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SensazioniTradimentoTrio

la mia seconda musa – prima parte

By 12 Ottobre 2022No Comments

Questa storia contiene verità e esperienze vissute, i nomi e gli ambienti sono inventati, una delle fotografie sul profilo è di lei.
Mi presento: sono Mario, lavoro in proprio, più che lavorare sono un “artista”, mi diletto con tante arti ma forse non eccello in nessuna.
Conosco Franco da alcuni anni, ci siamo conosciuti in palestra, più o meno gli stessi orari e la stessa voglia di chiacchierare e scherzare, diciamo che siamo quelli che, almeno a parole, passano volentieri dalla palestra all’aperitivo.
Una sera, visto che la palestra si era riempita di ragazzini, ci siamo guardati e abbiamo optato per una bevuta; siamo andati in un locale lì vicino scoprendo di essere praticamente vicini di casa, visto che abitiamo vicino alla palestra e che io ho in affitto una mansarda nel palazzo accanto al suo (la uso per dipingere, modellare e fotografare,mi sono innamorato di quelle pareti intonacate male e delle grandi finestre con una luce bellissima ad ogni ora del giorno)
chiacchierando abbiamo scoperto che anche lui è appassionato di arte e fotografia, mi ha raccontato che con la moglie vanno abitualmente a vedere mostre di arte e fotografia.
Mi ha subito proposto di venirmi a trovare per sbirciare e ammirare i miei lavori, la cosa mi ha strappato un sorriso! Le mie sculture sono astratte e non sono mai riuscito a finirne una, lo faccio solo per me, per rilassarmi; l’ultimo quadro che ho terminato è in casa della mia ex moglie, rimane la fotografia, ma è particolare e non per tutti, gli spiego che faccio principalmente nudi.
Alcuni giorni dopo mi chiama e si auto invita da me, ho appena sviluppato alcune immagini di un set di shibari realizzato in collaborazione di un famoso Rigger, ne rimane affascinato, come da altre immagini che trova stampate alle pareti o nei pannelli ammucchiati qua e là: le immagini , lo vedo subito, lo hanno colpito. Mi chiede un bicchiere d’acqua e poi mi chiede dove trovi le modelle (ho subito pensato che conoscesse la modella, che poi modella non è, è semplicemente una donna che ho conosciuto e alla quale ho parlato del progetto ) .
Dopo la spiegazione mi ha mostrato alcune immagini della moglie, chiedendomi se la ritenevo adatta a un servizio fotografico e quanto sarebbe costato.
Le foto mi hanno intrigato, una bella ragazza, molto semplice, forme giuste e sorriso sempre sulle labbra, due occhi vivaci e intensi, gli propongo di realizzare un servizio che avevo in mente, avrebbero pagato solo le eventuali stampe…lui ci ha pensato un po e mi ha detto chiaramente che non sapeva come parlargliene, gli ho detto semplicemente di passare da me in studio l’indomani insieme a lei, con una qualsiasi scusa e glielo avrei chiesto io.

Il giorno dopo si sono presentati da me per riprendere i documenti che aveva lasciato “inavvertitamente”; Sonia è meglio che in fotografia, sempre sorridente, affascinata dalla mia tana e da quello che vede esposto, mi dice che qualche anno prima ha posato per un’amica, nemmeno Franco lo sapeva, alla fine ci fa vedere alcune foto, direi banali, luci piatte e un velo per drappeggiare, ma nuda e sempre, sempre con gli occhietti furbi, si sentiva bella nuda e si vedeva.
Le ho chiesto se avesse avuto piacere nel ripetere l’esperienza , ovviamente con il consenso di Franco e con lui presente. In un attimo Franco ha cambiato colore, ha deglutito e ha detto che non aveva niente in contrario, lei ridendo, ha detto di non essere più la stessa, gli anni si erano fatti sentire.
Sapevo che avevano del tempo libero e le ho chiesto di provare immediatamente, lei rideva, Franco , dietro mio invito per messaggio, ha detto che andava a fare una commissione e tornava dopo un po’, invece di aspettarlo in macchina, poteva rimanere da me a farsi convincere.
Franco è uscito e io l’ho invitata a sedersi su uno sgabello da studio, di quelli vecchi ma decenti, con qualche macchia di colore qua e là, il classico sgabello da pittore, posizionato vicino a una grande finestra, la luce morbida e calda la avvolge.
Mentre parliamo preparo la macchina fotografica, e accendo la musica, una playlist di musica “da letto” .
Lei è nervosa, ma si vede che l’idea le piace, ha un vestitino verde a fiori, corto, con le spalline sottili, il seno sta su da solo e si vedono i capezzoli dal tessuto sottile, il suo corpo sta reagendo, le caviglie intrecciate e le dita giocano con i capelli.

iniziamo a scattare, si muove, sorride imbarazzata,i capelli sono fuori posto, mi avvicino e glieli tocco per sistemarli, le chiedo se la disturba la mia vicinanza, abbassa gli occhi e prende il mio polso ” no, anzi, mi fa piacere ”
continuiamo a scattare, mi avvicino e la faccio ruotare un po’ , accompagnandola con le mani, sfiorandola, spostandola sistemandola, piano piano dopo ogni foto mi avvicino e vedo che mi aspetta, la faccio alzare dallo sgabello e girare di spalle, le chiedo “posso?” e mentre lo faccio, prendo le spalline e faccio scivolare il vestito sul corpo, lei rimane in silenzio e lo fa cadere a terra, ha degli slip carini, da ragazzina, perfetti per il suo corpo, porto le mani ai suoi fianchi e lei “si, non sono adatte” , mi abbasso dietro di lei e con calma, le faccio scendere, lei rimane con le braccia lungo i fianchi, non si copre, ma non mi aiuta.
Le faccio alzare prima un piede e poi l’altro , è nuda, davanti a me, inginocchiato dietro di lei faccio salire le mani lungo le gambe e arrivo ai fianchi ” inarcati un po’ ”
mi allontano qualche passo e scatto, è bellissima.
Ne scatto una con il telefono ( stavo scattando in pellicola ) e mi avvicino, per fargliela vedere, per farle vedere quello che vedevo io, le chiedo di voltarsi per guardare ma non lo fa, perciò mi avvicino, metto la mano sul sul fianco e lei freme… porto il telefono davanti a lei, sono talmente vicino che sento l’odore dei suoi capelli e non posso non aspirare, lei intanto si guarda e fa quei 5 cm indietro fino ad appoggiarsi a me, appoggio il telefono allo sgabello e la sfioro, dal collo, alla spalla, al fianco, porta una mano sulla mia, sul suo fianco sinistro, sto per toglierla,ma lei la tiene li, respiro il suo odore ancora una volta, scosto i capelli e porto le labbra sulla sua nuca…
lei è eccitata, stringe la mano, intanto la riempio di piccoli baci e respiri sulla nuca, il collo, la spalla …
le prendo le mani e la faccio appoggiare alla parete, la faccio piegare in avanti , ho i suoi seni nelle mani, le riempiono perfettamente, i capezzoli sono come di marmo, lei sente la mia eccitazione, sono dietro di lei, ora le mordo la nuca, possessivo… e porto una mano al suo culetto, e scendo, scendo ancora, fino a trovare un piccolo laghetto , mugola ma rimane ferma…
inizio a scendere, baci leggeri sulla spina dorsale, sempre più giù, fino al suo culetto, quando sente il mio respiro allarga decisa le gambe e si piega, le mani alla parete e il respiro pesante, scendo, bacio, lecco, succhio, mordo, gioco con lei, il suo sapore è inebriante, sono li, in ginocchio, dietro di lei e la mangio… eccome se la mangio, la scopo con la lingua e quando il respiro aumenta, succhio il clitoride senza nessun riguardo e lei viene… e poi viene di nuovo, ho il viso bagnato di lei…. come è bello essere bagnato di lei…
mi alzo e Sonia si gira, mi abbraccia a sua volta, le sue labbra sfiorano le mia.
mi sussurra “grazie ” .
Prendo un drappo lì vicino e la copro, ci sediamo sul divano e lei si appoggia a me, il marito ci trova lì, così, lei coperta da uno straccio e io le accarezzo i capelli, il vestito a terra e la musica nell’aria.

Lui si siede, ci guarda e dice ” sembra che le foto siano andate bene ” per la prima volta Sonia parla:
“ne ho vista solo una, poi la vedrai anche tu, ma spero che anche Mario sia felice e voglia continuare a fotografarmi, spero che anche tu ne sia felice”
Franco, deglutisce , annuisce e poi chiede, posso almeno scattarvi una foto?

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