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Tradimento

La ragazza della porta accanto

By 5 Marzo 2023No Comments

La ragazza della porta accanto
Sono Anna ,ho 28 anni e sono la ragazza della porta accanto.
Non è che sia insignificante, tutt’altro. Non sono alta ma sono magra e tonica ;ho fatto danza classica e vado frequentemente in palestra e lo dicono molti, e lo so ,che ho un bel culetto, e se voglio farmi notare so farlo. Ho i capelli lunghi e il mio viso mi piace. Le mie tette? Solo una seconda ,ma si fanno apprezzare.
Sono tanti che ci hanno provato, ma il mio amore è Paolo
Convivevo con Paolo da tre anni , lui ha 34 anni ed abbiamo deciso di sposarci. Abbiamo fissato data , luogo e chi doveva essere invitato è stato avvisato. Mancavano poco più di tre mesi alle nozze quando abbiamo deciso di anticipare i tempi. Volevamo velocemente un figlio ed ho sospeso la pillola.
I primi tentativi non sono stati fortunati, mi erano venute le mestruazioni, ma sapevamo che il tempo era con noi.
Circa ad un mese dal nostro matrimonio partecipammo ad una festa con i nostri amici. La festa si tenne in campagna presso il casolare di Fabio.
Una bellissima casa di campagna con numerose camere per gli ospiti. Paolo ed io eravamo tra quelli che si sarebbero fermato li a dormire dopo la festa.
Eravamo un cinquantina di amici di lunga data e la festa fu fantastica e come spesso accadeva tra noi: vino , liquori e un po’ d’”erba”, la fecero da padroni.
Verso le tre della mattina la festa si poteva dirsi conclusa, molti erano andati via, qualcuno parlava con un amico o amica, molti erano stravaccati sui divani collassati e addormentati.
Io facevo parte degli ubriachi; Paolo aveva già ceduto, era stracotto e mi ha detto: sono cotto, vado in camera, quando finisci vieni. Mi chiesi come avrebbe fatto ad arrivare alla camera cotto come fosse, ma anch’io non scherzavo.
Non ce la facevo più e barcollante sono salita al primo piano dove lungo il corridoio c’erano le numerose camere da letto. Entrai nella camera e nell’oscurità vidi Paolo sul letto. Era a destra del letto come sempre faceva e io mi lasciai cadere al suo fianco senza nemmeno svestirmi. Era una sera di fine primavera ed indossavo una camicetta ed una morbida minigonna e sotto dei piccoli slip .
Mi stesi , la camera era oscurata e mi sembrava girasse pure; era la mia testa che non funzionava. Mi misi di schiena con il culo in fuori verso Paolo come spesso facevo.
Sentii le labbra di Paolo sul collo ,ero intontita e stravolta ma le sue labbra mi davano sempre la scossa. Mi accarezzavano e baciavano sfiorando il mio delicato collo. Sentivo i miei capezzoli che si indurivano ed il mio cuore battere forte.
Il suo braccio, che prima era intorno la mia spalla, ora si era spostato al mio fianco e la mano cercava lo spazio per infilarsi nella camicetta.
La sua mano mi prese il seno e premendo sul reggiseno stuzzicò le tette e sentii i miei capezzoli diventare duri.
Ero intontita ma l’eccitazione la sentivo; mi sentivo tutta calda.
La sua labbra si poggiarono sul collo succhiando e poi si abbassarono ; che piacere.
La sua mano lasciò il seno e scese accarezzandomi la pancia; faceva piccoli movimenti. Ogni volta che si muoveva mi contraevo e sussultavo.
La sua mano si abbassò fino ad appoggiarsi sul ventre e poi scese ancora per risalire, sollevandomi la gonna davanti e poggiandosi sulla mia fremente femminilità.
Paolo iniziò a spingere continuamente il suo ventre contro il mio culo mentre l’altra mano mi cinse afferrando e carezzando una tetta.
Sbrigativamente ha aperto la camicetta e fatto scendere il reggiseno e l’ho sentito pizzicare , schiacciare e impastare le mie piccole tette. Ho solo una seconda e le sue grandi mani ci hanno sempre giocato facilmente. Mi sembrava d’essere sotto attacco. Una mano che impegnava le mie tette, l’altra che si era infilata sotto gli slip e con le dita stava giocando con la mia bagnata vagina e la sua bocca sul mio orecchio mi mordicchiava e leccava dandomi continui brividi, il cazzo che premeva contro il mio culetto.
Ho mosso il culo contro quella che diventata una dura erezione.
“Oh cazzo” l’ho sentito gemere e mi sembrò che il suo cazzo diventasse ancor più presente.
Girai la testa per quel che la posizione permetteva e riuscii a sentire la sua lingua poggiarsi sulle mie labbra aspettando la mia.
La mia lingua incontrò la sua . Oddio, come era bello. Ero in paradiso, vogliosa.
Ho portato indietro la mano, che sorpresa: il suo cazzo era nudo e duro. L’ho impugnato godendomi il suo calore. La sua mano si mosse spostandomi le mutandine di lato e le sue dita premettero sull’ entrata e le ha usate per allargarla.
Gemevo aspettando il momento. Lo sentii muovere in avanti e cercare con il cazzo l’ingresso , ma la posizione gli impediva l’entrata; era troppo in alto. Mi piegai e la mia mano ha preso possesso del cazzo. Che piacere sentirlo duro e caldo.
Ero cosi arrapata che le sue dita mi fecero raggiungere il piacere e vidi le stelle.
Non potevo gridare il mio godimento e morsi il lenzuolo. Con l’orgasmo raggiunto mi calmai e mi godetti ad occhi chiusi la situazione.
Volevo ricambiarlo . La mia mano si chiudeva e stringeva mentre scivolava su e giù sul suo uccello. Ansimava e sbrodolava sul mio collo.
I suoi fianchi si muovevano favorendo il mio lavoro di mano . Pensai fosse vicino a venire e rallentai il ritmo prima del rush finale. Volevo farlo godere come non mai. Lasciai il pene facendo scendere la mia mano più in basso. Presi e carezzai le sue palle. Erano dure e gonfie.
Nessuna parola fu tra noi , tutto quello che volevo era farlo godere cosi come mi aveva fatto godere lui, ma non mi ha dato il tempo
Si è mosso spostandomi di schiena e si precipitò sulle mie tette con la bocca. Succhiò e leccò esse ed i capezzoli facendomi gemere di dolore e piacere poi le abbandonò e scese sino alle mie gambe.
Io “ballavo” sul letto, la testa e gli occhi rivolti verso l’alto
Era tra le mie gambe, la sua bocca sulla mia figa. Succhiò e mordicchiò le irrorate labbra.
La sua lingua scivolò dentro e ..
Mi ha succhiato e leccato la figa, la sua bocca e la sua lingua scavavano in profondità.
Gli ho avvolto le gambe intorno alla testa, l’ho stretto forte intrappolandolo e gli ho messo le mani sui capelli mentre era piantato in me . L’orgasmo è arrivato come una esplosione impossibile da fermare. Ho urlato fregandomene del mondo intero.
“L’oscurità” mi ha investito; quando ho ripreso conoscenza appresi di avere il suo cazzo in me. Non mi aveva mai scopato con tanto ardore e violenza. Avevo le gambe sulle sue spalle e completamente offerta a lui mi martellava con foga.
Le mie caviglie si unirono dietro il suo collo mentre le sue spinte diventavano più frequenti e veloci. Fu una scopata brutale, ma fantastica, e sentii il suo grido di piacere e il suo sperma che mi riempiva mentre venivo ancora.
Poi si staccò cadendo al mio fianco ed io raggiunto l’oblio mi appisolai.
Mi risvegliai seppur confusa tempo dopo, non so quanto. Un leggero chiarore aveva invaso la camera
Ero nella nostra posizione. Solo che avevo la gamba sinistra sollevata; era su quella di Paolo che in quella posizione era riuscito ad infilare il cazzo nella mia vagina.
L’ha fatto che dormivo, ma alzandomi a gamba aveva avuto un facile accesso alla mia vagina comunque già dilatata. Quello che mi sorprese è che mai una cosa simile fosse avvenuta nel passato: l’alcool e l’erba?
Si è accorto del mio risveglio e mi attirò di nuovo in un abbraccio e il mio sedere si spinse contro il suo ventre accogliendo ancor più il cazzo. Le sue braccia mi avvolsero, la sua bocca mi succhiava sul collo. Non mi preoccupai che al mattino potessi avere evidenti per tutti i segni della passione.
Gemevo forte facendogli sentire come mi sentissi bene.
Gli dissi: continua amore voglio sentirti venire in me.
La testa del suo cazzo mi toccava la cervice. Si muoveva lentamente dentro e fuori, poi aumentò il ritmo .Gli ho detto: non ti ho mai sentito così .Mi riempi , non trattenerti, e mi piegai ancor più che il mio culo fosse più che comodo per lui.
Ha portato una mano davanti sulla mia clitoride e sono stata attaccata dal suo cazzo e dalle sue dita.
Fu l‘apoteosi. Godetti e godetti ancora
Si tirava indietro e poi spingeva in avanti con forza.
Non gemevo solo io , sentii i suoi gemiti di piacere . Le sue mani si portarono al mio collo e lo strinsero tirandolo a lui. Non mi lamentai: godevo.
Improvvisamente una sua mano mia ha afferrato una tetta stringendola violentemente ed ho sentito la vagina stringersi intorno al suo cazzo in reazione l’ho sentito ingrossarsi, sussultare. Stava venendo. Il pensiero innescò un mio nuovo orgasmo,
La tensione e il calore dei nostri orgasmi mi hanno fatto sballare , urlai e poi mi abbattei sconvolta.
Era ancora dentro me , appoggiato a me. I nostri corpi erano uniti e respiravamo come dopo una lunga corsa.
Lo sentii baciarmi i capelli e poi il collo e poi si immobilizzò. Dopo breve sentii il suo respiro regolare, si era addormentato. Povero caro era stato eccezionale, glielo avrei detto non appena si fosse svegliato. Mi girai per guardarlo in viso
No, non è possibile. Nella scarsa luce vidi che quell’uomo non era Paolo. Poteva somigliarli un po’, ma non era lui. Strizzai gli occhi per concentrare la mia vista. Nooo, era Francesco il ragazzo della mia migliore amica, lo stronzo.
Il suo respiro era diventato un russare e delle grida rimbombavano della mia testa. Mi guardai intorno, non era la mia camera, non era Paolo al mio fianco .
Era Francesco, uno stronzo arrogante e purtroppo il ragazzo della mia migliore amica, Valentina, che quella sera non era potuta venire e lui era venuto da solo.
Mi stava sulle palle ; voleva essere il migliore in tutto e lo sopportavo solo per Valentina
Come ho permesso che accadesse? Come dirlo a Paolo? Stavo piangendo, tremavo e i miei singhiozzi mi sopraffacevano.
Disperata mi sono alzata; avevo lo sperma che colava tra le cosce. Sono uscita nel corridoio e più sobria vidi la nostra camera, era quella di fianco. Entrai; stavolta mi sincerai che fosse Paolo quell’uomo che profondamente dormiva nel letto. Andai in bagno e mi lavai e nuda andai di fianco al mio amore. L’ultimo pensiero prima di addormentarmi fu: speriamo che anche Francesco non si sia accorto di chi fossi.
La tarda mattina e la luce arrivò nella nostra camera. Paolo stava ancora dormendo, mi vestii e raggiunsi gli altri alla cucina . Francesco era già li e mi fece un sorriso. Imbarazzata non risposi, capii che sapeva. Dopo ci raggiunse Paolo, era stralunato ma venne da me e mi diede un bacio e disse : ciao amore. Vidi Francesco sorridere.
Quel giorno non facemmo l’amore; lo facemmo alcuni giorni dopo.
La settimana successiva era al lavoro quando mi arrivo un messaggio con allegata una foto.
La aprii : cazzo ero io sul letto maledetto, la gonnellina sollevata sul fianco e le gambe divaricate. Non si vedeva traccia delle mie mutandine e la vulva era in ben visibile come erano visibili gli schizzi di sperma sopra e vicini ad essa .
Pochi secondi dopo mi giunse un messaggio di Francesco: non male per essere una che deve sposarsi tra poco.
Ero terrorizzata.
Il giorno dopo mi arrivò da lui un altro messaggio: è stato troppo bello per me è mi è sembrato sia piaciuto molto anche a te.
Ti faccio una proposta che puoi solo accettare, poi cancellerò tute le foto che ti ho fatto ,lo giuro.
Domani pomeriggio inventa la scusa che vuoi e vieni da me, a casa mia; c’ero già stata numerose volte con Valentina e Paolo.
Valentina non c’è, passeremo insieme due ore ,poi sarà finita
Attenta però devi venire vestita come dico io. Come fossi la sposa al mio matrimonio e sai che mi sposerò il prossimo ottobre. Scarpe con tacco e autoreggenti o reggicalze, reggiseno del stesso colore dello slip che deve essere tipo tanga.
Hai cinque minuti per dirmi si o…
Che potevo fare? Conoscendolo quello che mi stava capitando era il meno. Gli risposi vengo.
Non potevo certo andare in ufficio come mi avevo chiesto lui e passai a casa a cambiarmi. Paolo sarebbe rientrato più tardi dal lavoro.
Misi le autoreggenti ed il resto come voleva lui ; Lo specchio in camera mi rifletteva ,mi sentivo una troia.
Andai come voleva lui e feci quello che voleva lui.
Uscii da casa sua che mi aveva massacrato figa, culo e tette. Si anche le tette erano stare martoriate dalle sue mani.
Alla fine del sesso ero andata in bagno e mi ero ricomposta. Sono uscita da li senza che lui si alzasse dal letto.
Era per strada stravolta ma rilassata. Mi aveva massacrato il corpo e distrutta nella mente
In due ore ebbe tre orgasmi uno nella mia bocca dove mi obbligò a bere tutto ,uno in vagina, ed uno nel mio culetto, si ebbe anche quello.
La perdita della mia verginità anale corrispose al suo secondo orgasmo: la premessa a ciò fu la sua accoglienza.
Dopo avermi fatto spogliare vedendo che era abbigliata come volesse lui disse:
Vedo che ti sei vestita come una puttanella e ti prenderò come una puttanella. Ti farò di tutto mi aveva avvisato?
Io fai quello che devi fare e poi facciamola finita per sempre
Prima mi scopò venendo in me. Poi se lo fece succhiare e contrariamente a cosa succede con Paolo in poco ebbe una completa erezione.
Sorrideva quando disse: pronto a rinunciare alla tua virtù finale Anna?
Immaginai sapesse da Anna che non avessi mai Ftto sesso anale. Lei ed io parlavamo anche del sesso fatto coi nostri ragazzi e lei mi confessò che faceva sesso annale con Francesco e che le piaceva. A me non interessava , anzi l’idea mi dava fastidio.
Ma la mia resistenza a farlo con Francesco fu da lui bypassata con un: tutto o non se ne fa nulla.
Mi misi con il culo come voleva.
Sentii le sue dita ed il fresco di qualcosa sul mio ano. Mi disse: ho messo del lubrificante che aiuterà.
Lo poggiò e spinse. Abbastanza facilmente entrò dove nessun cazzo era mai stato e poi al suo avanzare sentii dolore e glielo dissi.
Ma lui: rilassati.
Si è fermato per farmi abituare all’intruso. Poi: Anna, stai andando bene rilassati e spinse ancora.
io noo, mi fa male , non so se ce la faccio.
Dai , resisti, metà e dentro.
Attese ancora. Lo sentivo tirarsi indietro e poi avanzare; continuò cosi sino a che non lo sentii fermarsi. Tutto il cazzo era nel mio culo.
Non so non so cosa successe ma ho iniziato a partecipare; gli andavo incontro ai suoi affondi e mi piaceva e penso di aver avuto un simil orgasmo anale
Si accorse del mio mutato atteggiamento.
Brava Anna, fai tu. Spingi il culo in fuori e muovilo a fianco.
Obbedii. Gli piaceva e me lo diceva
Alla fine non ce la fece più, mi prese per i fianchi e mi ha scopato come non ci fosse un domani. Mi apri il culo come una pesca e mi schiaffeggiò i glutei.
Diceva: sei fantastica, poche volte ho provato un culo così.
Io provavo dolore e un malsano piacere nel sentire il suo cazzo muoversi nel culo. Non potevo crederci.
Pronta Anna? Pronta per cosa mi chiesi
Sentii la risposta alla mia domanda non formulata.
Vengoo e il suo sperma mi riempì il condotto anale
Poi ne è uscito stendendosi al mio fianco. Toccai con le dita l’ano per sincerarmi non vi fossero rotture o altro. Sentii sulle dita solo la sensazione del suo sperma .
In fondo non era poi andata così male, anzi.
Si è ripreso e voleva che glielo prendessi in bocca.
Dissi: no, prima ti lavi. Andò in bagno prima che gli facessi il pompino finale. Erano passate due ore del nostro incontro
Dopo il pompino e l’obbligata ingestione del suo sperma. Fu tenero. Le sue mani vagavano lentamente sul mio corpo e mi dava dei piccoli baci sul collo, sulle guance e sulle labbra e limonammo un po’. Cosa mi stava succedendo? Passarono lunghi minuti di amoreggiamento, ma non era il mio Paolo.
Mi riscossi , alzai e andai in bagno a lavarmi e poi mi rivestii.
Mi guardava stanco dal letto. Gli dissi: ciao. Disse: ciao.
Ero per strada. Ripensavo all’incontro. Non avevo considerato che avrebbe voluto il mio vergine culetto. Paolo non ci aveva mai provato davvero.
Avevo la vagina infiammata ed il culo dolorante dagli schiaffi e dal suo cazzo. Le tette portavano i segni della sua bocca e delle sue dita e mi facevano un male cane
Avrei dovuto inventarmi qualcosa con Paolo perchè non mi vedesse nuda.
Io ?
Io ebbi più orgasmi in quelle due ore che in un mese di sesso con Paolo e avevo capito uno dei motivi perché Valentina stesse con lui
Uscii da casa sua e chiamai Paolo, mi ero dimenticata che fosse all’allenamento; il telefono squillò a vuoto.
Francesco cancellò come promesso tutte le foto che aveva scattato, ma quell’incontro non finì così. La sfiga ci vede bene, cazzo se ci vede bene
Non mi vennero le mestruazioni e al test risultai incinta.
Avevo fatto sesso con Francesco in due diverse occasione e con Paolo diverse volte; la statistica dava maggiori probabilità a Paolo , ma potevo rischiare?
Due settimane dopo, di nascosto, mi fecero il raschiamento. Non fu una bella esperienza.
Incontrai Francesco con gli amici più volte nelle settimane successive. Ci ignorammo. Era finita.
Eravamo ad una settimana dalle mie nozze e il nostro gruppo ristretto era presso il solito casolare per una gita giornaliera. Un bel barbecue e stare insieme.
Eravamo cinque coppie tra cui Valentina e Francesco
Avevamo fatto la mattina in giro per i campi divertendoci molto.
Dopo mangiato ci eravamo raggruppati intorno al tavolo nel salone ed era iniziata una grande sfida a risiko, gioco che non mi piaceva e a cui non partecipavo. Paolo lo sapeva ma a lui piaceva molto quindi era infervorato nel gioco.
Andai in cucina per prendere dell’acqua quando improvvisamente sentii una presenza al dietro me era Francesco.
Gli dissi duramente cosa vuoi?
Lui nulla, tranquilla, se vuoi ti aspetto tra 15 minuti dietro la serra, io vado.
Mi lascio senza parole, un brivido, purtroppo mi resi conto che non fosse solo paura.
Tornai al tavolo erano tutti li compresa Valentina che era socia di Paolo. Dopo un po’, scocciata di guardarli giocare dissi ad alta voce: vado a fare un giro. Non mi cagò nessuno se non brevemente Paolo :vai , appena finiamo ti raggiungo
Uscii nell’aia pensai a quello stronzo di Francesco e decisi di andare dalla parte opposto alla serra,ma non comandai le mie gambe che mi portarono in un posto diverso.
Lo stronzo era dove mi aveva detto e che bastardo aveva il cazzo fuori dai pantaloni e se lo massaggiava lentamente.
Con il senno del poi aveva ragione, se fossi andata poteva essere solo per..
Sorridendo: allora sei venuta
Non parlavo mi guidò con le mani e mi trovai piegata e le mani poggiate contro un palo di sostegno della serra. Divaricai volontariamente le gambe.
Sentii che mi alzava la gonna e poi uno strap. Stronzo, mi aveva strappatogli slip. Protestai, che fai?
Un attimo e la testa del suo cazzo era in me.
Come sei stretta e calda, non scopi con Paolo?
Non gli risposi
Infilò le mani sotto la camicetta e mi torturò le tette mentre il suo cazzo faceva scempio della mia figa . Duro poco che eiaculò in me, ma io avevo già avuto due orgasmi
Poi ne uscì e mi fece girare. Sapevo cosa volesse; quel pomeriggio a casa sua mi aveva insegnato bene Imboccai quel cazzo viscido di sperma e purtroppo ancora semi duro
Non voleva essere solo ripulito dalla mia bocca. Era un mostro, dopo due minuti era ancora duro e pronto.
Disse: girati e abbassati .
Dissi: no, non voglio, ma il mio corpo in autonomia si dispose come voleva lui pur sapendo dove andasse a parare. Armeggiò dietro e mi forzò l’ano sino ad entrare nel mio culo. Mi mordevo la mano per non gridare.
Disse: fantastico, sei sempre più stretta, ma non l’hai dato a Paolo?
No
Perché? Potevi farlo felice.
Io : non so.
Lui : ho capito, avevi paura si accorgesse che non fosse la tua prima volta. Sei stupida, non se ne sarebbe accorto. Bene. allora lo terrai sempre e solo per me.
Me lo spaccò davvero prima di riempirlo.
Poi mi fece alzare e mi diede , ci demmo, un bacio con un selvaggio passaggio di lingue .
Erano passati oltre venti minuti e corsi da Paolo prima che…Ero senza mutandine e non avevo il ricambio. Non è che una vada in giro con le mutandine di scorta. Per fortuna stavano ancora giocando.
Disse: eccoti.
Aspettai un pò poi gli dissi: puoi interrompere un attimo? Devo dirti una cosa importante
Fu sorpreso e mi raggiunse. Insieme andammo verso la serra. Francesco era andato, lo avevo visto nel salone vicino Valentina.
Scusa Paolo :è imbarazzante. Prima sono andata a fare pipi nell’erba, mi sono bagnata le mutandine e ho dovuto buttarle via .
Lui prima rimase sorpreso e poi rise. Non è possibile ;vuoi dire che?
Si, sono senza mutandine.
Mi guardò . Rise e mi fece spostare, ci trovavamo dove poco prima avevo scopato con Francesco.
Era arrapato ,mi disse: sei incredibile.
Era assurdo, ero attaccata allo stesso palo di prima mentre Paolo da dietro mi scopava Mi disse come sei calda e bagnata, sembri persino che si sia allargata dall’eccitazione. Hai tanta voglia anche tu?
Dissi: si tanta.
Se avesse saputo che dentro c’era ancora il seme di Francesco e che ero ancora calda e dilatata da lui.
Era troppo eccitato poveretto ,non avevamo mai fatto una cosa così all’aperto. Due minuti ed era venuto; io niente, ma non mi importò.
Tornammo dagli amici. Paolo era sorridente e vidi che anche Francesco sorrideva quando ci vide rientrare
Non era un periodo fertile ,ma questa volta andai e prendere e presi la pillola del giorno dopo.
Finalmente il giorno del matrimonio arrivò e ci sposammo alla presenza di tutti i nostri amici, anche Francesco partecipò.
Terminata la funzione all’uscita della chiesa ciascun uomo , come da tradizione volle baciare la sposa. Quando fu il suo turno baciandomi sulle guance mi disse: puoi fare tutto con lui ma ricorda che il tuo culo è solo per me.
Risi, come sorridevo con tutti , ma la mia mente correva.
Gli dissi si e sorridevo, e come se sorridevo. Perché il mio ano stava pulsando come stesse pregustando una sua nuova visita?
Partimmo per un lungo viaggio di nozze ed al ritorno ero finalmente incinta.
La mia gioia per la maternità fu parzialmente limitata dal comportamento di Paolo. Da quando seppe che fossi incinta ha iniziato a trattarmi come un vaso di porcellana : coccole e tante attenzioni per il mio stato. Il sesso cadde velocemente a zero con la paura di far del male al nascituro , tutto ciò mentre i miei ormoni impazziti chiedevano ben altre attenzioni.
Con il senno del poi fece l’errore di confidarmi con Valentina.
Ero di quasi sei mesi che facemmo la solita scompagnata con gli amici.
La mia pancetta si iniziava a notare ed ormai avevo cominciato ad usare abiti larghi e comodi.
Dopo pranzato inziò la solita rissa a risiko.
Più che mai ebbi il desiderio di allontanarmi dalla cagnara alla ricerca di tranquillità. La nuova situazione mi stava dando un pò di stress ed il sesso che poteva essere una valvola di sfogo era assente.
Andai ne punto più tranquillo e rilassante del casolare. Dove se non alla serra?
Pochi minuti di pace che mi trovai Francesco al mio fianco.
Sorrideva e fu gentile. Mi chiese del viaggio di nozze e di come mi sentissi con la maternità. Sapendo, non mi sentivo tranquilla ,ma il suo comportamento mi fece rilassare.
Si parlò di me e Paolo del matrimonio e del vivere da sposati; era come se si informasse sulla sua prossima realtà e poi mi chiese del sesso. Aveva sentito dire che il matrimonio è un pò la tomba dell’amore e che per motivi vari non sarebbe stato più come prima.
Che potevo dire? Aveva ragione e soprattutto nel mio caso la maternità stava incidendo profondamente.
Credo mi sia lamentata della cosa seppur senza farla pesare.
Lo vidi girare alle mie spalle e le sue mani cingermi senza violenza da dietro.
Che fai?
Mi ritrovai come quella notte, le sue labbra sul collo, il suo ventre che spingeva sul mio culo, una sua mano sul seno.
Ebbi un mancamento, non era orrore, era desiderio.
Dimenticai chi fosse e chi ero. Mi lascia cullare da lui.
Girai il viso, non so se dirgli di smettere o altro, so solo che mi trovai le sue labbra sulle mie e le nostre bocche si incontrarono e li lingue si unirono; poco e mi fece spostare dove potessi avere un punto di appoggio .
Non vi furono parole, sentii armeggiare sui suoi pantaloni.
Gentilmente mi fece piegare ed allargare le gambe, poi sollevò il mio vestito e ricordai delle mie mutandine.
Per favore non romperle.
Lo aiutai a farle calare a terra togliendole e poi ? Poi finalmente il suo cazzo mi prese. Ero fradicia ed entrò come un missile sino a fondo. Mi scopò come desideravo da mesi.
Arrivava in fondo e spingeva ,si ritirava per rientrare. Finalmente facevo sesso e godevo. Non fece fatica ad infilare le mani sotto il vestito ed a spostare il reggiseno per prendere a coppa le mie tette che grazie alla maternità stavano crescendo. Mai era stato così ancorato ed io ne godevo.
Aveva la bocca vicino al mio orecchio e mi disse: sapevo che avevi tanta voglia e ti sarebbe piaciuto; Valentina mi ha raccontato.
Capii tutto.
Dillo che avevi voglia e che ti piace?
Si, si dicevo e godevo.
Ti piace il mio cazzo?
Si, Si
Continuava a parlare. Quel coglione di Paolo ha paura di fare del male a te e al piccolo e invece scopare ti fa solo del bene, sia a te che al piccolo e poi fu “trascinato”.
Come si rivolgesse al piccolo: lo sentì? Ti piace piccolino? E poi stravolgendomi: sentilo bene perchè questo uccello ti darà il prossimo fratellino o sorellina.
Le sue parole coincisero con il mio massimo godimento e mentre mugolavo il mio piacere per non urlare lo sentii che spingeva più forte e poi rimanere incollato a me mentre il suo seme mi riempiva.
Poi si staccò e il mio il vestito ricadde nella giusta posizione.
Lui metteva a posto pantaloni ed il resto ed io mi rimasi le mutandine dopo essermi asciugata con un fazzoletto di carta.
Eravamo pronti.
Mi disse: dovresti dirmi grazie ,ma non importa. Ci vediamo a casa tua martedì alle diciannove. Sapeva, come tutti gli amici, che Paolo a quell’ora andava agli allenamenti di calcio.
Mi resi solo allora conto di quanto fosse successo e di cosa avessi combinato. Da quel giorno almeno una volta la settimana, fino al mio ottavo mese di maternità, Francesco soddisfò i miei bisogni sessuali.
Bisogna dargli atto che da quel giorno fui più rilassata.
Nacque un bel bambino che chiamammo Ruggero e un anno dopo una sorellina, Chiara.
Fu il semino di Francesco a generare Chiara, ne ho la quasi certezza. Come e perché è una storia troppo lunga da raccontare .
E prima che ve lo domandiate: si ,il mio culetto Paolo ,sin oggi, non l’ha ancora avuto.
Francesco quel dicembre si è sposato con la mia migliore amica ed hanno già un figlio e vogliono “allargarsi” ancora.
A volte mi chiedo come faccia Francesco a soddisfare contemporaneamente le esigenze di due donne allupate :sua moglie ed io.
Comunque per tutti sono sempre la ragazza della porta accanto’.

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