cavolo, si sa come vanno a finire certi caffè!!”

gelosia acuta… crampi allo stomaco… giramento di testa….. ho messo le radici lì accanto a quella finestra, come una palma del cazzo

E. “Cavolo Marti, era da una settimana che mi messaggiava… et j’ai envie de toi… et j’ai besoin de te revoir” …. “est ce que tu te souviens pas?” “e je veux encore gouter ta paux lisse, la saveur de tes levres”…cazzo!! stava diventando la sceneggiatura di un pornaccio mediocre. Fortuna ha voluto che sia riuscita sempre a visualizzare e cancellare subito sti cazzi di messaggi… lo sai che non mi piace tenere una password sul telefono e non mi piace che la tenga lui….che sono gelosa…. se lapo li vedeva mi ammazzavo! Poi oggi sto coglione non mi chiama? E cosa mi dice? Sono qui in città, apposta per te… dai vieni… prendiamo un caffè… parliamo un po’ – si cazzo, ti immagini parlare con uno che è come avere di fronte un cornetto alla crema appena ti alzi dal letto la mattina. E io giù a dirgli di no, che non mi interessava, che non volevo, prima con le buone, poi con le cattive, che non mi rompesse i coglioni insomma. Ma niente, non c’era verso di toglierselo di torno… te lo immagini… uno che ha tutte le fighe del mondo che aspettano di farsi scopare… e che perde un’ora ad implorarmi…. insomma, alla fine gli ho detto “va bene, prendiamoci sto caffe e non ne parliamo più” e lui splendido mi dà il nome dell’albergo ed il numero della camera… e io gli dico”no pallino, ci si vede un momento al bar qua sotto, ci chiariamo e ciao”.

” beh, non è che mi hai convinto del tutto Ele. Cavolo, lo incontravi alle 5 e mezza ed hai detto a Lapo di prenderti alle 7….. che cavolo….. e scommetto che prima di uscire hai fatto un bel passaggio in bagno, profumo abbondante sul collo, sui capezzoli ed anche lì, in fondo alla pancia, dove ti appoggiano il naso quando ti ciucciano il bottone….. dai … ho ragione o no?”

Ele rimane un po’ zitta…. poi riprende con tono un po’ imbarazzato “sei la solita stronza marti… ma lo so che mi conosci da tanto tempo e tante volte mi hai fatto vedere cose che non vedevo. Hai ragione, è come dici tu, nella mia testa – o altrove – ho concesso a questo stronzo più dei 10 minuti necessari per un caffè, sono stata a lungo in bagno, mi sono profumata… proprio come e dove dici te stronza!!- e adesso mi strapperei i capelli per averne sentita l’esigenza – ti dirò di più, mi sono anche messa le autoreggenti che mi regalasti il mese scorso, quelle chiare che mi fanno così figa…. me le ero portate in borsa perché me lo aveva scritto ieri sera che veniva a ….. , cazzo, ora te lo ho detto…. e stamani sono stata un’ora in bagno, mi son depilata fino a farmela liscia come una rosa… e mi son messa l’intimo di pizzo… con la gonna larga…. dove si entra meglio con le mani.. e poi, cazzo, cazzo, mentre andavo da lui mi sentivo fradicia fra le gambe… ecco, era questo che volevi dire….”
le ultime parole le ha dette trafelata, tutte di un getto, quasi piangendo… deve aver tolto il viva voce… sento appena la voce dell’amica che dall’altra parte la sta probabilmente consolando

” no, no, non preoccuparti, è che hai ragione quando dici le cose.” si è calmata adesso

…..

“beh, cosa è successo poi…. ci siam trovati al bar, lui era più bello di quanto mi ricordassi, se possibile. E gentile, e galante, e simpatico. Mi ha ordinato una cosa alla liquirizia che avrà avuto mille gradi. Proprio scema non sono…. l’ho appena toccata, anche se lui insisteva. Si parlava e si rideva e non ti dico che effetto fa stare accanto ad un uomo così che è venuto apposta dalla Francia per saltarti addosso in un letto. Però ad un certo momento mi son sentita proprio a disagio. Insomma, ero lì tutta agghindata apposta per lui, c’ero andata pronta per lui, nella mente e ancora di più nel corpo. Ma di colpo mi era come passata ogni fantasia. Insomma, basta con le cazzate, il mio uomo mi aspettava, che ci stavo a fare lì? Lui si deve essere accorto che gli stavo sfuggendo, che al mio respingerlo da ragazza che va corteggiata allo sfinimento, si stava aggiungendo qualcos’altro. Ha pagato, mi ha pregato di accompagnarlo fino alla macchina… ci potevamo salutare lì, ha detto. Ho tentennato, ma il suo braccio sotto il mio mi portava con una forza lieve ma irresistibile. La sua macchina era vicino alla spalletta del fiume, fammi compagnia mentre fumo l’ultima sigaretta, dai,dice lui…. Mi sono appoggiata al parapetto, a guardare l’acqua che scorre, neanche me ne sono accorta e lui era dietro di me, mi carezzava le spalle, il suo fiato caldo dietro al mio orecchio. Poi ho sentito l’umido delle sue labbra sul mio collo, sotto l’orecchio, e ….. la pressione del suo cazzo duro contro il mio corpo. Ora marti, quando hai sentito una volta un cazzo come quello stai certa che non lo dimentichi facilmente. [cazzo!!!!!!!!!!! ma di cosa cazzo sta parlando questa!!!!!! l’ha già sentito??!! – vorrei spostarmi da dove sono, andare in cucina, rovesciare il tavolo da pranzo fin che lei correrebbe da me a tentare di calmarmi, ma io non smetterei, mi strapperei i cappelli, l’anima …… ma non riesco proprio a muovermi!] “Lui si doveva essere piegato un po’ sulle ginocchia, dal momento che me lo strusciava contro il solco del sedere. Io non ci ho capito più niente, penso addirittura, di aver spinto il bacino contro il suo pacco, non son sicura, … mi tremavano le gambe, era lui a sostenermi. In un attimo mi son trovata con la testa un po’ girata verso di lui, la sua lingua che mi ravanava in bocca e la sua mano sull’interno cosce, dove finiscono le autoreggenti, e poi sulle mutandine. “ Sei fradicia” – ha detto – andiamo in albergo da me dai… ci divertiamo… non pensare a nulla… prenditi questa vacanza… te la meriti… non c’è niente di male… ti desidero da matti….”

ora, momentacci me ne son capitati nella vita…. ma una cosa come questa no cazzo! Son caduto seduto a terra, senza forze. L’avevo immaginata più volte quella scena,è vero… Ele a cavalcioni di quello stronzo, che se lo cavalcava e godeva come una matta…ed ero stato male e mi ero eccitato anche a pensarlo, perché alla fine si trattava più che altro di un modo di esorcizzare una paura che avevo, la paura di aver capito fin troppo bene cosa poteva essere successo quel giorno al mare. Ma adesso… adesso… la vedevo chiara lì davanti a me, ed era vera, era certa (pensieri veloci, lucidi, come sogni che paiono durare ore, ma sono solo istanti): erano andati in macchina, lei era troppo arrapata per aspettare, si era sfilata subito le mutandine e le aveva cacciate in borsa, glielo aveva tirato fuori e gli era salita a cavalcioni, neanche il tempo di mettergli su un improbabile preservativo….. e se lo era goduto tutto, a nudo, quel pezzo di carne, quella bocca, quei muscoli allenati, sinché lui non le era venuto dentro… non la aveva riempita con la sua cazzo di sborra …. la mia ragazza!!!!!!!!!! Di certo non erano andati da lui….quel coglione del fidanzato mi aspetta avrà detto lei……. alle 6:30 già mi aspettava….. e lei, fresca come una rosa, mi aveva stuzzicato da subito, tanta voglia le era rimasta. Cazzo…… l’aveva voluto nel culo perché non trovassi un lago di sborra dentro la sua passera…. Cazzo…. cazzo… cazzo….

non c’erano scuse, attenuanti che potessero venirmi in mente né in quel momento , né mai. 5 minuti prima ero felice, adesso la mia vita era nella tazza del cesso… non mi restava che tirare lo scarico. La donna della mia vita svaporava. Come avrei potuto vivere un minuto di più con una che si comporta così, che in mezz’ora passa da un cazzo all’altro, che gode di te mentre le cola da dentro il seme di un altro… nella maniera più insincera che possa esistere. Volevo alzarmi, andare in camera, vestirmi, riempire una borsa alla meglio ed andarmene. Dovevo farlo. Ma i miei arti rimasero inerti, senza forza. Per fortuna… per fortuna… per fortuna….

Martina ha parlato a lungo, ora riprende a parlare Eleonora ” si marti, fosse stata un’altra volta l’avrei fatto, lo sai che prima non le perdevo le occasioni – cavolo, la vita è breve -, e per un attimo me lo son proprio visto il film che stava per succedere: io che salgo in macchina, me le tolgo subito senza neanche aspettare che lo faccia lui, glielo tiro fuori, gli monto sopra e me lo scopo sino a godere come una matta…. poi lui mi porta in camera e lì perdo la nozione del tempo mentre quel fico esagerato mi fa tutto l’immaginabile, facciamo una doccia… forse due…. poi rientro verso casa ad un’ora assurda e mentre penso cosa inventare a sto poro figliolo che ho qui in pena…. capisco che sono una troia, che ragiono con la fica e non col cervello, tanto meno col cuore, che glielo devo dire subito, che mi devo far lasciare e………. mentre pensavo a tutto questo il mio corpo l’ha allontanato, ho tirato indietro la testa, l’ho spinto con le braccia e con un ginocchio… ricordo. Devo aver anche urlato qualcosa, perchè un gruppetto di ragazzi che era là vicino hanno smesso di parlare si sono girati a guardarci. Lui ha fatto una faccia tra il sorpreso e l’incazzato, ha provato con tutta un’altra serie di moine che non ricordo bene, mentre cercava di tenermi contro la spalletta con le braccia e con il bacino… gentilmente certo…. ma impedendomi di allontanarlo da me. Ha tirato in ballo anche Thierry e Claire, che ci sarebbero rimasti male anche loro …. ma che cazzo c’entravano poi? …. e io continuavo a tentare di spostarlo, di spostarmi di lì, sempre più angosciata. Poi… e questa la frase me la ricordo bene perché è stato come se tenendomi per i capelli mi avesse immerso nell’acqua ghiacciata del fiume… “dai, non fare la scema, ti piacerà e poi ti faccio un bel regalo, più di quanto prendi in 3 mesi di lavoro….”. Ho capito cosa avevo fatto dal suono secco dello schiaffo con il quale l’avevo colpito nel viso. Lui ha indietreggiato di un mezzo metro, ma si è subito ripreso ed ho visto la sua espressione dura mentre mi tornava addosso. Ma, grazie al cielo, i ragazzi del gruppetto lì accanto erano già dietro di lui,l’hanno spinto indietro con le mani, c’è stato un po’ di parapiglia, io ho farfugliato che non era niente, che era colpa mia…. e me ne sono scappata via.

Intuisco dall’altra parte che Martina sta parlando con agitazione, a voce alta – il sangue sta rifluendo verso le articolazioni, mi sento un bel calore al viso…. il senso di nausea adesso mi è diminuito, sto meglio. Con sorpresa – da quanto ero così? – mi accorgo che, sotto l’asciugamano che me lo lascia libero, ho una potente erezione.
E. ” a chi lo dici guarda. Lì per lì ero talmente incazzata, forse anche un po’ scioccata… mi son ritrovata davanti al bar senza neanche sapere da dove ero passata. Per fortuna era presto (forse le 6, 6 e 10), ho preso un bicchiere d’acqua e….. mi son sentita bene, rinata, come se mi fossi tolta un peso enorme dallo stomaco. Così, di colpo. Per un po’ sono stata beata, poi mi è venuto forse un po’ da piangere, tanto che il ragazzo del bar dal bancone mi ha chiamata e mi ha chiesto se andava tutto bene. “Piango perché sono contenta” gli ho risposto con un bel sorriso. Poi sono andata in bagno. Seduta sulla tazza ho pensato che ero proprio stata brava a resistere a quello stronzo, cavolo. Certo, lo sapevo dalla prima volta che lo ho visto che era solo uno stronzetto e che le fantasie che ci avevo fatto dopo le vacanze non erano niente che avesse a che fare con un desiderio di lui come persona. Però insomma, mi era rimasto in testa, eccome. Ora me ne ero proprio liberata ed era, mi era chiaro, come quando ti passa il mal di testa: ti senti beato. Ora pensavo solo che mi aspettava una serata con Lapo, e che lo amo, e che era di lui che avevo tanta voglia. Ma lo capisci: uno che mi legge dentro, che è concentrato su di me… l’aveva capito che avevo qualcosa stamattina… è corso a prendermi… io non lo so come andava a finire se lui era andato tranquillo in palestra… se ne tornava a casa e non mi trovava, ecco cosa sarebbe successo … lo perdevo per sempre, ecco…
Comunque, mi sono risistemata perbenino, volevo essere fresca come una rosa per lui. Le mutandine – e ride – quelle le ho dovute togliere… erano un tale disastro – ancora risate, probabilmente provenienti anche dall’altra parte-.
Deve aver rimesso il vivavoce, probabilmente si sta ancora detergendo là sotto…
” M. cavolo che giornata Ele. Certo, se proprio tieni a Lapo hai fatto proprio la cosa giusta –

lo so, non gli sono mai andato a genio, forse è gelosa di me…

certo…. le occasioni non si ripetono ed una bella scopata persa è persa per sempre…. però quel bel manzo si è proprio comportato da stronzo… trattarti come una puttana, gran pezzo di merda!

” E. non ci voglio pensare più a quello e a quei suoi amici del mare…. che cazzo c’entravano poi loro? Mah, lasciamo stare. Comunque poi finalmente è arrivato Lapo… ero così contenta che me lo sono subito sbaciucchiato…. e mentre lo facevo ho pensato “cazzo… mi ha appena limonato uno che stava fumando!”

” M. Dai! E lui se ne è accorto! E se si accorgeva che non ce le avevi addosso??

” E. – che ride e adesso parla con concitatazione – aspetta marti, una cosa per volta. Per fortuna l’alcol alla liquirizia aveva lasciato una bell’impronta, così lui ha sentito quella. In un milionesimo di secondo mi è venuta in mente la situazione di ieri (quando sono passata dal Commercia), che era credibile, oltre che vera (compresa la biondina troia che lui ha ben presente, perché quando la vediamo al bar gli guarda le tette senza ritegno e io lo cazzio). Poi, un po’ per stordirlo e un po’ perché mi eccitava un sacco farlo, gli ho portato una mano sulla mia passera scoperta e gli ho sventolato le mutandine davanti al naso, dicendogli che mi ero ridotta così pensando a lui…

” M. cazzo ele, ma sei una super troia!

” E. ma no marti, sono solo una normale donna: non è difficile rigirarsi un ragazzo…. basta fargli sentire l’odore delle mutandine bagnate e ti passano qualunque cosa!!!

Ridono ancora alla grande…

” E. comunque adesso fammi andare dentro: ho da accudire il mio uomo… e poi mi sa tanto che prima di dormire me lo rimetto sotto…….

Sono rientrato in casa, mi ero un po’ ripreso ed oramai di cose ne avevo sentite anche troppe. Mi sono seduto sul bordo del letto. La mia mente girava a mille… forse un po’ ero in una specie di stato di shock. Sentivo Ele che trafficava in soggiorno… mi pare che canticchiasse. Sentivo di aver bisogno di tempo per rimettere a posto le idee, ed i sentimenti. Sapevo di aver rischiato di finire lì la mia storia d’amore più importante, la mia storia con lei. Se avessi ascoltato solo la prima parte della sua telefonata, come avrei più potuto crederle anche se lei poi, messa alle strette, mi avesse detto il resto? Non le avrei creduto. Ma cazzo….. ele al mare mi ha tradito, ha scopato con quel tizio… e…. puttana dell’Eva… “nel culo….. la prima volta che lo facevo con lapo…..”…… mi gira la testa a pensarci…. se l’è fatto mettere nel culo da quel bastardo…. oggi siamo andati lisci come l’olio, non perché sono stato bravo io…. era lei ad essere brava, era lei l’esperta!!!! Ho le mani nei capelli adesso, la rabbia mi fa tremare tutto. Faccio uno sforzo per calmarmi… dai forza… è successo una volta… si è pentita… oggi l’ha mandato a cagare…. potrebbe succedere anche anche a me un domani… una gran figa si fissa di scoparmi ed io cedo…. può succedere… è passato… lei mi ama e stiamo da favola insieme….

Lei si è affacciata in camera e mi ha visto seduto sul letto,la testa tra le mani. Probabilmente mi ha chiamato e io non l’ho sentita… preso come sono dietro i miei tormentati stati d’animo. Si avvicina, mi si inginocchia davanti, mi prende le mani e le scosta dal mio volto.

“Amore cosa hai?” il suo tono di voce è basso, forse tremolante, lascia trasparire un po’ di preoccupazione. Alzo lo sguardo e lei vede i miei occhi lucidi, forse rossi, come quelli di chi ha pianto. Io invece vedo i suoi, spalancati, interrogativi, adesso languidi, liquidi, con quell’azzurro intenso e… mi sento sciogliere, scaldare dentro, la pelle d’oca…. e l’uccello duro come il ferro!

Ho già deciso mentre ci pensavo… non c’è niente che possa dirle, niente che possa chiederle… sarebbe assurdo perderla quando forse non ce ne è motivo e comunque non ho scelta: sono innamorato perso e pensarla scopata da un altro… mi eccita troppo!

Parlo, con un filo di voce mi pare, come uno che si è appena svegliato:

“ Niente amore…. sono solo molto felice… di stare con te… e voglio che duri per sempre!”

Gli occhi di lei si fanno ancora più liquidi, mi guarda per un po’ con un sorriso che si apre piano piano, poi mi sale a cavalcioni sulle ginocchia, mi prende la faccia con le mani e mi bacia. Che bacio, lungo, caldo, come a volersi mangiare, come a dire diventiamo una sola cosa, annnulliamo il resto del mondo e tutte le pulsioni che ci allontanano. Con le mani attaccate al mio volto sposta il bacino sopra il mio e…. lo sente… cavolo se lo sente, duro come il ferro. Si stacca un po’ dal mio volto e mi guarda, con sguardo di piacevole sorp
resa, pieno di malizia. Ancora una volta si tormenta con i denti il labbro inferiore, mentre si struscia la fica scoperta sul sottile strato di spugna che la separa dal mio desiderio.

E – amore… l’abbiamo fatto sarà neanche mezz’ora….. mmmmm

chiude gli occhi, rovescia la testa e mugola. Ci baciamo ancora.

Gli faccio alzare le braccia e gli s
filo a maglietta.

E. ” C’è la cena in tavola! – protesta debolmente lei, mentre struscia sempre più forte il bacino contro il mio.

” Voglio subito il dolce! Gli sussurro io, vado dietro con la schiena,a distendermi sul letto, mentre con le mani la prendo per i fianchi e la faccio venire avanti sopra il mio corpo, avanti, avanti, sino a che il suo ventre è davanti alla mia bocca.

E. ” ma anche io ho fame! Protesta ancora lei, ma già sta mugolando perchè, là sotto, sto leccando, baciando, succhiando.

Mi tiene la testa sollevata con le mani, spingendola verso il suo centro pulsante. Poi, ruota un po’ il busto e, con una mano, mi apre l’asciugamano. Lui svetta prepotente, finalmente libero dalla costrizione. Lo vedo mentre lavoro tra le sue gambe, lei che lo prende in mano,lo trastulla, lo scappella. Io intanto mi concentro sul suo buchetto, così saporito e gustoso che me lo fa diventare ancora più duro. Lei lo sente… come sente il mio dito medio che le entra dietro. Sobbalza, un po’ lo stringe… probabilmente le fa un po’ male…. Mi scruta con gli occhi, mi vuol fare felice e cerca di capire cosa voglio. IO, che l’ho già deciso in effetti, le spingo piano i fianchi in avanti così mi sfilo da sotto di lei che rimane carponi sul materasso, le ginocchia distanti e le mani sulla testata del letto.

Le sono già dietro, le pastrugno le tette, la tiro su verso di me, le faccio girare la testa, ci baciamo, il mio cazzo duro che struscia nel solco del suo sedere. Con una mano adesso la spingo lieve sulla schiena, così che il suo viso piegato di lato finisce sul cuscino. Con l’altra mano me lo prendo e lo guido, strusciando la cappella sulla sua fica fradicia (della mia saliva e dei suoi umori). Lo infilo anche dentro, appena appena…. lo voglio solo bagnare per bene. Lei ha capito benissimo e non si tira indietro, anzi si porta le mani sulle chiappe e le allarga generosamente. Il buchetto è più aperto di prima adesso, rosso rosso ai bordi. Lo appoggio, spingo….. in un attimo le sono dentro. Lei all’inizio è tesissima, evidentemente dolorante. Ma io non mi fermo, ne ho voglia, lo desidero, voglio che lei sia ancora del tutto mia, senza riserve. Quella pena che lei sta provando se la merita.. lo so io.. lo sa anche lei che lo accetta e , piano piano, prende a goderne in un inarrestabile crescendo che, dopo un tempo che non saprei quantificare con esattezza, ci lascia totalmente esausti, appagati…. innamorati.

7. lapo. La situazione precipita ed i nodi…vengono al pettine.

Ancora una settimana tranquilla, con la speranza che tutto possa essere dimenticato. Ma il giovedi rientro a casa e trovo eleonora, seduta sul letto, che piange. E’ vestita di tutto punto, come se dovesse uscire per andare a ballare. Il trucco è completamente sfatto dalle lacrime. Preoccupato, la abbraccio e la interrogo. Lei mi si butta al collo e dice “Amore, amore, abbiamo un problema, un problema grosso, mi dispiace”. Spiegami, le chiedo, troveremo una soluzione. “No, – dice lei – non c’è una soluzione, ti ho detto una bugia, mi odierai, non mi vorrai più bene!” Con le braccia al mio collo continua a singhiozzare. Adesso sono preoccupato veramente ed insisto che mi spieghi. Alla fine, senza guardarmi in faccia, lo dice: “In vacanza… sono stata a letto con quel francese, con Patrick!” Ora… io dentro di me lo avevo sempre saputo e, forse la avevo già perdonata… era stata una situazione particolare… magari un domani poteva succedere a me di tradirla… ma cazzo, sentirselo dire, così, quando neanche ci pensavo più…. rimango di sasso, le mani in grembo, la testa bassa. Lei continua a stringersi al mio collo, a piangere, a chiedere perdono. Mi stacco da lei e mi chiuso in bagno. Seduto sul vater, la sento che continua a disperarsi. Mi risciacquo la faccia, esco. Le dico che me lo ero sempre immaginato che fosse successo qualcosa, ma che volevo credere non fosse vero… che sono molto deluso da lei, che soffrirò molto per questa cosa. Poi le chiedo perché me lo dica solo adesso. Lei, singhiozzando, mi spiega che la mattina si sono fatti vivi Thierry e Claire, prima per telefono chiedendole di raggiungerli in un albergo per “divertirsi un po insieme”, poi, siccome lei non li voleva incontrare, si son presentati all’uscita dal lavoro. Gli hanno mostrato sul cellulare un pezzetto di un filmato di lei a letto con Patrick… gli hanno detto che lo mettevano sui social se non andava da loro. Se stava con loro un’oretta, cancellavano tutto. Lei aveva avuto paura e aveva pensato di andarci, si era preparata, ma poi aveva capito che era una cazzata, che me lo doveva dire… così mi aveva aspettato. Io gli ho detto che aveva fatto bene, che non si può certo accettare un ricatto, altrimenti poi ti filmati te ne fanno due. Gli ho detto che adesso lei era in grossi guai e che io, che la amo, l’avrei per prima cosa aiutata ad uscirne. Poi, avrei deciso se stare ancora con lei. Mi son fatto dire dove la spettavano e gli ho intimato di non uscire di casa sino al mio ritorno. Mentre uscivo leii, sempre piangendo, mi ha chiamato e mi ha detto “lì, a letto, con noi c’erano anche Claire e Thierry” Ah! – ho detto io, e sono uscito mentre lei continuava a chiedere perdono.

Li faccio chiamare dal portiere. Arriva Claire e dice “guarda chi c’è, il cornutello. Dove è la tua fidanzatina?” Thierry gli dice di stare zitta e mi dice “Ciao Lapo, aspettavamo Eleonora per sistemare una faccenda. Chiamala, dille di venire, altrimenti finisce male; invece, se non fate storie, c’è da guadagnarci per tutti!” Mi trattengo a stento dal mettergli le mani addosso. Gli dico che chiamo la polizia e che parleranno con loro; Eleonora li denuncerà per violenza sessuale.. e si vedrà chi è nei guai.
Capiscono che non è aria, che abbiamo mangiato la foglia e che non sarà semplice ottenere quello che vogliono. Thierry mi ammolla uno spintone e mi fa cadere su un divano, poi se ne va imprecando; Claire, più malefica (e stupida) mi mette in mano un bigliettino e mi dice “guarda un po’ quanto sei cornuto, e fatti un po’ di seghe, stronzo”. Si tratta di un link di un sito web e di un codice di 6 cifre. Mi fermo all’ufficio che è di strada e che a quell’ora è vuoto. Febbrilmente digito l’indirizzo. Si tratta di un sito di camgirl, piuttosto piccolo e curato, pare. Come indicato da Claire vado nella sezione “filmati hot selling”.
Ci sono delle finestrelle con una chiavetta sopra, sotto c’è scritto, cliccabile, il titolo di ogni filmato. Mi si annebbiano gli occhi: il titolo di uno è “Prima volta nel culo e prima doppia di Eleonora”

meccanicamente, clicco su “contenuto”.

8. Vedere con i propri occhi. La presentazione di Claire

Di certo il video di introduzione durava 6 minuti…. come si vedeva dalla barra di scorrimento. Di certo, si capiva subito, era fatto per vendere il filmato principale… a 1.000 crediti (?).

Claire era seduta su un divano rosso, di quelli abbastanza rigidi e sostenuti. Vestiva un abitino con spalline , corto. Le gambe abbronzate incrociate, le mani in grembo. L’abito la fasciava e si capiva che non aveva reggiseno. Ai piedi sandali con tacco alto.

“Ciao Tesori e porcellini” esordiva. La sua voce un po’ rauca esalta, nella registrazione, la sua sensualità, non c’è dubbio.
“Oggi vi racconto il magnifico finale delle nostre vacanze al mare. Mi avete già vista scopare con Thierry nella spiaggia nudisti. Non so voi, ma io con tutte quelle coppie arrapate che ci guardavano, me la son proprio goduta..” e sorride ammiccante. Poi mi avete vista alle prese con la ragazza di Tony, quella volta che lui era dovuto andare a portare la mamma in ospedale. Povera mammina….” ride lei e lascia correre la lingua sulle labbra “ ma come era buona quella passerina, mmmmmmm “ accavalla appena le gambe, abbastanza da metterci dentro la mano e strusciarsela sulla fica. Poi riprende la posizione di prima….. “lei era un po’ imbranata in fatto di farmi godere, era la prima volta che assaggiava il miele di un’altra……ma così dolce quando godeva, la troietta! il povero Thierry ci ha ripreso e lo ha avuto duro per tutto il tempo, poveretto… ma poi quando glielo abbiamo ciucciato insieme, non la finiva più di schizzarci. Ci ha ricoperte !!!!!!!” e si succhia le dita mentre entrano ed escono dalle sue labbra. “Comunque l’avete visto anche voi questo, e spero vi sia piaciuto, ma direi proprio di si… almeno ai 98 che l’anno scaricato… porcelloni!!!!.

La fidanzata di Tony…. si, me la ricordavo, l’olandesina che mi ha fattoil filo…. l’avrei mangiata a morsi…. ma adesso, che pena mi faceva il saperla guardata da un mare di porci (o forse no… non mi stava forse venendo duro nei pantaloni?).
“ Ma mi dovete credere se ve lo dico (lo sapete che porcellina buongustaia sono….) con queste esperienze che abbiamo condiviso con voi avremmo potuto dire di aver passato una vacanza caruccia si, ma niente di speciale in fondo. Poi, la sorpresa che finale che è stata inaspettata, sudata e sconvolgente per la prestazione della nostra amichetta protagonista. Vi dirò, l’avevo addocchiata subito questa Eleonora (CAZZO!!! mi si ferma il cuore per un momento…. addirittura il suo vero nome…), bella, solare, con la pelle di pesca, l’alito di fiori di arancio” ridacchia…. “e con quello che interessa a voi amici porcellini: una terza strepitosa, di quelle con i capezzoli rosa che guardano verso l’alto… mmmmmm” e si lecca ancora le labbra. Vita sottile, fianchi un po’ più larghi e belle gambe affusolate ed abbronzate…. come le mie” e si accarezza una coscia, mentre distende la gamba. “Che culetto ragazzi…. con gli shorts che aveva quando la ho consociuta…. era irresistibile” e qui appare una foto (CAZZO, CAZZO!!) che evidentemente gli hanno scattato appena arrivati. Inquadrata di spalle, i capelli sciolti sulle spalle, con in primo piano il suo culo fasciato dagli shorts che, dopo ore in macchina le erano entrati su, fin dentro l’anima. “Vi piace porcellini, vero? E la sapete la cosa più bella? Quel culetto era vergine vergine… si, l’ho immaginato quasi subito appena ho capito che la tipa che lo portava era una ragazza di quelle brave (porta su le manie le agita come dire “mammamia” ), educate, intelligenti, feeeedeli e….. “ sorride perfidamente e riprende, con voce più bassa, “ tanto tanto porcelline sotto”. Altra foto (SUPERCAZZO) un primo piano di Eleonora e Chiara, mezzo busto, che sorridono e fanno una mezza linguetta fuori, tra i denti (me la ricordo quella foto, fatta durante la prima cena).

“Beh, non importa stia ad anticiparvi che razza di passerina possa avere una ragazza come questa : perfetta (io stessa ho avuto cura di farvela trovare perfettamente depilata), con due labbra appena sporgenti, tutte da mordicchiare, e dentro quel rosa chiaro che,lo so, vi farà impazzire a tutti”. Ma la vedrete, non preoccupatevi.

Non potete immaginare quanto ho faticato per portarvela… tanto innamorata del ragazzo e tanto ingenua… Prima l’abbiamo fatta scaldare un po’ con i giochetti di società la sera (avreste dovuto vedere come si è arrapata quando ha visto fare una spagnola ad un bel cazzo, lì ad un metro dal suo nasino…), ma poi correva sempre a farsi scopare dal fidanzatino.. Allora io e Thierry, con la scusa del sovraffollamento, ci siamo infilati in camera loro e ci siam messi a scopare. La ragazzina ha accolto la sfida e, visto che io mi stavo cavalcando il mio cazzo, ha inforcato il proprio ragazzo. Mmmm, ci hanno fatto proprio arrapare i due, bella coppietta, non c’è che dire… ma lei… lei era una spanna sopra di lui! Allora, mentre godevo, mi è venuta l’idea geniale: cazzo… qui ci vuole Patrick! Mi son detta… sai che scopata si fanno questi due… da restarci secchi a guardarli!! e magari gli diamo anche una mano… gli facciamo fare un po’ di cosette nuove alla bambina!

La mattina dopo gli ho pelato bene bene la micetta (e come si è bagnata mentre gliela mantrugiavo tutta con la scusa di togliere tutti i peletti!!), gli ho fatto qualche bella foto e le ho mandate a Patrick. Tempo 10 minuti… eccolo che mi chiama.
Beh… voi che dite… gli sarann piaciute le foto?

Prima foto: primo piano di ele, le sue labbra carnose, i suoi occhi azzurri

Seconda foto: ele fa un bagher a pallavolo… le tette ben in vista che quasi escono dalle coppe del reggiseno.

Terza foto: primo piano del culo di Ele, distesa sull’asciugamano… la mutandina a brasiliana gli entra tra le chiappe… da infarto.

“Ma il capolavoro è l’ultima cari”…. mentre la pelavo ben bene gli dicevo “scosta le labbra cara, vediamo se c’è qualche pelo nascosto…”

Quarta foto: ele è a pecorina, nuda, sul letto, testa appoggiata sul cuscino, con una mano da sotto sulla fica, si scosta le grandi labbra con le dita, il rosa della sua passerina in bella mostra…..

[ma CAZZO!!!! ele ha ballato tutta la sera, senza mutandine per di più, con uno che aveva visto questa sua foto!!! cazzo!! che troia!!!! che troia!!!!!!]
Beh… cosa pensate che avrà detto Patrick?? “prepara tutto che salgo in macchina, ha detto… ce la facciamo subito stasera dopo due salti in disco!” Frena, frena, gli ho detto. Gli ho spiegato che era con il ragazzo e che stasera se la poteva lavorare, magari un pompino o una sveltina nel parcheggio della disco… ma il piatto forte era per l’indomani, quando avremmo sistemato il fidanzatino e ce la saremmo fatta come si deve… bocca, fica e …. culo!!

Detto fatto, a Patrick non si resiste, lo sapete… la sera stessa gli ha frugato tra le gambe e gli ha messo la lingua in bocca e l’ha cotta a puntino per il giorno dopo.

La mattina li portiamo lontano e con la scusa di farle provare le moto d’acqua, molliamo l’apprendista cornuto sotto l’ombrellone e ce ne torniamo al villaggio. Gli amici avevano preparato tutte le attrezzature per voi…. Era tutto organizzato ed anche lei era arrapata come una matta… ma quando siamo arrivati… “e mi sono pentita…. e non gli posso fare questo…e lo voglio chiamare… e che palle figliolina gli ho detto…sei giovane… hai qui un fusto incredibile che ti si vuole fare… hai la fichetta fradicia che si vede la macchia sul costume (giuro che era cosi’ ragazzi!!!)… ma goditi la vita cazzo… Insomma, l’ho convinta a tranquillizzare il fidanzato, a cambiarsi ed a venire in camere che si beveva una cosa tutti assieme…. senza impegno. E’ entrata nel bagno della camera, noi in camera gia belli docciati ad aspettarla. Su cosa mettersi su non aveva molta scelta… le avevo lasciato io appoggiati bagno: perizoma e reggiseno di pizzo con ferretti ed un babydoll semplice, a coprire un 5 cm sotto il culo, di raso nero, fascia di pizzo sopra e fascia di pizzo sotto. Lei da dentro mi chiama “Claire, mi passi i jeans, li ho nel primo cassetto, la maglietta quella bianca nel secondo cassetto…”. E io gli rispondo “Eleonora non rompere… metti quello che trovi lì che è un mio regalo per te e voglio vedere come ti sta, cazzo, con quello che ho speso…. e poi vai a prenderti quello che ti pare”. Dopo un po dice “va bene, ti faccio vedere, ma poi mi cambio ed andiamo in piscina”. Ok, gli dico io, esci pure da là dentro, ci sono solo io. Alla fine Eleonora esce fuori… tutta impacchettata e pronta per voi…. e si va in scena!!!

Allora porcellini miei, che ne dite… ve la volete fare anche voi questa bella italiana?

Dissolvenza.

Sono lì come un idiota… lo sguardo sullo spazio lampeggiante dove inserire il codice di accesso… una nausea che se non avessi già vomitato lo farei ed, ovviamente, il cazzo duro nei pantaloni. Come in tranches inserisco il codice che mi permette di accedere alla visione del filmato nel quale vedrò la persona che amo fare sesso con altre persone e, di certo, goderne…. Penso “non posso farlo, non posso umiliarmi a questo punto… devo andare alla polizia, consegnare il materiale, salvare Ele, e che ci pensino loro… poi andarmene lontano, magari dal mio cugino che abita a Roma… magari in un bordello in Svizzera, insomma ovunque ma non qui davanti all’inferno”. Ma premo invio, e l’incubo di mesi e mesi di pensieri, angosce, gelosie, paure.. desideri… si materializza davanti a me!

8. Lapo. Vedere con i propri occhi…. dentro l’abisso.

Ottima qualità di immagine ed audio. Le telecamere, si capirà presto, sono più di una una ed anche i microfoni, ce ne devono essere diversi nascosti in giro. Qualcuno opera in remoto, perché si vedranno cambiare le inquadrature e funzionare gli zoom, di tanto in tanto. Insomma, una sala registrazione camuffata dentro una camera normale. Eleonora apre la porta e si affaccia; Claire, sui tacchi alti, vestita solo con un body di pizzo nero, molto molto sgambato e due belle coppe separate da una profonda scollatura, è davanti alla porta, le dice “quanto sei bella”, la prende per la mano e la porta dentro la camera. Come è bella, sexy e sensuale nella sua semplicità, due seni che si intravedono prosperosi e sodi, due bella gambe affusolate ed abbronzate.. e la sua bocca da favola.. Lei subito vede i due uomini e rimane un po’ bloccata. Tutti e due hanno un asciugamano, piuttosto stretto fasciato attorno alla vita, giusto a coprire l’inguine. Thierry seduto sul divano, sorseggia da un bicchiere, le gambe accavallate ed un braccio sulla spalliera. Patrick è in piedi, appoggiato all’armadio con la spalla, un bicchiere in mano. Che fisico scultoreo, che addominali sto Patrick. “Grazie Claire, il completo è molto carino… ma ora mi vorrei proprio cambiare se non vi dispiace. Claire la spinge verso di lui “versagli qualcosa da bere a questa bellezza Patrick”. Lui le prende la mano e la porta verso il tavolino lì accanto, dove ci sono bicchieri e bottiglie. Le versa del cognac, mentre la riempie di complimenti. Lei sorride, lo ringrazia e non la finisce di scusarsi “mi dispiace Patrick, sei molto gentile e mi piaci parecchio, ma adesso, qui, non me la sento”. Lui la rassicura, non preoccuparti, non ci son problemi, sediamoci un attimo, beviamo sta cosa e poi andiamo al mare a fare il bagno”. Le mostra il divano, che si è liberato, perché nel frattempo Thierry e Claire si sono seduti in fondo al letto, davanti al divano, e si stanno baciando. Lui sprofonda nel divano per primo, le ginocchia discoste tra loro, mentre lei si siede appena sul largo bracciolo, le cosce strette e le braccia in grembo. Ad un metro di distanza da loro, Therry ha abbassato le spalline del body di Claire, la sta baciando sul collo e gli succhia le tette, ora una, ora l’altra. Lei geme, in maniera evidente ma non teatrale. Lascia che l’uomo le sfili il body dai piedi, restando nuda, la passera depilata in bella vista. Mette un piede sul letto, così lui si mette in ginocchio e la va a leccare., tenendola per le chiappe. Eleonora è tutta rossa, a bocca aperta, in un evidente misto di imbarazzo ed eccitazione. “Ehi, hai visto come sono eccitati questi due… ti piace?” dice lui. Lei gli sorride “Si, certo, Claire è così bella, sono molto eccitanti”. Lui le accarezza le ginocchia e la coscia con la mano. “Io mi sto eccitando parecchio” dice ancora lui. Intanto adesso è Claire che si è messa in ginocchio e, tolto l’asciugamano a Tierry, gli sta leccando e succhiando il cazzo in tiro. Si sentono bene i gorgogli, i risucchi, gli schiocchi di quanto, succhiando forte, se lo fa uscire di botto.
“Bello vero il cazzo del mio amico…. il tuo ragazzo ce l’ha così?” gli chiede Patrick mentre le sta carezzando l’interno delle cosce

(gliele ha fatte allargare un po’ adesso).
Lei sorride e dice “si, ce lo ha bello anche lui, più o meno ce l’ha così” . “Io invece”, continua lui mentre con la mano libera si sta massaggiando il vistoso pacco sotto l’asciugamano “ce l’ho più lungo e più grosso!” lei ride più apertamente ora, e già da un po’ si sta tormentando le labbra con i denti “si, l’ho sentito ieri sera, mentre ballavamo, ce l’avevi duro duro, una vera banana sotto i pantaloni!!”. “Beh… allora bisogna che tu lo veda ora!” e si apre l’asciugamano, con il suo palo di carne che subito svetta libero, lungo e grosso come ha detto lui, la cappella scoperta e rossa. E’ perfettamente depilato ed anche le palle sode e dure sono del tutto lisce. Insomma, un gran bel cazzo, di diversi cm più lungo del mio. Eleonora lo guarda fisso, su questo non ci sono dubbi, un primo piano zummato evidenzia come i sui denti stanno tormentando le sue labbra carnose, le sue guance rosse, il petto che si solleva per un respiro affannoso.
“Vieni a provarlo!” gli dice lui, gli prende le mani e la tira a sé. Lei ruota su se stessa, il ginocchio interno finisce sul divano, mentre con l’altro va oltre le gambe di lui: adesso gli è salita a cavalcioni sulle ginocchia. Le mani di ele sono sul petto di lui. Si baciano con passione, per un tempo che mi sembra infinito. Nel frattempo i due dietro stanno rumorosamente scopando sul letto. Lui gli sfila il baby doll, le bacia a lungo collo e spalle, poi gli abbassa il reggiseno e gli tormenta a lungo i seni, con lei che geme e strilla per i morsi che lui le da sui capezzoli. Sganciato il reggiseno è un attimo sfilarle il perizoma e passarlo sotto le ginocchia… adesso Eleonora è completamente nuda, sulle ginocchia di un uomo estremamente dotato ed eccitato, che le sta sfregando l’asta nel mezzo del solco della passera. Lei sente e gode di quel contatto, e va a cercarlo, muovendo il bacino avanti e indietro, in una specie di finta scopata che risulta estremamente eccitante a vedersi.
Si ha proprio l’impressione che lei vorrebbe arrivare all’orgasmo già in questa maniera… tanto deve essere eccitata… ma lui le fa capire che gradisce essere baciato… laggiù. Lei si mette in ginocchio al suo lato e, senza esitare, lo va a leccare. Ci deve essere una telecamera davanti al divano, in fondo al letto: si vede il primo piano di ele che con la mano tiene quell’asta, la lecca tutta, dalle palle alla cappella, poi la prende in bocca, con fatica, allargando al massimo le mascelle. Lo lecca, lo succhia e gli lancia occhiate da sotto. Sull’asta le entrano tutte e due le mani, la cappella scoperta dal prepuzio, che lei prende in bocca, giusta giusta o poco più, come fosse un grosso gelato da succhiare, ma lui non è del tutto soddisfatto: gli appoggia la mano aperta sulla testa e comincia a spingerla, delicatamente ma in maniera ferma. Le labbra si tendono ed il membro grosso e lucido entra ogni volta di più nella bocca di eleonora, che strizza gli occhi e probabilmente si sforza per reprimere i conati di vomito provocati dal pezzo di carne che le deve premere sulle tonsille. Appena può lo succhia fino a farlo uscire con uno schiocco dalla bocca, poi saettando con la lingua lecca e succhia la cappella, sino a che lui torna a fare pressione sulla sua nuca, ed allora deve nuovamente aprire le mascelle a dismsisura ed accogliere quel cazzo fradicio di saliva. Vedere le sue labbra che si tendono a ventosa intorno a quel tarallo di carne lucido… è terribilmente sensuale ed eccitante. Stavolta lui solleva pure il bacino e le arriva proprio giù per la gola. Lei diventa tutta rossa e tossisce tentando di staccarsi, gli occhi che lacrimano, la saliva che sbrodola abbondante dai lati della bocca. Lui le fotte un po’ la bocca, facendo su e giù col bacino, in una scena che senza dubbio mi sarebbe sembrata forte anche con una perfetta sconosciuta…. ma è la mia ragazza… cazzo!!!!!!! quasi sono io a vomitare adesso… ma non riesco a fermare quel video, quella tortura terribile alla quale mi sto sottoponendo. Finalmente lascia che lei torni a respirare, tenendole però sempre la cappella sulle labbra.
Con una mano va a frugarle tra le gambe (lei in pratica è a pecorina sul divano, di traverso ripetto a lui, dunque la sua fica è a portata della sua mano).
“ma sei fradicia tesoro!” esclama con divertita e perversa sorpresa. “Cazzo Claire, vieni a sentire come è eccitata questa ragazza, che voglia ne ha!” Claire si appoggia a sedere sul bracciolo della poltrona, proprio dietro a Ele, che nel frattempo ha di nuovo l’attrezzo di Patrick in gola ed emette indescrivibili gemiti, gorgoglii, lamenti. Claire le accarezza la schiena,il culo, le cosce; poi , con il palmo della mano in su, la tasta fra le gambe “Uhhhh -esclama- questa fica è fradicia, viscosa, bollente… fantastica!” Si porta le dita alla bocca e le succhia, facendo sguardi da porca verso la telecamera. “Te la vuoi leccare adesso?” chiede ansimante Patrick, sul quale evidentemente il lavoro di Ele sta dando i primi evidenti effetti. “mmmm… direi di no, adesso bisogna farla scopare questa povera ragazza… con la voglia che ne ha!!” grasse risate dei tre.

La fanno tirar su, la bocca contornata dalla propria saliva, lo sguardo stravolto. Patrick solleva il bacino facendo svettare il cazzo dritto gonfio e lucido, a mò di invito. “metti il preservativo, senza non mi scopi!” gli intima lei, che evidentemente non è incapace di intendere e di volere… anzi, ne è evidentemente pienamente capace. Un istante e claire passa il condom aperto a Patrich, che lo mette. Ele adesso non ha bisogno di altri inviti o spiegazioni: gli risale a cavalcioni, porta il busto in avanti con la fica quasi sul petto dell’uomo, con la mano guida quell’asta di carne all’ingresso della sua passera e….. comincia a farlo entrare, abbassando il bacino. L’inquadratura è proprio frontale e ravvicinata, su quel culo che si abbassa e si alza, su quel pezzo di carne che entra ogni volta più in profondità dentro all’intimità della mia ragazza. L’inquadratura a momenti passa dall’altro lato (probabilmente da un mobile dietro al divano) Appoggiata con le mani sui pettorali dell’uomo Eleonora ondeggia, i capelli sciolti sulle spalle, il viso rosso, le labbra vermiglie, l’espressione ora sofferente, ora estasiata, ora gli occhi chiusi e le labbra strette come a covare un piacere profondo, ora gli occhi sgranati e la bocca spalancata come a riprendere fiato mentre una spada la trafigge… insomma… non la avevo mai vista così bella e sensuale come in quel momento! Claire si inginocchia dietro di lei, le accarezza il culo ed a tratti la sua testa sparisce lì in mezzo. Le riprese frontali ne mostrano la lingua che scorre sull’asta di Patrick, sui coglioni gonfi e poi sul buchetto di Ele, che mugola ancora più forte, evidentemente è piacevolmente sconvolta da questa nuova sensazione . Thierry invece è andato dietro al divano, ha preso una mano di ele e se la è messa sul cazzo, sempre in tiro. Mentre spinge in avanti il bacino, le mette una mano dietro la nuca e la tira a se, con lei che, sempre con il grosso cazzo di Patrick nell’utero, si trova schiacciata contro il suo petto, con il cazzo duro di Thierry che entra ed esce dalla sua bocca aperta. Tutti e tre sono concentrati su di lei… che gradisce le attenzioni e ne gode pienamente… lo si capisce dalle vibrazioni di tutto il suo corpo, dalle sue movenze, dalle sue espressioni facciali, dai suoi gemiti, che sono sempre più forti e profondi. Non so per quanti minuti abbia danzato su quel cazzo, succhiato l’altro e sentito la lingua di Claire rovistare tra le sue gambe. Ad un certo punto, si vede proprio (o forse pare chiaro a me che sino al giorno prima era quello che stava dentro di lei…. mio Dio!!!) che l’orgasmo la sta prendendo, le sta esplodendo da dentro come una marea inarrestabile. Si libera della mano di Thierry, porta le mani sul petto di Patrick e la bocca di fronte a quella di lui che, noncurante del fatto che sia piena degli umori fuoriusciti dal cazzo dell’amico, la bacia con impeto, le lingue che si intrecciano e si risucchiano. A Ele piace, lo so bene, lasciarsi salire l’orgasmo mentre bacia il suo uomo…..
Gode! Come un’amazzone impazzita si agita sul bacino dell’uomo, ora la testa buttata all’indietro, ora il volto nell’invaso del suo collo, con i denti che si indovinano affondare nella carne di lui. La contrazione dei suoi muscoli pelvici attorno al cazzone su cui fa perno sono evidenti, come è evidente e … fantasticamente terribile… la crema bianca che le fuoriesce dalla fica spanata, andando a depositarsi, collosa, alla base dell’asta, subito sopra alle palle. Per lunghi momenti geme, a tratti strilla. Adesso, ancora infilzata sul cazzo duro (pare che lui non sia venuto….) con l’aria beata, il corpo ancora scosso da fremiti, torna a baciarlo, con passione. Claire infila la faccia sotto la coppia e va a raccogliere con la lingua tutta quella crema bianca . Sa bene come mettersi a favore di inquadratura, dunque si vede benissimo la linguetta che raccoglie il nettare e se lo sparge sulle labbra. Si inginocchia sul divano, prende con le mani la testa di Ele e gira la sua bocca a proprio favore… la bacia, penetrandola subito con la lingua e spargendo sulle sue labbra quanto raccolto. Ele spalanca gli occhi sorpresa, ma non si oppone al bacio, anzi lo asseconda… lo gusta direi. Claire, soddisfatta, riporta la bocca di Ele su quella di Patrick “assaggia quanto è buona questa italiana!, poi si dedica a baciare prima ed a spompinare subito dopo Thierry, che si è seduto sul bracciolo. Ele si rilassa e si gode la limonata con Patrick, che sta ancora ben piantato dentro di lei… mentre l’uccello di Thierry è già bello tosto e pronto all’uso. Claire, mentre lo smanetta con la destra, si gira verso eleonora e le dice “ ora Thierry te lo mette nel culo bella, ti incula, ti svergina questo culetto così stretto che ci entrano appena le mie dita!!!” Lei pare volersi ribellare, ma i piccoli movimenti che lei e Patrick fanno assieme con il bacino parlano chiaro: è ancora impegnata a godersi un piacere che non può lasciare….

Compare claire con il tubetto del lubrificante; inginocchiata dietro ele le lecca il buchetto e lo penetra con le dita impregnate di gel. Due dita entrano tranquillamente, e le smorfie del volto di ele non sono di dolore, casomai di eccitazione e paura per una cosa che sta per accadere, che io e lei insieme non siamo stati capaci di provare sino in fondo, troppo inesperti, troppo innamorati… forse.

Thierry è già dietro di lei, il cazzo duro e teso guantato con il condom, appoggia le ginocchia sul bordo della seduta, con una mano sulla schiena spinge giù il busto di ele, in modo che il suo bel viso ed i suoi capelli neri vadano sulla spalla di Patrick. Il buchetto adesso è ben in vista con le mani di Patrick che allargano le chiappe. Lo appoggia… spinge… lei vorrebbe scappare in avanti ma è bloccata tra quei due corpi maschili muscolosi e prepotenti.. strilla “no! No! Mi fai male! Mi fai male… Smetti!” Le urla sono così forti che, non ci sono dubbi, in mezzo campeggio l’avranno capito tutti cosa stava succedendo là dentro… e che risate si saranno fatti poi vedendomi rientrare!!! Claire porta il viso accanto al suo, le accarezza la testa, la rassicura e la incita “non fare resistenza, rilassati, il dolore passa subito… ecco, così’, ora fai come ti ho spiegato, spingi, come per fare la cacca, forza, ancora un po’..”. La cappella comincia ad allargare lo sfintere ed a penetrarle nel culo… un po’ di più ad ogni spinta, fino a che con una più forte delle altre va a sbattere con le palle sulle sue chiappe. Lei ancora strilla di dolore… immediata l’inquadratura del suo viso che mostra le lacrime che le solcano una guancia. I due stanno un po’ fermi, le danno un attimo di tregua… poi iniziano a scoparla, in due, contemporaneamente. Adesso sono in quattro a gemere, ad ansimare, mentre si sentono chiari il rumore del bacino di Therry che sbatte sul culo di Eleonora e lo sciacquettio che il cazzone di patrick fa uscire dalla sua fica fradicia. Decine di secondi, anzi minuti di questa danza infernale per i miei occhi, ma evidentemente paradisiaca per Eleonora, che adesso, con la faccia rivolta al soffitto, sta chiaramente cominciando a provare piacere. “Dai, andiamo sul letto che si sta meglio!” dice Patrick, ma Claire ribatte subito “Mi dispiace bello, non c’è tempo… c’è il rischio che arrivi il cornuto… te la devi godere qui questa troia!” Un cenno di intesa con Thierry che stringe i fianchi di Ele e comincia a pomparla nel culo con più vigore, più forte, ancora più forte… Lei ha la bocca aperta e gli occhi chiusi, pare non ce la faccia a prendere aria a sufficienza “Che male , che male mi fai, cazzo…. ahhhhh…. che bello, che bello….. non ce la faccio più….. ahhhhh, mi fate morire…!!!”. Adesso lui la martella forte, con lei che urla proprio, un urlo strozzato, prolungato…. sembra veramente che stia per morire…. lui lo tira fuori, lo libera del condom e comincia a schizzarle copiosamente sulla schiena, sulle spalle, sui capelli, sulle chiappe infine. Si rovescia seduto sul divano, addosso a Claire che lo abbraccia e lo bacia “Bravo il mio sverginatore di culetti stretti!!!” dice.

Eleonora è piegata su Patrick, trema tutta. Lui la bacia e le sussurra parole che non sentiamo, probabilmente dolci. Poi cambia tono; le prende i capelli e la tira indietro “adesso devo venire anche io troietta, non ce la faccio più a stare qua sotto, con una cagna in calore che mi fradicia, mi graffia e mi morde ogni volta che gode… ora ti sfondo la fica!” tenendole le mani sotto i glutei la solleva e la mette distesa sul divano, le cosce spalancate, la fica aperta in bella vista. Va sopra di lei e la penetra senza riguardi, strappandole ancora un urlo secco. La scopa a lungo, per un tempo che mi sembra eterno, ora piano ed in profondità con le sue caviglie sulle spalle, ora forte tenendole le chiappe sollevate con le mani, con il cazzone che entra a fondo dentro il suo corpo, strappandole strilla di dolore e di piacere. La martella, la martella, con il cazzo che, in prossimità dell’orgasmo, sta probabilmente diventando duro come il marmo; lei non ha più fiato per urlare, geme a bocca spalancata, gode ancora… probabilmente. Si sfila da lei, toglie il condom mentre le mette il cazzo davanti alla faccia, una mano dietro la testa ad impedirle di indietreggiare. Schizza una marea di sperma, sui capelli neri di Ele, sui suoi occhi azzurri che lei riesce appena a chiudere in tempo, sulle sue labbra serrate… l’ultimo lo lascia colare sul bel seno bianco della mia ragazza. Lui le lascia la testa e si tira su, con aria soddisfatta di chi sa di aver fatto una grande prestazione; ride con gli altri due, si scambiano il cinque con le mani, Claire lo bacia a schiocco. Ele è rimasta lì immobile; si capisce che il finale le ha fatto male, che gli schizzi che l’hanno colpita in faccia l’hanno offesa. Ma allo stesso tempo il suo corpo, che ancora vibra, parla di tutto il godimento che ha provato nell’ultima ora.

Claire va a baciarla ed a leccare un po’ della sborra che dal naso le cola sulle labbra. “Sei stata fantastica Eleonora… assolutamente fantastica… la migliore doppia che abbiamo mai fatto!!” Si gira verso la telecamera… manda un bacio…
dissolvenza.

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