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Racconti CuckoldSensazioniTradimento

Tua…(Capitolo13)

By 5 Luglio 2022No Comments

É Jay a tirarmi. Praticamente lei cammina davanti a me, quasi corre. Sembra divertita. Mi tiene per mano. Vedo le sue tette ballare su e giù. Sono ipnotiche. Arriviamo in spiaggia e posiamo i teli sui lettini. Ay è steso al sole. Ci saluta con un gesto. “Noi andiamo a fare un bagno”, lo avvisa Jay. Vedo il mio sperma sul suo seno. Gli schizzi che sono andati verso il centro sono colati giù. Sembrano quasi goccioline di sudore. Sul capezzolo, invece, nessuno potrebbe nutrire dei dubbi. É coperto del mio sperma, e si nota chiaramente. Jay mi prende per mano. Mi tira a se. Mi bacia. “Che dicevamo ieri? La tua troietta? Dimmi se sono troietta a sufficienza per te, amore mio”, mi sussurra direttamente nell’orecchio, mettendomi una mano sulla nuca e premendo il seno sinistro, quello non sporco del mio sperma, contro il mio petto. Poi si mette a camminare. Va sulla passerella, si dirige verso la riva, sculettando vistosamente. Si gira. Mi guarda. “Che fai, non vieni?”, mi dice, mordendosi il labbro inferiore. Inizio a camminare. La raggiungo. Lei mi porge la mano, che io afferro. Camminiamo insieme verso la riva, lentamente. Noto diversi sguardi posarsi su di lei. Si, si gente, questa qui è la mia donna, ha un fisico da urlo, un seno perfetto, e le sono venuto addosso prima di venire in spiaggia. Mentre faccio questi pensieri, Jay si avvicina al bagnino. “Buongiorno!! Come va oggi?”, esordisce lei. Il bagnino si gira. Come si chiamava? Ho già cancellato il nome, ma sono proprio curioso di capire che intenzioni abbia Jay. Lui sembra contento del saluto di Jay. “Oooh, Jay, buongiorno a te! Stupenda come sempre”, risponde lui. Poi si gira verso di me. “Senza offesa eh, ma una donna come Jay va riempita di complimenti”, mi dice. Gli faccio l’occhiolino. Jay arrossisce, ma continua imperterrita per la sua strada. Anzi, sembra quasi che il bagnino le abbia servito un assist memorabile. Lei lascia la mia mano e va verso di lui. Gli mette una mano sul petto, si alza in punta di piedi. Gli da un bacio sulla guancia. “Ma grazie, sei carinissimo. Come è l’acqua oggi?”, dice Jay. “É stupenda, dovreste approfittarne e restare tutto il giorno a mollo”, risponde lui. Noto che il suo sguardo si posa di continuo sul capezzolo di Jay. Il destro! “Nu, caro, poi mi viene la pelle da vecchietta… E il mio Alex poi se ne va dietro alle altre. Devo star dietro alle sue voglie, io! Bene comunque, ho proprio bisogno di un bel bagno”, risponde Jay, posandosi una mano sul collo e lasciandola scendere lentamente, accarezzandosi il seno, raccogliendo un po’ di sperma col dito. Lo porta alle labbra. Succhia il polpastrello. Poi saluta il bagnino con un movimento delle dita. “Ci vediamo dopo, ciaooo”, gli dice. Lui è impietrito. Credo non si aspettasse una risposta simile. E nemmeno io. Ora ho capito a cosa si riferiva Jay parlando dell’essere la mia troietta. La raggiungo. Entriamo in acqua. La abbraccio e le lavo il seno, restando coi nostri corpi completamente immersi in acqua. “Ti diverti, a provocare così, eh?”, le dico. Lei non risponde. Abbassa lo sguardo, sembra quasi arrossire, ma so che quello sguardo è il suo modo per stuzzicare, per essere monella. Si morde il labbro, poi torna a fissare i miei occhi. “Sai che inizi a raggiungere il tuo scopo?”, mi dice. “Cioè?”, le chiedo, non capendo a cosa si stia riferendo. “Sono indolenzita. Non irritata, eh. Mi fai bagnare così tanto che potresti scoparmi per giorni interi e non mi irriterei. Indolenzita. Le gambe. L’interno coscia. Mi stai sbattendo di continuo e…oh Alex, me ne farai tornare a casa con le gambe indolenzite e io ti penserò ogni volta in cui avvertirò dolore. Penserò che il mio Alex mi ha scopata così forte da farmi venire quel dolce dolore…”, mi spiega. La bacio. Non voglio più sentire la spiegazione, voglio che piuttosto mi faccia sentire il suo desiderio. Lei ricambia il bacio, poi mi mette le mani sulle spalle, avvolge le gambe attorno al mio bacino. Si stacca dalla mia bocca, mi guarda. Sorride. La luce del sole le va negli occhi, li tiene appena aperti. “Lo sai che mi piaci davvero un sacco?”, mi fa. E mi lascia di stucco. Come sempre, quando esordisce con frasi del genere. Ora sono io ad arrossire.
“Credi che debba mettermi un reggiseno, se Ay dovesse trovare qualcuna?”, mi chiede. “E perchè?”, ribatto io. “Beh non vorrei si mettesse a fare la gelosa, poi. Noi donne siamo molto competitive”, risponde Jay. “E quindi? Significa che se vorrà essere all’altezza, si metterà in topless anche lei, no? E poi non eri tu quella che voleva essere la mia troietta?”, le dico, dandole una pacca sul culo. Ride. Si morde il labbro. Sento il suo bacino sollevarsi, poi attaccarsi al mio. “A proposito, come sono andata col bagnino?”, mi chiede. “Sei andata che probabilmente sognerà di venirti addosso quando si toccherà stasera”, le dico. “Uhm…e questo è bene?”, chiede, facendo la finta tonta in maniera molto maliziosa. “Questo significa che sei la troietta più provocante della spiaggia. E che lo stai facendo per provocare me. E sai benissimo quanto vorrei scoparti in questo momento. Ti va bene come risposta?”, le dico. Lei porta un dito sulle labbra, alza gli occhi al cielo. Poi mi guarda. “No”. “No?”, chiedo. “No. Nel senso che non so quanto vorresti scoparmi. Perchè vorresti passarmi la scopa addosso?”, dice, con fare innocente. Spingo col mio bacino verso di lei, facendole sentire la mia erezione. Le dò un’altra sculacciata. “Ma mica era sporco per terra nell’appartamento?”, continua lei. Afferro il bordo del suo costume. Lo tiro verso il basso. “Non capisco, col costume vai scomodo a pulire…vabbeh, significa che ti darò una mano io… tanto abbiamo preso i grembiuli per fare il dolce, ne metto uno e scopo io per terra al posto tuo”, mi dice. La guardo. Ride. Sbatte gli occhi come per fare la parte della bimba, ma in realtà sta giocando a provocarmi in maniera piuttosto esplicita. Mette i piedi per terra. Inizia ad uscire dall’acqua. “Vieni? Ho fame”, mi dice. “Anche io”, rispondo. Si gira appena. Giusto per potermi guardare con uno sguardo da felino che ha appena avvistato la preda. “Ho bisogno di mangiare. La fame la teniamo a bada più tardi. Goditi la tua troietta”, dice, a bassa voce. Credo non abbia sentito nessuno, ma mentre lo diceva stavamo passando in mezzo a due gruppi di ragazzi. Usciamo dall’acqua. Raggiungiamo Ay, che è impegnato a guardare il cellulare. “Noi andiamo a fare una doccia e poi a mangiare qualcosa al bar. Vieni anche tu?”, gli chiede Jay. Lui si gira. “Andate pure. Magari vi raggiungo dopo. Probabilmente sono impegnato a pranzo”, risponde. “Oh…non perdi tempo, eh?”, risponde lei, soddisfatta. Prende il telo, afferra anche il mio, passandomelo, e inizia a camminare verso le docce. La raggiungo. Ci togliamo il sale di dosso. É sempre un piacere vederla farsi la doccia, quasi nuda, di fronte a tutti. Notare gli sguardi, la gente che se la mangia con gli occhi e che vorrebbe scoparsela all’istante. Finiamo la doccia e ci incamminiamo verso il bar mentre ci asciughiamo. Arriviamo al bancone mentre Jay si tampona i capelli con il telo. Lo fa piegandosi di lato, lasciando che i capelli cadano verso il basso…e che le sue tette seguano la gravità. Mi appoggio con un gomito al bancone. Mi godo il momento. Lei mi vede in attesa, si raddrizza. Mette le mani dietro la schiena, tenendo il telo in mano, e si posa contro il bancone. Vedo il suo seno posarsi sul bancone, in bella mostra. E noto lo sguardo di Jay. Ormai l’ho imparato a riconoscere. É lo sguardo di quando vuole farmi vedere quanto sia in grado di essere provocatrice. Troietta, come ormai ha iniziato a definirsi dopo la mia scenata di gelosia. Si avvicina il barista. “Ciao”, le dice. “Ciao”, risponde lei, sorridente. Mi giro a guardare il ragazzo. E lo becco subito con lo sguardo sui capezzoli di Jay. “Come va?”, chiede lei. “Bene bene. Jay, giusto? Che ti porto cara?”, dice lui. “Oh, bravo, hai ricordato il mio nome. Ci fai un paio di pizzette a testa? Lui è Alex, il mio ragazzo. Ricordi? Te l’ho indicato ieri…”, risponde Jay. Il tizio si gira di scatto. É diventato bordeaux. Beccato in pieno! E ora fa anche la parte del finto tonto. “Oh, ciao Alex, piacere. Ok, che gusti volete?”, chiede. “Che hai? Anzi, fai tu, tanto mangio qualsiasi gusto”, rispondo io. “E portaci qualcosa di fresco da bere. Aperol”, gli dico. “Per te?”, chiedo a Jay. Lei solleva le spalle. Le sue tette sono sempre lì, posate sul bordo del bancone, in bella mostra. “Uguale anche per me”, risponde. La prendo per mano. “Vieni si è liberato un posto”, dico ad alta voce. Mi giro verso il barista, gli faccio cenno per indicargli dove andremo a sederci. Ci mettiamo seduti e Jay si mette il telo sul seno e sulla pancia. Continua a tamponare i capelli. Resto a guardarla, con lei che solleva lo sguardo di tanto in tanto per gustarsi le mie espressioni. Ci portano da mangiare e da bere, e lei lascia il telo posato sul seno, a coprirlo. “Non mi pare di averti mai detto di poterti coprire in quel modo”, le dico. “Ma non me lo hai mai nemmeno vietato”, risponde lei. Uff, quanto vorrei sbatterla per terra ora e fotterla con forza. La vedo alzare gli occhi al cielo. Abbassa il telo, il tanto che basta per scoprire la tetta sinistra. Mi guarda. Dondola i fianchi. Prende i capelli e se li porta sul seno. Si copre. Non riesco più a vedere il capezzolo. E fa una faccia soddisfatta, addentando la sua pizzetta. La guardo, con uno sguardo che spero le faccia capire quanto sarà divertente farla urlare più tardi. “Cosa pensi di Ay? Potrebbe aver trovato qualcuna”, le dico. “Se ci penso mi bagno”, risponde lei. Poi si guarda attorno. Si rende conto di essere in mezzo alla gente. Mette una mano sulla bocca. “Ops. Vabbeh, potrei esserlo già”, aggiunge. Mi fa una linguaccia. “Non ti da fastidio? Per niente?”, le continuo a chiedere. “No. Anzi, è il mio sogno! E spero che ci riesca. E spero di riuscire a vederlo!”, dice lei. La vedo finire le sue pizzette. Si piega verso di me. “Presto, finisci. Voglio stendermi con te sul bagnasciuga.”, mi sussurra.
Finisco di mangiare in fretta, mi alzo. Prendo Jay per mano e andiamo sotto l’ombrellone. Ay non è più sotto il suo. Lasciamo i teli. Cerco Ay con lo sguardo. Lo trovo. É sotto un ombrellone un po’ più distante dal nostro. In compagnia di due ragazze. Da lontano non riesco a vederle bene, ma sono entrambe bionde e snelle. “Sembra che Ay si stia dando da fare”, esclamo, facendo cenno a Jay. Lei si gira. Guarda Ay. Poi si rigida, di scatto. Mi mette le braccia al collo. Mi bacia, con passione. La guardo stupito dalla sua reazione. Mi sorride. É un sorriso differente da quelli di prima. É dolce. Mi prende per mano e mi tira. Mi porta sul bagnasciuga. Camminiamo un po’, in silenzio, mano nella mano. Superiamo il nostro stabilimento e quello del resort vicino al nostro. Ci fermiamo in una zona in cui c’è solo spiaggia libera. Jay si mette sulla sabbia, si stende, pancia in giù. Mette i piedi nell’acqua. Le onde che arrivano le bagnano le gambe, arrivando fino alla pancia. Mi metto di fianco a lei. I suoi capelli scendono verso il basso, coprendole le guance. Non vedo le sue labbra. Lei guarda per terra. Con la coda dell’occhio vedo che ha sollevato i piedi. Deve essere un bello spettacolo da vedere. Immagino quel culo, lì, per terra, e sento il cazzo indurirsi e smuovere la sabbia sotto di me. “Grazie”, dice Jay con un filo di voce. Cerco di capire a cosa si riferisca. Lei raccoglie i capelli, li sposta, portandoli tutti dal lato opposto a quello dove sono io. Posso vedere la sua guancia, le sue labbra, i suoi occhi. “Grazie, Alex. Stai realizzando dei sogni. Il sogno di Ay era quello di vedermi con un altro, il mio quello di vedere lei con un’altra. E li stiamo realizzando. Ed è grazie a te. Sai una cosa? Stamattina quando mi sono svegliata ti ho guardato a lungo. Ed ho pensato che in questi giorni noi due siamo una coppia. Non sto giocando, Alex. Io sono veramente la tua donna, in questi giorni. Perchè sento di esserlo. Perchè voglio stare con te e perchè voglio fare l’amore con te. Ed essere la tua troietta mi fa veramente perdere la testa. Riesci ad eccitarmi in maniera sempre differente. E poi pensavo a questo. Da domenica sera tornerò alla mia routine quotidiana. Ma voglio che mi prometti una cosa. Che resterai il mio amante. E che mi permetterai di essere di nuovo la tua donna quando ci rivedremo”. La guardo senza riuscire a parlare. Deglutisco a fatica la saliva. “Amo quell’espressione da pesce lesso, sai?”, mi dice. “La fai quando ti sorprendo. E ogni volta che la fai mi fai venire voglia di provocarti per giocare con le tue reazioni e farti impazzire.”, mi dice. “E quindi ora devo prepararmi a qualche tua provocazione?” le chiedo, sorridendo. Lei si gira. Si mette a pancia in su. Inarca la schiena. I suoi capelli posano sulla sabbia. Vedo il suo seno pieno di sabbia. Raccoglie un po’ di acqua con una mano, la fa gocciolare direttamente sul capezzolo. Le gocce d’acqua cadono giù, scendono lungo il seno, lavandolo, portando via la sabbia. “Dipende. Me lo prometti?”, chiede lei. Mi sollevo sul gomito. La fisso negli occhi. “Amante, fidanzato, uomo, amico, sarò tutto per te. Se tu continuerai ad essere mia. Amante, donna, fidanzata, quello che vuoi purchè mia”, le rispondo. Lei si morde le labbra. Sorride. Si mette in piedi. Fa due passi verso l’acqua, si piega in avanti, a 90. Vedo il suo bel culo di fronte a me. E non sono l’unico! Sento qualcuno commentare dietro di me. Jay si lava alla meglio, togliendosi la sabbia. Viene verso di me, mi porge una mano. Mi fa alzare. “Tanto mi faccio una doccia. Vieni con me”, mi dice. Torniamo allo stabilimento, con lei che sculetta di continuo. Troviamo Ay sotto al suo ombrellone, con una ragazza. Lo salutiamo. “Oi, ciao ragazzi. Vi presento Ilaria. Ilaria, loro sono Alex e Jay, due miei carissimi amici che sono in vacanza con me”, dice lui. Conosciamo la ragazza, che non risparmia qualche occhiataccia a Jay. La sorprendo a osservare spesso il seno nudo di Jay. É una bella ragazza, snella, con un bel seno, bionda, capelli lunghi, alta. Indossa un costume coi laccetti ai lati. “Vi lasciamo da soli, andiamo un attimo in appartamento. Ilaria, ti troviamo ancora qui più tardi, si? Così magari prendiamo insieme qualcosa da bere”, chiede Jay. “Si, credo di si. Al massimo trovate anche la mia amica a farci compagnia”, risponde lei. La salutiamo e andiamo verso le docce. Ci laviamo. Noto che Ilaria continua a guardare verso di noi. Parla in continuazione con Ay. Dovremo chiedere ad Ay cosa si siano detti. Finiamo la doccia e andiamo verso l’appartamento.
“Hai notato come Ilaria ti guardasse?”, dico a Jay. Sorride. “Penso che volesse capire se Ay stava fissando il mio seno e se dovrà mettersi nuda anche lei”, mi dice. “Può essere. Lo scopriremo”, rispondo. “Che intenzioni hai?”, continuo. Sorride senza parlare. Quando siamo a pochi passi dall’appartamento, mi indica lo spiazzale in legno di fronte alla vetrata della nostra camera. “Attendimi lì. Vado ad aprire”, mi dice. Mi metto seduto su una delle sedie sullo spiazzale. Ci sono due sedie ed un tavolino, in legno. Mi guardo attorno. Gli spiazzali degli altri appartamenti sono vuoti. Vuoti nel senso che non vedo gente su nessuno degli spiazzali, ma pieni di oggetti. Delle tazze su un tavolo, segno di una colazione consumata di fronte alla spiaggia. Dei giochi per bambini. Mi giro di scatto sentendo la vetrata aprirsi. Jay esce sullo spiazzale con il barattolo di nutella in mano. Nell’altra mano ha un cucchiaino. Sta leccando la punta, piena di nutella. Si avvicina a me, che vado per alzarmi, ma lei mi blocca con la mano che tiene il cucchiaino. Fa di no col dito. Posa il cucchiaino sul tavolino e mi mette una mano sulla spalla sinistra. Ho il suo seno ad altezza occhi. Porta la mano verso il collo, lo accarezza, poi arriva sotto il mente. Mi solleva il viso. La guardo dritta negli occhi. “Ora questa ci darà una mano”, dice agitando il barattolo di nutella. “Però…nessuno dei due dovrà venire. Nè tu, nè io”, aggiunge, indicandoci col dito. “E continueremo finchè non ci vedrà qualcuno. A quest’ora stanno tutti al mare”, dice lei. “Spero non venga nessuno allora”, rispondo. “Intanto attento a non venire tu”, ribatte Jay, che posa la nutella sul tavolo, ne prende un po’ col dito e la spalma sul mio labbro inferiore. Si piega in avanti. Indossa ancora il costume. Inizia a leccare il mio labbro, lentamente. Lo succhia. Raccoglie tutta la nutella. Poi si rialza, riprende il barattolo, lo piega. Ci mette un capezzolo dentro. Quando toglie il barattolo, tutta l’areola è piena di nutella. Riposa il barattolo sul tavolo, mi mette una mano dietro la nuca. “Lecca”, mi dice. E io faccio come mi dice lei. Inizio a leccare. Prima l’areola. Lentamente. Raccogliendo la nutella poco per volta, usando solo la punta della lingua. Ripulisco tutto intorno al capezzolo. Poi apro la bocca, per iniziare a leccare il capezzolo, ma Jay mi tira a se. Mette l’areola nella mia bocca aperta. “Succhia. E lecca”, mi ordina. Succhio. Prima forte. Poi piano, iniziando a leccarle il capezzolo tenendo la sua areola in bocca. Ripulisco tutto, e la scena si ripete sull’altro capezzolo. Sento di essere già quasi al limite. Questa provocazione è così forte che sarà difficile trattenersi.
Jay riprende la nutella e mette nuovamente il capezzolo nel barattolo. Questa volta si riempie solo il capezzolo. Mi spinge sulla sedia, facendomi stendere. Si piega su di me. La vedo allargare le gambe e mettersi seduta su di me, abbassarsi e iniziare a sfiorarmi col capezzolo. Mi sfiora appena, ma avverto il turgore e il gonfiore del capezzolo. Mette altra nutella, e continua a sfiorarmi, scendendo dal mio petto verso la mia pancia. Sono in estasi. Non sto capendo nulla. E sento il cazzo che potrebbe esplodere da un momento all’altro. Poi Jay si ferma. Mi guarda. Soddisfatta. “M-I-O”, esclama. Sollevo la testa e mi guardo. Col capezzolo ha scritto la parola MIO sul mio petto, usando la nutella. Butto la testa all’indietro. Oh cazzo, questa donna ne sa una più del diavolo. Posa il barattolo, si alza e afferra il suo seno. Lo solleva. La vedo leccarsi il capezzolo. Lo ripulisce. Poi si abbassa su di me e inizia a leccar via la nutella. Sento la sua lingua viaggiare sul mio corpo, ovunque. “Oh Jay”, esclamo. “Shhh. Ricorda che non puoi”, dice lei, continuando a leccare. Mi lecca i capezzoli, soffermandocisi. Mi lecca sul petto, mi lecca ovunque, sempre più lentamente. Poi riprende il barattolo. “Chiudi gli occhi”, mi dice. Obbedisco. Sento le sue mani sul mio costume. Mi sta tirando fuori il cazzo. Abbassa il costume fino alle mie ginocchia, poi ancora più giù, fino alle caviglie. Infine lo sfila. Sento il rumore del costume che ricade per terra ma non capisco dove Jay lo abbia lanciato. Continuo a tenere gli occhi chiusi. E avverto il contatto col suo capezzolo. Col capezzolo e con qualcosa di cremoso. Sarà la nutella. Sento lo schiocco della lingua di Jay. “Ho i capezzoli durissimi”, mi sussurra in un orecchio. Quando si è avvicinata al mio orecchio? Non l’ho senti…oh! Sento la lingua di Jay sulla mia cappella. Lecca, velocemente. Trattengo il respiro. Lei si ferma, poi riprende, ma leccando meno velocemente. Sento la sua lingua posarsi lentamente sul mio cazzo, ripulirlo dalla nutella. Ne aggiunge altra, per poter leccare ancora. Si prende il mio cazzo in bocca, lo inizia a succhiare. “Jay…così non resis”, dico io, ma lei mi blocca ancora, questa volta spingendosi il mio cazzo in gola. Prende una mia mano e se la mette tra i capelli. Le tengo la testa abbassata. La afferro per i capelli e inizio a fare su e giù con la sua testa, mordendomi le labbra per poter cercare di resistere. E devo interrompere il momento. Tiro su la testa di Jay. Potrei venire da un momento all’altro. Jay viene di nuovo su di me. Riapro gli occhi. La vedo scostare il suo costume e spingersi il mio cazzo dentro. “Ma che bravo, a resistere così”, mi dice, spingendosi tutto il mio cazzo nella figa. É fradicia. E adoro sentirla così bagnata, così calda, così accogliente. Inizia a muoversi su di me, roteando il bacino. Mette altra nutella sul capezzolo e tira la mia testa a sè. Le lecco il capezzolo, mentre le sue mani mi accarezzano la nuca e mentre lei inizia a gemere. “Non mi avevi detto che abbiamo degli spettatori”, mi dice. Mi giro a guardare. La vetrata dell’appartamento di fianco al nostro si è aperta. Una donna, sulla cinquantina, si è affacciata e ci guarda. La raggiunge un uomo, che strabuzza gli occhi. Jay li saluta con la mano, alzandosi e dirigendosi verso la nostra camera da letto. Mi alzo anche io. “Prendi esempio!”, esclama la signora dando una pacca sul sedere di quello che deve essere suo marito. Li saluto anche io, ridendo, e rientro in camera. Jay sta preparando la doccia. “Che ne dici se ci laviamo e andiamo da Ay? Voglio capire se con Ilaria sta riuscendo a combinare qualcosa.”, mi dice. Annuisco. Entriamo in doccia. Ci laviamo a vicenda, sorridendo e senza parlare. Toccarla, palparla, lavarla e farmi lavare da lei è di un erotismo pazzesco. Usciamo dalla doccia. Ci mettiamo dei costumi asciutti. Jay mette anche un copricostume, che però fa fatica a nascondere i suoi capezzoli, essendo leggermente trasparente. Usciamo, per tornare in spiaggia.

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