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Racconti Trans

02 – chi la dura la vince

By 19 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Molto spesso il banco del bar di qualunque tipo di locale è il miglior luogo per fare delle conoscenze.
Io e Fabri siamo all’inizio della nostra relazione, ci conosciamo da un paio di mesi, ci siamo visti tre o quattro volte. Non mi ha chiamata per uscire con lui stasera e sono venuta al club privè, che frequento abitualmente da quasi sette mesi, dal giorno della inaugurazione, accompagnata da un amico con il quale non ho mai fatto sesso, non ci ha neanche mai provato con me, ci siamo conosciuti in una chat di un sito dedicato al genere ‘travestite’. Io non sono più iscritta da più di un anno a causa di una lite personale con il webmaster, lui lo è ancora. A lui piace il genere, piace la mia compagnia, è fidanzato con una ragazza di cinque anni più giovane di lui ma, nonostante questo, spesso mi invita a cena in qualche ristorante, andiamo a fare delle passeggiate sul Lago, a volte mi accompagna a ballare o in qualche club, ma di sesso non se ne parla neppure, eppure se Manuele me lo chiedesse mi farei scopare.
Sono al banco del bar e sto bevendo, in compagnia di alcuni amici ed amiche, il mio solito Pampero & Cola, lo fanno veramente bene, come piace a me, con il lime schiacciato insieme allo zucchero di canna, con tanto ghiaccio tritato. Manuele è seduto in un’altra parte del locale a parlare con altri amici. Avverto una presenza interessante alle mie spalle, mi volto a guardare, il mio sesto senso non mi tradisce mai. Un ragazzo, alto quasi 185 centimetri, un bel fisico, testa completamente rasata, neanche un filo di barca, lineamenti delicati, un ampio sorriso sulle labbra. Sta ordinando da bere, per lui e la sua amica, o moglie, o fidanzata. Anche lei un bel viso, ma un corpo che non rispecchia il volto, troppo robusta, fianchi troppo larghi. Uno spiccato accento della zona est veneto tradisce la provenienza dell’uomo. Incrocio il suo sguardo, mi sorride ed io contraccambio. Mi rigiro e continuo a parlare con i miei amici
‘Julia mi sa che hai fatto colpo, continua a sbirciarti con la coda dell’occhio’ mi informa la mia amica, una ragazza bionda, simpaticissima e solare
Mi giro per un attimo. In effetti mi sta guardando, ora ho le spalle della sua compagna rivolte a me, lui è di fronte, mi fissa. Gli faccio un occhiolino e mi volto nuovamente sorridendo.
‘Madonna che figo’ rivolgendomi alla mia amica
‘Verissimo, spero che quella no sia veramente la sua donna’ sottovoce per non farsi sentire
‘Siete proprio due betoneghe’ ci ammonisce, ridendo, il marito della mia amica
Finito il mio drink raggiungo Manuele. La musica è alta, la versione remix di Personal Jesus dei Depeche Mode esce sparata dalle casse dell’impianto acustico. Mi alzo e vado a ballare, mi raggiunge subito in pista anche l’amica bionda. Balliamo per una mezz’ora abbondante. Manuele mi fa il segno se desidero ancora da bere, annuisco con il capo. Sta tornando dal bancodel bar con i bicchieri in mano. Bevo, parlo, con lui ed altri. Vuole andare a curiosare nell’altra ala, dove ci sono le stanze dedicate al sesso. Mi prende per mano, attraversiamo insieme il corridoio che divide le due sale. E’ affollato, ci si muove a fatica, ne approfitto per fare una sosta alla toilette. Esco dal bagno, Manuele sta guardando dentro una stanza, lo raggiungo, mi avvicino, guardo insieme a lui. Due coppie stanno scopando una a fianco all’altra, si sono scambiati i partner, conosco una delle due coppie. Un paio di mani mi sfiorano il sedere, mi giro per vedere chi è, non riconosco nessuno, troppa confusione. Andiamo verso la sala cinema, ci sediamo su un divanetto libero. Guardiamo il teleschermo, una morettina in reggicalze è alle prese con tre uomini. Accavallo le mie gambe, la mia gonna corta scopre totalmente le mie autoreggenti. Prendo una mano di Manuele e l’appoggio sulla mia coscia. Resta fermo con la mano appoggiata continuando a guardare lo schermo.
‘Ti piace la morettina vero??’ ho intenzione di provocarlo, ci ho provato spesso a farlo, senza mai riuscire nel mio intento
‘Si gran bella gnocca’
‘Ti piacerebbe fare le stesse cose insieme alla tua fidanzata?’
‘Ma Julia che dici? Non è proprio il tipo, la volta che le ho chiesto di andare in un club privè quasi mi ammazza’
‘Dimmi la verità, quante volte le hai messo le corna?’
‘Mai credimi’
‘Ti giuro, mai’
‘Non ci credo eri il cocco di tutte, Manuele qua Manuele là, sia in chat che alle feste in cui ho partecipato’
‘ Credimi, anzi, sai in quanti, dopo un anno mi chiedono ancora di te. Mi chiedono se ti vedo ancora, che fine hai fatto, perché te ne sei andata, Sai in quanti volevano o vorrebbero scoparti?’
‘Lo so, perché tu non vorresti scoparmi?’
‘Ma Julia, che domande, io ti vedo come una amica, ho un gran rispetto per te. Certo che mi piacerebbe, ma non esco con te per qel motivo, ma perché mi trovo bene’
Era la risposta che volevo sentirmi dare, appoggio la mia mano sulla sua gamba.
‘Scommetto che qua sei gonfio’ a mano aperta inizio ad accarezzarlo in mezzo alle gambe
‘Julia ma cosa fai?’
‘Zitto, stai zitto’ la mia mano scorre sopra la stoffa, è gonfio, sento la sua grossezza premere contro il mio palmo, sono meravigliata, non avrei mai creduto che lo avesse così grosso. Provo a prenderglielo fra le dita, anche se ingrossato dalle varie stoffe, per tastanrne la grossezza. ‘Wowww Manuela, non me lo avevi mai detto di essere dotato’ sorrido compiaciuta.
‘Dai ” Julia ” per favore ”. se fai cosi ”””
‘Se faccio cosi? ””.’ continuando ad accarezzarglielo
‘Se fai così non resisto’
‘E chi ti ha detto che devi resistere?’ gli ho già slacciato la cintura ed pantaloni. Ho il suo cazzo nel mio pugno, gli sto facendo una sega, lenta, sotto lo slip
‘Julia ‘. ti prego’
‘Ti ho detto di stare zitto’ continuo a far scorrere la mia mano sulla sua asta di carne. Ha proprio un bel cazzo.
La sua resistenza ormai è crollata, mi abbraccia e mi avvicina a se con un braccio, mi infila la lingua in bocca. Continuo ad accarezzarglielo, è proprio grosso dentro la mia mano. La sua lingua sta cercando la mia.
‘Aiutami ad abbassarti i pantaloni’
‘Perché? Cosa vuoi fare?’
Non rispondo. Cerco di abbassarglieli da sola. Si decide, si alza quel tanto che basta per abbassare jeans e slip, alza un po’ anche la camicia. E’ nudo da sopra l’ombelico alle ginocchia. Gli guardo il membro, ha veramente un bel cazzo. Gli sorrido, soddisfatta. Abbasso la testa verso il suo basso ventre, cerca di fermarmi, mi faccio forza sulle reni e lo prendo in bocca. Ho la sua cappella fra le labbra, la lecco, Manuele non oppone più alcuna resistenza, mi lascia fare. I suoi sospiri ed i suoi gemiti mi fanno capire che sta gradendo molto il mio pompino, lo lecco tutto, mi soffermo anche sulle palle. Continuo a lungo, dentro e fuori dalla mia bocca. Alzo la testa, mi avvicino al suo orecchio
‘Che fortunata che è la tua donna a prendersi un così bel cazzo in culo tutte le volte che vuole’
‘Non lo prende in culo lei, purtroppo’
‘Io si ‘..’ sto ansimando, non vedo l’ora di averlo dentro. Mi appoggio al divano, con un ginocchio, faccio roteare il mio corpo mettendo l’altro ginocchio vicino al suo fianco più lontano. Mi afferra sotto le ascello, appoggio una mano sulla spaliera e con l’altra, sotto le mie gambe, dirigo il suo cazzo verso il mio buchetto, dopo aver spostato il filo del perizoma. Mi siedo completamente su di lui, il mio forellino si è lasciato aprire con facilità. Appoggio anche l’altra mano allo schienale. Inizio a muovermi, roteando il mio bacino. ‘Chi la dura la vince’ penso ‘Manuele mi sta inculando dopo due anni’. Mi faccio forza con mani e ginocchia, mi sto montando da sola con il suo uccello gonfio dentro lo sfintere, lo sento, mi fa mugugnare per il piacere. Mi muovo come se fossi a cavallo di un purosangue.
Intorno a noi ci sono tre o quattro uomini, ci stanno guardando. Sto godendo, anche lui. Mentre mi scopa mi infila nuovamente la sua lingua in bocca. Mi bacia per quasi tutto il tempo, con il suo palo di carne nel mio culo
‘Julia sto venendo’
‘Non dentro, aspetta ancora un attimo’ Mi alzo, scivolo giù dal divano, mi inginocchio a terra, fra le sue gambe ‘Sborrami in bocca’
Non fa in tempo a parlare, a protestare. Ho il suo cazzo dentro la bocca, mi aiuto con la mano. Pochi secondi e sento il suo sperma sulla lingua, sul palato. Resto immobile aspettando anche l’ultima goccia. La ingoio. Alzo lo sguardo, sono soddisfatta, lo guardo negli occhi e sorrido. Anche lui sorride
‘Julia ti sei sporcata la camicetta’ indicandomi il punto
Mi guardo, una macchia umida, grossa come una noce, del suo sperma è finito sulla mia stoffa trasparente, sopra un mio seno. La raccolgo con il dito indice, me lo porto alla bocca risucchiando anche quelle ultime gocce.
‘Julia non credevo tu fossi così passionale’
‘Tesoro puoi dire anche porca, non mi offendo, mi piace fare sesso’
Usciamo dalla sala cinema e ci dirigiamo verso i bagni. Mi rimetto in sesto. Lo aspetto, intanto mi avvicino all’erogatore dell’acqua, mentre mi chino per prendere un bicchiere mi giunge una voce alle spalle, la stessa voce ed accento di inizio serata
‘Scusa, ti è caduto questo’ è lui, mi sta porgendo un cartoncino.
Lo prendo, lo guardo. Un biglietto da visita di un negozio della marca trevigiana, lo giro su se stesso, sul retro, nella parte bianca c’è segnato a penna un indirizzo email. Mi sorride e mi strizza l’occhio. Metto il bigliettino in borsa
‘Grazie molto gentile’ faccio finta di nulla, la sua compagna lo ha appena raggiunto. Arriva anche Manuele, ha la faccia di uno che non si è ancora reso conto di quello che è successo.
Torniamo al banco del bar, ordiniamo ancora qualche cosa da bere, il solito.
La musica ormai è soft, sono quasi le tre. Scambiamo ancora qualche parola con alcuni amici e decidiamo che è arrivato il momento di tornare a casa.
Sotto casa mia guardo Manuele
‘Vuoi salire?’
‘In effetti non ho sonno’
Apro la porta di casa mia ed appena varcata la soglia faccio scendere la cerniera della gonna, la lascio cadere a terra.
‘Scopami ancora’
Alle sei del mattino, dopo avermi inculata per più di un’ora e aver goduto ancora nella mia bocca, mi saluta per tornare a casa sua. Mi metto a letto senza neanche struccarmi, so che per un po’ di tempo Emanuele verrà a trovarmi spesso.

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