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OrgiaRacconti EroticiTradimento

Intrecci pericolosi

By 14 Aprile 2024No Comments

“Mimmo vieni a prendere una birra con noi?”
La frase la pronuncio nello spogliatoio al termine della partita di calcetto.
Mimmo è l’ultimo acquisto della squadra di noi tutti compagni del liceo ormai ultra quarantenni. Lui ha poco più di 30 anni, lo ha portato uno dei nostri amici ed è veramente forte sia per età che per tecnica, un vero stantuffo percorre la fascia avanti ed indietro senza stancarsi mai.
E’ solo un po’ sbruffoncello e puntualmente la sua risposta è lì a dimostrarlo.
“No grazie ragazzi, ho appuntamento con una che ho conosciuto al centro commerciale vicino dove vado a mangiare nella pausa pranzo. Una zoccolona da paura. Ci siamo visti due volte finora, è sposata e non riesce a liberarsi spesso ed anche il tempo che ha è poco però in quelle due ore che ci vediamo non ho un attimo di respiro. Pensate che la prima volta che ci siamo per così dire visti, era una sera dopo cena, si è presentata con un vestito di stretch che la fasciava, autoreggenti e tacchi alti, senza mutande e senza reggiseno. Pronta all’uso. E’ salita in auto, pensavo di doverla corteggiare un po’ e non speravo di scoparmela subito la prima sera. Invece appena salita mi ha detto, in che motel andiamo. Poi senza batter ciglio ancora prima che rispondessi, mi ha messo la mano sulla patta, ha aperto la cerniera tirato fuori il cazzo ed ha iniziato a succhiarmelo. Meno male che ho i vetri oscurati”.
Lo spogliatoio esplode in un BUM.
“Lo so che è difficile da credere ma è proprio così”.
Finiamo di vestirci e ci avviamo verso la birreria mentre Mimmo ci saluta.
E’ sbruffone ma un po’ gli credo. Io, Claudio, la settimana prima ho conosciuto in ufficio una commerciale di una ditta con cui abbiamo rapporti. Mi ha folgorato, un fisico da urlo in un tailleur al ginocchio ed un po’ di tacco. Trucco leggero sui 30/35. Il prototipo della commerciale che ti fa vedere e non vedere restando però irreprensibile. E’ stata lei ad invitarmi per la sera stessa a “bere qualcosa”.
Con la scusa che dovevo tornare in ufficio perché l giorno successivo dovevo avere pronti dei documenti che avrei dovuto preparare con un paio di colleghi, la ho raggiunta in un piano bar appena fuori città.
Il tempo di bere qualcosa e lei diretta mi ha chiesto se mi andava di passare da lei per finire la serata. Avendo visto una fede al dito le ho chiesto del marito e lei mi ha detto che sono una coppia aperta e che il marito era fuori quella sera e che prima delle 2 non sarebbe tornato.
Una volta da lei già in ascensore ci siamo baciati e strofinati a dovere e poi una volta entrati spogliati con una foga che non ricordavo più. Con mia moglie scopiamo ma non più come una volta, molto meno e abbastanza monotonamente. Il culo me lo da una volta all’anno e me lo fa pesare dicendomi che non le piace ma che sapendo che mi fa impazzire me lo concede. Tenute sexy per uscire praticamente mai, eppure quando eravamo fidanzati più di una volta aveva raccolto apprezzamenti anche pesanti per come era vestita. Io stesso quando la conobbi a casa di amici la “battezzai” con potenzialità scoperecce notevoli per come era vestita. Certo è un po’ uno stereotipo quello della donna che perché va in giro mezza nuda è in cerca di cazzo ma la realtà però non si discosta molto.
Ma torniamo a noi, dopo il primo appuntamento di fuoco con la commerciale ne ho avuto solo un secondo, stavolta in motel perché il marito era a casa con la febbre e seppur di larghe vedute lei non riteneva opportuno andare lì. Ho pensato meno male. Il motel dove siamo andati è per coppiette, fatto in odo che sia difficile incontrare gli occupanti delle altre camere. Insomma la discrezione più assoluta. Passi in auto alla reception ti danno la chiave ed ogni stanza ha una specie di parcheggio personale.
Anche questa seconda volta è stato un incontro di fuoco, sesso protetto ma in ogni buco, la ho inculata su sua richiesta mentre lei si era infilata un dildo in figa. Mai successo in vita mia di trovare una femmina così calda. Per finire mi ha pure chiesto di sborrarle sulle tette e poi si è leccata tutto quanto tanto che mi è tornato subito duro ed abbiamo ricominciato.
E’ passata una settimana e siam di nuovo andati a giocare a calcetto, stavolta ho appuntamento io dopo la partita. Mia moglie mentre prendevo la sacca per uscire alle 19 mi ha detto che sarebbe andata con le amiche a ballare, è venerdì quindi domani può dormire e quindi non aspettarla perché pria delle 3 non sarebbe sicuramente tornata. La cosa casca a fagiolo, se anche la mia commerciale, Monica, ha a disposizione un po’ di tempo in più stasera la passerò alla grande.
Siamo di nuovo nello spogliatoio, io non sono un tipo che si vanta per cui invece di fare come Mimmo che mentre ci cambiavamo annunciava che anche quella sera non sarebbe venuto a bere con noi causa maiala che richiedeva la sua presenza, arricchendo la risposta con passaggi della volta precedente tipo che aveva voluto il suo cazzo insieme ad n cazzo di gomma in figa e lo implorava di sfondarla.
Io più pacatamente mi invento la scusa che devo preparare del lavoro per la settimana successiva e che l’indomani mattina sarei dovuto andare al mare con mia moglie.
Finito di cambiarmi salgo in macchina e passo a casa di Marina, scende ondeggiando su un tacco 12 così sottile che è un miracolo non si spezzi, indossa un cappottino rosso che cela la gonna che deve essere veramente corta visto che non si intravvede. Sale in macchina e mi dice di andare, oggi ha tempo perché il marito starà fuori fino alle 3, è con gli amici ad una festa di addio al celibato.
“Non possiamo andare su da te?” le chiedo. “No meglio di no mi risponde, ultimamente i vicini sono diventati un po’ troppo curiosi e la volta che lo abbiamo fatto in casa mia siamo stati troppo rumorosi”.
In effetti sia lei che io abbiamo miagolato non poco per la passione. Le piace il turpiloquio e chiamarla porcona pompinara vacca ecc la eccita quanto eccita me per cui ok andiamo in albergo.
Mentre stiamo per arrivare vedo un’auto che ci precede ed entra anche lei nel vialetto dell’albergo. E’ quella di Mimmo. Allora non raccontava balle, almeno non del tutto.
La cosa “strana” è che non si vede una testa sul sedile del passeggero, ah no eco che compare, posso immaginare cosa stesse facendo la donna il cui profilo da dietro mi è familiare anche se non riesco a capire chi possa essere.
Mimmo ritira le chiavi dalla guardiola e riparte, io prendo le mie e mentre vado alla nostra stanza passo davanti al parcheggio di quella di fianco e vedo la macchina di Mimmo e lui che segue la donna che entra nella stanza. La sagoma mi è molto familiare anche nella penombra si vedono un paio di splendide e lunghe gambe.
Sono un po’ distratto, Monica che mi sta menando l’uccello se ne accorge perché non reagisce come di solito.
“Che succede Claudio, non hai voglia?”
Scaccio ogni pensiero e mi concentro su di lei, ha aperto il cappottino, sotto non ha nulla se non una leggera tutina a rete ed un filo di perle ed un piercing finto all’ombelico. Il cazzo mi diventa di pietra in un attimo. La bacio con la lingua prima di scendere dall’auto. Monica non si preoccupa di essere vista e lascia il cappottino aperto, so che è altamente improbabile che qualcuno possa vederci ma la cosa mi eccita ancora di più. Entriamo nella stanza e la alzo di peso, le strappo quasi il cappotto e la butto sul letto ed inizio a leccarle la figa con foga. Monica inizia a mugolare come una cagna e mi schiaccia la testa sul suo sesso.
Poi si sdraia e mi dice di mettermi sopra di lei per un 69.
Mi lecca e mi strappa gemiti ed urla. Intanto nella stanza di fianco Mimmo e la misteriosa donna sono anche loro nel pieno dell’azione. “Sfondami il culo” dice la donna.
“Giovanna troiona te lo sbatto dentro fino in fondo a questo bel culo sbidonato”.
Ora so perché la sagoma mi era così familiare, la voce ed il nome sono solo conferme, Mimmo sta fottendo come una bagascia qualsiasi mia moglie. E lei che fa la preziosa a darmi il culo chiede al suo amante di sfondarglielo. La cosa mi irrita e mi eccita al tempo stesso. Il cazzo si gonfia ed esplode in gola ed in faccia a Monica. Anche il mio leccare è diventato furioso e Monica raggiunge un orgasmo.
“Devo dirti una cosa” mi dice Monica. Temo che nella stanza di fianco ci sia mio marito, lo ho riconosciuto dalla voce.
Mi metto a ridere nervosamente.
“Perché ridi?”
“La donna con lui è mia moglie, la ho riconosciuta dalla voce”
Monica a sua volta scoppia in una risata che mi pare liberatoria.
“Che facciamo?” mi chiede.
“Beh siamo in una situazione di parità ognuno ha cornificato il coniuge, per voi magari è normale come mi dicevi ma mia moglie ed io, almeno per quanto so, non abbiamo questa elasticità però devo dire che non mi dispiace. Ripenso mia moglie in un’altra ottica. Mettiti il cappotto”.
“Che hai in mente?”
“Andiamo a trovarli, non voglio fare scenate tanto da quello che mi raccontava Mimmo non interromperemo nulla che non sia già stato fatto”.
Mi metto pantaloni e camicia e con Monica che si è rimessa il cappotto girano attorno al confine e bussiamo alla porta.
Ci apre Mimmo che vedendo la moglie impallidisce, mia moglie è nel letto col lenzuolo tirato su in modo molto pudico.
“Giovanna ti presento Monica, la moglie di Mimmo nonché mia amica di letto”
Mimmo riprende colore e se ne esce con una frase che mai mi sarei aspettato di sentirmi dire prima di qualche minuto fa.
“Visto che ognuno di noi sta scopando con un altro perché non facciamo una cosa a quattro?”.
Giovanna mi guarda dritto negli occhi, il suo sguardo cerca il mio consenso.
“Per me è ok, eventuali conseguenze a questa situazione le valuteremo poi, per stasera divertiamoci anche se devo dire che metà del piacere era il fare qualcosa di proibito”.
Monica lascia cadere il cappotto e Giovanna esce dal letto, indossa uno di quei collant aperti al cavallo, ha il buco del culo lucido di vaselina. I nostri cazzi si sono ammosciati.
Giovanna si avvicina e ne prende uno per mano quindi, rivolta a Monica: “mi dai una mano a rendere servibili questi due attrezzi” e ride.
Monica si accovaccia davanti a noi, mi slaccia i pantaloni mentre io mi tolgo la camicia. Mimmo ed io siamo nudi uno davanti all’altro e le due donne ci stanno spompinando massaggiandoci le palle a palpandoci il culo. Noi ci godiamo lo spettacolo e l’azione. Strofinano le cappelle sulle loro lingue e fra di loro. Una cosa del genere non la avevo mai fatta, solo vista nei film hard e non riesco a credere che mia moglie sia una delle due donne ma la cosa mi piace.
Quando i cazzi sono nuovamente duri Giovanna va alla borsetta ed estrae una fila di preservativi.
“Metteteli, per stavolta meglio essere tranquilli poi per il futuro vedremo”.
Monica e Giovanna si mettono alla pecorina sul grande letto matrimoniale con i culi ben esposti.
Sono più lesto di Mimmo, non mi importa se ci è già passato lui, il culo di mia moglie è troppo che non lo prendo. E’ ancora tutto lubrificato, non spalancato ma aperto si. Il cazzo di Mimmo ed il mio sono simili, il suo leggermente più largo il mio più lungo.
Sfogo un po’ il mio disappunto per il fatto che a Mimmo dava il culo senza problemi ed a me no ed affondo; con tre colpi il mio cazzo è dentro fino in fondo.
“Ahi fai più piano Claudio”. Mia moglie senza guardare ha riconosciuto il mio cazzo. Mi domando se oltre a Mimmo ne ha presi altri per essere così sensibile, sarà un discorso che dovremo fare una volta a casa.
Mimmo intanto si è accomodato nella figa di Monica. Mentre io per spingere di più mi ero attaccato ai fianchi di Giovanna, lui si è praticamente sdraiato ed attaccato alle tettone di sua moglie. Monica ha una quarta piena, molto solida grazie anche all’età. Ha due capezzoli bruniti grossi dritti per l’eccitazione. Mimmo le impasta le tette strizzando e pizzicando i capezzoli e così facendo provoca i gridolini di piacere e dolore di sua moglie.
“Ti piace troia, vero” dice Mimmo a Monica. “Così ti facevi sbattere come una vacca da Claudio, ti piaceva porca?”
Monica sembra gradire il turpiloquio, io con Giovanna non ne avevo mai fatto tanto uso. Mi sarebbe piaciuto ma con me si irrigidiva. E’ l’occasione per riprovarci così le dico: “sei una gran mignatta Giovanna, a me il culo non lo davi e da Mimmo ti facevi sfondare il culo come una zoccola da strada, ti piaceva, confessa rotta in culo che non sei altro”. Mentre dico queste parole affondo il cazzo fino in fondo e le mollo una pacca sulle chiappe e poi un’altra ed una terza, incoraggiato dai versi che mia moglie sta facendo da cui riesco a capire solo sun siiii stravolto dal piacere.
Intanto Monica risponde al marito: “si cornuto, mi piace farmi sbattere da altri uomini, mi piace il tuo cazzo ma uno solo non mi basta, scopami forte”. La cosa eccita Mimmo, non so se è il cornuto, il fatto che la sua donna sia vogliosa di più di un cazzo o che altro ed anche lui si stacca e comincia a sculacciare la moglie che apprezza dicendogli di schiaffeggiare più forte.
Diventa una specie di gara fra di noi a chi dà la sculacciata più secca.
Intanto Monica e Giovanna, pur non conoscendosi, sembrano molto affiatate e si girano un pochino una verso l’altra. I loro volti sono a pochi centimetri di distanza, si leccano le labbra ed ecco che parte un bacio saffico profondo. Mentre si baciano soffocano le reazioni per le sculacciate ma non sembrano dispiaciute, anzi. Il bacio dura un minuto poi si staccano senza fiato. Si staccano dalle bocche e ci buttano fuori dai loro buchi.
Monica parte allora con una frase che è in linea con quanto ha detto poco prima: “Giovanna ti dispiace se me li faccio entrambi contemporaneamente?”
Mia moglie mi sorprende. “Basta che non li spremi contemporaneamente perché anche io voglio farmi una doppietta”.
Quanto poco conoscevo mia moglie ed i suoi desideri, questa serata segnerà una svolta nei nostri rapporti, non so come ma nulla sarà come prima.
Monica fa sdraiare Mimmo quindi si cala sopra di lui. Poi, rivolta a me, mi dice: “dai lo so che muori dalla voglia di mettermelo nel culo, oggi è disponibile ANCHE per te”.
Mentre dice questa frase mette le mani sulle chiappe arrossate dalle sculacciate ed allarga il buco. Il mio cazzo è già bello scivoloso per le pratiche precedenti ed entro senza praticamente trovare resistenza. Si sente che è allenato a ricevere cazzi. Mi domando semplicemente perché non me lo dava con continuità.
Mentre ci alterniamo ad entrare ed uscire per arrivare più in fondo Monica ansimando mi dice: “lo sai perché non ti dò il culo di solito? Perché se lo avessi trovato così spanato avresti capito che sei un cornuto. Sono molto contenta che tu sappia che mi trombo altri uomini così non dovrò più stare attenta a quello che faccio con te. Quando troverai segni su di me saprai che ho preso qualche cazzo diverso dal tuo ma ora divertiti anche tu, riempimi bene il culo”.
Queste frasi anziché farmi incazzare mi eccitano, a mia volta non dovrò trovare scuse per andare a trombare Giovanna o un’altra e magari faremo anche qualche bella orgetta insieme. Sento che sotto Mimmo, attaccato alle poppe di mia moglie, sta iniziando a respirare più forte, sento il suo cazzo gonfiarsi ed esplodere dentro la figa di mia moglie che inizia a mugolare per il piacere ed ha un orgasmo, io salto fuori ed appena i due hanno finito prendo mia moglie per i capelli e la faccio inginocchiare davanti a me e le riempio il volto di sperma gridandole “prendi vacca puttana, ti renderò ogni scopata che ti farai”.
Siamo tuti e tre più rilassati e vediamo Giovanna con il telefonino in mano. Ha ripreso tutta la scopata.
“Vi ho preparato un bel ricordino ma adesso fate divertire un po’ anche me”.
Ci sembra giusto, Monica le si avvicina e la bacia in bocca, la scena non ci lascia indifferenti, la facciamo sdraiare e, mentre Monica imperterrita continua a baciarla, noi la massaggiamo baciandola ovunque. Giovanna gradisce il trattamento ed inizia ad emettere suoni di piacere. I nostri cazzi sono nuovamente dritti e lei se ne è accorta, si sdraia su un fianco e chiede al marito di penetrarla in culo dopo avergli spruzzato un po’ di olio per facilitare l’ingresso del cazzo. Poi guardandomi mi dice di scoparla, mi sdraio davanti a lei la bacio sentendo chiaro il sapore di mia moglie ed appoggio il cazzo completamente scappellato all’ingresso della sua figa. Il primo pezzo è semplice, scivolo dentro senza problemi poi trovo il cazzo di Mimmo ben piantato e per entrare ulteriormente devo spingere un po’, Mimmo si ritrae e posso affondare di più.
Giovanna ci dice di darle tre o quattro colpi ognuno prima di ritrarci per lasciare il posto all’altro.
Monica sta ricambiando la cortesia col telefonino in mano riprende la scena.
Essendo appena venuti Mimmo ed io andiamo avanti un bel po’. Monica ha un primo orgasmo e ci chiede di cambiare posizione. Stavolta fa sdraiare me e si cala di spalle con la figa poi fa cenno a suo marito di metterglielo in bocca. E’ una vera porca, in bocca subito dopo averlo preso in culo. Lo succhia e lecca dalle palle. Monica fa primi piani del pompino, sono curioso di vedere il filmato, non so se con Monica o con Giovanna. Dopo 5 minuti di questo trattamento Giovanna si alza e si gira sedendosi di nuovo sopra di me e di nuovo con la figa poi dice a Mimmo di metterlo dentro, ne vuole due in figa. E? come un booster, la scopata per quanto bella stava diventando un po’ routinaria, il cazzo mi si indurisce al massimo ed anche Mimmo mi sembra bello impietrito. Mette un dito per appoggiare la cappella poi la figa di Giovanna gli lascia l’ingresso dopo avermi fatto ritrarre un pochetto. Ora i due cazzi sono dentro entrambi per metà. Giovanna ci fa capire quando entrare. Un centimetro alla volta, grazie anche ad un po’ di olio lubrificante, entrambi i cazzi entrano completamente. Ci fermiamo per un minuto. Giovanna respira pesantemente e chiede che Mimmo esca poi mi monta selvaggiamente, il mio cazzo “balla” nella figa scivolosa e slabbrata dalla presenza dei due uccelli. Nonostante questo Giovanna è tanto infoiata che geme a ripetizione poi dice a Mimmo di rimetterlo dentro. Questa volta scivoliamo dentro senza problemi la pompiamo in sincronismo e lei viene. A noi però manca parecchi, usciamo mentre Giovanna si accascia stremata.
Monica allora abbandona il telefono, si mette alla pecorina e si fa scopare da Mimmo mentre mi fa segno di mettermi davanti ed inizia a spompinarmi con foga. La scena di Giovanna con due cazzi in figa la ha eccitata da matti e ci urla di riempirla per bene, di farcirla di sborra. Ovviamente noi le andiamo dietro insultandola dandole della cagna in calore, della zoccolona pompinara succhiacazzi e così via. Mimmo senza dire nulla esce e punta la cappella sul buco del culo di Monica che nel frattempo si era un po’ ripreso. Eppure scivola dentro in un battere d’occhio. Penso che mia moglie è proprio una troia sfondata e la cosa mi piace.
Mentre Mimmo le sfonda il culo Giovanna che si è un po’ ripresa, si infila sotto Monica ed inizia a leccarle la passera. Monica si abbassa e ricambia. Io mi ritrovo con l’uccello a metà strada fra la figa di Giovanna e la bocca di Monica. Ne approfitto dando qualche colpo alla figa di Giovanna che si sta appena appena chiudendo dopo lo stress precedente, e la bocca di Monica sempre molto ospitale. Monica inizia a guaire di piacere e scoppia in un orgasmo lungo e faticoso. Io vengo segandomi sul viso di mia moglie e la figa di Giovanna, Mimmo ci mette un minuto di più ma anche lui butta fuori quello che le palle gli hanno lasciato facendo tre schizzetti sulla schiena di Monica poi tutti e quattro esausti crolliamo. Passano 10 minuti prima che Monica si alzi. “Io vado a fare la doccia, che ne dite di andare a mangiarci una pizza tutti insieme?”
Concordiamo, io e Giovanna torniamo nell’altra camera, ci facciamo la doccia insieme lavandoci a vicenda con molta intimità ma senza pulsione erotica, ormai ci siamo calmati tutti.
Ci ritroviamo 15 minuti dopo fuori dal parcheggio del motel, Mimmo va avanti con mia moglie, noi li seguiamo fino alla pizzeria dove passiamo un paio d’ore in allegria. All’uscita Monica sale in auto con me e Giovanna con Mimmo ed ognuno torna a casa sua.

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