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Lorenza è una bellissima ragazza bionda, a appena compiuto 18 anni, e fidanzata con Massy da quando ne aveva tredici.
Massy di 4 anni piu grande di lei, studia medicina, la storia si svolge a giugno, appena finita la maturità, Massy in quel periodo stava facendo uno stage in Germania e lei come regalo ai suoi genitori aveva chiesto il permesso per andare in vacanza insieme ad agosto, quando lui sarebbe tornato, non avevano mai fatto una vacanza insieme, i suoi genitori erano molto severi e aveva avuto un educazione molto severa, loro dovevano andare a trovare i genitori di lei in Basilicata che stavano molto male cosi decisero di affidare Lorenza alla zia, sorella del padre in modo che la tenesse d’occhio durante la loro assenza, la zia abitava a Milano, ma trascorreva in Liguria l’estate nella sua seconda casa, il padre fu molto chiaro prima di partire , se mia sorella mi dice che ti sei comportata male puoi scordarti di andare in vacanza col tuo fidanzato.
Lei lo rassicurò, anche se aveva un po’ di paura, la zia era molto rigida, un carattere molto forte, dopo due divorzi adesso stava da solo col figlio Matteo di 25 anni un ragazzo mammone viziatissimo.
Il giorno dopo arrivò il liguria nella città di Lavagna , appena arrivata la zia le fece subito una ramanzina, Lorenza, tuo padre ti ha affidato a me e per queste tre settimane dovrai ubbidire ai miei ordini, mi dovrai aiutare nelle faccende di casa e prima di fare qualcosa dovrai venire a chiedermi il permesso, ci siamo capite? Si zia… tranquilla sono abituata a dare una mano in casa, perfetto, ora ti mostro dove dormirai, all’ entrata di casa c’era un salone molto grande , la zia aveva posizionato li un letto e una piccola cassettiera, bene , questa sarà la tua stanza, come vedi non ci porte cosi potro tenerti sempre sotto controllo, lei rabbrividi, non si aspettava certo di dormire in un soggiorno, senza un minimo di privacy, ma non era finita, come vedi non c’è armadio, sistemerai le tue cose nel mio armadio, ti diro io cosa indossare e non ti sarà permesso entrare senza chiederlo, non potrai mai stare chiusa in una stanza compreso quando dovrai andare in bagno, dovrai venire prima a chiedermi il permesso e dovrai sempre lasciare la porta aperta, a quelle parole parti la contestazione, ma zia non posso lasciare la porta aperta, mi vergogno, uno schiaffo parti subito dalla mano di sua zia, non ti permettere più di criticare le mie regole, e poi chissa in quanti ti hanno già vista nuda, lei invece e sempre stata timidissima e non si faceva vedere nuda neanche dal fidanzato, andarono insieme in camera della zia, bene ora svuota la valigia e metti tutti i vestiti qui nel’ armadio, lei obbedi , mise tutto nell’ armadio , ora spogliati e vai a farti una doccia, quando torni troverai sul letto quello che dovrai mettere e poi scendi giù che cominciamo le pulizie, le fece per andare in bagno ma la zia la colpi di nuovo con uno schiaffo, allora non ci siamo capite, spogliati, lei per paura di altri schiaffi ubbedi, si tolse i vestiti, si vergognava da morire anche se di fronte a sua zia, le diede un piccolo asciugamano, di quelli che di solito si usano per il bibe e la mando a farsi la doccia, per fortuna non c’era Matteo in casa altrimenti avrebbe potuto vederla nuda, si butto sotto la doccia, l’acqua calda la fece immergersi nei pensieri, penso a dove era capitata, era il primo giorno e aveva gia preso due violenti schiaffoni, anche se era una donna sua zia era molto robusta e forte, finita la doccia si asciugo con quel piccolo asciugamano e torno in camera, sul letto c’era una mutandina un pantaloncino che sembrava un pigiama e il pezzo di sopra di un costume di quello con i lacci, non erano i suoi vestini noto subito l’armadio chiuso a chiave, cominciò a vestirsi e si accorse subito che le mutandine erano almeno un paio di taglie piu piccole, sembravano da bambina e il reggiseno anche quello più piccolo sembrava adatto ad una bambina di 13 anni, era cosi corto che si faceva fatica a legare i lacci, davanti comprimeva il seno a tal punto che i capezzoli erano ben visibili , gli veniva da piangere si vergognava da morire a stare cosi ma senti subito la zia chiamarla di sotto cosi fece un bel respiro e andò giù di sotto, appena vide la zia fece osservare che erano misure da bambina e che non avevo trovato scarpe o ciabatte, la zia con tono autoritario di rispose che lei era una bambina e che i vestiti andavano bene cosi, e che non aveva scarpe, in casa doveva sempre stare scalza, in quel momento entro in casa Matteo, appena vide Lorenza fece subito una risatina, noto subito come il costume metteva in mostra i capezzoli, si salutarono con un semplice ciao, ma la zia subito la rimproverò, ma ti sembra il modo di salutare tuo cugino? Vai la e salutalo come si deve, col bacino, lei lo odiava, ma non voleva disobbedire alla zia cosi si avvicino e le diede un bacino sulla guancia, lui né approfitto per abbracciarla e stringere forte il suo seno contro di lui, finiti i saluti la zia mi fece cominciare a mettere in ordine la casa, mi sentivo in imbarazzo a stare vestita cosi e dovermi piegare ovunque, la sera cenammo e io dovetti fare i piatti e pulire tutto , poi mia zia mi disse di andare in bagno e poi a letto che l’ indomani mi avrebbe svegliata presto, andai in bagno, cercai di fare veloce perché non volevo che matteo mi vedesse , poi scesi giu a dormire nel mio letto, la mattina venne svegliata alle 8 , la zia le ordino di andare a lavarsi e di andare poi in camera dove avrebbe trovato i vestiti, per fortuna matteo dormiva ancora ando in bagno si spoglio e si fece la doccia poi torno in camera i vestiti erano uguali a quelli del giorno prima, solo che il reggiseno questo volta era bianco e molto leggero, appena messo si accorse che era quasi trasparente e che alla luca lasciava poco all’immaginazione, scese giu, la zia le fece fare colazione poi gli fece preparare la colazione per Matteo e le disse di andarlo a svegliare e di portarli su la colazione, le usci solo un ma zia… e le arrivò subito uno schiaffo , vai veloce e non fare storie, prese il vassoio e ando su nelle camere , busso e entro in camera di Matteo, lui stava ancora dormendo, si sveglio e fece la solita risatina,bene , tua zia ti sta insegnando come ci si comporta, lei poggio il vassoio sulla scrivania e lui la riprese subito, ma cosa fai cretina, voglio fare colazione a letto , portamela qui, lei si sentiva offesa da quelle parole e cosi le disse che cretino era lui e di non permettersi più di parlarle cosi, che non era la sua serva, sua zia senti e entro subito in stanza, chiese cosa stesse succedendo e senza neanche farla finire di parlare le diede subito uno schiaffo violento, come ti permetti di rispondere cosi, Matteo è più grande si te e tu devi stare zitta hai capito, ma zia , mi ha detto cretina, allora non hai capito , la prese per un braccio e la spinse contro la scrivania si tolse lo zoccolo e comincia a colpirla fortissimo nel sedere, lei scoppio a piangere dal dolore e dal’ umiliazione, imploro di smettere ma sua zia continuo ancora un po’, poi smise la fece voltare e con tono autoritario le disse, hai capito? Si zia scusa non succederà più, adesso porta la colazione a letto a Matteo e chiedili scusa, lei prese il vassoio lo porto al cugino, scusa Matteo sono stata una stupida, non succederà più, lui con una bella risatina, vedremo, adesso metti in ordine la mia stanza, sempre con le lacrime agli occhi comincio a sistemare la stanza, suo cugino stava li a guardarla mentre lei riordinava, poi si alzo per andare in bagno, quando torno aveva in mano un paio di mutande, le butto in terra e disse, vammele a lavare, lei schifata si chino per prenderle e in quel momento le diete una pacca sul sedere, lei si giro di scatto e le diede uno schiaffo, le voci si alzarono e la zia non tardo ad arrivare, Lorenza vieni subito qui, ma zia mi ha toccato il sedere, allora non ti è bastato lo zoccolo prima, la prese per un braccio e la porto in camera sua , la fece stendere sul como e le abbasso pantaloncini e mutandine, poi prese dal cassetto quello che sembrava un ramoscello e comincio a colpirla forte, il dolore era accecante rispetto a prima dopo trenta colpi il sedere era completamente in fiamme le fu ordinato dì rivestirsi e di andare a chiedere scusa a Matteo, con le mutandine cosi strette il dolore era insopportabile, torno di la da Matteo e le chiese scusa, sono stata una bambina, non succederà più, e lui ridendo , vedo che mia madre ti sta insegnando l’educazione, bene vedremo…
Lei prese le mutande e ando a lavarle , per il resto del giorno non riuscì neanche a sedersi dal dolore che aveva , il giorno dopo porto la colazione a letto al cugino e mentre metteva in ordine la stanza lui le palpo il sedere, lei stavolta non fece la minima resitenza, ormai era completamente domata, finite le pulizie matteo la chiamo in bagno, lei ando a vedere, eccomi disse al cugino, devo fare la pipi, ma sono stanco, aiutami tu, lei rossa in viso pronuncio ti prego questo no… e lui , vuoi che chiami tua zia , no ti prego, allora sbrigati, lei ando verso di lui, si chinò, le abbasso le mutande e rimase bloccata, lui vedendola cosi, sbrigati, prendilo in mano a vuoi che te la faccio addosso, lei chiuse gli occhi ma lui la riprese subito apri gli occhi, e vedi di centrare il buco se non ti faccio pulire con la lingua, lui scarico tutto , lei dopo averlo scrollato per bene fece per rimetterlo nelle mutande, ma lui subito, ma allora sei cretina, vuoi metterlo via cosi sporco, si voltò verso il lavandino , lei capi e apri l’acqua e comincio a pulirlo per bene, non aveva mai toccato altri oltre il suo fidanzato e questa cosa le metteva i brividi, dopo averlo lavato e asciugato per bene lui lo rimise nelle mutande e metre uscivano dal bagno lui le palpo ancora il sedere, questa molta tenne la mano per un bel po’, lei non disse nulla, ma scappo di sotto, il pomeriggio arrivo in casa un amica della zia con suo figlio, lei sempre con quel costume che nascondeva pochissimo, il figlio era amico di Matteo e i due si chiusero in camera, ad un certo punto chiamarono Lorenza e gli chiesero di portare due coca cole che avevano sete, l’ amica della zia noto subito come la ragazza era ubbidiente e si complimento con la zia, sai quando è arrivata faceva la sbruffona, ma adesso che ha scoperto le punizioni sta diventando sempre più ubbidiente, lei intanto stava andando su con le due coke , busso , entra e chiudi la porta, lei entro , loro erano seduti sul letto che giocavano alla play, dai versaci da bere, con uno sguardo d’ intesa fece vedere come lei era completamente sottomessa a lui, ma voleva farsi vedere dal suo amico che era brutto e grassottello e sicuro le ragazze lo evitavano , cosi si alzo e abbraccio la cugina, visto come brava la mia cuginetta, e molto ubbidiente sai… vero Lorenza? Si sono ubbidiente, facciamo vedere a Mirko come sei brava, e metre se la teneva abbracciata comincio a tirare i lacci del costume, lei si mosse in segno di protesta e lui disse subito , vero che sei ubbidiente? O devo fare come l’altra volta, no scusami sono ubbidiente, lui slaccio il laccio di sopra, lei non si mosse di un millimetro, poi tocco ai lacci di sotto sotto lo sguardo sbalordino di Mirko, adesso il costume era completamente slacciato ma stava su perché la teneva stretta a lui, poi si giro in modo che Lorenza fosse di profilo verso Mirko, le prese le braccia e gliele posizionò dietro la testa, poi si avvicino con le labbra verso di lei , lei fece per indietreggiare ma si accorse che cosi facendo il costume sarebbe caduto a terra, era in trappola , lui fece come per staccarsi e le ordino di baciarlo, lei non voleva assolutamente far cadere il costume, cosi dovette avvicinarsi e poggiare le labbra su quelle del cugino, lui comincio a baciarla e per rendere tutto più eccitante si spostava sempre indietro costringendola a spingersi sempre oltre , ormai era completamente in balia, non ci poteva credere , stava baciando quello schifoso sulla bocca, lui tirava in dietro la testa e tirava fuori la lingua cosi da farla avvicinare sempre di più si divertiva e la chiamava troia, fuori la lingua troia, lei umiliata obbediva per non far cadere il custume , lei sentiva un forte calore e senza capire il perché sentiva che si stava bagnando, ma come è possibile, perché mi sto eccitando cosi…

Prosegue…
Tutti i miei racconti sono frutto di fantasia e in nessun caso collegati alla vita reale.
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Buona lettura

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