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TradimentoVoyeur

Me le sono cercate

By 25 Ottobre 20224 Comments

Me le sono cercate
Questo racconto è scritto e raccontato da me, ma condiviso con mia moglie. E’ lungo e forse stancante da leggere in un’unica lettura, ma non abbiamo voluto nascondere nulla di quella esperienza e scriverlo e farlo leggere in momenti diversi non avrebbe, per noi, dato la giusta comprensione ed enfasi all’avvenimento.
Ho diviso per comodità il racconto in cinque parti, se volete una lettura più corta, per avere una valida comprensione dell’accaduto leggete la prima, la seconda e l’ultima parte, la quinta.

Parte prima
Stavo guardando mia moglie a letto, nel nostro letto matrimoniale, con un altro
Tutto è cominciato circa un anno fa.
Lei insegnante, io socio fondatore di un ben avviato studio professionale.
Il tenore di vita era ottimo e avevamo le nostre soddisfazioni professionali
La vita sessuale tra di noi tutto sommato non era male anche se dopo oltre dieci anni di matrimonio e due figli la passione, almeno da parte mia, si stava affievolendo.
Si scopava solitamente nei fine settimana e qualche volta quando i bambini erano dai nonni.
Annoiato o alla ricerca di stimoli ho iniziato a frequentare internet guardando i video dove belle fighe facevano grandi scopate, ma quelli che mi prendevano di più erano quelli dove le mogli tradivano i mariti.
Guardando ho visto dei filmati con dei “cuckold” che hanno richiamato il mio interesse, da lì ho cercato sempre più spesso questi tipi di film . Mi arrapavano talmente tanto da chiedermi se anch’io fossi un potenziale “cuckold”.
Guarda e riguarda, pensa e ripensa, sega dopo sega, cominciai a chiedermi come potesse essere vedere la propria moglie che fa sesso con un altro avendo lei la consapevolezza che il marito stia guardando e sia d’accordo, non solo d’accordo ma che “spinga” che questo avvenga.
Pian piano fui ossessionato da questo desiderio. Volevo vedere mia moglie, Virginia, scopare con un altro uomo
Mia moglie è una donna brillante, dinamica, tosta e anche in bellezza ha poco da invidiare ad altre. Ha capelli neri che porta lunghi e lisci , è alta circa 1,70 e ricorda molto, anche di viso, l’attrice di Hawai five 0 Michelle Borth. Ha una corporatura snella e atletica, ma molto femminile e un culo alto e rotondo, molto bello, le sue mani hanno dita lunghe da pianista e le evidenzia con smalti di classe sulle unghie. Dalla nascita dei bimbi il suo seno è cresciuto e porta una terza misura che sta su che è una meraviglia. E’ bella e ne è consapevole anche se le occasioni per mostrare la sua bellezza sono limitate.
Può vestirsi e mostrarsi da “corsa” episodicamente quando siamo impegnati in mie cene di lavoro che richiedono la presenza del partner. In quelle occasioni può mostrare il meglio di sé ed allora indossa abiti, su tacchi alti, sufficientemente attillati da ben mostrare le sue meravigliose forme e che evidenziano anche la bellezza delle sue gambe.
Quando si veste così è per me un piacere guardare lei e anche gli sguardi “attenti” degli uomini che incontriamo.
Per inciso, non sono male nemmeno io. Supero il metro e ottanta e a detto di tante ho un bel fisico
Una sera dopo una scopata, non posso dire bellissima perché avevo una idea fissa ricorrente, le chiesi fingendo indifferenza se avesse mai pensato di far sesso con un altro uomo dopo il nostro matrimonio; prima della nostra relazione aveva avuto le sue storie.
Mi rispose: ma sei scemo? E poi ma come ti vengono queste domande? Cosa ti passa per la testa?
Si era arrabbiata, ma visto che avevo aperto l’argomento colsi l’occasione per raccontarle dei miei ultimi mesi, della mia tormentata insoddisfazione, del mio approccio ad internet ed infine di quanto ero rimasto colpito del fatto che ci sono uomini che amano vedere la moglie che fa sesso con altri ed infine sull’onda della confessione feci la sparata: te la sentiresti di fare questo, di andare con un altro uomo per me?
Sorpresa dalla richiesta rimase lungamente in silenzio, poi mi disse che non sarebbe mai stata capace di fare cose come quelle e che ero un depravato. In realtà mi disse cose molto peggiori che non posso ripetere. Si incazzò, mi girò le spalle e da quel momento iniziò un brutto periodo del nostro rapporto.
Nelle settimane successive le nostre conversazioni si ridussero al minimo sindacale; il sesso tra noi ero scomparso ed io continuavo a farmi grandi seghe guardando internet.
Passarono alcuni mesi, la situazione si stava facendo insostenibile. Io non potevo fare nulla, avevo fatto scoppiare la bomba e adesso cosa potevo dirle? Scherzavo
Anche per lei la situazione doveva essere molto pesante e doveva aver riflettuto a lungo della nostra situazione e della mia richiesta. Una sera che i bimbi erano a letto mi disse: non ti prometto nulla, voglio capire, approfondire di quanto mi hai chiesto e perché. Non farmi fretta, non dirmi nulla, dammi tempo.
Da quella sera ricominciammo a fare sesso; avevo già interpretato la sua richiesta di approfondimento come un futuro si ed ero eccitatissimo all’idea di mia moglie con un altro.
Nelle sere successive vidi spesso Virginia al suo pc. Le chiesi cosa fai sempre al pc? Mi disse: mi sto informando, non è quello che volevi? Però adesso non rompere.
Alcune volte provai ad avvicinarmi accampando delle scuse; non riuscii mai a vedere esattamente cosa guardasse. A volte mi sembravano pagine di lettura, a volte video come quelli che guardavo io.
I nostri amplessi erano più frequenti e gratificanti. Anche il modo di far sesso migliorò; era più vogliosa e calda e fu lei a introdurre delle interessanti varianti, mai dichiarate, nel nostro modo di fare normalmente sesso.
Passarono un paio di mesi che un sabato sera, soli a casa con i bimbi dai nonni, dopo una bella scopata che mi stravolse, si appoggiò nuda alla sponda del letto e: per quella cosa che mi hai chiesto va bene, ma alle mie condizioni.
Il mio cuore fece un sobbalzo a quella desiderata affermazione mentre il mio cervello già “lavorava”; quali condizioni?
Le dissi: sono davvero felice della tua scelta, ma quali condizioni?
Era più pronta di quanti mi aspettassi e rimasi stupito quando dal cassetto del suo comodino prese un foglio; me lo diede e disse: queste sono le mie condizioni altrimenti non se ne fa nulla.
Leggi, chiedi se hai dubbi, ma queste sono le mie condizioni perché tu mi veda far sesso con un altro.
Lessi il foglio, prima velocemente, poi ritornai all’ inizio per leggerlo con grande attenzione
Riportava dei paragrafi introduttivi e poi i punti cruciali.
A) Il sottoscritto Paolo …… marito di Virginia…. c’erano anche i codici fiscali, come da sua esplicita richiesta accetta che sua moglie abbia incontri sessuali con persone diverse da suo marito. ( Quando le ho chiesto dei codici fiscali mi rispose che erano per evitare omonomi).
B) Con la firma al presente documento accetto tutti i punti in esso indicato. ( Mi disse che o li accettavo tutti o non si faceva nulla).
C) Qualora la non accettazione avvenisse durante l’incontro sessuale, l’incontro stesso si interromperà e la moglie potrà utilizzare il presente accordo per la causa di separazione. Per la verifica della realtà l’incontro sarà ripreso con una telecamera ed il registrato sarà di proprietà della moglie. (sorvolai su questo)
I punti:
1 E’ mia moglie a scegliere il partner (mi stava bene)
2 Il primo incontro si terrà a casa nostra e il sesso sarà fatto nel nostro letto matrimoniale (mi stava bene)
3 Io dovrò assistere a tutto l’incontro sessuale ed accetterò tutto quanto sarò proposta da mia moglie o da lei condiviso con il partner (mi stava bene)
4 Durante l’incontro non mi sarà fatto alcun danno fisico (lo davo, sbagliando, per scontato)
E a seguire gli ultimi due punti che mi lasciavano qualche il dubbio
5 Mi farò carico di tutte le conseguenze di questo e altri incontri (le chiesi cosa volesse dire. Mi rispose: e se rimanessi incinta?)
6 Solo al primo incontro la vedrò fare sesso con un altro poi sarà libera di scopare con chi vuole e dipenderà solo da lei farmi presenziare, dirmelo o meno e anche se intuissi che avrebbe scopato o avesse scopato con un altro non le potrò mai chiedere nulla.
Gli ultimi due punti erano pesanti, ma lei disse: tutto o niente, vedi tu.
Mi fidai del buon senso di mia moglie e firmai.
Prese il documento e mi prese di sorpresa dicendomi: l’incontro è fissato mercoledì prossimo, mi raccomando avvisa i tuoi che quella sera i bambini dormiranno da loro. Facendomi un grosso sorriso mi prese il foglio tra le mani e lo buttò a terra poi mi si catapultò addosso e mi disse: adesso scopami cornuto.
Dalla sorpresa passai all’eccitazione; fu sesso da faville condito da una piacevole novità, nel mentre di un piacevole sessantanove mi leccò l’ano e volle che facessi altrettanto con il suo.
Furono per me giorni di piacevole, ansiosa, attesa. In quei giorni si sottrasse alle mie voglie di sesso. Mi disse: rimandiamo a dopo mercoledì.
Non fu un problema lasciare i bimbi dai nonni; era già capitato che per impegni di lavoro dovessimo assentarci. Alla sera portavamo i ragazzi dai miei e li prendevamo il mattino dopo per recarli a scuola.
Quel mercoledì li portai dai nonni che mi chiesero che impegni avessimo quella sera. Risposi: una solita pallosa cena di lavoro a cui non potevamo sottrarci.
Nei giorni precedenti avevo provato a chiederle chi fosse il fortunato. Mi aveva “mandato lungo” dicendomi che l’avrei scoperto mercoledì sera.
La mattina di quel giorno mi chiese se potessi rientrare prima dal lavoro; l’appuntamento con l’ospite era intorno le venti e trenta e voleva che mangiassimo qualcosa insieme prima noi due.
Alle diciannove eravamo in casa e pochi minuti dopo cenavamo. Fu una cena veloce e leggera, bresaola e pomodori e un po’ di frutta. Il silenzio tra noi si poteva tagliare con una lama; un’ansia pervadeva l’intera casa e i nostri occhi spesso cadevano sull’orologio in cucina
Finito la cena disse: vado a prepararmi.
Sparì per un lungo tempo in bagno e poi in camera da letto. Io ero già pronto. Solitamente in casa indossavo una tuta e le ciabatte quella sera per l’ospitalità avevo messo dei pantaloni, una maglietta chiara ed ai piedi dei mocassini. Mentre attendevo sentivo l’ansia e guardavo la tv in soggiorno, ma in realtà avevo la testa altrove e non vedevo nulla.
Mi chiedevo: chi sarà? Ho fatto bene? Cosa succederà? E altro ancora. Le domande dell’ultimo momento che non servivano a nulla.
Molto tempo dopo mia moglie si presentò in soggiorno; era abbagliante. Si era vestita in modo accurato per l’evento.
Indossava un abito nero, stretto in vita, che cadeva un paio di centimetri sopra le ginocchia; era scollato e si intravedevano le parti superiore del seno, non portava il reggiseno. Portava ai piedi scarpe di vernice nere con un tacco medio alto e indossava delle calze scure trasparenti; non riuscii a capire se portasse le mutandine, l’abito attillato non mostrava rilievi. Non portava gioielli se non la vera del nostro matrimonio.
I capelli erano lucidi, freschi di lavaggio e tenuti sciolti; si era truccata e le labbra luccicavano di un colore rosso vermiglio. Rimasi a bocca aperta, era bellissima. Bella, elegante e sensuale contemporaneamente.
Andò in cucina e portò in soggiorno tre flutes con una bottiglia di champagne che era in frigo. Si sedette sul divano al mio fianco, disse che l’ospite sarebbe arrivato entro pochi minuti; le aveva mandato un messaggio sul telefonino. Mi avvicinai per darle un bacio, spostò il capo prima che potessi appoggiare le labbra sulle sue. Disse: non vorrai rovinarmi il trucco con tutto il tempo che ci ho messo..?
Risentito mi spostai.
Puntuale alle 20.30 il trillo del citofono annunciò l’arrivo dell’ospite; mia moglie andò ad aprirgli il portone e poi lo attese sulla porta mentre io mi alzai attendendolo davanti al divano.
Facendole entrare in soggiorno lo salutò e gli diede due baci sulle guance. Lui disse: sei bellissima come sempre, ma è la prima volta che ti vedo così.
Lei sorridendo: ti aspettavi che venissi a scuola vestita così?
Lui: scusa hai ragione. Aveva in mano un mazzo di fiori che le diede.
Virginia si scostò facendolo entrare; gli andai incontro mentre lei diceva: lui è Paolo, mio marito.
Ci stringemmo la mano, una stretta forte e decisa, mentre lo radiografavo: un bell’uomo, alto più o meno come me, un buon fisico da sportivo e un’aria sveglia e simpatico. Mi parve uno che sapesse il fatto suo.
Anche lui dovette fare analoghe riflessioni; chissà cosa pensasse di me, di uno che offriva la moglie per il suo piacere?
Ci sedemmo in soggiorno, mia moglie dopo aver messo i fiori in un vaso venne a sedersi accanto a me, lui era seduto sulla poltrona.
In una atmosfera che avrebbe voluta essere piacevole, ma che piacevole non era, bevemmo alcuni flutes di champagne e ci scambiammo le solite banalità poi Virginia prese le redini della situazione.
Si rivolse a me: Paolo, Matteo è un mio ex collega di scuola, ex perché alcuni anni fa si è trasferito a Trento con la famiglia, hanno due figli come noi; c’è sempre stato un feeling tra noi che non ha mai superato una simpatica amicizia, ma sapevo che avrebbe voluto di più ed adesso posso dirgli che come uomo mi piace molto. Allora non avrei mai potuto dirlo per evitare fraintendimenti.
Per non farla lunga sa tutto di noi e del tuo desiderio ed ho pensato che fosse la persona giusta non solo perché mi piace fisicamente e mi è simpatico ma anche perché abita molto lontano da noi e soprattutto ha una famiglia che ama, quindi tra noi tutto si concluderà in questa serata.
Si rivolse al lui: Matteo, ti è tutto chiaro su questa serata? Hai domande da porre a me o a Paolo?
Lui rispose muovendo negativamente il capo.
Poi Virginia si rivolse a me: Paolo hai qualcosa da dire? Hai cambiato idea? E’ la tua ultima occasione per fermare tutto.
Rimasi in silenzio e allora disse: va bene.
Si alzò dal mi fianco e andò da lui e allungò una mano per farlo alzare dalla poltrona.
Gli si avvicinò e guardandomi con il viso vicino al suo disse: stasera, da questo momento sono sua moglie e farò tutto quello che vuole lui. Girò il capo a lui e un bacio li unì. Ero diventato un cornuto consapevole e consenziente.
Al momento registravo mentalmente quanto stava avvenendo senza emozioni particolari, ne positive ne negative. Si baciarono a lungo indifferenti della mia presenza. Lui le aveva messo le mani sul culo per stringerla meglio e lei le mani intorno al collo.
Dopo un lungo bacio lei disse: andiamo in camera.
Parte seconda
Mano nella mano lo guidò alla nostra camera mentre li seguivo come un cucciolo.
Entrando in camera notai che nel tempo li trascorso Virginia l’aveva preparata. Le lenzuola erano nuove e quella superiore era calata in fondo al letto insieme al copriletto. Il letto appariva fresco ed invitante.
Sul comò, orientata al letto, era presente la nostra telecamera giapponese che aveva il led accesso che indicava che fosse in funzione; mi ricordai del punto nelle condizioni, l’avevo dimenticato.
Notai di fianco al letto, dalla parte sinistra guardando, a pochi centimetri, una sedia della cucina. Virginia vide il mio sguardo incuriosito e disse: quello è il tuo posto, devi vedere tutto bene.
Deve aver notato una espressione preoccupata sul mio viso adesso che la fantasia stava diventando realtà. Disse: te lo chiedo per l’ultima volta: vuoi davvero?
Avevo qualche dubbio, ma annui col capo.
Mia moglie mi disse: spogliati nudo, completamente. Io: ma, come?
Lei: da questo momento devi stare in silenzio e fare quello che ti chiedo; hai accettato di fare tutto quello che ti avrei chiesto, adesso fallo.
Non ne ero felice, ma in fondo non mi sembrava una richiesta esagerata e comunque corrispondeva ai miei desideri. Sarebbe stato più fastidioso, forse umiliante, che vedesse il mio cazzo ergersi mentre lui la scopava.
Mi spogliai come aveva chiesto lei, avevo l’uccello mollo e cadente.
Vennero vicino a me; lei mi fece una carezza sul viso e mi disse: siediti ed appoggia le mani dietro. Non capivo, feci quello che mi chiedeva e compresi tutto quando qualcosa mi strinse un polso e poi l’altro. Intanto fu lui a bloccarmi con qualcosa le caviglie ai piedi della sedia facendo rimanere sollevati i piedi dal pavimento.
Ero legato, bloccato sulla sedia, impossibilitato a muovermi. Le chiesi: perché?
Non voglio che cambi idea, adesso è tardi. Mi baciò con un bacio carico di passione. Sentii il sapore della sua lingua in bocca, una lingua che aveva appena giocato con quella di un altro.
In un orecchio con fare complice che diventò incuriosente mi sussurrò: vedrai, ci siamo preparati bene per questa sera e poi, con il consenso di Matteo, l’ha portato lui, nel suo bicchiere ho messo una pastiglia di Viagra così avremo la possibilità di divertirci a lungo.
Si mise ai piedi del letto rivolta a me e a lui che potessimo vederla bene. Disse: Paolo è nudo, adesso tocca a me.
Con grazia fece calare il vestito dal’ alto lentamente scoprendosi centimetro dopo centimetro; apparve il suo splendido seno, le mammelle mostravano i suoi capezzoli già parzialmente eccitati. Impiegò molto a calare il vestito mostrando il suo piacere a mostrarsi e la consapevolezza di sapere di essere bella. Movimenti lenti e sensuali accompagnarono la discesa sino a che apparve un filo che le cingeva il basso ventre. Nel movimento a scendere successivo vedemmo che il filo era la parte superiore di un perizoma di pizzo nero traforato talmente fine da sembrare trasparente; per questo che non ero riuscito ad individuarlo. Si intravedeva nella trasparenza il suo cespuglietto nero. Il vestito scese ancora e scopriamo che indossava delle autoreggenti.
Finalmente il vestito cadde a terra e lo scalciò lontano.
Poteva dirsi nuda, le autoreggenti e il perizoma fungevano solo da ornamento
Disse rivolta a lui: cosa ne pensi?
Lui: stupenda.
A me non chiese nulla: non mi considerava più. I suoi occhi erano fissi negli occhi di lui.
Toccava a lui. Non fece alcun spogliarello, semplicemente si tolse quanto indossava appoggiandolo a terra e rimase con dei boxer azzurri.
Potevo constatare che aveva un buon fisico e che a differenza di me aveva molti peli sul petto.
I suoi boxer erano tesi in avanti perché il suo cazzo era già eccitato.
Lei disse: non male, ma togliti tutto. Lui guardandola fissa negli occhi si tolse i boxer lasciandoli a terra. Potevamo vedere il suo cazzo. L’eccitazione e il viagra l’avevano portato ad essere duro, rivolto verso l’alto, pronto.
Le sue dimensioni? Un bel cazzo.; mia moglie in quanto a dimensioni, non avrebbe potuto lamentarsi quella sera.
Lei sorridendo e guardandolo: non male.
A quel punto con un movimento inebriante si tolse il perizoma , lo prese in mano e lo lanciò, vidi che cadde in corrispondenza dei boxer di lui.
Si avvicinò a Matteo e prese il pene con una mano mentre gli dava un bacio sulle labbra. Continuando a tenerlo per l’uccello si avvicinò me e lo misi a pochi centimetri dal mio viso. Disse: questo è il cazzo che farà felice me e te, ringrazialo. Dagli un bacio.
Dissi: sei scema, non voglio ed alzai la voce. Lei ripetendo disse: avevi accettato che avresti fatto tutto quello che avrei chiesto; adesso fallo.
Gridai non voglio, mi agitavo ma non riuscivo a muovere la sedia.
All’improvviso mi mise una mano sulla fronte bloccandomi la testa e con l’altra mano mi tappò il naso impedendomi il respiro, dopo poco fui costretto ad aprire la bocca ansimante per respirare. Matteo colse l’attimo per spingersi in avanti e guidandolo con la mano me lo mise in bocca. Arrivò cosi dentro da provocarmi un singulto di vomito da impedirmi di richiuderla. Furono pochi istanti, si mosse avanti indietro come se mi scopasse la bocca o in alternativa come se gli facessi un pompino, poi si tirò indietro lasciandomi libera la bocca e trascinando con sé la mia saliva.
Mi ripresi per gridare: siete pazzi, vi denuncio.
Mia moglie con tono seccato: sapevo che se qualcosa non ti fosse piaciuto non avresti rispettato le condizioni ed ho provveduto.
Si portò al suo comodino, prese qualcosa e venne dietro me. Disse: apri la bocca. Mi rifiutai gridando. Fu lui a tapparmi il naso; aprii la bocca e sentii qualcosa scivolarci dentro e posarsi sulla lingua mentre ebbi la sensazione di un elastico che mi stringeva dietro la nuca.
Si portarono avanti me. Lei disse: adesso va bene; peggio per te, non potrai più parlare solo guardare. Non capii se ne fosse dispiaciuta.
Avevo la sensazione di avere una palla in bocca che mi impedisse di parlare. Le mie parole si tramutavano in gemiti incomprensibili.
Provai cosa fosse avere in bocca una Ball Gag.
Poi mia moglie disse: hai voluto essere un cornuto, forse un cuckold come dici tu e sei stato cattivo adesso finiamo l’opera con una cosa che spesso piace a quelli come te. Aveva qualcos’altro in mano.
Si piego avanti me e vedi quella che sembrava una maschera di plastica; con fare pratico mi isolò i testicoli e me la mise sul mio morbido uccello.
Poi si risollevò soddisfatta. Capii cosa aveva fatto; mi aveva messo una gabbietta per impedire una mia eccitazione ed una erezione se mai vi fosse stata. Le avevo viste in numerosi filmati.
Ritenevo non fosse necessaria per me e volevo esprimergli il mio sdegno, la mia rabbia, ma emisi solo dei mugugni
Mia moglie mi disse: questo non l’ho messo per te, l’ho messo per me, per il piacere di vederti soffrire, stronzo. Spero che ti piaccia molto quello che vedrai e che tu possa sentire tanto male, adesso stai tranquillo, guarda e divertiti se ti riesce e si rivolse a Matteo.
Lo guardai anch’io, avevo il viso perplesso, forse era preoccupato della determinazione di Virginia?
Eccomi, marito di questa sera, finalmente possiamo fare l’amore.
Abbracciati, baciandosi, si stesero sul letto
Erano sulle lenzuola mentre si baciavano, si palpeggiavano e si rotolavano nel letto, Matteo la stava baciando sul collo e le mordicchiava i lobi delle orecchie, cosa che lei ama, e poi gradualmente è sceso con la bocca al seno, impossessandosi dei suoi capezzoli. Potevo sentirla mentre gemeva per le sensazioni che le davano i suoi capezzoli succhiati.
Poi lui fece scorrere la lingua in basso fino al suo ventre e abbassandosi trovò i suoi peli pubici. Ci giocò un po’ con la lingua prima di scendere ancora. Mia moglie aveva gli occhi al cielo deliziata dalla sua lingua e gemette nel momento in cui la sua lingua arrivò alla clitoride. A questo primo contatto alzò le gambe in alto intorno le sue spalle. Matteo continuava a leccare e succhiare la clitoride mentre lei gemeva e si contorceva sul letto. Le mani di mia moglie premevano sulla testa di lui mentre apriva le gambe più che poteva per farsi leccare
Lui continuò a torturarle la clitoride per quella che mi sembrò un’eternità poi senza staccare la bocca dalla sua vagina ruotò il corpo portandosi in posizione da sessantanove. Si mise sotto dandole il cazzo da giocare
La mia attenzione si rivolse a lei. Negli ultimi tempi era diversa nel farmi i pompini; sembrava fosse andata a qualche scuola per imparare a far dei fantastici pompini o forse semplicemente aveva visto tanti video porno e attraverso questi aveva acquisito nuove capacità e piacere.
Impugnandolo con una mano gli baciò lentamente la sommità del glande e poi fece scorrere la lingua intorno; poi scese lungo il tronco continuando a leccarlo fino ad arrivare sotto le palle che mordicchiò dolcemente.
Risalì alla cima ed iniziò il classico movimento su e giù facendo entrare e uscire il cazzo dalla bocca. La novità è che nello scendere non si fermava al solito punto, ma andava gradualmente sempre più in basso sino ad arrivare a prenderlo dove con me non era mai arrivata.
Poco mancava che arrivasse in fondo fino ai testicoli. Poi è risalita ma adesso, nella discesa, ogni volta arrivava a quel punto. Doveva essere piacevolissimo per Matteo che ad un certo punto interruppe il lavorio alla vagina e spostò il corpo portandosi al fianco di lei sottraendole l’uccello. Lei lo guardò stupita. Lui: ancora poco e venivo. Prima vorrei altro.
Lei sorrise e con la schiena poggiata al materasso allargò le lunghe gambe a compasso invitandolo: scopami allora.
Colse al volo l’invito mettendosi tra le sue gambe. Si piegò e appoggiando il cazzo alle labbra della figa ha iniziato a passare la punta del pene su e giù per la sua fessura fino a quando lei gli ha alzato e stretto le gambe intorno alla sua schiena e si è spinta contro di lui. La sentii gridare mentre il suo pene entrava in lei.
Era per me un film erotico e porno.
Lui accelerò il ritmo spingendo dentro e fuori; la scopava forte e veloce.
Mia moglie quasi gridava il suo piacere, continuava a ripetere: si, cosi, scopami così, continua.
La penetrò per un bel po’ così, si interrompeva quando ambedue avevamo l’impressione che lei stesse per godere. Poi come fosse una bambola la girò a culo in alto, alla pecorina, e il suo cazzo la penetrò da dietro come un siluro. Lo spinse dentro e poi diede qualche spinta dentro e fuori veloce per poi rallentare.
Mia moglie nel cambiamento di posizione e di ritmo riprese la lucidità e gli disse qualcosa che non udii, ma che lui udì perché le disse ad alta voce: si.
Udii anch’io quando, a mio uso e consumo, lei volse il capo per guardarmi e parlò ad alta voce con lui per far sapere a me.
Fammi il culo, questo culo che mio marito non ha mai avuto.
Poi si rivolse direttamente a me. Cornuto sarà lui a prendere questa verginità e tranquillo non soffrirò perché mi sono preparata.
Non so cosa intendesse con: mi sono preparata, ma questa fu una amarissima sorpresa.
No, questo no, avrei voluto gridarle. Le avrei espresso la mia rabbia, il mio disappunto ma potevo solo scuotere il capo e lo scossi più che potevo. No, questo no, dicevo mentalmente. Non avevo mai considerato che potesse succedere
Poi si rivolse a lui e gli disse qualcosa in un orecchio non potei sentire. Lui assenti, guardò verso me e sorrideva.
Lei si sottrasse al suo cazzo e dal maledetto cassetto del comodino prese quello che si identificò come un tubetto di lubrificante. Glielo diede e si mise prona con il viso rivolto a me. Un sorriso le aleggiava sulle labbra; era per il pensiero del sesso anale o per la mia sicura sofferenza o ambedue?
Avevo spesso visto il bel culo di mia moglie e spesso avevo considerato, senza che me lo permettesse, la possibilità di sodomizzarla, ma questa volta era diverso.
L’esposizione del suo culo prono mentre mi guardava e si rendeva disponibile per un altro mi faceva stare male.
Matteo fece uscire la crema la crema dal tubetto e la cosparse intorno l’ano e poi ha iniziato a spargerla con le dita verso l’interno.
Mia moglie assecondava i suoi movimenti andandogli incontro muovendo il culo mentre lui era già riuscito a penetrarla con un dito e dopo breve con due
Non passò molto che lei disse: adesso puoi; inculami.

Lui si piegò su lei e tenne il pene in mano e dapprima lo fece scivolare sula figa per poi entrarvi, ma dopo poche lente penetrazioni ne uscì e si poggiò sull’ano di mia moglie.
Spinse delicatamente e il suo glande scivolò e superò con facilità l’anello anale e altrettanto facilmente scese nel condotto anale. Fu incredibile vedere il suo cazzo entrarle nel culo.
Mia moglie soffocò un grido nel materasso poi parve rilassarsi. La inculò con un ritmo costante cercando la profondità sino a che le sue palle non si fermassero contro la parte superiore della vagina.
Poi prese a pistonarla forte e accompagnò questo nuovo ritmo con una affermazione : come mi hai chiesto te lo apro bene che le prossime volte non farei fatica a prenderlo in culo.
Aveva un suo metodo, la penetrava a fondo e velocemente e poi usciva dall’ano portando il cazzo allo scoperto. Attendeva qualche secondo come aspettasse che l’ano si richiudesse e poi rientrava. Già al secondo tentativo sembrò che l’ano faticasse a richiudersi velocemente. Continuò in questo modo per almeno dieci minuti; poi arrivò il suo limite perché disse: vengo, ti vengo nel culo. (doveva essere orgoglioso di questo).
Lo vidi contrarsi e svuotare il suo sperma nel culo di mia moglie poi crollò su lei. Solo pochi istanti prima rivolsi l’attenzione a mia moglie. Non sentivo sue parole o gemiti da un bel pò. Era con gli occhi chiusi e teneva una mano tra le gambe( si stava masturbando mentre Matteo la inculava?).
Matteo rimase su lei un po’ prima di spostarsi al suo fianco. La girò a lui e la baciò.
Rimasero stretti per alcuni lunghi minuti, per me. Lui le dava dolci baci e le carezzava il corpo ed era ricambiato dalle labbra e dalle mani di lei
Infine mia moglie, dal solito cassetto del comodino, prese delle salviette. Erano i kleneex che teneva per quando voleva pulirsi dopo che avevamo fatto sesso.
Con attenzione e delicatezza prima terse il cazzo di lui poi il suo culo.
A pulizia del pene terminata notai, con sorpresa, che rimase sufficientemente rigido nonostante l’eiaculazione avuta; il viagra?
Terza parte
Non l’ha fatto nemmeno respirare che subito mia moglie ha preso il suo cazzo con la mano e lo ha tenuto fermo in modo da poterlo avvolgere con le labbra. Dopo di che iniziò rapidamente a far scorrere la bocca per tutta la sua lunghezza.
Matteo sembrava godersi molto l’impegno di Virginia che ebbe la sua ricompensa; il cazzo era nuovamente all’apice, ma mia moglie non lo abbandonò. Faceva scorrere la lingua per tutta la sua lunghezza fino a raggiungere le palle, se ne infilò persino una in bocca e poi l’altra e le succhiò per un momento prima di lasciarle e tornare al tronco.
La sua mano destra gli vellicava le palle mentre ingoiava nuovamente il cazzo e quello che fece dopo che mi fece male profondamente. Mentre guardavo la sua bocca e la sua lingua giocare con il glande, la sua mano sinistra impugnava e masturbava la parte inferiore; guardare il suo anello, la vera, che doveva essere il simbolo della nostra eterna unione, che luccicante andava su e giù e si rispecchiava nei miei occhi come una beffa che mi angosciava. Mi ero fatto del male da solo.
Infine staccò la testa dal cazzo che era ricoperto dalla sua saliva.
Si inginocchiò sul letto portando il culo alto verso lui come ad incoraggiarlo ad agire. Diede il messaggio giusto perché Matteo si fece sotto e gran parte del suo cazzo è scomparso dentro di lei in un colpo solo.
Mia moglie, aveva Il suo viso girato di lato, forse inconsapevolmente rivolto nella mia direzione e ho potuto vedere che i suoi occhi erano chiusi e la sua bocca era socchiusa mentre gemeva.
Matteo la teneva per i fianchi mentre la scopava e lei accompagnava i suoi movimenti muovendo di concerto il culo. Per un po’ di minuti continuarono così.
Poi lei girò il capo e gli disse qualcosa, dopodiché lei si arcuò un po’ e Matteo si sporse in avanti. Questa posizione permise a Matteo di scoparla tenendo le mani attaccate alle sue tette; gli aveva chiesto di scoparla stringendole le tette
Erano belle, ampie rotonde con sporgenti capezzoli scuri. Sapevo quanto i suoi seni fossero sensibili se ne accorse anche lui perché li strinse con forza e poi” arrotolò” i suoi capezzoli. Mia moglie gemeva: si, così.
La scopava duramente e le teneva stretto il seno utilizzandolo come ancora per scoparla meglio.
Alla fine, dopo che sembrò che non si sarebbero mai fermati, lasciò andare i suoi seni e fece un movimento indietro liberando il cazzo dalla vagina.
La fece girare e mettere in ginocchio rivolta a lui . Le fece piegare la testa e con una mano si afferrò il cazzo con e lo portò tra i capelli di lei; lo strofinò dentro alcune volte e quando tornò in vista era ripulito degli umori che l’avevano ricoperto.
Poi le sollevò il capo e le spinse la testa sul suo cazzo. Come in un gioco preordinato la lingua di mia moglie leccò il suo glande prima che spalancasse la bocca e ne inghiottire buona parte cimentandosi in un lungo pompino che interruppe invitando Matteo a distendersi.
Mi guardò ; faceva così ogni volta volesse stupirmi con qualcosa di nuovo.
Gli salì a cavalcioni ponendo i piedi intorno ai suoi fianchi sul materasso e compresi, Voleva sedersi su lui come una cavallerizza e cavalcarlo; infatti guidando il suo cazzo con la mano si impalò e per minuti andò su e giù alzandosi sui piedi riscendendo, lo fece finché le forze la sostennero poi affannato si sedete su lui con il cazzo dentro.
Non era una novità per me, quella postura l’avevo vista in più video porno e l’avevo visto farla anche alla Emma Watson quella della saga del maghetto Harry Potter.
Sicuramente aveva visto anche lei quei video e avevo voluto replicare dandomi un “chiaro messaggio” di ciò che poteva e sapeva fare.
Matteo sostenne per un po’ il suo piacevole peso poi alzò il busto facendole allungare le gambe intorno ai fianchi con attenzione che non si facesse male..
In quella posizione si scambiarono profondi baci poi la spinse con la schiena sul materasso .Il cazzò uscì dalla vagina ma le gambe di mia moglie rimasero sempre intorno ai suoi fianchi.
Matteo si portò in avanti e ripreso possesso della vagina in profondità con un movimento fluido. Poi le sollevò le gambe facendole poggiare sulle spalle . Ora che la vagina era posizionata come voleva lui prese a scoparla prima ad un ritmo moderato poi più velocemente. Dovevo ammettere che aveva una notevole resistenza sessuale; sempre il viagra? Continuò a scoparla mentre mia moglie diventava sempre più eccitata . Gemeva e prese a dire: vengo, vengo.
Guardandola in viso non riuscivo a capire se fosse prossima al climax o se continuasse a godere in un unico orgasmo continuato.
Lui continuava a scoparla, sembrava non finisse mai quando improvvisamente senza preavviso si fermò mentre il suo corpo si irrigidiva, si tese e non si mosse più; la stava riempendo del suo seme. Io sapevo che non fosse protetta, non so lui se sapesse.
Quando Matteo si fermò mia moglie sembrò tornare alla realtà.
Non ci sarebbe stato bisogno che lei guardandomi, a bassa voce, forse che lui non sentisse, mi dicesse: ti meriteresti anche questo, un figlio non tuo.
Da parte mia il silenzio e la sofferenza.
Passarono alcuni minuti di reciproco rilassamento in cui stettero in silenzio, forse per recuperare per la “faticata” fatta.
Lei gli disse: bagno?
Andarono insieme senza degnarmi di nulla e potei sentire lo scorrere dell’acqua e le loro incomprensibili voci; poi tornarono sul letto. Chiacchierarono tra loro di stupidate senza considerarmi .Era passata più di un’ora da quando avevano iniziato a far sesso e vedevo il suo cazzo che si non era al massimo, ma comunque non dava segni di resa .
Non mi sopresi quando ricominciarono; finché quel cazzo stava su….
Mia moglie per l’ennesima volta si inginocchiò tra le sue cosce e prese ad occuparsi con bocca e mani del cazzo. Si vede che le piaceva molto. Dopo un po’ si fermò e si alzò sedendosi su lui impalandosi sul cazzo.
Stava diventando troppo per me da sopportare, cercavo di non guardare chiudendo gli occhi ma come guidati da un’altra volontà i miei occhi si aprivano e tornavano a loro. Notai dall’orologio sul comodino che fosse trascorso quasi mezzora da quando si era seduta su Matteo e che con movimenti a volte veloci e a volte lenti si era fatta arare la vagina mentre lui si divertiva a baciarle e succhiarle le tette , occasionalmente si baciavano.
Fu una mezzora di quasi relax scopereccio.
Vi fu un cambio di situazione quando fu lei a baciargli il petto ed a succhiargli i capezzoli poi alzò il capo e gli sussurrò qualcosa, che non potei sentire, in un orecchio. Lui fece un viso stranito ma poi l’aiutò ad alzarsi che il suo cazzo liberasse la vagina e si spinse indietro con la schiena poggiata al materasso.
Mia moglie si fece avanti sul suo corpo sino ad arrivare con le ginocchia di fianco al suo capo e con la vagina sulla sua bocca disse ad alta voce: leccala.
Vidi la lingua di Matteo spuntare, leccare la vagina e spingersi nella fenditura .La sua bocca il suo naso era schiacciato contro le sue intimità e la sua lingua “lavorava”.
Mia moglie oscillava il capo ebbra di piacere. Più volte urlo il suo piacere anche quando lui con un dito le penetrò l’ano e ci giocò all’interno, anzi parve che questo la deliziasse ancor più.
Tanto la fece godere fin quando forse stanco e soffocato da quella posizione Matteo deciso di modificare la situazione. Con le mani la spinse di lato. Lei perse l’equilibrio e lui ne approfittò per mettersi al suo fianco.
Matteo ansimava un po’, la posizione che aveva tenuto non doveva essere stata il massimo per la respirazione.
La baciò e le chiese: come continuiamo?
Lei come preferisci. Era un dialogo solo loro.
Lui il tuo culo è stupendo, ma …. vuoi?
No, no pensai di aver detto, con me non l’aveva mai voluto fare e stasera era la seconda volta con lui; le mie parole giunsero, inarticolate dalla pallina, alle loro orecchie e mia moglie si rivolse a me: zitto non sono cose che ti riguardano.
Si rivolse a lui: stasera sono tua moglie, sono tutta tua, fai quello che vuoi.
Si disposero come nel precedente atto anale ed il cazzo di Matteo era pronto ad entrare nuovamente nel suo culo; lo appoggiò sull’ano e con un ultimo scrupolo le chiese: sicura che vuoi ancora?

Fallo, disse lei.
Matteo si chinò e spinse la testa del suo cazzo contro il buco del culo. Un gemito di mia moglie accompagnò la nuova entrata; rimasi sorpreso da quanto facilmente e velocemente sia potuto entrare.
La precedente inculata l’aveva ben rodata.
Questa volta la inculò rudemente sin da subito. Lei gemeva e stringeva le lenzuola tra le mani, ma non si sottraeva alla sua brutale penetrazione
Portò una mano tra le cosce, si accarezzava mentre lui le allargava lo sfintere ed il canale.
Ebbe la forza di guardarmi e parlami: ti sarebbe piaciuto il mio culo vero? L’ avresti voluto tu ed invece; poi si interruppe sopraffatta dalle dure penetrazioni di Matteo
Però gemeva ed erano gemiti di godimento e il suo viso lo diceva; più la “scopava” più le piaceva.
Lui: ti piace?
Lei: continua, lo sento che mi occupa tutto e intanto si strofinava la clitoride.
Girò il capo. Mi guardava, i suoi occhi mi fissavano mentre gemeva ad ogni passaggio del cazzo di lui.
Lui disse: poco e vengo.
Lei: no, no, aspetta, ti voglio ancora dentro, davanti.
Allora lui la ribaltò e contro tutte le norme igieniche la penetrò in figa.
La scopava forte e veloce ricambiato dai movimenti e dai gemiti di piacere di lei; era un’unione perfetta.
Virginia doveva essere veramente eccitata perché presto ha gridato come mai prima: si ,si, riempimi, sto per venire.
Fu la molla per Matteo che raggiunse il culmine e gridando: è tutto tuo spinse e si fermò in lei.
Quando finalmente si spostò da lei vedemmo lo sperma che accompagnava il suo cazzo nell’ uscita. Si guardarono e si sorrisero contemporaneamente.
È stato incredibile ha detto Matteo.
Lei: anche per me.
Questa volta non mi disse nulla di un possibile figlio. Non mi considerò proprio
Parte quattro
Nessuna parola fu scambiata, ma dopo un silenzio che probabilmente non durò tanto Matteo disse: vado un attimo in bagno. Mia moglie rimase sul letto. Sembrava pensare. Attese il ritorno di Matteo e quando si sedette al suo fianco sul letto vidi come gli prese il pene con la mano.
Si rivolse a me: di certo spero tu non sia arrabbiato, ero questo che volevi?
No, non era quello che mi sarei aspettato; era troppo. Non le risposi, ne con il capo ne con gli occhi.
Lei: non hai nulla da dire? Non importa, ho ancora una cosa da mostrarti
Si girò a lui e le loro bocche si incontrarono per l’ennesima volta. Questa volta giocarono con le loro lingue che potessi vedere come si scambiassero la saliva e come si esplorassero le bocche. Poi mia moglie si staccò dalle labbra di lui e lo spinse indietro facendolo mettere sul bordo del letto vicino me e si accovaccio tra le sue gambe. Il pene di lui pareva più morbido, era ancora leggermente barzotto e non dava l’idea di potersi riprendere.
Mia moglie glielo prese in bocca mentre teneva le mani sulle gambe di Matteo e vedevo un suo nuovo modo di fare un pompino senza aiutarsi con la mano; lo succhiava affondando il capo, ma la mia impressione era che lui godesse poco dell’atto.
Avevo ragione.
Lui con un sorriso dispiaciuto: questa volta non è possibile tirarlo su , nemmeno tu puoi riuscirci. Dopo tre volte che sono venuto non penso sia proprio possibile.
Lei gli disse con un sorriso beffardo: vuoi vedere? E si volse a me: guarda anche tu come sono brava.
Intanto tu, rivolto a Matteo, sdraiati e metti le gambe a campana. No, cosi, meno angolo. Si, così.
Matteo era disteso con il viso rivolto al soffitto disposto come aveva voluto lei e non poteva vedere cosa stava succedendo lì sotto; io invece si.
Seguivo quanto accadeva a pochi centimetri dal mio viso
Con la mano gli tenne il pene verso l’alto e partendo dalla punta con la lingua aperta come fosse una spatola scese sino ai coglioni e poi scese ancora; aveva il naso che tenevano sollevati i testicoli e con la lingua scese all’ano. Prima lo leccò a lingua aperta poi la rese aguzza e la inserì nel chiuso buco; per un po’ leccò e spinse come per farla entrare. Poi si rivolse a me come a dirmi: guarda. Si portò il dito con la vera, penso sia stata una scelta voluta per me ,alla bocca e lo umettò per bene.
Poi lo portò contro il già bagnato ano. Delicatamente, ma con fermezza, lo spinse nel culo di Matteo. Matteo fece il movimento di chi provava una sensazione inattesa, disse: cosa fai?
Lei: tranquillo, ti faccio bene.
Matteo sospirò e stette immobile.
Lei gli lasciò il dito nel culo e risali con la bocca al pene. Lo imboccò e era talmente vicino a me che potevo sentire il rumore del pompino, percepivo persino il profumo che mia moglie aveva messo. Chiusi gli occhi, mi parve di essere io in quella situazione e per la prima volta quella sera ebbi un principio di erezione. Dico principio perché non appena il mio pene si sollevò cozzò contro il tetto della gabbietta sentii un dolore atroce e seppur tentassi di controllarmi mi scappò un grido di dolore che mia moglie udì; Matteo per fortuna non si accorse di nulla
Lei volse gli occhi a me e nel suo sguardo vidi il suo sorriso ironico. Abbandonò solo un attimo il cazzo per dirmi a bassa voce: allora sei davvero un cuckold
Furono alcuni dei minuti più difficili e dolorosi della mia vita. Cercai di non guardare mia moglie con il cazzo di Matteo in bocca e cercai di non pensare a quello che avevo visto, ma il mio cazzo continuava a pulsare e aveva voglia di crescere ed ogni volta veniva abbattuto con dolore. Per fortuna questa tortura non durò a lungo
Mia moglie scese sul cazzo lentamente, non so come riuscì a prenderlo tutto arrivando sino all’attaccatura delle palle e poi indietreggiò sino a tenerne in bocca solo il glande poi ridiscese. Una sua mano gli teneva i testicoli vellicandoli, l’altra o meglio il dito dell’altra mano andava lentamente dentro e fuori il culo di Matteo. Agì in quel modo non più di un paio di minuti. Per distrarmi guardai Matteo; aveva la felicità sul viso, quanto gli stava facendo Virginia doveva essere al di là di ogni sua aspettativa.
Poi la testa di mia moglie prese velocità; dall’alto al basso in un movimento veloce e profondo e anche il suo dito nel culo si muoveva con una velocità superiore. Vidi Matteo contrarsi e sospirare con ansia.
Ad un certo momento, con la bocca a fondo del cazzo, mia moglie interruppe il movimento della testa e vidi le sue guance gonfiarsi. Stava aspirando e succhiando con forza come se stesse cercando portare in superficie il suo seme. Nel giro di quattro o cinque aspirazioni vidi Matteo spingere il ventre verso l’alto; stava venendo.
Colto il momento mia moglie non mosse più la bocca, ma spinse più a fondo che poteva il dito nel culo. Fu il gesto che fece tracimare Matteo; quell’intensa stimolazione prostatica lo fece sborrare. Mia moglie non lasciò il suo uccello sino a quando non si rese conto che aveva preso in gola tutto lo sperma residuo che Matteo ancora aveva potuto produrre, solo allora sollevò il capo facendo uscire allo scoperto il lucido pene.
Matteo e anch’io per un altro motivo eravamo stravolti.
Matteo si sollevò lentamente e tirandola a sé la baciò facendo scivolare la lingua tra le labbra bagnate di lei. Limonarono e lui assaggiò quel poco del suo sperma che le era rimasto in bocca; il resto doveva essere già nello stomaco.
Alla fine si sono separati ed entrambi sono scoppiati in un ampio sorriso.
Lei: hai visto che ci sono riuscita?
Matteo si alzò felice mettendosi al fianco del letto. Mi hai fatto venire quattro volte, non mi era mai successo, sono esausto
Lei: anche io sono venuta molte volte; è stato bello e sei stato bravissimo.
Matteo disse: adesso posso andare? Non ne ho più.
Effettivamente per la prima volta il suo uccello era kaputt e si era ridotto alla normalità. Era mollo, piccolo e a testa in giù. Lei sorrise e gli fece un cenno di assenso con la testa.
Esistevano solo loro due.
Parte cinque
Matteo si rivestì raccogliendo i panni dal pavimento nel mentre vide e raccolse il perizoma. Lo sollevò mostrandoglielo: posso tenerlo per ricordo?
Quasi sorridendo lei guardò prima me poi lui e gli disse di si.
Era vestito mentre lei era ancora nuda sul letto.
Disse: vado
Lei : ti accompagno.
Quando fu in piedi lui la guardò ammirato e: sei bellissima, se non mi avessi distrutto e spompato ricomincerei da capo.
Lei: vai, ma sorrideva.
Lui: potrà esserci una prossima volta?
Lei: forse.
Prima di uscire dalla camera Matteo si rivolse a me: è stato un piacere conoscerti, grazie per avermi permesso di prendermi cura di tua moglie. Era ironico?
Uscirono dalla mia vista con lui che le teneva una mano sul culo; li sentii ridere complici.
Udii che si chiudeva la porta d’ingresso e poco dopo Virginia rientrò in camera. Prima di dedicarsi a me recuperò la cinepresa mettendola in un suo cassetto. Non mi interessava.
Mi si avvicinò: contento adesso? Felice?
Non parlai, parlò lei: per tua informazione ho passato tanto tempo su internet per cercare di capirti ed esaudire i tuoi desideri. Ho studiato a fondo il comportamento di un cuckold e anche se tu non lo sembravi ti ho dato spago. Allo stesso tempo mi sono adoperata, dalle manette alla gabbietta e altro, perché sia prima che durante questo incontro potessi colmare tutti i tuoi desideri veri o fantasie che fossero e come hai visto sono stata brava. Soddisfatto?
Rimasi ancora in silenzio; cosa dovevo dire?
Mi slacciò le manette e la prima cosa che feci fu di togliermi la gabbietta e far “respirare” il mio tormentato uccello; era moscio, assente e dolorante. Non avevo provato alcun piacere da quello che avevo visto quella sera; altro che cuckold ero solo un cornuto
Mi disse: stronzo ti è piaciuto? Sei Contento?
Ero abbacchiato, triste, mi sentivo un coglione
Dissi: no, non sono contento; avevi ragione.
Lei: spero ti sia servita di lezione, te la sei cercata. So che ti piacerebbe sentirti dire che non ho nessuna voglia di ripetere questa esperienza; sai che nonostante tutto amo te e la nostra famiglia, ma hai accettato le mie condizioni e non posso dartela vinta come se in questo lungo periodo nulla fosse avvenuto. E’ stata colpa tua ed adesso ne paghi le conseguenze. Hai qualcosa da dire?
Solo scusa.
Mi abbracciò con tenerezza.
Andai in bagno per prepararmi per la notte mentre lei, ancora nuda, “ricomponeva” il letto sostituendo anche le lenzuola.
Andai a letto pensando a quanto fosse successo e attendevo che mi raggiungesse.
Arrivò subito, con mia sorpresa quella sera non andò in bagno per prepararsi per la notte e anche per cancellare i segni di quella serata.
Non so se per punirmi o per piacere non andò a lavarsi; venne a letto portando dentro e addosso sé il seme di Matteo indossando, come di consuetudine, una leggera vestaglia trasparente.
Mi avvicinai a lei e la strinsi con un braccio portando il suo seno contro il mio petto.
I nostri corpi erano uniti, le sue tette premevano contro me; le diedi un casto bacio sulle labbra. Mi sembrò di sentire sul suo corpo l’odore del corpo di Matteo. La tenni stretta; quella notte non facemmo l’amore.
Circa un mese dopo mi avvisò che il giovedì sera successivo sarebbe uscita e che dovevo pensare io ai bambini.
Non mi disse dove andasse e con chi ed io non le chiesi nulla. Quella sera mentre “curavo” i bambini spiai il suo look, non era nulla di particolare; sperai che uscisse a cena con le ragazze della palestra che frequentava, ma il dubbio mi rose. Quando rientrò a tarda notte ero a letto con gli occhi aperti. La vidi nella penombra entrare in bagno e la sentii prepararsi per la notte.
Quando arrivò nel letto si accorse che ero sveglio, mi si appoggiò contro e mise le labbra chiuse sulle mie. Sentii l’odore del dentifricio , non ebbi il coraggio di metterle la lingua in bocca e le diedi un bacio tenendo ben strette le labbra. Come si attendesse questo mi disse sorridendo: cornutello, sapevo che non avresti dormito sino al mio rientro. Appoggiò ancora le labbra alle mie e con la lingua forzò l’ingresso riuscendov, e la sua lingua entrò nella mia bocca. Fu solo un rapido assaggio poi infilò la mano nel mio pigiama e segandomi come solo lei sa fare mi disse cosa aveva fatto la sera trascorsa.
Ben più di un anno è trascorso dalla sera in cui aveva fatto l’amore, scusate sesso, con Matteo e siamo tornati ad essere felici e complici; i nostri figli hanno un fratellino in più, adesso abbiamo una femmina e due maschi e non è detto che non possa arrivare un’altra/o sorella o fratello
Cosa successe nel periodo da quella sera ad oggi? Affari miei o meglio affari nostri, di mia moglie e miei.

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