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Racconti Trans

03 – alle terme

By 19 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Sto rovistando nella mia borsa alla ricerca di un lucidalabbra, convinta che sia lì, mi capita fra le mani un biglietto da visita con scritto sul retro un indirizzo email. E’ del ragazzo con il quale, la sera prima, abbiamo scambiato occhiate e sorrisi al banco del bar nel club privè.
Accendo il mio computer portatile, mi collego ad internet, controllo la mia posta elettronica. Le solite mail, le solite richieste di sesso, banali, senza un minimodi gusto e savoire-faire, penso a quel ragazzo al bar, lui si che mostrava modi gentili, non come questi cafoni che scrivono frasi una uguale all’altra.
Prendo il biglietto da visita in mano, copio l’indirizzo
‘Ciao sono Julia, mi hai dato il tuo indirizzo ieri sera, questa è la mia mail ed anche il mio contatto messenger’ premo invio.
E’ già sera, mi sono svegliata da poco, mi sono addormentata che erano le sei e mezza del mattino, spengo il PC. Accendo il televisore, salto da un canale all’altro, non c’è nulla di interessante. Ritorno al PC, lo accendo nuovamente, apro messenger per vedere se c’è collegato qualcuno che conosco, mi si apre la finestra con la richiesta di un nuovo contatto. E’ lui, è la stessa mail scritta sul biglietto da visita. Accetto il contatto.
‘Che piacere trovarti, grazie per avermi inviato la mail, mi chiamo Marcello’
‘Ciao, piacere mio, io sono Julia, come stai? Passato una bella serata ieri?’
‘Sapevo il tuo nome, ho sentito i tuoi amici pronunciarlo un paio di volte, si io ho passato una bella serata, spero anche tu, è il tuo ragazzo quello che stava con te?’
‘No è solo un amico e la tua compagna? E’ la tua fidanzata?’
‘Non proprio, è la mia ex moglie’ ed inizia a raccontarmi la sua storia, per qualche anno con lei ha frequentato locali come quello di ieri sera, lui ha una relazione con una ragazza, che non frequenta certi posti, la ex moglie anche, un nuovo compagno, ma estraneo, così ogni tanto si rivedono, con la scusa di essere in buoni rapporti, i rispettivi compagni non sospettano nulla e passano le serate insieme in qualche locale, ma non fanno più sesso fra loro due, cercano altre coppie per lo scambio completo.
Chattiamo per un’oretta circa, nonostante avessi dormito e riposato mi bruciavano gli occhi, mi ero addormentata con le lenti a contatto, lo saluto e torno al divano a rilassarmi davanti al televisore.
Sono tornata altre volte allo stesso privè, sia da sola, che con Fabri, un’altra volta anche con Manuele, ma Marcello non l’ho più visto lì, ma l’ho incrociato altre volte in chat. Parliamo di vari argomenti, qualche volta anche di sesso, ma non è mai stato volgare o fuori luogo, sempre con molto garbo, concedendosi a volte qualche battuta, più che altro spiritosa.
Lui è di vicino Treviso, non proprio vicino a me, mi chiede se conosco delle Terme, fra Verona ed il Lago di Garda
‘Si le conosco ma non ci sono mai stata’
‘Mi piacerebbe portarti una sera, potrei prenotare anche una stanza’
C’è la possibilità di pernottare anche alle terme, il costo è abbastanza sostenuto, ma le stanze sono dotate di ogni confort, televisore con canali satellitari, collegamento wirless per il PC, due o quattro posti letti, un letto matrimoniale ed eventualmente un divano letto, bagno molto confortevole, maxi vasca jacuzzi con acqua delle terme, non sono vere e proprie camere, più che altro miniappartamenti, con cucina completa di forno, microonde, frigorifero, vengono affittati più che altro da persone che trascorrono il periodo di una settimana usufruendo di acqua termale e massaggi e terapie varie,ma è possibile anche prenotare per una sola notte.
‘Wowww che lusso, vorrà dire che la cena la preparo io, sono brava ai fornelli’
Ci salutiamo e curiosa cerco in internet maggiori informazioni, varie foto sia delle terme che delle stanze, molto interessati.
Sono passati più di tre mesi dal nostro primo incontro, mi incontra in messenger, mi saluta, come sempre
‘Julia settimana prossima per lavoro devo andare a Milano, ho pensato che, se ti va, prenoto una stanza e sabato sera ci andiamo insieme’
‘Si va bene, mi fa piacere, sia di andarci ma anche di rivederti, mi puoi confermare almeno un paio di giorni prima?’
‘Certo, lo farò’
Ci scambiamo i numeri di cellulare.
Il mercoledì pomeriggio seguente mi arriva un sms, è suo. Mi chiede dove ci possiamo incontrare. Gli rispondo indicandogli il parcheggio di Verona Nord. Punto di incontro comodo per entrambi.
E’ sabato, ho già deciso cosa preparare per la sera, ho già acquistato tutto l’occorrente, di certo non mi metto ai fornelli lì nell’appartamento, preparo qualche cosa che possa essere riscaldato. Lasagne al pesto con fagiolini e patate, cozze gratinate, penso che possa bastare, razioni abbastanza abbondanti, non so quanto Marcello consumi in una cena. Mi preparo, decido di mettermi abbastanza elegante. Trucco non troppo appariscente, leggero ma sexy, occhi contornati dalla matita e dal mascara. Una guepière nera, in raso, perizoma, un paio di calze velatissime, con la riga dietro, un paio di scarpe comode, a punta, nere, tacco da 9 cm, un vestito nero con lo spacco posteriore, mi arriva a metà coscia, a fatica riesco a chiudere la cerniera sulla schiena, pettino la parrucca, unghie laccate in nero, anche quelle delle estremità inferiori. Controlla la borsa, c’è tutto, specchietto, lenti a contatto di scorta, occhiali da vista e da sole, trucchi, sigarette per due giorni, accendino, cellulare, portafoglio e documenti, preservativi, caso mai qualcuno se ne dimentichi. In un’altra borsa da viaggio, di ridotte dimensioni sistemo un secondo vestito, da giorno, due paia di calze autoreggenti, qualche cosa per la notte, intimo di ricambio, un paio di scarpe con tacco più basso, ciabatte infradito, un costume da bagno composto da reggiseno e perizoma. Sono pronta, metto nella borsa da viaggio anche il sacchetto con i due contenitori in alluminio, da far riscaldare, una bottiglia di Lugana appena tolta dal frigo. Indosso un soprabito leggero, è già primavera inoltrata, ma pioviggina da un paio di giorni, è ancora abbastanza fresco fuori. Esco di casa e prendo la mia auto.
Sono le 20,30 sto raggiungendo il luogo dell’appuntamento. Il cellulare mi avvisa dell’arrivo di un sms. E’ lui, è già sul posto. Lo vedo, mi sta aspettando in doppia fila con il motore ancora acceso, entro nel parcheggio, mi vede, mi sorride, cerco un posto dove parcheggiare, mi segue, si ferma dietro la mia auto, scende e viene ad aprirmi la mia portiera
‘Ciao Julia, wowww che eleganza’ sorrido ci baciamo sulle guance.
Prende la mia borsa da viaggio, la appoggia sul sedile posteriore, salgo in macchina e partiamo. Parliamo un po’ lungo la strada, più che altro su come abbiamo passato rispettivamente la settimana, anche quella lavorativa.
Arriviamo di fronte alle terme, mi chiede il mio documento, lo tiro fuori dalla borsa e glie lo consegno. Si avvia verso la reception, torna dopo una decina di minuti, sta sorridendo, sale in macchina mi chiede gentilmente di tenere le chiavi dell’appartamento. Mi dice che quello alla reception, quando ha aperto i documenti di entrambi, ha guardato il mio con uno sguardo di sorpresa
‘Ma scusi signore, penso che mi abbia dato un documento sbagliato, questo non è della signorina in macchina’
‘Non si preoccupi, signore, è proprio il suo’
Scoppio in una risata, non è la prima volta che mi capita, ci sono abituata.
Entriamo nell’appartamento, molto elegante, le luci sono già accese, soffuse, a sinistra c’è la cucina, di fronte il letto matrimoniale, alla destra una enorme vasca con idromassaggio, rialzata. Mi guardo intorno, prendo la mia borsa da viaggio, mi avvicino alla cucina, apro il forno e metto a riscaldare le lasagne, nel frigo il vino. Ho ancora addosso il soprabito, Marcello mi viene alle spalle e mi aiuta a levarlo, mi scuso e vado un attimo in bagno.
Ci sediamo un attimo sul letto, parliamo, di tanto in tanto mi accarezza le gambe, si complimenta nuovamente per come sono vestita, mi accarezza una guancia con un dito. Il rumore dell’acqua che sta riempiendo la vasca ci fa da sottofondo, mentre ero in bagno Marcello aveva aperto i rubinetti. Mi alzo per andare a controllare il forno, metto a riscaldare anche le cozze. Torno da lui, mi fa sedere sulle sue ginocchia, continuiamo a parlare, mi reggo abbracciandolo al collo, nell’appartamento fa abbastanza caldo, si è tolto la camicia rimanendo con una t-shirt. La cena è pronta, avevo già preparato la tavola. Prende il vino in frigorifero, me lo versa. Mangiamo, si complimenta per la mia cucina, trova tutto squisito. Finiamo insieme la bottiglia.
Va verso il frigorifero, prende una bottiglia di champagne, l’aveva messa lui, due bicchieri, mi accompagna verso la vasca. Sale sulla scaletta per controllare il livello. Chiude l’acqua ed aziona i getti dell’idromassaggio. Intanto il televisore è acceso su un canale di musica. Appoggia la bottiglia ed i bicchieri su un piano della vasca. Scende, si spoglia, lo guardo. Ha un bel fisico, si nota che come dice va spesso in palestra, non troppi muscoli, non li sopporto, ma un fisico asciutto. Si leva anche i boxer, è depilato nelle parti intime, il suo membro è a riposo ma di una dimensione interessante. Si avvicina a me
‘Fai la timida? Non ti spogli?’
Mi giro, alzo i capelli mostrandogli la cerniera sulla schiena, capisce la difficoltà, me la fa scendere fino al fondoschiena. Prendo il vestito per le spalline e lo faccio scivolare dal mio corpo.
‘Dio mio che sexy’ guardandomi in guepière, perizoma e calze ‘Ti devo sganciare anche questa?’
‘No non c’è problema, vai pure nella vasca e inizia a servire da bere’
Lo guardo salire la scaletta, immergersi fino a mezzo busto nell’acqua, stappare la bottiglia e versare il contenuto nei bicchieri.
‘Julia vieni si sta da dio, è calda al punto giusto’
Mi tolgo le scarpe, una ad una. Senza spogliarmi salgo i tre gradini della scaletta. Marcello ha il bicchiere in mano, lo tiene per lo stelo, mi guarda stupito, non riesce a capire quali siano le mie intenzioni. Arrivo al bordo, immergo nella vasca prima un piede, poi l’altro, mi immergo così come sono, vestita.
‘Non hai mai visto una ragazza in una vasca con l’intimo?’
‘Julia che sorpresa, solo una mente altamente erotica come la tua poteva pensarci’
Mi avvicino ancora di più a lui, in piedi in mezzo alla vasca l’acqua ci arriva a metà petto, lo abbraccio, stando anche attenta a non scivolare con le calze sul fondo. Prendo il bicchiere, la pressione dell’acqua arriva da ogni parte, ci massaggia le gambe, il corpo. Finisco il contenuto del bicchiere, lo appoggio vicino alla bottiglia, metto la mano sott’acqua e cerco il suo membro. Lo trovo, l’ho in mano, è già duro, sposto la mano sotto i suoi testicoli, gli accarezzo le palle. Si abbassa leggermente e mi bacia sulle labbra, le apro leggermente, ci infila dentro la lingua, le sue mani sono sul mio culo, mi solleva leggermente dalle natiche. Si siede sul bordo della vasca, ha solo le gambe in acqua, appoggiate su un appoggio a forma di panca.
‘Ho voglia di assaggiare la tua bocca’ si tiene il cazzo con una mano
Mi inginocchio sulla panca, lo prendo in bocca, mi reggo a lui con una mano intorno ai suoi fianchi, con l’altra accompagno con una sega il pompino. Si versa un altro bicchiere di champagne.
‘Apri la bocca’ tiene il bicchiere sopra la mia testa, alzo lo sguardo verso l’alto. Apro la bocca e a cascata mi versa lo champagne, così, dall’alto. Trattengo un po’ di liquido senza inghiottirlo, appoggio nuovamente le mie labbra sulla sua cappella e la faccio scivolare dentro la mia bocca, bagnandoglielo con lo champagne, leccandoglielo. Ripetiamo altre volte lo stesso gioco. Sto succhiando il suo cazzo da più di mezz’ora.
‘Resta ferma così’ scende da dove era seduto, si mette alle mie spalle ‘Non girare la testa’
Sento qualche cosa che spinge verso il buco del mio culo, è a pelo d’acqua. E’ la bottiglia, mi sta infilando nel culo il collo della bottiglia. Godo, mi piace quando giocano con il mio corpo, con gli oggetti più strani.
‘C’è n’è ancora un po’, te lo verso dentro il culo’ sento il collo della bottiglia dentro di me piegarsi verso il basso, Marcello lo spinge ancora un po’ in dentro ‘Ecco te l’ho versato dentro tutto, almeno un bicchiere e mezzo, girati completamente’
Scendo dalla panca sono in piedi, mi giro. Mi indica due maniglie ai lati
‘Reggiti a quelle’ mi accompagna all’indietro verso le maniglie. Le afferro tenendomi ben salda. Immerge le sue braccia, mi prende per le gambe e le solleva. Le appoggia alle sue spalle. Le calze bagnate tendono a scivolare sul suo corpo. Mi tiene sollevata e mi regge con una mano sulla mia schiena. Appoggia la cappella del suo uccello sul mio forellino, spinge aiutandosi con una mano. E’ dentro, lo sento, mi scopa reggendomi alle reni con entrambe le mani. L’acqua continua a massaggiare sia il mio corpo che il suo. Non mi preoccupo per il trucco, ho usato dei cosmetici resistenti all’acqua. Godo. Nessuno ci sente, mi lascio andare.
‘Si così inculami, inculami così, fino in fondo’
‘Troia, sei una troia, ti piace che te lo dico, porca’
‘Si continua, sono una troia, ficcamelo tutto dentro al culo’
‘Porca, sei una porca, mi stai facendo venire’
‘No aspetta, aspetta, sto venendo anche io, scopami ancora’
Cambia il ritmo per non venire, lancio un urlo, sono venuta.
‘Vieni anche tu, non in culo però’ dalla foga di entrambi di scopare nessuno dei due ha pensato al preservativo, me ne sono resa conto solo ora, Marcello esce dal mo sfintere, lasciandomi andare le gambe, mi ritrovo seduta, sto ancora afferrando le maniglie. Si sta masturbando, avvicina il suo cazzo alla mia faccia, aspetta forse un mio movimento. Non dico nulla, resto ferma con la sua cappella appoggiata sulla mia guancia. Capisce che può continuare, sento la sua sborra sul viso accompagnata da un suo urlo liberatorio.
Restiamo ancora un po’ nella vasca, seduti uno vicino all’altro, rilassando i nostri corpi sotto i getti dell’idromassaggio. Esce per primo dalla vasca, va in bagno, esce avvolto in un accappatoio. Io sono ancora immersa, mi sono sciacquata il viso nella vasca. Mi porge una sua mano, aiutandomi a scendere verso il pavimento, facendo attenzione a non scivolare. Prendo l’accappatoio, mi avvolgo, vado alla mia borsa a prendere le infradito, lasciando impronte bagnate su tutto il pavimento. In bagno mi levo la guepière e la calze, fradice d’acqua. Esco dal bagno avvolta nell’accappatoio dopo essermi rinfrescata anche il trucco. Sul tavolo c’era ancora, nelle due vaschette, un po’ di cozze ed una abbondante razione di lasagne. Ad entrambi era venuta ancora fame. Il tempo di scaldare il tutto. Marcello prende dal frigo-bar, vicino al letto, una bottiglia da mezzo litro di spumante. Finiamo di cenare.
Marcello si sdraia sul letto, togliendosi l’accappatoio, resta nudo sdraiato sopra le lenzuola. Gli sorrido. Torno in bagno. Esco con indosso un baby-doll in pizzo nero e coulotte abbinate, un reggiseno trasparente sotto solo per poter reggere le mie protesi in silicone, ancora abbastanza umide. Mi sdraio sul letto davanti a lui. Guardiamo insieme u po’ di televisione, senza parlare. Mi tiene abbracciata a lui, sento il suo membro appoggiato al mio fondo schiena che inizia nuovamente ad ingrossarsi. Mi volto. Ci baciamo in bocca. Tuffo la mia testa fra le sue gambe, gli sto leccando le palle, tenendo il suo uccello con una mano, lo sto segando. Lo prendo di nuovo in bocca, lo succhio. Marcello geme al contatto con la mia bocca. Mi metto a novanta gradi sul letto
‘Inculami, dammi il cazzo dentro’ questa volta si copre con un preservativo. Mi abbassa le coulotte scoprendomi ciò che gli interessava, il baby-doll fino alle spalle. Me lo mette in culo in un solo colpo, si muove dentro di me, dall’alto verso il basso, i piedi appoggiati sul letto, spingendo con tutto il suo corpo. Godo, ma non vengo. Lui si, sta venendo lo sento
‘Sborrami sulla schiena’ si toglie il preservativo, la sento che mi cola già dai fianchi, fra il solco delle natiche. Sono stanca, esausta, sbattuta. Vado in bagno e mi risciacquo. Prendo un asciugamano e lo appoggio sul cuscino, per non sporcarlo con il trucco. Mi infolo sotto le coperte, anche Marcello, mi addormento tenendo il suo cazzo in una mano.
Mi sveglio verso le 10,30, guardo fuori dalla finestra, lo stesso tempo di ieri. Piove. Vado a farmi una doccia. Indosso il costume da bagno, si è svegliato anche Marcello. Dobbiamo lasciare la stanza entro l’una ma abbiamo libero accesso alle piscine termali ed alle grotte. Marcello carica in macchina il superfluo. Tengo il necessario nella borsa e la deposito nello spogliatoio ‘femminile’ incurante degli sguardi e di eventuali commenti di qualche attempata signora. Entro con Marcello nelle piscine, l’acqua è veramente temperata, si sta benissimo nonostante il cielo sia nuvolo e di tanto in tanto si mette a piovere. Passeggiamo all’interno, soffermandoci per alcuni minuti a rilassarci anche sul prato, umido di pioggia. Parliamo, stiamo trascorrendo una piacevole giornata in totale relax. Siamo ancora seduti sul prato, ha smesso di piovere, sono quasi le tre del pomeriggio
‘Julia fra non molto se non ti dispiace andiamo, non vorrei fare troppo tardi’
‘Nessun problema ma prima vorrei fare una cosa’
‘Cosa?’
‘Vieni con me’ mi alzo gli porgo una mano invitandolo a seguirmi. Entro ancora in acqua e mi dirigo verso una grotta vicina. Non c’è nessuno ‘Voglio farti una sega, qui adesso’ L’acqua ci arriva sopra la vita, gli abbasso lo slip da bagno, gli prendo il cazzo in mano e comincio a menarglielo. Mi abbraccia, mi bacia in bocca.
‘Julia sei proprio matta’
Sorrido, aumento il movimento della mia mano sento che sta per venire. Vado alle sue spalle, continuo la sega appoggiata dietro di lui, la mano così scorre ancora più veloce. Viene. Porto la mano davanti alla sua cappella, la pulisco con il palmo. Si sistema da solo lo slip.
Tono di fronte a lui, apro la mano, è fuori dall’acqua. Sul palmo bagnato sono visibili chiari segni, abbondanti del suo sperma. Lo guardo negli occhi, sorrido maliziosa. Mi strofino la mano sulla pelle, da sotto il seno fino all’ombelico, spalmando la sua sborra mista ad acqua.
Una coppia di signori abbastanza in su con gli anni, sembrano tedeschi, comunque non italiani, ci guardano con aria abbastanza schifata.
Ridiamo, Marcello mi abbraccia e mi bacia in bocca, un lungo bacio, appassionato.
‘Ora andiamo, però’
Mi accompagna, mano nella mano, allo spogliatoio. Prendo la mia borsa, entro in un box, una breve doccia, mi cambio l’intimo, mi vesto, esco. Marcello è già pronto, mi porta fino alla mia auto. Ci baciamo ancora sulla bocca e prende la via dell’autostrada.
Rientro a casa, è ancora giorno, non sono neanche le quattro e mezza di pomeriggio. Ho trascorso un piacevolissimo fine settimana.
Marcello ed io non ci siamo più incontrati, ne in qualche locale ne da soli, ogni tanto ci incrociamo in chat e chiacchieriamo, ci ripromettiamo spesso di rivederci, ma da due anni non lo facciamo. Probabilmente sono io che fuggo da un eventuale altro incontro a due, ma sono sicura che difficilmente potrei provare con lui le stesse sensazioni del primo incontro. Di lui riserverò sempre un sensuale ricordo di un week-end caldamente erotico.

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